Fonte: Confagricoltura
Tra una decina di giorni, nelle zone terremotate si comincerà a trebbiare grano tenero e mais, e poi si entrerà nel pieno della campagna frutticola (pere, nettarine, meloni) e si rischia di non avere centri di stoccaggio adeguati per i raccolti.
L’ordinanza della Protezione Civile, emanata tre giorni fa, sembra infatti non fare distinzione tra immobili realmente danneggiati e quelli disponibili invece all’attività che però, essendo stati costruiti prima del 2008, rischiano di non ottenere la certificazione di agibilità sismica richiesta dalla normativa. Un problema, ad avviso di Confagricoltura, che aggrava la ripresa nei territori colpiti dal terremoto, ancor più nell’imminenza dei raccolti di cereali e frutta.
L’Emilia Romagna è una regione particolarmente vocata all’attività colturale – ricorda Confagricoltura -. Infatti si producono 1.100.000 tonnellate di grano tenero, 120.000 tonnellate di mais, 500.000 tonnellate di pere, 350.000 tonnellate di nettarine, 150.000 tonnellate di meloni, 200.000 tonnellate di pesche.
Confagricoltura ha chiesto che il Governo e la Protezione Civile varino disposizioni straordinarie e urgenti per il rilascio di certificati provvisori di agibilità nei comuni colpiti dal sisma, in modo da non creare ulteriori danni ai produttori già fortemente penalizzati.
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martedì 5 giugno 2012
lunedì 4 giugno 2012
TERREMOTO, CONFAGRICOLTURA: NUOVE SCOSSE RENDONO INAGIBILI I CENTRI STOCCAGGIO. A RISCHIO LA RACCOLTA DI FRUTTA E CEREALI
Fonte: Confagricoltura
Confagricoltura si unisce alla giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia e rinnova la sua solidarietà a tutta la popolazione e agli agricoltori che hanno vissuto un’altra lunga notte di paura. Le ripetute scosse e la pioggia battente stanno mettendo a dura prova gli sfollati nelle tendopoli e nelle strutture di accoglienza e, oltre agli ulteriori danni alle strutture, cresce il timore e l’incertezza. “Il fatto che la terra continui a tremare – dice la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi – non solo ci sta creando gravi problemi psicologici, ma ci sta portando nuove complicazioni, rallentando la macchina organizzativa per la ripresa dell’attività. Strutture che ieri erano state dichiarate agibili oggi non lo sono più, e tutto si è paralizzato”. Intanto gli agricoltori guardano con preoccupazione crescente alle ormai vicine raccolte dei cereali e della frutta poiché la maggior parte dei centri di stoccaggio sono stati danneggiati e non sono agibili. Confagricoltura ha attivato un centro di coordinamento per fronteggiare l’emergenza e dare il proprio contributo alla soluzione dei problemi che si stanno presentando nelle campagne delle zone terremotate.
Confagricoltura si unisce alla giornata di lutto nazionale per le vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia e rinnova la sua solidarietà a tutta la popolazione e agli agricoltori che hanno vissuto un’altra lunga notte di paura. Le ripetute scosse e la pioggia battente stanno mettendo a dura prova gli sfollati nelle tendopoli e nelle strutture di accoglienza e, oltre agli ulteriori danni alle strutture, cresce il timore e l’incertezza. “Il fatto che la terra continui a tremare – dice la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi – non solo ci sta creando gravi problemi psicologici, ma ci sta portando nuove complicazioni, rallentando la macchina organizzativa per la ripresa dell’attività. Strutture che ieri erano state dichiarate agibili oggi non lo sono più, e tutto si è paralizzato”. Intanto gli agricoltori guardano con preoccupazione crescente alle ormai vicine raccolte dei cereali e della frutta poiché la maggior parte dei centri di stoccaggio sono stati danneggiati e non sono agibili. Confagricoltura ha attivato un centro di coordinamento per fronteggiare l’emergenza e dare il proprio contributo alla soluzione dei problemi che si stanno presentando nelle campagne delle zone terremotate.
lunedì 21 maggio 2012
COLDIRETTI: TERREMOTO, PRIMA CONTA DEI DANNI NEL FERRARESE. GIU’ CAPANNONI E CASE INAGIBILI
Fonte: Coldiretti Ferrara
Case lesionate, capannoni crollati, attrezzature sepolte dai calcinacci:è un quadro desolante quello che appare ai primi riscontri in atto sul territorio dell’alto ferrarese
Tra i comuni di Bondeno, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda, Mirabello, sono centinaia i soci di Coldiretti Ferrara che a seguito del forte terremoto del 20 maggio, hanno subito danni rilevanti all’attività agricola oltre che in molti casi alle proprie abitazioni, lesionate o addirittura inagibili. Già ieri i funzionari dell’associazione estense hanno battuto le aziende dei soci per rilevare i principali problemi, sia per la parte abitativa che soprattutto per le attività aziendali. “E’ prematuro fare cifre in questo momento – racconta il presidente di Coldiretti Ferrara, Mauro Tonello -, stiamo contattando da stamattina i nostri soci dei comuni interessati, con i nostri tecnici che vanno di casa in casa. Abbiamo istituito una nostra unità operativa che coordina i rilievi dei danni che stiamo facendo in queste ore per poter avere un quadro più preciso delle necessità più urgenti e della situazione delle tante aziende interessate. In questa zona abbiamo circa un migliaio di aziende nostre associate e da quanto stiamo vedendo in campo e dalle tantissime telefonate con i soci emerge un numero rilevante di situzioni anche gravi: da chi ha subito il crollo del capannone, a chi ha perso trattori ed attrezzi sotto le macerie, a chi deve rimanere fuori dalla propria abitazione dichiarata inagibile. Situazione particolarmente pesante nel comune di Sant’Agostino, territorio verso il modenese, epicentro del sisma”. Secondo l’organizzazione agricola serviranno comunque alcuni giorni per avere dati che possano indicare l’entità dei danni e cosa effettivamente sarà necessario fare od opportuno mettere in campo per favorire il ripristino degli immobili laddove possibile o verificare la ripresa delle normali attività lavorative. “Abbiamo dato la nostra disponibilità per portare aiuto dove sia necessario – conclude il direttore di Coldiretti Ferrara Luigi Zepponi – anche per fornire generi alimentari e comunque per dare un aiuto concreto a chi è stato colpito da questo evento. Noi stessi abbiamo difficoltà operative in alcuni uffici che sono inagibili o con necessità di essere verificati riguardo danni strutturali, ma siamo al fianco dei nostri soci e stiamo passando nelle aziende per portare la nostra vicinanza e capire i danni subiti in modo da poterli comunicare nel miglior modo alle istituzioni per favorire tutti gli interventi possibili”.
Case lesionate, capannoni crollati, attrezzature sepolte dai calcinacci:è un quadro desolante quello che appare ai primi riscontri in atto sul territorio dell’alto ferrarese
Tra i comuni di Bondeno, Sant’Agostino, Vigarano Mainarda, Mirabello, sono centinaia i soci di Coldiretti Ferrara che a seguito del forte terremoto del 20 maggio, hanno subito danni rilevanti all’attività agricola oltre che in molti casi alle proprie abitazioni, lesionate o addirittura inagibili. Già ieri i funzionari dell’associazione estense hanno battuto le aziende dei soci per rilevare i principali problemi, sia per la parte abitativa che soprattutto per le attività aziendali. “E’ prematuro fare cifre in questo momento – racconta il presidente di Coldiretti Ferrara, Mauro Tonello -, stiamo contattando da stamattina i nostri soci dei comuni interessati, con i nostri tecnici che vanno di casa in casa. Abbiamo istituito una nostra unità operativa che coordina i rilievi dei danni che stiamo facendo in queste ore per poter avere un quadro più preciso delle necessità più urgenti e della situazione delle tante aziende interessate. In questa zona abbiamo circa un migliaio di aziende nostre associate e da quanto stiamo vedendo in campo e dalle tantissime telefonate con i soci emerge un numero rilevante di situzioni anche gravi: da chi ha subito il crollo del capannone, a chi ha perso trattori ed attrezzi sotto le macerie, a chi deve rimanere fuori dalla propria abitazione dichiarata inagibile. Situazione particolarmente pesante nel comune di Sant’Agostino, territorio verso il modenese, epicentro del sisma”. Secondo l’organizzazione agricola serviranno comunque alcuni giorni per avere dati che possano indicare l’entità dei danni e cosa effettivamente sarà necessario fare od opportuno mettere in campo per favorire il ripristino degli immobili laddove possibile o verificare la ripresa delle normali attività lavorative. “Abbiamo dato la nostra disponibilità per portare aiuto dove sia necessario – conclude il direttore di Coldiretti Ferrara Luigi Zepponi – anche per fornire generi alimentari e comunque per dare un aiuto concreto a chi è stato colpito da questo evento. Noi stessi abbiamo difficoltà operative in alcuni uffici che sono inagibili o con necessità di essere verificati riguardo danni strutturali, ma siamo al fianco dei nostri soci e stiamo passando nelle aziende per portare la nostra vicinanza e capire i danni subiti in modo da poterli comunicare nel miglior modo alle istituzioni per favorire tutti gli interventi possibili”.
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