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lunedì 30 settembre 2013

CACCIA, APERTA LA STAGIONE VENATORIA 2013-2014

Fonte: Ufficio Stampa Regione Emilia-Romagna (16 settembre 2013)
Caccia, domenica 15 settembre si è aperta la stagione venatoria 2013-2014. Rabboni: "più impegno di tutti per contenere i danni all'agricoltura. Gli strumenti ci sono, vanno usati"
Un invito ai cacciatori al rispetto scrupoloso delle regole per una caccia in piena sicurezza, ma anche un’esortazione a Province, Atc, Aziende faunistico venatorie, affinché vengano messi in atto tutti gli strumenti per contenere i danni della fauna selvatica all’agricoltura. E’ quello che arriva dall’assessore regionale all’agricoltura e all’attività faunistico-venatoria Tiberio Rabboni in occasione dell’apertura domenica 15 settembre della stagione venatoria 2013-2014.
Un appuntamento importante per i circa 40 mila cacciatori emiliano-romagnoli, ma anche un ‘occasione per richiamare a una maggiore collaborazione per contenere i danni all’agricoltura. “La Regione sta facendo la sua parte – sottolinea Rabboni – sia sul fronte economico, grazie a uno stanziamento aggiuntivo di 300 mila euro che ha portato a 1,9 milioni di euro le risorse per gli indennizzi nel 2013, sia per quanto riguarda le autorizzazioni ad un maggiore prelievo delle specie faunistiche cacciabili responsabili dei danni alle colture agricole. Gli strumenti di contenimento dei danni all’agricoltura ci sono, ma vanno utilizzati meglio”.
Tra gli esempi fatti da Rabboni quelli di cinghiale e storno. “Ricordo che per il cinghiale – spiega l’assessore – la Regione ha dato alle Province e agli Atc non solo la possibilità di aumentare il prelievo fino al raggiungimento di una soglia sopportabile di danni, ma anche di prevedere dal 15 aprile al 31 gennaio la caccia in selezione, ancora poco praticata”. Quanto allo storno, “da tempo chiediamo allo Stato di intervenire in sede comunitaria per inserire questa specie, presente in abbondanza sul nostro territorio e causa di gravi danni agli alberi da frutto, tra le specie cacciabili, superando l’attuale contradditorio regime della caccia in deroga”.

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