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giovedì 18 settembre 2014

VENDEMMIA IN ROMAGNA - RABBONI ALL'AZIENDA LONGANESI DI BAGNACAVALLO: "CI SONO LE CONDIZIONI PER UN BUON PRODOTTO FINALE". CONTINUA IL TREND DI CRESCITA DEL VINO EMILIANO-ROMAGNOLO SUI MERCATI, ANCHE GRAZIE ALLE POLITICHE DI INVESTIMENTO REGIONALI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

E’ iniziata alla fine di agosto la vendemmia in Romagna con le uve precoci Pinot bianco e Chardonnay. Una partenza tardiva, ma solo rispetto alle due annate precedenti particolarmente calde e siccitose. Quella 2014 invece verrà ricordata come un’annata fortemente influenzata da un’estate particolarmente instabile e piovosa. Ma non tutto è perduto. Anzi. In campo resta ancora l’80% delle uve e dunque molto dipenderà da come sarà il tempo nelle prossime settimane. Lo ha ricordato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che ha visitato oggi l’azienda agricola Longanesi a Bagnacavallo, famosa per il recupero del Burson, un antico rosso di pianura, per fare il punto sulla vendemmia 2014 e le prospettive del settore vitivinicolo. “Se il miglioramento meteo di questi giorni si confermerà anche nei prossimi giorni - ha detto Rabboni - avremo livelli qualitativi più che buoni. Un eventuale calo del grado alcolico potrà in ogni caso essere gestito con l’arricchimento. Le quantità attese sono in linea con quelle medie degli ultimi 5 anni mentre nel resto d’Italia rispetto allo stesso periodo si stima un calo del 7%. Questo significa per le nostre uve la possibilità di una buona remunerazione”. Secondo l’assessore Rabboni, che nei giorni scorsi ha assistito alla vendemmia nel Piacentino, il vino emiliano-romagnolo potrà insomma continuare a crescere in qualità e sui mercati. “Il valore delle esportazioni nel 2013, è stato di circa 390 milioni di euro, con un aumento, rispetto all'anno precedente, del 10%. Nel quinquennio 2008 - 2013 il nostro export è aumentato, in valore, di circa il 60% - ha ricordato – traguardi importanti che sono anche risultato delle politiche di sostegno della Regione.  

50 milioni in arrivo nel biennio 2014-2015. Il 29 settembre scade un bando da 3,8 milioni Investimenti per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione sui mercati esteri. Questi gli obiettivi principali su cui dal 2008 al 2013 sono state convogliate risorse pubbliche superiori ai 200 milioni di euro. E altre risorse sono in arrivo grazie all’Ocm vino: si tratta di 50 milioni di euro per il biennio 2014-2015, mentre proprio in questi giorni si sta chiudendo (la scadenza è fissata al 29 settembre) un bando che stanzia 3,8 milioni di euro per sostenere progetti di sviluppo delle aziende agricole e vitivinicole con attività di trasformazione e commercializzazione. Timidi segnali di ripresa dei consumi si registrano anche sul fronte interno, dove l’acquisto di vino sale dell’1% , dato in controtendenza rispetto alla riduzione delle vendite di prodotti agroalimentari di circa lo 0,5% e tanto più interessante se si considera che l’aumento riguarda in particolare i vini di alta qualità Doc/Docg rispetto ai vini da tavola.  

Quantità in calo del 10%, ma l’Emilia-Romagna si conferma seconda regione produttrice dopo il Veneto
Dal punto di vista delle quantità le previsioni di Assoenologi riallineano la vendemmia 2014 alle medie degli ultimi cinque anni con una produzione di 6 milioni 600 mila ettolitri di vini e mosti. Rispetto alla straordinaria annata 2013 si tratta di una riduzione del 10% come dato medio regionale. Le stesse previsioni prospettano sul piano nazionale un calo del 7% sulla media del periodo 2009-2013 e del 13,5% sul 2013. Per il Nord Italia si prevede una riduzione del 15% rispetto all’anno precedente con cali consistenti, attorno al 20%, in Veneto, Piemonte e Lombardia. L’Emilia-Romagna, per il terzo anno consecutivo, si conferma a livello nazionale come la seconda regione italiana più produttiva dopo il Veneto. La qualità potrà dunque essere buona se le condizioni climatiche terranno. Sembra invece ormai certo che i vini 2014 saranno caratterizzati da una gradazione alcolica inferiore alle annate precedenti. Per questo la Giunta regionale ha approvato una delibera che accoglie le richieste dei Consorzi di tutela per la riduzione di 0,5 gradi del titolo alcolico naturale delle uve Doc. E’stata anche concessa la possibilità di arricchire i prodotti di questa vendemmia fino a 1,5 gradi alcolici.  

La vendemmia 2014 in Romagna
In Romagna la vendemmia è iniziata nell’ultima decade di agosto con le uve precoci “base spumante” (Pinot bianco e Chardonnay) che, a causa dell’abbondante disponibilità idrica, hanno evidenziato grappoli molto compatti e spesso con rottura di acini. Diversa la situazione per i vitigni storici della Romagna: per il Trebbiano e l’Albana è previsto un ulteriore slittamento del grosso della raccolta intorno al 20-25 di settembre . Lo stato sanitario dei grappoli è abbastanza buono, ottimo invece per il Pignoletto. Per il Sangiovese, che presenta grappoli in genere di elevate dimensioni e ben nutriti, i conferimenti inizieranno a fine settembre.  

Nuovi disciplinari di produzione
“E’ fondamentale rafforzare il legame tra il prodotto e il territorio. Anche in campo vitivinicolo. Solo così potremo valorizzare appieno i nostri vini a qualità regolamentata. Per questo – ha spiegato Rabboni – abbiamo fortemente sostenuto il rafforzamento delle Doc e Igt territoriali come la Doc Gutturnio, la Doc Romagna, la Igt Emilia, la nuova Doc Pignoletto”. In particolare si è concluso positivamente il complesso iter di revisione della IGT Emilia che ha consentito di limitare l’elaborazione e la presa di spuma delle tipologie frizzante e spumante ai soli territori emiliani e alle province di Ravenna, Forlì - Cesena, Mantova e Cremona. Attualmente il disciplinare è al vaglio dei competenti uffici dell'Unione Europea; i produttori sono comunque già in grado di utilizzare, con le modifiche apportate a livello nazionale, la nuova regolamentazione per tutelare i propri vini. Il Comitato nazionale Vini Dop e Igp ha approvato, lo scorso 16 aprile, la proposta aggiornata del disciplinare di produzione della Doc Pignoletto e di modifica del disciplinare della Docg Colli Bolognesi Pignoletto che, a conclusione dell’esame comunitario attualmente in corso, consentiranno di trasformare quello che oggi è un vitigno coltivabile ovunque in Europa in una denominazione tutelata ammessa nelle sole province di Bologna, Modena e Ravenna.

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