Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara
Cia Ferrara: aziende agricole con conti in rosso e rischio chiusura
Al via l’iniziativa “Non c’è agricoltura, senza agricoltori” che partirà domenica 14 con un due punti informativi: in Piazza Trento Trieste dalle 9.30 alle 12.30 e in Via Azzo Novello (zona Parco Urbano) dalle 15 alle 18. Una campagna di sensibilizzazione che Cia Ferrara ha messo in campo per far conoscere ai consumatori i costi dei prodotti all’origine - quelli sostenuti per la produzione di frutta e verdura - e i prezzi pagati alle aziende per quegli stessi prodotti che arrivano sulle tavole dei ferraresi. E sono cifre che, soprattutto nel 2014, stanno mettendo ulteriormente in crisi le aziende, già provate dalle scorse annate agrarie. Cia Ferrara consegnerà a tutti coloro che si recheranno al punto informativo un “simbolico chilo” di frutta e soprattutto i dati raccolti – fonte Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena, Università degli Studi di Bologna Camera di Commercio di Bologna e Ferrara – relativi a costi di produzione di un paniere che comprende i principali prodotti ortofrutticoli. Per le mele la quotazione della Camera di Commercio è di 0,34 €/kg e il costo di produzione per l’agricoltore è di 0,35 €/kg, con un segno negativo di 0,1 cent/kg; per le Pere Abate il prezzo pagato è di 0,42 €/kg mentre il costo di produzione è di 0.61 €/kg, una perdita di 0,19 Cent/Kg; per le pesche la quotazione è 0,35 €/kg ma il costo di produzione è di 0,48, più alto di 0,13 cent/kg. Non va certo meglio per la fragola pagata alla produzione 1,10 €/kg e costata all’agricoltore ben 1,38 €/kg con un disavanzo di 0,28 cent/euro, mentre c’è un sostanziale pareggio per i meloni – 0,30 il prezzo e 0,30 il costo di produzione – e un timido segno positivo per la patata, + 0,9. Numeri che al consumatore e all’opinione pubblica potrebbero sembrare irrisori, perché viene da pensare: cosa vuoi che siano pochi centesimi? Questa campagna di sensibilizzazione serve per far comprendere che in quei pochi centesimi in più o in meno c’è la differenza tra l’agricoltura italiana, sana e di qualità e letteralmente la non-agricoltura. I conti sono davvero semplici: se un’azienda va in pareggio può pensare di sopravvivere per qualche anno ma invecchia perché non fa investimenti; se un’azienda ha un margine continuare a produrre e può fare investimenti ma se il segno è sempre negativo, se i prodotti vengono pagati meno di quello che costano all’agricoltore allora un’azienda agricola, come qualsiasi altra, fallisce.
Nel 2014 il rischio di chiusura per le aziende diventa concreto e con la cancellazione degli agricoltori a Ferrara spariranno anche le produzioni tipiche, controllate dai disciplinari di produzione che non vengono utilizzati per i prodotti esteri, quelli che siamo destinati a consumare se la situazione permane.
La campagna “Non c’è agricoltura, senza agricoltori” continuerà lunedì 15 settembre ad Argenta in occasione della Fiera, dalle 20.00 e il 17 settembre, a Poggio Renatico, di fronte alla sede Cia in Piazza del Popolo, dalle 9.30 alle 12.30.
venerdì 12 settembre 2014
AL VIA “NON C’È AGRICOLTURA SENZA AGRICOLTORI” L’INIZIATIVA DI CIA FERRARA PER INFORMARE E SENSIBILIZZARE IL PUBBLICO SULL’ASSENZA DI RICAVO E REDDITO DELLE AZIENDE AGRICOLE CHE METTE A RISCHIO LE PRODUZIONI FERRARESI E IL MADE IN ITALY
Etichette:
cia ferrara,
non c'è agricoltura senza agricoltori
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento