...in onda su Telestense Ferrara e Lepida Tv [digitale terrestre] >> orari

venerdì 26 settembre 2014

L'INTERPROFESSIONE PERA SI CONFRONTA A MACFRUT E FA IL PUNTO SU UN' ANNATA CON PRODUZIONE DI OTTIMA QUALITA'


Fonte: OI Pera

CESENA, 23 settembre 2014,

Un Convegno corale e partecipato quello che ha segnato l'anteprima di Macfrut, organizzato da OI Pera per fare il punto, ad inizio campagna, su un prodotto fondamentale per l'offerta ortofrutticola italiana.

L'interesse per il comparto e per l'operato dell'OI si e' manifestato anche con l'attenta presenza di alti funzionari e dirigenti del MIPAAF che, nell' intervento di EMILIO GATTO,  Direttore Generale  per la Promozione della Qualità Agroalimentare,  mette in evidenza l'importanza di una attivita' coordinata della filiera.


Ma, scendendo nel dettaglio produttivo e sulle aspettative dell'annata, dopo le grandi preoccupazioni dell'estate, sulla pera, in termini quantitativi si delinea una campagna in linea con il 2013 ed in termini qualitativi le aspettative sono eccellenti.

"Sul fronte dei  paesi concorrenti, come evidenzia Elisa Macchi, Direttore di CSO, nella relazione introduttiva,  le indicazioni vedono Olanda e Belgio in crescita, così pure il Portogallo a fronte di una diminuzione della produzione di Spagna e Francia.

Sui consumi -  prosegue Macchi -, i dati  non sono stati finora   confortanti, la pera fino al 2013 è rimasta tra i prodotti più in sofferenza sul mercato interno ma una  nota positiva  è data proprio dal 2014; da gennaio a luglio gli acquisti di pere hanno infatti segnato un  +1% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato e questa è veramente un buon segnale che speriamo possa realmente indicare  un cambio di tendenza."

Per quanto riguarda invece  i costi di produzione, i dati presentati da Alessandro Palmieri dell'Università di Bologna, evidenziano, ancora una volta, costi di produzione piu' alti  del 15/20% rispetto  agli altri Paesi produttori europei determinando uno svantaggio competitivo che va ad erodere anche la redditività delle imprese.

Il Presidente dell'OI Pera, Gianni Amidei, moderatore al Convegno, evidenzia come l'aspetto chiave dell'annata sara' quello di mantenere vivace la domanda di prodotto sia sul mercato interno che all'estero e l'OI, nell'ambito del suo ruolo istituzionale, si muove in questa direzione.

Le Organizzazioni Interprofessionali  - commenta Amidei  - non possono commercializzare il prodotto, ma possono assumere decisioni allo scopo di sostenere e tonificare  il mercato oltre che  promuovere i consumi e sostenere la ricerca  e l'innovazione come e' il caso del Progetto  NSure  realizzato con l'Universita' di Wageningen e presentato  da Daniele  Missere Responsabile Filiera Frutticola di CRPV.

Le potenzialita' dell'Interprofessione - commenta Roberta  Chiarini della    Regione Emilia Romagna - sono elevate ed all'interno della nuova PAC  la filiera gioca un ruolo piu' definito e determinante perche' gli vengono attribuite potenzialita' e competenze piu' incisive.

NAZARIO BATTELLI Presidente di Ortofrutta Italia  -  evidenzia come lo strumento dell’Organizzazione Interprofessionale sia una opportunità offerta alla filiera per poter difendere e sostenere il comparto, combinando gli interessi contrapposti nella filiera, in un contesto di forzata “collaborazione istituzionale” con la P.A. dello Stato Membro.
Per farlo la filiera, viste le potenzialità fin qui espresse, deve decidere a favore di un ruolo più efficace e strutturato per le OI e il Governo avere la visione in prospettiva di alcune grandi OI per le filiere agroalimentari più importanti e produrre gli strumenti legislativi necessari, valorizzando a pieno le prerogative demandate dalla nuova PAC nell’OCM unica.Il Convegno dell'OI a Macfrut si e' concluso con una vivace tavola rotonda in cui i protagonisti del comparto hanno espresso pareri e visioni sulla campagna appena iniziata.

 MARCO SALVI – AFE
- A raccolta conclusa  si rilevano quantitativi di pere inferiori rispetto alle attese ; abbiamo una varietà unica  e ben identificata con  la quale dobbiamo assolutamente puntare su nuovi mercati. Le crisi diplomatiche degli ultimi mesi hanno  chiuso mercati importanti ed oggi è indispensabile  che si apra rapidamente  la possibilità di commercializzare le nostre pere in Cina  così come stanno già facendo Olanda e Belgio. L’apertura del mercato cinese cambierebbe radicalmente la nostra velocità .Ci servono alternative immediate su cui poter investire e concentrare le nostre energie e questo è uno sforzo diplomatico  di cui l’Italia si deve fare carico."

ALBANO BERGAMI – CONFAGRICOLTURA (FERRARA) - La preoccupazione per questa annata è il tema centrale per i produttori. Dobbiamo trovare una strada comune da percorrere insieme tra produzione e comparto commerciale se non vogliamo vedere ridimensionato definitivamente il comparto pericolo italiano.”Le cause della preoccupazione non sono solo legate all’embargo russo ma c’è un problema di fondo nel settore  che non è stato mai affrontato  in questi ultimi  trent’anni. I rischi sono scaricati sulla produzione e questa situazione è insostenibile.”

 ILENIO BASTONI – APOFRUIT - La globalizzazione e di conseguenza la necessità di internazionalizzazione,  ritengo,   siano elementi fondamentali per un prodotto come la pera Abate che è   circoscritto come area di coltivazione  e ben identificabile.La carta dell’internazionalizzazione sull’Abate  Fetel deve essere giocata in maniera importante e va abbinata con una forte attività promozionale che accompagni il prodotto su mercati dove non è conosciuto. Sui mercati mondiali il made in Italy ha un valore enorme  e penso che, in tale contesto, le potenzialità della pera Abate, che è prodotta solo  in Emilia Romagna   siano molto interessanti.

 GABRIELE FERRI - NATURITALIA - Considerata  la situazione produttiva   a livello mondiale ed europeo  che  non  rileva surplus quantitativi  e considerato l’anticipo  di almeno 2/3 settimane della raccolta delle pere che determinerà ,di conseguenza,   un ampliamento del calendario commerciale dell’annata; dopo  questa prima fase commerciale  generalmente un po’ caotica ritengo che  il mercato delle pere possa riprendersi  con risultati in linea  con le aspettative dei produttori. Le difficoltà saranno legate soprattutto alle conseguenze dell’embargo russo, non tanto per i mancati quantitativi italiani esportati quanto piuttosto per i quantitativi di prodotto che Belgio e Olanda dirotteranno sul mercato europeo, non avendo sbocco in Russia.


PAOLO MARCONI – ALEGRA - La prossima campagna pere non  presenta segnali di particolare difficoltà in termini quantitativi e qualitativi  ma ritengo importante fare una analisi  di prospettiva di medio e lungo periodo.In tale ottica, penso che si debba puntare con determinazione  su due aspetti importanti  per  il rilancio del comparto: l’innovazione varietale e l’internazionalizzazione.Sono due aspetti strettamente correlati tra loro: dobbiamo  velocizzare e dinamicizzare il processo di innovazione v arietale puntando su cultivar  attraenti per i nuovi mercati che andremo a presidiare. Abbiamo, negli anni , impoverito troppo la gamma varietale di pere per l’export  perdendo in competitivita'.

 I dati e le presentazioni del Convegno sono scaricabili dal sito  www.csoservizi.com  area news.

Nessun commento:

Posta un commento