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lunedì 3 febbraio 2014

CIA FERRARA: LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO È UN VALORE COLLETTIVO

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara

Promuovere il ruolo dei Coadiutori per mantenere il delicato equilibrio idrogeologico del territorio e prevenire le emergenze

«La tutela idrogeologica del nostro territorio deve diventare una priorità non solo degli agricoltori ma di tutta la popolazione.» Massimo Piva - risicoltore e vicepresidente provinciale di Cia Ferrara - definisce come necessità assoluta la sorveglianza di tutte quelle zone del ferrarese dove esiste il rischio concreto di incrinare l’equilibrio tra i terreni e le acque. «La terra è un patrimonio collettivo. Quello che è recentemente successo nel modenese – dice Piva - deve diventare per le associazioni agricole, i Consorzi di Bonifica, le Istituzioni e per tutti i cittadini un avvertimento importante. Mantenere l’equilibrio idrogeologico è fondamentale e va fatto con un’azione costante e tempestiva che prevede, tra le altre azioni, il contenimento numerico della fauna selvatica. A volte questa operazione rivolta ad esempio a volpi o nutrie - che abitano solitamente gli argini dei corsi d’acqua - viene scambiata per un atto di ‘accanimento’ contro queste specie animali, ma è un’idea assolutamente fuorviante e sbagliata. Controllare la popolazione dei selvatici significa prevenire danni che potrebbero incidere fortemente non solo sull’agricoltura ma sulla vita stessa delle persone, messe in pericolo dai cedimenti degli argini e dal tracimare delle acque. In particolare – afferma il vicepresidente Cia – voglio ribadire l’importanza del ruolo dei Coadiutori, figure abilitate, a seguito di un corso specifico, dalla Provincia di Ferrara, ad intervenire solo in quei casi dove un eccesso di popolazione faunistica può incidere proprio sull’equilibrio idrogeologico, sanitario ed economico. Non solo figure a disposizione del mondo agricolo, che contribuiscono alla prevenzione dei danni alle colture da fauna selvatica, ma volontari che svolgono una costante ed importante funzione di protezione civile e sociale. Le operazioni di contenimento sono poi assolutamente monitorate, perché ogni Coadiutore è tenuto ad avvertire in quale zona effettua l’intervento, quali specie sono oggetto della sua azione, quanti e quali capi sono avvistati e, solo se davvero necessario, abbattuti. Il controllo costante è, dunque, l’unico modo davvero utile e concreto per non trovarsi, improvvisamente e senza poterle prevenire, in situazioni di emergenza. Ogni cittadino dovrebbe acquisire la forte consapevolezza – ha concluso Piva – che la terra, i canali, i fiumi fanno parte di un sistema globale e comune a tutti coloro che lo abitano.

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