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sabato 15 febbraio 2014

CIA FERRARA: DIFFICILE IL PASSAGGIO TRA FONDO DI SOLIDARIETÀ E REGIME ASSICURATIVO

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Cia Ferrara lancia l’allarme sull’azzeramento dei risarcimenti diretti per calamità e le assicurazioni agevolate, ancora poco utilizzate dalle imprese. Nel 2014 a rischio il reddito delle aziende che avranno danni seri a livello colturale e produttivo

Solo il 10% delle aziende agricole italiane stipula una polizza multirischio, quella più completa che copre il mancato reddito aziendale, e il restante delle imprese rimane, letteralmente, in balia degli eventi atmosferici e dei mercati. Una situazione che, secondo Cia Ferrara, si aggraverà ulteriormente nel 2014, per una contingenza di fattori che contribuiranno a creare un vero e proprio rischio reddituale per il settore. «I 120 milioni di euro che compongono il Fondo di Solidarietà Nazionale sono stati spostati a finanziare le assicurazioni agricole agevolate – spiega Lorenzo Boldrini, presidente provinciale di Cia Ferrara – che dovrebbero diventare, una volta entrate a regime, lo strumento di tutela primario del reddito agricolo. L’idea era quella di passare da una fase di risarcimento diretto da parte dello Stato a una fase assicurativa con polizze plurischio e multirischio agevolate, a copertura delle calamità naturali e del mancato introito aziendale. Il problema – continua Boldrini – è che il quasi totale azzeramento dei risarcimenti diretti alle aziende è effettivo mentre la tendenza ad assicurare la propria azienda non è ancora un’abitudine degli agricoltori ferraresi. Esiste, dunque, il rischio concreto che nel 2014 la protezione reale dalle calamità sia precaria e poco diffusa. Perché è vero che ci sono ancora alcune forme di risarcimento diretto ma sono minime o sottoforma di sgravi fiscali che non forniscono liquidità immediata e non consentono di fare bilancio e reddito, a fronte di gravi danni colturali. Le assicurazioni poi, che sono invece uno strumento fondamentale per l’azienda, sono considerate ancora troppo costose. Un altro fattore che inciderà sulla tendenza ad assicurare delle aziende – continua Boldrini – è lo slittamento delle misure per le assicurazioni agevolate contenute nella PAC e nei Piani di Sviluppo Rurale al 2015, misure che dovevano assicurare una copertura della PLV a costi sostenibili. Questo gap si farà sentire in questo 2014, già iniziato con un inverno caldo e piovoso, sintomo di cambiamenti climatici che non si possono più prevedere perché anche le calamità sembrano aver perso la loro “storicità”. Le compagnie assicurative stesse potrebbero inoltre trovarsi in seria difficoltà ad assicurare per danni naturali così estesi, come la siccità o l’eccesso di pioggia che riguardano, spesso, aree molto vaste del nostro paese. A mio parere – conclude Boldrini – è stato incauto, da parte delle istituzioni, chiudere una forma di copertura quando non è ancora strutturata un’altra che la possa compensare. Occorreva dare alle imprese , con un certo anticipo, la possibilità di tutelare realmente il loro reddito, sia dalle calamità naturali – fin troppo ricorrenti - che dalle oscillazioni di mercato. Non si possono lasciare le nostre imprese in balia di un vuoto di strumenti, soprattutto se sono fondamentali per tutelare il loro rischio d’impresa in un periodo già molto critico per il settore.»

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