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giovedì 2 aprile 2015

CONSUMI: ARRIVA PASTA DEL CONTADINO, CON FARINA E UOVA MADE IN ITALY

Fonte: Coldiretti Emilia - Romagna

La pasta, alimento principe sulle tavole italiane, dal 31 marzo potrà essere acquistata direttamente dal contadino che la produce con farina e uova dell’azienda stessa. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna ricordando che è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che, come già avvenuto per il pane, consente agli imprenditori agricoli di produrre e vendere pasta fresca o secca nell’ambito della normale attività agricola. “È un risultato ottenuto grazie all’impegno della nostra organizzazione – ha detto il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – che avrà una duplice valenza perché risponde alla domanda di quel numero sempre più alto di consumatori che si rivolgono direttamente agli agricoltori per acquistare i prodotti che portano a tavola, avendo la garanzia di acquistare una pasta prodotta con farina e uova aziendali, e all’impresa agricola di produrre al suo interno uno degli alimenti più consumati dagli italiani”. In questo modo – commenta Coldiretti – viene ampliata la gamma di prodotti che i cittadini dell’Emilia Romagna potranno acquistare nei 160 mercati di Campagna Amica, 30 botteghe italiane e 820 aziende agricole che fanno vendita diretta. Gli emiliano romagnoli – ricorda Coldiretti – sono tra i maggiori consumatori di pasta in Italia, con 28 chilogrammi a testa (sono 26 chilogrammi a livello nazionale). Nello stesso provvedimento è stata inserita una buona notizia anche per le aziende agricole di collina e montagna che fanno attività di attività di cura del bosco. La lavorazione del legno per tavole e travi destinate ad attività artigianali di edilizia e falegnameria è considerata anch’essa attività agricola e come tale trattata con lo stesso regime fiscale.

venerdì 12 ottobre 2012

COLDIRETTI: CON AUMENTO IVA, RINCARI DA CARNE A UOVA, DA RISO A ZUCCHERO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

L’incremento di un punto percentuale dell’Iva colpirà anche i prodotti alimentari, pesando sulle famiglie italiane con un rincaro di 500 milioni di euro.

L’aumento dell’Iva colpisce anche i prodotti di prima necessità che non possono mancare sulle tavole delle famiglie italiane, dalla carne al pesce, dalle farine al riso, dallo zucchero al miele, ma anche il vino, la birra e l’acqua minerale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti dell’aumento di un punto dell’Iva prevista dal disegno di legge di stabilità varato dal Governo che rischia di provocare la ripresa dell’inflazione. L’aumento dell’Iva - sottolinea la Coldiretti - colpisce tutte le famiglie italiane e porterà un rincaro complessivo di 500 milioni di euro solo nella spesa alimentare annuale, in un momento di forte contrazione dei consumi. La stangata - precisa la Coldiretti - non interessa infatti solo beni acquistati occasionalmente come l’abbigliamento, le calzature, le automobili e gli elettrodomestici per i quali l’aliquota passa dal 21 per cento al 22 per cento, ma anche beni presenti nella spesa quotidiana. Rincarano peraltro le uova, lo zucchero e la farina che sono prodotti base per la preparazione casalinga dei cibi come pasta, biscotti edolci che è particolarmente diffusa nelle fasce piu’ deboli della popolazione, ma effetti depressivi ci sono anche sulla ristorazione per effetto dell'aumento di un punto percentuale dell'Iva dal 10 all’11 per cento a cui sono soggette le attivita’ di somministrazione. L’imposta sul valore aggiunto (Iva) - continua la Coldiretti - aumenta infatti dal 10 per cento all'11 per cento per carne, pesce, yogurt, uova ma anche per riso, farine, miele e zucchero, mentre il rincaro è dal 21 al 22 per cento riguarda il vino, birra, acqua minerale ed anche specialità nostrane come il tartufo. Il provvedimento - conclude la Coldiretti – rischia dunque di provocare effetti depressivi sui consumi alimentari a danno delle imprese e dei consumatori, già provati dalla crisi e dal crollo del potere di acquisto, che hanno svuotato il carrello della spesa con un crollo dei consumi alimentari stimato pari al 3 per cento in quantità nel primo semestre dell’anno, che va dal -4 per cento per il pesce al -2 per cento per la carne di maiale e vino (-2 per cento) ma sale al 7 per cento per il latte e al 5 per cento per l’olio.

venerdì 6 aprile 2012

PASQUA, CONFAGRICOLTURA: “PER IL MENU’ ANTICRISI GLI ITALIANI SCELGONO LE UOVA”

Fonte: Confagricoltura

Ogni italiano consuma 206 uova all’anno, 71 delle quali attraverso pasta, dolci e preparazioni alimentari varie. Nel mondo sono oltre due miliardi le uova consumate ogni giorno. I dati sono elaborati da Confagricoltura, che traccia un primo bilancio sui dati previsionali diffusi dall’UNA (Unione nazionale dell’Avicoltura).

Sulle tavole della Pasqua 2012 ci saranno meno uova di cioccolato e più uova vere, sottolineano le proiezioni di consumo. D’altronde l’uovo è l’unico alimento che fornisca proteine nobili con costi di gran lunga inferiori a tutte le altre, così la crisi economica rilancia il consumo di uova di gallina, ricco di anche di vitamine: A (nel tuorlo), B9 (acido folico), B12 (la vitamina della memoria) e la vitamina D.

”Nel 2011, in Italia - ricorda l’organizzazione agricola – si sono prodotte 12 miliardi e 776 milioni di uova, una cifra praticamente stabile sui 12 miliardi e 824 milioni del 2010. L’uovo è un cibo completo, buono ed economico che merita di essere apprezzato sempre di più”.