Fonte: Confagricoltura
“L'opera di ricostruzione è già cominciata, ma dobbiamo sapere se lo Stato è al nostro fianco. Non potremo accettare che ai danni del terremoto si sommino quelli della burocrazia e della lentezza statale”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, che è tornato a parlare dell’emergenza sisma in Emilia.
“I nostri agricoltori, operosi e laboriosi, sono già al lavoro per sgomberare le macerie e ripristinare l’attività produttiva – ha proseguito Guidi -. Lo Stato deve favorire questo processo e non bloccarlo con una modulistica complessa e con indagini tecniche che possono essere fornite solo da determinate professionalità che tra l’altro scarseggiano sul territorio”.
“Non sono pochi gli agricoltori che nelle loro aziende non hanno ancora visto né un rappresentante della Pubblica Amministrazione, né un tecnico – ha quindi osservato il presidente di Confagricoltura -. E’ naturale che la priorità vada all’incolumità delle persone, ma quello che chiediamo è di non dimenticare il nostro settore, che è fondamentale per l’economia di un territorio come quello emiliano-romagnolo e non solo. Qui siamo nel cuore dell’eccellenza agroalimentare e le nostre aziende fanno da traino a tutto l’indotto”.
Confagricoltura ha quindi chiesto la cancellazione di tutti i contributi fiscali, come previsto dal testo unico delle imposte sui redditi e dei relativi oneri previdenziali per tutta la zona interessata dal sisma, dove la terra continua a tremare.
“Non basta far slittare la data di giugno dell’Imu - ha concluso Mario Guidi –. Bloccare ogni forma di onere fiscale e contributivo per un’area produttiva devastata e provata è il minimo. Occorre dare respiro e certezze a chi è in difficoltà. E ci attendiamo meno burocrazia ed interventi tempestivi e semplificati per la certificazione tecnica dell’agibilità o meno delle strutture”.
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lunedì 28 maggio 2012
TERREMOTO, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “AI DANNI DEL SISMA NON SI DEVONO AGGIUNGERE QUELLI DELLA BUROCRAZIA”
lunedì 21 maggio 2012
TERREMOTO, COLPITA UNA PARTE VITALE DEL SISTEMA AGRICOLO ITALIANO
Fonte: Confagricoltura Ferrara
Sono oltre cento le imprese agricole associate che nella mattinata odierna hanno contattato la Sede o gli uffici di Delegazione di Confagricoltura Ferrara per segnalare danni patiti a seguito del terremoto che dall’alba di domenica sta interessando anche e soprattutto la provincia di Ferrara. “Molte abitazioni rurali sono lesionate ed è ancor maggiore il numero di strutture aziendali gravemente danneggiate o distrutte – rileva con amarezza ed inquietudine il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi. In molti casi è difficile riuscire a fare una stima dei danni, in quanto i proprietari non sono potuti entrare negli edifici perché inagibili o pericolanti. Bisognerà attendere i prossimi giorni, quando il pericolo di ulteriori scosse sarà cessato, per fare eseguire accurate verifiche tecniche sugli stabili. Il conto del terremoto per le imprese agricole ferraresi appare in ogni caso, sin dalle prime relazioni, molto pesante: capannoni, ricoveri, macchinari agricoli, attrezzature, serre, stalle, impianti fotovoltaici distrutti e compromissione dello stato agronomico dei terreni con fuoriuscite anomale di materiale fangoso, con gravissime perdite per il patrimonio e l’attività aziendale”. “Come per le abitazioni e gli edifici monumentali – prosegue il Presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli ferraresi - le scosse non hanno colpito uniformemente un’area, ma si sono concentrate in alcuni punti e dove questo è avvenuto le aziende agricole sono state praticamente distrutte. I Comuni più interessati dal sisma sono tutti quelli compresi nell’Alto Ferrarese, cioè Bondeno, Cento, Mirabello, Poggio Renatico e Sant’Agostino. Abbiamo invitato tutti gli associati a trasmetterci le planimetrie delle zone interessate dal sisma con relative foto attestanti i danni riportati al fine di avviare con i competenti uffici pubblici le necessarie pratiche per la delimitazione delle aree colpite per l’attivazione delle procedure legislative”. “Serve un atto di solidarietà nazionale per queste zone così duramente colpite e per un’agricoltura che di questa terra è tra le principali risorse- conclude Nicola Gherardi. Serve un intervento straordinario dello Stato attraverso i canali normativi esistenti, se sufficienti, sul versante fiscale e finanziario per dare continuità aziendale, oltre alla ricostituzione del patrimonio di beni strumentali andato perduto”.
Sono oltre cento le imprese agricole associate che nella mattinata odierna hanno contattato la Sede o gli uffici di Delegazione di Confagricoltura Ferrara per segnalare danni patiti a seguito del terremoto che dall’alba di domenica sta interessando anche e soprattutto la provincia di Ferrara. “Molte abitazioni rurali sono lesionate ed è ancor maggiore il numero di strutture aziendali gravemente danneggiate o distrutte – rileva con amarezza ed inquietudine il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi. In molti casi è difficile riuscire a fare una stima dei danni, in quanto i proprietari non sono potuti entrare negli edifici perché inagibili o pericolanti. Bisognerà attendere i prossimi giorni, quando il pericolo di ulteriori scosse sarà cessato, per fare eseguire accurate verifiche tecniche sugli stabili. Il conto del terremoto per le imprese agricole ferraresi appare in ogni caso, sin dalle prime relazioni, molto pesante: capannoni, ricoveri, macchinari agricoli, attrezzature, serre, stalle, impianti fotovoltaici distrutti e compromissione dello stato agronomico dei terreni con fuoriuscite anomale di materiale fangoso, con gravissime perdite per il patrimonio e l’attività aziendale”. “Come per le abitazioni e gli edifici monumentali – prosegue il Presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli ferraresi - le scosse non hanno colpito uniformemente un’area, ma si sono concentrate in alcuni punti e dove questo è avvenuto le aziende agricole sono state praticamente distrutte. I Comuni più interessati dal sisma sono tutti quelli compresi nell’Alto Ferrarese, cioè Bondeno, Cento, Mirabello, Poggio Renatico e Sant’Agostino. Abbiamo invitato tutti gli associati a trasmetterci le planimetrie delle zone interessate dal sisma con relative foto attestanti i danni riportati al fine di avviare con i competenti uffici pubblici le necessarie pratiche per la delimitazione delle aree colpite per l’attivazione delle procedure legislative”. “Serve un atto di solidarietà nazionale per queste zone così duramente colpite e per un’agricoltura che di questa terra è tra le principali risorse- conclude Nicola Gherardi. Serve un intervento straordinario dello Stato attraverso i canali normativi esistenti, se sufficienti, sul versante fiscale e finanziario per dare continuità aziendale, oltre alla ricostituzione del patrimonio di beni strumentali andato perduto”.
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