Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che scatta da oggi l’obbligo di indicare in etichetta il luogo di allevamento e macellazione delle carni suine, ovi-caprine e pollame così come indicato nel regolamento europeo 1337/2013.
“Da oggi un’etichetta più trasparente per queste carni – ha commentato il Ministro Maurizio Martina - completa un lavoro fatto dall’Italia a Bruxelles fin dal momento in cui abbiamo dovuto affrontare il caso della mucca pazza. Questo regolamento, così come ogni strumento che rende più trasparente l’etichetta, va nella giusta direzione. Per noi l’origine dei prodotti – ha concluso il Ministro - è fondamentale e per questo motivo continueremo un serio impegno sull’origine come tratto distintivo del lavoro delle nostre aziende e per una più forte garanzia per la sicurezza dei consumatori.”
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mercoledì 1 aprile 2015
ETICHETTATURA, MARTINA: BENE REGOLAMENTO UE. TRACCIABILITÁ E TRASPARENZA FONDAMENTALI PER GARANTIRE SICUREZZA
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ETICHETTATURA CARNI: DA OGGI OBBLIGATORIA L’INDICAZIONE DELL’ORIGINE PER QUELLE SUINE, AVICOLE E OVINE. CONFAGRICOLTURA: “LA TRASPARENZA È STIMOLO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLE NOSTRE PRODUZIONI DA TUTELARE E VALORIZZARE ANCHE A LIVELLO INTERNAZIONALE”.
Fonte: Confagricoltura
I consumatori di carne di suino, ovino e volatile da oggi possono leggere in etichetta le informazioni relative al luogo in cui l’animale è stato allevato e macellato. In più potranno avere la certezza di acquistare un prodotto interamente italiano se sul prodotto compare la scritta relativa all’origine. Da oggi, infatti, entra in vigore il Regolamento europeo 1337/2013, uno degli atti delegati previsti dal Regolamento 1169/11 sulle informazioni da comunicare al consumatore. L’etichettatura è valida solo per le carni suine, avicole e ovine, e non per i prodotti da essi derivati (prosciutti, salumi, etc.). In particolare, sull’etichetta delle carni verranno riportate le seguenti diciture: “Allevato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo; “Macellato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo. E’ possibile anche inserire il termine “Origine…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo ma solo se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo. In pratica soltanto se sarà riportato in etichetta la dicitura “Origine” il consumatore avrà la certezza di acquistare un prodotto interamente italiano. “La trasparenza delle etichette è un nuovo stimolo per il miglioramento della qualità – afferma Confagricoltura –. L’entrata in vigore del Regolamento è un provvedimento importante che accogliamo con favore, poiché va nell’interesse dei produttori e dei consumatori. Ora occorre continuare a lavorare con impegno per favorire la tutela delle nostre produzioni anche a livello internazionale, facendo sì che vi sia omogeneità nelle normative e negli standard qualitativi a garanzia dei diritti dei consumatori e dei produttori. “In Italia – aggiunge Confagricoltura - i protocolli di allevamento, macellazione e commercializzazione sono rigorosi, i controlli sono accurati e il costo del lavoro è oneroso: è necessario che queste specificità vengano conosciute e valorizzate dal mercato, per assicurare un futuro dignitoso alla filiera zootecnica”.
I consumatori di carne di suino, ovino e volatile da oggi possono leggere in etichetta le informazioni relative al luogo in cui l’animale è stato allevato e macellato. In più potranno avere la certezza di acquistare un prodotto interamente italiano se sul prodotto compare la scritta relativa all’origine. Da oggi, infatti, entra in vigore il Regolamento europeo 1337/2013, uno degli atti delegati previsti dal Regolamento 1169/11 sulle informazioni da comunicare al consumatore. L’etichettatura è valida solo per le carni suine, avicole e ovine, e non per i prodotti da essi derivati (prosciutti, salumi, etc.). In particolare, sull’etichetta delle carni verranno riportate le seguenti diciture: “Allevato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo; “Macellato in…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo. E’ possibile anche inserire il termine “Origine…” seguito dal nome dello Stato membro o del Paese terzo ma solo se l’animale è nato, allevato e macellato in un unico Stato membro o Paese terzo. In pratica soltanto se sarà riportato in etichetta la dicitura “Origine” il consumatore avrà la certezza di acquistare un prodotto interamente italiano. “La trasparenza delle etichette è un nuovo stimolo per il miglioramento della qualità – afferma Confagricoltura –. L’entrata in vigore del Regolamento è un provvedimento importante che accogliamo con favore, poiché va nell’interesse dei produttori e dei consumatori. Ora occorre continuare a lavorare con impegno per favorire la tutela delle nostre produzioni anche a livello internazionale, facendo sì che vi sia omogeneità nelle normative e negli standard qualitativi a garanzia dei diritti dei consumatori e dei produttori. “In Italia – aggiunge Confagricoltura - i protocolli di allevamento, macellazione e commercializzazione sono rigorosi, i controlli sono accurati e il costo del lavoro è oneroso: è necessario che queste specificità vengano conosciute e valorizzate dal mercato, per assicurare un futuro dignitoso alla filiera zootecnica”.
CHE COSA INDICANO LE VARIE DICITURE
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