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venerdì 7 marzo 2014

CIA FERRARA: STORIA DI UNA DONNA, TRA CORAGGIO E MEMORIA

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

In occasione dell’8 marzo, l’Associazione Nazionale Pensionati di Cia Ferrara rende omaggio a Darinka Joijc, straffetta partigiana impegnata per i diritti e l’uguaglianza delle donne

Uno spaccato della Resistenza al nazi – fascismo, vista attraverso gli occhi di una giovane donna coraggiosa che sognava la libertà. L’Associazione Nazionale Pensionati di Cia Ferrara, in collaborazione con l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) di Ferrara ha voluto rendere omaggio, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, alla vita e all’impegno di Darinka Joijc. La storia di questa donna coraggiosa è stata raccontata nel libro Darinka – Una staffetta partigiana, scritto da Daniele Civolani presidente provinciale dell’Anpi, con la stessa protagonista del libro – venuta a mancare a dicembre 2012 - che è stato presentato in forma di un emozionante reading letterario presso la sede dell’Anp ferrarese. La vita avventurosa, fatta di coraggio e impegno di Darinka, ha preso forma attraverso le parole e la musica di Giovanni Tufano e Alessia Passarelli della Piccola Compagnia del Gioco del Pallone, che hanno letto e musicato alcuni brani del libro. Darinka Joijc, classe 1925, fu un’infermiera al fronte e una staffetta partigiana della Jugoslavia invasa e occupata dai nazisti nel 1940. Catturata e deportata in un campo di concentramento, riuscì a fuggire e arrivò a Ferrara perché nella Divisione Italia – che combatté a fianco delle truppe di Tito contro i tedeschi – c’era un altro partigiano, un fornaio del quale si innamorò e che divenne poi suo marito. Era diventata una vera ferrarese Darinka e rimase per sempre una partigiana e una combattente, per i diritti delle donne e per la pace, quella che aveva anelato durante la guerra e la prigionia in Jugoslavia. Per il suo impegno, nel 2010, le venne assegnato il titolo di Commendatore della Repubblica per meriti umanitari e per non avere mai smesso di raccontare e mantenere viva la memoria di quei giorni, perché quella terribile storia non si ripeta. Particolarmente toccante, durante il reading, i passaggi del libro che raccontano il difficile internamento nel campo di concentramento con il fratello, le crudeltà e i soprusi subiti, la fame che non li abbandonava mai e quella voglia di essere libera che divenne realtà proprio in Italia, a Ferrara.

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