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giovedì 11 dicembre 2014

PROSCIUTTI DOP E IGP: NEL DECRETO PER LA REGOLAMENTAZIONE PRODUTTIVA CI SARÀ UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO DEGLI ALLEVATORI E DELLE REGIONI. LO ANNUNCIA L'ASSESSORE RABBONI CHE HA INCONTRATO A ROMA IL MINISTRO MARTINA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Il decreto per la regolamentazione della produzione di prosciutti Dop e Igp, varato nei giorni scorsi dal ministero delle Politiche agricole, verrà integrato per introdurre un maggior coinvolgimento degli allevatori e delle Regioni. Lo riferisce l’ assessore all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni che ieria Roma ha incontrato sul tema il ministro Maurizio Martina. Due in particolare le modifiche annunciate: i Piani produttivi dovranno prevedere l’accordo preventivo tra i trasformatori e gli allevatori, nonchè il parere delle Regioni. Proprio sullo scarso coinvolgimento degli allevatori si erano concentrate da subito le critiche del mondo agricolo al decreto ministeriale.

venerdì 14 novembre 2014

CONFAGRICOLTURA E CIA DELL’EMILIA ROMAGNA: “INACCETTABILE PER GLI ALLEVATORI IL DECRETO MINISTERIALE RECANTE MODALITÀ PER LA REGOLAZIONE DELL’OFFERTA DEI PROSCIUTTI DOP O IGP, APPENA SIGLATO. LE SCELTE DEVONO ESSERE PRIMA CONDIVISE E DECISE CON IL MONDO AGRICOLO”

Fonte: COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DI CONFAGRICOLTURA E CIA DELL’EMILIA ROMAGNA

“Inaccettabile per gli allevatori il Decreto ministeriale recante modalità per la regolazione dell’offerta dei prosciutti Dop o Igp, appena siglato. Le scelte devono essere prima condivise e decise con la parte agricola” – è questo il duro commento di Confagricoltura e Cia dell’Emilia Romagna in merito al decreto ministeriale recante modalità per la regolazione dell’offerta dei prosciutti Dop o Igp firmato dal ministro Martina l’11 novembre scorso - ma reso pubblico ieri – e predisposto senza previa consultazione e condivisione con il mondo agricolo. “E’ ridicolo – rimarcano le due organizzazioni agricole regionali - voler operare nell’ambito della filiera e poi costruire un percorso di programmazione dei prosciutti, passaggio decisivo per l’economia e il sostentamento della filiera stessa, che non preveda il coinvolgimento attivo degli allevatori ma solo una semplice consultazione”. “Auspichiamo che il Ministero riveda subito i contenuti del decreto e convochi in tempi rapidi un tavolo che includa anche la partecipazione delle Regioni - soggetti spesso richiamati a compiti di controllo senza essere stati precedentemente coinvolti nella fase decisionale – per lavorare sulla definizione di un reale procedimento di programmazione dell’offerta dei prosciutti assieme alle parti interessate”. “L’assenza di un riscontro del Governo alle istanze provenienti dagli allevatori – concludono Confagricoltura e Cia dell’Emilia Romagna - non farebbe altro che accentuare quel distacco, in termini di mancanza di tutele e rappresentanza, che sempre più si avverte tra il Ministero dell’Agricoltura e le aziende zootecniche”.