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lunedì 9 febbraio 2015

MALTEMPO: PRIMO BILANCIO DEI DANNI IN EMILIA - ROMAGNA

Fonte: Coldiretti Emilia - Romagna

Neve in Emilia e acqua in Romagna. Coldiretti regionale lancia l’allarme nelle campagne dove il maltempo ha colpito duro. Alle nevicate si è aggiunta l’acqua che ha tracimato dai fiumi della Romagna a causa di una marea che è stata due metri sopra il piano campagna, aggravata da un vento contrario che ha impedito ai corsi d’acqua di sfociare in mare. Forti criticità nel cesenate, con frane e smottamenti lungo la vallata del Savio, a Montiano, Longiano e colline di Cesena, dove alcune aziende agricole sono rimaste isolate a causa di una frana lungo la provinciale per Saiano. Allagamenti in pianura dove hanno tracimato i corsi d’acqua Pisciatello e Rigossa, nelle zone di Gambettola e Sala di Cesenatico. Sott'acqua sono finite colture specializzate, in particolare molti frutteti. Situazione analoga nel ravennate con campi allagati nella bassa pianura a Lugo e Conselice. La neve che nella notte tra giovedì e venerdì si è accumulata per 50 centimetri sulle colline faentine, si è sciolta velocemente andando a riempire i fiumi provocando smottamenti e allagamenti. A Castel Bolognese, in zona adiacente alla via Emilia è crollata una serra di 2.000 metri quadrati. Più a nord, nell’imolese, molte abitazioni della vallata del Santerno sono rimaste senza luce e acqua. Difficoltà anche nel ferrarese dove i canali rischiano di tracimare perché il mare non riceve. Coldiretti sta rilevando le situazioni di criticità per segnalare i danni alle autorità competenti ai fini della dichiarazione dello stato di emergenza.  

Aggiornamento di sabato 7 febbraio:
E’ a Ferrara la situazione più critica nei campi a causa delle abbondanti piogge e nevicate che hanno alzato il livello di fiumi che però hanno fatto fatica a scaricare in mare a causa del vento e della marea. Difficoltà permangono anche in Romagna, dove il livello delle campagne è più alto rispetto al ferrarese. E’ quanto dichiara Coldiretti Emilia Romagna dopo i primi sopralluoghi nelle aree colpite. Nel ferrarese sono sott’acqua migliaia di ettari nelle zone con i terreni il cui livello è maggiormente sotto li livello del mare, Codigoro, Mezzogoro, Mezzano, dove l’acqua ristagna ormai da 24 ore. I problemi principali in queste zone riguardano il frumento le cui piantine, soprattutto in caso di gelate, rischiano di andare perse, mettendo in pericolo la produzione di grano. Se non si riesce a smaltire l’acqua in tempi rapidi – afferma Coldiretti – potrebbe diventare impossibile anche effettuare le prossime semine di orticole di pregio come pomodoro, cocomeri, meloni. Anche nelle zone pianeggianti di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini l’ondata di maltempo ha mandato sott’acqua numerose colture di qualità, in particolare i frutteti. Molti imprenditori agricoli sono già in campo con le pompe dei trattori per allontanare l’acqua dai campi. Mentre si contano danni anche alle strutture, con serre crollate nella zona di Castelbolognese, permangono situazioni critiche nelle aree di collina e montagna dove frane e smottamenti hanno interrotto la viabilità su molte strade. Nel riminese, a Montescudo, si sono verificati dissesti in zone che in passato non erano soggette a frane. Situazioni critiche a Riccione per la tracimazione del fiume Marano, a Santarcangelo e Poggio Berni per l’esondazione dell’Uso e altri casi per la mancanza di una razionale rete di fossi e scoli, come a Corpolò di Rimini.  

Aggiornamento di domenica 8 febbraio

Dopo il terremoto, anche la neve. In provincia di Modena, nella zona di Mirandola e San Felice sul Panaro, già pesantemente colpite dal Terremoto, la neve ha fatto crollare diversi hangar che erano stati montati come ricovero attrezzi dopo che il sisma del 2012 aveva fatto crollare i capannoni.
Ne dà notizia Coldiretti Emilia Romagna, sottolineando che i circa trenta centimetri di neve caduti nella zona si sono molto appesantiti con le successive piogge ed hanno provocato il crollo degli hangar. Stessa sorte è toccata alla tensostruttura che nella parrocchia di Rivara in comune di San Felice sul Panaro, aveva sostituito la chiesa. Crollati anche numerose serre già predisposte per il trapianto delle piantine di fragole. Sempre nella bassa modenese situazione di emergenza per numerosi terreni allagati.
Difficoltà anche sulla montagna bolognese, in particolare tra Sasso Marconi e Marzabotto – precisa Coldiretti – dove numerose stalle sono rimaste isolate e in difficoltà a causa della mancanza di elettricità per quasi tre giorni. L’assenza di energia elettrica ha bloccato anche le pompe per abbeverare gli animali. La viabilità in numerose aziende è stata ripristinata grazie all’intervento di trattori di Coldiretti.
Tra Romagna, bassa modenese e l’intero Appennino emiliano romagnolo– afferma Coldiretti regionale – ci sono condizioni per chiedere lo stato di emergenza per le aziende agricole.

Fonte: Coldiretti Ferrara

E’ la pioggia ad aver creato le maggiori preoccupazioni agli agricoltori ferraresi. In due giorni le precipitazioni hanno sono state in alcuni punti della provincia di oltre 60 mm ed il forte vento non ha consentito la piena efficienza del sistema di scolo della Bonifica, rallentato dal mare che “non tirava” e che anzi ha provocato sensibili danni all’arenile ed alle strutture balneari dei Lidi Comacchiesi, con inevitabile incremento del livello dell’acqua nei canali. La prima sommaria mappatura di Coldiretti indica nel territorio del comune di Ferrara uno dei punti più a rischio, con campi allagati causa la tracimazione dei canali di scolo; altri punti critici i territori di Poggio Renatico, Voghiera, Portomaggiore, Copparo, Berra, Formignana, oltre ai centri abitati di Comacchio, in particolare Portogaribaldi dove il portocanale ha superato gli argini. Tracimazioni nei campi già coltivati ad orticole si segnalano a Mesola e zone limitrofe. Livello alto nei canali del codigorese e di Lagosanto, così come per il Po di Volano. “Oltre al ristagnare dell’acqua piovana nei campi, fenomeno normale nei mesi invernali, preoccupa l’eventuale perdurare di queste circostanze, ovvero piogge intense e vento forte – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – che sta mettendo sotto pressione il sistema della nostra bonifica con il rischio di esondazioni e quindi danni, sia alle imprese agricole che alla cittadinanza. Rileviamo tra l’altro che già diverse aziende hanno avuto danni diretti dal vento impetuoso di questi giorni, a tunnel, alberature, tetti di magazzini e case”. Il monitoraggio delle diverse situazioni, che per quanto riguarda gli allagamenti in diverse zone della provincia ricalcano quelle manifestatesi a maggio 2014, ovviamente continua e solo nelle prossime ore sarà possibile rilevare eventuali situazioni problematiche anche in altri comuni, come ad esempio interruzioni della distribuzione di acqua potabile ed energia elettrica come nel Mesolano ed in altri centri del basso ferrarese.  

Fonte: Cia Ferrara

Vento forte e piogge intense che, in poche ore, hanno allagato le campagne del territorio, con campi, frutteti e intere aziende agricole finite letteralmente sott’acqua, in particolare nel Basso Ferrarese. Cia Ferrara ha monitorato costantemente la situazione delle aziende agricole che si sono trovate ad affrontare l’ennesima emergenza idraulica, del tutto simile a quelle che hanno colpito, negli ultimi anni, il territorio di Ferrara. «Non è davvero possibile – afferma Stefano Calderoni, presidente provinciale Cia – che un’ondata di pioggia, anche se particolarmente intensa, provochi immediatamente uno stato di emergenza. I cambiamenti climatici e i problemi ad essi correlati sono ormai sotto gli occhi di tutti e non possono più essere ignorati. A rischio sono le aziende agricole che subiscono dai danni ai terreni ed alle abitazioni rurali, ma anche la sicurezza stessa delle persone e del territorio. Ecco perché non può essere ulteriormente demandata la messa in sicurezza delle campagne e delle zone maggiormente a rischio di dissesto idrogeologico». Secondo l’associazione ferrarese non sono dunque sufficienti i soldi stanziati per gli interventi degli ultimi anni volti a risolvere la situazione e nemmeno i fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per continuare con la realizzazione delle opere di sicurezza idraulica. «Il Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara – continua Calderoni – ha quantificato in 40 milioni di euro l’ammontare degli investimenti necessari per mettere in sicurezza il territorio ferrarese ed evitare le situazioni di emergenza provocate da bombe d’acqua o precipitazioni intense. La situazione, sempre secondo i dati forniti dal Consorzio di Bonifica, è preoccupante per l’intera Regione dove il valore del dissesto idrogeologico supera la soglia di un miliardo di euro ed è evidente che per risolvere la situazione, occorre pianificare investimenti ingenti e tempestivi». L’associazione continuerà a monitorare, in questi giorni, la situazione delle aziende agricole ed a sollecitare le istituzioni a tutti i livelli, in accordo con l’associazione nazionale, per sollecitare attenzione ed interventi verso una condizione che non può essere più considerata straordinaria.

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