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martedì 12 agosto 2014

AGRINSIEME FERRARA: SIAMO VERAMENTE ALLA FRUTTA?

Fonte: Agrinsieme Ferrara  

L’appello di Agrinsieme Ferrara per il preoccupante momento di crisi del settore ortofrutticolo

“È necessario intervenire per risolvere questa gravissima situazione che è diventata ormai insostenibile per le aziende” questo l’appello lanciato da Pier Carlo Scaramagli che, alla guida del Coordinamento Agrinsieme Ferrara (che riunisce Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative Agroalimentari), esprime la grande preoccupazione per la grave situazione che attanaglia il comparto ortofrutticolo. Dallo scorso mese di giugno si è assistito ad una progressiva ma incalzante diminuzione delle quotazioni per tutte le tipologie di frutta raggiungendo quote allarmanti. “La contrazione dei prezzi medi settimanali rispetto all’anno scorso è del 37% per le pesche, raggiunge quota 40% per albicocche, susine e nettarine, per i meloni segna un valore al di sotto del 35%, mentre per i cocomeri si assiste ad una riduzione superiore addirittura al 50%” chiarisce Scaramagli. Con un crollo di questa portata, con quotazioni di gran lunga inferiori ai 30 centesimi nelle ultime settimane per pesche e nettarine, i produttori si trovano nell’insostenibile situazione di non riuscire neppure a coprire i costi di produzione. Infatti Ismea calcola che, per una resa media di 25-30 tonnellate per ettaro, sia necessario un prezzo all’azienda che sia compreso tra i 30 e i 38 centesimi al chilogrammo. A determinare questa crisi è stata una concomitanza di fattori che ha coinvolto molti Paesi. “A livello europeo” incalza Pier Carlo Scaramagli “nei principali Paesi produttori di pesche, nettarine e percoche (Italia, Francia, Spagna e Grecia), la produzione 2014 è incrementata dell’11% rispetto al 2013 toccando il tetto massimo di 3mila e 800 tonnellate. Questo dato indica un trend decisamente positivo. Purtroppo, in concomitanza, si sono verificate tre condizioni che hanno determinato la pesante ricaduta negativa a cui stiamo assistendo oggi: la sovrapposizione dei calendari di raccolta e commercializzazione dei Paesi europei interessati, la riduzione della richiesta di mercato a causa delle miti condizioni climatiche di questa estate, e una qualità del prodotto leggermente inferiore con difficoltà di conservazione e quindi di esportazione.” La simultaneità di queste condizioni ha causato la profonda crisi che si sta vivendo e per la quale il Ministro dell’Agricoltura Martina ha richiesto un tempestivo intervento europeo a favore del comparto e per il quale il Coordinamento Agrinsieme nazionale ha organizzato, lo scorso 30 luglio, una manifestazione in Piazza Montecitorio a Roma con l’obiettivo di sensibilizzare anche l’opinione pubblica. Tuttavia, ad oggi, si rischia pesantemente il contagio della crisi anche su altre tipologie di frutta, come si rileva dai primi dati della campagna di raccolta di pere Carmen e William anche se, in via teorica, il contagio sulle pomacee sarebbe ingiustificato visti i tempi abbastanza lunghi di commercializzazione e la scarsa produzione di alcune varietà di pere. In più va considerato che da uno studio recentemente effettuato dalla Fondazione Navarra, risulta che la qualità della pera Abate, quest’anno, è particolarmente elevata grazie all’eccezionale pezzatura e alla particolare “ruggionosità” che ne migliora sicuramente l’estetica. Come tentare di risolvere, dunque, la situazione attuale? Si è chiesto all’Unione Europea di attivare misure di crisi per ridurre la quantità di prodotto da immettere sul mercato e, contemporaneamente, per promuovere l’export e creare un maggiore equilibrio di mercato. Agrinsieme, contestualmente, a livello nazionale sostiene il progetto di valorizzazione promosso dall’Organismo Interprofessionale e volto alla sensibilizzazione ancora più attenta del consumatore a valori cardini del consumo italiano: stagionalità, territorialità e qualità. Attuando queste misure si vuole riuscire a regolamentare sempre di più, per quanto possibile, la presenza del prodotto sul mercato senza svalutarne prezzo e qualità. Se l’intervento della Commissione europea dovesse ancora tardare, il coordinamento Agrinsieme Ferrara sollecita una risoluzione del problema quanto mai necessaria e tempestiva per non rischiare di mettere ulteriormente a repentaglio le imprese agricole del territorio e la conseguente occupazione già duramente provata dalla crisi economica. “Purtroppo ai tanti problemi si è aggiunto quello dell’embargo a molti prodotti agroalimentari, tra cui l’ortofrutta, provenienti dall’Unione Europea emanato dalla Russia – conclude il Coordinatore di Agrinsieme Ferrara - siamo molto preoccupati per l'evoluzione della situazione e per le ripercussioni che tale decisione potrà avere per gli equilibri di mercato e per il settore ortofrutticolo, dato che l’Italia è leader europeo nell’esportazione di tali prodotti verso la Russia. Sono in corso a Bruxelles incontri tra le Organizzazioni Agricole e la Commissione Europea per discutere di eventuali rimedi alla difficile situazione. E’ urgente che l’Unione Europea faccia sentire con forza la propria voce”.

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