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sabato 5 dicembre 2015

COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA: IN ARRIVO 100 NUOVE AZIENDE AGRICOLE PER IL 2016

Fonte: Coldiretti Emilia - Romagna

Per il 2016 sono in arrivo 96 giovani intenzionati a prendere in mano un’azienda agricola in Emilia Romagna. Lo comunica Coldiretti regionale sulla base delle domande presentate entro l’1 dicembre scorso per ottenere i finanziamenti del primo insediamento di giovani tra i 18 e i 40 anni in agricoltura stanziati con il primo bando del piano di sviluppo rurale 2014-2020. A confermare l’attenzione dei giovani all’agricoltura – commenta Coldiretti Emilia Romagna – ci sono anche 315 domande presentate da giovani agricoltori già titolari di aziende agricole intenzionati ad investire per incrementare la loro attività e il loro fatturato. Coldiretti, che da sola ha presentato la gran parte delle domande, ricorda che in totale le richieste ammontano a 15,6 milioni di euro per il primo insediamento e a 28,9 milioni per gli investimenti. “I dati – rileva il presidente di Coldiretti regionale, Mauro Tonello – confermano la scelta della nostra organizzazione di una intensa attività a livello territoriale per sostenere i giovani interessati con tutte le informazioni ma anche tutor, corsi di formazione e consigli per accesso al credito. Ci sono moltissimi giovani – prosegue Tonello – che desiderano prendere in mano un settore un tempo considerato vecchio, saturo e inappropriato, immaginando importanti prospettive future per costruire un Paese migliore per se stessi e per gli altri. In questo contesto i piani di sviluppo rurali (Psr) rappresentano uno strumento utile per continuare ad incrementare la presenza delle nuove generazioni nelle campagne italiane. Uno strumento che Coldiretti contribuisce a rendere leggibile per facilitare l’avvicinamento delle giovai imprese alle opportunità offerte dal settore agricolo”. Una risposta alla crescente domanda di agricoltura da parte dei giovani che, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’, nel 57 per cento dei casi oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento). Ma anche - continua la Coldiretti - un sostegno alla competitività dell’agricoltura poiché le aziende agricole condotte dai giovani possiedono, una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più.

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