Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione
Imparare i segreti della pesca in mare aperto a bordo dei tradizionali pescherecci dell’Adriatico; soggiornare negli antichi borghi marinari o nei tipici “casoni” delle Valli; degustare le specialità culinarie della tradizione marinara.
La pesca può e deve diventare sempre più anche uno strumento di attrazione turistica. A beneficio delle stesse imprese del settore che potranno diversificare e integrare il proprio reddito, ma a vantaggio anche del territorio emiliano-romagnolo e di quelle tradizioni legate al cultura marinara che altrimenti rischiano di scomparire.
E’ questo l’obiettivo del progetto di legge regionale “Disciplina delle attività di pesca turismo, ittiturismo e acquiturismo” approvato dalla Giunta regionale e presentato ieri a Porto Corsini (Ra) ai rappresentanti delle Associazioni di pesca e delle Marinerie dall’assessore regionale all’agricoltura, attività faunistico-venatoria ed economia ittica Tiberio Rabboni. L’incontro è avvenuto presso la Capitaneria di porto alla presenza del comandante Giuseppe Mele.
“Vogliamo promuovere queste attività per valorizzare anche turisticamente le attività di pesca e le tradizioni marinare e, contemporaneamente, offrire ai pescatori un’opportunità di integrazione del reddito in uno dei periodi più difficili per il settore, a causa della diminuzione del pescato e delle restrizioni europee” – ha spiegato Rabboni.
Quattro secondo Rabboni gli obiettivi della legge: semplificare le autorizzazioni, garantire standard minimi, sostenere le nuove attività con i fondi europei per il mare e la pesca, istituire un albo regionale e clubs di eccellenza.
Il testo che dovrà passare all’esame dell’Assemblea legislativa prevede la possibilità di ospitare turisti nelle abitazioni dei pescatori (ittiturismo), ma anche direttamente sulle imbarcazioni (pescaturismo); sostiene l’attività di ristorazione e di vendita dei prodotti tipici; individua la possibilità di attività ricreative e culturali che abbiamo come fine la promozione degli ecosistemi marini e delle tradizioni legate al mondo della pesca. L'articolato estende queste opportunità anche alla figura dell'acquicoltore che potrà cosi accedere ad un’attivita di acquiturismo, attualmente non contemplata nelle norme nazionali.
Un aspetto centrale è quello della semplificazione burocratica. Ad esempio viene previsto che in caso di ospitalità fino a 12 posti letto sia sufficiente il requisito dell’ “abitabilità” dell’edificio e l’uso della cucina di casa fino a 12 pasti contemporanei.
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