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martedì 7 aprile 2015

SALUTE, CONFAGRICOLTURA: “PER CURARE GLI ANIMALI GLI ANTIBIOTICI SONO INDISPENSABILI, MA IL LORO UTILIZZO VA RAZIONALIZZATO E RIDOTTO AL MINIMO APPLICANDO LE BUONE PRASSI DI ALLEVAMENTO E LE MISURE DI BIOSICUREZZA E DI PROFILASSI VACCINALE”

Fonte: Confagricoltura

“Da anni Confagricoltura sta affrontando il problema del fenomeno dell’antibiotico resistenza con le istituzioni nazionali ed europee e con gli altri componenti della filiera. Va però sottolineato come le carni italiane immesse sul mercato sono sicure e prive di residui di antibiotici, come richiede la vigente normativa, segno anche della professionalità di allevatori e veterinari”. E’ il commento di Confagricoltura alle dichiarazioni del ministro per la Salute Beatrice Lorenzin - nel corso della conferenza stampa sulla ‘Giornata mondiale della salute’ - sulla resistenza agli antibiotici che è un problema mondiale. Ad avviso di Confagricoltura “negli allevamenti l’utilizzo degli antibiotici è indispensabile, ed ormai comporta anche risvolti etici che gli allevatori prendono sempre più in considerazione. Gli antibiotici hanno il fine di curare l’animale garantendone il benessere, ma ne va razionalizzato l’utilizzo con il criterio di ‘quando serve e quanto basta’, titolo del convegno tenuto nei mesi scorsi in sede Confagricoltura su tale tematica per promuovere l’utilizzo razionale degli antimicrobici. In tale occasione si è discusso dell’importanza di limitare l’utilizzo prevenendo l’insorgenza delle malattie applicando le corrette prassi di allevamento, le misure di biosicurezza e di profilassi vaccinale”. Avverte Confagricoltura: “La scelta del trattamento deve portare al miglior risultato terapeutico, con il minore rischio di indurre antibiotico resistenza. I risultati si vedono tanto che, lo stesso ministro, oggi, ha ricordato che, nell’ultimo triennio, si è ridotto del 30% l’uso degli antibiotici per gli animali”. Il mondo agricolo, quindi, si sta impegnando per limitare l’abuso ingiustificato dell’utilizzo di antimicrobici, ma è una goccia in mezzo al mare se non si accende l’attenzione su una razionalizzazione dell’utilizzo degli antibiotici anche in campo umano, sia nelle strutture ospedaliere sia nell’utilizzo tra le mura domestiche, principale fonte dell’insorgenza di antibiotico resistenza come scientificamente dimostrato.

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