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martedì 8 febbraio 2011

DAL PIANO REGIONALE DI SVILUPPO RURALE 61 MILIONI DI EURO PER LE AREE COLLINARI E MONTANE.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Rabboni: dare più servizi e diversificare l'attività agricola, perchè le aziende non chiudano. A Bologna la mostra "Il territorio come valore": il prima e il dopo di antichi fabbricati rurali trasformati in agriturismi


Bologna – Più servizi e concrete opportunità di diversificare l’attività agricola nelle aree montane e collinari dell’Emilia-Romagna. Sono queste gli obiettivi dei nuovi stanziamenti dell’asse 3 del Piano regionale di sviluppo rurale: 53 milioni di euro che verranno erogati attraverso bandi provinciali a partire dal mese di aprile, ai quali si aggiungono ulteriori 8 milioni di euro che verranno gestiti direttamente dalla Regione per integrare la diffusione della banda larga nelle zone attualmente non servite. Lo ha annunciato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. “Fare agricoltura in montagna costa di più e rende meno e per questo negli ultimi vent’anni circa il 50% delle aziende ha chiuso. Questa iniziativa è importante non solo per la rilevanza della cifra, ma proprio perché è rivolta prevalentemente alle zone appenniniche, dove la possibilità di diversificare la propria attività rappresenta per le aziende agricole la condizione stessa per andare avanti e non chiudere”. Proprio sulla diversificazione si concentra una quota rilevante dei finanziamenti pubblici in arrivo: oltre 25 milioni di euro saranno infatti destinati alla realizzazione di agriturismi e bed and breakfast (16 milioni); di punti di sosta, degustazione e musei del gusto lungo le 15 Strade dei Vini e dei Sapori (2,5 milioni di euro); di spazi collettivi nei borghi rurali (7 milioni di euro).
Comune denominatore a tutti questi interventi sarà il recupero, nel rispetto delle tipologie e delle caratteristiche tradizionali, del patrimonio edilizio contadino, che potrà in questo modo diventare un ulteriore elemento di qualificazione del territorio e di attrazione turistica.
Anche la produzione di agro energie può rappresentare un’occasione di integrazione del reddito agricolo. Per questo verranno finanziati con 9 milioni di euro impianti fotovoltaici (ma solo sui tetti), a biomasse, eolici o solari. Saranno inoltre previsti punteggi aggiuntivi per chi deciderà di affiancare all’installazione di pannelli fotovoltaici anche la rimozione del cemento amianto presente nelle copertura degli edifici.
Quanto ai servizi di comunità per contrastare lo spopolamento delle montagne, i bandi mettano in campo risorse per circa 15 milioni di euro. Serviranno a realizzare strade e acquedotti rurali, ma anche impianti pubblici per il teleriscaldamento alimentati attraverso il legname dei boschi.
Il programma di interventi, che prevede anche risorse per la formazione degli operatori e per le aree della Rete Natura 2000 è rivolto sia a privati che a enti pubblici e i contributi previsti variano, in base al tipo di intervento, dal 45%, al 70%, al 90% .
Un precedente stanziamento nel 2009 aveva messo a disposizione per la diversificazione dell’attività agricola oltre 43 milioni di euro.

Il “territorio come valore”, una mostra per raccontare il prima e il dopo degli interventi di recupero di antichi fabbricati rurali

Raccontare come il recupero di un fabbricato rurale possa tradursi in un’ ulteriore occasione di valorizzazione del paesaggio e del territorio e dunque, anche, di attrazione turistica. Il programma di interventi del PSR è affiancato dalla mostra “Il territorio come valore”, promossa dall’Assessorato regionale all’agricoltura con APT Servizi. “Quella agrituristica è in Emilia-Romagna una realtà sempre più qualificata e in forte crescita – ha spiegato la presidente di Apt Livia Zanetti - in otto anni le strutture agrituristiche sono raddoppiate, passando dalle 492 del 2002 alle 989 del 2010, così da costituire un fenomeno sempre meno di nicchia e sempre più importante anche da un punto di vista economico”. La mostra propone, attraverso 15 pannelli, il “prima e “il dopo” di alcuni interventi di recupero particolarmente significativi realizzati in Emilia-Romagna. Stalle, antiche pievi, case contadine oggi diventate agriturismi, ma nel pieno rispetto delle caratteristiche costruttive originarie e dei materiali tradizionali. Dall’8 al 12 febbraio la mostra è allestita a Bologna, presso la sede dell’Assemblea legislativa (viale Aldo Moro, 50, piano terra), mentre successivamente farà tappa nelle diverse province dell’Emilia-Romagna.

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