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lunedì 5 dicembre 2011

Acque marine dell’Emilia-Romagna, i dati del 2011 rilevati da Daphne

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Quello che si sta concludendo è stato un anno nel complesso tranquillo per l’acqua dell’Adriatico davanti alle nostre coste. Note dolenti sono state l’eutrofizzazione in primavera e lo spiaggiamento di tartarughe marine in inverno. In estate, invece, nessun problema particolare. La dott.ssa Carla Rita Ferrari, nuova responsabile della Struttura Oceanografica Daphne, spiega nella audio-intervista che anno è stato per il nostro mare.
Tempo di bilanci per la salute del mare Adriatico. Come da tradizione, si è tenuta giovedì 1 dicembre la conferenza stampa annuale per presentare lo stato ambientale del nostro mare. A Cesenatico sono stati resi noti i dati acquisiti dalla Struttura Oceanografica “Daphne II”, con l’illustrazione e il commento dell’andamento dei principali indicatori di qualità delle acque marine nel 2011 e le conseguenze sullo stato ecologico dell’Adriatico nord-occidentale. Alla presentazione sono intervenuti Sabrina Freda, Assessore Regionale all´Ambiente e riqualificazione urbana, e Stefano Tibaldi, Direttore generale Arpa Emilia-Romagna.

Un mare in buone condizioni. È la conclusione dell’attività di monitoraggio sullo stato di salute delle acque tra Goro e Cattolica. “I dati confermano la tendenza di un progressivo miglioramento della qualità delle acque della costa emiliano-romagnola”, ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda. “La mucillagine da anni non si ripresenta e il fenomeno dell’eutrofizzazione è in progressivo calo. Rispetto agli anni ‘70-‘80 l’inquinamento si è ridotto e grazie alla continua attività di monitoraggio svolta da Arpa, inoltre abbiamo le conoscenze per poter definire i piani di salvaguardia e di ulteriore miglioramento della qualità delle acque”.

Che cos’ è Daphne

La Struttura Oceanografica Daphne è dotata di un battello oceanografico (“Daphne II”) per lo svolgimento di attività di ricerca e di monitoraggio nelle aree costiere. La sua attività è iniziata più di 30 anni fa, nel 1977, per affiancare il Centro Ricerche Marine di Cesenatico (C.R.M.). La Struttua è stata tra le primissime in Europa e la prima operativa in Italia. Nel corso della sua lunga attività ha portato alla costituzione di una banca dati importante, forse unica, su scala mediterranea.

La dotazione scientifica di bordo permette il rilevamento dei principali parametri idrologici, il prelievo di campioni le riprese sottomarine con telecamere filoguidate. A questo insieme di dati si aggiungono le attività analitiche eseguite nei laboratori del C.R.M. e in alcune Sezioni provinciali dell’ARPA. La Daphne collabora poi strettamente con altre realtà del mondo scientifico nazionale ed internazionale con le quali ha raggiunto risultati concreti nella conoscenza di fenomeni quali l’eutrofizzazione e la diffusione di aggregati mucillaginosi.

I monitoraggi di Daphne vengono effettuati ogni settimana nell’area di mare prospiciente la regione. Ecco i principali risultati riguardanti il 2011.

L’influenza del Po sulle acque marine

Innanzitutto va considerato che le condizioni delle acque marine vengono determinate in buona parte dal fiume Po. Nel 2011 le portate del fiume hanno fatto sentire la loro influenza già dai primi mesi dell’anno per gli elevati apporti che si sono verificati a fine 2010 (4.773 mc/sec il 27 dicembre 2010). Nel 2011 hanno generato tre picchi con valori significativi il 19 marzo con 5.058 mc/sec, il 10 giugno con 3.130 e l’11 novembre con 5.748. Una rilevante immissioni di acque dolci che nel loro insieme hanno determinato un generalizzato abbassamento dei valori di salinità. Tali apporti di acqua dolce sono rimasti per buona parte dell’estate confinati nell’area antistante la nostra regione, innescando così eventi eutrofici e casi di sottosaturazione di ossigeno nelle acque di fondo.

Il valore medio annuale di portata del Po (alla data odierna) è di 1.390 mc/sec, un valore prossimo alla media annuale calcolata sul lungo periodo (1917-2010) pari a 1.493 mc/sec.

Fenomeni di eutrofizzazione in primavera

Fin da gennaio 2011 sono stati registrati bassi valori di salinità in tutta l’area monitorata a seguito dei cospicui apporti di acqua dolce, a partire da quelli registrati a fine dicembre 2010 (portata Po 4.773 mc/sec il 27 dicembre 2010). Si è assistito allo sviluppo di un esteso processo eutrofico che si è mantenuto in gran parte della costa fino a maggio, con ripresa del fenomeno a fine giugno. Le fioriture da Diatomee che si sono verificate in questo periodo non hanno destato particolare preoccupazione, anzi, sono state importanti in termini produttivi, in quanto hanno svolto un importante ruolo nell’innesco della catena alimentare, essenziale processo produttivo nei confronti della pesca e della maricoltura.

In tale stagione, caratterizzata da turbolenza delle condizioni marine, dall’assenza di stratificazioni della colonna d’acqua e dalle basse temperature, in genere non si formano fenomeni di ipossia/anossia dei fondali.

Al contrario, nei primi giorni di aprile, si è verificato un evento di sottosaturazione di ossigeno disciolto in concomitanza dei seguenti di fattori: cospicui apporti di acque dolci, sviluppo di processi eutrofici, mare calmo e giornate soleggiate con marcato (e anomalo) innalzamento termico delle acque. Nelle acque di fondo si è in breve tempo formata una condizione di ipossia con stati di sofferenza degli organismi bentonici.

Spiaggiamenti di pesce straordinari ad aprile

Inoltre, nell’area meridionale dell’Emilia-Romagna e nel Pesarese, si sono verificati locali spiaggiamenti di pesce per l’innesco di venti spiranti da terra che hanno generato un processo di upwelling, cioè il richiamo in costa di acque profonde povere di ossigeno. Il problema si è risolto il 5 aprile a seguito di una forte mareggiata. La straordinarietà dell’evento è che in genere non si verificano mai casi del genere in questo periodo e tanto meno in queste aree; l’anomalia termica del periodo è stata la principale condizione innescante il fenomeno.

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