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sabato 4 luglio 2015

CIA FERRARA: LATTE IN POLVERE? NO, GRAZIE

Fonte: Ufficio stampa Cia Ferrara  

Dall’Unione Europea arriva una direttiva che consente di produrre formaggi senza latte o con latte in polvere. Cia Ferrara e il mondo agricolo dicono no.

Un coro unanime di no che parte dal ministro Martina e coinvolge associazioni di categoria e produttori, in particolare quelli del settore lattiero-caseario, alla possibilità di produrre formaggi senza latte o con derivati del latte anche in Italia. La Commissione Europea ha aperto, infatti, una procedura d’infrazione – con una lettera di “messa in mora” - nei confronti del nostro paese che vieta, dal 1974, la produzione di formaggi che non abbiano come principale ingrediente il latte. L’Ue sostiene che con tale divieto l’Italia violi “la libera circolazione delle merci” e quindi la legge italiana dovrebbe essere modificata per consentire la produzione di formaggi con prodotti derivati come il latte in polvere, latte vaccino che subisce processi industriali di disidratazione e che ha l’indubbio vantaggio di poter essere conservato a lungo e di essere più economico. «L’allevamento e la produzione di latte finalizzato alla trasformazione – spiega Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara – non riveste sul nostro territorio la medesima importanza rispetto alle altre province emiliane, ma associazione riteniamo non si possa rimanere in silenzio di fronte a una tale decisione della Commissione Europea. Oggi viene messa in discussione la qualità dei formaggi italiani, domani potrebbe toccare ad altri prodotti dell’agroalimentare. Si tratta peraltro di una scelta, proprio nell’anno di Expo, che sembra andare in una direzione completamente diversa rispetto all’esigenza di migliorare sempre più la qualità e salubrità dei prodotti agricoli, attraverso produzione sostenibile e rispetto dell’ecosistema. E’ vero che la modifica della norma – che, come fa sapere anche il ministro Martina, non è automatica – non riguarda le produzioni DOP che continueranno ad essere prodotte attraverso i Disciplinari. E’ altrettanto vero che l’Ue non imporrà all’Italia di produrre formaggi senza latte ma chiede di dare ai produttori tale possibilità. Pensiamo però alle molte aziende che producono prodotti caseari, anche biologici, puntando sulla filiera corta e garantendo la provenienza del prodotto. Queste aziende immettono sul mercato prodotti di alta qualità a un determinato prezzo e non potranno mai competere con quelle aziende che potranno scegliere, autorizzate dalla legge, di utilizzare derivati del latte di provenienza incerta e acquistati a basso costo. L’utilizzo del latte in polvere e concentrato è, inoltre, una scelta ad alto impatto ambientale: prima bisogna trasformare il latte fresco in latte in polvere consumando energia, poi trasportarlo nelle aziende casearie e reidratarlo con acqua, un altro bene molto prezioso. Come rappresentante delle aziende del mondo agricolo Cia Ferrara non ha solo una responsabilità nei confronti di chi produce ma anche di chi consuma i prodotti che arrivano, freschi o lavorati, sulle tavole. Non possiamo dunque voltarci dall’altra parte nei confronti di un’indicazione europea che sembra voler scuotere le fondamenta della produzione casearia e abbassare gli standard qualitativi, non garantendo più le aziende e i consumatori.»

MIPAAF: FIRMATO IL DECRETO SUL FERMO PESCA CASTIGLIONE: GARANTIAMO EQUILIBRIO TRA PESCA E RISORSE MARINE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato firmato il 3 luglio il decreto sul fermo pesca riguardante le unità autorizzate all’esercizio dell’attività di pesca con il sistema a strascico. “Con tale decreto – ha dichiarato il Sottosegretario con delega alla pesca Giuseppe Castiglione - garantiamo equilibrio non solo tra le attività di pesca e risorse marine ma anche tra le esigenze degli operatori del mare e le difficoltà che fronteggiano quotidianamente”. Il decreto riguarda le reti a strascico a divergenti, sfogliare rapidi e le reti gemelle a divergenti. L’arresto temporaneo obbligatorio, per le navi da pesca iscritte nei compartimenti marittimi da Trieste a Rimini, dura 43 giorni consecutivi dal 26 luglio al 6 settembre; per le navi, iscritte nei compartimenti marittimi da Pesaro a Bari, l’interruzione dell’attività è disposta per 43 giorni consecutivi dal 16 agosto al 27 settembre; per le navi iscritte nei compartimenti marittimi da Brindisi a Imperia, è disposta per 30 giorni consecutivi dal 19 settembre al 18 ottobre; infine per le navi iscritte nei compartimenti marittimi della regione Sardegna e della Sicilia, l’arresto temporaneo obbligatorio della pesca, ha durata di almeno 30 giorni consecutivi, nel rispetto dei periodi previsti dai piani di gestione, la cui decorrenza è disposta con provvedimento regionale. Per la pesca al gambero, le unità coinvolte possono compiere l’interruzione delle attività di pesca anche in compartimenti diversi da quelli dell’iscrizione. In considerazione della singolare specificità dell’Alto Tirreno, in cui la pesca dei gamberi è da sempre svolta in battute giornaliere, sono esentate dagli obblighi le unità che effettuano la pesca del gambero di profondità in Liguria, iscritte nei compartimenti di Genova, Imperia, La Spezia, Savona. Durante il periodo di pesca del gambero di profondità, sono ammesse catture accessorie di specie diverse che potranno essere commercializzate solo se realizzate con strumenti autorizzati. In qualsiasi caso, il gambero di profondità dovrà costituire la quota prevalente, in termini di peso, sull’intero pescato sbarcato. Per agevolare la ripopolazione ittica particolari misure sono previste anche per l’area di tutela biologica di Fossa di Pomo.

COLDIRETTI: PER IL VERO MADE IN ITALY NO AL FORMAGGIO SENZA LATTE. MERCOLEDI’ 8 LUGLIO IN PIAZZA A ROMA ALLEVATORI, CASARI E CONSUMATORI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

A Piazza Montecitorio a Roma mercoledì 8 luglio dalle 9.30 la protesta in difesa del vero made in Italy, per impedire il via libera a formaggi e yogurt senza latte. Stop ai furbetti del formaggino.

Allevatori, casari e cittadini in piazza a difesa del Made in Italy per impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte che danneggia ed inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale. L’appuntamento è per mercoledì 8 Luglio, dalle ore 9,30, in piazza Montecitorio a Roma dove sarà possibile conoscere direttamente il metodo tradizionale di preparazione del formaggio e il grande patrimonio di diversità dei formaggi italiani. Saranno pero’ anche svelati i trucchi dei furbetti del formaggino che vogliono speculare sulla qualità italiana. L’obiettivo è difendere la legge n.138 dell’11 aprile del 1974 che da oltre 40 anni garantisce all’Italia primati a livello internazionale nella produzione casearia anche grazie al divieto all’utilizzo della polvere al posto del latte. Il superamento di questa norma provocherebbe l’abbassamento della qualità, l’omologazione dei sapori, un maggior rischio di frodi e la perdita di quella distintività che solo il latte fresco con le sue proprietà organolettiche e nutrizionali assicura ai formaggi, yogurt e latticini Made in Italy. Con migliaia di manifestanti ci sarà il presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo che insieme ai rappresentanti della principali associazioni dei consumatori accoglierà i cittadini, i parlamentari dei diversi schieramenti e i rappresentanti delle Istituzioni che intendono sostenere la battaglia per il Made in Italy con una apposita sollecitazione al Parlamento per la difesa della qualità del sistema lattiero caseario italiano. Con l’occasione sarà presentato uno studio Coldiretti sui primati lattiero-caseari italiani nel mondo.

LATTE IN POLVERE, CONFAGRICOLTURA: “PREOCCUPAZIONE PER LE DECISIONI DI BRUXELLES. IN OGNI CASO NECESSARIA UNA MIGLIORE ETICHETTATURA”

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura ha espresso forte preoccupazione per la procedura in corso a Bruxelles sul divieto in vigore in Italia di utilizzare latte in polvere nella produzione lattiero casearia. “Pur comprendendo la necessità per la Commissione europea di procedere a seguito di segnalazione, abbiamo spiegato, anche al commissario Hogan, le peculiarità e la diversità delle nostre produzioni – ha sostenuto l’Organizzazione degli imprenditori agricoli -. Va considerata la fase delicata del settore, che è uscito dal regime delle quote e si trova in una particolare situazione di instabilità del mercato. Ribadiamo che siamo pronti a lavorare con la Commissione europea e con il ministero delle Politiche agricole per trovare una soluzione adeguata”. “In ogni caso ai vertici della Commissione abbiamo richiamato la necessità di prevedere una migliore etichettatura dei prodotti lattiero-caseari – ha osservato ancora Confagricoltura - Andrà indicato con chiarezza in etichetta se si utilizza latte fresco oppure si impiega, totalmente o in parte, latte condensato o in polvere. La normativa europea sull’etichettatura, a detta anche della Commissione, potrebbe permettere una tale distinzione”. “Insomma, serve una normativa chiara – ha concluso Confagricoltura - che tuteli allevatori e consumatori; per questo la proposta di una nuova specifica etichettatura è un’esigenza indifferibile”.

DECRETO AGRICOLTURA, CONFAGRICOLTURA: “BENE LE NORME SUI SETTORI AGRICOLI IN CRISI”

Fonte: Confagricoltura

“Il DL Agricoltura, ora convertito in legge, è una risposta concreta per fronteggiare alcune importanti emergenze che si registrano in settori agricoli fondamentali per il nostro Paese. Nel testo approvato ci sono importanti modifiche che avevamo sollecitato”. E’ questo il commento di Confagricoltura, in relazione alla definitiva conversione in legge, al Senato, del DL Agricoltura. In particolare, l’Organizzazione degli imprenditori agricoli valuta con favore le misure per riequilibrare il mercato del latte e per la compensazione delle quote, nonché quelle per recuperare potenziale produttivo e competitività del settore olivicolo – che adesso avranno più risorse - ed anche sull’emergenza Xylella e per l’accesso al fondo di solidarietà nazionale (con l’estensione agli eventi calamitosi verificatesi nel 2015 e la priorità per Xylella, Cinipide del castagno e Flavescenza dorata). Le uniche perplessità di Confagricoltura sono per le disposizioni in materia di organizzazioni interprofessionali che, per essere realmente rappresentative, avrebbero dovuto essere dotate di quote significativamente maggioritarie delle attività economiche interessate.

MIPAAF: DECRETO AGRICOLTURA È LEGGE INTERVENTI SU LATTE, OLIO, XYLELLA E PIOGGE ALLUVIONALI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato approvato dal Senato della Repubblica in via definitiva la legge di conversione del decreto legge per il rilancio dei settori agricoli in crisi, per il sostegno delle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e per la razionalizzazione delle strutture ministeriali. Il provvedimento interviene in particolare a favore delle filiere del latte e dell’olio, e contiene misure per l’accesso al fondo di solidarietà nazionale per le imprese agricole che hanno subito danni a causa delle piogge alluvionali nel corso dell’anno 2014 e fino all’entrata in vigore della legge di conversione e delle infezioni di organismi nocivi ai vegetali, come la Xylella fastidiosa, nel corso degli anni 2013, 2014 e 2015. “Mettiamo un altro tassello importante – ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina - per il rilancio dell’agricoltura italiana. Siamo intervenuti su settori chiave come quelli del latte e dell’olio, con azioni che mirano alla tutela del reddito dei produttori. Ringrazio i parlamentari, in particolare quelli delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, per il grande lavoro fatto in queste settimane, ad esempio sul sostegno per le imprese agricole colpite da calamità naturali e da infezioni di tipo fitosanitario come la Xylella. Il 2015 è iniziato con segnali positivi: 42 mila nuovi occupati in un anno, una crescita delle esportazioni agroalimentari che hanno toccato quota 11,9 miliardi di euro. Governo e Parlamento sono in campo al fianco delle imprese per sostenere lo sviluppo e l’occupazione”. “Questo decreto – ha dichiarato il Vice Ministro Andrea Olivero - contiene risposte puntuali a settori in crisi e insieme passaggi coraggiosi per la riorganizzazione delle filiere e degli enti controllati dal Ministero. Questo intervento segnala l'impegno forte del Governo, la sua capacità di ascoltare le opposizioni e di fare una sintesi, ringrazio tutte le forze parlamentari per il fattivo contributo a questo importante risultato.”
LATTE: INTERVENTI URGENTI PER GESTIONE DELLA FINE DELLE QUOTE
1) Attuazione della rateizzazione in 3 anni senza interessi per le multe dell’ultima campagna La norma prevede l’attuazione della disposizione comunitaria per il pagamento delle multe per l’ultima campagna lattiera in 3 anni e senza interessi. Il pagamento è ammesso anche con una fideiussione assicurativa, non solo bancaria. Gli allevatori interessati potranno presentare domanda all’AGEA entro il 31 agosto 2015. 2) Compensazione quote ultima campagna Per non gravare ulteriormente sugli allevatori, con la norma si amplia la possibilità di compensazione tra produttori, nell'ambito della quota nazionale, per l’ultima campagna consentendo a chi ha superato le quote (con tre fasce percentuali ulteriori di superamento della produzione: 12-30%, 30-50%, oltre il 50%) di compensare fino al 6%, cosa che prima non era prevista e che vedeva scattare la sanzione sull’intera percentuale di splafonamento oltre il 6%. 3) Contratti di vendita scritti e con durata minima di un anno Con il provvedimento viene ribadita la necessità del contratto scritto come previsto dall’art. 62 del decreto-legge n. 1 del 2012, e si introducono delle novità rilevanti: - la durata minima dei contratti è fissata a 12 mesi; - il contratto deve espressamente contenere il prezzo da pagare alla consegna che può essere fisso o legato a fattori determinati, come indicatori di mercato, volume consegnato e qualità o composizione del latte crudo; 4) Creazione dell’Interprofessione del latte per organizzare la filiera Per rafforzare la filiera si definisce: - la creazione di un unico organo interprofessionale, che potrà prendere decisioni valide “erga omnes”, a determinate condizioni, come accade in altri Paesi europei come la Francia; - che per favorire l’aggregazione l’organizzazione interprofessionale deve arrivare al 25% per cento di rappresentatività degli operatori; - che nella predisposizione di contratti-tipo per la cessione del latte si debba rispettare quanto previsto dall’articolo 62 del decreto legge n.1 del 2012 e dalle sue disposizioni attuative; - Per riconoscere le organizzazioni interprofessionali è prevista un’intesa tra Mipaaf e Conferenza Stato Regione; - che l’Interprofessione ha un campo d’azione che comprende le regole di produzione, la commercializzazione, la promozione, i contratti tipo, la tutela ambientale e la ricerca. 5) Rafforzamento del contrasto alle pratiche sleali di mercato con Antitrust Viene rafforzato il livello di tutela degli allevatori e dei produttori di latte, attraverso una riforma dell’art. 62 che prevede: - monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo da parte di Ismea, secondo le metodologie stabilite dal Ministero delle politiche agricole. I dati verranno elaborati mensilmente e costituiranno un benchmark ai fini delle segnalazioni all’Antitrust; - Sono previste sanzioni fino al 10% del valore dei contratti in caso di violazione dei contratti-tipo estesi erga omnes; - l’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) potrà segnalare all’Antitrust le possibili violazioni.  
OLIO: VIA AL PIANO NAZIONALE PER AUMENTO DELLA PRODUZIONE DEL 25%
1) Stanziati 32 milioni di euro per il triennio 2015-2017 Per contrastare la crisi del settore olivicolo e oleario il Governo dà il via libera al Piano olivicolo nazionale con un fondo da 32 milioni di euro nel triennio 2015-2017. Tra le finalità del Fondo vengono inserite la certificazione e la lotta alla contraffazione. Questo intervento fa parte di una più ampia azione operativa che prevede un coordinamento con le Regioni per far leva sui fondi europei dei Psr e rafforzare ulteriormente l’operazione a favore dei produttori. 2) Obiettivo 650 mila tonnellate di olio d’oliva prodotto in Italia In particolare gli interventi puntano al recupero del potenziale produttivo e competitivo con aumento del 25% delle quantità prodotte a livello nazionale nei prossimi 5 anni, arrivando a quota 650 mila tonnellate. Gli interventi si concentreranno sulla struttura della singola azienda per elevare la capacità quantitativa di produzione, come indicato prioritariamente dal piano per l’olio presentato dal Mipaaf alla filiera nei mesi scorsi.  
XYLELLA: DEROGA PER ATTIVAZIONE FONDO SOLIDARIETÀ NAZIONALE PER LA PRIMA VOLTA SU EMERGENZA FITOSANITARIA
Per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneggiati dalla diffusione del batterio Xylella fastidiosa in Puglia, viene stabilita la deroga per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, che segue la dichiarazione di calamità. Viene aumentata la dotazione complessiva del Fondo per le imprese colpite da eventi alluvionali, nonché infezioni di organismi nocivi ai vegetali, con priorità per i danni legati alla diffusione della Xylella fastidiosa, del cinipide del castagno e della flavescenza dorata negli anni 2013, 2014 e 2015: oltre agli 11 milioni previsti per la Xylella, vengono stanziati ulteriori 10 milioni di euro per il 2016 per gli altri interventi. Si arriva così a 21 milioni di euro di dotazione. È la prima volta che questa norma si applica a emergenze fitosanitarie provocate da infezioni degli organismi nocivi, prevista solo per eventi atmosferici. La procedura prevede che la Regione interessata possa fare richiesta di stato di calamità entro 60 giorni a partire dall’adozione delle misure di contenimento o di eradicazione da parte delle competenti autorità nazionali ed europee.
PIOGGE ALLUVIONALI 2014 E 2015: PROROGA DEI TERMINI PER AIUTI
Nei territori colpiti dalle avversità atmosferiche di eccezionale intensità negli anni 2014 e 2015, le imprese agricole danneggiate dalle piogge alluvionali che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi possono accedere agli interventi per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva. Tutte le Regioni interessate, come ad esempio Toscana, Puglia e Liguria, in deroga ai termini stabiliti dal decreto legislativo 102/2004, possono deliberare la proposta di declaratoria di eccezionalità degli eventi atmosferici, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto. L’accesso al Fondo viene esteso anche alle avversità atmosferiche caratterizzate da vento forte e ai danni alle scorte di materie prime causati da eventi eccezionali nell’ultimo triennio.
SOPPRESSIONE EX AGENSUD
Per razionalizzare e garantire la realizzazione delle strutture irrigue, in particolare nelle regioni del sud Italia colpite da eventi alluvionali, la gestione commissariale ex AgenSud è soppressa e le relative funzioni sono trasferite ai competenti dipartimenti e direzioni del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.  
OLTRE 2 MILIONI DI EURO PER IL FONDO SOLIDARIETA’ PER LA PESCA
Viene finanziato il Fondo di Solidarietà nazionale Pesca con 2,25 milioni di euro per sostenere le imprese del settore colpite da avversità atmosferiche eccezionali dal 2012 all’entrata in vigore della legge di conversione.  
RIFORMA SIAN 
L’Agea provvede alla gestione e allo sviluppo del SIAN direttamente o con affidamento a terzi mediante l'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica, salvaguardando i livelli occupazionali esistenti di SIN.  
COMMISSIONI UNICHE NAZIONALI PER LE FILIERE AGROALIMENTARI
È prevista, infine, l’istituzione delle Commissioni uniche nazionali (CUN) per le filiere maggiormente rappresentative del sistema agricolo e alimentare, al fine di garantire la trasparenza nelle relazioni contrattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi.

OPERA®, LA PERA CON IL PUNTO ESCLAMATIVO

Fonte: Ufficio Stampa Apo Conerpo

A poche settimane dall’avvio della raccolta della produzione 2015, OPERA, la più grande cooperativa italiana specializzata nella pera, presenta il suo nuovo marchio (OPERA. La pera!). Grazie all’abbinamento della parola “OPERA” con una forma grafica accattivante e un pay-off immediato, questo brand comunica chiaramente al consumatore l’Origine ed il Valore dei frutti. Senza citarla direttamente, il termine OPERA richiama l’italianità del prodotto, rafforzata anche dai colori che ricordano la bandiera nazionale. Caratterizzato da una forma semplice e riconoscibile, il marchio ospita nello spazio della fogliolina verde il nome della varietà a cui appartiene il frutto; il pay-off “La pera!” indica l’aspirazione di “firmare” una delle migliori pere del mondo grazie ai suoi asset principali: qualità e valore sociale. La Qualità è garantita innanzitutto dall’origine: il 100% delle pere OPERA proviene dall’area da sempre più vocata per questa specie, cioè il cuore fertile delle pianure del Nord Italia, prevalentemente in Emilia Romagna, ma anche in alcune micro aree selezionate della Lombardia e del Veneto. Ma la Qualità è anche legata alla competenza ed all’esperienza dei 1.000 frutticoltori che hanno voluto OPERA e che da decenni lavorano con impegno e passione per far crescere ogni pera buona e sana, rispettosa dell’ambiente e bella da vedere. La Qualità deriva inoltre dal grande know-how delle 18 storiche aziende italiane che hanno creato questa cooperativa e sono leader nella selezione, nel confezionamento, nella conservazione e nella commercializzazione. Il Valore sociale scaturisce dalla mission aziendale di OPERA, vale a dire il perseguimento della sostenibilità economica, ambientale e sociale delle aziende agricole e la difesa dell’occupazione di chi in esse lavora. Il nuovo marchio – sviluppato da Goodmind, agenzia di brand & packaging design del gruppo Pininfarina che da anni collabora con importanti aziende dell’agro alimentare – sarà alla base dell’attività di comunicazione che verrà realizzata per informare i consumatori sulle caratteristiche delle pere OPERA. Presente sulle confezioni e sui bollini posizionati sui frutti che risponderanno agli standard di qualità, favorirà un acquisto consapevole. Nelle ultime settimane il team di OPERA ha lavorato anche per standardizzare ed ottimizzare l’azione dei propri soci al fine di migliorare la qualità complessiva del servizio fornito ai clienti perseguendo al tempo stesso tutte le possibili economie di scala. In particolare, sono stati definiti standard univoci di conferimento e norme comuni per la gestione del prodotto in conservazione e sono state messe a punto la pianificazione del destoccaggio per varietà e tipologia di prodotto, l’informatizzazione di ogni fase operativa e la struttura della rete commerciale, in Italia e all’estero. I principali clienti hanno accolto con interesse la nascita di OPERA da cui si aspettano un contributo concreto nel miglioramento della qualità e della quantità del servizio ricevuto e una diminuzione del tempo da destinare al sourcing del prodotto pera.



Le pere OPERA® saranno disponibili in tutti i migliori negozi a partire dal 5 ottobre 2015.

OPERA® S.c.a. – I dati principali










MIPAAF: UN PIANO NAZIONALE PER L'AGRICOLTURA DI PRECISIONE MARTINA: L'ITALIA DIVENTI LEADER IN EUROPA PER L'UTILIZZO DI QUESTE TECNOLOGIE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il 1° luglio il ministro Maurizio Martina, partecipando in Expo all'iniziativa di Finmeccanica sull'utilizzo della tecnologia, dei satelliti e dei droni in agricoltura, ha annunciato l'avvio di un tavolo tecnico di lavoro presso il Ministero, per la redazione del primo Piano nazionale per lo sviluppo dell'agricoltura di precisione, valorizzando a tal fine le risorse della Rete Rurale nazionale prevista nell’ambito del secondo pilastro della PAC. "Unendo le professionalità di enti e istituzioni pubbliche, a cominciare dal CREA, – ha dichiarato il Ministro Martina – con le migliori esperienze private di settore, è possibile arrivare entro fine anno alla redazione di una vera e propria strategia d'investimento italiana sulla frontiera dell'agricoltura di precisione a tutto vantaggio delle peculiarità del nostro modello agricolo. Sono convinto che l'Italia possa diventare leader in Europa nell'utilizzo di tecnologie e innovazioni in grado di rendere più efficienti le pratiche agricole, puntando sulla sostenibilità ambientale e aumentando la competitività delle nostre imprese”. “Vogliamo lavorare con le Regioni per sfruttare al meglio le opportunità che abbiamo – ha proseguito Martina – con la nuova programmazione dei fondi europei per investire nella sperimentazione e nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative con i Partenariati europei per l’innovazione, che vedranno protagonisti enti di ricerca, università e imprese. Allo stesso tempo grazie ai Programmi di sviluppo rurale fino al 2020 avremo più di 1 miliardo di euro da dedicare agli investimenti innovativi delle imprese, con un contributo che va da un minimo del 40% a un massimo del 50%. Per incentivare ulteriormente l’ammodernamento delle aziende agricole abbiamo promosso la stipula di convenzioni tra Regioni, Organismi pagatori e Abi per concedere prestiti agevolati fino al 100% delle spese che rientrano in questi programmi”. “Ci sono filiere e territori – ha concluso il Ministro – pronti a investire su questa sfida decisiva per il futuro del modello agricolo italiano. Siamo leader nella meccanizzazione agricola, nei sistemi esperti di irrigazione, e crediamo sia venuto il momento di fare un ulteriore salto di qualità. Con il piano nazionale avremo finalmente una strategia unitaria e una sinergia nuova tra pubblico e privato per dare futuro alla nostra agricoltura”.

venerdì 3 luglio 2015

COLDIRETTI: CONSORZIO AGRARIO DELL’EMILIA: BENE L’APPROVAZIONE DEL BILANCIO

Fonte: Coldiretti Emilia Romagna

 ALTERNATIVA AI GRANDI MONOPOLI PER TUTTI GLI AGRICOLTORI

Un consorzio che ha dimostrato di saper essere all’avanguardia nel suo ruolo al servizio degli agricoltori. Così Coldiretti accoglie positivamente l’approvazione del bilancio 2014 del Consorzio Agrario dell’Emilia (Cae) che opera sulle province di Bologna, Modena e Reggio Emilia e, in parte su quella di Ferrara (vedi altre notizie qui: http://agreste-tv.blogspot.it/2015/07/consorzio-agrario-dellemilia-approvato.html e qui http://agreste-tv.blogspot.it/2015/06/assemblea-consorzio-agrario-dellemilia.html) “In un mondo sempre più globalizzato – commenta il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – dove crescono i monopoli che possono imporre prezzi alti per macchine agricole, concimi, mangimi, e possono mantenere bassi i prezzi pagati alle imprese agricole per il cereali che producono, il Consorzio Agrario dell’Emilia ha saputo ritagliarsi con un ruolo moderno, costruendo una alternativa proprio a quei monopoli che potrebbero emarginare gli agricoltori”. Coldiretti ricorda che Cae ha creato una filiera che va dal campo alla tavola, dalla ricerca e produzione nel settore delle sementi, con la Società Italiana Sementi (Sis), per arrivare al polo mangimistico di Emilcap, la partecipazione nel pastificio Ghigi, i negozi Campagna Amica. “Questi – commenta Tonello – rappresentano il nuovo vero potere contrattuale degli agricoltori, che non è più costituito solo dalla massa critica, ma dalle novità che si sanno mettere in campo al servizio del mondo dell’agricoltura. Gli strumenti attivati dal Consorzio Agrario dell’Emilia offrono una reale alternativa agli imprenditori agricoli a partire dalla ricerca sementiera (Sis) fino alla trasformazione dei cereali in pasta (Ghigi). Infatti, con i mangimi no-Ogm viene assicurato valore aggiunto alla produzione dei cerealicoltori e allo stesso tempo viene assicurato un servizio efficiente agli allevatori che vogliono distinguersi e migliorare i loro prodotti, carne, latte o formaggi che siano. Una testimonianza di questo ruolo di Cae si evidenzia ad esempio a Ferrara, dove ai soci della cooperativa Capa viene assicurato il ritiro e il pagamento delle loro produzioni. Tutto ciò è avvenuto grazie alla capacità di concentrare le forze e migliorare i servizi. Un obiettivo che ha richiesto importanti impegni negli investimenti finanziari, ma che è accettabile per rimanere efficienti in un mondo che va sempre più verso monopoli esterni all’agricoltura”.

MALTEMPO E CRISI ECONOMICA NON FRENANO LO SVILUPPO DI APO CONERPO

Fonte: Apo Conerpo

 IN CRESCITA I VOLUMI CONFERITI, AUMENTATI DEL 12,7%  

Nel 2014 ha collocato sul mercato oltre 1 milione di tonnellate di prodotti ortofrutticoli freschi. Il volume d’affari si è attestato sui 670 milioni di euro, il patrimonio netto ha superato i 27 milioni In aumento gli investimenti strutturali, che hanno raggiunto i 38 milioni

 Il 2014 sarà ricordato a lungo dagli operatori ortofrutticoli come uno degli anni più difficili a causa del maltempo, che ha provocato una diminuzione del livello qualitativo della frutta estiva ed una conseguente contrazione dei consumi, accentuata anche dalla crisi economica, tutt’altro che superata, e dall’embargo russo entrato in vigore nel mese di agosto.
In uno scenario decisamente complesso a causa di questo mix esplosivo di fattori, con la produzione ortofrutticola diminuita sia a livello nazionale che in Emilia Romagna, il Gruppo Apo Conerpo ha registrato un netto incremento (+12,7% sul 2013) dei volumi conferiti dai produttori delle cooperative socie. Particolarmente consistente l’aumento degli ortaggi, cresciuti del 15,4% rispetto al 2013, con indice però negativo per asparagi, carote, cipolle, meloni e fagioli, condizionati dalla scarsa allegagione nei mesi primaverili. Leggermente più contenuto l’incremento dei conferimenti di frutta (+7,9%) con indice negativo per pesche, uva da tavola e castagne.
“Complessivamente – sottolinea il presidente, Davide Vernocchi – Apo Conerpo, insieme alle sue filiali Alegra, Brio, Naturitalia e Valfrutta Fresco, ha collocato sul mercato più di 1 milione di tonnellate di ortofrutta fresca, di cui oltre 630.000 di ortaggi e quasi 406.000 di frutta, sviluppando un fatturato superiore ai 670 milioni di euro, stabile sui livelli del 2013”.
Anche nel 2014 il Gruppo ha puntato con sempre maggior decisione sull’export, un canale in grado di garantire una maggior remunerazione alle produzioni conferite dai soci. “In tutto – dichiara Vernocchi – sono state indirizzate all’estero circa 135.000 tonnellate di ortofrutta fresca (con un incremento dell’11,3% sul 2013) per un valore di oltre 115 milioni di euro (+1,75%). Particolarmente interessanti i risultati raggiunti in Nord Africa – in particolare in Egitto, dove le esportazioni sono aumentate del 333%, Algeria (+109%) e Libia (+70%) – ma anche in Nord America (+26% l’export in Canada) e Asia (+98% i volumi collocati in Cina)”.
Per quanto concerne le altre destinazioni della produzione di Apo Conerpo – prosegue il presidente – presso la Grande Distribuzione Italiana sono state commercializzate 163.500 tonnellate (+5,5%) per un valore di quasi 120 milioni di euro, mentre al mercato tradizionale sono state indirizzate più di 144.000 tonnellate di prodotto (+6,44%) per un valore di oltre 90 milioni di euro (+0,89%). All’industria di trasformazione infine sono state destinate più di 560.000 tonnellate per un valore di 83 milioni; il plusvalore del trasformato ha sfiorato i 270 milioni di euro”.
“Questi dati – sottolinea il direttore generale di Apo Conerpo, Gabriele Chiesa – evidenziano un aumento delle quantità commercializzate, in particolare indirizzate all’esportazione, segno evidente dell’efficace lavoro svolto dalle filiali nel collocamento del prodotto nonostante l’embargo russo. Sebbene il mercato abbia registrato un cedimento dei prezzi unitari di vendita, l’incremento dei volumi collocati ha consentito di mantenere sostanzialmente invariato il fatturato nel fresco”.
 “Un risultato importante – ricorda il vice presidente Roberto Cera – soprattutto in un momento come quello attuale in cui la prolungata recessione sta diminuendo la capacità di spesa delle famiglie e incide anche sui consumi di ortofrutta, stazionari sui 7,9 milioni di tonnellate (+0,9% sul 2013)”. Di fronte a tale situazione economica, Apo Conerpo ha avviato diverse iniziative, quali la riduzione dei costi di funzionamento, il supporto, anche finanziario, alle filiali e alle cooperative socie, l’aumento degli investimenti nella ricerca e innovazione, la ricerca di nuovi mercati, la promozione di aggregazioni e sinergie per creare reti, il consolidamento patrimoniale”.
La destinazione dell’utile 2013 ad aumento gratuito del capitale sociale e alle riserve indivisibili, l’attribuzione di un ristorno ai soci, in parte erogato con azioni gratuite, unitamente al risultato positivo conseguito nell’esercizio 2014 hanno consentito di aumentare di oltre 800.000 euro il patrimonio netto della capofila Apo Conerpo, che ha superato i 27,6 milioni di euro. Tale rafforzamento patrimoniale è fondamentale per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per affrontare i nuovi investimenti per lo sviluppo del Gruppo nonché per mantenere i programmi di capitalizzazione a supporto delle filiali, delle cooperative socie e delle altre società strumentali avviati negli anni precedenti. Nel 2014 questo programma è proseguito, raggiungendo i 28,6 milioni di euro, con particolare attenzione al biologico con l’investimento effettuato da Apo Conerpo in BRIO, azienda leader nell’ortofrutta bio con un fatturato di 50 milioni e 25.000 tonnellate di prodotti commercializzati, entrata a far parte del Gruppo.
La cooperativa veronese La Primavera, pioniera nel settore e fondatrice di BRIO, ha aderito ad Apo Conerpo cedendo alcune quote di partecipazione dell’azienda a questa Op, nonché ad Alegra e Agrintesa. Sempre nel comparto del biologico è stato siglato il Contratto di rete denominato “Mondo Bio” con La Cesenate Conserve Alimentari, Alce Nero & Mielizia e SAIS per la produzione e la commercializzazione di una nuova linea di prodotti bio comprendente zuppe, minestroni e omogeneizzati. Apo Conerpo ha inoltre partecipato ad un progetto realizzato da La Cesenate e legato alla produzione di latte biologico di soia e riso.
“Tra le misure messe in campo per affrontare le sfide del mercato e garantire redditività ai soci – sottolineano Vernocchi e Chiesa – riveste particolare importanza l’ulteriore contenimento dei costi di funzionamento della struttura, che ha consentito di conseguire un risultato economico positivo e di garantire l’erogazione di un ristorno ai soci, pari quest’anno ad oltre 320.000 euro. Contemporaneamente, è proseguita la ricerca di aggregazioni, collaborazioni e sinergie con altre imprese che, partendo da obiettivi comuni, siano in grado di aumentare l’efficacia dell’azione commerciale. In particolare, Apo Conerpo, affiancata dalle cooperative socie Agrintesa, FruitModenaGroup e PATFrut, si è fatta promotrice della costituzione di una NewCo aperta a tutti i produttori di pere, anche esterni al Gruppo, nella quale concentrare la gestione e la commercializzazione di questo prodotto per valorizzarlo al meglio e aumentare la PLV di tutti gli agricoltori che coltivano questa importante specie frutticola”. La nuova società, chiamata Opera, raggruppa 18 soci con una capacità produttiva e commerciale superiore alle 200.000 tonnellate. “Nel prossimo triennio “– concludono Vernocchi e Cera – l’attività di Apo Conerpo continuerà a concentrarsi in particolare in queste direzioni: il supporto alla ricerca e sperimentazione per migliorare le produzioni ed aumentare la difesa dalle fitopatie, l’innovazione di prodotto, la valorizzazione delle produzioni dei soci con azioni mirate di supporto alle vendite utilizzando la grande notorietà dei marchi del Gruppo anche per l’ortofrutta fresca, l’internazionalizzazione delle vendite cercando di rimuovere gli ostacoli che in alcuni paesi impediscono l’ingresso ai prodotti dei nostri soci, la concreta attuazione di aggregazioni e collaborazioni produttive e commerciali”.


APO CONERPO IN CIFRE


Produttori associati

6.000

Cooperative socie

46

Superficie coltivata (Ettari)

30.212

Stabilimenti di lavorazione

89

Tecnici agricoli

190

Principali specie (Ettari):

pomodori
pere
pesche, nettarine e percoche
actinidia
mele
susine
albicocche
cocomeri e meloni
kaki
ciliegie

 

6.310
5.860
3.640
2.000
1.300
1.015
 670
 455 
 340 
 270

Produzione conferita (Ton)

Frutta

Ortaggi e patate

1.068.000

406.000

662.000


Volume d’affari (Milioni di euro)

Grande Distribuzione italiana

Export

Mercato tradizionale

Industria di trasformazione

Plusvalore del trasformato

674   

118     

115

90

83

268


Patrimonio netto (Milioni di euro)

27,6   


Aggiornamento Giugno 2015