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venerdì 28 novembre 2014

CONSORZI DI BONIFICA: IL PROBLEMA NON È QUELLO DELLA SOPPRESSIONE DELLE STRUTTURE MA DELL’EFFICIENZA DEL SISTEMA IDRICO. FAVOREVOLI AD OGNI FORMA DI SEMPLIFICAZIONE

Fonte: Agrinsieme

Un emendamento al decreto sulla Pubblica Amministrazione, presentato dal vicepresidente del Senato Linda Lanzillotta, propone la soppressione del sistema dei consorzi di bonifica, per ridistribuire a livello regionale le risorse destinate al contrasto del dissesto idrogeologico e per il mantenimento del territorio. Questo il commento di Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza delle cooperative agroalimentari italiane all’emendamento: “Il problema che ci preme - sostiene - non è quello della soppressione delle strutture ma che vengano salvaguardati compiti, funzioni e responsabilità nel governo del territorio e della difesa idrogeologica, ed assicurato un sistema idrico, irriguo, di scolo e di difesa efficiente e funzionale; ciò per permettere alle nostre aziende e cooperative di operare dentro i più alti standard produttivi e qualitativi. La gestione dell’acqua, come è noto, è un tema di centrale importanza per l’agricoltura”. “Ribadiamo - conclude Agrinsieme - il nostro favore verso tutte quelle misure tese alla semplificazione e alla sburocratizzazione del settore e del sistema amministrativo del Paese più in generale”.

NATALE: LA PASTA DELLA BONTA’ NEI MERCATI DI CAMPAGNA AMICA

Fonte: Coldiretti  

“Le buone azioni hanno un buon sapore”: torna in Emilia Romagna la “Pasta della Bontà”, l'iniziativa di raccolta fondi per sostenere la Lega del Filo d’Oro. Nei mercati della Fondazione Campagna Amica di Coldiretti la terza edizione dell’operazione: offerto al pubblico un pacco di pasta nel nuovo formato da 1 Kg e la ricetta di Renzo Arbore. Il ricavato finanzierà le attività per sordociechi e pluriminorati psicosensoriali

Buona perché fatta solo con grano 100% italiano, speciale perché sostiene l’unica Associazione che in Italia da cinquanta anni è al fianco di chi non vede e non sente: torna, per il terzo anno consecutivo, la “Pasta della Bontà”, l’iniziativa di raccolta fondi promossa dalla Lega del Filo d’Oro in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica di Coldiretti. In Emilia Romagna la raccolta fondi si svolgerà per tutto il mese di dicembre. “Per il terzo anno consecutivo e grazie al sostegno di Coldiretti - ha spiegato Rossano Bartoli Segretario Generale dell’Associazione – torna la Pasta della Bontà, con la quale arriveremo nelle case di migliaia di italiani per coinvolgerli in un’iniziativa di solidarietà e sostegno verso le attività della Lega del Filo d’Oro per l’assistenza e la riabilitazione di bambini, giovani e adulti sordociechi e pluriminorati psicosensoriali”. Nei mercati Campagna Amica aderenti all’iniziativa, i clienti troveranno un gazebo della Lega del Filo d’Oro in cui sarà distribuita, a fronte di una donazione, una confezione da 1 Kg di pasta di grano duro 100% italiano. E per l’occasione non poteva mancare il contributo di Renzo Arbore, storico testimonial dell’Associazione: “Dopo 25 anni, la Lega del Filo d’Oro è per me come una famiglia - ha dichiarato il grande artista – e poterla aiutare e sostenere nelle proprie attività è un piacere. Invito tutti a fare lo stesso: ‘Vieni a scoprire il sapore delle buone azioni’, recita lo slogan e con la Pasta della Bontà delizierete il vostro palato e il vostro cuore!”. Con un semplice clic, sul sito www.pastadellabonta.it, è possibile conoscere il mercato più vicino, dove trovare il kit solidale, e partecipare al concorso “Ricetta della Bontà”: in palio un corso di cucina presso la Boscolo Etoile Academy di Tuscania. “I mercati di campagna Amica non sono solo un luogo dove fare buoni acquisti di prodotti genuini, locali direttamente dagli agricoltori, a sostegno dell’ambiente, dell’economia e del lavoro del territorio ma sono anche un momento di incontro e di solidarietà particolarmente significativo in occasione del Natale”ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna Mauro Tonello.
La Lega del Filo d'Oro, fondata nel 1964, è oggi punto di riferimento per l’assistenza, la riabilitazione e il reinserimento, nella famiglia e nella società, delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Con oltre 500 dipendenti, 600 volontari, 500 mila sostenitori attivi, è presente in Italia con 5 Centri Residenziali, a Osimo (AN) – Sede nazionale dell’Ente - Lesmo (MB), Modena, Molfetta (BA), Termini Imerese (PA) e 2 Sedi Territoriali a Roma e Napoli.
Info: www.pastadellabonta.it – Numero verde 800904450.

DIGESTATO, MIPAAF-MATTM: APPROVATO DECRETO IN CONFERENZA STATO REGIONI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle Politiche agricole e il Ministero dell’Ambiente comunicano che oggi, in sede di Conferenza Stato Regioni, è stato approvato lo schema di decreto sulla revisione delle norme relative alla gestione degli effluenti di allevamento e sull’utilizzazione agronomica del digestato, prodotto dagli impianti di digestione anaerobica. Il provvedimento in questione è frutto di un’approfondita istruttoria, a cui hanno preso parte le Regioni, i Ministeri dell’Ambiente e della Salute e le Associazioni di categoria.
Nel merito il provvedimento prevede:
a) bipartizione del digestato in agrozootecnico ed agroindustriale;
b) condizioni di parificazione ai concimi di origine chimica, attraverso un’esecuzione di analisi chimiche al digestato in uscita dagli impianti ed il calcolo dell’azoto tramite l’effettivo fabbisogno delle colture, così da garantire il rispetto dell’ambiente;
c) divieto di utilizzazione agronomica del digestato in caso di immissione negli impianti di colture che provengano dai siti di bonifica;
d) flessibilità della collocazione temporale del periodo obbligatorio di 60 giorni di divieto di spandimento degli effluenti;
e) introduzione di una graduale limitazione all’uso di colture no food alternative all’utilizzazione agricola dei terreni coltivati.
 “Con il decreto – ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – si individua la soluzione giusta per rafforzare la sostenibilità ambientale delle produzioni agricole, consentendo allo stesso tempo una diversificazione delle attività che rappresenta una novità positiva di crescita per le imprese. Le aziende potranno infatti valorizzare gli scarti di produzione e produrre energia da fonti alternative, operando in linea con gli obiettivi energetici italiani ed europei”. “Abbiamo risolto definitivamente una questione aperta da troppo tempo come quella sul digestato. Ora siamo pronti – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – per un intervento sulle zone vulnerabili e ci impegniamo entro poche settimane a presentare richiesta alla Commissione europea. Insieme al Ministero dell’Ambiente proseguiremo il lavoro di concerto per una revisione della Direttiva Nitrati, per adeguarla ai più recenti studi scientifici, che hanno dimostrato il limitato contributo del settore agricolo a questo tipo di inquinamento delle acque”.

GUIDI (CONFAGRICOLTURA) AL CONVEGNO COMPAG: “ARMONIZZARE A LIVELLO EUROPEO L’USO DEGLI AGROFARMACI. I NOSTRI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI TRA I PIU’ SICURI IN EUROPA”

Fonte: Confagricoltura

Nella Conferenza di Agrinsieme abbiamo voluto sconfiggere alcuni falsi miti. Uno di essi è sicuramente quello dei ‘veleni nel piatto’. I nostri prodotti ortofrutticoli sono tra i più sicuri in Europa”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi a margine al suo intervento a Bologna, al convegno nazionale di Compag (Federazione nazionale commercianti prodotti per l’agricoltura). Guidi, nel suo intervento, ha ricordato come, a fare chiarezza sul tema della cosiddetta food safety, sia l’Efsa, l'Autorità europea sulla sicurezza alimentare, che, nel suo report annuale sugli agrofarmaci, mostra come su circa 79mila campioni, in più del 97% dei casi, siano stati rispettati i limiti sui residui fissati dalla normativa europea. Ciò a dimostrazione delle rigorose e continuative verifiche cui l'ortofrutta italiana è sottoposta, che permettono di garantire elevati standard di sicurezza per i consumatori". “I nostri prodotti sono sicuri ma serve un’armonizzazione delle regole a livello europeo sui controlli della sicurezza alimentare – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. A causa di una differente gestione nei vari Paesi europei delle pratiche agronomiche ammesse e dell’utilizzo di alcune sostanze fitosanitarie, si creano disparità di trattamento tra i produttori europei e si alimenta un fenomeno di concorrenza commerciale sleale da parte di alcuni Paesi Europei nei confronti dell’Italia che incide soprattutto a livello di export. Noi vogliamo continuare ad essere rigorosi però devono fare altrettanto i nostri competitor”. “Gli agrofarmaci – ha concluso il presidente di Confagricoltura - non vanno demonizzati, la ricerca ha fatto passi da gigante e c’è la piena consapevolezza da parte dei produttori agricoli che vanno usati con molta oculatezza”.

LEGGE STABILITÀ, AGRICOLTURA: EMENDAMENTI APPROVATI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sono stati approvati alcuni emendamenti al disegno di legge di bilancio 2015 che prevedono importanti misure a favore del comparto agricolo e alimentare.

LE PRINCIPALI NOVITÀ  

PIANO INTERNAZIONALIZZAZIONE: vengono stanziate risorse finanziarie per la realizzazione del piano straordinario per la promozione del Made in Italy (con le azioni congiunte Ministero Sviluppo economico - Mipaaf) e l'attrazione degli investimenti in Italia, previsto dal decreto Sblocca Italia. Sono previsti 130 milioni di euro per l'anno 2015, 50 milioni per il 2016 e 40 milioni per il 2017.
GIOVANI: è stato ripristinato il finanziamento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, per la concessione di mutui agevolati per gli investimenti. Lo stanziamento è poi stato incrementato di 14,9 milioni per il 2016 e 8,7 milioni per il 2017, per un totale della dotazione di oltre 50 milioni di euro.
GASOLIO: cancellata la previsione di un aumento dell'accisa, sostituita con un riduzione del contingente agevolato dell'8% rispetto a quanto già previsto a legislazione vigente.  
FILIERE: ripristinato lo stanziamento di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, a favore dell'integrazione di filiera del sistema agricolo e agroalimentare e il rafforzamento dei distretti agroalimentari.  
IRAP: estesa l'integrale deducibilità del costo del lavoro per i lavoratori a tempo indeterminato ai produttori agricoli soggetti ad Irap e alle società agricole per ogni lavoratore dipendente a tempo determinato che abbia lavorato almeno 150 giornate e il cui contratto abbia almeno una durata triennale.  
INDIGENTI: sono stati destinati al fondo indigenti 5 milioni di euro da parte del Mipaaf per il 2015.
INEA-CRA: la denominazione del nuovo Istituto che nascerà dall'incorporazione dell'Inea nel Cra sarà Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, conservando la natura di Ente nazionale di ricerca e di sperimentazione.

“Esprimo grande soddisfazione per il lavoro portato avanti in sinergia con la Commissione agricoltura e la commissione bilancio – ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina –. Un particolare ringraziamento al relatore On. Mauro Guerra per il costante confronto di questi giorni. In questo modo rafforziamo ulteriormente gli strumenti a disposizione degli operatori del comparto per rilanciare il settore e incentivare il ricambio generazionale come stiamo facendo con Campolibero. In un momento economico ancora delicato, rispondiamo con azioni concrete, e non con i tagli, alle esigenze delle nostre imprese”.

DANNI MALTEMPO: DALLA REGIONE 7 MILIONI PER I DANNI A 58 AZIENDE AGRICOLE COLPITE DALLE FRANE DEL GENNAIO-APRILE 2013. PIACENZA, PARMA, REGGIO E MODENA LE PROVINCE INTERESSATE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Quasi 7 milioni di euro dalla Regione per le aziende agricole danneggiate dai fenomeni franosi provocati dal maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna dal 20 gennaio al 5 aprile 2013. Le risorse, pari a 6 milioni 945 mila euro, serviranno a sostenere 58 interventi a favore delle strutture aziendali che hanno subito danni, nella misura del l’80% della spesa ritenuta ammissibile, a fronte dunque di un investimento complessivo di 10 milioni 348 mila euro. “L’intervento - spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - permetterà di finanziare interventi di ripristino delle strutture danneggiate o distrutte, come fienili, stalle, depositi, ma anche degli impianti frutticoli e dei vigneti. Tra le spese previste ci sono anche quelle per l’acquisto di macchinari”. Le aziende interessate sono in provincia di Piacenza (22), Parma (26), Reggio Emilia (3) e Modena (7). L’intervento è reso possibile grazie alla misura 126 del Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013.
Info: http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/bandi-e-scadenze

PAC, AGRINSIEME: PIU’ TEMPO PER GLI IMPEGNI SUL GREENING, COME CHIESTO ANCHE DALLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO

Fonte: Agrinsieme

Agrinsieme chiede più tempo per l’applicazione del norme sul greening previste dalla Pac. La richiesta del Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative nasce dalla preoccupazione dei produttori di non riuscire a programmare le semine, tenendo conto dei diversi impegni di diversificazione colturale e di realizzazione delle aree di interesse ecologico, visto l’allungarsi dei tempi per la definizione compiuta e dettagliata delle regole per realizzare il cosiddetto “inverdimento”. Preoccupazione condivisa proprio ieri anche dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, che ha chiesto un differimento degli impegni del greening previsti dalla riforma al 2016. Il rischio per i produttori – continua Agrinsieme - vista l’oggettiva impossibilità di posticipare troppo le fasi della programmazione produttiva, è di contravvenire alle disposizioni regolamentari che vanno ancora disciplinate in molti essenziali dettagli. Per questo Agrinsieme, in linea con quanto richiesto ieri dal parlamento europeo e con quanto sostenuto attraverso il Comitato delle organizzazioni agricole e cooperative europee (Copa-Cogeca) che è già intervenuto sulla Direzione Generale Agricoltura della Commissione europea, chiede più tempo per l’applicazione di norme che ancora non sono chiare e definite. L’ipotesi proposta da Agrinsieme è uno stand still di un anno, come prefigurato dal Parlamento europeo, almeno per quanto riguarda le conseguenze sanzionatorie di eventuali inadempienze. Un rinvio limitato alla sola applicabilità delle sanzioni, peraltro non farebbe venir meno il carattere innovativo in termini di sostenibilità che caratterizza questa riforma, ma che al tempo stesso metterebbe al riparo le imprese agricole da possibili ripercussioni negative. Sulla questione Agrinsieme interverrà sul ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, anche nella sua posizione di presidente di turno del Consiglio agricolo, affinché sostenga questa posizione nel Consiglio stesso e presso tutte le Istituzioni comunitarie competenti.

LEGGE DI STABILITÀ, AGRINSIEME: POSITIVO L’EMENDAMENTO DEL GOVERNO CHE RIPRISTINA E MIGLIORA LE MISURE A FAVORE DEL SETTORE AGRICOLO.

Fonte: Agrinsieme

Agrinsieme ha accolto positivamente l’emendamento alla Legge di Stabilità approvato il 26 Novembre dal governo in Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, che ripristina e migliora alcune misure importanti a favore del settore agricolo. In modo particolare il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari apprezza il reinserimento e l’implementazione del finanziamento del sostegno all'imprenditoria giovanile in agricoltura, che ora prevede 10 milioni di euro per il 2015, 15 per il 2016 e 8 per il 2017, e le misure per il rafforzamento dei contratti di filiera e di distretto, con uno stanziamento di 30 milioni di euro per il triennio 2015-2017 . Positiva anche la riduzione del cuneo fiscale, attraverso la piena deducibilità dalla base imponibile Irap del costo del lavoro dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato applicabile anche alle imprese agricole. Per quanto riguarda il gasolio agricolo Agrinsieme sottolinea positivamente l’ eliminazione del previsto aumento delle accise, anche se con una riduzione dei quantitativi ammessi.

martedì 25 novembre 2014

LATTE, MIPAAF: PIANO STRATEGICO PER IL SETTORE BASATO SU QUALITA’, PROMOZIONE, EDUCAZIONE ALIMENTARE E ETICHETTATURA. MARTINA INCONTRA LA FILIERA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è tenuta oggi, presso la sede del Mipaaf, una riunione sulla filiera del settore lattiero caseario. All’incontro erano presenti il Ministro Maurizio Martina, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, il Presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, il vicepresidente di Coldiretti, Ettore Prandini, Giuseppe Cornacchia in rappresentanza CIA, il Presidente di Copagri, Franco Verrascina, e il Presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi. Nel corso della riunione sono state affrontate le principali questioni relative ai rapporti di filiera, all’andamento dei consumi e alla volatilità del prezzo, anche in vista della fine del regime delle quote latte nel 2015.
Il Ministro Martina ha presentato un piano finalizzato alla valorizzazione del latte italiano basato sui 5 punti cardine:
1. Miglioramento della qualità del latte;
2. Campagna di educazione alimentare per invertire il calo dei consumi del fresco;
3. Promozione su mercati esteri dei grandi formaggi italiani;
4. Revisione della normativa sui prodotti trasformati in modo da valorizzare la qualità dei prodotti italiani;
5. Richiesta alla Commissione europea di accelerare l’attuazione del regolamento sull’etichettatura, in modo da indicare il luogo di trasformazione e quello di mungitura del latte commercializzato.
“Abbiamo intenzione di tutelare un settore strategico – ha dichiarato il Ministro Martina – come quello del latte italiano. La nostra produzione è di altissima qualità, basti pensare che la metà di questa viene trasformato in formaggi a denominazione d’origine. Siamo pronti a mettere in campo delle azioni concrete e pragmatiche, agendo in anticipo rispetto alla fine del regime delle quote. Vogliamo puntare su qualità, educazione alimentare, promozione ed etichettatura come capisaldi di una strategia a lungo termine, che in questo settore manca da troppo tempo. Nel prossimo Consiglio dei Ministri dell’agricoltura dell’Ue, come Presidenza, metteremo all’ordine del giorno il tema dell’etichettatura, perché anche su questo aspetto vogliamo migliorare. Il Governo c’è e farà la sua parte, così come c’è la disponibilità delle Regioni di intervenire ulteriormente. Ora ci aspettiamo che tutti i soggetti della filiera lavorino fin da subito per irrobustire i rapporti di filiera, tutelando gli allevatori, e per dare futuro a tante aziende e per salvaguardare la qualità delle nostre produzioni. Siamo pronti a convocare di nuovo le parti a breve per una verifica operativa”.

OLIO, AGRINSIEME: CON I TAPPI ANTIRABBOCCO PIU’ QUALITA’ E TRASPARENZA. MA L’OBBLIGO DEVE ESSERE ESTESO A TUTTA L’EUROPA

Fonte: Agrinsieme

“L’obbligo del tappo antirabbocco per gli oli offerti negli esercizi pubblici è una garanzia di qualità, trasparenza e autenticità per il consumatore. “ Così Agrinsieme commenta la norma contenuta nella Legge Comunitaria che entra in vigore oggi. “I vantaggi per il sistema olio sono chiari – ribadisce il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari -. Questa disposizione mette fine alle oliere anonime, spesso riempite chissà quante volte, magari spacciando per extravergine un prodotto di basso livello”. Agrinsieme ha più volte chiesto a Bruxelles di appoggiare un testo comunitario che introducesse l’obbligo a livello europeo, ma le lobby degli esercenti, attraverso i Paesi consumatori, hanno ostacolato l’iter e hanno fatto sì che venisse rimandata la scelta a livello di singolo Stato membro. “Ora che la norma è legge in Italia – continua Agrinsieme - non dobbiamo smettere di chiedere che l’obbligo venga esteso a livello comunitario”. Occorre, inoltre, a parere di Agrinsieme, chiarezza per i produttori che forniscono i pubblici esercizi. “Come ogni novità - spiega il Coordinamento - ha bisogno del tempo opportuno per entrare a regime. I nostri produttori attendevano la norma e l’hanno accolta con favore, ma mostrano preoccupazione sia per l’incertezza legata allo smaltimento delle scorte di bottiglie di olio già acquistate dagli esercenti, sia per l’innalzamento dei prezzi dei tappi che le aziende produttrici stanno presentando. Auspichiamo che il mercato si stabilizzi velocemente e che sia possibile consentire lo smaltimento delle scorte già acquistate dagli esercenti”.

INDETTA DAL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI LA PUBBLICA AUDIZIONE PER PORTARE I CAPPELLACCI DI ZUCCA FERRARESI A MARCHIO IGP

Fonte: Camera di Commercio di Ferrara  

Appuntamento in Camera di commercio giovedì 27 novembre, alle ore 10.00

C’è molta attesa per l’esito della riunione di “pubblico accertamento” (la nona dopo quelle relative all'aglio di Voghiera, all'asparago verde di Altedo, alla coppia ferrarese, al melone mantovano, alla pera dell'Emilia-Romagna, alla pesca e nettarina di Romagna, al riso del Delta del Po, al vino del Bosco Eliceo e alla salama da sugo) per la proposta di Indicazione Geografica Protetta (IGP) - ovvero il marchio che tutela l'area di produzione - dei “Cappellacci di zucca ferraresi”. L’audizione si svolgerà giovedì 27 novembre, alle ore 10.00, nella sede della Camera di commercio di Ferrara. Regione Emilia-Romagna e Ministero delle Politiche Agricole hanno, dunque, riconosciuto degne di attenzione i documenti presentati a sostegno del riconoscimento del marchio IGP per il gustoso e noto prodotto tipico ferrarese convocando un'apposita audizione che, così come prevedono le procedure di registrazione delle Indicazioni Geografiche, ha lo scopo di verificare la rispondenza del disciplinare proposto agli usi leali e costanti previsti dallo stesso e sarà presieduta dallo stesso Ministero, quale Autorità competente in materia. A darne notizia la Camera di Commercio, che, assieme alla Provincia, alle associazioni di categoria ed agli imprenditori del settore, ha fermamente creduto nel progetto ben sapendo che la differenziazione delle produzioni basata sull’origine territoriale rientra tra le leve cui le imprese guardano per favorire la penetrazione su nuovi mercati e canali commerciali, nonché per mantenere quote di mercato. Una dichiarazione d’amore, dunque, per uno dei nostri prodotti più pregiati: la zucca, che, secondo i ricettari storici ferraresi, trova impiego anche come accompagnamento alla carne e non solo come ripieno o contorno. La prima ricetta, scritta, dei cappellacci di zucca ferraresi risale al 1584 ed è di Giovanni Battista Rossetti, cuoco della corte di Alfonso II d’Este, che la pubblicò nella sua opera “Dello Scalco”. Un'ultima curiosità: il nome cappellaccio deriva dal cappello di paglia a tesa larga dei contadini, per i quali la zucca è stata negli anni la principale fonte di sostentamento. “Ancora una volta – ha affermato soddisfatto Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio - Ferrara e la sua provincia confermano il valore delle proprie produzioni agroalimentari di qualità, consolidando il loro posizionamento nella graduatoria nazionale per denominazioni registrate. Un patrimonio, quello agroalimentare, che racchiude in sé tutte le potenzialità per diventare elemento di traino per lo sviluppo dell’intero sistema economico locale. Perché, non dimentichiamolo, le produzioni tipiche, lette come simboli locali di storia, tradizioni e costumi, diventano straordinaria fonte di attrazione turistica”.
I vantaggi del marchio IGP – fa sapere la Camera di commercio - sono essenzialmente quattro:
1. i consumatori mostrano un crescente interesse verso i prodotti IGP, che giudicano normalmente di migliore qualità, più genuini e salubri rispetto ai prodotti di identità sconosciuta: Essi, inoltre, sono sempre più interessati ad instaurare legami solidaristici con l’identità culturale dei territori che li esprimono;
2. il marchio IGP può essere utilizzato dalle imprese come strumento di differenziazione qualitativa per sfuggire alla concorrenza sul lato dei costi di produzione;
3. l’elevata reputazione di cui i prodotti IGP godono deve essere tutelata dalle imitazioni e usurpazioni per fornire ai consumatori un’informazione corretta e leale;
4. per il legame al territorio, i prodotti IGP esercitano effetti positivi sulle dinamiche di sviluppo rurale, contribuendo a mantenere tradizioni e culture, soprattutto nelle aree marginali.
Il disciplinare di produzione è scaricabile dal sito della Camera di commercio di Ferrara:  www.fe.camcom.it

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE, TORNANO A BOLOGNA DOMENICA 30 NOVEMBRE LE “CLEMENTINE ANTIVIOLENZA” DI CONFAGRICOLTURA DONNA

Fonte: Confagricoltura Donna Emilia - Romagna  

IL RICAVATO DELLA VENDITA ANDRÀ ALLA CASA DELLE DONNE PER NON SUBIRE VIOLENZA ONLUS

“Più politiche a sostegno delle imprenditrici agricole; più politiche di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne. Così anche quest’anno farà tappa a Bologna la vendita per beneficenza di clementine della Sibaritide, offerte dalle imprenditrici di Confagricoltura Donna Calabria a favore della Casa delle Donne per non subire violenza Onlus (domenica 30 novembre, in p.zza Carducci dalle ore 9 alle 13)”. Lo ha annunciato oggi Marina Di Muzio, presidente nazionale e regionale di Confagricoltura Donna a margine del convegno “Chi dice donna dice… dono. Il contributo delle donne all’imprenditoria agricola”, organizzato dal Comune di Fontanelice, Imola. Le clementine di Calabria IGP, lo ricordiamo, sono divenute simbolo della lotta contro il femminicidio in ricordo di Fabiana Luzzi, la studentessa di Corigliano Calabro massacrata dall'ex fidanzato in un agrumeto della cittadina ionica. L’iniziativa si svolgerà anche nelle piazze di Milano, Albenga, Asti, Perugia e Cosenza. Il ricavato sarà devoluto ai centri antiviolenza D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza) affinché la violenza maschile contro le donne sia riconosciuta come violazione dei diritti umani. “La donna guida il 22 per cento delle aziende agricole in Emilia Romagna ossia 13.535 realtà produttive (dati Unioncamere 2013), pertanto è fondamentale operare a livello territoriale, anche attraverso l’associazionismo agricolo, per confermare e migliorare questi numeri. Nel delicato momento storico che l’Italia attraversa, c’è la necessità di ritornare all’economia reale. L'agricoltura rappresenta un settore determinante nel sistema economico, sociale e ambientale: è l'unico settore che produce cibo e la donna imprenditrice contribuisce in modo determinante a creare occupazione e ad assicurare il ricambio generazionale - ha osservato Chiara Montroni di Confagricoltura Donna Emilia Romagna, Consulta di Bologna, relatrice al dibattito imolese assieme ad altre esponenti del mondo agricolo locale per celebrare la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre). “Come imprenditrici e come donne però, siamo chiamate ad assumere anche un impegno sociale a tutto campo – ha concluso la Montroni nel suo intervento – verso un processo di rivalutazione del ruolo femminile e contro ogni forma di violenza di genere”.

CIA FERRARA: UNA SERIE DI INCONTRI PER CAPIRE LA PAC

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Grande partecipazione alla prima serie di incontri organizzati da Cia Ferrara per spiegare agli imprenditori agricoli cosa cambia con la nuova Politica Agricola Comune

Con la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) cambia, a partire dal 2015, l’erogazione dei contributi alle aziende agricole e viene definito un nuovo ruolo per l’agricoltore. Un tema “caldo” e di grande rilevanza, tanto che la Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara ha deciso di organizzare, nei giorni scorsi, una serie di incontri per spiegare agli agricoltori i cambiamenti e le prospettive della Politica Agricola Comune, fino al 2020. Nel corso degli incontri - che hanno registrato una forte partecipazione da parte degli imprenditori agricoli - sono state delineate le principali linee guida, a partire dalla figura dell’agricoltore attivo, una delle novità introdotte dalla Pac. Questa norma premia chi realmente svolge attività agricola – bisogna essere coltivatori diretti iscritti all’INPS (se l’importo del contributo è maggiore di 1250€) e avere partita Iva attiva – ed esclude dunque, inserendole in una vera e propria “lista nera”, soggetti come aeroporti, ferrovie, impianti idrici e società immobiliari in possesso di terreni agricoli ma che non svolgono attività agricola attiva. Per quello che riguarda i premi aziendali ed i pagamenti, argomento cardine per le aziende agricole, sono state decise nel nostro paese, cinque forme di pagamento: di base, ecologico (greening), riservato ai giovani agricoltori, accoppiato e dedicato al regime dei piccoli imprenditori. Rilevanti le prime due forme di pagamento, di base ed ecologica, perché riguardano, in pratica, tutte le aziende attive. Il pagamento di base verrà calcolato il prossimo anno, per i produttori storici, sulla base dei pagamenti 2014 e delle superfici coltivate nel 2015. Il pagamento ecologico viene riconosciuto a tutti coloro hanno diritto agli aiuti Pac e viene calcolato come percentuale del valore di ciascun titolo di base, per cui gli agricoltori con valore dei titoli di base più alto avranno anche un pagamento greening più elevato. Rilevante anche la forma di pagamento che riguarda i giovani agricoltori, fino ai 40 anni, che si insediano per la prima volta in azienda o si sono insediati nei cinque anni precedenti la presentazione della prima domanda di contributo. Importante anche il sostegno accoppiato che riguarda alcuni comparti ed alcuni prodotti meritevoli di un contributo particolare, in base alla superficie coltivata e in particolari zone del nostro paese. Rientrano negli aiuti accoppiati prodotti come il riso, la barbabietola da zucchero, il pomodoro da industria, il grano duro (nel centro-sud), la soia (nord), le proteaginose (centro), le leguminose da granella (sud), l’olivicoltura e la zootecnia. Ci sono, infine, i contributi per i piccoli agricoltori con un basso valore di titoli (da 500 a 1.250,00 €) che devono presentare domanda di contributo entro metà settembre 2015. I tecnici della Cia continueranno, nei prossimi mesi, ad accogliere eventuali aggiornamenti e rimarranno a disposizione delle aziende per tutte le informazioni utili sugli aiuti previsti dalla Nuova Pac.

venerdì 21 novembre 2014

MALTEMPO, MARTINA: “AZIONI CONCRETE A SOSTEGNO DELLE IMPRESE AGRICOLE COLPITE”

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è svolta venerdì scorso pomeriggio presso la Sede del Consiglio provinciale di Alessandria, alla presenza del Ministro Maurizio Martina, la riunione operativa per valutare la situazione sul territorio in seguito all’emergenza maltempo. “Vogliamo dare risposte concrete e immediate alle imprese agricole colpite dall’alluvione. – ha affermano il Ministro Martina - Stiamo accelerando le procedure di erogazione degli aiuti per consentire alle aziende di ricevere i soldi quanto prima e riprendere le loro attività. Per far fronte alle esigenze del comparto, è stata inoltre richiesta una integrazione del Fondo di solidarietà nazionale, attraverso una dotazione straordinaria di bilancio per il 2015”. Con il Fondo di solidarietà nazionale è possibile beneficiare di contributi fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, di prestiti ad ammortamento quinquennale, della proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza e di contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali e la ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte. Ė possibile poi richiedere l’accesso all’esonero, fino al 50%, del pagamento dei contributi previdenziali per sé e i propri dipendenti. Tramite ISMEA si possono, inoltre, attivare le procedure di rinvio rata per gli imprenditori colpiti dalla calamità, per non dover far fronte, entro il 31 dicembre, a un nuovo esborso finanziario. “Questi fenomeni atmosferici, sempre più frequenti e intensi, - ha concluso Martina - ci impongono un cambio di rotta. La nostra azione di Governo è mirata proprio a favorire piani di azione preventivi. In questo contesto si inquadrano le scelte fatte, in sinergia con le Regioni, con l’approvazione della nuova Politica agricola comune, in particolare con i pagamenti diretti che, per la prima volta, mettono al centro dell'attenzione non solo la competitività del sistema agricolo ma anche il territorio, la cui difesa non può prescindere dall'esigenza di mantenere un tessuto agricolo e rurale vitale. Molte delle scelte fatte sulla Pac vanno inquadrate in questo senso. A cominciare dall’inserimento nel sistema di aiuti di 2,5 milioni di nuovi ettari, in gran parte pascoli in precedenza esclusi; la convergenza interna su base nazionale dell’importo dei pagamenti diretti; e infine la determinazione della figura dell'agricolture attivo attraverso criteri che privilegiano chi risiede nelle zone svantaggiate e di montagna. Con il secondo pilastro, dedicato allo sviluppo rurale, destiniamo poi quasi 9 miliardi di euro, nei prossimi 7 anni, alla difesa del territorio e dell'ambiente”.

AVVISO IMPORTANTE PER I PRODUTTORI DELLA “SALAMA DA SUGO IGP”

Fonte: Camera di Commercio di Ferrara

Dal 24 novembre 2014 entrerà in vigore il regolamento di distribuzione della Salama da Sugo IGP.
La Camera di commercio ricorda che la normativa vigente prevede sanzioni di carattere amministrativo - da 500 a 60.000 euro - per l'utilizzo improprio della denominazione (nella etichettatura, nella presentazione, nelle vetrine, nella pubblicità, ..). Pertanto, i soggetti che vorranno fregiarsi della denominazione dovranno assoggettarsi ai controlli di Agroqualità, l'ente certificatore. In particolare, per quanto riguarda la commercializzazione del prodotto già lavorato anteriormente alla data del 24 novembre 2014, gli operatori interessati dovranno presentare all'Organismo di controllo:
• domanda di adesione al sistema dei controlli;
• autodichiarazione di conformità del prodotto al disciplinare di produzione dell'IGP (relativamente alle materie prime ed ingredienti utilizzati, tempi e modalità di lavorazione, stagionatura, ecc.), con l'indicazione dei quantitativi;
• copia delle prove chimico fisiche e sensoriali svolte in autocontrollo su di un lotto di prodotto finito a cui si riferisce l'autodichiarazione;
• copia delle etichette che si intendono apporre sul prodotto. Inoltre:
• l'autodichiarazione degli operatori è ammissibile esclusivamente per le produzioni lavorate antecedentemente al 24 novembre 2014 che hanno completato o sono in procinto di completare le fasi di stagionatura;
• l'autocontrollo analitico può sostituire le medesime prove da effettuarsi da Agroqualità SpA fino al 31 gennaio 2015;
• a partire da tale data la commercializzazione del prodotto è soggetta al prelievo di campioni previsto dal piano dei controlli.

Per informazioni:
- Comitato Promotore Salama da Sugo IGP
Lauro Zironi, Presidente
info@salumificiozironi.it

- Agroqualità
Lorenzo D'Archi, Responsabile dell'attività di certificazione prodotti DOP ed IGP lorenzo.darchi@agroqualita.it

La versione integrale del disciplinare di produzione è reperibile all'indirizzo
http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3339

CAMERA DI COMMERCIO E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA INSIEME PER FAVORIRE, GRAZIE AL WEB, L'EXPORT DELLE IMPRESE FERRARESI

Fonte: Camera di Commercio di Ferrara  

Govoni: “Un’azienda che non è presente in rete o nei social media è un’azienda che comunica la propria assenza” .

www.eccellenzeindigitale.it: nuovi strumenti gratuiti per offrire un’opportunità in più di raggiungere nuovi mercati

 Prosegue l’impegno della Camera di commercio e delle associazioni di categoria per avvicinare le imprese ferraresi al digitale e al crescente potenziale economico derivante dall’utilizzo del web per promuovere la propria attività all’estero. Oggi, nel mondo, gli utenti online sono 2,5 miliardi ed entro la fine del decennio si stima che supereranno i 5 miliardi, connessi a Internet tramite dispositivi e schermi diversi. E recenti ricerche dei più accreditati organismi internazionali mostrano come le imprese che utilizzano il web per promuovere il proprio business crescano a velocità doppia rispetto a quelle che non sono online. Del resto, un’azienda che non è presente in rete o nei social media è un’azienda che comunica la propria assenza. È un’azienda che, probabilmente ingessata da una cultura interna poco ricettiva al cambiamento, non ha colto la reale potenzialità di crescita, non solo economica, ma anche etica e culturale, che le comunicazioni di massa possono offrirle. E' in questo spirito che la Camera di commercio ha attivato, nelle scorse settimane, due borse di studio (6.000 euro ciascuna) a giovani under 35 che, per 6 mesi, affiancheranno le piccole e medie imprese alla scoperta delle opportunità offerte dall’economia digitale. Lucia Romanelli e Daniele Borrelli - questi i nomi dei due giovani digitalizzatori - dopo aver frequentato un percorso formativo realizzato da Google e Unioncamere, stanno aiutando tanti imprenditori della provincia ad integrare le nuove forme di comunicazione e di marketing sociali all’interno di quelle tradizionali, per sfruttare al meglio le opportunità offerte dal web e far conoscere, nel mercato interno e a livello internazionale, le proprie eccellenze. E, grazie al grande successo sin qui registrato dall'iniziativa (più di venti le imprese coinvolte) la Camera di commercio ha chiesto ed ottenuto da Unioncamere l'autorizzazione ad estenderla all'intero comparto agroalimentare (e non più solo alla Coppia ferrarese e al Pampepato), che, lo ricordiamo, vanta ben 9 prodotti DOP e IGP. “Circa un quarto del fatturato export delle piccole imprese ferraresi digitalmente avanzate - ha spiegato Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara - deriva ormai dal web, percentuale che sfiora il 40% per imprese di medie dimensioni. Eppure, secondo i dati del nostro Osservatorio dell'economia, solo il 16% delle imprese manifatturiere fa e-commerce. I media digitali offrono alle aziende opportunità impensabili sino a pochi anni fa, configurandosi come canali aperti e a basso costo di comunicazione, relazione e marketing globali. Cogliere tali opportunità – ha concluso il presidente della Camera di commercio - risulta particolarmente strategico per le aziende ferraresi, i cui prodotti di eccellenza competono spesso sui mercati globali, specie in questo momento di faticosa uscita dalla crisi economica che ha visto molte realtà sacrificare proprio gli investimenti in comunicazione e marketing”. A breve, intanto, l'Ente di Largo Castello varerà un piano straordinario per la digitalizzazione delle imprese, con l'obiettivo di aiutarle ad incrementare i propri affari, contenendo i costi, aprendo a nuovi canali di comunicazione con la clientela ed entrando in mercati ancor più interessanti per i propri prodotti. Un pacchetto di misure e di agevolazioni che, una volta realizzato, ci aspettiamo contribuirà a far si che la nostra provincia si metta alla pari con i più avanzati sistemi territoriali italiani.

IMU AGRICOLA, AGRINSIEME: “ONERE INACCETTABILE CHE VIOLA LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE”

Fonte: Agrinsieme  

"Non si può tener conto solo del criterio altimetrico per definire il tributo che penalizza le imprese agricole a presidio del territorio. Ci si aspetta dal Governo interventi di sostegno e non certo ulteriori aggravi fiscali”

“La possibile imminente emanazione del decreto del ministero dell’Economia, che rivede l’applicazione dell’Imu nelle zone montane al di sotto dei 600 metri, è inaccettabile. Individua i terreni agricoli da assoggettare al tributo soltanto sulla base del criterio altimetrico dove sono situati i comuni ed arriva a ridosso della scadenza dei termini di pagamento; oltre tutto obbliga gli agricoltori a pagare in un’ unica soluzione, entro il prossimo 16 dicembre, anziché in due rate come tutti gli altri contribuenti”. Lo sottolinea Agrinsieme in relazione al provvedimento in gestazione che eliminerebbe l’esenzione totale in circa duemila comuni. Agrinsieme invita il Governo ad escludere l’entrata in vigore delle nuove disposizioni per la loro indubbia violazione del principio sancito nello “Statuto del contribuente” che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dalla entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi. Peraltro – osserva ancora il coordinamento tra Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle cooperative agroalimentari - molti dei comuni interessati dall’estensione dei territori colpiti dall’imposta ricadono in zone dove si sono registrati noti e disastrosi effetti del maltempo sia di recente che durante tutto il 2014. “In un momento contrassegnato dalla grave crisi economica, con difficoltà di accesso al credito, ci si aspetta dal Governo – conclude Agrinsieme - interventi di sostegno alle imprese agricole e non certo ulteriori aggravi fiscali”.

martedì 18 novembre 2014

VADEMECUM PER GLI AGRICOLTORI: TUTTE LE NOVITÀ RELATIVE AI PAGAMENTI DIRETTI PER LA PAC 2015 - 2020

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Sul sito internet del Ministero è stato pubblicato un vademecum per gli agricoltori in cui sono illustrate tutte le novità relative ai Pagamenti diretti che valgono per l'Italia circa 23 miliardi di euro nel periodo 2015-2020.

Qui tutte le slides: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8067

PESCA, CASTIGLIONE: RISPETTATI GLI IMPEGNI PER AUMENTO QUOTE TONNO ROSSO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che l’ICCAT, la Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell'Atlantico, al termine dei lavori conclusi ieri a Genova ha approvato, alla luce del parere del Comitato scientifico, la proposta della Commissione europea, sostenuta dall’Italia, di un aumento del contingente di pesca del tonno rosso. I Paesi riuniti nella Commissione hanno deciso un aumento di quasi il 20% delle quote di pesca del tonno rosso ogni anno, da 13.500 tonnellate nel 2014 a 19.296 tonnellate nel 2016. Le quote per il 2017 - inizialmente fissate a 23.155 tonnellate - saranno riviste sulla base dei risultati della valutazione degli stock in programma per il 2016. “Sono stati rispettati gli impegni presi dal Governo e le quote di pesca del tonno rosso saranno aumentate – afferma il Sottosegretario alle politiche agricole con delega alla pesca, Giuseppe Castiglione - grazie al lavoro svolto dall’Italia in sede europea e internazionale e grazie anche ai sacrifici fatti finora dai nostri pescatori che hanno permesso la ricostituzione degli stock ittici. L’obiettivo che abbiamo raggiunto è infatti in linea con quelli generali della Politica comune della pesca, ovvero garantire una pesca sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale”.

EMERGENZA MALTEMPO, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): ”INGENTISSIMI I DANNI ALL’AGRICOLTURA. IL TERRITORIO ITALIANO VA MESSO IN SICUREZZA”

Fonte: Confagricoltura

L’abbandono dell’attività agricola in zone svantaggiate e la pesante cementificazione hanno reso diverse migliaia di comuni ad alta criticità idrogeologica. “La messa in sicurezza del territorio è un problema strettamente collegato al contenimento della cementificazione, all’ impermeabilizzazione del suolo agricolo e alla salvaguardia del paesaggio rurale, risorsa fondamentale anche per lo sviluppo del turismo”. Lo sottolinea il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, a seguito dei danni che stanno provocando alluvioni e frane. “Il dissesto idrogeologico ci costa, ogni anno, un tributo anche di vite umane inaccettabile – prosegue Guidi -. Va affrontata urgentemente la messa in sicurezza del territorio. La difesa delle popolazioni e degli insediamenti in presenza di piogge intense non è più rinviabile. Quanto sta accadendo a seguito dei mutamenti climatici e dell’emergenza maltempo deve spingere il governo ad intervenire con decisione e tempestività, con misure adeguate”. “Di anno in anno l’Italia è diventata un paese a rischio. Questa è - per il presidente di Confagricoltura - l’altra faccia del nostro debito pubblico. Per riparare i danni fatti negli anni si spenderà sicuramente molto di più di quanto sarebbe costata la prevenzione, ma la messa in sicurezza accettabile del territorio italiano non è più rinviabile”. A subire il maltempo sono tutte le attività agricole. “Sono ingentissimi – conclude Mario Guidi - i danni a coltivazioni, strutture ed infrastrutture, in particolare in Liguria, dove è stato chiesto lo stato di calamità. Tutta la regione è stata colpita, dall’entroterra di Genova allo spezzino. Sono state danneggiate le coltivazioni sotto serra della piana di Albenga e molte in pieno campo dell’estremo Ponente; c’è forte timore per ulteriori frane sul territorio e sui terrazzamenti utilizzati per olivicoltura e vitivinicoltura. Gravissimi problemi si registrano anche in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e lungo tutta l’Italia. Mentre i nostri tecnici stanno valutando la situazione sul territorio, desideriamo esprimere alle imprese agricole colpite la nostra solidarietà ed il massimo impegno nell’essere al loro fianco per sensibilizzare le Istituzioni”.

MARTINA PRESENTA “PIANO AGRICOLTURA 2.0”: STRUMENTI INNOVATIVI PER LA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA DEL SETTORE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali  

Amministrazione al servizio degli agricoltori, gli interventi interesseranno 1,5 milioni di aziende

“Il ‘piano Agricoltura 2.0’ ha un obiettivo ambizioso: eliminare la burocrazia inutile e ridurre a zero l’utilizzo di carta. Si tratta di un intervento importante di semplificazione nel settore agricolo, che introduce sei strumenti innovativi per 1,5 milioni di aziende. Attraverso la Domanda Pac precompilata dal marzo del 2015 evitiamo perdite di tempo agli agricoltori agli sportelli, con un’operazione simile al 730 precompilato per i cittadini. Mettiamo in condizione 700mila piccole imprese di inoltrare la domanda PAC con un semplice click. Si potrà anticipare al 100% il pagamento degli aiuti a giugno invece che a dicembre per circa 4 miliardi di euro su 1 milione di domande PAC. Attraverso l’Anagrafe unica le istituzioni condividono le informazioni senza chiederle ogni volta, mentre con la Banca dei Certificati online niente più file agli sportelli e un risparmio stimato di circa 25 chili di carta per azienda. Il ‘piano Agricoltura 2.0’ è un altro importante passo che va nella direzione di una Amministrazione realmente al servizio degli agricoltori”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, presentando il “Piano Agricoltura 2.0 – Servizi innovativi per semplificare” che introduce misure per la semplificazione e la sburocratizzazione in agricoltura. Martina è intervenuto nel corso della prima conferenza di Agrinsieme dal titolo “#Campoliberofinoinfondo. Dai falsi miti ai veri punti di forza: ripartire per un agroalimentare competitivo”, che si è tenuta presso l’Auditorium della Conciliazione a Roma.
Il piano prevede:
• Anagrafe Unica delle Aziende Agricole – Istituzione di un database federato degli Organismi Pagatori (cloud) che integra e rende disponibili tutte le informazioni aggiornate su base territoriale.
 • Un solo Fascicolo Aziendale – Viene messo insieme quello che era gestito in modo separato: il piano colturale, il piano assicurativo individuale e il quaderno di campagna. Le imprese faranno una sola dichiarazione che sarà poi condivisa tra amministrazioni. Dovranno dichiarare il 50% di dati in meno rispetto ad oggi. Meno oneri burocratici e informazioni coerenti ed omogenee sulle quali basare tutti gli aiuti all’azienda, con un duplice risultato: semplificazione per l’agricoltore e maggiore efficienza dei controlli a carico dell’Amministrazione.
• Domanda Pac precompilata da marzo 2015 – Disponibile on-line da marzo 2015. Il produttore (autonomamente o assistito dal CAA) potrà dare semplice conferma dei dati pre-inseriti con un click o integrare e completare le informazioni.
• Introduzione Pagamento anticipato a giugno 2015 – Sarà possibile erogare l’anticipo dei pagamenti Pac fino al 100% dell’importo dovuto per le aziende che ne faranno richiesta all’atto della domanda, direttamente a giugno, invece che a dicembre, tramite accesso al credito bancario. Si tratta di una platea potenziale di circa 1 milione di aziende per oltre 4 miliardi di euro di pagamenti Pac.
• Banca dati Unica dei Certificati – Sarà coordinata a livello nazionale la raccolta, la durata e la validità delle certificazioni (antimafia, DURC, ecc.), evitando alle aziende di presentare la stessa documentazione a diverse Amministrazioni ovvero più volte in base alle domande presentate.
• Domanda Unificata – A partire dal 2016 ciascuna azienda potrà presentare, autonomamente o recandosi presso qualsiasi struttura di assistenza (CAA) presente sul territorio nazionale, un’unica domanda di aiuto, che accorpi le richieste Pac, Uma, Psr, Assicurazioni, ecc.

Qui le slides: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/8151

COPROB, POSITIVA LA CAMPAGNA SACCARIFERA 2014

Fonte: Ufficio Stampa Coprob  

L’andamento complessivo verrà presentato negli incontri con i soci in programma da fine novembre a metà dicembre. 
Con 78 tonnellate di radici per ettaro e una resa di quasi 11 tonnellate di saccarosio ad ettaro, in oltre 100 giorni sono state prodotte più di 310.000 tonnellate di zucchero.

Si è conclusa con un bilancio migliore delle aspettative la campagna saccarifera 2014 di COPROB, la Cooperativa Produttori Bieticoli che, con il marchio Italia Zuccheri, commercializza il proprio zucchero, certificato “100% italiano”. Grazie ad una produzione media di 78,00 tonnellate di bietole per ettaro, dai 33.500 ettari coltivati da 4.350 aziende agricole (di cui 3.230 socie della Cooperativa) COPROB ha ottenuto una importante produzione di saccarosio pari a 10,80 tonnellate per ettaro. La campagna è iniziata dopo un’annata caratterizzata da abbondanti piogge invernali e primaverili e proseguita con una estate mai veramente calda e con temperature inferiori a quelle usuali e piogge costanti. Anche l’inizio della raccolta è stato segnato da eventi piovosi, seppur più radi, che sono poi terminati nel periodo di fine campagna, protrattasi fino ai primi giorni di novembre. In oltre 100 giorni, nei suoi stabilimenti di Minerbio (BO) e Pontelongo (PD) COPROB ha prodotto più di 310.000 tonnellate di zucchero mantenendo un’ottima media giornaliera di lavorazione bietole, superiore alle 30.000 tonnellate. Decisamente positive le performances dal punto di vista energetico con un sensibile calo degli indici di consumo sia per tonnellata di bietole che per tonnellata di zucchero prodotte, segno, questo, che gli investimenti effettuati stanno dando i loro frutti a favore della filiera e con benefici evidenti anche per l’ambiente. L’andamento complessivo della campagna produttiva di COPROB sarà uno degli argomenti al centro del ciclo dei tradizionali sette incontri programmati a partire dalla fine di novembre che coinvolgeranno gli agricoltori dei bacini veneti ed emiliano-romagnoli dove opera la Cooperativa. Si partirà il 27 novembre a Medicina (BO), per proseguire il 28 a Minerbio (BO), il 2 dicembre a Pontelongo (PD), il 3 a San Giovanni in Persiceto (BO), il 4 a San Donà di Piave (VE), il 10 a Tresigallo (FE) e si chiuderà il 16 dicembre a Rovigo. Nel corso di questi appuntamenti si parlerà anche del futuro della filiera bieticolo saccarifera locale inserita nel contesto più generale del mercato dello zucchero. “Gli incontri con la nostra base associativa – afferma Claudio Gallerani, presidente di COPROB – costituiranno anche l’occasione per dar voce ai Club della Bietola territoriali che abbiamo avviato all’inizio del 2014 con l’intento di conservare e sviluppare la bieticoltura nei nostri territori”. “Nei bacini emiliano-romagnoli e veneti, infatti, – prosegue Gallerani – la coltivazione della barbabietola rimane fondamentale per garantire la rotazione agraria e quindi il pieno rispetto delle migliori pratiche ambientali, aspetto sempre più rilevante per mantenere la competitività a 360° delle aziende agricole anche alla luce delle misure di intervento regionali”. “Per questa ragione – conclude Gallerani – COPROB sostiene con forza la necessità di continuare a produrre zucchero in Italia per assicurare anche in futuro l’approvvigionamento ai propri clienti. A tale proposito, è impegnata, da un lato, a sostenere la crescita delle capacità imprenditoriali degli agricoltori e, dall’altro lato, a diffondere tra gli operatori e i consumatori la consapevolezza dell’italianità dei suoi prodotti, garantita dalla certificazione “zucchero 100% italiano” acquisita ormai 10 anni fa, e dei valori che solo una cooperativa legata al territorio può esprimere”.

#CAMPOLIBERO, AGRINSIEME: "L'ITALIA RIPARTA DALL'AGROALIMENTARE, ECCO IL CAMBIO DI ROTTA PER RIDARE COMPETITIVITÀ AL COMPARTO ED AL SISTEMA PAESE"

Fonte: Agrinsieme  

Semplificazione, aggregazioni, riduzione cuneo fiscale e internazionalizzazione, più agricoltura per fermare il dissesto idrogeologico ed il consumo del suolo. La scommessa di Agrinsieme per un #campoliberofinoinfondo presentata oggi a Roma nella prima conferenza, in un confronto con i ministri Poletti, Martina, Galletti, Lorenzin e Calenda.

Liberarsi in primo luogo dai "falsi miti" che connotano una immagine del comparto agricolo, oscurando altri pezzi di verità che si preferisce non mettere in luce. E poi superare oneri e costi della burocrazia, eliminare le strutture intermedie, aumentare la dimensione economica delle imprese, creare una agenzia per l'internazionalizzazione dell'agroalimentare. Misure che hanno tutte un unico comune denominatore: liberare risorse utili per dare linfa alle imprese attraverso investimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo del comparto. È questa la strada che le organizzazioni riunite in Agrinsieme (Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative Agroalimentari) hanno illustrato oggi all'Auditorium della Conciliazione di Roma nel corso di un confronto con cinque esponenti del governo: il Ministro delle Politiche del Lavoro Giuliano Poletti, delle Politiche Agricole Maurizio Martina, della Salute Beatrice Lorenzin, dell'Ambiente Gianluca Galletti e con il vice Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. "Siamo fermamente convinti - ha dichiarato il coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi - che è proprio facendo leva sui suoi veri punti di forza che l'agroalimentare, in questa fase delicata, può essere determinante per l'economia italiana. C'è un enorme potenziale di crescita sui mercati internazionali, ma la forza del brand del made in Italy non è oggi supportata da una produzione e distribuzione altrettanto solide". Come è stato messo in luce nel Rapporto Agrinsieme-Nomisma "Operazione verità" presentato oggi, nonostante le esportazioni agroalimentari italiane abbiano registrato una crescita negli ultimi 10 anni, la quota di mercato detenuta dall'Italia a livello mondiale è diminuita dal 3,3% al 2,6%. E se gli scambi commerciali a livello internazionale dei prodotti agroalimentari sono triplicati, paesi come Cina e Brasile sono cresciuti a ritmi molto più veloci del nostro. Per fortuna la domanda alimentare all'estero è in continua crescita. Se da un lato ci sono buone potenzialità di sviluppo tutte da cogliere, dall'altro le inefficienza di sistema sono altrettanto numerose e radicate. Ecco perché se davvero si vuole posizionare l'agroalimentare al centro del sistema economico e sociale, non è sufficiente secondo Agrinsieme dare attuazione soltanto ad interventi specifici del settore. "È quanto mai imprescindibile - spiega Guidi - un vero e proprio cambio di rotta per la sostenibilità e la continuità dell'agroalimentare italiano. Un cambio di rotta che faccia leva su un mix di scelte di contesto, macroeconomiche, logistiche, infrastrutturali ed ambientali". Alcuni esempi: in Italia il costo dell’autotrasporto è in media di 1,59 € a chilometro, in Germania 1,35 € e in Francia 1,32. Il costo dell’energia elettrica per uso industriale in Italia è superiore del 30% rispetto alla media europea. Notevoli anche i costi e i ritardi dovuti alla burocrazia: emblematico il numero dei giorni necessari per esportare via nave, che vanno dagli 8 del Regno Unito ai 9 della Germania, ai 10 di Francia e Spagna, per finire con i 19 giorni necessari per l'Italia. Necessario inoltre che vengano realizzati interventi, radicali e coraggiosi, nell'ambito del settore pubblico. C'è una complessità di soggetti che a vario titolo sono impegnati nel supporto al sistema agricolo e agroalimentare: il Ministero delle politiche agricole, le Regioni, gli altri Ministeri, insieme ad una serie di strutture intermedie, ossia di soggetti che un tempo svolgevano una funzione pubblicistica, ma che oggi appaiono superate e rappresentano spesso solo un onere in termini di costi sulle aziende e di appesantimento burocratico, facendo perdere ancora una volta competitività ed opportunità di mercato alle imprese agroalimentari. Altrettanto necessari appaiono poi gli interventi sul mercato del lavoro, cominciando dallo snellimento degli adempimenti amministrativi per la gestione dei rapporti di lavoro stagionali e di breve durata. Infine, c'è la strada maestra delle aggregazioni, che è uno dei pilastri su cui fonda il cambio di rotta tracciato da Agrinsieme. Le imprese che operano nel comparto alimentare sono troppo piccole. La superficie media delle imprese agricole italiane non supera gli 8 ettari ed è tre volte inferiore a quella della Spagna (24 ettari) e molto di sotto a quella di Francia (54) e Germania (56). Anche questo costituisce un forte limite nel momento in cui proprio alla dimensione aziendale sono correlate una serie di elementi centrali per la competitività delle imprese, in primis le capacità finanziarie e di investimento e la possibilità di rispondere ai volumi richieste da grandi piattaforme logistiche e distributive. Il tessuto produttivo dell'agroalimentare italiano è troppo frammentato ed è per questo che Agrinsieme punta su un'agricoltura che opera in logiche di aggregazione e di filiera, sia consolidate sia nuove. Alcuni recenti dati elaborati dalla Commissione europea hanno dimostrato che nei Paesi in cui è maggiore la quota di mercato detenuta dalle cooperative agroalimentari, maggiore è anche il livello dei redditi degli agricoltori. In questo contesto, in Italia la cooperazione agroalimentare italiana svolge un ruolo di primissimo piano con quasi 6.000 realtà, 35 miliardi di euro di fatturato e quasi 100.000 occupati, veicolando circa il 38% della produzione agricola nazionale. "E da qui, da questo nuovo modello di agroalimentare proposto da Agrinsieme - conclude Guidi - che possono arrivare un forte impulso ed un contributo determinante per la ripresa economica e per il rilancio dell'intero sistema Paese".

Il peso dell'agroalimentare nel comparto:
- 2 milioni di imprese
- 9% del Pil italiano (14% considerando anche l'indotto)
- 3,2 milioni di lavoratori impiegati nella filiera (pari al 14% degli occupati italiani)
- contributo della filiera all'Erario (imposte pagate) superiore ai 25 miliardi di euro.

COLDIRETTI: CON MENO 15% DI TERRA COLTIVATA NEGLI ULTIMI VENT’ANNI IL MALTEMPO PROVOCA DISASTRI IN TUTTA ITALIA

Fonte: Coldiretti Ferrara
 
Mentre si segue con apprensione la nuova ondata di piena che si sta riversando nel Po e che raggiungerà la nostra provincia in queste ore, occorre invertire la rotta e ricordarsi che la presenza degli agricoltori e dell’attività agricola è importante per mantenere l’equilibrio del territorio. Si spende il triplo per rimediare ai danni rispetto alle attività di prevenzione.

L’Italia ha perso negli ultimi venti anni il 15 per cento delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto di 2,15 milioni di ettari la terra coltivata. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti a commento dei danni provocati dal maltempo. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) e quella disponibile non riesce più ad assorbire adeguatamente la pioggia perché siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest'anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con fenomeni temporaleschi sempre più violenti. Il risultato è che in Italia oltre 5 milioni di cittadini si trovano in zone esposte al pericolo di frane e alluvioni che riguardano ben il 9,8 per cento dell’intero territorio nazionale e dove sono ben 6.663 i Comuni che hanno nel loro territorio aree ad elevato rischio di frane o alluvioni. “Per proteggere il territorio ed i cittadini che vi vivono l’Italia - commenta il presidente della federazione ferrarese, Sergio Gulinelli - deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città (negli ultimi venti anni 480 metri quadrati al minuto di territorio sono stati coperti ininterrottamente con asfalto e cemento, edifici e capannoni, servizi e strade con la conseguente perdita di aree aperte naturali o agricole capaci di assorbire l’acqua in eccesso) e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola che ha visto chiudere 1,2 milioni di aziende negli ultimi anni”. “Tra l’altro – aggiunge ancora Gulinelli – i dati nazionali che la nostra Confederazione ha elaborato in occasione della conferenza nazionale sul rischio idrogeologico – sempre in vent’anni si sono spesi il triplo delle risorse che sarebbe stato necessario utilizzare per opere di prevenzione, ovvero quasi 8,5 miliardi euro avrebbero evitato, oltre ai drammi vissuti in tante zone del nostro paese, di spendere 22 miliardi per riparare agli effetti di alluvioni e frane”

TAVOLO TECNICO IN PREFETTURA IN ATTESA DELLA NUOVA ONDATA DI PIENA DEL PO

Fonte: Comunicato stampa congiunto Provincia - Comune - Prefettura di Ferrara

La nuova ondata di piena del fiume Po è attesa in territorio ferrarese tra il pomeriggio e la serata di mercoledì 19 novembre. Non si ravvisano rischi di tracimazioni degli argini e l’unico problema continua a essere quello delle infiltrazioni, sul quale l’attenzione dell’intera struttura di coordinamento provinciale proseguirà almeno fino a domenica prossima. Questa la sintesi del nuovo tavolo convocato in Prefettura per seguire gli sviluppi della situazione. Confermata la chiusura della pista ciclabile destra Po, per motivi precauzionali estesa a biciclette e pedoni, con la raccomandazione di osservare l’ordinanza e di collaborare con le Forze dell’ordine che garantiscono i servizi di sorveglianza, anche per quanto riguarda tutte le rampe di accesso. Con particolare attenzione per le ore serali perché la pista non è illuminata, per evitare ogni fonte di pericolo. Nel dettaglio Maurizio Montani, ingegnere di Aipo, ha confermato che la nuova ondata di piena non presenta valori di quota particolarmente elevati. Si conferma invece di rilevanza la durata, con la massima attenzione che va dedicata alle infiltrazioni nelle strutture arginali, che possono persistere anche dopo il passaggio della piena. Nel frattempo i Centri operativi comunali continuano ad essere attivi per ogni necessità. Anas al momento non ravvisa la necessità di chiudere il ponte stradale di Pontelagoscuro essendo l’attuale livello dell’acqua a quota 2,68, ancora sufficientemente lontano dalla soglia dei 3,5 metri che imporrebbe per motivi di sicurezza l’adozione del provvedimento. Stessa cosa accade per Ferrovie dello Stato, che esclude qualsiasi provvedimento per quanto riguarda il ponte ferroviario, a seguito degli interventi eseguiti dopo la piena del duemila. Escluso anche ogni provvedimento di chiusura delle scuole, perché al momento non si ravvisano situazioni di necessità. Erano presenti all’incontro presieduto dal prefetto di Ferrara, Michele Tortora, e coordinato dalla delegata della Prefettura per la Protezione civile, Serena Botta: la Protezione civile della Provincia, Aipo, le Ferrovie dello Stato, Anas, il Servizio tecnico di Bacino del Po di Volano, le Forze dell’ordine, Polizia provinciale, i Vigili del Fuoco, i Comuni di Ferrara e gli altri Comuni interessati, Polizie municipali, il Coordinamento del volontariato della protezione civile, il servizio veterinario.

lunedì 17 novembre 2014

MALTEMPO: 230 SFOLLATI NEL REGGIANO

Fonte: Ansa

BRESCELLO (REGGIO EMILIA), 17 NOV - Nella frazione Ghiarole di Brescello, nel Reggiano, sono in corso le procedure per sfollare 230 residenti entro questa notte, in previsione dell'arrivo della nuova ondata di piena del fiume Po che dovrebbe passare domani mattina. Chi non ha parenti o altre case dove andare verrà alloggiato nel centro sociale di Lentigione. I carabinieri del comando provinciale hanno avviato servizi anti-sciacallaggio per quanto riguarda le abitazione lasciate incustodite dagli sfollati.

AIPO SEGUE TRANSITO PIENA PO, LIVELLO 3

Fonte: Ansa

PARMA, 17 NOV - La nuova onda di piena del Po, di livello 3 di criticità (criticità elevata), si sta propagando nel tratto lombardo-emiliano del fiume: il colmo oltrepassa Piacenza entro il pomeriggio con valori stimati attorno ai 7,55 metri sullo zero idrometrico e Cremona nella serata. Sono i dati forniti da Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po. Permane un livello di criticità elevata (livello 3) nel tratto tra Casalmaggiore e il mare Adriatico, sia per i livelli attuali che per quelli previsti.

EMERGENZA MALTEMPO, MIPAAF: MARTINA IN CONTATTO COSTANTE CON ASSESSORI AGRICOLTURA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che, in relazione all’emergenza maltempo di questi giorni, il Ministro Martina è in costante contatto con gli Assessori regionali all’agricoltura per valutare la situazione del comparto e degli agricoltori delle zone interessate. In particolare, in queste ore, il Ministro è in contatto con l’Assessore Gianni Fava della Regione Lombardia, con l’Assessore Giovanni Barbagallo della Liguria e con l’Assessore Giorgio Ferrero del Piemonte. Martina parteciperà nel pomeriggio di venerdì 21 novembre a una riunione operativa ad Alessandria per valutare, insieme ai soggetti coinvolti, la situazione particolare determinatasi sul versante ligure e su quello piemontese. “In Liguria un comparto come quello florovivaistico – ha dichiarato il Ministro - è messo pesantemente in difficoltà, nella zona dell’alessandrino il primo problema è legato al ripristino della viabilità ordinaria e alle difficoltà del settore vitivinicolo, con particolare riferimento alla produzione del Gavi, mentre in Lombardia c’è massima attenzione sia alle condizioni delle zone montane che alle terre limitrofe al fiume Po”.

sabato 15 novembre 2014

EIMA, AGRINSIEME EMILIA ROMAGNA AGLI AGRICOLTORI: “PIÙ INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA FINALIZZATI A INTEGRARE INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ, UTILIZZANDO AL MEGLIO LE RISORSE MESSE A DISPOSIZIONE DAL NUOVO PIANO REGIONALE DI SVILUPPO RURALE”

Fonte: Agrinsieme

 “Più investimenti in tecnologia finalizzati a integrare innovazione e competitività, utilizzando al meglio le risorse messe a disposizione dal nuovo Piano regionale di Sviluppo Rurale. Il futuro del settore agricolo sta nella capacità di innovarsi e il progetto che presentiamo oggi va in questa direzione”. Lo ha detto Guido Zama intervenendo al convegno “Impiego della tecnologia satellitare in agricoltura, esperienze nel settore vitivinicolo e cerealicolo” in qualità di coordinatore di Agrinsieme Emilia Romagna, la realtà che riunisce Confagricoltura, Cia e l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e rappresenta oltre 40mila aziende associate. Al centro dell’incontro svoltosi alla 41ma edizione di Eima International, il progetto “RTK (Real Time Kinematic) miglioramento delle performance ambientali e di sicurezza degli operatori nei processi produttivi attraverso la realizzazione di una rete rtk comprensoriale”. In sintesi: partendo dalla realizzazione di uno studio cartografico e di un sistema informativo territoriale delle superfici oggetto di sperimentazione, RTK ha previsto l’ottimizzazione della rete regionale di 12 stazioni permanenti Gps/Gnss - per rilevare le macchine agricole che operano sul territorio con estrema precisione ed efficienza - e l’impiego di impianti di controllo dinamico delle prassi agronomiche con la segnalazione in tempo reale di eventuali criticità operative e gestionali. Tra gli obiettivi raggiunti: maggiore sicurezza e meno stress per gli operatori; riduzione dei consumi di carburante; tempi di lavorazione ridotti; impiego razionale dei mezzi agricoli e riduzione degli input chimici. Inoltre, l’iniziativa ha fatto “rete” con altre attività finanziate dalla stessa misura e finalizzate alla sostenibilità ambientale nel settore vitivinicolo e cerealicolo. Agrinsieme Emilia Romagna intende promuovere e valorizzare le progettualità che puntano sull’innovazione applicata alle produzioni agricole affinché le imprese e le aziende cooperative acquisiscano piena consapevolezza dei benefici economici indotti - dovuti in primis all’abbattimento dei costi – che significano maggior reddito e competitività per l’agricoltore.

venerdì 14 novembre 2014

MIPAAF, ENERGIE RINNOVABILI: SOTTOSEGRETARIO CASTIGLIONE AD EIMA INTERNATIONAL. “PRODUZIONE BIOMETANO AL VIA NEL 2015”

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che partirà già nel corso del 2105 la produzione di biometano in ambito agricolo. Lo ha annunciato il Sottosegretario alla Politiche Agricole, Giuseppe Castiglione, in occasione del workshop intitolato “Biometano un’opportunità per la valorizzazione delle biomasse”, organizzato dall’Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola (Enama) nel quadro delle iniziative di EIMA International, dove il sottosegretario ha fatto il punto insieme ai tecnici, ai rappresentanti della filiera e delle istituzioni coinvolte sulle opportunità offerte dal nuovo sistema di incentivazione. “La produzione di biometano in ambito agricolo – ha commentato il Sottosegretario - rappresenta una nuova importante possibilità per incrementare la competitività delle aziende agricole, valorizzando residui e sottoprodotti, e con un’importante ricaduta per il reddito delle imprese agricole”. “Siamo impegnati – ha aggiunto Castiglione - per concludere il percorso di completamento delle norme di attuazione necessarie agli operatori della filiera per avere a disposizione tutti gli strumenti necessari ad avviare la produzione di biometano in ambito agricolo già nel corso del 2015”. Durante la visita agli stand di EIMA International, la rassegna mondiale delle tecnologie per l’agricoltura in corso a Bologna, il Sottosegretario ha espresso il proprio plauso per la decisione, recentemente presa in ambito UN-ESCAP (United Nations-Economic and Social Commission for Asia and the Pacific), di affidare all'Enama funzioni di supporto tecnico in riferimento allo sviluppo di nuovi sistemi di verifica sulle macchine agricole nell’ambito dei Paesi aderenti all'ANTAM (Asian Network of Testing of Agricultural Machines). “Il fatto che tale incarico sia stato conferito ad un’organizzazione italiana quale l’Enama – ha concluso Castiglione - , in virtù del positivo supporto tecnico prestato agli uffici delle Nazioni Unite, rappresenta non solo un significativo riconoscimento dell’alto livello di competenze tecniche dell’Ente anche in ambito internazionale, ma un’opportunità per le filiere produttive nazionali coinvolte di interfacciarsi maggiormente con i mercati asiatici”.

COLDIRETTI: CONTINUANO IN PROVINCIA LE CELEBRAZIONI PER LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO 2014

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Dopo la celebrazione della Giornata Provinciale del Ringraziamento 2014 a Ferrara, continuano in altri comuni ed altre parrocchie le celebrazioni per la sessantaquattresima ricorrenza del Ringraziamento in tutto il territorio provinciale.

Continuano le celebrazioni della Giornata del Ringraziamento in tutta la provincia di Ferrara. Ecco il programma delle prossime giornate:
COPPARO: domenica 16 novembre, Santa Messa alle ore 11.00 e benedizione dei mezzi agricoli;
MEZZOGORO: domenica 16 novembre, alle 10.30 Santa Messa, al termine benedizione dei mezzi agricoli e raccolta di riso da devolvere alla parrocchia;
MASSA FISCAGLIA: domenica 16 novembre, Santa Messa alle 10.30 e benedizione dei mezzi agricoli;
BOSCO MESOLA: domenica 16 novembre, alle 9,30 raduno dei mezzi agricoli, alle 11 la Santa Messa del Ringraziamento ed alle 12 la benedizione dei mezzi.
Sono previste invece per domenica 23 novembre le celebrazioni di Mesola (Messa alle 11.00 e benedizione dei mezzi alle 12, cui seguirà il pranzo comunitario) e di Torbiera di Codigoro (Santa Messa alle 10, con benedizione dei mezzi agricoli).
Si stanno invece ancora mettendo a punto i dettagli della prima edizione della Giornata del Ringraziamento dei Pescatori, che si terrà comunque a Comacchio il prossimo 14 dicembre e che sarà una novità assoluta per la categoria, entrata a pieno titolo nella famiglia Coldiretti.

CONFAGRICOLTURA E CIA DELL’EMILIA ROMAGNA: “INACCETTABILE PER GLI ALLEVATORI IL DECRETO MINISTERIALE RECANTE MODALITÀ PER LA REGOLAZIONE DELL’OFFERTA DEI PROSCIUTTI DOP O IGP, APPENA SIGLATO. LE SCELTE DEVONO ESSERE PRIMA CONDIVISE E DECISE CON IL MONDO AGRICOLO”

Fonte: COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO DI CONFAGRICOLTURA E CIA DELL’EMILIA ROMAGNA

“Inaccettabile per gli allevatori il Decreto ministeriale recante modalità per la regolazione dell’offerta dei prosciutti Dop o Igp, appena siglato. Le scelte devono essere prima condivise e decise con la parte agricola” – è questo il duro commento di Confagricoltura e Cia dell’Emilia Romagna in merito al decreto ministeriale recante modalità per la regolazione dell’offerta dei prosciutti Dop o Igp firmato dal ministro Martina l’11 novembre scorso - ma reso pubblico ieri – e predisposto senza previa consultazione e condivisione con il mondo agricolo. “E’ ridicolo – rimarcano le due organizzazioni agricole regionali - voler operare nell’ambito della filiera e poi costruire un percorso di programmazione dei prosciutti, passaggio decisivo per l’economia e il sostentamento della filiera stessa, che non preveda il coinvolgimento attivo degli allevatori ma solo una semplice consultazione”. “Auspichiamo che il Ministero riveda subito i contenuti del decreto e convochi in tempi rapidi un tavolo che includa anche la partecipazione delle Regioni - soggetti spesso richiamati a compiti di controllo senza essere stati precedentemente coinvolti nella fase decisionale – per lavorare sulla definizione di un reale procedimento di programmazione dell’offerta dei prosciutti assieme alle parti interessate”. “L’assenza di un riscontro del Governo alle istanze provenienti dagli allevatori – concludono Confagricoltura e Cia dell’Emilia Romagna - non farebbe altro che accentuare quel distacco, in termini di mancanza di tutele e rappresentanza, che sempre più si avverte tra il Ministero dell’Agricoltura e le aziende zootecniche”.

AGGIORNAMENTI SULLA PIENA DEL FIUME PO (14/11/2014, ORE 14)

Fonte: Aipo - Agenzia Interregionale per il fiume Po

Il colmo di piena del Po ha interessato Piacenza la notte scorsa con un livello di 6,94 sullo zero idrometrico e nella mattina di oggi Cremona con 3,65 m s.z.i. La piena sta continuando a transitare nel tratto mediano del Po ed è confermata di criticità elevata (livello 3 di criticità) nelle prossime 24-48 ore su tutta la parte del fiume tra Casalmaggiore al delta. Il colmo di piena sta transitando in queste ore a Casalmaggiore (alle 13,30 il valore era 6,17 m sullo zero idrometrico) e si prevede il colmo a Boretto nella nottata, su valori attorno ai 7,40 / 7,50 m s.z.i. Il colmo si propagherà poi nel tratto mantovano (a Borgoforte è previsto nel pomeriggio di domani, 15 novembre) e in seguito verso Pontelagoscuro e lungo i rami del delta. Sono già interessate e lo saranno sempre di più le golene aperte e non si può escludere l’interessamento anche delle arginature delle golene chiuse. In considerazione della prolungata permanenza dei livelli previsti anche per i comprensori golenali "non a rischio sormonto", sarà assicurata un'attenta attività di monitoraggio delle arginature al fine di prevenire/intervenire prontamente su eventuali fenomeni di filtrazione/sifonamento. E’ richiesta la massima prudenza in tutte le aree prospicienti il fiume e in generale in relazione a strutture o attività che possono essere interessate dalla piena. Si consiglia di rivolgersi alle autorità locali di protezione civile in relazione a tutte le situazioni che possano presentare potenziali rischi. Il servizio di piena centrale, in attività h24, e le strutture territoriali AIPo sono impegnati nelle attività di previsione e monitoraggio e sono in corso la vigilanza e il controllo delle arginature e delle opere idrauliche. Il personale AIPo rimane in piena operatività anche sugli affluenti piemontesi, lombardi ed emiliani interessati dai fenomeni di piena. Le azioni sono svolte in stretto coordinamento con gli Enti facenti parte dei sistemi di protezione civile regionali e locali. In base alle indicazioni della Regione Emilia-Romagna, la navigazione commerciale, a seguito degli incrementi idrometrici e della conseguente riduzione dei tiranti d'aria sotto i ponti, può subire delle limitazioni tali da interdire la stessa in alcuni tratti della rete e, per quanto riguarda la navigazione da diporto, rimangono valide le prescrizioni dei comunicati precedenti (cauta navigazione), confermate anche da Regione Lombardia. Per informazioni sulle condizioni di navigabilità è possibile contattare il n. 348 7618303. Si ricorda infine il Centro funzionale decentrato della Regione Veneto, nelle prescrizioni di protezione civile riguardanti il territorio di competenza, raccomanda ai comuni interessati ed agli enti gestori di provvedere alla interdizione al transito di mezzi e persone attraverso i ponti in barche presenti sui rami di Po, nonché di provvedere alla loro apertura per il libero deflusso della piena e del materiale flottante trasportato.
La tabella con la scala delle criticità lungo l’asta principale del Po è visibile qui: http://www.agenziainterregionalepo.it/pubblicazioni-e-documentazione/documentazione.html

EMESSA ALLERTA PER PIOGGIA/TEMPORALI, VENTO, STATO DEL MARE, CRITICITÀ IDRAULICA E IDROGEOLOGICA DALLE ORE 6 DEL 15 NOVEMBRE ALLA MEZZANOTTE DEL 17 NOVEMBRE.

Fonte: Arpa Emilia - Romagna

In seguito all´Avviso meteo emesso dal Centro funzionale del Servizio IdroMeteoClima di Arpa, l´Agenzia di Protezione civile regionale ha diramato un´allerta per pioggia/temporali vento, stato del mare, criticità idraulica e idrogeologica su tutta la regione, a partire dalle ore 6 di sabato 15 novembre, fino alla mezzanotte di lunedì 17 novembre. Una perturbazione di origine atlantica arriverà dalla mattinata di sabato 15 novembre sul territorio regionale. Precipitazioni moderate/elevate, con associati rovesci a carattere temporalesco localmente di forte intensità, interesseranno nella prima parte della giornata il settore centro-occidentale, con estensione sul resto della regione dal pomeriggio. I quantitativi medi areali di pioggia risulteranno elevati sulle macroaree appenniniche centro-occidentali, con valori previsti tra i 55 e i 45 mm/24h. Localmente sono previsti valori puntuali fra i 100 e 150 mm sull´intero evento, più probabili sui rilievi tra Piacenza e Parma. I venti saranno forti da sud-ovest sull´Appennino, mentre sul mare si rinforzeranno dal pomeriggio-sera. Per domenica 16 novembre è prevista un´attenuazione dei fenomeni, con precipitazioni residue. Lunedì si attende un nuovo impulso perturbato che determinerà precipitazioni che, al momento, sono previste moderate e localmente a carattere di rovescio temporalesco. I fenomeni inizieranno al mattino del 17 novembre sul settore centro-occidentale e si estenderanno dal pomeriggio. Sul Po si stanno verificando innalzamenti dei livelli idrometrici in tutte le sezioni del fiume nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara. Ancora attive l´allerta-fase di allarme per diversi comuni del Piacentino e alcuni comuni della provincia di Parma e di Reggio Emilia e l´allerta-fase di allarme per alcuni comuni del Ferrarese. Sulla base delle valutazioni previsionali di AIPo, si prevede il superamento del livello 3 (criticità elevata) nelle sezioni comprese fra Pontelagoscuro e la foce a partire dalla mattinata di sabato 15 novembre. Per gli aggiornamenti sulla piena del Po si consiglia di consultare il sito di AIPo. Attivati anche il preallarme per piena sul fiume Crostolo nel Reggiano (allerta-attivazione fase di prellarme) e sul fiume Panaro a Bondeno (allerta-attivazione fase di prellarme). Cessati i preallarmi sul Secchia e sul Nure. Si consiglia di consultare quotidianamente l´Avviso di criticità idrogeologica e di seguire gli aggiornamenti meteorologici su questa pagina. Si raccomanda di mantenersi informati sulle allerte sul sito della Protezione Civile dell´Emilia-Romagna e di seguire i Consigli utili in caso di temporali e raffiche di vento, per non farsi trovare impreparati.

PREALLARME PIENA PANARO NEL FERRARESE

Fonte: Ansa  

Allerta valida dalle 11,30 e riguarda il comune di Bondeno

Preallarme per piena del fiume Panaro nel Ferrarese. L'allerta di Protezione civile è valida dalle 11,30 di oggi e riguarda il tratto di fiume che attraversa il comune di Bondeno (Ferrara) superando la soglia 2 per effetto del rigurgito del fiume Po. Tra gli effetti attesi, "possibili allagamenti di aree golenali e limitrofe con potenziale interessamento di abitazioni o attività produttive e permanenza di livelli idrometrici tali da destare preoccupazione per possibili criticità arginali".

COLDIRETTI: E’ PARTITA LA VENDITA O AFFITTO DI 140MILA ETTARI DI TERRENI PUBBLICI AI GIOVANI AGRICOLTORI

Fonte: Coldiretti Ferrara

Vale 2,8 miliardi di Euro la cessione di terreni pubblici e consentirà la nascita di oltre diecimila nuove imprese.

Dalla vendita o dall’affitto dei terreni agricoli pubblici possono nascere oltre diecimila nuove imprese agricole condotte da giovani con un concreto impulso positivoalla crescita del Pil in Italia. E’ quanto è emerso da una analisi di Coldiretti Giovani Impresa nel Dossier “Nella green economy c’è lavoro per i giovani” presentato in occasione della consegna degli Oscar Green ”, i premi per l’innovazione con l’ Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Sono questi gli effetti – sottolinea la Coldiretti - del protocollo d'intesa appena firmato dalla Conferenza delle Regioni, dal Ministero delle Politiche Agricole, l'Ismea, l'Anci e l'Agenzia del Demanio che prevede la cessione ai giovani dei terreni agricoli che fanno capo a regioni ed enti locali. Si tratta secondo il Dossier della Coldiretti di oltre 140mila ettari di superficie agricola utilizzata censiti dall’Istat per un valore stimato - precisa la Coldiretti - in 2,8 miliardi di euro sulla base dei valori fondiari medi inItalia. La cessione di questi terreni - continua la Coldiretti - toglierebbe a Comuni, Regioni e allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo e la crescita del Pil ma soprattutto avrebbe il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese. Dal ritorno delle terre pubbliche agli agricoltori che le coltivano possono nascere nuove imprese o, in alternativa, essere ampliate quelle esistenti. Il programma di dismissione è già in atto con il Demanio che ha appena pubblicato online i bandi che riguardano i primi 500 ettari dei 5.500 resi disponibili dalla Stato mentre alcune Regioni hanno creato le “'banche della terra” dove censire i terreni pubblici disponibili ma in alcuni casi anche i terreni incolti dei privati. Nel dettaglio sono ben otto le Regioni (Abruzzo, Campania, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto) che hanno approvato leggi per favorire l’accesso ai terreni pubblici dei giovani imprenditori agricoli mentre in altre cinque sono in itinere (Calabria, Lazio, Lombardia, Marche e Molise). Ai terreni alienati o locati, prevede il progetto, non potra' essere attribuita una destinazione urbanistica diversa da quella agricola prima di 20 anni dalla trascrizione dei contratti nei pubblici registri immobiliari. “La dismissione della proprietà pubblica dei terreni agricoli non solo toglie allo Stato, alle regioni e ai Comuni il compito improprio di coltivare la terra e rende disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto dà un impulso alla crescita, all’occupazione e alla redditività delle imprese che realizzano performance migliori in agricoltura quando sono condotte da giovani” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “La disponibilità di terra è il principale ostacolo alla nascita di nuove imprese agricole e il 50 per cento delle imprese agricole già esistenti condotte da giovani ha bisogno di disponibilità di terra in affitto o acquisizione, secondo una indagine Coldiretti/Ixè” ha continuato la delegata di Coldiretti Giovani Impresa Maria Letizia Gardoni. In Italia il costo della terra ha superato i 20mila euro, un valore superiore a quello di Germania e Francia. Dietro il valore medio - conclude la Coldiretti - si nasconde però una forte variabilità, con valori che partono dai mille euro all'ettaro dei pascoli della provincia di Catanzaro con un ettaro di frutteto o vigneto nelle zone di produzione più celebri, dalla Toscana al Trentino Alto Adige, che può andare da 500mila a oltre un milione di euro ad ettaro.

LEGGI REGIONALI PER FAVORIRE L’ACCESSO AI TERRENI PUBBLICI DEI GIOVANI IMPRENDITORI AGRICOLI AL 31/10/2014

APPROVATE   
Abruzzo
Campania
Liguria
Puglia
Sicilia
Toscana
Umbria
Veneto

IN ITINERE
Calabria
Lazio
Lombardia
Marche
Molise

COLDIRETTI GIOVANI IMPRESE: CON GREEN ECONOMY LAVORO AI GIOVANI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Presentato il dossier di Coldiretti Giovani Impresa in occasione della consegna a Roma degli Oscar Green alle imprese più innovative. È boom di iscrizioni alle scuole di agraria e cresce l’appeal del mondo agricolo per i giovani.

Cresce in controtendenza alla disoccupazione giovanile il numero di under 35 assunti nelle campagne, che ha fatto registrare un incremento record del 14 per cento nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. E’ quanto è emerso da una analisi di Coldiretti Giovani Impresa nel Dossier “Nella green economy c’è lavoro per i giovani” presentato in occasione della consegna degli Oscar Green”, i premi per l’innovazione con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Le opportunità di lavoro nel settore agricolo – rileva Coldiretti - riguardano l’intero territorio nazionale ma è più evidente nelle regioni del Centro Italia, dove si registra una crescita boom del 39 per cento, mentre al Nord i giovani occupati sono in salita del 19 per cento. Più limitato, ma ugualmente positivo, il risultato del Mezzogiorno dove l’aumento è del 2 per cento. Numeri confermati – evidenzia Coldiretti - anche dalle scelte universitarie dei giovani, con una crescita del 72 per cento dall’inizio della crisi per le Facoltà di Scienze agrarie, forestali ed alimentari, che conquistano il primo posto in termini di aumento delle immatricolazioni nell’intero panorama universitario. La svolta green negli Atenei nazionali emerge - sottolinea la Coldiretti - dalla classifica Datagiovani delle facoltà che guadagnano o perdono più immatricolati nel 2013/2014 rispetto all’inizio della crisi nel 2007/2008. Una tendenza confermata - continua la Coldiretti - anche nelle scuole secondarie con gli istituti agrari che fanno segnare un aumento record del 39 per cento nello stesso periodo e il maggior incremento nel numero di iscrizioni. Non a caso, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe’ il 57 per cento dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18 per cento) o fare l’impiegato in banca (18 per cento) mentre 4 genitori su 10 consiglierebbero al figlio di fare l’agricoltore. La crescita del numero di giovani lavoratori agricoli è sicuramente in parte il frutto di una maggiore difficoltà a trovare lavoro in altri settori dell’economia come l’industria e il commercio a causa della crisi ma anche – sostiene la Coldiretti - di un rinnovato interesse a trascorrere parte del proprio tempo a contatto con lanatura da parte delle nuove generazione. Non è un caso neppure che più di due giovani italiani su tre (68 per cento) dichiarano di partecipare volentieri alla vendemmia e alla raccolta della frutta secondo Indagine Coldiretti/ixe’. Un’opportunità resa possibile dal sistema dei voucher che durante l’estate possono servire per remunerare anche i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi. Un ulteriore incentivo viene – sottolinea la Coldrietti - dalla pubblicazione della circolare Inps e dalla definizione delle istruzioni operative che dal 10 novembre 2014 permettono di accedere alle misure di agevolazione previste dal Decreto “Campolibero” per le assunzioni di “giovani lavoratori agricoli”. E un nuovo segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche dal fatto che nel secondo trimestre 2014 - ha ricordato la Coldiretti - c’è stato un aumento del 2,6 per cento nel numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 per un totale di 48.620 unità produttive. “Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea” ha spiegato Moncalvo nel sottolineare che “l’esperienza dimostra che molti giovani hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita”. Ora la sfida - ha aggiunto Moncalvo - è portare il valore della trasparenza nelle filiere fino alla grande distribuzione per garantire a tutti gli agricoltori la giusta redditività””. “In un momento in cui il mercato del lavoro è in crisi ed è venuta meno la stessa idea che l’industria possa dare a tutti un posto, con le situazioni drammatiche cui stiamo assistendo – ha concluso il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Maria Letizia Gardoni - l’agricoltura moderna e multifunzionale consente oggi ai giovani di avviare un’attività imprenditoriale nella quale esprimere le proprie idee e il proprio vissuto di esperienza e cultura”.

giovedì 13 novembre 2014

COLDIRETTI: CONTRIBUTI INAIL PER LA SICUREZZA DELLE MACCHINE AGRICOLE. ENTRO IL 3 DICEMBRE LE DOMANDE DEL BANDO 2014

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Sono già aperti i termini per la presentazione di domande ad INAIL per migliorare la sicurezza di macchine agricole utilizzate nell’attività lavorativa. Entro il 3 dicembre disponibile la procedura informatica per la presentazione delle domande in oggetto, anche attraverso i nostri uffici.

Il bando è rivolto alle piccole e micro imprese del settore agricoltura, ed è finalizzato a progetti legati al miglioramento delle condizioni di sicurezza dei trattori. Si tratta di contributi in conto capitale erogati nella misura massima del 65% dei costi, al netto dell’Iva, sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto e concessi con una procedura valutativa “a graduatoria”. Quindi i piani verranno finanziati non sulla base dell’ordine cronologico di presentazione ma sulla base del punteggio conseguito. Il contributo massimo concedibile è pari a 50.000 euro mentre quello minimo è pari a 1.000 euro, fermo restando il rispetto del regime “de minimis”. Per quanto attiene al regime di “de minimis” per il settore dell’agricoltura, l’importo complessivo degli aiuti concessi a una medesima impresa del settore non deve superare i 15.000 euro nell’arco dei tre esercizi finanziari precedenti. Il finanziamento per il settore agricolo è concesso per l’intervento di adeguamento di un solo trattore agricolo o forestale di proprietà del soggetto richiedente. Un’impresa può presentare una sola richiesta di contributo relativo ad un soloprogetto. Gli interventi di adeguamento ammissibili consistono, in generale, nell’installazione di: - dispositivi di protezione in caso di ribaltamento; - sistemi di ritenzione del conducente e del passeggero; - dispositivi di protezione contro l’avviamento incontrollato del motore; - dispositivi di protezione di elementi mobili; - sedile del passeggero; - mezzi di accesso al posto di guida; - dispositivi di protezione di parti calde del trattore; - zavorre; - segnalatore acustico; - silenziatore del sistema di scarico dei gas esausti; - dispositivi di illuminazione o segnalazione luminosa. La domanda di partecipazione secondo la procedura informatica disponibile sul sito Inail resterà attiva sino alle ore 18.00 del 3 dicembre. Entro 60 giorni decorrenti dalla completa realizzazione del progetto, il soggetto beneficiario deve trasmettere alla sede Inail competente la rendicontazione del progetto realizzato tramite il finanziamento ricevuto. Il progetto ammesso al finanziamento deve essere realizzato - incluso l’ottenimento di autorizzazioni o certificazioni necessarie - entro 180 giorni decorrenti dalla data di ricevimento della comunicazione di ammissione. Il mancato rispetto di tale arco temporale farà decadere il finanziamento. I nostri Uffici di Zona Coldiretti sono a disposizione per chiarimenti e per accesso alla procedura informatica di adesione al bando.

CRESCE L’OTTIMISMO PER LA CAMPAGNA PERA 2014, IL COMITATO DI COORDINAMENTO DELL’OI PERA PRESENTA I PRIMI DATI SULLE GIACENZE

Fonte: Ufficio stampa Oi Pera

La campagna pera 2014 sta mostrando segnali molto positivi, soprattutto in termini di crescita della domanda. E’ quanto è emerso dal Comitato di Coordinamento dell’OI Pera, tenutosi l’11 novembre a Ferrara. Nonostante la maggiore disponibilità iniziale di prodotto, i dati sulle giacenze di Abate al 31 ottobre 2014 evidenziano infatti un – 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a dimostrazione di una domanda molto vivace da parte del mercato interno ed estero. Da inizio campagna alla fine ottobre è stato venduto il 32% delle pere Abate, contro il 14% dell’anno precedente. La forte domanda di prodotto, che riguarda tutto il comparto pere e non solo l’Abate Fetel, ha determinato una significativa crescita delle quotazioni, attese ancora in aumento. Il Comitato di Coordinamento dell’OI Pera esprime ottimismo sull’andamento futuro della campagna vista la buona qualità del prodotto e i buoni risultati ottenuti già in questi primi mesi, grazie anche all’attività che l’OI stessa ha messo in campo.

mercoledì 12 novembre 2014

COLDIRETTI: SONO REGOLARI IL 99,6% DEI CAMPIONI, LA SICUREZZA ALIMENTARE ITALIANA E’ DA RECORD

Fonte: Coldiretti Ferrara  

I dati ufficiali dei controlli sui residui di fitofarmaci negli alimenti confermano l’elevato grado di attenzione degli agricoltori italiani, con una costante riduzione delle irregolarità anche a fronte dell’aumento del numero di controlli annuali. Nessun altro paese è così attento al rispetto dei limiti di legge.

Gli agricoltori italiano sono sempre più attenti all’uso dei fitofarmaci nell’interesse dei consumatori. E’ quanto emerge da rapporto del Ministero della Salute che ha pubblicato in questi giorni, i dati sul controllo dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti relativi all’anno 2012. Confrontando i risultati dei programmi nazionali di controllo ufficiale sui residui di prodotti fitosanitari nei prodotti ortofrutticoli a partire dal 1995, risulta evidente come il numero di campioni analizzati sia considerevolmente aumentato fino al 2001, passando da un numero di 7.611 campioni analizzati nel 1995 a 8.857 nel 2001, per poi subire un assestamento ad un livello standard nel periodo 2003-2012. Nel corso dell’anno 2012 sono stati analizzati complessivamente 8294 di campioni di frutta, ortaggi, cereali, olio, vino, baby food e altri prodotti per verificare la presenza di residui di prodotti fitosanitari. Di questi soltanto 33 sono risultati superiori ai limiti massimi consentiti dalla normativa vigente, con una percentuale di irregolarità molto contenuta, pari allo 0,4 per cento, contro un 99,6 per cento di campioni regolari. Relativamente ai campioni risultati non regolamentari, i dati mostrano come la percentuale di superamenti dei limiti massimi di residui abbia subito un decremento nel corso degli anni, passando dal 5,6 per cento nel 1993 fino ad un livello molto contenuto nel 2012, pari allo 0,5 per cento. Questo risultato fa sì che l’Italia sia il paese più sicuro in Europa e nel mondo in termini di impiego di prodotti fitosanitari. I risultati nazionali emersi dal rapporto ministeriale sono, infatti, 9 volte inferiori a quelli della media comunitaria, che secondo l’ultimo report dell’Efsa è peggiorata, passando dall’1,6 per cento di irregolarità dello scorso anno all’1,9 per cento, e addirittura oltre di 32 volte inferiori a quelli extracomunitari (6,5 per cento di irregolarità). Il monitoraggio compiuto dal Ministero della Salute riguarda l’ortofrutta, i cereali, alcuni prodotti trasformati, quali olio e vino, costituenti importanti della dieta italiana e mediterranea, le elaborazioni riguardanti i baby food, quelle relative ad altri prodotti (trasformati di frutta, ortaggi, cereali, le spezie, i semi, etc), i risultati del piano coordinato comunitario e i prodotti di origine biologica e alcuni alimenti di origine animale. I baby food o i prodotti trasformati, le spezie, le farine, ed altri, sono stati campionati anche se non previsti tra gli alimenti del piano nazionale proprio al fine di garantire una maggiore tutela non solo dei consumatori ma anche delle fasce più vulnerabili quali i bambini e i vegetariani. Il Ministero evidenzia, inoltre, che rispetto al 2011 le irregolarità si sono mantenute in percentuale costanti ma comunque in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Coldiretti accoglie con estrema soddisfazione i risultati di tale monitoraggio che smentisce categoricamente i dati spesso rilevati e diffusi da soggetti non istituzionali, fatti eseguire da laboratori non autorizzati dalla rete ufficiale di controllo, da cui emergono risultati inattendibili che screditano l’agricoltura italiana quando, invece, le imprese agricole, nel nostro Paese, hanno acquisito un know how di grande professionalità nel garantire la sicurezza e la salute dei consumatori anche quando si effettuano i trattamenti fitosanitari resisi necessari per evitare la perdita di colture attaccate da parassiti e malattie.

SUPERA I 6,5 MILIONI DI QUINTALI L’UVA TRASFORMATA DALLE CANTINE SOCIALI DI FEDAGRI/CONFCOOPERATIVE E LEGACOOP AGROALIMENTARE DELL’EMILIA ROMAGNA

Fonte: Fedagri/Confcooperative  

Complessivamente le due Organizzazioni rappresentano oltre il 75% del raccolto regionale. 

In diminuzione del 4,5% rispetto alla vendemmia 2013.

Si attesta sui 6.550.000 quintali la produzione 2014 di uva ottenuta dai soci del comparto vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare dell’Emilia Romagna, che complessivamente rappresentano oltre il 75% dell’intero raccolto regionale, stimato in 8,6 milioni di quintali. Un dato, questo, che pone l’Emilia Romagna al secondo posto tra le regioni vitivinicole più importanti del nostro Paese. “A fronte di un andamento produttivo con differenze piuttosto significative tra le varie aree della regione, ed in particolare fra le province emiliane da un lato e il territorio romagnolo dall’altro, – dichiarano Davide Frascari, responsabile del settore vitivinicolo di Fedagri Emilia Romagna, e Ruenza Santandrea, responsabile del comparto per Legacoop Agroalimentare – il quantitativo di uva raccolto quest’anno risulta inferiore di circa il 4,5% a quello del 2013, che si era collocato sui 6.860.000 quintali”. “In linea generale – proseguono Frascari e Santandrea – nell’area emiliana si è registrato un leggero incremento mentre in Romagna la produzione ha mostrato una sensibile diminuzione (in certe zone anche superiore al 20%) rispetto all’anno scorso, che però era stato caratterizzato da un raccolto decisamente più abbondante della media”. “Particolarmente significativa – dichiarano i responsabili del settore vitivinicolo di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare – la contrazione riscontrata in provincia di Forlì-Cesena, dove la produzione di uva dei nostri soci supera di poco i 500.000 quintali, con un calo del 22,3% sul 2013. Più contenuta (-11%) la diminuzione in provincia di Ravenna, con un raccolto attestatosi sui 3,2 milioni di quintali. Segno meno anche a Bologna, dove la produzione è diminuita del 10% sfiorando i 300.000 quintali”. Andamento opposto invece nelle altre province vitivinicole emiliane, che hanno registrato un incremento produttivo, variabile dal 3% di Piacenza (dove sono stati prodotti circa 125.000 quintali di uva) al 7% di Reggio Emilia (oltre 1.630.000 quintali). Sostanzialmente stazionaria sui 715.000 quintali la produzione in provincia di Modena. “L’uva conferita alle cantine sociali di Fedagri/Confcooperative e Legacoop Agroalimentare dell’Emilia Romagna – sottolineano Frascari e Santandrea – presenta un buon livello qualitativo. Nonostante l’anomalo andamento meteorologico registrato nella stagione estiva, infatti, il clima favorevole del mese di settembre ha aiutato la maturazione ed ha consentito di portare a termine positivamente la vendemmia. La campagna di commercializzazione si apre quindi all’insegna del cauto ottimismo nonostante la crisi economica globale che incide ancora sugli acquisti”. “Alla luce di questa situazione – concludono Frascari e Santandrea – diventa indispensabile investire sempre più sull’export, in grado di garantire una remunerazione migliore ai produttori italiani. Questo canale negli ultimi anni ha registrato un significativo incremento, in particolare in Paesi come la Germania (dove i vini italiani hanno una quota di mercato del 36% - dati Nomisma), Svizzera (34%) e Stati Uniti (31%). Il 52% del vino italiano esportato nel mondo proviene da cooperative vitivinicole (dati Commissione Europea), che hanno una propensione all’export pari al 38%”.