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venerdì 29 agosto 2014

SBLOCCA ITALIA, APPROVATO PIANO DI AZIONI PER EXPORT AGROALIMENTARE MISE-MIPAAF

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che sono state approvate nel decreto Sblocca Italia le norme di “Promozione straordinaria Made in Italy e misure per l’attrazione degli investimenti”, messe a punto dal Ministero dello Sviluppo economico con il Mipaaf per la parte riguardante l’agroalimentare. Nel provvedimento sono 4 le direttrici di intervento previste specificamente per il sostegno del food&wine italiano nel mondo: 1- valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all’estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti; 2- sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione; 3- realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari al fine di favorirne la promozione all’estero e durante l’Esposizione Universale 2015; 4- realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding. “Voglio ringraziare il Ministro Guidi e il Sottosegretario Calenda – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – per l’attenzione che hanno riservato al mondo agroalimentare italiano, che esprime una parte significativa dell’export e dell’immagine del nostro Paese nel mondo. Con le azioni inserite nello Sblocca Italia parte l’operazione che abbiamo ribattezzato “Quota 50”, perché vogliamo aiutare le aziende a fare un salto di qualità e aumentare il fatturato delle esportazioni dai 33 miliardi del 2013 ai 50 che si possono realizzare nel 2020”. “È un obiettivo ambizioso – ha proseguito Martina – sul quale vogliamo lavorare concretamente. Vogliamo valorizzare le produzioni italiane rendendo più facilmente riconoscibile l’origine. Da qui l’esigenza di creare un segno distintivo unico per le nostre produzioni agroalimentari e combattere il falso Made in Italy ancora più intensamente. Per migliorare la competitività interveniamo favorendo la creazione di piattaforme logistico distributive e accordi con le reti di distribuzione all’estero. Dobbiamo puntare decisamente sull’aggregazione, per avere i numeri per giocare una partita fondamentale sui mercati”.

CRISI PESCHE E NETTARINE - RABBONI: "PRONTI AD ATTIVARE I RITIRI STRAORDINARI DECISI DALLA UE. PREVISTO ANCHE UN CONTRATTO TIPO PER VELOCIZZARE LE OPERAZIONI. MA LA GESTIONE DELLE CRISI DI MERCATO VA RIPENSATA A LIVELLO EUROPEO". EMBARGO RUSSO: "L'INTERESSE DI MOLTI PAESI EUROPEI È ALTO, ESSENZIALE SARANNO TEMPESTIVITÀ E CAPACITÀ ORGANIZZATIVA." RIUNIONE OGGI IN REGIONE CON PRODUTTORI E ASSOCIAZIONI AGRICOLE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Il regolamento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine che stanzia complessivamente 29 milioni di euro per i ritiri e 3 per la promozione, è stato al centro di due incontri oggi a Bologna convocati dalla assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni per fare il punto con le Organizzazioni di produttori e le rappresentanze regionali del mondo agricolo. “L’Emilia-Romagna – ha detto Rabboni – è pronta a cogliere al meglio questa opportunità anche perché è una delle poche regioni europee che vanta nel settore esperienze, risultati e sistemi operativi funzionanti. Nella riunione odierna abbiamo deciso di stilare un contratto tipo regionale per garantire un’applicazione veloce e facilitata del provvedimento europeo anche per le aziende agricole che non fanno parte di Organizzazioni di produttori. Resta il rammarico per una gestione delle crisi di mercato ancora una volta inadeguata rispetto a necessità, tempi e risorse. Superata questa emergenza occorrerà ripensare tutta la materia. Chiederemo al Ministero di attivarsi in questo senso presso la Commissione europea. Come Emilia-Romagna siamo pronti a dare il nostro contributo.” Il provvedimento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine prevede risorse sia per i ritiri a scopo benefico (distribuzione agli indigenti) sia per altre destinazioni (energia rinnovabile e distillazione); si rivolge sia alle Organizzazioni dei produttori, che alle aziende agricole non socie e stabilisce una retroattività dall’11 agosto. Per il prodotto destinato agli enti benefici è prevista la concessione di un aiuto del 100% sia alle Op che alle aziende non socie; per gli altri tipi di destinazione l’importo sarà pari al 75% per le imprese socie Op e al 50% per quelle non socie. L’incontro è servito anche per affrontare il tema del provvedimento europeo che stanzia 125 milioni di euro a fronte del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo Russo. “Il regolamento sarà operativo nei prossimi giorni – ha sottolineato Rabboni - ed essenziale sarà la tempestività con cui i produttori si attiveranno. Mentre il provvedimento sulle pesche e nettarine riguarda poche regioni italiane e spagnole, quello sull’embargo della Russia interesse molti Paesi europei. A fronte di un interesse così vasto e di risorse comunque inadeguate essere organizzati e operativi farà la differenza. Per questo abbiamo già previsto una riunione ad hoc all’inizio della prossima settimana.” Il Regolamento europeo sull’embargo russo stanzia 125 milioni di euro per 14 prodotti ortofrutticoli, comprese le susine. Nel settore lattiero-caseario anche i formaggi Dop a pasta dura come il Parmigiano Reggiano attraverso il finanziamento dello stoccaggio privato, per i quali al momento non sono però state rese note risorse ufficiali. Il tutto con retroattività dal 18 agosto.

ISTAT, MARTINA: AGRICOLTURA CONFERMA TREND CRESCITA OCCUPAZIONE NEL II TRIMESTRE 2014. ORA INSISTERE CON AZIONI DI SOSTEGNO AL LAVORO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

"L’agricoltura si conferma un settore dinamico e in grado di creare occupazione anche nel II trimestre 2014 con un positivo +1,8%. Cresce anche in maniera incoraggiante il numero dei dipendenti con un +5,6% che rappresenta un segno di vitalità importante. Ora dobbiamo insistere - con tenacia e continuità - consapevoli del momento delicato che anche il settore primario sta attraversando. Il Governo è in campo nell’attuazione di interventi che stimolino e consolidino ancora questa crescita, attraverso azioni mirate alla competitività, al lavoro e alla semplificazione come il recente piano denominato Campolibero. Il settore agricolo dovrà essere protagonista anche nella lotta alla disoccupazione giovanile e per questo abbiamo messo in atto un vero e proprio "Piano Giovani" nell’agroalimentare attraverso 10 azioni concrete per il ricambio generazionale da cui ci attendiamo molto dai prossimi mesi ”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, ha commentato i dati sull’occupazione del II trimestre 2014 resi noti oggi dall’ISTAT.

COLDIRETTI: DEFLAZIONE SPINTA DA -7,5% PREZZI FRUTTA. ACQUISTI CROLLATI NEL 2014

Fonte: Coldiretti Ferrara 

Calo dei prezzi per la frutta fresca e per gli alimentari e analcolici, gli italiani hanno tagliato la spesa ai livelli minimi dal 1981, rinunciando sia ai beni non essenziali e ora anche sul cibo, riducendo gli sprechi e cercando il low cost. E’ la frutta fresca a far segnare il maggior crollo dei prezzi a livello nazionale con un calo del 7,5 per cento rispetto allo scorso anno che spinge alla deflazione il settore dell’alimentare e delle bevande analcoliche (-0,5 per cento) con un trend di ben cinque volte superiore al calo medio dell’inflazione dello 0,1 per cento. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione negativa ad agosto che non accadeva dal 1959. Gli effetti negativi della spirale recessiva tra deflazione e consumi si evidenzia nell’ortofrutta con il crollo – sottolinea la Coldiretti - degli acquisti degli italiani che nel 2014 sono sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia, un valore inferiore a quelli raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori ed il reddito delle imprese. In generale l’andamento dei prezzi riflette - continua la Coldiretti - una situazione difficile sul lato degli acquisti alimentari che nel 2014 hanno toccato il fondo e sono tornati indietro di oltre 33 anni sui livelli minimi del 1981, sulla base di una analisi Coldiretti dei consumi finali delle famiglie a valori concatenati dell’Istat. Gli italiani nei primi anni della crisi – sottolinea la Coldiretti - hanno rinunciato soprattutto ad acquistare beni non essenziali, dall’abbigliamento alle calzature, ma poi hanno iniziato a tagliare anche sul cibo riducendo al minimo gli sprechi e orientandosi verso prodotti low cost. Nel primo semestre del 2014 il carrello della spesa degli italiani – precisa la Coldiretti - si è ulteriormente svuotato con una flessione degli acquisti per latte e formaggi (-5 per cento),e per l'ortofrutta (-2 per cento), nonostante la generale riduzione dei prezzi. In calo addirittura le uova (-3 per cento) che tradizionalmente sostituiscono la carne nei momenti di difficoltà economica. Un segnale di difficoltà che è confermato dal fatto che – conclude la Coldiretti - piu’ di otto italiani su dieci (81 per cento) non buttano il cibo scaduto con una percentuale che è aumentata del 18 per cento dall’inizio del 2014, secondo il rapporto 2014 di Waste watcher knowledge for Expo. Le anticipazioni per il mese di agosto dell’indice dei prezzi al consumo per Ferrara rilevano per il raggruppamento dei prodotti alimentari e bevande analcoliche nessuna variazione complessiva rispetto al mese precedente, pur con l’aumento rispetto a luglio per pesce fresco e surgelato e frutta fresca, compensati dalla riduzione per patate, verdure, succhi di frutta e acque minerali. Rispetto allo scorso anno anche sulla piazza ferrarese si evidenzia il trend a due cifre di riduzione per frutta fresca o refrigerata ( - 13,2%) e patate ( - 16,2%) secondo i dati dell’ufficio statistica del Comune capoluogo, che portano, rispetto allo stesso mese del2013 l’indice a -0,9 per il comparto complessivo (inflazione tendenziale rispetto al 2014 stimata a 0,2%). D’altra parte la riduzione dei prezzi alla produzione per talune produzioni ad alto valore per la nostra provincia è stata ancora più marcata, complice un andamento stagionale che ha depresso ulteriormente i consumi ed inciso sui costi di produzione, specie per cocomeri e meloni, e che si sta riflettendo anche su altre specie frutticole, dalle pesche alle pere. Una situazione di emergenza che incide pesantemente sui redditi delle imprese agricole e che – conclude Coldiretti – richiede interventi urgenti e soprattutto nuove strategie per superare problematiche che ciclicamente ma sempre più spesso, si ripetono nel settore agricolo italiano.

giovedì 28 agosto 2014

EMBARGO RUSSIA, MARTINA: BENE DECISIONI COMISSIONE UE PER SOSTEGNO AI SETTORI LATTIERO E ORTOFRUTTA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

"Le misure annunciate nel Comitato di Gestione di oggi a Bruxelles vanno nella direzione giusta per contrastare la crisi provocata dall’embargo russo sui prodotti agroalimentari europei. La Commissione europea ha accolto le richieste dell’Italia di intervenire anche a favore dei formaggi, con l’annuncio di adottare nei prossimi giorni un atto delegato ad hoc per lo stoccaggio privato di alcune tipologie, e di inserire le susine nella lista dei prodotti ortofrutticoli oggetto del sostegno. Molto positiva anche la modifica in maniera sensibile delle disposizioni contenute nel regolamento delegato sulle pesche e nettarine, per allinearle a quelle oggi adottate e migliorarne così l’efficacia”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina, ha commentato l’annuncio da parte della Commissione europea dell’adozione di misure urgenti per diversi settore agroalimentari a seguito del Comitato di gestione OCM unica svoltosi oggi. “Per quanto riguarda in particolare le misure relative ai formaggi – ha proseguito il Ministro – lavoreremo in questi giorni affinché le misure rispondano al meglio alle esigenze dei nostri produttori, in particolare per quanto riguarda il livello degli aiuti”. Per il settore del burro e del latte in polvere, la Commissione presenterà il 2 settembre un atto di esecuzione per aprire lo stoccaggio privato. Per il settore dei formaggi esportati in Russia, la Commissione presenterà a breve in un gruppo esperti un atto di delegato per aprire lo stoccaggio privato di determinate tipologie di formaggi. Il budget dedicato a questi interventi sarà definito insieme agli atti. Sempre relativamente agli effetti dell’embargo russo, per la frutta fresca e deperibile sono stati stanziati al momento 125 milioni di euro e l’intervento straordinario, che ha validità retroattiva, prevede un sostegno supplementare temporaneo per le operazioni di ritiro dal mercato, mancata raccolta e raccolta verde, effettuate dai produttori nel periodo compreso tra il 18 agosto ed il 30 novembre 2014, relativamente a 14 prodotti e prevede l’accesso a tali misure anche ai produttori non aderenti alle organizzazioni di produttori. Il sostegno unionale previsto per le operazioni di ritiro dal mercato a finalità distribuzione gratuita è pari al 100% dell’importo definito dal regolamento per i diversi prodotti sia per i soci che i non soci di organizzazioni di produttori e contempla anche le spese di cernita, imballaggio e di trasporto. Per i soli associati, viene incrementato dal 50 al 75%, il livello del supporto UE per le operazioni di mancata raccolta, raccolta verde e ritiro con destinazione diversa dalla distribuzione gratuita, mentre resta invariato al 50% per gli altri produttori. Il regolamento in questione consente anche di derogare a taluni vincoli e condizioni di programmazione della spesa previsti nei programmi operativi delle organizzazioni di produttori (tetto massimo di un terzo per le misure di prevenzione e gestione delle crisi ed aumento del fondo di esercizio per una quota superiore al 25%) permettendo, altresì, di superare i massimali di aiuto comunitario. Infine con riferimento agli emendamenti al regolamento delegato (UE) n.913/2014, per il settore delle pesche e nettarine, si evidenzia la possibilità per i produttori ad accedere al sostegno supplementare per tutte le diverse destinazioni contemplate per i ritiri dal mercato ed un innalzamento dell’aiuto unionale dal dal 50 al 75% per ritiri diversi dalla distribuzione gratuita effettuati da produttori soci di organizzazioni di produttori e dal 50 al 100% per ritiri con destinazione beneficienza realizzati da produttori non soci di predette organizzazioni. Infine, il regolamento oltre che aver già elevato dal 5 al 10% del volume complessivo commercializzato dalla organizzazione di produttori, la percentuale massima di prodotto che può essere inviata alla distribuzione gratuita, incrementa dal 5 al 10% la percentuale massima del volume commercializzato di pesche e nettarine da una data organizzazione, che può essere ritirata con destinazione diversa dalla gratuita.

AGRITURISMI - ANCI: POSSIBILI LE AGEVOLAZIONI NELL'APPLICAZIONE DI TARI E TASI. RABBONI: UN RICONOSCIMENTO IMPORTANTE DELLA SPECIFICITÀ DELL'ATTIVITÀ AGRITURISTICA, CHE ORA VA PROPOSTO ALL'ATTENZIONE DEI COMUNI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“La precisazione fornita dall’Anci alla mia precedente sollecitazione è molto importante perché riconosce la specificità dell’attività svolta dagli agriturismi rispetto alle altre attività di ristorazione e alberghiere, aprendo alla possibilità di regimi agevolati per il pagamento di Tari e Tasi. Ho trasmesso la risposta dell'Anci alle associazioni agricole e alle organizzazioni agrituristiche affinché informino i loro associati e si attivino presso i singoli Comuni che hanno la competenza in materia. La stessa Anci potrà svolgere un’importante funzione di coordinamento, per arrivare a scelte omogenee su tutto il territorio regionale”. Così l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni che nei giorni scorsi aveva inviato una lettera all’Associazione emiliano-romagnola dei Comuni in merito all’applicazione dei nuovi tributi comunali sui rifiuti e sui servizi indivisibili, sollecitando il riconoscimento del fatto che gli agriturismi sono attività connesse all'impresa agricola e come tali non equiparabili alle attività ristorative o alberghiere vere e proprie e comunque, diversamente da questi ultimi, sono sottoposti a limitazioni di provenienza delle materie prime e di capacità massima ricettiva. Nella sua lettera l’Anci ricorda che dal gennaio di quest’anno gli agriturismi, in quanto fabbricati strumentali all’attività agricola, sono esentati dall’Imu. Possono invece essere assoggettati alla Tasi, ma con un’aliquota massima dell’1 per mille. “Peraltro – si legge nella lettera - molti Comuni hanno deciso di non applicare tale tributo”. Per quanto riguarda infine la Tari, secondo l’associazione dei Comuni, “un eventuale regime agevolativo, potrà essere collegato alla minor produzione di rifiuti di tale attività rispetto ad altre analoghe” o al fatto che “l’apertura è limitata ad alcuni giorni dell’anno o ad alcuni periodi dell’anno. Lo stesso risultato potrà essere ottenuto con l’approvazione di una specifica tariffa”.

XYLELLA, MIPAAF: PIANO PER GESTIONE EMERGENZA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è svolta oggi al Palazzo dell’Agricoltura la riunione convocata dal Ministro Martina per affrontare l’emergenza dell’organismo nocivo Xylella fastidiosa che ha colpito la Provincia di Lecce. Le indagini genetiche, condotte in collaborazione con i maggiori esperti mondiali di Xylella, hanno confermato che il ceppo identificato a Lecce è da ritenersi una variante atipica della sub-specie pauca, il cui areale di origine è stato individuato in Centro America. Per quanto concerne la gamma delle piante a rischio, sono state riscontrate infezioni, oltre che su olivo, a carico di oleandro, mandorlo, vinca, e più recentemente, ciliegio, mentre non sono risultate suscettibili vite e agrumi. La riunione ha preso in esame gli adempimenti conseguenti alla Decisione della Commissione europea del 23 luglio scorso, che chiedeva di identificare le “zone infette” e le zone circostanti denominate “zone cuscinetto”. Nelle zone così identificate, si devono adottare adeguate misure fitosanitarie. A tale riguardo, sulla base degli ulteriori rilevamenti, la Regione Puglia ha indicato la gran parte della Provincia di Lecce “zona infetta”; in tale zona proseguiranno le azioni di monitoraggio e di contenimento della diffusione del batterio ad esclusione dell’eradicazione delle piante di olivo. Inoltre, la Regione ha proposto un cordone sanitario (barriera lunga dallo Ionio all’Adriatico) per impedire la diffusione a Nord del Salento, costituita da una zona "cuscinetto" nella quale procedere ad incisive azioni di lotta al batterio ed ai vettori. Il piano di interventi da attuare è così articolato: a) attuazione interventi sulla nuova zona cuscinetto, tramite un monitoraggio costante a maglie strette, abbattimento degli insetti vettori ed estirpazione di eventuali piante infette, d’intesa con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente; b) potenziamento controlli sull’eventuale presenza dell’infezione nei vivai e blocco della movimentazione dei prodotti “a rischio” identificati nella Decisione UE; c) potenziamento attività di ricerca, finalizzate anche all’individuazione delle piante ospiti, di varietà immuni o resistenti e di eventuali ulteriori modalità di trasmissione del batterio; d) allargamento all’intero territorio nazionale del programma di monitoraggio; e) individuazione di idonei strumenti, anche finanziari, finalizzati al ristoro dei danni subiti dagli agricoltori e dai vivaisti colpiti dall’infestazione del batterio; f) attivazione eventuali procedure derogatorie nei confronti dei soggetti che hanno aderito a metodi di produzione biologico o a basso impatto ambientale; g) idonea campagna di comunicazione ed informazione; h) istituzione immediata di un Comitato scientifico, a supporto del Servizio fitosanitario nazionale, a cui sono chiamati a partecipare i maggiori esperti della materia, nazionali e internazionali. I lavori del Comitato scientifico saranno sottoposti all’approvazione del Comitato fitosanitario nazionale, già convocato per il 15 settembre 2014 e rappresenteranno la struttura di un nuovo decreto nazionale di lotta obbligatoria alla Xylella fastidiosa, nel cui contesto saranno indicati eventuali strumenti straordinari, anche di natura legislativa, che si dovessero rendere necessari, ivi compresa l’individuazione di un Commissario incaricato di coordinarne l’attuazione. Le misure di emergenza individuate, formeranno oggetto di ulteriori controlli da parte del Corpo Forestale dello Stato e dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi, soprattutto per quanto concerne la movimentazione del materiale “a rischio”. Stante la diffusione dell’infezione allargata a gran parte della Provincia di Lecce, si è infine deciso di aprire subito una nuova fase di confronto con la Commissione europea per adattare, modificare o integrare le misure oggetto della richiamata Decisione del 23 luglio nell’ambito delle “zone infette”, e quindi aggiornare ed attivare concretamente il Piano d’azione nazionale già presentato alla Commissione Ue.

venerdì 22 agosto 2014

COLDIRETTI: AIUTI UE PER LA FRUTTA ESTIVA IN ARRIVO MA IN GRAVE RITARDO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Sono in pubblicazione le misure di emergenza a sostegno della frutta estiva da parte dell’Unione Europea ma per Coldiretti è grave il ritardo per l’erogazione dei 32,7 milioni di Euro. Per Sergio Gulinelli (Coldiretti Ferrara) visto il ridotto e tardivo intervento finanziario occorre più che mai una gestione attenta nell’interesse esclusivo dei produttori e la ricerca di altri provvedimenti utili a superare l’emergenza di tutto il comparto.

Con grave ritardo sono in pubblicazione le misure d'emergenza a sostegno di pesche e nettarine adottate dall’Unione Europea per un totale di 32,7 milioni di euro in tutta Europa per fronteggiare la crisi di mercato dovuta all’anomalo andamento stagionale che ne ha rallentato i consumi e accavallato i periodi di maturazione, aggravata anche dal blocco delle importazioni da parte della Russia. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna, nel sottolineare che, secondo il regolamento comunitario, 29,7 milioni serviranno a finanziare i ritiri mentre 3 milioni per la promozione. L'Italia, con aiuti fino a 1,288 milioni, è il principale beneficiario dei fondi per la promozione, che Coldiretti si augura vengano concentrati a livello nazionale per aumentare l’efficacia di intervento ed evitarne la dispersione. La decisione – riferisce Coldiretti – prevede di aumentare dal 5 al 10 per cento la quantità del massimale di produzione delle organizzazioni dei produttori che può essere ritirata dal mercato per la distribuzione gratuita, fissandola a un prezzo di 269 euro a tonnellata per un totale stimato di 22,1 milioni di euro di aiuti Ue. Per i produttori che non sono membri di organizzazioni, invece, il contributo Ue per i ritiri è fissato al 50 per cento di quello delle organizzazioni di produttori, per una somma stimata di 7,6 milioni. Inoltre – continua Coldiretti – il regolamento prevede ulteriori 3 milioni per le attività di promozione per le organizzazioni di produttori, cofinanziate al 50 per cento. L’intervento dell’Unione Europea fortemente atteso e sollecitato dai frutticoltori italiani arriva con ritardo e il quadro finanziario limitato – commenta Coldiretti – rende ancora più necessario che venga gestito con attenzione nell’interesse esclusivo degli agricoltori. Occorre peraltro che l’importante lavoro svolto dal Ministero delle Politiche Agricole possa individuare le necessarie sinergie con altri provvedimenti per affrontare una crisi che rischia di compromettere per sempre il frutteto italiano e con esso l’economia, il lavoro e l’ambiente. “E’ necessario – sottolinea il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – che il tavolo ministeriale continui il lavoro di confronto e di raccolta delle proposte per affrontare complessivamente l’emergenza del comparto frutticolo, che per una serie di eventi si sta trasferendo anche alla frutta autunnale, la cui raccolta peraltro è già iniziata con un inconsueto anticipo, e le cui quotazioni alla produzione sono decisamente insufficienti”.

MIPAAF, PUBBLICATA CIRCOLARE APPLICATIVA SU MISURE ‘CAMPOLIBERO’

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è disponibile, sul sito del Ministero, la Circolare dell'ICQRF con cui si forniscono ulteriori indicazioni per l'operatività del Decreto "Campolibero", a seguito della conversione, con legge n. 116 dell’11 agosto 2014, del DL 91/2014. Già il 4 luglio scorso era stata pubblicata una prima circolare applicativa, con la quale veniva illustrata l'operatività complessiva del decreto. Con la nota di oggi, che l’ICQRF ha messo a disposizione degli operatori praticamente in contemporanea alla pubblicazione in Gazzetta della legge di conversione del DL 91, si facilita l'attuazione delle novità apportate dal Parlamento, tra cui: - semplificazioni in tema di diffida, con l'eliminazione del requisito di 'lieve entità' per l'applicazione e una più precisa definizione di sanabilità; - dematerializzazione dei registri vitivinicoli, delle sostanze zuccherine, del burro e latte in polvere; - ulteriori semplificazioni in cantina; - più precisi ambiti applicativi per la normativa sulla mozzarella di latte di bufala e la produzione a DOP; - possibilità di definizione di contenziosi in itinere in materia agroalimentare, usufruendo della riduzione del 30 per cento della sanzione. “Campolibero – ha commentato il Ministro Martina - rappresenta un piano coordinato che dovrà dare una vera svolta a tutta l’agricoltura italiana. È per questo che abbiamo lavorato per dare subito applicazione alle azioni introdotte con questo importante decreto. Alcune misure di Campolibero precedentemente attivate, dalla diffida alle semplificazioni in cantina, sono già operative e stanno dando incoraggianti risultati. Le ulteriori novità approvate dal Parlamento rafforzeranno l'efficacia di Campolibero, vero strumento di competitività per l'agroalimentare italiano. Il Ministero – ha concluso Martina - ha dato immediate disposizioni applicative, in modo che tutti gli operatori possano sfruttare al meglio le opportunità offerte dal decreto legge e per favorirne l'applicazione da parte di tutte le amministrazioni di controllo, da quelle Statali (ICQRF, Corpo forestale dello Stato, Carabinieri) alle Regioni, ai Comuni, quindi anche alle Polizie locali”.

giovedì 21 agosto 2014

MIPAAF, VINO: NAC SCOPRONO ‘WINE KIT’ CONTRAFFATTI PER MERCATO INTERNAZIONALE. FRODE DA 28 MILIONI DI EURO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Parma, in collaborazione con i Reparti dell’Arma dei Carabinieri territorialmente competenti, con l’Area Antifrode della Direzione Interregionale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e del servizio Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Reggio Emilia ha scoperto un’associazione per delinquere transnazionale, dedita alla produzione e commercializzazione in ambito internazionale di ‘Wine Kit’ recanti sulle etichette i riferimenti ad almeno 24 vini italiani Dop e Igp risultati contraffatti (tra i quali Amarone, Barolo, Valpolicella ecc.), diversi per origine e provenienza. In particolare, sulle etichette veniva indicato “vino italiano” e sulle confezioni venivano utilizzati anche il tricolore e l’immagine del Colosseo. Il valore complessivo finora accertato della frode è di oltre 28 milioni di euro. Dagli accertamenti è emerso che sono due le società coinvolte, una italiana e l’altra estera, quest’ultima controllata e costituita per commercializzare i ‘Wine Kit’ in tutto il mondo, evitando le normative comunitarie e nazionali. Sono state effettuate, infine, perquisizioni e sequestri di mosti destinati all’estero e di diversi documenti che hanno consentito di accertare la gestione diretta dall’Italia di tutti gli aspetti manageriali.

CRISI FRUTTA ESTIVA, RABBONI: PROCEDERE CON URGENZA AI RITIRI, MA SERVONO MODIFICHE AL PROVVEDIMENTO EUROPEO, CHE ALTRIMENTI RISCHIA DI ESSERE INEFFICACE. CONVOCATA PER IL 29 AGOSTO UNA RIUNIONE IN REGIONE CON I PRODUTTORI EMILIANO-ROMAGNOLI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“In questo momento l'unico provvedimento utile a dare ristoro ai produttori e contribuire al rialzo dei prezzi all'origine é il ritiro indennizzato, con valenza retroattiva, di una quantità adeguata di frutta, in eccesso rispetto alla domanda di mercato. Per questo é urgente dare immediatamente corso al provvedimento europeo che ha destinato allo scopo 125 milioni di euro, accogliendo però le principali proposte di modifica formulate al ministro Maurizio Martina dalle rappresentanze nazionali dei produttori e dalle professionali agricole. Senza queste modifiche il provvedimento messo a punto dalla Commissione rischia di avere un’ efficacia molto bassa ed un impatto non significativo”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni dopo l’incontro svoltosi ieri a Roma presso il ministero delle Politiche agricole sulla crisi dell’ortofrutta. In particolare, sottolinea Rabboni “bisogna che la retroattività dei ritiri inizi da metà dello scorso luglio, che la frutta ritirata sia destinata oltre che alle persone indigenti attraverso le associazioni no profit, anche ad altri impieghi di carattere non alimentare, che i prezzi di ritiro siano adeguati ai costi reali di produzione e trasporto”. Secondo Rabboni è anche necessario che le risorse per la promozione dei consumi confluiscano in un’unica campagna nazionale e che i 32,7 milioni già previsti vengano integrati sulla base delle effettive richieste di ritiro. "Il Ministro porterà queste proposte a Bruxelles – sottolinea l’Assessore emiliano-romagnolo - noi lo sosterremo assieme al mondo agricolo regionale. Per il 29 agosto abbiamo fissato un incontro con tutte le parti interessate per avviare gli interventi previsti per la gestione dei ritiri. Mi auguro che a quel momento ci siano tutti gli elementi per procedere operativamente.”

COLDIRETTI: AIUTI UE PER SANZIONI RUSSIA SONO INSUFFICIENTI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Per il vice presidente nazionale dell’organizzazione, Mauro Tonello, sono gravi i ritardi per gli interventi su pesche e nettarine. Serve campagna nazionale di sostegno.

I 125 milioni complessivamente stanziati dalla Commissione per tutta l’Unione Europea a seguito del blocco delle importazioni in Russia di alcune categorie di prodotti alimentari non sono sufficienti a fronte dei danni diretti e indiretti che si stanno verificando. E’ quanto ha affermato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna (che è anche vice-presidente nazionale dell’organizzazione) Mauro Tonello alla riunione operativa sul settore ortofrutticolo convocata dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina dopo le ritorsioni decise da Vladimir Putin che ha deciso per ultimo la chiusura di quattro MacDonald's nel centro di Mosca con la scusa di violazioni sanitarie. Molto dipenderà dalla tempestività e dalle modalità operative che devono ancora essere definite ma già ora si può dire – sottolinea Coldiretti – che dall’intervento restano esclusi alcuni prodotti ortofrutticoli (compresi solo pomodori, carote, cavolo bianco, peperoni, cavolfiori, cetrioli e cetriolini, funghi, mele, pere, piccoli frutti, uva da tavola e kiwi) ma anche i prodotti diversi dall’ortofrutta e comunque colpiti dal blocco come carni, pesce e latte e derivati tra i quali ci sono prodotti tipici Made in Italy, dal Grana Padano al Parmigiano Reggiano fino al prosciutto di Parma, fortemente danneggiati dall’embargo. Complessivamente si stima che solo per l’Italia – precisa Coldiretti – sono bloccate spedizioni di prodotti agroalimentari dall’Italia per un totale di circa 200 milioni di euro all’anno. Ed in particolare l’export di ortofrutta per un importo di 72 milioni di euro nel 2013, le carni per 61 milioni di euro, latte, formaggi e derivati per 45 milioni di euro e importi più limitati per il pesce. Tardivo, secondo Tonello l’intervento annunciato dal commissario Europeo Dacian Ciolos a sostegno delle pesche e nettarine in crisi per l’anomalo andamento stagionale che ne ha rallentato i consumi e accavallato i periodi di maturazione con l’aggravio del blocco delle importazioni da parte della Russia. A questo punto – sostiene Tonello – per accelerare i tempi per il prodotto in eccesso occorre individuare, oltre alla beneficenza, altre destinazioni come la distillazione e quella energetica. Occorre soprattutto – conclude Tonello – concentrare le risorse disponibili per la promozione a livello nazionale per aumentare l’efficacia di intervento ed evitarne la dispersione.

MIPAAF: MARTINA, "LAVORIAMO CON UE A URGENTI MISURE PER ORTOFRUTTA. PER I PRODOTTI ITALIANI STAGIONALI UN PIANO DI PROMOZIONE STRAORDINARIO"

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è tenuto oggi presso il Mipaaf un incontro per discutere delle misure di sostegno da adottare a livello comunitario per fronteggiare la grave crisi che ha colpito il settore ortofrutticolo. In particolare, sono state trattate le problematiche riguardanti la crisi del settore per la produzione di pesche e nettarine e gli impatti del recente embargo adottato dalla Russia su alcune importanti produzioni ortofrutticole. "Va dato atto alla Commissione europea di aver finalmente dato riscontro a quanto già da diverse settimane ha chiesto l’Italia, insieme ad altri Stati membri, sulla necessità di adottare tempestivamente misure urgenti per affrontare la crisi che sta colpendo il settore produttivo delle pesche e nettarine. Da questo punto di vista la proposta di un atto delegato che prevede misure di sostegno per tali prodotti è sicuramente un segnale positivo" ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina. "Tuttavia, è assolutamente necessario migliorare alcuni aspetti delle misure previste dalla Commissione nell’atto di delega. Mi riferisco, in particolare, alla necessità di integrare le possibili destinazioni dei prodotti ritirati, di ampliare la retroattività delle misure e di prevedere prezzi di ritiro più congrui. Cercheremo inoltre di condividere questi obiettivi con Francia, Spagna e Grecia, che sono gli altri Paesi comunitari interessati alle misure di crisi proposte, in modo da rappresentare con efficacia tali posizioni già nel corso del prossimo Comitato di gestione della Commissione europea previsto per venerdì prossimo". "Per quanto riguarda il problema dell’embargo della Russia - spiega Martina - su alcune produzioni ortofrutticole, alla luce della comunicazione della Commissione che prevede l’attivazione di misure eccezionali di crisi a sostegno di alcuni prodotti con uno stanziamento comunitario di 125 milioni di euro, chiediamo siano implementati con ulteriori risorse. Su questo aspetto, che sarà trattato dal Consiglio straordinario dei Ministri dell’Agricoltura programmato per il prossimo 5 settembre, è emersa la necessità di ampliare in modo congruo anche la lista dei prodotti rispetto a quanto preannunciato dalla Commissione europea". Durante la riunione le associazioni hanno manifestato l'esigenza di programmare uno sforzo straordinario nel settore della promozione delle produzioni ortofrutticole italiane, per far comprendere ai consumatori l’importanza della stagionalità delle produzioni, del legame tra qualità agroalimentare e territorio e dell’importanza di consumare produzioni ortofrutticole italiane, visto che nel settore degli ortofrutticoli freschi ogni prodotto può essere commercializzato solo se si indica il Paese di provenienza. "Il nostro obiettivo prioritario è quello di valorizzare le produzioni italiane chiedendo in primis ai consumatori di sostenerle e scegliere, secondo la stagionalità" ha concluso Martina.

martedì 19 agosto 2014

LAVORO. MAIORANO (ANGA CONFAGRICOLTURA):”DAI RANCH DELLO IOWA ALLE CANTINE DELL’AUSTRALIA MERIDIONALE, GLI AGRICOLTORI SI FORMANO CON I NOSTRI STAGE ALL’ESTERO”

Fonte: Confagricoltura

“L’agricoltura ha bisogno sempre più di formazione, competenza e specializzazione. Offriamo, da tempo, l’opportunità di apprendere nuove tecniche, confrontare diversi metodi, crescere personalmente e professionalmente, allargare il proprio orizzonte e migliorare la conoscenza dell’inglese per poi tornare, arricchiti di esperienza in Italia”. Raffaele Maiorano, presidente dei giovani di Confagricoltura presenta così gli stage formativi in Usa e in Australia studiati per agricoltori, studenti di agraria, di scienze forestali e enologia. “A partire da settembre – continua il presidente dell’Anga - può iscriversi al nostro programma per l’Australia, dove quest’anno si prevede una buona vendemmia. Nei tre mesi previsti dal programma si potranno confrontare i diversi metodi di vinificazione e le differenti colture.” Per partecipare è necessario conoscere l’inglese, non superare i 30 anni essere specializzati in Enologia o Viticoltura (per fare esperienza come operatore di cantina e assistente di laboratorio) o aver partecipato almeno ad una vendemmia. Le partenze sono previste da gennaio a marzo. Ma quanto costa lo stage in Australia? Circa 2.300 euro, ai quali vanno aggiunte le spese di viaggio. Questa cifra comprende l’iscrizione, l’assicurazione medica ed il seminario di orientamento a Melbourne. Il tirocinio è retribuito:“Beninteso – continua Maiorano – i tirocini sono retribuiti almeno 19/20 dollari australiani l’ora e si può lavorare, nei periodi di punta, anche 10/12 ore al giorno. La proposta australiana, però, non si limita alla vendemmia, è possibile svolgere tirocini presso aziende di seminativi, allevamenti di bestiame, in aziende frutticole e perfino in piantagioni di banane”. Negli Stati Uniti l’offerta di stage è ancora più vasta. I costi variano dagli 850 ai 2.100$ (secondo la durata) a cui vanno aggiunte le spese di viaggio, iscrizione, assicurazione (65$ al mese) e quelle di Sevis e Visto (340$) Per la viticoltura – sottolinea l’associazione dei giovani di Confagricoltura - si può ‘sognare’ la California, ma non solo. Numerose opportunità per il settore del vino, nella valle di Willamette dell'Oregon e della valle di Yakima, Washington. I tirocini durano 3-4 mesi, ma è possibile uno stage di 12 mesi. “Sia Washington che l'Oregon – mette in evidenza il presidente Anga - producono alcuni dei pinot nero, Merlot e Riesling migliori del mondo”. Per gli altri settori agricoli si può spaziare dalle campagne di raccolta su macchinari John Deere agli allevamenti di suini; dalla costruzione e gestione dei campi da golf alla ricerca sugli alberi da frutto o sul grano. “Si potrà – prosegue il presidente dei giovani di Confagricoltura - andare in un ranch in Iowa, Illinois, o Minnesota. Per l’Itticoltura consigliamo la Florida. Offriamo stage in frutticoltura e garden center. E’ possibile, infine, partecipare al programma US Forest Service, per collaborare al censimento nazionale delle risorse forestali americane, a programmi di educazione ambientale, apprendere la gestione del suolo pubblico, le tecniche forestali, la pianificazione e vendita di legname”. I tirocini durano da 3 a 18 mesi e possono prevedere la frequenza di un trimestre presso una Università americana. “Non promettiamo un lavoro o un’occasione di guadagno – conclude Raffaele Maiorano - ma assicuriamo una importante opportunità di formazione e di crescita personale e professionale da cogliere al volo. I nostri stage sono stati sperimentati da migliaia di giovani, quegli negli Usa sono addirittura spesso ‘tagliati su misura’ sull’esigenza dei candidati”. Info: anga@confagricoltura.it

OI POMODORO DA INDUSTRIA NORD ITALIA LA CAMPAGNA 2014 PROCEDE A RILENTO A CAUSA DEL CONTINUO SUSSEGUIRSI DI PIOGGE. NOTEVOLI GLI SFORZI PER GARANTIRE QUALITA’ E QUANTITA’ DEL PRODOTTO

Fonte: Oi Pomodoro da Industria Nord Italia

La campagna 2014 nel territorio dell’Oi Pomodoro da Industria Nord Italia sta procedendo a rilento a causa dell’andamento climatico e, in particolare, a causa delle continue e abbondanti piogge succedutesi per tutto il mese di luglio sino ad oggi. Nonostante fosse iniziata con i migliori auspici - con una contrattazione anticipata e con una programmazione delle superfici in risposta al fabbisogno delle imprese di trasformazione del territorio nonché con un buon clima nel periodo dei trapianti – la campagna 2014 ad oggi è contraddistinta da diverse difficoltà agronomiche che i produttori si trovano a fronteggiare in campo, al fine di garantire la raccolta di un prodotto di qualità nel rispetto della produzione integrata. “Le Organizzazioni dei Produttori – spiega l’Oi - stanno operando in campagna per garantire le consegne alle imprese di trasformazione nei tempi programmati e nel rispetto dei contratti stipulati. Dagli incontri fra Organizzazioni di Produttori e imprese di trasformazione per il continuo monitoraggio dell’andamento di campagna, emerge una contrazione dei giorni di campagna con un probabile crollo delle consegne della seconda metà di settembre”. Dal report settimanale sull’andamento della campagna elaborato dall’OI, spicca il dato del brix medio del territorio del Nord che, al 10 agosto, si attestava ad un valore di un brix di 4,61 a confronto del dato della media triennale nel medesimo periodo di 5,03. “Questo parametro – afferma l’Oi - si traduce in basse rese di trasformazione: a parità di materia prima consegnata si ottiene una minor quantità di prodotti finiti, in base ai dati odierni in calo anche del 10%. Le problematiche della campagna 2014 stanno comportando difficoltà sia al comparto della produzione che della trasformazione. Solo la stabilizzazione delle prossime condizioni meteo permetterebbe di limitare i consistenti danni causati, sin qui, dal generalizzato maltempo”.

MIPAAF: MERCOLEDÌ RIUNIONE OPERATIVA PER SETTORE ORTOFRUTTICOLO

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è convocata per mercoledì 20 agosto la riunione operativa sul settore ortofrutticolo per fare il punto sulla situazione, anche alla luce dei recenti provvedimenti assunti dall'Unione Europea, per sostenere le imprese del comparto a fronte delle diverse difficoltà straordinarie rilevate in questi mesi. "Le misure annunciate dalla Commissione in queste ore - dichiara il Ministro Maurizio Martina - interesseranno anche diverse filiere italiane: dalle mele alle pere, dall'uva ai Kiwi, ai pomodori. Si tratta ora di capire bene modalità e tempistiche per fornire tutte le informazioni utili alle imprese". Parallelamente continua l'impegno del Mipaaf sul versante delle pesche e nettarine per misure forti di sostegno.

THE EUROPEAN COMMISSION ANNOUNCES EXCEPTIONAL SUPPORT MEASURES FOR EU PRODUCERS OF PERISHABLE FRUIT & VEGETABLES

Fonte: European Commission

 http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-932_en.htm

mercoledì 13 agosto 2014

AGRICOLTURA - TROMBA D'ARIA NEL MODENESE: RICONOSCIUTO L'EVENTO ECCEZIONALE. LE DOMANDE DI AIUTO ENTRO IL 22 SETTEMBRE. RABBONI: "UN PROVVEDIMENTO CHE SI AFFIANCA AGLI 80 MILIONI DI EURO GIÀ STANZIATI A LUGLIO E A UN SOSTEGNO IN SEGUITO ALLE GRANDINATE DEL 30 APRILE SCORSO"

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

E’ stata accolta la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riconoscimento di evento eccezionale per la tromba d'aria che il 30 aprile 2014 ha interessato il modenese. Il relativo decreto del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 183 del 8 agosto 2014. Le aziende che hanno subito danni alle strutture agricole e che si trovano all’interno delle aree individuate nei singoli fogli di mappa indicati nella delibera della Regione n. 872 del 17 giugno 2014(parte del territorio del comune di Nonantola), possono presentare domanda per gli aiuti previsti entro il 22 settembre 2014. La domanda deve essere presentata all'amministrazione provinciale di Modena. Inoltre, a seguito delle forti grandinate verificatesi il 30 aprile 2014 per le quali non sussistono le condizioni per attivare interventi compensativi a parziale indennizzo dei danni subiti dalle coltivazioni in quanto assicurabili, è stata adottata su proposta della provincia di Modena una delibera di Giunta regionale (n. 874/2014). Con questa delibera si sono delimitate alcune aree del modenese relative ai comuni di Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Carpi, Cavezzo, Medolla, San Prospero e Soliera per l’attuazione di un trattamento di integrazione salariale dei lavoratori (legge 296/2006), valido anche per uno sgravio fiscale ai fini della produzione del reddito per le imprese agricole (Dpr n. 597/73). “Il provvedimento relativo alla tromba d’aria – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - permetterà di accedere alle sia pur limitate risorse del Fondo di solidarietà nazionale. Si tratta di un ulteriore intervento a favore di un territorio particolarmente martoriato dalle avversità naturali e che, insieme a un sostegno in seguito alle forti grandinate di aprile, si aggiunge agli 80 milioni di euro già stanziati dalla Regione Emilia-Romagna con l’ordinanza del Commissario Errani di luglio, per il risarcimento dei danni alle attività economiche nei territori colpiti dall’alluvione del 2014, dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013 e appunto dagli eccezionali eventi atmosferici dello scorso aprile”. Al momento della presentazione della richiesta di aiuto, l’azienda deve essere iscritta al Registro delle imprese della Camera di Commercio, nonché all´anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna e avere il fascicolo aziendale validato, in modo da evitare di ripresentare la documentazione per i dati già presenti in anagrafe. Per la presentazione della domanda è stato predisposto un apposito programma informatico. La domanda potrà essere presentata direttamente dall’azienda agricola o dai centri di assistenza autorizzati, in forma digitale o cartacea, utilizzando la modulistica predisposta dalla Regione Emilia-Romagna.

Info:
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/fai-da-te/sportello-agricoltore http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/servizi-online/servizi-per-gli-addetti

CONFAGRICOLTURA, DIFFICILE CAMPAGNA DEL POMODORO DA INDUSTRIA NEL SUD. GUIDI: “GLI OPERATORI SI RICOMPATTINO A SOSTEGNO DELLA FILIERA”.

Fonte: Confagricoltura

Investimenti in caduta libera, fortissima instabilità climatica e tante fitopatie,sono solo alcuni dei problemi che stanno condizionando negativamente la campagna del pomodoro da industria. "Con il 20 per cento quasi di investimenti in meno, un clima impazzito che é passato in breve tempo dalla piovosità da record al caldo africano di questi giorni di raccolta, non c'era da meravigliarsi che avremmo assistito quest'anno ad una campagna difficile per il pomodoro da industria". Ha commentato così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi la complessa situazione che sta mettendo a dura prova i redditi dei produttori di pomodoro del Mezzogiorno. "Avremmo dovuto avere una più forte coesione tra imprese agricole e della trasformazione - ha proseguito Guidi - invece ci troviamo con strumenti appena avviati e non in grado di fissare un riferimento certo di prezzo, come avvenuto invece nel Nord, per un'intesa interprofessionale soddisfacente per tutte le parti in causa". "Così abbiamo poco prodotto e per giunta spesso non di qualità eccezionale ma prezzi all'origine allineati sui costi di produzione, se non al di sotto, non remunerativi per chi produce pomodori. In questa difficile congiuntura - ha concluso il presidente di Confagricoltura - chiediamo a tutti di riflettere meglio sui rapporti di questa filiera strategica per il nostro agroalimentare. Prima di pensare ad altri temi, come l'ipotesi di una IGP che é tutta di là da venire, sarebbe meglio ricompattarci sui temi di un mercato che si fa sempre più difficile ed instabile e sul quale dobbiamo intervenire a vantaggio di tutti gli operatori e di tutta la filiera".

martedì 12 agosto 2014

MIPAAF: APPROVATI IL PIANO DI SETTORE PER LE BIOENERGIE E IL PIANO NAZIONALE DEL SETTORE FLOROVIVAISTICO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali comunica che sono stati approvati il Piano di Settore per le Bioenergie e quello sul Piano Nazionale del Settore Florovivaistico nella Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.  

PIANO DI SETTORE PER LE BIOENERGIE
Il Piano di Settore per le Bioenergie – ampiamente condiviso con le istituzioni locali – è di notevole importanza, considerata l’urgenza da parte delle Regioni stesse di inserire le azioni e gli obiettivi previsti nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2020. Il Piano in questione ha lo scopo di: sintetizzare i punti di forza e debolezza delle filiere bioenergetiche, le strategie, gli obiettivi per il futuro, le minacce, le opportunità e i risvolti economici; definire strategie condivise e individuare possibili interventi puntuali con efficaci e idonee politiche legislative, economiche e commerciali a medio e lungo termine; proporre misure di sostegno adeguate per valorizzare in modo sostenibile, nel medio e lungo periodo, le bioenergie nel quadro più generale della multifunzionalità dell’azienda agricola; predisporre un piano di comunicazione e formazione da realizzare in collaborazione con le Regioni per rendere attuabile la politica di sostenibilità sociale delle bioenergie.  

PIANO NAZIONALE SETTORE FLOROVIVAISTICO
Per quanto riguarda il Piano Nazionale del settore florovivaistico 2014/2016, le strategie d’intervento prevedono l’aggiornamento normativo, la formazione professionale, la valorizzazione e la qualificazione delle produzioni, la ricerca e la sperimentazione, la comunicazione, la promozione, la logistica e la promozione di azioni di informazione a livello comunitario per evidenziare le problematiche del settore. Tra gli obiettivi del Piano di settore è prevista la prosecuzione dell’azione di sensibilizzazione dei servizi competenti della Direzione Generale Agricoltura della Commissione UE sulla necessità di una regolamentazione del settore, al fine di difendere e sostenere nel suo complesso il comparto florovivaistico nazionale e comunitario. A questo scopo il Mipaaf, in collaborazione con Ismea, ha presentato alla Commissione un documento dettagliato sullo scenario europeo del settore e sui flussi commerciali di piante, alberi, arbusti e di fiori e fronde, che ha evidenziato sia l’importanza del florovivaismo in molti Paesi dell’Unione Europea, sia il ruolo centrale dell’Italia nelle produzioni e nelle esportazioni verso i Paesi terzi.

CRISI FRUTTA ESTIVA - RABBONI: BENE PROVVEDIMENTO ANNUNCIATO DA CIOLOS, PUR SE TARDIVO. ORA PERÒ BISOGNA COMPRENDERE ANCHE LA PRODUZIONE DESTINATA ALLA RUSSIA E MECCANISMI DI RITIRO DIRETTI ED IMMEDIATI.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“Anche se tardivo il provvedimento di ritiro straordinario annunciato dal commissario europeo all’Agricoltura Ciolos va nella giusta direzione e riconosce l’ estrema eccezionalità e gravità della congiuntura che ha colpito il settore della frutta estiva. Da questo punto di vista l’onorevole de Castro e il ministro Martina hanno svolto un ottimo lavoro assieme ai loro colleghi francesi e spagnoli. Giovedì prossimo é convocata una riunione a Bruxelles per la definizione degli aspetti tecnici e gestionali del provvedimento. Chiediamo a tutti di includere nel provvedimento la produzione ortofrutticola già destinata e respinta dalla Russia a seguito della ritorsione anti Ucraina voluta da Putin.” Così l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni commenta le misure straordinarie decise dalla Ue per far fronte alla grave crisi dei prezzi che ha colpito il settore ortofrutticolo. “Centinaia di autotreni sono bloccati alle frontiere o sulla via del ritorno – ha spiegato Rabboni - quella produzione si riverserà sui mercati europei acuendo ulteriormente una crisi di mercato senza precedenti. Bisogna convincere Ciolos e i suoi collaboratori che non ha alcun senso rinviare ad un secondo eventuale provvedimento la soluzione per questa produzione.” Rabboni chiede anche di “definire meccanismi di ritiro diretti ed immediati. Le indiscrezioni parlano della possibilità di un raddoppio dei ritiri previsti dall'Ocm destinabili alle persone indigenti ed in difficoltà. E' un'ottima idea sia per i produttori soci delle Organizzazioni di produttori che vedrebbero indennizzato il 100% del valore della produzione, sia per la popolazione in difficoltà economiche che potrebbe ricevere gratuitamente importanti quantità di derrate ortofrutticole.” L’assessore regionale emiliano-romgnolo sottolinea tuttavia che “per far funzionare questa tipologia di ritiri occorre la certezza del destinatario finale, cioè la certezza di soggetti no profit con vaste reti di relazioni con persone indigenti in grado di prendersi la responsabilità della distribuzione non commerciale del prodotto ritirato. Attualmente in Europa e nella stessa Italia una delle poche realtà dove il ritiro per indigenti funziona è l'Emilia-Romagna, grazie alla collaborazione tra Regione, OP, Caritas e Banco Alimentare. Tant'è che nella nostra regione negli ultimi due mesi i ritiri di ortofrutta per indigenti sono aumentati del 350% rispetto alla media degli ultimi anni. In altri termini prima di accettare esclusivamente questa tipologia di ritiro é indispensabile valutare la effettiva capacità del sistema di collocare in pochi giorni grandi quantità di prodotto deperibile ad altrettante grandi quantità di persone economicamente in difficoltà o comunque è indispensabile contemplare un piano straordinario nazionale di collocazione del prodotto ritirabile.”

AGRINSIEME FERRARA: SIAMO VERAMENTE ALLA FRUTTA?

Fonte: Agrinsieme Ferrara  

L’appello di Agrinsieme Ferrara per il preoccupante momento di crisi del settore ortofrutticolo

“È necessario intervenire per risolvere questa gravissima situazione che è diventata ormai insostenibile per le aziende” questo l’appello lanciato da Pier Carlo Scaramagli che, alla guida del Coordinamento Agrinsieme Ferrara (che riunisce Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative Agroalimentari), esprime la grande preoccupazione per la grave situazione che attanaglia il comparto ortofrutticolo. Dallo scorso mese di giugno si è assistito ad una progressiva ma incalzante diminuzione delle quotazioni per tutte le tipologie di frutta raggiungendo quote allarmanti. “La contrazione dei prezzi medi settimanali rispetto all’anno scorso è del 37% per le pesche, raggiunge quota 40% per albicocche, susine e nettarine, per i meloni segna un valore al di sotto del 35%, mentre per i cocomeri si assiste ad una riduzione superiore addirittura al 50%” chiarisce Scaramagli. Con un crollo di questa portata, con quotazioni di gran lunga inferiori ai 30 centesimi nelle ultime settimane per pesche e nettarine, i produttori si trovano nell’insostenibile situazione di non riuscire neppure a coprire i costi di produzione. Infatti Ismea calcola che, per una resa media di 25-30 tonnellate per ettaro, sia necessario un prezzo all’azienda che sia compreso tra i 30 e i 38 centesimi al chilogrammo. A determinare questa crisi è stata una concomitanza di fattori che ha coinvolto molti Paesi. “A livello europeo” incalza Pier Carlo Scaramagli “nei principali Paesi produttori di pesche, nettarine e percoche (Italia, Francia, Spagna e Grecia), la produzione 2014 è incrementata dell’11% rispetto al 2013 toccando il tetto massimo di 3mila e 800 tonnellate. Questo dato indica un trend decisamente positivo. Purtroppo, in concomitanza, si sono verificate tre condizioni che hanno determinato la pesante ricaduta negativa a cui stiamo assistendo oggi: la sovrapposizione dei calendari di raccolta e commercializzazione dei Paesi europei interessati, la riduzione della richiesta di mercato a causa delle miti condizioni climatiche di questa estate, e una qualità del prodotto leggermente inferiore con difficoltà di conservazione e quindi di esportazione.” La simultaneità di queste condizioni ha causato la profonda crisi che si sta vivendo e per la quale il Ministro dell’Agricoltura Martina ha richiesto un tempestivo intervento europeo a favore del comparto e per il quale il Coordinamento Agrinsieme nazionale ha organizzato, lo scorso 30 luglio, una manifestazione in Piazza Montecitorio a Roma con l’obiettivo di sensibilizzare anche l’opinione pubblica. Tuttavia, ad oggi, si rischia pesantemente il contagio della crisi anche su altre tipologie di frutta, come si rileva dai primi dati della campagna di raccolta di pere Carmen e William anche se, in via teorica, il contagio sulle pomacee sarebbe ingiustificato visti i tempi abbastanza lunghi di commercializzazione e la scarsa produzione di alcune varietà di pere. In più va considerato che da uno studio recentemente effettuato dalla Fondazione Navarra, risulta che la qualità della pera Abate, quest’anno, è particolarmente elevata grazie all’eccezionale pezzatura e alla particolare “ruggionosità” che ne migliora sicuramente l’estetica. Come tentare di risolvere, dunque, la situazione attuale? Si è chiesto all’Unione Europea di attivare misure di crisi per ridurre la quantità di prodotto da immettere sul mercato e, contemporaneamente, per promuovere l’export e creare un maggiore equilibrio di mercato. Agrinsieme, contestualmente, a livello nazionale sostiene il progetto di valorizzazione promosso dall’Organismo Interprofessionale e volto alla sensibilizzazione ancora più attenta del consumatore a valori cardini del consumo italiano: stagionalità, territorialità e qualità. Attuando queste misure si vuole riuscire a regolamentare sempre di più, per quanto possibile, la presenza del prodotto sul mercato senza svalutarne prezzo e qualità. Se l’intervento della Commissione europea dovesse ancora tardare, il coordinamento Agrinsieme Ferrara sollecita una risoluzione del problema quanto mai necessaria e tempestiva per non rischiare di mettere ulteriormente a repentaglio le imprese agricole del territorio e la conseguente occupazione già duramente provata dalla crisi economica. “Purtroppo ai tanti problemi si è aggiunto quello dell’embargo a molti prodotti agroalimentari, tra cui l’ortofrutta, provenienti dall’Unione Europea emanato dalla Russia – conclude il Coordinatore di Agrinsieme Ferrara - siamo molto preoccupati per l'evoluzione della situazione e per le ripercussioni che tale decisione potrà avere per gli equilibri di mercato e per il settore ortofrutticolo, dato che l’Italia è leader europeo nell’esportazione di tali prodotti verso la Russia. Sono in corso a Bruxelles incontri tra le Organizzazioni Agricole e la Commissione Europea per discutere di eventuali rimedi alla difficile situazione. E’ urgente che l’Unione Europea faccia sentire con forza la propria voce”.

lunedì 11 agosto 2014

FRUTTA ESTIVA, MARTINA: “BENE IMPEGNO UE. ITALIA IN PRIMA FILA PER DIFENDERE IL SETTORE”

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Accolgo con soddisfazione l'impegno del Commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Cioloş, con cui si annuncia l’attivazione di misure per fronteggiare la crisi di mercato delle pesche e nettarine, dovuta all’anomalo andamento stagionale che ne ha rallentato i consumi e accavallato i periodi di maturazione, aggravata anche dal blocco delle importazioni da parte della Russia. Attendiamo ora di conoscere nel dettaglio le misure che la Commissione ha intenzione di attivare, soprattutto per quanto concerne la possibilità di contare su risorse aggiuntive rispetto a quelle già previste dai Programmi operativi delle Organizzazioni dei produttori. A questo proposito, i nostri uffici sono costantemente in contatto con la Commissione europea. Questo risultato è il frutto di un’azione coordinata tra i Ministri dell’Agricoltura di Italia, Francia, Spagna e Grecia, con i quali ho condiviso ogni iniziativa volta a evidenziare l’esigenza di un intervento comune per affrontare un problema di portata europea, del lavoro costante della Comagri al Parlamento europeo e dell'impegno di tanti parlamentari italiani”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sull'attivazione da parte della Commissione europea di misure urgenti e straordinarie a sostegno del comparto ortofrutticolo, in particolare del settore della frutta estiva come pesche e nettarine.

≠CAMPOLIBERO, CONFAGRICOLTURA: IL CONTRATTO DI RETE NUOVA FORMA DI AGGREGAZIONE TRA LE IMPRESE AGRICOLE

Fonte: Confagricoltura

Con una innovativa previsione, fortemente voluta da Confagricoltura, viene introdotto nella legge sulla Competitività (che vara le misure di ‘≠campolibero’) il contratto di rete in agricoltura. La nuova disciplina – spiega Confagricoltura - consentirà alle imprese agricole di mettere in comune i fattori produttivi (terreno, macchinari, strutture produttive) per accrescere e migliorare la produzione agricola e dunque favorire una maggiore competitività per le aziende, con importanti riflessi positivi anche di natura fiscale. Confagricoltura, che aveva sollecitato più volte una misura di questo tipo, è molto soddisfatta anche perché il contratto di rete in agricoltura, quale forma di aggregazione e cooperazione, rappresenta un valido ed efficace strumento sul piano economico e sociale per le PMI agricole. Con le reti in agricoltura il mondo agricolo si appresta a diventare più moderno ed organizzato, più innovativo e competitivo. L’Organizzazione degli imprenditori agricoli ricorda che, in generale, sono 1.550 i contratti di rete ed oltre 7.800 le imprese coinvolte; oltre 350 sono aziende agricole.

VINO, MIPAAF: AL VIA I CONTROLLI ICQRF PER LA VENDEMMIA 2014

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che circa 400 ispettori dell’Icqrf sono già da oggi impegnati sul territorio nazionale nel garantire la regolarità della vendemmia 2014 e salvaguardare l’eccellenza della produzione vitivinicola italiana. L’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, infatti, ha dato indicazioni a tutti i 29 Uffici sul territorio italiano e ai 6 laboratori per i controlli da effettuare nel periodo di campagna vendemmiale riguardo la raccolta e la movimentazione delle uve nonché le operazioni di trasformazione delle stesse e la circolazione dei prodotti e dei sottoprodotti vitivinicoli ottenuti. Particolare attenzione nei controlli, già partiti, è data al monitoraggio dei trasporti delle uve da tavola, per impedire che vengano immesse nel circuito della vinificazione, alla circolazione dei sottoprodotti vitivinicoli (vinacce e fecce in particolare) e delle sostanze zuccherine. Verifiche di giacenza nelle cantine saranno operate diffusamente, insieme agli accertamenti sulle pratiche enologiche svolte in cantina. I controlli sono effettuati sia sulla base di parametri di “rischio” a livello nazionale, sia su parametri sviluppati direttamente sui singoli territori, per mirare al meglio le verifiche e aumentare la loro efficacia a tutela dei produttori in regola e dei consumatori. Nel corso dei controlli, l’Icqrf applicherà in tutti i casi previsti lo strumento della diffida, per non penalizzare i produttori per le violazioni formali e sanabili, mentre massima attenzione sarà data alle violazioni in frode della qualità e della sicurezza alimentare.

RUSSIA, MARTINA: BENE TASK FORCE UE, VALUTARE SOSTEGNO ALLE IMPRESE CON FONDI EMERGENZA PAC

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Bene la decisione della Commissione di istituire una task force per stimare l'impatto della decisione russa di bloccare le importazioni agroalimentari dall'Unione europea. Abbiamo chiesto anche che si attivi subito un lavoro operativo per valutare come fornire sostegno concreto alle imprese interessate, anche utilizzando i fondi di emergenza previsti dalla Politica agricola comune. Con il Commissario Dacian Ciolos abbiamo condiviso questo passo nelle scorse ore e restiamo in costante contatto. Ho avuto modo ribadire al Commissario la necessità di un intervento in tempi rapidi e confido che già il 14 agosto nella riunione tecnica che ci sarà a livello comunitario si condivida una strategia comune e una tempistica per l’azione”. Così il Ministro delle politiche agricole e Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione europea, Maurizio Martina, ha commentato le decisioni prese in sede Ue sull’embargo russo sui prodotti agroalimentari comunitari.

RIUNIONE A BRUXELLES SULLA CRISI DELLA FRUTTA ESTIVA E SULL’EMBARGO DELLA RUSSIA, AGRINSIEME: “PER L’ORTOFRUTTA CI ATTENDIAMO PROVVEDIMENTI URGENTI E ADEGUATI GIÀ DALLA PROSSIMA SETTIMANA”

Fonte: Agrinsieme

“La crisi del settore della frutta estiva, con quotazioni all’origine ai minimi storici, è davvero drammatica ed ora acuita dall’embargo della Russia, importante mercato di sbocco”. Lo ha ribadito Agrinsieme che ha partecipato (nell’ambito della delegazione del Copa-Cogeca, la sigla che rappresenta le Organizzazioni agricole e cooperative europee) alla riunione indetta l'8 Agosto a Bruxelles dalla DG Agricoltura della Commissione europea per discutere della crisi di mercato del comparto della frutta estiva e del blocco delle importazioni di prodotti ortofrutticoli in Russia (che colpisce anche altri prodotti agricoli e agroalimentari). “Le cause della situazione in atto – ha posto in evidenza Agrinsieme – sono molteplici: il sovrapporsi dei calendari, il calo dei consumi legato all’andamento meteo ed ora anche la chiusura delle frontiere russe al prodotto europeo. La Commissione deve far sentire la sua voce tenendo conto anche delle ripercussioni che la crisi comporta. La situazione è diventata talmente pesante da mettere a rischio la vita delle imprese e cooperative agricole, centinaia di migliaia di posti di lavoro e la coesione sociale di molte regioni”. “Sono momenti veramente difficili per le nostre produzioni e non c'è più tempo da perdere – ha posto in evidenza a Bruxelles il coordinamento di Cia, Confagricoltura ed Alleanza delle Cooperative agroalimentari -. La politica agricola europea prevede azioni e risorse economiche specifiche in caso di crisi e queste devono essere rese disponibili agli agricoltori europei in difficoltà. È necessario trovare gli strumenti per ritirare almeno 100 mila tonnellate di prodotto così da permettere al mercato di ritornare ad una situazione di equilibrio”. Agrinsieme ha quindi sollecitato l’immediata attivazione delle misure eccezionali di emergenza previste nel reg. (UE) 1308/2013. “La Commissione ha promesso di agire già dalla prossima settimana. Ci attendiamo ora interventi urgenti ed adeguati. Per quanto riguarda la questione dell’embargo della Russia va trovata una soluzione politica al problema e diventa imprescindibile il via libera della Commissione all'attivazione delle misure previste nell'OCM”.

Altri dati qui: www.agrestetv.it/documenti/frutta.doc

venerdì 8 agosto 2014

CONSERVE ITALIA, CHIUSO IN POSITIVO IL BILANCIO 2014

Fonte: Ufficio stampa Fedagri-Confcooperative

Risultati finali in utile sia a livello di capogruppo che di consolidato. Bene le vendite estero (+11%) e la riduzione del debito del gruppo di circa 30 milioni. Fatturato complessivo di circa 1 miliardo di euro. Intanto tutti i mercati di riferimento continuano a registrano contrazioni: -4,3% in volume il mercato dei succhi , -3% quello dei vegetali e -4,5% il pomodoro.

San Lazzaro di Savena (Bologna), 8 agosto 2014 – Neutralizzato in poco meno di un anno il risultato negativo del 2013, Conserve Italia si appresta a chiudere in positivo l’esercizio del 30 giugno 2014, sia a livello della capogruppo che di consolidato. “Ci lasciamo alle spalle un anno particolarmente difficile – spiega il presidente Maurizio Gardini – in cui hanno pesato il forte impatto della contrazione dei consumi e i danni riportati durante l’allagamento del nostro stabilimento di Albinia. Grazie però alla nostra determinazione, all’impegno dei nostri dipendenti e al contributo di tutti i soci, abbiamo di nuovo numeri in positivo e possiamo guardare avanti con maggiore serenità e fiducia, nonostante la crisi”. I risultati previsionali analizzati oggi dal Cda di Conserve Italia hanno infatti mostrato un sostanziale miglioramento dei conti del gruppo cooperativo. Merito dell’importante piano di rilancio messo a punto dall’azienda, con una serie di interventi sulla strategia commerciale e sulla riduzione dei costi e un determinante apporto da parte dei lavoratori e della base sociale. Significativi in particolare, per la capogruppo Conserve Italia, sono risultati l’incremento dell’EBITDA (+20%) e l’ulteriore riduzione del debito di circa 20 milioni di euro, che hanno portato il risultato finale in leggero utile. “Sono numeri che assumono tutta la loro rilevanza – spiega il Direttore generale Angel Sanchez - se si pensa che la crisi dei consumi ha continuato a erodere quest’anno tutti i principali mercati di riferimento dell’azienda”. Gli ultimi dati Iri sui volumi della Gdo italiana (luglio 2014-luglio 2013) sono infatti di tutti di segno negativo: -4% il mercato dei succhi, -3% quello dei vegetali e -4,5% il pomodoro. “In questo scenario tutt’altro che positivo – continua Sanchez - dobbiamo al significativo incremento delle vendite all’estero (+11%) della capogruppo, con una forte penetrazione commerciale in particolare sul mercato della Gran Bretagna, se siamo riusciti a compensare parzialmente la contrazione delle vendite sui mercati interni, la cessione del Marchio De Rica e del business della IV gamma”. Relativamente ai dati del consolidato, si evidenzia la buona performance della controllata spagnola Juver e della società italiana specializzata in seme Tera Seeds, che hanno chiuso entrambe bilanci positivi. La controllata francese Conserve de France ha fortemente ridotto le perdite dell’anno precedente e si avvicina a la situazione di pareggio. Il risultato finale del gruppo registra un leggero utile, con una riduzione del debito di circa 30 milioni e una crescita del patrimonio netto di + 12 milioni. Il fatturato complessivo aggregato è di circa 1 miliardo di euro.

CIA FERRARA: IL 2014 RISCHIA DI ESSERE UNA CATASTROFE PER L’AGRICOLTURA FERRARESE.

Fonte: Cia Ferrara  

Le precipitazioni di luglio ormai sono da considerare una calamità per le aziende agricole.

A causa di piogge e temporali, che sono arrivati continuamente per tutto il mese di luglio, gli agricoltori segnalano pesanti danni alle colture in atto, ai prodotti agricoli in via di maturazione e quelli in corso di raccolta. Si registrano danni agli ortaggi di stagione, pomodori, melanzane, meloni, patate, aglio ed altre verdure ancora in campo, ma anche uva e frutta risentono pesantemente gli effetti delle precipitazioni. “La Cia di Ferrara – ha dichiarato il presidente Lorenzo Boldrini – a fronte di precipitazioni del tutto eccezionali (+75% media luglio), ritiene che ci siano tutte le condizioni per avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità per gran parte del territorio” “Tante le imprese danneggiate. I produttori di grano avevano già segnalato una situazione insostenibile. Le precipitazioni record che si sono susseguite hanno sconvolto i normali cicli stagionali delle campagne, oltre a provocare danni diretti alle colture. Dopo che nei mesi scorsi si era parlato di un anno senza inverno, ora ci troviamo dinanzi ad un anno senza estate. Il ciclo biologico delle piante risente di queste anomalie.” “L’esempio del pomodoro è molto esplicativo di questa pesante situazione climatica - precisa il presidente Cia -. Le varietà in maturazione, come il “datterino” da tavola, oppure la varietà più precoci in raccolta, presentano gravi problemi perché non possono sopportare nessun tipo di lavorazione. Con tutta la pioggia assorbita, il pomodoro scoppia e le fabbriche fanno scarti altissimi o rifiutano il ritiro del prodotto. Se la stagione non si assesta, si rischia tutta la produzione da industria. Come se non bastasse con queste temperature stagionali e le piogge persistenti, ci sono le condizioni ideali per il proliferare di malattie come peronospora e batteriosi, questo comporta per le aziende, ulteriori costi di difesa fitosanitaria ed il rischio di perdita del prodotto.” La Cia di Ferrara valuta che in questo periodo per le colture estive è possibile fare solo una stima dei danni, i dati del mese di luglio sono già esplicativi, ma molto dipenderà dall’andamento climatico dei prossimi giorni, ad esempio le colture di aglio, uva e patata sono a forte rischio. L’aglio, prodotto ferrarese DOP, ha già perso il 25% della produzione, ma se resta l’umidità di questo periodo che non permette l’essicazione, diventerà impossibile la commercializzazione, invece la raccolta delle patate attualmente è ferma, a causa del ristagno d’acqua nei campi, quando si riuscirà ad iniziare potranno esserci sorprese poco gradite, mentre infine per la vite sono, per ora, plausibili mancanza di qualità e di prodotto, che potranno essere verificate solo alla vendemmia. “Le ripercussioni del clima si sono abbattute anche sulla commercializzazione dei classici prodotti estivi che hanno visto il crollo dei prezzi in campagna di meloni, cocomeri, pere e pesche – conclude Lorenzo Boldrini – Questi, anche se non sono danni tecnico produttivi, stanno facendo diventare il 2014, come nel 2012, “Annus Horribilis” per l’agricoltura ferrarese. Scarse produzioni che si associano a prezzi minimi, stanno mettendo in ginocchio varie aziende anche importanti. Non possiamo accettare questa situazione, chiediamo che la prossima programmazione per l’agricoltura, contenga nuovi strumenti di gestione del rischio di natura economico-finanziaria, oltre a quelli strutturali, strumenti per ripristinare il potenziale produttivo agricolo danneggiato e vogliamo inoltre che vengano introdotte adeguate misure di prevenzione e salvaguardia dei rischi.”

DL COMPETITIVITÀ, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “PASSI AVANTI VERSO LA MODERNIZZAZIONE DELL’AGRICOLTURA. PUNTIAMO A CENTOMILA NUOVI POSTI DI LAVORO”

Fonte: Confagricoltura

“La conversione in legge del DL Competitività segna passi avanti, importanti, verso la modernizzazione del settore agricolo, sono state accolte molte nostre proposte e sollecitazioni”. È questo il commento del presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, sulla legge varata ieri, in tarda serata, dal Senato. “Avevamo chiesto e sono state recepite, nella legge approvata, norme dirette a rafforzare i contratti di rete e l’aggregazione settoriale ed intersettoriale e poi incentivi per le assunzioni e l’istituzione di una rete del lavoro di qualità – sottolinea Guidi - . Significative anche le disposizioni per l’alleggerimento burocratico dei controlli, la semplificazione ed un credito di imposta per l’e-commerce, che vanno proprio nella direzione auspicata da Confagricoltura. Dalla concreta attuazione degli interventi indicati stimiamo la creazione di centomila posti di lavoro. E questo costituisce un contributo significativo che il settore agricolo può e vuole portare alla crescita e allo sviluppo dell’occupazione in Italia”. “Gli indicatori economici registrano – osserva Guidi - una fase di profonda trasformazione dell’agricoltura, che si rinnova, punta sull’esportazione e sull’innovazione, è attenta alla sostenibilità ed all’ambiente, cerca moderne intese di filiere. Siamo nel pieno di una transizione non facile e che la crisi ha accelerato; il provvedimento varato da governo e parlamento prende atto del percorso avviato e opera coerentemente con esso”. “Certo ora – conclude il presidente di Confagricoltura - bisognerà intervenire per diminuire la pressione fiscale sulle imprese e sulle cooperative agricole diventata insostenibile e che finisce per frenare, se non addirittura compromettere, il processo di crescita”.

EXPO, MIPAAF: PUBBLICATO AVVISO PER SELEZIONE PUBBLICA NAZIONALE PER PROGETTI IN CAMPO AGROALIMENTARE E PESCA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato pubblicato sul sito www.politicheagricole.it l’avviso pubblico per la selezione nazionale di progetti in campo agricolo, alimentare, forestale, della pesca e dell’acquacoltura per Expo 2015. La selezione rientra nel quadro di operazioni di attuazione del protocollo Mipaaf per l’Esposizione Universale di Milano. Il budget complessivo è di 2 milioni di euro. Le azioni ammissibili sono: a) attività di ricerche di mercato, per l'ideazione e la progettazione di un prodotto; b) trasferimento di conoscenze, azioni di informazione ed educazione alimentare; c) azioni promozionali relative a organizzazione di eventi e pubblicazioni destinate a sensibilizzare il grande pubblico in merito alle tematiche dell’evento Expo 2015; d) azioni divulgative inerenti attività di ricerca e sviluppo nel settore agricolo, forestale, della pesca e dell’acquacoltura; e) azioni di divulgazione in tema di sostenibilità sociale ed ambientale, della biodiversità e della cultura della legalità. I progetti dovranno prevedere attività che siano coerenti con le finalità di Expo 2015 e non abbiano finalità di lucro. Dovranno essere inoltre proposte da un unico soggetto o da un’aggregazione, anche temporanea, di soggetti, purché la domanda sia sottoscritta dal soggetto capofila. Le proposte potranno essere presentate dal 1° settembre al 30 settembre 2014, al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali - Direzione Generale della Qualità Agroalimentare e dell’Ippica, tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo: saq.direzione@pec.politicheagricole.gov.it.

VACANZE, AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA): “L’ESTATE ANOMALA INCORAGGIA L’AGRITURISMO. CRESCONO LE PRESENZE DAL NORD EUROPA. PER FERRAGOSTO SI ANNUNCIA IL PIENO”

Fonte: Confagricoltura

“Per le ferie d’agosto le previsioni sono buone. La scelta delle vacanze in campagna non teme il cattivo tempo e continua ad attrarre turisti, soprattutto dal Nord Europa. La crescita, secondo il nostro monitoraggio, non è ancora omogenea su tutto il territorio nazionale, ma finalmente registriamo segnali positivi”. Lo ha osservato Cosimo Melacca, presidente di Agriturist (Confagricoltura) intervenendo sull’andamento delle prenotazioni delle strutture agrituristiche di questa ‘estate anomala’ contraddistinta dai capricci meteo. Per l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura è stato favorevole anche il mese di luglio. La campagna italiana continua ad attrarre viaggiatori ed appassionati, lo testimonia un aumento, seppur lieve, della richiesta. Anche sul versante della domanda estera i segnali sono positivi, soprattutto nei mesi di giugno e luglio con soggiorni di almeno 6 notti. “Si tratta – sottolinea Melacca - soprattutto di nordeuropei, che grazie anche alle compagnie aeree low cost scoprono nuove mete. La Calabria, ad esempio, a luglio ha registrato un importante incremento di arrivi da Belgio, Olanda, Francia, Inghilterra, Danimarca, Svezia, Germania e Svizzera”. Ha sempre più importanza - ricorda Agriturist - il segmento degli Italiani ‘di ritorno’ (la terza o quarta generazione di famiglie emigrate), nel Sud e nel Veneto, in particolare, che scelgono la comodità del servizio “agrituristico”, la convivialità dell’accoglienza, la genuinità dei cibi, preparati con ricette ‘di famiglia’ e la vicinanza delle aziende agrituristiche ai tanti piccoli borghi dell’entroterra da cui erano partiti i loro antenati. La settimana di ferragosto si conferma regina dell’estate, soprattutto per il Meridione d’Italia, con punte molto alte in Gargano, Salento, costiera sorrentina e alcune aree della Sicilia; per il Centro-Nord le mete preferite e più ‘cliccate’ dal sito www.agriturist.it, sono il Veneto, la costiere ligure e quella toscana (Grosseto e Livorno in particolare), i laghi lombardi e il Trentino (per gli amanti del fresco e della montagna). “Gli Italiani prenotano con pochi giorni di anticipo – conclude il presidente di Agriturist – addirittura ‘last second’ rispetto al periodo del soggiorno, che è sempre più breve (di 2/3 notti). Limitano le spese all’indispensabile, la crisi si avverte ancora, ma non rinunciano ai pranzi o cene in fattoria. I ristoranti negli agriturismi dovrebbero fare il pieno nella settimana di ferragosto”.

SODDISFAZIONE DI AGRINSIEME PER L’APPROVAZIONE DEL PIANO NAZIONALE FLOROVIVAISTICO

Fonte: Agrinsieme

Agrinsieme esprime soddisfazione per l’approvazione in Conferenza Stato Regioni del ‘Piano nazionale florovivaistico’ per il triennio 2014-2016. Il Piano, frutto di un intenso lavoro di concertazione tra tutti i componenti del Tavolo, ben coordinato dal ministero, rappresenta un importante strumento a disposizione degli operatori del comparto. Per il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari però ora è necessario che le linee guida proposte nel Piano vengano tradotte dalle regioni in azioni concrete sul territorio mediante l’attuazione dei Piani di Sviluppo rurale 2014-2020, anche attraverso misure e risorse specifiche per il comparto che possano consentire al florovivaismo nazionale di esprimere tutte le proprie potenzialità. Siamo sicuri che le regioni mostreranno la giusta sensibilità nei confronti di questo settore che vale in termini di produzione agricola 2,6 miliardi di euro e che garantisce occupazione a oltre 100 mila addetti, senza contare l’indotto a monte e a valle della fase primaria e che, se adeguatamente supportato, potrebbe migliorare le sue performance sui mercati nazionali ed internazionali. Molte delle richieste presentate al ministero dal coordinamento Agrinsieme sono state accolte nel Piano, a partire dal rafforzamento dell’aggregazione attraverso Organizzazioni di Produttori e loro Associazioni (OP ed AOP come previsto dalla OCM unica) nonché tramite le reti di impresa, per passare alla promozione di una nuova cultura del verde per la salute dei cittadini nei centri urbani e stimolare quindi la ripresa dei lavori pubblici, inserendo la separazione delle opere a verde dai general contract, sino ad arrivare alla semplificazione e al supporto per operare sui mercati esteri potenziali e per rafforzarsi su quelli dove si è già protagonisti.

giovedì 7 agosto 2014

EMBARGO RUSSIA, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “BRUXELLES FACCIA SENTIRE LA SUA VOCE. LA GUERRA DELL’ORTOFRUTTA E DEI PROSCIUTTI COMPROMETTE RELAZIONI COMMERCIALI IMPORTANTI”

Fonte: Confagricoltura  

Domani a Bruxelles riunione del mondo agricolo con la Commissione sulle contromisure

“Le guerre commerciali e gli embarghi non servono, anzi rischiano di compromettere ancora di più le economie mondiali”. È questo il secco commento di Confagricoltura alla dura presa di posizione di Mosca che ha previsto un embargo durissimo applicato a molti prodotti agroalimentari originari anche dall’Europa, tra i quali ortofrutta, carni bovine, suine e pollame, prodotti lattiero-caseari ed ittici, varie preparazioni alimentari anche a base di carni (tra cui i salumi). “Siamo molto preoccupati per l’evoluzione della situazione e per le ripercussioni che tale decisione può avere per gli equilibri di mercato e per l’agricoltura e l’agroalimentare italiano ed europeo – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi -. Gli scambi commerciali sono uno strumento di crescita e di sviluppo, non devono divenire una base di contenzioso tra Paesi che vincola i commerci, determina squilibri di mercato e, in ultima analisi, mette a rischio le imprese, pregiudica la stabilità ed il progresso delle economie”. “Sono a rischio miliardi di euro in beni che ogni anno l’Europa commercializza in Russia – ha ricordato Guidi - . La bilancia commerciale agroalimentare UE-Russia è largamente in attivo e nel 2013 ha superato la soglia dei 10 miliardi di euro”. Confagricoltura fa presente che, tra i principali prodotti esportati dall’Europa verso Mosca, c’è l’ortofrutta (prima voce dell’export europeo con quasi due miliardi di euro esportati); seguono, subito dopo, carni, bevande - tra cui il vino, che comunque non è oggetto dell’embargo e prodotti lattiero caseari. Tutti comparti essenziali nei quali l’Italia è leader ed anche protagonista delle esportazioni. “Il divieto di esportare prodotti ortofrutticoli – commenta infine il presidente di Confagricoltura – impatta su questo comparto in una fase delicatissima considerata la crisi della frutta estiva. Domani è prevista a Bruxelles una riunione del mondo agricolo con la Commissione europea per discutere di eventuali rimedi alla difficile situazione, è urgente che l’Europa faccia sentire con forza la sua voce”.

Qui altri dati: www.agrestetv.it/documenti/russia.doc

METEO E MERCATO, NICASTRO (CONFAGRICOLTURA): “POMODORO DA INDUSTRIA, ‘ANNEGA’ TRA MALTEMPO ED ANARCHIA DI MERCATO”

Fonte: Confagricoltura

“Bombe d’acqua, piogge intense e grandinate che, in questi mesi estivi si stanno abbattendo sull'Italia, provocano danni enormi alla coltivazione del pomodoro da industria, con rilevanti perdite di prodotto per la concomitanza dell’anomalo andamento climatico con il periodo della raccolta. A causa del maltempo si evidenziano pure diverse fitopatie come peronospora, batteriosi, alternaria”. La situazione di estrema difficoltà dei produttori è messa in evidenza da Marco Nicastro, presidente della Federazione nazionale ‘Pomodoro da industria’ di Confagricoltura. Confagricoltura sta monitorando con attenzione la situazione territoriale. Dal report si evince, tra l’altro, che in Puglia si stima il 30% di produzione in meno rispetto allo scorso anno; in Emilia Romagna stanno comparendo i primi fenomeni di marcescenza sul prodotto in campo. In Campania le consegne, iniziate a metà luglio, mostrano basse rese per ettaro. “In più – osserva Nicastro – c’è l’aggravante dell’assenza di contratti con le industrie al Centro-Sud ed i produttori sono ancor meno tutelati sul prezzo all’origine. Ed il nostro lavoro annega così tra maltempo e anarchia di mercato”. “Mentre nello scorso gennaio nel Nord Italia è stato sottoscritto l'accordo interprofessionale, che fissa per ogni chilo di pomodoro un prezzo di 9,2 centesimi, nel Centro-Sud si è costretti a lavorare alla cieca senza un prezzo di riferimento – spiega il rappresentante di Confagricoltura -. Dove c’è l’accordo di filiera i danni sono più contenuti”.

mercoledì 6 agosto 2014

L'O.I. PERA METTE IN ATTO LE PRIME ATTIVITÀ PER LA PROSSIMA CAMPAGNA: VIA DAL MERCATO FRESCO I CALIBRI DI ABATE SOTTO I 60 MM

Fonte: Organizzazione Interprofessionale Pera

Ferrara, 6 Agosto 2014 - Nel corso dell'ultimo comitato di coordinamento della Organizzazione Interprofessionale pera, e' stata condivisa, a maggioranza, una decisione che segna un importante punto di partenza per il sostegno della competitivita' della Pera Abate Fetel. Il Comitato dell'OI ha infatti deliberato di non commercializzare sul mercato fresco i calibri di pera abate inferiori ai 60 mm con l'obiettivo di garantire da subito tonicita' al mercato e salvaguardare una offerta di qualita' elevata in termini di pezzatura ma non solo. " La decisione del Comitato di Coordinamento dell'OI, dichiara il Presidente Gianni Amidei - e' uno dei primi atti importanti che svolge l'Organizzazione riconosciuta a marzo 2014. E' una manovra pensata per vitalizzare il mercato che dovra' puntare l'interesse su un prodotto di elevata qualita' anche dal punto di vista organolettico. In termini quantitativi la non commercializzazione riguardera' circa il 5/7% dell'offerta di Abate Fetel . Il calibro sotto i 60 mm sara' destinato esclusivamente all'industria di trasformazione. L'Oi Pera e' lo strumento ideale - conclude Amidei- per qualificare l'offerta soprattutto in una fase di stagnazione dei consumi come quella attuale." L'Interprofessione Pera e' nata grazie alla condivisione di oltre 30 imprese ed organizzazioni e grazie al supporto della Regione Emilia Romagna, e rappresenta circa il 70% della produzione commercializzata. L'attivita' si concentra, in particolar modo sulla pera Abate Fetel la cui produzione europea si concentra esclusivamente in Emilia Romagna e zone limitrofe. La produzione di pere Abate Fetel in Italia raggiunge una media di 300.000 tonnellate. La commercializzazione della pera (comprensiva di tutte le varietà) si concentra per il 75% sul mercato nazionale. All'export e' destinata una quota di circa 140.000 tonnellate totali annue che rappresentano in termini di valore quasi 150 milioni di euro. I mercati di sbocco sono principalmente quelli europei ma, negli ultimi anni si sono sviluppati scambi commerciali importanti con la Russia e i paesi Baltici, con gli Usa e il Canada oltre al Nord Africa e, prossimamente con il Sud Est Asiatico.

XYLELLA, MIPAAF: FISSATI I PRINCIPI PER DECRETO DI EMERGENZA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali comunica che, presso il Palazzo dell’Agricoltura, si è svolta una riunione sull’emergenza fitosanitaria Xylella fastidiosa, che ha colpito le piante di olivo nella provincia di Lecce. In tale contesto, sono stati illustrati ed esaminati i più recenti dati sulla diffusione del batterio e le proposte di intervento più urgenti per contenere il fenomeno. A questo proposito, si è deciso di integrare la proposta di decreto con cui verrà dichiarato lo stato di emergenza fitosanitaria, peraltro già sottoposto all’attenzione del Comitato fitosanitario nazionale, con le misure esecutive che la Regione Puglia si è impegnata a proporre, in vista della riunione convocata per il prossimo 27 agosto. Più in particolare, oltre all’istituzione di una cabina di regia incaricata di coordinare le varie iniziative, il decreto di emergenza dovrà contenere: a) dettaglio delle misure da adottare con l’approfondimento degli strumenti normativi più opportuni per poterle tempestivamente attuare; b) piano esecutivo di intervento, che dia puntuale applicazione al piano di azione già trasmesso alla Commissione europea e individui gli interventi nazionali aggiuntivi, con particolare riferimento all’ istituzione di una fascia di salvaguardia tra la zona colpita e le aree indenni; c) attività di ricerca, per completare la conoscenza dei meccanismi di diffusione del contagio e per individuare piante resistenti; d) modalità di finanziamento del piano di intervento, attraverso le risorse stanziate dalla legge di stabilità 2014 e dal programma comunitario, una volta cofinanziato. Quanto alle risorse stanziate dalla legge di stabilità 2014 (artiolo 1, comma 297 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 – Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato), si precisa che il decreto ministeriale di riparto dello stanziamento tra le varie misure previste (potenziamento servizio fitosanitario nazionale, emergenza Xylella fastidiosa e controllo sementi OGM) è stato da tempo emanato e che i fondi per far fronte all’emergenza Xilella, come da indicazione della Regione Puglia, sono destinati all’ARIF - Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali della Puglia. L’erogazione di dette risorse è subordinata alla presentazione del programma esecutivo di intervento che la Regione Puglia si è impegnata a definire, unitamente all’individuazione delle attività da inserire nel decreto di emergenza fitosanitaria.

MIPAAF: I RISULTATI DELLA LOTTA BIOLOGICA PROPAGATIVA AL CINIPIDE DEL CASTAGNO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Tavolo di filiera frutta in guscio – sez. castagne, convocato dal MiPAAF nei giorni scorsi alla presenza dei rappresentanti regionali, ha ufficializzato i risultati del progetto "BIOINFOCAST", finanziato dal MiPAAF e coordinato dal CRA-Centro di ricerca per l'agrobiologia e la pedologia di Firenze, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell'Università degli Studi di Torino e la società ATS tra le Associazioni del Castagno. E’ stato importante l’impegno messo in campo per la realizzazione del progetto. Dal 10 aprile al 12 maggio 2014, da parte delle Associazioni castanicole, sono stati consegnati ai Servizi Fitosanitari delle Regioni coinvolte nel progetto 1.010 lanci (composti da individui maschi e femmine) del parassitoide allevato presso il DISAFA. Le Associazioni hanno curato l'organizzazione, il prelievo e la distribuzione di un numero doppio di lanci diTorymus sinensis rispetto ai 500 forniti nel 2013. A questi lanci, si dovranno sommare quelli regionali ricavati dai Centri di moltiplicazione del Torymus sinensis sul territorio nazionale, ormai attivi e già finanziati dal MiPAAF nel corso del 2011. La copertura del territorio nazionale castanicolo è stata capillare e il compito del MiPAAF si è concluso con questa fase del progetto. I lanci saranno portati avanti dalle Regioni negli anni successivi grazie ai Centri di moltiplicazione presenti sui territori, già finanziati dal MiPAAF. Le relazioni complete dei dati relativi ai lanci e la loro georeferenziazione che perverranno al MiPAAF dalle Regioni verranno pubblicati sul sito internet del MiPAAF.

TAVOLO NITRATI, MIPAAF: RAGGIUNTO ACCORDO SULL’UTILIZZO AGRONOMICO DEL DIGESTATO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che, alla presenza del Ministro Maurizio Martina e del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, si è svolta ieri la riunione del tavolo di lavoro sui nitrati, cui hanno preso parte anche i rappresentanti delle Regioni maggiormente interessate all’attuazione della direttiva nitrati e delle organizzazioni di categoria. Durante l’incontro è stata presa in esame l’ultima versione del decreto interministeriale “Criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato”. L’analisi si è in particolare soffermata su alcuni aspetti di particolare rilevanza, quali: la suddivisione del digestato in agrozootecnico e agroindustriale; le condizioni per la sua assimilazione ai fertilizzanti di origine chimica; l’uso delle produzioni agricole dedicate da immettere negli impianti di digestione anaerobica; la possibilità di utilizzare metodi alternativi al limite di spandimento di 340 kg/ha di azoto nelle zone non vulnerabili. Alla fine dell’incontro, il Ministro Martina, ringraziando il Ministro Galletti per la sensibilità dimostrata di fronte ad una problematica rimasta irrisolta da anni, si è impegnato a trasmettere al Ministero dell’Ambiente l’ultima versione del decreto “effluenti di allevamento-digestato”, sulla base delle intese raggiunte ieri, affinché possa essere condiviso ed inviato al più presto all’esame della Conferenza Stato Regioni per il previsto parere.

martedì 5 agosto 2014

MALTEMPO, CONFAGRICOLTURA BOLOGNA: “FORTE PREOCCUPAZIONE PER MOLTE PRODUZIONI AGRICOLE. IL MALTEMPO ALLUNGHERÀ INEVITABILMENTE LE CAMPAGNE DI RACCOLTA, PROVOCANDO COSÌ UN AUMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE PARI AL 15-20%. LE INCESSANTI PIOGGE RICHIEDERANNO INOLTRE MAGGIORI TRATTAMENTI CONTRO GLI ATTACCHI FUNGINI”

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna

Sale l’attenzione sulla campagna agricola estiva che si preannuncia allarmante per molte produzioni agricole. A un drastico calo dei prezzi nell’ortofrutta e nel vino, determinato dalla netta flessione dei consumi e dalla difficile congiuntura di mercato, si aggiungono le criticità provocate dalle condizioni climatiche avverse. Ad esprimere “forte preoccupazione per le principali produzioni agricole del territorio, dal settore vitivinicolo al bieticolo saccarifero, all’ortofrutticolo” è Confagricoltura Bologna, organizzazione agricola che raggruppa in provincia oltre 2mila imprese. “Il protrarsi del maltempo allungherà inevitabilmente le campagne di raccolta, provocando così un aumento dei costi di produzione pari anche al 15-20 per cento – fa notare Confagricoltura Bologna. “Gli eventi temporaleschi particolarmente violenti e duraturi richiederanno, inoltre, maggiori trattamenti contro gli attacchi fungini per contrastare importanti patologie della vite come la peronospera e la botrite - il cui rischio aumenta in caso di piovosità - oppure come la cercospora nelle bietole”. “La campagna bieticolo-saccarifera, partita già a rilento lo scorso 25 luglio causa intemperie e perturbazioni atmosferiche, rischia di chiudersi – sottolinea l’organizzazione agricola bolognese - oltre il termine previsto, ossia intorno alla metà di ottobre, ripercuotendosi in maniera negativa sulla semina successiva delle colture cerealicole”.

PESCA, API (CONFAGRICOLTURA): BUROCRAZIA E CANONI DEMANIALI MARITTIMI IMPEDISCONO LO SVILUPPO DI UN SETTORE STRATEGICO. APPREZZAMENTO PER IL PIANO MINISTERIALE IN 5 AZIONI

Fonte: Confagricoltura

Un Dossier sui Canoni demaniali marittimi è stato consegnato da Antonio Trincanato, direttore dell’Api (Associazione dei piscicoltori italiani di Confagricoltura) al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ed al sottosegretario con delega alla Pesca e all'Acquacoltura Giuseppe Castiglione in occasione della loro visita ad “Acqua Azzurra”, l’innovativo impianto di acquacoltura di Pachino (Siracusa). Il dossier reca una serie di proposte per la semplificazione burocratica, tra cui l’attivazione di uno "sportello unico" per l'esercizio dell'attività di acquacoltura. Martina e Castiglione hanno assicurato l'impegno del ministero ad adoperarsi per risolvere l’annoso problema dei canoni demani marittimi per le imprese di acquacoltura. L’Api ha anche apprezzato la volontà di sburocratizzare il settore e l’iniziativa di costituire una task force con le Regioni per ricercare soluzioni rapide ed efficaci al fine di evitare il rischio di disimpegno delle risorse del Fondo europeo per la pesca (FEP), non ancora spese. Nel corso della visita Martina e Castiglione hanno potuto osservare la complessità e la tecnologia che caratterizza un allevamento ittico, apprezzando l'impegno dell’amministratore delegato Salvatore Puglisi Cosentino e degli imprenditori del comparto in generale, che riescono a fare impresa, contribuendo a ridurre il deficit nazionale di prodotti ittici, nonostante le difficoltà. La visita ad “Acqua Azzurra” ha dato l’opportunità a Martina di presentare il piano ministeriale "in cinque azioni" che intende attivare per la pesca e l'acquacoltura, a sostegno dell'occupazione e del reddito dei nostri pescatori e per il rilancio di un settore strategico per il nostro Paese.

lunedì 4 agosto 2014

MIPAAF, PRESENTATO PIANO DI AZIONI PER LA PESCA MARTINA: 5 MOSSE PER IL RILANCIO DEL SETTORE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Ministro Maurizio Martina, insieme al Sottosegretario Giuseppe Castiglione, ha presentato il piano di azioni per il rilancio della pesca e dell’acquacoltura, in occasione della visita agli operatori della filiera ittica in Sicilia. “La tutela delle nostre risorse marine – dichiara il Ministro - passa anche attraverso una politica strategica per la pesca e l’acquacoltura. Parliamo di un settore che impiega circa 30mila persone e che dà vita ad un sistema come quello della trasformazione del pesce che fattura 2,2 miliardi di euro. In Italia con 12 mila imbarcazioni é presente circa il 14% della flotta europea. Per la salvaguardia e il rilancio della pesca abbiamo approntato un primo piano di 5 azioni principali che si sviluppa da quest’anno. L’obiettivo chiaro è quello di sostenere l’occupazione e il reddito dei nostri pescatori e di rilanciare un settore strategico del nostro Paese. Con i 537 milioni di euro della nuova programmazione e con la riprogrammazione delle risorse residue vogliamo incidere per contrastare la crisi e dare futuro all'intera filiera ittica”. “Il primo punto – prosegue Martina - è ottimizzare l’utilizzo delle risorse comunitarie e utilizzarle per il rilancio di medio lungo periodo del comparto, evitando gli sprechi. Sui fondi della programmazione 2007-2013, purtroppo, abbiamo rilevato il ritardo di alcune Regioni nella spesa delle risorse comunitarie. Vogliamo intervenire subito istituendo una task force ministeriale per supportare la gestione amministrativa, evitando il disimpegno automatico e la conseguente penalizzazione dei lavoratori e concentrando le risorse su misure condivise volte ad attenuare gli effetti della crisi e a supportare i comparti strategici. Con lo stesso intento abbiamo pensato ad una rimodulazione del cofinanziamento, così da liberare 45 milioni di euro di risorse nazionali da destinare a interventi per ammortizzatori sociali (con circa 15 milioni di euro) e ad altre misure immediatamente attivabili. Per stimolare un’operazione di semplificazione abbiamo reperito e sbloccato già nei giorni scorsi 400mila euro relativi alle Convezioni per lo sviluppo della filiera della pesca, dove lavoreremo in collaborazione con le Associazioni nazionali di categoria”. “Nel corso del Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Ue – aggiunge il Ministro - la pesca avrà un ruolo centrale. Intendiamo monitorare attivamente la fase di avvio della nuova Politica Comune della Pesca (PCP) e l’entrata in vigore del Fondo europeo per gli affari marittimi e della pesca (FEAMP). A questo proposito, sosterremo un’attuazione tempestiva ed efficace dei nuovi quadri normativi e siamo al lavoro per garantire lo sviluppo sostenibile del settore, tenendo conto degli aspetti ambientali, economici e sociali. Siamo convinti che l’Italia debba giocare quel ruolo importante nel Mediterraneo che deriva dalla sua posizione geoeconomica, sfruttando le straordinarie opportunità che si presentano in particolare su questi temi. Anche per questo, in concomitanza con il Semestre, abbiamo voluto organizzare due grandi appuntamenti di portata internazionale. Il primo si svolgerà il 30 ottobre a Catania e sarà dedicato alla “Blue Economy”, collegando le potenzialità dell'economia del Mare con il grande tema di Expo della sicurezza alimentare. Il secondo sarà la Conferenza sull’acquacoltura mediterranea con FAO e CGPM, che si terrà a Bari l’11 dicembre, che sarà utile per valorizzare un settore che ha ampi margini di crescita sui mercati mondiali”. “Voglio inoltre sottolineare – conclude Maurizio Martina - il ruolo delle Capitanerie di Porto nell'attuazione di questo piano di azioni e più in generale nel rispetto della legalità nella filiera ittica. Il lavoro quotidiano e l'alta professionalità della Guardia Costiera, infatti, ci consente di tutelare i consumatori, proteggere i tanti pescatori onesti che rispettano le regole e salvaguardare le risorse marine. Determinante, ad esempio, è stato anche il contributo delle Capitanerie di Porto nell'uscita dalla procedura d'infrazione per l'uso delle spadare, grazie a migliaia di controlli svolti in mare”.  

LE AZIONI

1. “Task force” di sostegno alle Regioni per evitare il disimpegno automatico dei fondi europei Programmazione 2007-2013
Per scongiurare la perdita di fondi ed imprimere impulso alla spesa regionale è stata istituita un’apposita unità di supporto (“task force”) del Mipaaf che si occuperà a partire dal mese di settembre di supportare le Regioni nell’attuazione del programma. I ritardi accumulati da alcune Regioni, che secondo gli ultimi dati disponibili hanno speso meno del 40% delle risorse complessive del programma che dovrà chiudersi nel 2015, impongono una accelerazione delle procedure di spesa, evitando un rischio di perdita di fondi. La task force, oltre a garantire un maggior coordinamento degli interventi nazionali e regionali, contribuirà anche a suggerire le soluzioni più adatte per superare le criticità riscontrate dagli Organismi intermedi durante i controlli amministrativi e informatici svolti nell’ambito del Sistema di gestione e controllo. All’unità è assegnata la funzione propositiva, di stimolo, coordinamento, vigilanza e valorizzazione delle attività in atto a livello locale nonché il monitoraggio dell’attuazione. Avrà anche il compito di assistere l’Amministrazione nella gestione del programma con riferimento alle attività di controllo e monitoraggio dei compiti spettanti agli Organismi Intermedi. Un impegno importante del Ministero a supporto delle amministrazioni regionali volte e rafforzare la collaborazione istituzionale nell'interesse generale dell'efficientamento della spesa dei fondi europei, in coerenza con quanto sta avvenendo sugli altri fondi.  
2. Rimodulazione dal 50% al 75% del tasso di cofinanziamento comunitario per le Regioni Obiettivo Convergenza
L’azione di rimodulazione effettuata sull’Asse prioritario 2 è finalizzata non solo a evitare di perdere risorse importanti, ma anche a finanziare un nuovo Piano di Azione per la Pesca con una dotazione di circa 45 milioni di euro di risorse nazionali, di cui circa 36 milioni di euro a valere sul Fondo di Rotazione ed i restanti a carico dei bilanci regionali. Le risorse nazionali, previo accordo con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, manterranno la destinazione territoriale, in modo che nessuna regione perda le risorse che resteranno a disposizione dei territori per finanziare, con circa 16 milioni di euro, un intervento sugli ammortizzatori sociali, come ad esempio la Cassa integrazione guadagni in deroga, e altre misure immediatamente spendibili che saranno identificate con le Regioni interessate.  
3. Semplificazioni
Il rilancio del settore avverrà non solo attraverso nuove risorse, ma anche attraverso una accelerazione del necessario processo di semplificazione. A tale fine sono stati sbloccati circa 400mila euro per operazioni di semplificazione, da realizzare attraverso Convenzioni per lo sviluppo della filiera pesca,che saranno svolte, attraverso una selezione con bandi, da parte delle Associazioni nazionali di categoria ovvero da Consorzi dalle stesse istituiti.
 4. Nuova programmazione Politica Comune della Pesca 2014-2020
Con la nuova programmazione saranno disponibili risorse per 537 milioni di euro fino al 2020. Di queste, 424 milioni di euro saranno utilizzati per misure di sostenibilità della pesca e dell'acquacoltura, 61 milioni di euro saranno destinati ad attività di controllo, 47 milioni di euro per la raccolta di dati scientifici e 4,4 milioni di euro per la politica marittima integrata da coordinare con la parte gestita dalla Commissione Ue. E' già in fase di definizione il Programma operativo nazionale, che nelle prossime settimane sarà concordato con le Regioni e con gli operatori del settore, che consentirà con anticipo all'Italia di essere pronta per l'attuazione delle misure FEAMP fino al 2020. La grande occasione del prossimo ciclo di programmazione dovrà necessariamente concentrare le risorse, con un più forte ruolo nazionale, su un numero minore di priorità garantendo il raggiungimento dei target di spesa all'interno di una strategia condivisa con gli enti locali. 5.Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione europea
La pesca è uno dei temi sui quali la Presidenza italiana ha previsto un impegno importante. Si metteranno al centro le riforme aperte, dalle norme attuative della PCP al regolamento “Omnibus”, fino ai nuovi accordi sulle possibilità di pesca per il 2015 nelle acque UE e internazionali (TAC e quote: Regolamento generale, Mar Baltico, Mar Nero, specie da acque profonde), che dovranno essere pienamente coerenti con gli obiettivi della nuova Politica Comune della Pesca (sostenibilità, regionalizzazione, crescita). Nel corso del Semestre, poi, particolare attenzione sarà inoltre rivolta all’acquacoltura, valorizzando i fattori di: competitività e semplificazione; crescita e occupazione; ruolo di risorsa alimentare.  

Eventi programmati nel semestre di Presidenza in collegamento con tematiche EXPO 2015
"Blue day” Convegno internazionale sulla Blue Economy - Organizzato il 30 ottobre a Catania, in accordo con il Ministero dei Trasporti e il Ministero della Difesa, vedrà la partecipazione dei Ministri europei del Mediterraneo, la Commissaria Europea agli affari marittimi e alla pesca, i rappresentanti FAO e tutti gli attori coinvolti nella crescita dell’economia del mare. Una giornata interamente dedicata alla Blue economy, attraverso focus di approfondimento e dialogo sulle principali questioni legate alla pesca. Nell’inquadramento di una governance globale degli oceani, l’iniziativa coordinerà i vari settori, con un focus sull’uso sostenibile delle risorse marine viventi soprattutto come fonte di cibo sano e di qualità per il pianeta, ma senza trascurare approfondimenti tecnici in campi quali: l’efficienza energetica (motori delle imbarcazioni); interazione fra turismo e altre attività economiche, come i trasporti; sorveglianza in mare e sicurezza per il mare.

Conferenza sull’acquacoltura mediterranea (FAO/CGPM) – Organizzata a Bari l’11 dicembre, con la Fao e la Commissione generale pesca nel Mediterraneo (CGPM), sarà un momento decisivo per la creazione di un percorso volto a valorizzare l’acquacoltura mediterranea ed il suo fondamentale contributo nell’ambito delle produzioni di cibo sano e di qualità per il pianeta.  

I Controlli delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera
Le Capitanerie di Porto mettono in campo operazioni mirate su tutta la filiera ittica nell'attuazione del piano strategico di azioni e più in generale nel rispetto della legalità in mare e nelle fasi di commercializzazione. Nel 2013 i controlli effettuati dalla Guardia Costiera sono stati 82.836. Il lavoro quotidiano della Guardia Costiera consente di tutelare i consumatori, proteggere i tanti pescatori onesti che rispettano le regole e salvaguardare le risorse marine. Determinante, ad esempio, è stato anche il contributo delle Capitanerie di Porto nell'uscita dalla procedura d'infrazione per l'uso delle spadare, grazie a migliaia di controlli svolti in mare.

Qui le slide sul piano di azione per la pesca: 
http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7883