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lunedì 31 marzo 2014

BRITISH AMERICAN TOBACCO INVESTE SULL’ITALIA 65 MILIONI DI EURO DI INVESTIMENTO NELLA FILIERA RINNOVATO L’IMPEGNO PER L’ACQUISTO DI TABACCO ITALIANO A SOSTEGNO DELLE 53 MILA FAMIGLIE DI PRODUTTORI CHE OPERANO NEL SETTORE

Fonte: Agrinsieme

British American Tobacco Italia rinnova il suo sostegno alla filiera, impegnandosi all’acquisto di 4 milioni e mezzo di Kg di tabacco italiano all’anno per il triennio 2014/2016, per un volume d’affari pari a circa 65 milioni di Euro in tre anni. L’importante annuncio è stato dato dal Presidente ed Amministratore Delegato di British American Tobacco Italia (BAT Italia) Marc C. Lundeberg nel corso dell’incontro “Tabacco: accordi di programma, una risposta alla nuova PAC e alla direttiva sui prodotti del tabacco” organizzato oggi a Verona insieme ad Agrinsieme ed Unitab per presentare le opportunità offerte dall’accordo di programma con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. “Il nostro obiettivo – spiega Lundeberg – è garantire prospettive commerciali sostenibili alla coltivazione italiana del tabacco, che dà lavoro a più di 50.000 persone. Il nostro investimento rappresenta un segnale forte dell’impegno e l’attenzione che il Gruppo BAT ha per il settore agricolo Italiano e per i suoi addetti che ha le capacità per competere sul mercato internazionale. L’accordo di programma assume particolare rilievo alla luce delle difficoltà che il comparto del tabacco sta attraversando e che richiede una regolamentazione ed una fiscalità che garantiscano competitività e sostenibilità.” Il Viceministro delle Politiche Agricole e Forestali, Andrea Olivero dichiara: “Sono soddisfatto di questa importante iniziativa che dà respiro ad un settore importante nel panorama agricolo italiano. Auspico che il sostegno alla filiera del tabacco sia accompagnato da adeguati strumenti normativi e fiscali che, attraverso il mantenimento di trasparenti dinamiche competitive, assicurino al settore una solida sostenibilità”. Nonostante il sensibile calo dei volumi collegato alla crescita del contrabbando si avvertono di recente segnali di recupero del mercato legale dovuti ad una maggiore concorrenza. Il settore del tabacco genera entrate fiscali pari a ca.14 miliardi di euro tra IVA e accisa nel 2012 rappresentando una delle principali fonti erariali per lo Stato Italiano. L’Italia con 15.000 ettari coltivati rappresenta il primo paese produttore di tabacco in Europa e il decimo nel mondo. Gli addetti occupati attualmente nell’intera filiera sono circa 200.000, dei quali il 25% coinvolti proprio nella produzione (tabacchicoltura e trasformazione) mentre il rimanente 75% nelle fasi distributive. l’Accordo di oggi, con le sue caratteristiche, riesce a dare respiro e sbocchi commerciali al ad un ampio numero produttori del comparto. Mario Guidi, coordinatore Agrinsieme, ha concluso: “Ad oggi alcuni accordi sono già scaduti da tempo, altri andrebbero attivati con acquirenti mai coinvolti. In questo processo il ruolo del ministero delle Politiche agricole è fondamentale, anche per dare un segnale di attenzione politica al settore, garantendo pari opportunità a tutti gli operatori della filiera, evitando che alcune varietà, come quelle campane, vengano discriminate. Per questo chiediamo al Governo di assicurarsi che nel quadro dei nuovi accordi di programma siano rispettati questi principi per tutti gli operatori della filiera e sia sostenuta la collocazione e la commercializzazione dell’ intera produzione nazionale, comprensiva di tutte le varietà e le zone di produzione. British American Tobacco sta dimostrando oggi di avere fiducia in tutta la tabacchicoltura Italiana e si sta impegnando a fare investimenti, che auspichiamo si moltiplichino, per sostenerla e mantenere vivo il tessuto economico e sociale che la contraddistingue”. Tra gli intervenuti al convegno anche Oriano Gioglio, Presidente Unitab, Stefano Mantegazza, Segretario Generale UILA – UIL, Paolo De Castro, Presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo ed il veronese Onorevole Alberto Giorgetti, membro della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati e già Sottosegretario Ministero dell’Economia e delle Finanze con delega alle Dogane e ai Monopoli.

sabato 29 marzo 2014

UN SALTO DI QUALITÀ DELLA POLITICA NAZIONALE PER INCENTIVARE IL SETTORE

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Lorenzo Boldrini di Cia Ferrara, nel corso del Convegno “Terra è Futuro”, ha chiesto al neo Ministro delle Politiche Agricole Martina di favorire al massimo gli investimenti in agricoltura a medio e lungo termine

«Il settore agricolo è quello che ha tenuto di più in questi anni di crisi. Si tratta però di una “macchina” che gira in maniera costante ma lenta e faticherà, forse più di altri comparti, a ripartire con slancio. Quali sono le azioni che il Governo e il Ministero delle Politiche Agricole attuerà per incentivare il settore e dargli forza propulsiva?». Una domanda che Lorenzo Boldrini, presidente Provinciale di Cia Ferrara, ha sottoposto al neo ministro Maurizio Martina, in città per intervenire al convegno “Terra è Futuro - Una nuova Agricoltura, volano per lo sviluppo in Emilia Romagna”. Un quesito che ha voluto sottolineare l’emergenza che stanno vivendo gli agricoltori: avere soldi da investire per rinnovare le aziende, facendo miglioramenti strutturali e produttivi. Fattori non da poco che, soprattutto nei prossimi anni, potrebbero fare la differenza tra l’avere un reddito agricolo soddisfacente e non essere più in grado di fare agricoltura in maniera remunerativa. «Ho voluto attirare l’attenzione – spiega Boldrini – sul bisogno di fare investimenti delle aziende e sugli incentivi rivolti al settore agricolo per favorirli, che attualmente provengono dall’Europa, con la Pac, e dalla Regione attraverso i Piani di Sviluppo Rurale. Fin qui parliamo di “storia” nota dell’incentivazione all’agricoltura. Sappiamo che i Piani di Sviluppo Rurale sono in via di definizione e saranno certamente una fonte preziosa a sostegno agli investimenti aziendali, anche per favorire l’ammodernamento delle imprese e l’insediamento di giovani e donne. Sappiamo che la nuova Politica Agricola Comune sarà meno remunerativa e i contributi pagati per ettaro saranno gradualmente diminuiti, rispetto a prima. Quello che vorremmo capire – continua Boldrini – è quale impegno il Governo si assumerà e quanto sarà forte e coerente nell’applicare le regole per una giusta distribuzione della Pac. Non sappiamo, inoltre, se saranno previste ulteriori forme di incentivazione e semplificazione burocratica. I rappresentanti politici nazionali - continua Boldrini – dovrebbero prendere due decisioni importanti per favorire gli investimenti: istituire un fondo bancario a garanzia del credito alle imprese e abbattere i tassi di interesse per la concessione di mutui. Il tutto finalizzato, appunto, al miglioramento dell’azienda in maniera globale, dal punto di vista fondiario, meccanico, tecnico e produttivo. Con le banche che già da diversi anni non concedono mutui e i tassi di interesse così alti, sta diventando impossibile per un’azienda fare investimenti a medio e lungo termine. E quelle che ci riescono lo fanno con fatica, rinunciando a buona parte del reddito per molti anni. Mi auguro – conclude Boldrini – che questo ministro giovane e pieno di voglia di fare, abbia più tempo davanti a sé, rispetto ai precedenti, per attuare la sua politica. Perché l’agricoltura ha davvero molto bisogno di una politica attenta, veloce nell’agire e molto concreta.»

venerdì 28 marzo 2014

ASSICURAZIONI: AGRINSIEME SODDISFATTA PER LA PROROGA DELLA SCADENZA PER LA SOTTOSCRIZIONE DELLE POLIZZE SULLE COLTURE AUTUNNO-PRIMAVERILI

Fonte: Agrinsieme  

Accolta la richiesta del Coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza Cooperative Agroalimentari al ministro Martina per uno slittamento dei termini

Agrinsieme, il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, ha accolto con soddisfazione la proroga al 30 aprile 2014 per la stipula delle polizze assicurative agevolate sulle colture autunno-primaverili e quelle permanenti. Lo spostamento della data di scadenza, precedentemente fissata al 31 marzo 2014, era stata sollecitata con una lettera al ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, dal coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi. La richiesta nasceva dal fatto che molte imprese agricole si trovavano in forti difficoltà a rispettare le date fissate dal piano assicurativo 2014, soprattutto quella del 31 marzo, che interessa tutto il comparto della frutta, l’uva da vino e i seminativi, a causa dei tempi ristrettissimi disponibili. “E’ da considerare – evidenzia Agrinsieme - che l’inizio della campagna assicurativa di quest’anno non è stato in linea con le attese. Ci sono stati, infatti, ritardi nelle definizioni finali delle tariffe fra compagnie e consorzi di difesa e vi sono ancora diverse importanti aree del Paese dove non vi è un quadro completo e definito delle tariffe e condizioni assicurative da applicare ai contratti”. “ La proroga concessa – conclude Agrinsieme – consentirà di certo alle imprese di procedere con maggiore serenità alla scelta dei prodotti assicurativi per la copertura delle produzioni e allo stesso tempo permetterà una definizione completa dei contratti assicurativi su tutto il Paese”.

TABACCO, FIRMATO ACCORDO TRA MINISTERO E BRITISH AMERICAN TOBACCO ITALIA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato firmato giovedì 27 marzo, al Palazzo dell’Agricoltura l’accordo programmatico tra il Ministero, rappresentato dal Vice Ministro Andrea Olivero, e la British American Tobacco, rappresentata dal Presidente Marc Lundeberg. Obiettivo dell’accordo è quello di dare risposte concrete al settore attraverso una serie di misure tra cui l’importante novità, relativa alla durata che non sarà più biennale come in passato, ma sarà di tre anni, con la possibilità di un rinnovo coerente con il periodo di programmazione della nuova Politica agricola comune 2014-2020.

LE IMPRESE AGRICOLE ROSA SI PREPARANO ALL’EXPO 2015, L’EMILIA ROMAGNA FA DA APRIPISTA CON LE SUE ECCELLENZE AGROALIMENTARI

Fonte: Confagricoltura Donna Emilia - Romagna  

DI MUZIO: “ALLE ISTITUZIONI REGIONALI CHIEDIAMO DI INVESTIRE SUL PATRIMONIO RAPPRESENTATO DALL’ALTRA META’ DELL’AGRICOLTURA, QUELLA FEMMINILE; DI PROGRAMMARE UN PIANO DI SVILUPPO RURALE CHE PREVEDA MISURE E STRUMENTI ADEGUATI NON SOLO AZIONI INDIRETTE”

Sono 19.432 le imprese individuali femminili in Emilia Romagna, di queste 18.455 rette da over 40. In 8.524 società invece c’è almeno una donna nella compagine sociale (dati RER anagrafe aziendale, marzo 2014). Eppure questi numeri non bastano a fotografare la realtà. E’ quanto emerso venerdì 28 Marzo a Bologna al seminario “La qualità nel piatto: quando le donne fanno agricoltura”, organizzato da Confagricoltura Donna Emilia Romagna con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e dell’Accademia Italiana della Cucina. “Va sottolineata anche un’importante presenza femminile che talvolta non risulta dalle statistiche. Per conoscere quindi l’effettivo ruolo delle donne in agricoltura nonché il trend culturale-economico capace di offrire in futuro nuove opportunità imprenditoriali e nuovi bacini d’impiego, sarebbe quanto mai auspicabile un’indagine qualitativa da Piacenza a Rimini fatta di incontri diretti con le aziende” - ha dichiarato Antonietta Stinga che nella vita si occupa di formazione imprenditoriale e segue progetti nell’ambito della multifunzionalità per Dinamica (ente di formazione accreditato per l’agricoltura e l’ambiente). Ne è certa Rosanna Scipioni, docente universitaria e al tempo stesso imprenditrice agricola a Loiano (Bo): “In molti casi la donna appare come coniuge del conduttore ma spesso con diverse mansioni decisionali (pianificazione, contabilità, innovazione). Mostra capacità di mediazione; è meno attendista e più interventista. Contrasta il pragmatismo maschile e palesa maggior capacità a cedere il passo e a favorire il ricambio generazionale”. “Nella prossima programmazione regionale – ha affermato Maria Luisa Bargossi, responsabile del Servizio territorio rurale ed attività faunistico venatorie della Regione Emilia Romagna - saranno inserite azioni indirette di sostegno alle donne tra cui formazione professionale; investimenti in trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli; aiuto all’avviamento di impresa per attività extra agricole in zone rurali; supporto per investimenti nelle infrastrutture di banda larga; investimenti di fruizione pubblica in infrastrutture creative e turistiche”. Pronta è la risposta della presidente nazionale e regionale di Confagricoltura Donna Marina Di Muzio che alle istituzioni regionali chiede ancora con forza “di ascoltare le istanze delle imprenditrici agricole portate avanti dalle organizzazioni professionali; di investire sul patrimonio rappresentato dall’altra metà dell’agricoltura, quella femminile e di programmare un Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 che preveda misure e strumenti adeguati non solo azioni indirette. L’obiettivo principale è uscire dagli slogan per concentrarsi sulle donne che stanno effettivamente cambiando il panorama dell’agricoltura in Emilia Romagna. Che credono nella formazione e nella promozione della cultura dei sapori perché solo così si può fare qualità; che fanno innovazione e aggregazione: sono queste, infatti, le caratteristiche necessarie per valorizzare le tante eccellenze agroalimentari della nostra regione e puntare dritto all’Expo 2015 e alla conquista di nuovi mercati internazionali”. Lo sa bene Manuela Pagani, 37 anni, piacentina, dinamica capitana d’impresa e fresca vincitrice del premio De@Terra 2014 istituito dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, alle spalle un master in medicina comportamentale ed etologia d’animali d’affezione e un altro in conservazione della natura e gestione della fauna selvatica: a lei è andato il massimo riconoscimento nazionale per aver introdotto aspetti innovativi nella propria attività agricola. “La mia azienda - ha detto - è un luogo eletto per interventi che mirano all’incremento della diversità biologica e all’impiego di specie spontanee. Un luogo formativo, culturale ed educativo volto alla sostenibilità e alla conservazione della natura”. “Di qualità come sfida continua dell’agricoltura moderna” ha parlato invece Giovanni Ballarini, presidente dell’Accademia Italiana di Cucina citando uno dei grandi guru in materia, Philip B. Crosby: “La qualità va costruita, non controllata”.

ASSICURAZIONI, PROROGATO AL 30 APRILE TERMINE PER STIPULA POLIZZE AGEVOLATE SU COLTURE AUTUNNO-PRIMAVERILI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il termine del 31 marzo 2014 fissato dal piano assicurativo 2014 per la stipula delle polizze assicurative agevolate sulle colture autunno-primaverili è stato prorogato al 30 aprile. Il Ministro, Maurizio Martina, ha dichiarato che “la proroga consentirà uno svolgimento sereno della campagna assicurativa agricola, in considerazione delle difficoltà segnalate dagli agricoltori nella fase di avvio della campagna”. In questo modo sarà consentito un adeguato rodaggio delle nuove regole che si dovranno adottare, in vista dell’imminente passaggio degli interventi di sostegno economico al settore nel nuovo programma di gestione dei rischi finanziato dai fondi Pac/Feasr per il periodo 2015/2020.

giovedì 27 marzo 2014

EXPO, MARTINA: ADESIONE STATI UNITI D’AMERICA È SEGNALE DELL’IMPORTANZA STRATEGICA DELL’EVENTO DI MILANO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Ministro Maurizio Martina ha partecipato oggi all’incontro “Milan Expo and Transatlantic Economic Ties” presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America a Roma. L’appuntamento è stato l’occasione per ufficializzare la partecipazione degli USA a Expo Milano 2015. Alla presentazione dell’accordo erano presenti, tra gli altri, anche il Segretario di Stato Usa, John F. Kerry, il Ministro degli Esteri, Federica Mogherini e il Commissario unico per Expo 2015, Giuseppe Sala. “Sono orgoglioso – ha affermato il Ministro Martina – del risultato raggiunto oggi per Expo con l’ufficializzazione della partecipazione degli Stati Uniti, perché si tratta di un riconoscimento importante per la manifestazione e per l’Italia. Siamo convinti che il contributo in termini di contenuti al dibattito che verrà da un protagonista così importante all’interno dello scenario globale, non potrà che arricchire il confronto. Credo che vadano proprio in questo senso le parole di oggi del Presidente Obama e del Segretario Kerry sull’opportunità di Expo”.

MIPAAF: PRECISAZIONE SU EMENDAMENTO RELATIVO A BIBITE ANALCOLICHE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, in merito ad alcune notizie e dichiarazioni riportate dalla stampa sull'emendamento al DDL 1864 – Legge europea 2013 bis, relativo all'aumento di frutta nelle bevande, precisa che la norma non è riferita ai “succhi di frutta”, altrimenti regolamentati, bensì alle bevande analcoliche (per esempio il limoncino o le aranciate gassose), e solo a quelle prodotte in Italia. Il parere già espresso dal precedente Governo in Commissione agricoltura sulla questione era diretto ad evitare il rischio di far incorrere l’Italia in una nuova procedura d’infrazione, in quanto la Commissione europea ha evidenziato, tra l'altro, che l’aumento dal 12% al 20% del tenore di succo “naturale” nelle bevande analcoliche non è stato supportato da adeguate giustificazioni scientifiche e che la norma non è conforme con il principio della libera circolazione delle merci. Il Ministero precisa inoltre che le ricostruzioni dei fatti che attribuiscono al Ministro, Maurizio Martina, l'espressione di un parere negativo, non corrispondono alla realtà. Il Ministro ha condiviso la scelta del Governo, rappresentata dal Sottosegretario Gozi, di rimettersi al parere della Commissione Politiche dell'Unione europea a causa dei numerosi e delicati rilievi mossi sulla praticabilità dell'emendamento stesso. Il Ministero continuerà a lavorare e sostenere tutte le iniziative compatibili con il quadro europeo volte a sostegno di un comparto così importante come per l'intero settore agricolo e agroalimentare.

mercoledì 26 marzo 2014

CONFAGRICOLTURA: “OCCORRE PIÙ FRUTTA NEI SUCCHI, MA LA QUESTIONE VA AFFRONTATA A BRUXELLES”

Fonte: Confagricoltura

“Non sorprende la bocciatura della Commissione Politiche Ue della Camera dell’emendamento volto ad aumentare la percentuale di frutta in succhi e bevande analcoliche a base di frutta portandola dal 12 al 20 per cento”. E’ questo il commento di Confagricoltura. “La Commissione europea, già in passato, si è più volte pronunciata sulla questione – spiega l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - ritenendo tale disposizione inapplicabile in quanto lesiva delle norme europee in materia di libera circolazione delle merci”. “È evidente – osserva ancora Confagricoltura - che la situazione meriterebbe di essere affrontata, ma nelle giuste sedi, quelle comunitarie, con un’azione determinata da parte del governo. In tal senso il richiamo alle regole europee che anche il ministro Martina ha fatto oggi, al ‘question time” alla Camera sull’etichettatura”. Se una bibita si chiama aranciata o limonata, ad avviso di Confagricoltura, “è giusto che abbia una percentuale minima di succo di arancia o di limone e non solo bollicine”. “Confagricoltura – conclude la nota di Palazzo della Valle – non può che essere favorevole ad una soluzione in questi termini, che porterebbe benefici a tutti: un prodotto più sano e più gustoso, che avrebbe sicuramente un maggiore appeal verso il consumatore e un canale di sbocco più ampio per le nostre imprese”.

RIFORMA PAC: MIPAAF AVVIA, IN COLLABORAZIONE CON ISMEA, CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLA NUOVA OCM ORTOFRUTTA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in collaborazione con Ismea, ha indetto una consultazione pubblica sulla futura Strategia nazionale per la gestione dei programmi operativi sostenibili attuati dalle Organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo, che costituisce parte integrante della riforma della Pac 2014-2020. Lo scopo della consultazione non è solo quello di informare, ma anche di consentire, sulla base degli obiettivi e delle priorità proposti nel documento, la formulazione di pareri e osservazioni riguardo ai contenuti della Strategia nazionale e alle sfide future. Con la nuova programmazione sarà prioritario dare impulso ai processi di aggregazione delle Organizzazioni di produttori (Op) e delle loro Associazioni (Aop), favorendo la crescita dimensionale delle Op/Aop, l’ampliamento della gamma dei prodotti gestiti e il superamento dei dualismi territoriali. Il documento di consultazione “Verso la nuova strategia nazionale 2015-2020 dell’Organizzazione comune del mercato ortofrutticolo” è pubblicato sul sito web del Ministero. Possono inviare contributi e osservazioni cittadini, agricoltori, imprenditori della filiera agroalimentare, organizzazioni, amministrazioni pubbliche e in generale chiunque sia interessato a questa tematica utilizzando l’apposito modulo per i commenti da trasmettere all’indirizzo di posta elettronica: consultazionepubblica@mpaaf.gov.it.
La consultazione resterà aperta fino al 30 aprile 2014.

EXPO, MARTINA: PROGETTO SCUOLA OPERAZIONE FONDAMENTALE PER NUOVE GENERAZIONI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Questo progetto è una delle operazioni più importanti che stiamo portando avanti per Expo. L’Italia sarà capofila di un grande piano internazionale che ci permetterà di lasciare un’eredità culturale fondamentale, dando ai nostri ragazzi gli strumenti adatti per approfondire lo stretto legame che esiste tra cibo e ambiente. L’educazione alimentare è una vera e propria educazione civica e proprio per questo, attraverso il Corpo Forestale dello Stato e insieme al Ministero dell’Istruzione, svilupperemo percorsi per gli studenti delle scuole italiane nelle Riserve naturali tutelate dalla Forestale, basati sull’esperienza diretta con il nostro patrimonio ambientale”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, durante la conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta questa mattina a Roma presso l’Istituto scolastico ‘Vincenzo Gioberti’, del Progetto Scuola di Expo Milano 2015, a cui ha preso parte anche il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, la Presidente Rai Anna Maria Tarantola e Andrea Segré, fondatore di Waste Watcher. Cuore pulsante del Progetto Scuola è la forza educativa e culturale del tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” che apre la riflessione sul diritto a cibo sano e sicuro per tutti e alimenta il dibattito globale attorno alla sostenibilità ambientale. Ecco perché, a partire dal prossimo anno, il Ministero delle politiche agricole e il Ministero dell’Istruzione avvieranno un progetto sperimentale per inserire nelle scuole italiane uno specifico programma di educazione alimentare. Secondo le stime, saranno circa due milioni gli studenti, italiani e stranieri, che visiteranno Expo Milano 2015. Sensibilizzarli alle problematiche che la manifestazione affronterà e renderli protagonisti nell’elaborazione dei contenuti è uno dei pilastri fondanti il Protocollo d’Intesa siglato lo scorso dicembre da Miur ed Expo 2015 S.p.A., in accordo con il Padiglione Italia. Dopo il successo della fase pilota, che nel 2013 ha coinvolto 39 istituti di Monza – tra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo e secondo grado -, il Progetto Scuola entra nel vivo delle attività, sviluppandosi attraverso cinque filoni principali: o Progetti didattici innovativi e concorsi di idee sui temi di Expo. Sarà bandito un concorso per l’ideazione di percorsi didattici multidisciplinari e la realizzazione di prodotti basati sull’utilizzo delle tecnologie digitali riguardanti il diritto a un’alimentazione sana, sicura e sufficiente per il pianeta; scienza e tecnologia per la sicurezza e la qualità alimentare; biodiversità; educazione alimentare; cibo e cultura; cooperazione e sviluppo. o Piattaforma web “Progetto Scuola”. I contenuti prodotti dalle scuole per Expo Milano 2015 saranno condivisi attraverso le piattaforme web del Progetto Scuola. o Coinvolgimento e partecipazione delle scuole a Expo 2015. Sarà promossa e incentivata la presenza all’Esposizione Universale di studenti, famiglie e insegnanti, attraverso gite scolastiche e agevolazioni. o Percorsi dedicati nel sito e presenza nel Padiglione Italia. All’interno del sito espositivo verranno individuati itinerari di visita dedicati alle scuole, personalizzati per ordine e grado, e saranno messi a disposizione spazi per le attività degli studenti, in particolare nel Padiglione Italia. o Scambi e gemellaggi. Sarà aperto un bando per favorire il coinvolgimento attivo e l’incontro degli studenti tramite scambi e gemellaggi tra scuole/università italiane e internazionali in quanto momenti fondamentali per la costruzione dell’identità educativa di Expo Milano 2015 e per valorizzare il turismo scolastico e le visite di studenti e docenti.

COLDIRETTI, SUCCHI DI FRUTTA “OSTAGGIO” DELLE LOBBY, E’ SCONTRO CON PRODUTTORI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Le logiche delle lobby industriali sembrano prevalere su salute e qualità. L’innalzamento della percentuale di frutta porterebbe benefici sia ai produttori che ai consumatori.

“Rimaniamo interdetti per la decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera di bocciare l’emendamento alla Legge europea 2013 finalizzato ad innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall'attuale 12% al 20%. Avevamo salutato con soddisfazione la volontà del Partito democratico, il primo partito italiano, di opporsi all’allora Governo Letta e di approvare, in Commissione Agricoltura, una misura che era nell’interesse dei consumatori e dei produttori italiani, ma dobbiamo prendere atto che le più bieche lobby industriali sono riuscite ad avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità”. E’ quanto denuncia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’evidenziare che la decisione del Parlamento “getta nella più assoluta prostrazione i produttori di frutta, soprattutto del meridione, e danneggia i consumatori italiani, in particolare i bambini che avrebbero diritto ad alimenti di qualità superiore”. La Coldiretti ricorda che, con l’aumento al 20 per cento del contenuto minimo di frutta nelle bevande analcoliche prodotte e commercializzate in Italia, duecento milioni di chili di arance all'anno in più sarebbero “bevute” dai 23 milioni di italiani che consumano bibite gassate. “L’Italia con il primato europeo nella qualità e sanità degli alimenti – afferma Moncalvo - ha il dovere di essere all’avanguardia nella battaglia per cambiare norme che sono difese in Europa solo dalle grandi lobby industriali”. Innalzare la percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall'attuale 12% al 20% avrebbe concorso a migliorare concretamente la qualità dell’alimentazione e avrebbe dato un colpo a quella intollerabile catena dello sfruttamento che al Sud colpisce gli agricoltori ed i trasformatori mentre le uniche ad aver vinto sono state le multinazionali dell’aranciata. Ora questa battaglia di verità e di trasparenza – conclude Moncalvo – si sposta nelle aule parlamentari. La Coldiretti garantisce il suo impegno ai produttori e ai consumatori italiani per rimuovere un atto di autentica ingiustizia”.

martedì 25 marzo 2014

APERTO OGGI AD ASTI XI FORUM NAZIONALE DI AGRITURIST-CONFAGRICOLTURA: IL SETTORE PUNTA SU CONDIVISIONE, COMPETITIVITÀ E NUOVI MEDIA PER AFFRONTARE LE SFIDE DEL MERCATO TURISTICO

Fonte: Confagricoltura

Con oltre 20.000 aziende e un valore che supera il miliardo di euro il turismo rurale è un settore di rilievo dell’agricoltura e dell’economia nazionale. E l’aumento del 150% del numero degli agriturismi in quindici anni dimostra che il comparto è in forte sviluppo ed è una valida espressione della multifunzionalità dell’azienda agricola. La situazione è tuttavia in evoluzione e non mancano le difficoltà: il periodo di crisi generale spinge al risparmio i clienti e costringe gli imprenditori a rimodulare le offerte. Con queste premesse ha preso il via oggi, ad Asti, l’XI Forum nazionale di Agriturist, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura che nella tre giorni piemontese si interroga e si relaziona con esperti di economia, marketing, comunicazione e cultura. L’obiettivo è migliorare performances e competitività delle imprese del settore mantenendo saldi i valori della tradizione e dell’eccellenza. Come quella enogastronomica, principale prerogativa del comparto, sulla quale si sono confrontati i primi ospiti del Forum di Asti: il professor Giorgio Calabrese, consulente del ministero delle Politiche agricole e presidente nazionale degli assaggiatori di vino ONAV, il rettore dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, Piercarlo Grimaldi e Giancarlo Dall’Ara, presidente nazionale dell’associazione Alberghi Diffusi (ADI). “Le imprese agrituristiche – afferma il presidente nazionale di Agriturist Cosimo Melacca – non sono solo attività che producono reddito e occupazione, ma anche realtà-baluardo, che offrono difesa dell’ambiente e promuovono l’agroalimentare italiano. Ma per raccogliere le sfide di un mercato turistico in profonda trasformazione dobbiamo continuare a crescere e investire”. Domani il focus si sposta sui moderni modelli formativi per gli operatori dell’agriturismo e l’utilizzo dei nuovi media, quindi sulle esperienze di alcune strutture in diversi territori italiani. Si chiude giovedì con l’intervento del presidente di Confagricoltura Mario Guidi.

BIOLOGICO, CONFAGRICOLTURA: TROPPI INTERROGATIVI APERTI NEL NUOVO REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE UE

Fonte: Confagricoltura

“Un passo avanti, ma con molti interrogativi”. E’ questo il commento di Confagricoltura sulla bozza di nuovo regolamento del biologico presentata ieri dalla Commissione europea. “Se da un lato – spiega l’Organizzazione agricola - il testo permette, infatti, al mondo del biologico di aprirsi anche ad altri temi della sostenibilità, quale l'uso dell'acqua e dell'energia, dall’altro enuncia solo i principi generali del sistema bio, rimandando la parte applicativa ad atti delegati. Una procedura che, di fatto, esclude qualsiasi tipo di confronto con le associazioni degli imprenditori”. “Una filiera cosi importante come quella del biologico – continua Confagricoltura - ha bisogno di regole condivise e non di atti delegati”. L’Organizzazione ricorda il caso, lo scorso dicembre, dall’atto delegato che ha dettato le regole per l'etichettatura delle carni suine, avicole e ovine, che non ha certo seguito gli interessi dei consumatori e degli imprenditori agricoli. E anche sul capitolo dei controlli non sono state risolte le questioni fondamentali che sono state la causa degli scandali degli ultimi anni. E’ infatti rimasto in vigore il principio di equivalenza per l'importazione dei prodotti biologici da Paesi terzi che sostanzialmente permette la pratica delle triangolazioni e mina tutto il mercato europeo del biologico. Confagricoltura sottolinea che l’Italia è uno dei Paesi più importanti per la produzione e trasformazione del biologico. E’ infatti al sesto posto nella classifica mondiale per superfici dedicate e al primo in Europa, mentre figura in ottava posizione per numero di aziende agricole biologiche al livello mondiale e sempre prima in Europa. In Italia circa il 3% del totale delle aziende agricole è biologico, con quasi il 9% della superficie agricola utilizzata (SAU). Tra esportazioni e consumi interni, il giro d'affari complessivo del biologico ammonta in Italia, secondo gli ultimi dati FIBL-IFOAM, a circa 1,9 miliardi di euro (3,1 se si considera anche l'export) ed ha un peso sul valore totale del mercato europeo del bio dell'8%. Un fatturato che pone l'Italia al quarto posto al livello europeo, dietro Germania, Francia e Regno Unito e in sesta posizione nella classifica mondiale. La dinamicità del settore è testimoniata dall’andamento dei consumi interni. Numeri come quelli del bio, che nei primi dieci mesi del 2013 hanno visto crescere del 7,5% la spesa domestica (+30% nell’ultimo decennio), rappresentano una rarità in un panorama nazionale che sul fronte dei consumi mostra andamenti fortemente negativi in tutti i settori, alimentare compreso. “Dati che fanno riflettere – conclude Confagricoltura - e che la dicono lunga sull’importanza di questo regolamento, che speriamo venga ripreso e discusso durante il prossimo semestre italiano in maniera più approfondita e con meno deleghe in bianco alla Commissione europea”.

lunedì 24 marzo 2014

IL MINISTRO MARTINA INCONTRA IL COMMISSARIO EUROPEO PER L’AGRICOLTURA DACIAN CIOLOŞ

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha incontrato a Bruxelles il Commissario europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale Dacian Cioloş, a margine del primo Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca al quale ha partecipato. Durante il colloquio si è fatto il punto sulla politica agricola dell’Unione, in vista del semestre di presidenza italiana, che inizierà a luglio. Sono stati affrontati i dossier sugli atti delegati della Pac 2014-2020 e sul settore viticolo, con riferimento anche alla riforma dei diritti d'impianto e alla decisione della Commissione che nell'atto esecutivo non consente la possibilità di trasferimento di tali diritti. Il Ministro Martina ha sottolineato poi l’importanza di rafforzare gli strumenti per il ricambio generazionale nel settore primario e per il sostegno ai giovani agricoltori, studiando la finanziabilità dell’acquisto di terra in favore di aziende condotte da under 40, in particolare ripristinando in sede europea il regime d'aiuto 110/2001. “Ho voluto rappresentare al Commissario Cioloş – ha dichiarato il Ministro Martina – la disponibilità dell’Italia a un confronto serio ed operativo per dare slancio e competitività all’agricoltura nell’Unione europea. Naturalmente non ho nascosto le nostre preoccupazioni per la fase applicativa della Pac e su diversi aspetti rilevanti a partire dagli atti delegati. È stato un confronto aperto, molto importante in vista del semestre di presidenza che ci attende e durante il quale vogliamo inserire proposte importanti, in particolare per dare prospettive ai nostri giovani”.

RISO, MARTINA: IMPORTAZIONI DA CAMBOGIA E MYANMAR CREANO SQUILIBRI NELLA PRODUZIONE, SERVE UN’ANALISI DI IMPATTO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Per le produzioni risicole dell’Unione europea, e in primo luogo per quella italiana, le importazioni di riso dalla Cambogia e dal Myanmar hanno comportato squilibri di mercato. Ciò rappresenta, sia nel medio che lungo periodo, un forte rischio per i nostri produttori”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, che ha portato il tema sul tavolo del Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca in corso oggi a Bruxelles. “La Commissione europea – ha aggiunto Martina – ha evidenziato l’aumento complessivo della richiesta di certificati di importazione che risulta, ad oggi, pari quasi al 25%, per il riso lavorato, rispetto alla campagna precedente. Le importazioni nell’Unione europea di riso lavorato proveniente dalla Cambogia, rappresentano oltre il 20% del totale importato e questo Paese è diventato il principale fornitore estero di riso, confermando, di fatto, le analisi commerciali, peraltro reiterate, della delegazione italiana. Per questo – ha spiegato il Ministro – abbiamo sollecitato oggi la Commissione europea a fornire un analisi di impatto e a mettere in atto misure opportune che possano contrastare questo fenomeno”.

MARTINA: “INNALZARE COFINANZIAMENTO UE, ABBASSARE COSTI PER GLI OPERATORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Le nuove misure di promozione hanno l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei prodotti europei e di rafforzare la competitività dei prodotti nel mondo. Credo che in merito al finanziamento dobbiamo abbassare i costi per gli operatori, in modo da favorirne la partecipazione al programma. Per quanto riguarda il cofinanziamento siamo a favore del compromesso individuato dalla Presidenza che prevede un innalzamento della percentuale cofinanziata dall’Unione europea”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, intervenendo nel corso dei lavori del Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca in corso a Bruxelles. “L’Italia concorda sulla necessità di garantire un’attiva partecipazione alla strategia sulla comunicazione nella quale le diverse esigenze degli stati membri vengano valorizzati. È necessario inoltre – ha aggiunto il Ministro – che le misure sulla promozione dell’ortofrutta e del vino seguano il percorso già sviluppato sulla OCM unica, altrimenti rischiamo di sottoporle a percorsi farraginosi. Credo sia opportuno attendere la messa a regime della nuova Pac prima di apportare ulteriori cambiamenti”.

POSSIBILE BRINATA NELLA MATTINA DI DOMANI MARTEDÌ 25 MARZO 2014

Fonte: Arpa Emilia - Romagna, Area Agrometeorologia Territorio e Clima

Con il rasserenamento previsto dal pomeriggio di oggi e per tutta la notte e con l’assenza di vento, le temperature alle prime ore di domani, Martedì 25, potrebbero scendere al di sotto dello zero. La mattina successiva, mercoledì 26, la nuvolosità prevista dovrebbe limitare la diminuzione delle temperature e non sono pertanto attese gelate. Si ricorda che all’indirizzo http://www.arpa.emr.it/sim/?agrometeo/previ_gelate_vignola è attivo il servizio di previsione a breve termine delle gelate tardive che comprende tre stazioni di riferimento: Vignola (MO), Granarolo Faentino (RA) e Martorano (FC). La previsione dell’andamento delle temperature per la notte e la mattina successiva sono disponibili ogni giorno a partire dalle ore 19 circa.

venerdì 21 marzo 2014

LAVORO: AGRINSIEME, DAL GOVERNO POSITIVI SEGNALI, MA PER L’AGRICOLTURA SERVONO POLITICHE E MISURE EFFICACI

Fonte: Agrinsieme

Il dl del governo rappresenta un primo importante segnale della volontà di rendere più fluido il mercato del lavoro, reduce, dopo la riforma Fornero, da una serie di interventi di particolare rigidità che non hanno incentivato la creazione di nuovi posti di lavoro né la stabilizzazione di quelli esistenti, come dimostrano anche i dati sul monitoraggio della legge 92. Lo afferma Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare. Significative, soprattutto, le modifiche volte a facilitare il ricorso all'apprendistato, strumento principale per l'inserimento lavorativo dei giovani, finora frenato, nelle sue potenzialità, da una regolamentazione troppo formale e complessa. Agrinsieme auspica, tuttavia, che vi siano spazi legislativi per ulteriori interventi di semplificazione rispetto alla legge 92, ad esempio si ritiene opportuno apportare delle modifiche sul collocamento obbligatorio che, riducendo da 9 a 6 mesi la durata dei contratti esclusi dal computo, rendono attualmente molto difficile l'applicazione della norma alle attività svolte nelle aziende agricole. Agrinsieme ricorda il documento sul lavoro presentato al governo che contiene una serie di proposte per favorire l’occupazione in agricoltura. Il settore, infatti, è strategico per la ripresa e racchiude le potenzialità necessarie per creare centomila nuovi posti, specialmente tra i giovani. Servono, però, politiche innovative, propulsive e mirate.

VINO, MARTINA: BENE ACCORDO PER CHIUSURA INDAGINE ANTI-DUMPING CINESE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Accogliamo con grande soddisfazione la notizia della firma sul memorandum tra i produttori di vino europei e cinesi. Questo accordo va nella direzione auspicata di chiudere amichevolmente l’indagine anti-dumping sul vino europeo delle autorità cinesi e rappresenta un nuovo punto di partenza nelle relazioni commerciali con il Paese asiatico. Siamo terzi in Europa per esportazioni di vino nel mercato cinese, con una quota di circa il 10% e questo dato può sensibilmente crescere nei prossimi anni se sapremo lavorare come squadra sul fronte asiatico. Sono fiducioso che questi risultati si possano raggiungere, considerato che nel 2013 il vino italiano ha fatto segnare il record storico di 5 miliardi di euro di esportazioni complessive, con una crescita in valore davvero significativa”. Lo afferma il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commentando la firma di un memorandum d'intesa tra la CEEV (Comité Européen des Entreprises Vins) e la CADA (Chinese Alcohol Drinks Association), in rappresentanza delle imprese vitivinicole europee e cinesi, per mettere fine alla procedura anti-dumping avviata da Pechino contro le importazioni di vino europeo.

IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA MARIO GUIDI ADERISCE AL MANIFESTO DEL KYOTO CLUB SULLA CHIMICA VERDE

Fonte: Confagricoltura

Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha aderito all’appello del Kyoto Club al presidente del Consiglio Matteo Renzi per sbloccare la situazione della legge sugli shopper. “La chimica verde - spiega Confagricoltura - rappresenta per il settore agricolo un'opportunità di diversificazione della propria attività e di valorizzazione di biomasse residuali e colture a basso input energetico, chimico ed idrico, da cui è possibile ricavare diversi prodotti, utilizzando integralmente la coltura con evidenti vantaggi ambientali ed economici”. Confagricoltura sottolinea, però, che lo sviluppo in Italia di questo settore dipende fortemente dal coinvolgimento di tutta la filiera, a partire da quella agricola su cui si innesta l'attività industriale, e non può prescindere dalla messa in campo di azioni condivise e dal supporto della ricerca, in modo da puntare soprattutto all'utilizzo di colture adatte ai terreni marginali ed, in generale, ai terreni abbandonati che rappresentano una superficie rilevante del territorio nazionale. “Occorre quindi lavorare – evidenzia l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - per avere specifici strumenti normativi a sostegno della produzione e commercializzazione delle biomasse a minor valore economico tali da favorire l'aggregazione dell'offerta di tali prodotti. In questa direzione la prossima programmazione 2014-2020 può fornire un valido supporto anche attraverso le misure previste nei piani di sviluppo rurale”.

ESORDIO DI SUCCESSO PER L’OI PERA A FERRARA

Fonte: OI Pera

21 Marzo 2014 - Ferrara: una partenza ufficiale piena di entusiasmo per L’Interprofessione della Pera a Ferrara dove, con una grande partecipazione del settore, si sono tracciate le linee guida per le attività che dovranno essere messe in campo nei prossimi mesi. Il Presidente dell’OI Gianni Amidei sintetizza gli obiettivi chiave e le prospettive del comparto alla luce degli interventi e delle osservazioni messe in evidenza in occasione del Convegno.“In un contesto di crisi economica come quello attuale – dichiara Gianni Amidei – assistiamo costantemente, e su tutti i comparti, ad un calo dei consumi che riguarda innegabilmente anche la pera. Ed è per questo – rimarca Amidei – che la parola d’ordine per il rilancio del settore è fare sistema al fine di condividere le regole e le strategie per rilanciare il comparto. E’ chiaro – conferma Amidei - che l’OI è uno strumento fondamentale per realizzare questi obiettivi. “Le attività dell’OI sono molteplici e, da parte della Regione Emilia Romagna, c’è - come evidenziato dall’Assessore Rabboni – grande sostegno e disponibilità .” La Regione – continua Rabboni – si sta attivando nell’ambito del nuovo PSR con importanti novità a sostegno delle Interprofessioni . Secondo il piano della Regione Emilia Romagna che verrà presentato a Bruxelles, l’OI potrà ricevere finanziamenti direttamente dal PSR e potrà farsi promotrice di gruppi operativi per l’innovazione. Aderendo all’OI anche i singoli produttori avranno un incremento di punteggio nella valutazione dei progetti presentati “ Tra le attività dell’OI si annoverano: il miglioramento della conoscenza della produzione e dei mercati; l’orientamento e la programmazione dei nuovi impianti, per migliorare la qualità della produzione di pere e favorire la coltivazione delle varietà più idonee al consumo ; il monitoraggio delle informazioni relative all'attività normativa e legislativa sia a livello nazionale che comunitario; la promozione di iniziative, anche di sistema, per favorire il superamento delle barriere fitosanitarie; la valorizzazione del prodotto pera anche attraverso la partecipazione a fiere, manifestazioni e convegni, nazionali ed internazionali; il sostegno ad attività di ricerca per orientare la produzione verso la qualità del prodotto e la sostenibilità ambientale; la promozione di metodi atti a ottimizzare l'impiego dei fattori di produzione per una maggiore competitività del settore; la definizione di regole di produzione e di commercializzazione; la raccolta e la diffusione nell'ambito della base sociale delle le informazioni necessarie per attuare strategie comuni. “Conoscere le produzioni, programmare le attività di promozione dei consumi sia sul mercato nazionale che estero e fare pressione in Europa per armonizzare l’uso dei fitofarmaci tra tutti i Paesi produttori sono tre punti chiave su cui l’intero sistema si sta muovendo e l’OI – conclude Amidei – può svolgere un ruolo importante in tale senso perché associa al suo interno tutte le componenti della filiera, dalla produzione alla Grande Distribuzione Organizzata. E non dimentichiamo – continua il Presidente Gianni Amidei - che se l’OI raggiungerà il 60% della rappresentatività potrà dettare regole che dovranno essere attuate da tutto il comparto e questa sarà una grande opportunità per dare competitività all’intero settore.

TROMBA D'ARIA MAGGIO 2013, DALLA REGIONE 5 MILIONI DI EURO PER I DANNI ALLE AZIENDE AGRICOLE IN PROVINCIA DI BOLOGNA E DI MODENA. LE DOMANDE DI CONTRIBUTO ENTRO IL 30 MAGGIO.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Cinque milioni di euro dalla Regione per le imprese agricole danneggiate dalla tromba d’aria che ha colpito il Bolognese e il Modenese il 3 maggio 2013. I territori interessati sono nei comuni di Argelato, Bentivoglio, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale in provincia di Bologna; Castelfranco Emilia in provincia di Modena. “Subito dopo la tromba d’aria che ha avuto pesanti conseguenze sulle aziende e sulla produzione – spiega l’assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni - la Regione si è attivata per il riconoscimento da parte del Governo dello stato di evento eccezionale, condizione che permette alle aziende danneggiate di accedere alle risorse del Fondo di solidarietà nazionale. Come ben sanno gli imprenditori agricoli tuttavia, queste risorse sono destinate a coprire solo una minima parte dei danni documentati e in grave ritardo rispetto alle necessità e ai tempi di ripristino aziendale. Per questo, grazie ad economie su precedenti bandi dello sviluppo rurale, abbiamo deciso di mettere in campo questo specifico finanziamento, che potrà coprire le spese anche già sostenute dalle aziende, se debitamente documentate”. Le risorse provengono dalla misura 126 del Psr 2007-2013. I contributi saranno in conto capitale, nella misura dell’80% della spesa massima ammissibile per singola azienda. Tra gli interventi che possono essere finanziati il ripristino delle strutture aziendali distrutte o danneggiate, compresi gli impianti frutticoli e i vigneti; l’acquisto di macchinari e attrezzature, i ricoveri temporanei, le scorte vive o morte, le reti antigrandine, gli impianti irrigui o altre strutture aziendali che abbiano subito danni. Le domande possono essere presentate oltre che dalle aziende agricole anche dalle imprese di trasformazione e commercializzazione; vanno inviate alle Province di Bologna e di Modena ed il termine ultimo è il 30 maggio prossimo. Entro il 5 settembre il Servizio aiuti alle imprese della Regione provvederà ad emanare una graduatoria unica regionale.

giovedì 20 marzo 2014

ORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI, RABBONI AI CONSIGLIERI LEGHISTI: QUESTA REGIONE DA TEMPO OGM FREE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

“L’Emilia-Romagna ha adottato 10 anni fa una legge che vieta sul proprio territorio la coltivazione di Organismi geneticamente modificati e da allora partecipa alla rete europea delle Regioni contrarie all’uso degli Ogm. Vorrei dunque rassicurare i consiglieri regionali del gruppo Lega Nord: quello che chiedono c'è già, da almeno 10 anni”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni risponde ai consiglieri leghisti Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi, che in una risoluzione chiedono che la Regione Emilia-Romagna si dichiari Ogm free. “La nostra contrarietà all’introduzione di organismi geneticamente modificati in agricoltura – spiega Rabboni - non è solo dovuta alla necessità di tutelare, nel nome del principio di precauzione, ambiente e salute umana, ma anche alla convinzione che l'eventuale coltivazione degli organismi geneticamente modificati in prossimità delle colture agricole tradizionali che forniscono le materie prime alle filiere delle nostre produzioni agroalimentari Dop e Igp , biologiche, tipiche e tradizionali, faccia correre a queste seconde rischi enormi di contaminazione con la conseguenza di ibridare produzioni che hanno invece nella unicità, naturalità e nella conservazione della biodiversita il loro indiscusso valore aggiunto”.

COLDIRETTI, RITORNANO A FERRARA IN PIAZZETTA S.ANNA I NOSTRI FIORI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Dal 21 marzo ritorna a Ferrara nella centrale piazzetta S.Anna il mercatino dei fiori, che si terrà nel mattino di ogni venerdì, sabato e domenica. Una “primavera in fiore” con i produttori ferraresi.

Fiori e piante ferraresi, offerti direttamente dai produttori agricoli ritornano ad animare la piazzetta S.Anna a Ferrara, anche per il 2014. Grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale di Ferrara è stato infatti concesso l’uso della restaurata piazzetta per poter effettuare un mercato tematico dedicato ai fiori ed alle piante di produzione del nostro territorio, poste in vendita diretta con la “filiera corta” dai campi e dalle serre, direttamente ai cittadini. Con orario dalle 9 alle 14 del venerdì, del sabato e della domenica mattina, le aziende agricole e floricole saranno presenti con i mille colori e tutto il fascino di piante e fiori di stagione, pronti a fornire anche consigli e suggerimenti per la migliore conservazione e cura.

VINO, PUBBLICATA SU SITO MIPAAF CIRCOLARE ICQRF PER SEMPLIFICAZIONE PROCEDURE PER ESPORTATORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stata pubblicata sul proprio sito la circolare con cui l'Ispettorato repressione frodi (ICQRF) consente ai produttori di trasportare fino alla dogana italiana il vino con i documenti vigenti sul territorio nazionale. I documenti per l’export continueranno così ad essere predisposti direttamente in Dogana, anche in via cumulativa per più produttori o differenti prodotti, con sensibili risparmi di tempo ed economici per le imprese che esportano. La circolare ha così risolto un problema di grande rilevanza per i produttori di vino che si era creato l’anno scorso a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme UE sulla circolazione dei prodotti vitivinicoli e che aveva costretto le imprese a produrre nuova documentazione per i prodotti da esportare già all'uscita della cantina. “Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso la semplificazione delle procedure che gravano sui nostri produttori” ha commentato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina. “Il sostegno all’export è un obiettivo che dobbiamo perseguire anche con provvedimenti come questo”.

mercoledì 19 marzo 2014

AGROALIMENTARE, MARTINA: BENE IMPEGNO RENZI. SETTORE È GRANDE OPPORTUNITÁ PER CRESCITA PAESE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Le parole del Presidente Renzi sono la testimonianza dell’attenzione del Governo per il sistema agroalimentare italiano, un settore vitale che rappresenta il 17% del Pil nazionale e una straordinaria opportunità per la crescita del nostro Paese. L’attuazione della Politica agricola comune e la difesa del Made in Italy rappresentano di fatto le sfide decisive che ci attendono nelle prossime settimane e sulle quali il Ministero delle Politiche Agricole è già al lavoro”. Lo dichiara il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina: “Per la politica agricola comune – prosegue il Ministro - l’Italia avrà a disposizione per i prossimi sette anni 52 miliardi di euro di risorse comunitarie. Dovremo utilizzare al meglio queste risorse, per far crescere il comparto agroalimentare e favorire uno sviluppo sostenibile di medio e lungo periodo”. “La tutela del Made in Italy e la sua promozione nel mondo è l’altra sfida decisiva che abbiamo di fronte a noi, sulla quale ci giochiamo un pezzo di futuro. L’Italia su questo settore ha numeri importanti: sono moltissimi i prodotti che esportiamo e anche per questo motivo siamo più esposti al rischio di contraffazione rispetto agli altri Paesi. Il nostro Paese esporta 33 miliardi di euro di prodotti agroalimentari.

COLDIRETTI, FORTE DENUNCIA CONTRO L’EQUAZIONE ITALIA UGUALE MAFIA ANCHE NELL’AGROALIMENTARE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Non solo falso Made in Italy, ma anche schiaffi da denominazioni che richiamano la mafia per una serie di prodotti, che in spregio agli italiani onesti ed al dolore di tante vittime, promuovono un’immagine non certo esemplare del nostro Paese: da caffè Maffiozzo a sugo CosaNostra, Coldiretti mette in mostra gli “orrori “ sulle tavole mondiali.

Dal caffe’ “Mafiozzo” stile italiano ai sigari “Al Capone”, dalla pasta “Mafia” agli snack “Chilli Mafia”, dall’amaro “Il Padrino” al limoncello “Don Corleone”, dal sugo piccante rosso sangue “Wicked Cosa Nostra” alle spezie “Palermo Mafia shooting”, ma a Bruxelles nella Capitale d’Europa si intingono addirittura le patatine nella “SauceMaffia e si condisce la pasta con la “SauceMaffioso” mentre in tutto il mondo spopolano i ristoranti e le pizzerie “Cosa Nostra” e “Mafia” e su internet è possibile acquistare il libro di ricette “The mafia cookbook”, comprare caramelle sul portale www.candymafia.com o ricevere i consigli di mamamafiosa (www.mamamafiosa.com) con sottofondo musicale a tema. E’ quanto ha denunciato la Coldiretti che per la prima volta ha censito e mostrato gli esempi piu’ scandalosi di prodotti agroalimentari, venduti in Italia, in Europa e nel mondo, con nomi che richiamano gli episodi, i personaggi e le forme di criminalità organizzata piu’ dolorose ed odiose, che vengono sfruttate per fare business, nell’ambito della presentazione della Fondazione ’“Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, promossa dalla Coldiretti con la Presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Giancarlo Caselli. All’iniziativa sono intervenuti il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e quello delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Presidente della Fondazione è lo stesso presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che ha chiesto “l’intervento delle Istituzioni nazionali e comunitarie per porre fine ad un oltraggio insopportabile” alla vigilia dell’incontro del Santo Padre con le vittime delle mafie il 21 marzo, nella "Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie" promossa dalla Fondazione "Libera". Siamo di fronte ad uno schiaffo all’immagine dell’Italia sui mercati globali che - sottolinea la Coldiretti - parte dall’antipasto a base di anacardi in vasetto di vetro commercializzati nel Regno Unito. La confezione di “Chilli Mafia” contiene noccioline aromatizzate al peperoncino e la scritta in etichetta avverte che occorre stare attenti e utilizzare “with caution” il prodotto che risulta essere estremamente piccante. Vengono dalla capitale europea di Bruxelles, in Belgio, le salse che servono per insaporire le patatine con la “Sauce Maffia” della Good ‘n Food di Malines contenente una salsa a base di olio di colza, rosso d’uovo, aceto, senape, polvere di cipolla, zucchero e spezie varie mentre la “Sauce Maffioso”, realizzata a Diest, nelle Fiandre, e commercializzata con il marchio The Smiling Cook, è invece a base di spinaci, cipolla, aglio, formaggio emmenthal, pepe rosso e aromi vari. Ma ci sono in vendita anche - continua la Coldiretti - la pasta Mafia a Taiwan, le spezie “Palermo Mafia shooting” in Germania o la salsa piccante “Wicked Cosa Nostra” in California. L’oltraggio all’Italia - afferma la Coldiretti - non si ferma al pasto, con il commercio dalla Psc Start S.A. di Blagoevgrad (Bulgaria) del “Caffè Mafiozzo” confezionato in grani in cui l’unica scritta nella nostra lingua che campeggia sulla busta in plastica è: “Lo stile italiano” che purtroppo fa esplicito riferimento alla criminalità organizzata come si evidenzia nelle immagini. E c’è anche il sigarillo dedicato al sanguinario “Al Capone”, confezionato negli Stati Uniti per il mercato olandese, con tanto di scritta, quanto mai adatta, “Roken is dodelijk” (il fumo uccide). Ma c’è anche chi - continua la Coldiretti - sfruttando la fama della saga cinematografica “Il Padrino”, nel paese siciliano che ha tristemente legato il suo nome alla mafia, ha messo in vendita il liquore d’erbe “Don Corleone” a base di miscela d’erbe ed estratti naturali “product in Sicily” o l’amaro “Il Padrino” anch’esso nato da una antica ricetta corleonese per acchiappare qualche turista inconsapevole del dolore provocato dalla criminalità in questi territori. Il marchio “Mafia” viene peraltro usato “a raffica” nella ristorazione internazionale per fare affari come nel caso - riferisce la Coldiretti - della catena di ristoranti “La Mafia” diffusa in Spagna che fa mangiare i clienti sotto i murales dei gangsters più sanguinari (da Vito Cascio Ferro a Lucky Luciano, fino ad Al Capone), mentre praticamente ovunque, dalMessico a Sharm El Sheik, dal Minnesota alla Macedonia si trovano ristoranti e pizzerie “Cosa Nostra” e l’insegna La Camorra Pasta Pizza & Grill sipuo’ trovare a La Paz in Peru’. “La nostra ricerca ha consentito di scoprire nel mondo un vero mercato dell’orrore che fa affari su una delle piaghe piu’ dolorose della nostra società”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “anche su questi casi farà luce la neonata Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” con la presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Giancarlo Caselli”. L’obiettivo - conclude Moncalvo - è quello di fermare comportamenti commerciali inaccettabili che danneggiano l’immagine dell’Italia all’estero, ma soprattutto colpiscono profondamente i tanti italiani che sono stati o sono purtroppo vittima della criminalità organizzata”.

COLDIRETTI, NASCE OSSERVATORIO PER LA LOTTA ALLA CRIMINALITA’ AGROALIMENTARE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Giancarlo Caselli presiederà il comitato scientifico promosso da Coldiretti. Gulinelli: ”Sarà una Fondazione che metterà sotto controllo il settore per assicurare trasparenza e legalità, in tutto il territorio nazionale, promuovendo anche azioni a tutela degli agricoltori e dei consumatori, in difesa della nostra filiera tutta agricola e tutta italiana”

Si chiama “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” la nuova Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. Giancarlo Caselli guida il Comitato Scientifico della Fondazione, mentre il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ne è il presidente e al presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara è stata affidata la vice presidenza. La presentazione è avvenuta con la partecipazione dei Ministri della Giustizia Andrea Orlando e delle Politiche Agricole Maurizio Martina, alla vigilia dell’incontro del Santo Padre con le vittime delle mafie in programma il 21 marzo, nella "Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie" promossa dalla Fondazione "Libera". “E’ un fenomeno- evidenzia il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, di ritorno dalla presentazione presso la sede nazionale dell’organizzazione - che non riguarda solo certe regioni e certi territorio, ma che ci deve trovare attenti anche in Emilia-Romagna dove, secondo il dossier di “Libera Informazione” sulla mafia nella nostra regione, i boss hanno da tempo deciso di investire nell’agro-alimentare e i reati sono “numerosi e trasversali: dalla contraffazione alla sofisticazione dei prodotti, dalle frodi sui finanziamenti pubblici nazionali ed europei, al lavoro nero e al caporalato, dall’abigeato alla macellazione clandestina”. In quanto regione al vertice della produzione alimentare d’eccellenza, la criminalità organizzata è interessata soprattutto ai facili guadagni tramite contraffazioni e sofisticazioni. Secondo il dossier di Libera, la maggior parte dei controlli in Emilia Romagna hanno avuto a che fare con falsi prosciutti di Parma, falso Parmigiano Reggiano e aceto balsamico di Modena contraffatto. E’ tutto il comparto di eccellenza alimentare ad essere duramente minacciato. “Di fronte al luogo comune diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l'Italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta, con la Fondazione ci vogliamo fare carico dell’indignazione del 65 per cento degli italiani che non sopporta che la criminalità organizzata danneggi l'immagine del nostro Paese e che si sente offeso perché ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali, secondo l’indagine Coldiretti /Ixe” ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel precisare che “c’è tuttavia una minoranza del 12 per cento che è rassegnata e lo considera normale, visto che l'abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19 per cento che pensa addirittura che faccia parte dell'immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La Piovra ed altri”. “Se consideriamo il rilevante flusso commerciale nel settore agroalimentare che pur vantando il marchio Made in Italy, scopriamo in realtà quanto non è trasparente riguardo la composizione dei prodotti, e quindi del danno che si reca ai produttori corretti ed onesti, ed all’inganno nei confronti dei consumatori, se non di vere e proprie azioni truffaldine – continua Gulinelli – soprattutto in un momento così difficile per la nostra economia, dobbiamo poter portare sui mercati il valore aggiunto della trasparenza, ad esempio finalmente con una etichettatura chiara, e rendere noti gli operatori che fingono di produrre Made in Italy, bloccando ogni finanziamento pubblico e pubblicando la lista di chi importa materie prime estere, senza valorizzare la produzione realmente italiana, dal campo alla tavola”. Con l’Osservatorio si intende creare - sottolinea la Coldiretti - un complesso di controlli che assicuri la più completa informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. In tale prospettiva, la Fondazione intende promuovere iniziative di approfondimento in merito agli interventi e agli effetti delle pronunce di tutte le Autorità amministrative indipendenti che possano interferire nel mercato dell’agroalimentare,analizzando e approfondendo, in particolare, le attività dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dell’Autorità per le Garanzie nelleComunicazioni. La Fondazione promuove, inoltre, le azioni legali collettive di tutela dei consumatori, con particolare riguardo – continua la Coldiretti - all’accertamento della responsabilità in materia ambientale e alimentare e per la condanna al risarcimento dei danni. Nell’ambito dei propri scopi istituzionali, la Fondazione - precisa la Coldiretti - svolge un ruolo propositivo nel confronti della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, nonché delle Commissioni parlamentari d’inchiesta istituite per l’analisi conoscitiva dei fenomeni della contraffazione e della pirateria commerciale. La criminalità si deve combattere attraverso la creazione di un solido sistema che assicuri una tutela rafforzata all’intera filiera produttiva: a tal fine la Fondazione approfondisce il ruolo della cooperazione suggerendo anche nuove forme giuridiche ed adeguati sistemi di controllo. L’Osservatorio mette a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e tecniche attraverso la pubblicazione, per via telematica, di riviste dal carattere giuridico e sociale, l’organizzazione di convegni, la promozione e il finanziamento di ricerche in campo universitario e con la collaborazione dialtri enti pubblici e privati. L’Osservatorio - spiega la Coldiretti - intende creare una rete di contatti tra istituzioni e cittadini attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari italiane, avvalendosi degli strumenti informatici attualmente disponibili per diffondere la cultura della tipicità, della qualità e dell’origine della filiera agricola esclusivamente italiana, nella convinzione che la legalità sia una condizione essenziale per il sostegno all’economia dell’intero Paese e che la lotta ai fenomeni di criminalità organizzata presenti nel settore agroalimentare comporta effetti vantaggiosi in termini ambientali, sociali ed occupazionali.

DIGITAL DIVIDE, CONFAGRICOLTURA: “OCCORRE LA BANDA LARGA VELOCE ANCHE NELLE ZONE RURALI. PREOCCUPANTE IL RITARDO DELL’ITALIA”

Fonte: Confagricoltura

I recenti aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei lavori per la copertura dell’accesso a Internet con banda larga veloce, previsti dall’Agenda Digitale Italiana ed Europea, preoccupano Confagricoltura. Un Rapporto del Centro Studi di Confagricoltura, che elabora gli ultimi dati disponibili del ministero dello Sviluppo Economico e del Comitato dell’Unione Europea per le Comunicazioni, mette in evidenza che il nostro Paese è agli ultimi posti, fra i 28 partner dell’Ue, per l’efficienza dei servizi di collegamento ad Internet. Per la banda larga fissa da 10 Mbps (Megabit per secondo), peggio di noi c’è solo Cipro. Il 2% della popolazione italiana (circa 1,2 milioni di persone) non ha ancora la banda larga standard (almeno 2 Mbps) e risiede tutta in zone rurali. “Siamo fra i più distanti - rileva Confagricoltura - dagli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea che prevedono, entro il 2020, il 100% di copertura per la banda larga veloce (da almeno 30 Mbps), ed il 50% per la banda larga ultraveloce (da almeno 100 Mbps). Per la banda larga veloce di nuova generazione, migliore della Ue è la Romania (copertura 65%) e noi siamo al terzultimo posto (davanti a Grecia e Cipro) col 2%. L’avanzamento dei lavori per le infrastrutture di comunicazione, secondo i progetti dell’Agenda Digitale Italiana, per quanto aggiornato al 30 giugno 2013, evidenzia una realizzazione appena del 14%”. Confagricoltura ricorda che, secondo una stima del Comitato UE per le Comunicazioni, un aumento del 10% della copertura a banda larga veloce produrrebbe un incremento di PIL del 1-1,5%.

martedì 18 marzo 2014

LAVORO, AGRINSIEME INCONTRA IL MINISTRO POLETTI: “L’AGRICOLTURA PUÒ CREARE CENTOMILA POSTI, MA SERVONO POLITICHE INNOVATIVE E MIRATE”

Fonte: Agrinsieme

L’agricoltura può creare centomila nuovi posti di lavoro, ma occorrono politiche innovative, propulsive e mirate. E’ quanto sostiene Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare, in un documento che oggi è stato presentato al ministro del Lavoro Giuliano Poletti. All’incontro hanno partecipato il coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi, il presidente della Cia Dino Scanavino, i presidenti Giorgio Mercuri, Giovanni Luppi e Giampaolo Buonfiglio in rappresentanza di Alleanza delle Cooperative Agroalimentari. Nel documento di Agrinsieme, in cui si ribadisce l’importanza strategica del settore primario per la ripresa e lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione in Italia, viene espresso un giudizio positivo sulle recenti misure annunciate dal governo dirette a rendere più flessibili le regole, semplificare le procedure, ridurre il cuneo fiscale e razionalizzare la normativa. «Attendiamo di comprendere – ha detto Agrinsieme nel corso dell’incontro con il ministro - come i principi saranno tradotti in disposizioni legislative; occorre molta cautela nella fase attuativa». Le misure individuate nel documento di Agrinsieme rappresentano una proposta complessiva e sistematica di revisione delle politiche sul lavoro mirate all’agricoltura, con interventi a largo raggio, che riguardano incentivi alla nuova occupazione (soprattutto dei giovani), misure per la stabilizzazione dell’occupazione agricola, miglioramenti sul fronte degli ammortizzatori sociali, formazione, semplificazione degli oneri amministrativi, efficacia dell’azione ispettiva, valorizzazione delle aggregazioni cooperative operanti in agricoltura. Dall’attuazione di questi interventi Agrinsieme stima la creazione di centomila posti di lavoro. E ciò costituisce il contributo significativo che il settore agricolo vuole portare alla crescita e allo sviluppo dell’occupazione in Italia.

COLDIRETTI: LAVORO: E-R, RIFINANZIATO INSEDIAMENTO GIOVANI IN AGRICOLTURA

Fonte: Coldiretti Emilia - Romagna

Una buona opportunità per i giovani che intendono lavorare in agricoltura. Così Coldiretti Emilia Romagna definisce la decisione della Regione di rifinanziare con circa 2,3 milioni di euro la misura del Piano di Sviluppo Rurale (Psr) per il primo insediamento in agricoltura. Il finanziamento riguarda soprattutto i 17.000 under 40 (età massima per essere considerati giovani nell’Unione europea) che, secondo i dati Istat, lavorano nelle 70 mila aziende agricole dell’Emilia Romagna e che puntano ad avere un’azienda propria. Con questa e con altre misure sostenute fortemente da Coldiretti – commenta la principale organizzazione agricola regionale – l’Emilia Romagna arriva ad utilizzare totalmente il miliardo di euro che ha avuto a disposizione per il Psr nel periodo 2007-2013. Oltre ai giovani, la manovra della regione ha portato alla copertura finanziaria di tutte le domande risultate ammissibili per l’ammodernamento delle aziende nelle zone terremotate (44 milioni di euro) e alla copertura di 14 milioni di euro per finanziare le domande di ammodernamento risultate ammissibili anche sul resto del territorio regionale. Coldiretti sottolinea in particolare l’attenzione alle zone terremotate, dove su richiesta della stessa Coldiretti, gli amministratori regionali hanno utilizzato i circa 100 milioni di euro derivati dalla solidarietà del Piani di Sviluppo Rurale delle altre regioni, oltre che per ripristinare attrezzature, scorte e beni immobili, anche per finanziare la messa in sicurezza di capannoni e magazzini.

COMMERCIO ESTERO, CONFAGRICOLTURA: “L’EXPORT AGRICOLO IN EUROPA CRESCE SOLO NEL REGNO UNITO”

Fonte: Confagricoltura

“Le esportazioni agricole registrano un momento di flessione che giunge dopo un lungo periodo di risultati positivi. Preoccupa il calo complessivo del 2,4%. Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati sul commercio estero a gennaio diffusi oggi dall’Istat. “Nell’Unione europea – osserva Confagricoltura - è molto positivo l’exploit nel Regno Unito, dove l’export agricolo cresce dell’8,3%; negli altri Paesi, invece, ci sono cali generalizzati (più marcati in Romania -12,5% e Polonia – 11,9%)”. Per Confagricoltura il momento di affanno delle esportazioni di prodotti come l’ortofrutta italiana (penalizzate anche dal rafforzamento del dollaro sull’euro sul mercato globale) richiedono interventi specifici, diretti a rafforzare il made in Italy che pure ha molto appeal all’estero.

Altri dati: www.agrestetv.it/documenti/commercio_estero_2014.doc

PERA, AL VIA L'ORGANIZZAZIONE INTERPROFESSIONALE. RABBONI: UN PASSO IMPORTANTE SULLA STRADA DI UN'AGRICOLTURA COMPETITIVA E CAPACE DI FARE REDDITO. AMIDEI: REGOLE E STRATEGIE PER COORDINARE LE SCELTE. PRESENTAZIONE A FERRARA VENERDÌ 21 MARZO.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Più gioco di squadra per promuovere le pere dell’Emilia-Romagna. Dopo avere superato i passaggi previsti dai regolamenti comunitari e aver ottenuto il riconoscimento della Regione Emilia-Romagna, è operativa l’OI della pera, un organismo che riunisce tutti gli anelli della filiera – dalle imprese agricole, all’industria di trasformazione e commercializzazione - di un prodotto che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura dell’Emilia-Romagna, con circa il 65% dell’intera produzione nazionale. "La nuova organizzazione interprofessionale - spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – è la terza che viene realizzata in Emilia-Romagna, dopo quella del pomodoro da industria e quella del comparto suinicolo. Si tratta di un altro passo importante sulla strada di un’agricoltura più organizzata, più competitiva sui mercati e capace di fare reddito. Da oggi sarà possibile programmare meglio la produzione di pere e prevenire o comunque tenere sotto controllo eventuali crisi di mercato. Naturalmente la reale efficacia dell'azione dell'organismo interprofessionale dipenderà esclusivamente dalle decisioni operative che i suoi componenti sapranno assumere ”. Secondo il presidente della OI Gianni Amidei “il riconoscimento dell'Interprofessione Pera e' un importante punto di partenza per determinare insieme delle regole e delle strategie con l'obiettivo di migliorare la competitività del prodotto.” La nuova OI, che sarà al centro di un seminario organizzato da Cso Servizi a Ferrara il prossimo 21 marzo, sviluppa la propria attività in Emilia-Romagna e Veneto, “vale” il 39% della produzione nazionale, per una superficie coltivata di 10.400 ettari e una produzione media di 255 mila tonnellate. Per la parte agricola è costituita da 14 organizzazioni di produttori e dalle organizzazioni professionali agricole Cia Emilia Romagna, Federazione regionale Coldiretti e Federazione regionale agricoltori che rappresentano gli agricoltori non organizzati in Op. Per le industrie di trasformazione aderiscono: Conserve Italia, Aiipa, Fruttagel. La parte commerciale è infine rappresentata dalle principali strutture di commercio all’ingrosso delle pere da consumo fresco, che operano in Emilia-Romagna e Veneto: Alegra, Aop Romandiola, Mazzoni, Naturitalia, Fruitimprese Emilia Romagna, Unacoa, Coferasta, oltre che da Conad. Aderiscono all'Oi anche la Camera di commercio di Ferrara, il Consorzio della pera dell'Emilia Romagna Igp, il Centro ricerche per le produzioni vegetali e la Fondazione per l'agricoltura Fratelli Navarra. La nuova organizzazione interprofessionale, se riuscirà a raggiungere la rappresentatività di almeno il 60% della produzione interessata, potrà essere uno strumento fondamentale per promuovere e valorizzare il settore, limitare gli sbalzi di mercato e favorire un'equa remunerazione del prodotto tenuto conto che avrà la possibilità di operare per il prodotto ”pera”, come sezione territoriale dell'Organizzazione interprofessionale nazionale Ortofrutta Italia. Il piano di lavoro prevede iniziative per migliorare la trasparenza del comparto e ricerche per orientare la produzione ai fabbisogni del mercato e dei consumatori. Tra gli obiettivi anche il monitoraggio e l'aggiornamento dei dati relativi ai costi dei fattori produttivi delle pere, in riferimento alla qualità e alle tecniche di produzione, con particolare attenzione a quelle a basso impatto ambientale.

CONFAGRICOLTURA: ECCELLENZA NELLE PRODUZIONI E NEL CIBO, SICUREZZA ALIMENTARE E RICAMBIO GENERAZIONALE: QUANDO LE DONNE FANNO AGRICOLTURA.

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna  

SE NE PARLERA’ VENERDI’ 28 MARZO A BOLOGNA. L’EVENTO E’ ORGANIZZATO DA CONFAGRICOLTURA DONNA EMILIA ROMAGNA CON IL PATROCINIO DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI AGRICOLTURA E DELL’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA.

Donna è meglio? Per certi aspetti pare proprio di sì, anche nell’agroalimentare. A partire da questo interrogativo esperti del settore, accademici ed imprenditori si confronteranno con il mondo della scuola e della formazione e con i cittadini per offrire uno spaccato dell’agricoltura emiliano romagnola al femminile: quali i punti di forza, quali le opportunità per il futuro. L’appuntamento è fissato per il prossimo 28 marzo all’Archiginnasio di Bologna (Cubiculum Artistarum, p.zza Galvani 1, ore 9.30). Si parlerà di eccellenza nelle produzioni e nel cibo, sicurezza alimentare e ricambio generazionale. Il seminario dal titolo “La qualità nel piatto: quando le donne fanno agricoltura” è organizzato da Confagricoltura Donna Emilia Romagna con il patrocinio dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e dell’Accademia Italiana della Cucina. Tra i relatori, Giorgio Cantelli Forti, presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e Giovanni Ballarini, presidente dell’Accademia Italiana della Cucina. Per la Regione Emilia Romagna prenderanno la parola Maria Luisa Bargossi, responsabile del Servizio territorio rurale ed attività faunistico - venatorie e Rossana Mari del Servizio ricerca innovazione e promozione del sistema agroalimentare. A fornire un quadro dettagliato della formazione professionale studiata per le imprenditrici nell’ambito della multifunzionalità, sarà invece la consulente Antonietta Stinga che si occupa principalmente della creazione di nuovi servizi rivolti all’accoglienza e alla divulgazione di una corretta alimentazione presso le aziende agricole e gli agriturismi. Modererà l’incontro Rosanna Scipioni, docente universitaria e imprenditrice agricola. Con le conclusioni di Marina Di Muzio, presidente nazionale e regionale di Confagricoltura Donna.

MIPAAF, LE DELEGHE PER IL VICEMINISTRO OLIVERO E PER IL SOTTOSEGRETARIO CASTIGLIONE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che il Ministro, Maurizio Martina, ha predisposto le deleghe in materie di competenza del Ministero al Viceministro Andrea Olivero e al Sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe Castiglione. In particolare al Viceministro Sen. Andrea Olivero vengono delegate le funzioni relative alla trattazione degli affari nell’ambito delle materie relative alle seguenti aree o progetti dipartimentali: a) Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari; b) problematiche relative al settore tabacchicolo a livello nazionale e comunitario; c) attività connesse alla Rete rurale; d) agricoltura biologica, agricoltura sociale e biodiversità; e) apicoltura; f) rapporti con Università e Scuola su questioni inerenti la formazione in agricoltura; g) agromafie. Al Sottosegretario On. Castiglione vengono invece delegate le funzioni relative alle seguenti materie: a) sviluppo del settore ippico delle attività connesse all’organizzazione dei giochi e delle scommesse delle corse dei cavalli di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 aprile 1998, n.169; b) ricerca applicata anche con riferimento agli Enti ed Istituti operanti nel comparto; c) comparto della pesca marittima e dell’acquacoltura; d) attività relative al ruolo dell’agricoltura nella tutela dell’assetto idrogeologico del territorio; e) attività fitosanitaria ed utilizzo di sostanze chimiche nella produzione agricola; f) promozione ed incentivazione della produzione di biocarburanti di origine agricola e sviluppo delle agro energie. Le deleghe saranno ratificate dal Consiglio dei Ministri.

lunedì 17 marzo 2014

COLDIRETTI, STOP ALLA ILLEGALITA’ NELL’AGROALIMENTARE CON LA FONDAZIONE PER LA LOTTA CONTRO I CRIMINI NEL PIATTO

Fonte: Coldiretti Ferrara

Mercoledì 19 marzo nella sede della Confederazione Nazionale Coldiretti a Roma, presentata la "collezione” dei più scandalosi prodotti agroalimentari venduti in tutto il mondo con nomi che richiamano episodi e personaggi della criminalità organizzata per fare business a danno del nostro Paese e del dolore delle vittime. Promossa da Coldiretti al via la Fondazione contro “la mafia nel piatto”.

Un censimento mai realizzato prima che sarà presentato come atto di denuncia pubblica per chiedere l’intervento delle Istituzioni su casi concreti in occasione della nascita in Italia della Fondazione  “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promossa dalla Coldiretti con la presidenza del Comitato Scientifico del procuratore Giancarlo Caselli che interverrà mercoledi’ 19 marzo dalle ore 9,30 al Centro Congressi Rospigliosi via XXIV Maggio 43 a Roma, insieme al Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e al presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, rispettivamente presidente e vice presidente della Fondazione, con la partecipazione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando e di quello delle Politiche Agricole Maurizio Martina. L’iniziativa si svolge alla vigilia dell’incontro del Santo Padre con le vittime delle mafie il 21 marzo, nella "Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie" promossa dalla Fondazione "Libera". Nell’occasione verrà presentata la prima sconvolgente indagine su come è cambiato l’atteggiamento degli italiani nei confronti della malavita a seguito della crisi: dalla possibilità di accettare un lavoro fino a quella di mangiare in un locale “a rischio” ma anche della disponibilità a pagare di piu’ prodotti ottenuti da aziende confiscate e tornate alla legalità, realizzato da Coldiretti/Ixe’, nell’ambito dell’analisi aggiornata al 2014 sull’entità e diffusione della criminalità organizzata nelle diverse aree del Paese e all’estero, sulle modalità con cui opera e su come condiziona la vita quotidiana della persone. La criminalità organizzata trova infatti terreno fertile nel tessuto economico indebolito dalla crisi con l’agroalimentare che è diventato nel 2014 un’area prioritaria di investimento della malavita che ne comprende la strategicità perché del cibo, anche in tempi di difficoltà, nessuno potrà fare a meno, ma soprattutto perché consente di infiltrare in modo capillare la società civile, dai campi ai banchi dei supermercati fino a ristoranti e pizzerie.

OI DISTRETTO DEL POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA: CONSEGNATI 156 CONTRATTI PER LA CAMPAGNA 2014 DATI IN LINEA PER RISPETTARE L’OBIETTIVO DI PRODUZIONE DI 2,4 MILIONI DI TONNELLATE

Fonte: Distretto del Pomodoro da Industria - Nord Italia

Sono 156 i contratti consegnati all’Organizzazione interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria del Nord Italia per la campagna 2014. Un dato che fa emergere la tendenza verso una conferma dell’obiettivo di una produzione 2014 che si dovrebbe attestare intorno ai 2,4 milioni di tonnellate, quantità ritenuta idonea – anche secondo quanto previsto dal contratto quadro d’area sottoscritto lo scorso gennaio – per garantire l’equilibrio tra la domanda e l’offerta. Il raggiungimento dell’obiettivo dei 2,4 milioni di tonnellate permetterebbe un recupero del 20% del prodotto rispetto al consegnato della campagna 2013, archiviata come una delle più difficili degli ultimi dieci anni. I 156 contratti depositati nel mese di febbraio sono stati al centro dell’attenta attività di controllo dell’Oi che nell’analizzarli ha verificato il rispetto di quanto predisposto nel contratto quadro d’area.
"Allo stato attuale – il commento del presidente dell’Oi Pier Luigi Ferrari – possiamo dire di essere perfettamente in linea con le aspettative e con la programmazione più volte auspicata dall’Oi. Ricordato che il 97% della materia prima contrattata dalle imprese di trasformazione proviene dalle OP associate, si può affermare che allo stato attuale prevediamo il rispetto di una produzione programmata di 2,4 milioni di tonnellate. E’ un ottimo segnale che giunge dalla filiera. Dopo la sottoscrizione a gennaio del nuovo contratto d’area con cui si è stabilito il prezzo medio di riferimento del pomodoro per il 2014 con una tempistica che ha permesso una programmazione con buon anticipo della prossima campagna, anche la fase di consegna dei contratti si è svolta senza intoppi. In questo quadro si valorizza e si rafforza ulteriormente il ruolo dell’Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia attribuendole un compito importante nella raccolta dei dati relativi alle quantità contrattate e al mantenimento degli impegni presi in contrattazione".

PROVINCIA DI FERRARA: SCADE ALLE ORE 12,00 DEL 24 MARZO LA POSSIBILITÀ PER LE AZIENDE AGRICOLE DI PRESENTARE DOMANDA PER L’ECCESSO DI PIOGGIA DEL 2013.

Fonte: Provincia di Ferrara - Settore Ambiente ed Agricoltura - P.O. Impresa e Interventi Strutturali nelle Aziende Agricole 

I primi mesi del 2013 sono stati caratterizzati come nel 2014 da forti e anomale precipitazioni. L’acqua caduta nel mese di marzo ha raggiunto valori dal doppio a quattro volte i quantitativi attesi nel mese. La situazione è talmente eccezionale e grave che la maggior parte delle coltivazioni in atto subisce danni superiori al 30% della Produzione Lorda Vendibile ordinaria, tali da far scattare da parte della Provincia la richiesta, tramite la Regione Emilia-Romagna, al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per la dichiarazione dello stato di calamità per l’evento eccesso di pioggia. Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, con la firma del Decreto e la pubblicazione dello stesso sulla Gazzetta Ufficiale n° 31 del 7 febbraio, ha attivato i 45 giorni utili per la presentazione delle istanze da parte degli agricoltori danneggiati. Le Aziende agricole che hanno subito danni alle produzioni in misura superiore al 30% rispetto alla produzione media annua del triennio precedente, oppure in alternativa, rispetto alla produzione media annua del quinquennio precedente, escludendo l’anno con la produzione più bassa e l’anno con la produzione più elevata, potranno richiedere contributi in conto capitale e prestiti agevolati ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento dannoso e per l’anno successivo oltre a sgravi previdenziali (INPS). Le domande potranno essere presentate, sul sistema informatizzato, dalle Ditte iscritte all’Anagrafe delle Aziende Agricole della Regione Emilia-Romagna. Per ulteriori informazioni, gli interessati potranno rivolgersi presso le Organizzazioni Professionali e presso la P.O. Impresa e Interventi Strutturali nelle Aziende Agricole della Provincia (tel. 0532-299742).

sabato 15 marzo 2014

RIGASSIFICATORE DI PORTO VIRO, L'ASSESSORE RABBONI SCRIVE AL MINISTRO GALLETTI E CHIEDE GARANZIE A TUTELA DELL'ECOSISTEMA MARINO E DELL'ATTIVITÀ DI PESCA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

I Ministeri che hanno autorizzato il rigassificatore di Porto Viro devono rassicurare le comunità locali emiliano-romagnole circa l’assoluta mancanza di correlazione tra il forte calo del pescato, verificatosi recentemente nel tratto di costa interessato, e l’entrata in funzione dell’impianto. E’ la richiesta che l’assessore regionale all’agricoltura e pesca Tiberio Rabboni ha rivolto al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. Nella lettera Rabboni richiama le preoccupazioni espresse a questo proposito dalle associazioni di pescatori della zona, dalle Amministrazioni locali, ma anche da alcuni autorevoli scienziati e ricercatori. Il rigassificatore si trova nel Parco del Delta del Po, in un’area, tra le province di Ferrara e Rovigo, di grande pregio ambientale e naturalistico, nel cui tratto emiliano-romagnolo operano numerose imprese di pesca tradizionale e diversi impianti di acquacoltura di grande valenza economica e sociale. Rabboni, che aveva già sottoposto il problema al ministro dell’ambiente Orlando, chiede anche che il Ministero condivida con le Regioni le risultanze emerse fino ad ora dall’attività di monitoraggio e controllo effettuate da Ispra e che venga attivato un sistema informativo che, coinvolgendo i tecnici dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e quelli delle Regioni Veneto ed Emilia-Romagna, garantisca nel tempo l'assenza di alterazioni nell’ecosistema marino e nei cicli produttivi e riproduttivi della fauna ittica.

giovedì 13 marzo 2014

GOVERNO, AGRINSIEME: «MISURE SPECIFICHE NEL JOB ACT POTRANNO DETERMINARE CENTOMILA POSTI DI LAVORO IN PIÙ IN AGRICOLTURA»

Fonte: Agrinsieme

«Le misure del governo in linea generale vanno nella giusta direzione. Sono dirette a rendere flessibili le regole, semplificare le procedure, ridurre il cuneo fiscale e razionalizzare la normativa». Lo ha sottolineato Mario Guidi, il portavoce di Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza nazionale delle Cooperative), commentando le notizie diffuse sulla relazione del premier e sui provvedimenti che sta definendo il governo. «Attendiamo di comprendere – prosegue Agrinsieme - come i principi saranno tradotti in disposizioni legislative; occorre molta cautela nella fase attuativa». «Già nella prima bozza di “Job Act” – ricorda il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza nazionale delle Cooperative - il premier aveva indicato agricoltura e food a pieno titolo come i principali settori dai quali possono nascere nuovi posti di lavoro. Andranno previste misure specifiche per favorire l’occupazione in agricoltura, con la convinzione che si potranno creare almeno centomila nuovi posti di lavoro nel primario». Per Agrinsieme infine «occorrerà intervenire per alleggerire il costo del lavoro, soprattutto in agricoltura, settore in cui è uno dei più alti in Europa».

MARTINA: TAGLIO IRAP E COSTI INAIL AZIONI UTILI ANCHE PER AGROALIMENTARE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Le azioni impegnative impostate oggi dal Governo a favore del rilancio economico e sociale del Paese hanno la giusta ambizione e rappresentano uno sforzo a sostegno delle famiglie, del mondo del lavoro e delle imprese con forti segnali di innovazione e di equità. Con le misure per la riduzione del costo del lavoro tra cui il taglio del 10% dell’Irap per oltre 2 miliardi per le aziende e l’abbattimento dei costi Inail dal 16 maggio per un miliardo di euro si definiscono misure utili anche per il settore agroalimentare in un momento cruciale come quello che stiamo vivendo. L’ambizione e impegno del Ministero e del Governo sarà quello di continuare su questa strada, migliorando e rafforzando tutti gli strumenti utili a sostegno di un comparto sempre più strategico per l’intera economia italiana”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina.

mercoledì 12 marzo 2014

PRESENTATO QUESTA MATTINA UN PIANO DI INTERVENTO DELLA REGIONE PER PREVENIRE GLI ATTACCHI DEI LUPI AL BESTIAME. PREVISTO IL SUPPORTO DI ESPERTI AGLI ALLEVATORI E UN BANDO PER L'ACQUISTO DI RECINZIONI E CANI DA GUARDIA. L'ASSESSORE RABBONI: "IL LUPO È UNA SPECIE PROTETTA DALLA LEGGE, NOI VOGLIAMO PROTEGGERE ANCHE I NOSTRI ALLEVAMENTI"

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Al via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100 mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati. “Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato stamani l’iniziativa alla stampa. Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: la sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori. “Il progetto - ha spiegato Rabboni - nasce da alcune considerazioni: il fenomeno degli attacchi dei lupi, con la conseguente uccisione di bestiame, sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emiliano-romagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottare le precauzioni adeguate. Esperienze simili già realizzate in Italia e in Europa hanno dato ottimi risultati, con un contenimento di oltre il 90% dei fenomeni predatori quando è stata fatta una buona prevenzione”. Già dal 2002 la Regione riconosce agli allevatori zootecnici un indennizzo dei danni da canidi (lupi e cani vaganti): attualmente viene risarcito il 100% del valore dei capi predati, con un contributo di 100 euro per lo smaltimento delle carcasse, per una spesa annua complessiva di circa 150 mila euro, che non ha conosciuto picchi di crescita nel tempo. “Il piano di intervento - ha concluso Rabboni - costituisce dunque uno strumento aggiuntivo di supporto agli agricoltori, per aiutarli a convivere con un rischio d’impresa rispetto al quale si trovano spesso impreparati. Il lupo è stato infatti assente per lunghi anni dal territorio regionale, ma ormai è diffuso su tutto il crinale appenninico emiliano-romagnolo”. “Metteremo in atto le migliori pratiche già sperimentate con successo e concorderemo con gli allevatori soluzioni su misura in base a tipologia dell'allevamento, morfologia del territorio, modalità di ricovero del bestiame e guardiania”, ha specificato l’esperto del settore Duccio Berzi che prenderà parte al progetto.  

Gli attacchi al bestiame
Dal 2008 la Regione Emilia-Romagna ha georeferenziato gli attacchi da canidi per identificare le zone più a rischio. Sono interessate tutte le province, ad eccezione di Ferrara; Forlì-Cesena è la più colpita. Su 572 aziende zootecniche presenti nelle zone collinari e montane, mediamente sono 130 all’anno quelle che subiscono gli attacchi. I dati del Servizio Veterinario regionale registrano 139 azioni predatorie nel 2011 e 127 nel 2012; per il 2013, fino a settembre sono state 76. Su 14.200 capi allevati, nel 2011 ne sono stati uccisi 630, nel 2012 709 e 296 fino a settembre 2013. Gli animali più attaccati sono gli ovicaprini (92%), sia per le dimensioni contenute, sia per la difficoltà, da parte degli allevatori, di mettere in atto efficaci strategie antipredatorie. Modesti, invece, i danni su bovini, asini e cavalli. Il periodo maggiormente interessato dagli attacchi va da aprile a ottobre, mesi in cui il bestiame viene generalmente lasciato al pascolo allo stato brado o semibrado.  

Il piano in dettaglio
Il “Piano di intervento per la realizzazione di un progetto sperimentale di prevenzione degli attacchi da lupo in Emilia-Romagna” è stato approvato con delibera di Giunta n 250/2014. Con una modifica alla legge regionale sulla fauna selvatica del luglio scorso, è stata demandata alla Giunta sia l’approvazione di uno specifico piano, sia il relativo stanziamento di fondi. Viene istituito un gruppo di lavoro - composto da Regione, Province, Associazioni agricole, Associazioni degli allevatori e un esperto del settore - per la condivisione delle azioni. Su tutto il territorio regionale, ad eccezione della provincia di Ferrara che è l’unica non interessata al fenomeno, saranno organizzati gli incontri con gli allevatori, al termine dei quali verranno raccolte le manifestazioni di interesse che costituiranno un criterio di priorità per accedere ai contributi. I sopralluoghi degli esperti serviranno a concordare la soluzione migliore per l’azienda. Nei prossimi mesi la Regione approverà il bando a cui tutti gli allevatori potranno partecipare, indicando il tipo di intervento e una stima dei costi. Le risorse stanziate saranno assegnate alle singole Province, che erogheranno agli allevatori i contributi previsti sulla base di una graduatoria. La liquidazione avverrà una volta verificata la messa in opera del materiale o l’adeguato utilizzo dei cani. Gli strumenti di difesa che possono essere acquistati sono: recinzioni tradizionali, elettrificate o miste e dissuasori elettronici, che funzionano attraverso l’emissione di suoni al passaggio di animali rilevati da un sensore. Il piano prevede anche la consegna, da parte della Regione, di cuccioli di cani da guardia adeguatamente selezionati, l’assistenza di un operatore cinofilo e incontri formativi per la corretta gestione dell’animale.  

Il monitoraggio in Emilia-Romagna
Dal 2002 la Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - ha attivato un progetto di monitoraggio decennale per studiare il fenomeno della ricolonizzazione del territorio da parte dei lupi. Sono stati analizzati circa 7.000 campioni biologici di canidi, dai quali è stato possibile identificare i soggetti appartenenti alla specie lupo, la localizzazione, il numero di branchi stabili e i soggetti con patrimonio genetico ibrido tra cane e lupo. È stata stimata una dimensione media annua della popolazione di circa 200 individui, diffusi lungo l’intero crinale appenninico regionale, e sono state individuate 31 aree di presenza stabili, in alcune delle quali vivono esemplari con patrimonio genetico ibrido (21 quelli identificati).  

La presenza del lupo in Italia
Dal 1971 in Italia è proibita la caccia al lupo, riconosciuto per legge dal 1976 “specie protetta”. In quanto tale, anche l’Europa ne proibisce il disturbo, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio. Risale agli anni Settanta la sua rapida ricomparsa non solo nelle aree montane, soprattutto appenniniche, ma anche in collina e in fondovalle. Si tratta di una specie dalle grandi capacità adattive e questa caratteristica l’ha reso il mammifero terrestre selvatico più distribuito nel mondo; in Italia era ampiamente diffuso fino alla metà del XIX secolo, ma all’inizio degli anni ’70 raggiunse il minimo storico, con una presenza di circa 100 esemplari. La deforestazione delle aree montane, la conseguente scomparsa degli ungulati selvatici, sue prede naturali, e la persecuzione da parte dell’uomo per l’impatto sul bestiame domestico hanno causato la riduzione drastica del lupo.