...in onda su Telestense Ferrara e Lepida Tv [digitale terrestre] >> orari

venerdì 28 febbraio 2014

MARTINA: ESENZIONE TASI PER I TERRENI AGRICOLI CONFERMA STRATEGICITÀ DEL SETTORE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

"L’esenzione dei terreni agricoli dal pagamento della Tasi è una dimostrazione della consapevolezza da parte del Governo della strategicità del settore agroalimentare e del fatto che questo sia il principale strumento di produzione per gli agricoltori. Per questo voglio esprimere soddisfazione per la conferma dell'esclusione dal pagamento della Tasi per i terreni agricoli e per il fatto che la possibilità di aumentare l'aliquota Tasi all'8 per mille non riguarderà nemmeno i fabbricati rurali, per i quali continuerà ad applicarsi l'aliquota ridotta dell'1 per mille”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha commentato così le misure relative alla Tasi per i terreni e fabbricati rurali adottate oggi in Consiglio dei Ministri.

MARTINA: CONGRATULAZIONI A OLIVERO E CASTIGLIONE, ORA LAVORO DI SQUADRA PER AGROALIMENTARE ITALIANO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Voglio congratularmi con Andrea Olivero per la sua nomina a Viceministro delle politiche agricole e con Giuseppe Castiglione per la sua conferma a Sottosegretario. Una bella squadra per affrontare le sfide che il nostro agroalimentare ha davanti a sé. Sono certo che faremo un ottimo lavoro insieme a Olivero, che per la sua storia ha una grande sensibilità e una profonda conoscenza di alcune questioni aperte nel nostro Paese, e a Castiglione, di cui ho già avuto modo di constatare di persona le qualità umane e professionali e che ha gestito con grande dedizione e competenza il ruolo ricoperto finora. L’agroalimentare italiano è un asset fondamentale per l’intera economia nazionale e ci impegneremo con tutte le nostre forze per riuscire a renderlo sempre più protagonista. Sono convinto che il contributo di Olivero e di Castiglione sarà determinante per gli impegni che ci attendono, dall’applicazione della nuova Politica agricola comune, al lavoro per il Collegato agricoltura, ad Expo 2015”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha commentato la nomina di Andrea Olivero come Viceministro delle politiche agricole e la conferma di Giuseppe Castiglione come Sottosegretario.

MARTINA: FAR PARTIRE SENZA RITARDO CAMPAGNA ASSICURATIVA CONTRO LE CALAMITÀ NATURALI A TUTELA DEGLI AGRICOLTORI, PRESTO CONVOCHERO’ ANIA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“In vista della campagna assicurativa di quest’anno per la copertura delle aziende agricole dai danni per le calamità naturali ho voluto lanciare un appello ai Consorzi di difesa, ai soggetti autorizzati ed alle compagnie di assicurazione, perché si rispettino i tempi previsti dal piano assicurativo. Richiamo tutti al senso di responsabilità, perché eventuali ritardi ingiustificati nell’avvio delle coperture assicurative metterebbero sicuramente in difficoltà le imprese agricole ed in particolare quelle più innovative, specializzate e con maggiori capitali investiti, che rappresentano una parte importante del Pil agroalimentare del nostro paese e del saldo commerciale con l’estero. Al più presto, proprio per scongiurare i rischi di un ritardo sui tempi previsti per l’avvio delle coperture assicurative, convocherò l’Ania, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, in modo da fare il punto sulla situazione. Si tratta di un banco di prova significativo, visto che la regolarità e puntualità delle procedure diventa ancora più decisiva oggi. Siamo, infatti, alla vigilia dell’importante trasferimento dell’impianto assicurativo nell’ambito del nuovo programma sulla gestione delle crisi nello Sviluppo rurale, che per il periodo 2014-2020 potrà contare su circa 2 miliardi di euro di risorse”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sull’avvio della campagna assicurativa 2014 per la copertura dei rischi da calamità naturale. In particolare, per le colture arboree da frutto e per l’uva da vino, nel piano assicurativo è stato stabilito il termine del 31 marzo. Il Ministero delle politiche agricole ha predisposto nei termini gli atti necessari, mettendo a disposizione del sistema tutti i dati e le informazioni utili per anticipare l’avvio della campagna assicurativa.

AGRICOLTURA, ANCORA FERMA LA CAMPAGNA ASSICURATIVA 2014 PER I DANNI DA AVVERSITÀ ATMOSFERICHE. RABBONI CHIEDE L'INTERVENTO DEL MINISTRO MARTINA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

L’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni ha chiesto l’intervento del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per sbloccare l’avvio della campagna assicurativa 2014 contro i danni alle colture da avversità atmosferiche e contestualmente convocare un tavolo tra tutti i soggetti interessati per definire regole “trasparenti ed efficaci” a tutela delle imprese agricole. Nella lettera inviata Rabboni stigmatizza “ l’inaccettabile e non motivato comportamento delle Compagnie assicuratrici” sia per “i ritardi nella comunicazione delle condizioni da applicare” che per quanto riguarda “in alcuni casi limitati, la proposta di parametri del tutto inadeguati rispetto alle esigenze degli agricoltori.” A fronte del notevole anticipo del ciclo vegetativo delle colture frutticole di pregio, dovuto all’anomalo andamento stagionale, tale situazione di stallo - sottolinea Rabboni - rischia di avere conseguenze sulla “competitività dell’intero comparto agricolo italiano chiamato a misurarsi con Paesi nei quali le compagnie assicurative rappresentano un importante elemento di supporto all’agricoltura”. Secondo l’assessore tale situazione non è motivata da alcun elemento concreto. Il Piano nazionale infatti è stato approvato con largo anticipo dallo stesso Ministero delle politiche agricole, mentre la riassicurazione pubblica è disponibile dal mese di febbraio. Per questo Rabboni, anche a fronte della nuova Programmazione dello sviluppo rurale che prevede per l’Italia “una disponibilità di 1 miliardo 640 milioni per la gestione del rischio contro le calamità naturali”, chiede a Martina che venga anche attivata un “una sede di confronto tra amministrazioni pubbliche, sistema assicurativo privato, associazioni agricole e mondo cooperativo per giungere alla definizione di un quadro regolamentare e organizzativo in grado di evitare il ripetersi di simili problematiche”.

giovedì 27 febbraio 2014

AGROSSERVA: PER SUPERARE IL GAP DELL’AGRICOLTURA NELLA REMUNERAZIONE DELLA FILIERA, AGRINSIEME PUNTA ALL’ AGGREGAZIONE

Fonte: Agrinsieme

“E’ un prodotto nuovo che coglie nel segno e che, fornendoci un quadro aggiornato just in time sulle principali tendenze del settore agricolo, risulta estremamente utile per misurare gli effetti di una strategia politica nazionale”. Lo ha osservato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, intervenuto in rappresentanza di Agrinsieme alla presentazione del secondo numero di AgrOsserva, il bollettino trimestrale realizzato da Unioncamere e Ismea sulla congiuntura agricola. Di particolare interesse ed originalità l’elaborazione di un indice che illustra quanto la spesa agroalimentare va a remunerare i diversi attori della filiera.”Per l’agricoltura, al netto dei contributi diretti, rimangono solo 1,80 euro per la remunerazione dell’attività d’impresa agricola. E’ una situazione di forte compressione della componente agricola nella filiera – ha spiegato Guidi - di cui bisogna farsi carico”. Una cosa però va sottolineata: “Quando siamo in presenza di strutture aggregate, il valore aggiunto non viene disperso – ha aggiunto il rappresentante di Agrinsieme -. E’ per questo che occorre favorire le misure di concentrazione dell’offerta, puntando ad esempio sulle cooperative. Con la modifica della Legge 102 sulla regolazione dei mercati, attualmente in fase di revisione, potremmo apportare in tal senso novità significative, sulle quali ci giochiamo un bel pezzo di futuro. Il nostro Paese deve fare scelte di discontinuità, anche se difficile, e puntare sull’aggregazione. Il tempo dei solisti è finito”.

DINO SCANAVINO È IL NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE DELLA CIA

Fonte: Confederazione Italiana Agricoltori  

L’Assemblea elettiva, riunita all’Auditorium della Tecnica a Roma, ha eletto l’imprenditore vitivinicolo astigiano alla guida della Confederazione per i prossimi 4 anni. Succede a Giuseppe Politi. L’agricoltura e l’agroalimentare sono strategici per il Paese e non possono più essere relegati in un angolo. Serve un cambio di marcia. Bene il riconoscimento del settore nel ‘Job Act’ del premier Renzi, oggi c’è bisogno di una nuova politica nazionale dedicata anche in vista di Expo 2015 e della nuova Pac. Con Agrinsieme in anticipo sulla politica nel segno della semplificazione.

Dino Scanavino è il nuovo presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori. Imprenditore vitivinicolo e vivaistico di Calamandrana, nell’Astigiano, 53 anni, è stato eletto oggi all’unanimità dall’Assemblea elettiva, riunita a Roma presso l’Auditorium della Tecnica e composta da 436 delegati, in rappresentanza dei quasi 900 mila iscritti dell’organizzazione in tutta Italia. Scanavino, già vicepresidente nazionale dal 2010 nonché presidente della Cia di Asti dal 2002, sarà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni e rappresenta il passaggio finale e definitivo da una governance mista composta da agricoltori e funzionari confederali a una tutta di agricoltori, come sancito dal nuovo Statuto. Succede a Giuseppe Politi, che è stato al vertice dell’organizzazione per gli ultimi dieci anni. “Oggi i cittadini, agricoltori compresi, non si sentono rappresentati dalla politica -ha detto il neo presidente della Cia- e quindi è assolutamente necessaria quella che io chiamo una ‘intermediazione buona’ tra gli interessi dei cittadini agricoltori e quelli della nazione, per curare il disagio che c’è nel Paese”. D’altra parte, “l’agricoltura è un settore fondamentale: non solo è letteralmente la “dispensa” dell’Italia, ma rappresenta una risorsa strategica per la ripresa dell’economia -ha spiegato Scanavino-. Anche con la crisi, infatti, l’agricoltura sta garantendo occupazione e produttività, spesso in controtendenza rispetto all’andamento generale. Basti pensare che nel 2013 sulla scena agricola sono spuntate 11.485 nuove aziende, pari al 10 per cento delle imprese neonate in Italia, e che oltre il 17 per cento di questa nutrita pattuglia di ‘new entry’ ha un titolare di età inferiore ai 30 anni”. Inoltre, “non si può dimenticare che l’agroalimentare è l’unico comparto che continua a crescere sui mercati stranieri e che oggi cibo e vino ‘made in Italy’ costituiscono il secondo comparto manifatturiero del Paese, dopo quello metalmeccanico, con un fatturato di oltre 130 miliardi di euro e un'incidenza del 15 per cento sul Pil”. Eppure, “nonostante questi segnali positivi, il reddito degli agricoltori non cresce, perché lo Stato appesantisce il settore con inconcepibili oneri burocratici, mettendoci fuori dalla competitività europea -ha osservato il nuovo presidente della Cia-. Per questo ora serve un cambio di passo: la politica deve investire sul serio sul settore, dedicandovi tempo e risorse”. In questo senso “la scelta di individuare agricoltura e cibo tra i settori chiave per il rilancio, com’è indicato nel ‘Job Act’ del premier Renzi, è un buon inizio. Oggi più che mai è necessario un nuovo progetto di politica agricola e agroalimentare nazionale, per dare prospettive e futuro alle imprese in termini di occupazione, valorizzazione e sviluppo”. “Bisogna arrivare preparati per cogliere appieno i nuovi appuntamenti che ci attendono, a partire dall’applicazione della nuova Pac e dall’Expo 2015 -ha aggiunto Scanavino- continuando a lavorare contestualmente per promuovere l’aggregazione e l’internazionalizzazione delle imprese; ridurre i costi produttivi, amministrativi e fiscali e favorire davvero il ricambio generazionale. Perché c’è un’intera generazione, che è quella dei nostri figli, che rischia di restare fuori dal mercato, vittima di questa crisi, ed è a loro che dobbiamo restituire una prospettiva di vita dignitosa”. La parola d’ordine, comunque, deve essere sempre “semplificare” e “Agrinsieme ne è un esempio, poiché nasce dalla scelta di lavorare uniti di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari, rompendo le logiche della frammentazione -ha chiosato Scanavino-. Credo che abbiamo dato un segnale di anticipo sulla politica. Un segnale di concretezza, perché questo patto copre praticamente tutta la filiera agroalimentare e i suoi problemi, che finiscono per riflettersi anche su quelli di chi va a fare la spesa. Agrinsieme resta una via obbligata: solo insieme si può far ‘pesare’ di più l’agricoltura e affrontare in maniera adeguata questioni ataviche e nuove sfide del settore”.

MARTINA: NON DISCUTERE PIU’ DEI VECCHI SCHEMI, NELL’AGROALIMENTARE ITALIANO SERVE AGGREGAZIONE E UN PIANO UNITARIO NAZIONALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Credo che non sia più il tempo per discutere di vecchi schemi, lo scenario muta in modo veloce e profondo. Dobbiamo averne piena consapevolezza e agire di conseguenza. I dati che sono stati illustrati oggi ci aiutano a farlo: con questa fotografia del sistema agroalimentare italiano abbiamo una base comune per impostare un dialogo e occuparci delle strategie che devono essere messe in atto. Nell’agroalimentare italiano c'è il meglio dell'innovazione del Paese e dispiace vedere che quel potenziale si incastra in dinamiche che impediscono a questa energia ad esplodere. Dobbiamo cambiare passo e dobbiamo farlo adesso, mettendo in chiaro che questo mondo è un pilastro fondamentale della ripresa del Paese, che può dettare la sua agenda” Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, intervenendo alla alla Tavola rotonda di presentazione del secondo numero di “AgrOsserva”, l’Osservatorio trimestrale sulla congiuntura dell’agroalimentare italiano realizzato da Ismea e Unioncamere. All’incontro, che si è tenuto nella Sala Cavour del Mipaaf, hanno partecipato Arturo Semerari, Presidente di Ismea, Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti e Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura in rappresentanza di Agrinsieme. “Abbiamo a disposizione – ha spiegato il Ministro Martina – diversi strumenti. Mi riferisco alle scelte sulla nuova Pac e al Collegato agricoltura, che possono far assumere all’agroalimentare la centralità che merita. Il primo grande tema che deve essere affrontato a breve è legato al costo del lavoro. Bisogna ridurre la discrasia tra quanto viene speso dalle imprese e quanto rimane al lavoratore e quella tra il prezzo del prodotto e il reddito che resta in mano agli agricoltori. Su questo ci giochiamo una partita importante”. “Adesso – ha aggiunto ancora il Ministro – possiamo fare scelte tutt'altro che banali, possiamo dare l’avvio a un piano di azione ragionato, coordinato e strategico. Si coglie ovunque, da Nord a Sud la necessita di costruire un piano strategico complessivo. Quando quel tessuto formidabile di piccole e medie imprese, che adesso ha subito un colpo tremendo, ha sperimentato l’aggregazione vera sono state fatte azioni molto efficaci. Non abbiamo oggi grandi player nazionali in grado di farlo, quindi bisogna che spingiamo su questa direzione. Mi piacerebbe essere – ha concluso il Ministro – il celebrante di un matrimonio che possa portare a una visione unitaria nazionale da parte di tutti gli attori in campo”.

martedì 25 febbraio 2014

COLDIRETTI: ARRIVA LA BANCA DATI DELLE AZIENDE AGRICOLE CHE ASSUMONO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Il progetto presentato alla assemblea nazionale di Giovani Impresa, che ha evidenziato che il 68% dei giovani vorrebbe partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta.

Arriva la banca dati di aziende agricole che assumono alla quale potrà accedere il 68 per cento dei giovani italiani che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, nel 2014 vorrebbe lavorare in agricoltura, dalla vendemmia alla raccolta della frutta, perché ama la campagna o semplicemente per raggranellare un po’ di soldi, magari nella pausa scolastica. La presentazione è avvenuta nel corso dell’Assemblea elettiva di Giovani Impresa Coldiretti durante la quale è stato aperto il portale della Coldiretti “Lavoro in campagna” per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in corso di autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro. Allo scopo è stato predisposto un sistema informatico che – sottolinea la Coldiretti - opera attraverso un apposito sito web nazionale nel quale verranno acquisite, archiviate e rese disponibili in forma pubblica tanto le richieste di manodopera delle imprese che i curricula e le disponibilità dei lavoratori. Il servizio peraltro non si limita comunque all’impresa, ma è rivolto anche al sistema della famiglia che potrà essere assistito nella ricerca di colf o badanti, al giovane che ricerchi la possibilità di effettuare uno stage aziendale, allo studente a caccia di un’occupazione durante il periodo delle vacanze estive o invernali attraverso un’offerta di lavoro occasionale accessorio (voucher) e al pensionato che voglia integrare il proprio reddito da pensione sempre tramite i buoni lavoro. Lo strumento informatico sarà accessibile presso ogni sede e sportello territoriale della struttura Coldiretti con personalequalificato che provvede anche a rendere un vero e proprio servizio di accompagnamento ed assistenza a imprese e lavoratori, sia nel compito di caricamento e aggiornamento dei dati, sia soprattutto nella vera e propria fase di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. È infatti previsto che tale fase di incontro tra impresa e lavoratori non sia gestita in automatico dal sistema, ma sia accompagnata e guidata dai servizi Coldiretti che provvederanno a segnalare all’impresa l’esistenza nell’archivio del sistema web di candidature compatibili con le necessità espresse provvedendo, se di interesse dell’impresa, ai necessari contatti con i candidati. “Si tratta di una risposta concreta alla domanda di agricoltura di un numero crescente di giovani (e non solo) che desidera fare una esperienza di lavoro in campagna”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “inagricoltura il lavoro c’è sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione lontano dalla città”. Con l’arrivo della bella stagione saranno almeno duecentomila i giovani impegnati nelle campagne ad iniziare dalla preparazione dei terreni e delle serre per gli ortaggi per continuare con la raccolta difrutta e verdura fino alla vendemmia, secondo una stima della Coldiretti. L’estate coincide - sottolinea la Coldiretti - con il periodo di maggior impiego di lavoro nelle campagne per le attività di raccolta di verdura e frutta come ciliegie, albicocche o pesche, fino a quella dell’uva che si concentra nel mese di settembre. Per gli studenti - continua la Coldiretti - lavorare nei campi significa, oltre che prendere contatto con il mondo del lavoro, anche fare una esperienza diretta in simbiosi con la natura, i suoi prodotti e una cultura che ha fatto dell’Italia un Paese da primato a livello internazionale nell’offerta di alimenti e vini di qualità. Un’occasione per conoscere la genuinità e le caratteristiche dei veri prodotti del Made in Italy per imparare a distinguerli da quelli importatati spacciati come nazionali anche - precisa la Coldiretti - sugli scaffali dei mercati al momento di fare la spesa. Dal primo giugno i giovani lavoratori dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi – sottolinea la Coldiretti - possono essere remunerati con i voucher, i buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali. I voucher - conclude la Coldiretti - rappresentano uno strumento che offre interessanti opportunità di reddito e occupazione a categorie particolarmente deboli e risponde coerentemente alle richieste di semplificazione del lavoro nei campi che può così meglio esprimere le proprie potenzialità in un momento di crisi, senza con ciò destrutturare il mercato del lavoro agricolo.

COLDIRETTI: MARIA LETIZIA GARDONI NUOVO LEADER DI GIOVANI IMPRESA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

La venticinquenne marchigiana Maria Letizia Gardoni eletta dall’assemblea nazionale di Giovani Impresa in rappresentanza di 40mila giovani alla presenza del neo ministro delle risorse agricole, Maurizio Martina.

 E’ Maria Letizia Gardoni il nuovo leader dei giovani agricoltori italiani. Venticinque anni di Osimo (Ancona) dove coltiva ortaggi con metodo macrobiotico, è stata eletta dall’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, composta da rappresentanti provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentanza di oltre 40mila giovani. La neodelegata, che ha ricevuto le congratulazioni “in diretta” dal nuovo ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, presente all’Assemblea, guiderà un esecutivo nazionale composto per il 50 per cento da donne e per il 50 per cento da uomini: Maria Serena Minunni, Erika Pedrini, Valentina Binno, Elena Tortoioli, Ignazio Gibiino, Paolo Giorgi, Daniele Perrone, Andrea Barbetta. Un esempio dei tanti ragazzi che hanno scelto la professione di agricoltori portando nel lavoro quel contributo di innovazione che rappresenta oggi la chiave del successo imprenditoriale. Maria Letizia Gardoni, che ha raccolto il testimone di Vittorio Sangiorgio, chiamato alla guida di Giovani Impresa il 24 marzo 2010 – informa la Coldiretti -, ha iniziato la sua avventura nel 2008. I suoi genitori sono entrambi funzionari pubblici, ma fin da piccola aveva l’idea di fare l’imprenditrice agricola. A 19 anni ha coronato il sogno acquistando un terreno facendo un mutuo e aprendo la sua azienda, nove ettari nelle campagne di Osimo. All’inizio – precisa la Coldiretti - ha provato a coltivare ortaggi per l’industria, ma si è resa conto che non era questa la sua “dimensione”, non tanto produttiva quanto mentale. La svolta è arrivata poco dopo, grazie a un’autentica folgorazione per la “Policoltura ma-pi”, dal nome di Mario Pianesi, l’uomo che ha portato il macrobiotico in Italia. Ha iniziato così a coltivare cavoli, insalata, carote, finocchi coi quali oggi rifornisce i punti macrobiotici della provincia di Ancona. Un mercato in crescita tanto che Maria Letizia sta aumentando la produzione. Nel frattempo si è laureata in Scienze e tecnologie agrarie all’Università Politecnica delle Marche, con una tesi sullo spopolamento degli alveari. Il suo prossimo obiettivo – conclude la Coldiretti - è aprire un centro agricolo di ippoterapia, sviluppando un progetto di agricoltura sociale.

SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA, LE ORGANIZZAZIONI DELLA FILIERA PRESENTANO IL “TESTO UNICO DELLA VITE E DEL VINO”

Fonte: Agrinsieme (coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare), Unione Italiana Vini, Federvini, Assoenologi e Federdoc.  

Raccolte in un unico testo tutte le disposizioni normative in materia. Obiettivo sburocratizzare e semplificare le norme e gli adempimenti cui devono rispondere le aziende. Oggi la presentazione ai presidenti della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e del Senato.

È stato presentato oggi presso la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati il “Testo Unico della Vite e del Vino”, un documento che unifica tutte le disposizioni che disciplinano la materia del comparto vitivinicolo, attualmente contenute in svariati testi normativi. Il documento è frutto di un lavoro congiunto che ha coinvolto le diverse sigle che rappresentano le realtà economiche del settore vitivinicolo: Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare), Unione Italiana Vini, Federvini, Assoenologi e Federdoc. Obiettivi del testo Unico – che è stato consegnato ai Presidenti della Commissione Agricoltura della Camera Luca Sani e del Senato Roberto Formigoni - passerà ora all’esame del Parlamento – oltre ad unificare le disposizioni normative, sono anche di pervenire ad una reale semplificazione dei procedimenti, attraverso un coordinamento e un’armonizzazione delle diverse fonti. Il susseguirsi di provvedimenti, a livello comunitario, nazionale e regionale, ha di fatto creato nel corso degli anni un coacervo normativo molto intricato ed eccessivo. Dalla coltivazione in vigna, alla produzione di vino, fino all’imbottigliamento e alla commercializzazione dei prodotti, le imprese devono ottemperare ad un numero insostenibile di obblighi. Per questo le Organizzazioni del settore si sono fatte promotrici del Testo Unico finalizzato ad accompagnare, dalla produzione fino alla movimentazione e alla vendita, i prodotti che hanno origine dalla lavorazione delle uve e a disciplinare l’attività dell’intero ciclo economico con le relative implicazioni normative di interesse settoriale e generale. I principali testi di riferimento sono stati la Legge 82/2006, il Decreto Legislativo 61/2010 e il Decreto Legislativo n.260/2000. Il Testo Unico è articolato in otto capitoli: le “definizioni” del settore, la produzione viticola, la produzione dei mosti e dei vini, la produzione dei vini a denominazione di origine controllata, la produzione degli aceti, la commercializzazione e l’etichettatura, i controlli e le sanzioni. Con il Testo Unico le organizzazioni di rappresentanza della filiera vitivinicola hanno inteso dare un contributo concreto alla soluzione dei problemi di uno dei settori più importanti del made in Italy agroalimentare. La sburocratizzazione e semplificazione delle norme e degli adempimenti a cui devono rispondere le aziende del settore è infatti da tempo una delle esigenze maggiormente avvertita dai produttori vitivinicoli.

MARTINA: PIANO DI AZIONE STRAORDINARIO PER I GIOVANI NEL SETTORE AGROALIMENTARE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Dobbiamo mettere in campo un piano d'azione straordinario per i giovani nel settore agroalimentare, per dare risposte a chi cerca futuro nel nostro Paese in un comparto dove ci sono importanti opportunità. Penso, infatti, che possiamo costruire attorno alla questione giovanile un punto saldo per il rilancio del Paese, perché la nostra generazione deve dare il proprio contributo ora. Tocca a noi, abbiamo una grande responsabilità, perché nelle nostre mani c’è il nostro futuro. E dobbiamo dire forte che non è vero che questo Paese sia destinato al declino. Ci sono margini importanti di recupero e di vero e proprio rilancio. Voi, giovani imprenditori agricoli, ne siete la dimostrazione”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, è intervenuto oggi all’Assemblea di Giovani Impresa di Coldiretti a Roma. “Nei prossimi giorni – ha proseguito il Ministro – inizieremo a entrare nel merito dell’attuazione della nuova Pac e a lavorare a quel necessario progetto nazionale per il settore primario. In questo senso il Collegato agricoltura alla Legge di Stabilità è un’importante opportunità di costruire una normativa organica per il comparto, che possa accompagnare anche la crescita dell'imprenditorialità sotto i 40 anni. Si tratta di una buona base di partenza, che sono convinto migliorerà con il contributo decisivo del Parlamento”. “Expo è una grande possibilità – ha concluso Martina – e nel lavoro quotidiano fatto in questi mesi mi sono reso conto di quanto l'Italia possa valere e possa dare, in termini di voglia di fare, di creatività, di voglia di futuro. L’agricoltura sarà un tema centrale e dovremo cogliere quell’occasione anche per decidere quale modello di sviluppo vogliamo seguire in Italia. Vedo nel nostro mondo prospettive importanti e voglio che il Ministero sia a disposizione per costruire una grande operazione di squadra dove le istituzioni facciano la loro parte, attraverso un dialogo costante e un confronto aperto con le organizzazioni per il bene dell'azione comune. Serve un’operazione concreta e di sistema. Dobbiamo dare opportunità nuove a chi abbia voglia di provarci e dobbiamo farlo ora”.

MARTINA: ICQRF SCOPRE OLIO FALSO IGP TOSCANO DA HARRODS

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“La tutela e la promozione dell’autentico Made in Italy nel mondo è una priorità assoluta di questo Governo, oltre che una missione strategica per l’economia nazionale. La sospensione della commercializzazione da parte di Harrods di un olio extravergine d’oliva venduto come toscano, in violazione delle norme sulle indicazioni geografiche, è la testimonianza del forte impegno che l’Italia porta avanti nella lotta alla contraffazione. La difesa delle denominazioni d’origine e del nostro patrimonio d’eccellenza alimentare è il campo quotidiano dove impegniamo le forze migliori degli organismi di controllo collegati al Ministero. Il risultato ottenuto, poi, è un’ulteriore conferma dell’importanza delle leggi europee in materia e della nostra capacità di richiederne la corretta applicazione sul territorio comunitario. Ringrazio quindi l’Ispettorato repressione frodi del Ministero per la professionalità dimostrata in questo caso e per la difesa quotidiana del patrimonio agroalimentare italiano. Un grazie va anche all’Autorità britannica del DEFRA, la cui collaborazione è stata rapida ed efficace”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina commenta la sospensione della commercializzazione dell’olio ‘Tuscan Extra-virgin Olive Oil” presso i magazzini “Harrods” di Londra e sul sito web www.harrods.com , comunicata dal Department for Environment Food & Rural Affairs (DEFRA) del Regno Unito, a seguito dell’apertura della procedura ex officio avviata dall’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressioni frodi dei prodotti agroalimentari – ICQRF. L’Ispettorato aveva infatti chiesto di bloccare la vendita in quanto l’olio venduto, imbottigliato nel Regno Unito e commercializzato col marchio Harrods, recava in etichetta espliciti riferimenti evocativi della produzione dell’olio Extra vergine di oliva IGP ‘Toscano’, protetta in ambito UE. Grazie alla normativa europea, fortemente voluta dall’Italia (reg. UE 1151/12), la protezione delle nostre produzioni IGP e DOP può essere attivata su tutto il territorio dell’UE con il pieno coinvolgimento degli Stati membri in cui avviene l’irregolare commercializzazione.

ISTAT, CONFAGRICOLTURA: “LE FAMIGLIE RIDUCONO LE SPESE ANCHE PER MEDICINE E CIBO”

Fonte: Confagricoltura

“I dati sulle vendite al dettaglio ben 2013 diffusi da Istat sono un preciso segnale del profondo disagio che avvertono le famiglie, che tendono a risparmiare stando attenti più a far quadrare i conti che alla qualità. Lo dimostra la scelta della spesa alimentare a basso costo nei discount”. Lo sottolinea Confagricoltura facendo presente che, l’anno scorso, le vendite al dettaglio sono state in diminuzione in tutte le tipologie di esercizi, tranne che per i discount alimentari (+1,6%). “Il consumatore – prosegue Confagricoltura - spende solo per i beni di cui non può fare a meno e diminuisce sia la spesa per i beni non alimentari (-2,7%), sia per quelli alimentari (-1,1%). In tutti i settori merceologici, compreso la spesa farmaceutica (-2,4%), tende a risparmiare”. “Siamo di fronte ad un calo crescente della spesa alimentare, tanto che a dicembre 2013, rispetto a dicembre 2012, è diminuita di ben il 2,6%”. “La situazione delle vendite pone in gravi difficoltà le imprese agricole – conclude Confagricoltura - e conferma la validità degli sforzi di internazionalizzazione che queste pongono in essere; con l’agroalimentare che ora fa da traino a tutto il made in Italy”.

COLDIRETTI: SEMPRE PIU’ MADE IN ITALY IN MANI STRANIERE. KRIZIA PASSA AI CINESI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Da vino a moda, il made in Italy vola in Cina: continua l’acquisizione da parte di gruppi esteri dei “gioielli” italiani.

Dopo l’agroalimentare, con il vino Chianti, i cinesi mettono le mani anche sulla moda con l’acquisto del marchio Krizia, nuova operazione di acquisizione dei gioielli del Made in Italy che trovano in questi settori le loro espressioni migliori. Ad affermarlo è la Coldiretti nel commentare la cessione della storica maison italiana alla Shenzhen Marisfrolg Fashion Co., azienda leader nel mercato asiatico del pret-a-porter. Operazione che seguel’acquisto da parte di un imprenditore cinese della farmaceutica di Hong Kong dell’azienda agricola Casanova - La Ripintura, a Greve in Chianti, nel cuore della Docg del Gallo Nero. Un fenomeno, quello della vendita di marchi storici del tessuto produttivo italiano, che interessa tutti i settori, dall’agroalimentare fino ai trasporti, ma anche la moda. Prima di Krizia era stata la volta della Poltrona Frau, passata all'americana Haworth, e di Loro Piana al gruppo francese LVMH per 2 miliardi di euro. Alla fine del mese di giugno 2013 la stessa multinazionale del lusso LVMH aveva acquisito - sottolinea la Coldiretti - una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale della pasticceria Confetteria Cova proprietaria della societa' Cova Montenapoleone Srl, che gestisce la nota pasticceria milanese. La Lvmh di Bernard Arnault aveva già in portafoglio Bulgari ed è proprietario di Fendi, Emilio Pucci e Acqua di Parma mentre - continua la Coldiretti - la sua rivale francese Ppr di Francois-Henry Pinault controlla Gucci, Bottega Veneta e Sergio Rossi. Il colpo piu’ grosso nell’alimentare i francesi lo hanno messo a segno nel 2011 con la Lactalis che è stata, invece protagonista - afferma la Coldiretti - dell’operazione che ha portato la Parmalat a finire sotto controllo transalpino,. dopo aver già acquisito in passato la Galbani, la Locatelli e l’Invernizzi. Se nella moda gli emiri del Qatar si sono assicurati lo scorso anno lo storico marchio Valentino, assieme alla licenza Missoni nel settore vitivinicolo quest’anno – continua la Coldiretti -, sempre nel 2013 - continua la Coldiretti – si sono verificate la cessione da parte della società Averna dell’intero capitale dell’azienda piemontese Pernigotti al gruppo turco Toksoz, e il passaggio di mano del 25 per cento della proprietà del riso Scotti ceduto dalla famiglia pavese al colosso industriale spagnolo Ebro Foods. Nel 2012 la Princes Limited (Princes), unacontrollata dalla Giapponese Mitsubishi, aveva siglato un contratto con AR Industrie Alimentari SpA (ARIA), leader italiana nella produzione di pelati, per creare una nuova società denominata "Princes Industrie Alimentari SrL" (PIA), controllata al 51 per cento dalla Princes, mentre il marchio Star passa definitivamente in mano spagnola con il gruppo Agrolimen che ha aumentato la propria partecipazione in Gallina Blanca Star al 75 per cento. Nel 2011 la società Gancia, casa storica per la produzione di spumante, è divenuta di proprietà per il 70 per cento dell'oligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standard mentre il 49 per cento di Eridania Italia Spa operante nello zucchero è stato acquisito dalla francese Cristalalco Sas e la Fiorucci salumi è passata alla spagnola Campofrio Food Group, la quale ha ora in corso una ristrutturazione degli impianti di lavorazione a Pomezia che sta mettendo a rischio numerosi posti di lavoro. Nel 2010 il 27 per cento del gruppo lattiero caseario Ferrari Giovanni Industria Casearia S.p.A fondata nel 1823 che vende tra l’altro Parmigiano Reggiano e Grana Padano è stato acquisito dalla francese Bongrain Europe Sas e la Boschetti Alimentare Spa, che produce confetture dal 1981, è diventata di proprietà della francese Financière Lubersac che ne detiene il 95 per cento. L’anno precedente, nel 2009 - prosegue la Coldiretti -, è iniziata la cessione di quote della Del Verde industrie alimentari spa che è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl, la quale fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata. Nel 2008 laBertolli era stata venduta all’Unilever per poi essere acquisita dal gruppo spagnolo SOS, è iniziata la cessione di Rigamonti salumificio spa, divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International, mentre la Orzo Bimbo è stata acquisita dalla francese Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis. Lo stesso anno è stata ceduta anche Italpizza, l’azienda modenese che produce pizza e snack surgelati, all’inglese Bakkavor acquisitions limited. Nel 2003 hanno cambiato bandiera anche la birra Peroni, passata all'azienda sudafricana SABMiller mentre negli anni Novanta era stata la San Pellegrino ad entrare nel gruppo Nestlè e la Stock ad essere venduta alla tedesca Eckes A.G per poi essere acquisita nel 2007 dagli americani della Oaktree Capital ManagementLa stessa Nestlè - conclude la Coldiretti - possedeva già dal 1993 il marchio Antica gelateria del Corso e addirittura dal 1988 la Buitoni e la Perugina

GUIDI (CONFAGRICOLTURA) A LE ROTONDE DI GARLASCO (PV): “L’AGRICOLTURA CHE IMMAGINIAMO NON DEVE INIBIRE LA RICERCA SCIENTIFICA”

Fonte: Confagricoltura

“L’agricoltura che immaginiamo è un settore che sia posto al centro delle politiche di ripresa del Paese, che si veda pienamente riconosciuto il suo ruolo, in termini occupazionali, produttivi, ambientali e di traino del made in Italy sui mercati esteri”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi intervenendo a Le Rotonde di Garlasco, al convegno promosso dagli agricoltori di Pavia “L’agricoltura tra immagine e realtà”. “L’agricoltura che immaginiamo – ha aggiunto Guidi - è un comparto libero di sperimentare, di affidarsi al mondo scientifico per le soluzioni più appropriate di rinnovamento e di adeguamento ai nuovi bisogni dei produttori e della società. Non vogliamo a tutti i costi gli Ogm, vogliamo però che la scienza sia libera di studiare. Perché un Paese che inibisce la ricerca è un Paese che non ha civiltà e futuro”. Il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli si è quindi soffermato sul nuovo governo Renzi e sulla nomina del ministro per le Politiche agricole: “Con Maurizio Martina già in veste di sottosegretario – ha ricordato - abbiamo attivamente collaborato sul Collegato all’Agricoltura e sulla preparazione di Expo 2015, per ricordare il ruolo dell’agricoltura mondiale, ma anche italiana, per nutrire il pianeta”. “Expo 2015 dovrà essere, almeno così la immaginiamo – ha concluso il presidente di Confagricoltura - una importante vetrina del libero confronto (scientifico, non ideologico) su tutte le modalità per accrescere le disponibilità di cibo”.

lunedì 24 febbraio 2014

SISMA, ULTERIORI 14 MILIONI DI EURO DALLA REGIONE PER L'AMMODERNAMENTO DELLE IMPRESE AGRICOLE NELLE PROVINCE DEL CRATERE. RABBONI: "VOGLIAMO MIGLIORARE IL POTENZIALE PRODUTTIVO E SOSTENERE LA COMPETITIVITÀ. SALGONO COSÌ A 44 MILIONI LE RISORSE STANZIATE A FAVORE DI 695 IMPRESE "

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Quasi 14 milioni di euro dalla Regione per sostenere la ripresa economica e rilanciare la competitività delle aziende agricole nell’area del sisma. Il finanziamento (per la precisione si tratta di 13 milioni 943 mila euro) è stato approvato oggi dalla Giunta regionale e permetterà di dare una risposta a tutte le 293 domande ancora presenti nella graduatoria del bando per la misura 121 del Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013. In prima battuta la Regione aveva stanziato 30 milioni di euro, risorse che avevano consentito di concedere un contributo alle prime 402 imprese inserite nella graduatoria approvata il 10 febbraio scorso. “Questo nuovo finanziamento porta a quasi 44 milioni il plafond di contributi pubblici complessivo e a 695 le imprese beneficiarie, che investiranno complessivamente quasi 118 milioni di euro. In un periodo di stasi degli investimenti come quello attuale, si tratta di un volano di sviluppo importante per il territorio - sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – In questo modo vogliamo incentivare la realizzazione di investimenti utili a migliorare il potenziale produttivo, per ripartire dopo il terremoto più forti e più attrezzati a competere nei mercati globali.” Le risorse della misura 121 sono destinate a sostenere progetti di innovazione tecnologica e ammodernamento delle imprese agricole. L’entità dell’aiuto è compresa tra il 20 e il 40% della spesa e tra gli interventi finanziabili vi sono l’acquisto e la ristrutturazione di immobili, l’acquisto di impianti e attrezzature, ma anche la creazione di siti Internet. Le province e i comuni interessati sono quelli dell’area del cratere.

Tabella con la ripartizione per province dei finanziamenti:
www.agrestetv.it/documenti/Misura_121_domande.doc

MARTINA: PER AGROALIMENTARE ITALIANO PIANO ORGANICO E AMBIZIOSO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“L’agroalimentare italiano ha davanti a sé una partita importante e complessa e noi intendiamo giocarla fino in fondo e con il massimo impegno, tenendo ben presente che questo settore ha numeri e potenzialità eccezionali. Questo non lo scopriamo oggi, ma proprio per la fase che stiamo vivendo, è ancora più evidente quanto sia centrale per costruire una nuova economia per il Paese. Una parte fondamentale del rilancio dell’Italia può passare dall’agricoltura e dalla pesca italiane. Ecco perché lavorerò da subito in questa direzione, per vincere le sfide che ci attendono. Partendo da passaggi importanti, dall’attuazione della Politica agricola comune, al Collegato Agricoltura, ad Expo 2015”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, a margine della cerimonia di insediamento di oggi al Palazzo dell’Agricoltura. “Questi sono temi cruciali per il nostro agroalimentare che ha bisogno di fare un salto di qualità. Dobbiamo puntare a realizzare - ha spiegato Martina - un progetto basato su una visione complessiva delle esigenze del comparto e dei suoi protagonisti. Un progetto ambizioso e coerente che sappia offrire una strategia per i prossimi anni”. “A questo proposito, per il futuro dell’agricoltura e della pesca italiane è fondamentale anche il rapporto con le Regioni e a breve – ha dichiarato il Ministro – convocherò un incontro con gli Assessori all’Agricoltura proprio per impostare un lavoro di squadra. Come Ministro voglio essere un interlocutore affidabile e certo, dobbiamo ascoltare le istanze dei territori per concretizzare un sistema Italia. Questo è uno sforzo decisivo, soprattutto se pensiamo che siamo alla vigilia di appuntamenti cruciali come il semestre di presidenza italiano e l’esposizione di Milano”. “Dell’Expo mi sono innamorato – ha proseguito Martina - e credo che sia una delle opportunità più straordinarie che abbiamo, non solo per il comparto ma per tutto il Paese. Voglio ringraziare Giuseppe Sala e Diana Bracco per lo splendido lavoro fatto insieme fin qui e intendo continuare sulla strada intrapresa per sviluppare tutto il potenziale di Expo”. “Tra i miei obiettivi principali, c’è anche quello legato all’occupazione giovanile. L’Italia ha molto da recuperare, anche rispetto alle medie europee. Dobbiamo usare gli strumenti che abbiamo a disposizione, a partire da quelli del Collegato Agricoltura, per dare risposte ai nostri giovani”.

DOP E IGP, RABBONI RICONFERMATO ALLA GUIDA DELL'ASSOCIAZIONE EUROPEA AREPO. PROSSIMI OBIETTIVI: IL NUOVO REGOLAMENTO UE SULLA PROMOZIONE, L'INDICAZIONE DI QUALITÀ PER I PRODOTTI DI MONTAGNA E UN INCONTRO CON I NUOVO VERTICI AGRICOLI EUROPEI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

L’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni è stato riconfermato il 20 Febbraio a Bruxelles presidente dell’associazione europea Arepo che riunisce le 27 Regioni europee leader per i prodotti Dop e Igp. L’Assemblea dei soci ha chiesto a Rabboni, in carica dal 2010, di proseguire l’attività anche nel 2014 per impostare su basi positive i rapporti con il Parlamento europeo che uscirà dalle consultazioni di fine maggio e con il prossimo Commissario europeo all’Agricoltura. “Negli ultimi tre anni abbiamo fatto un buon lavoro. Molte istanze sono state accolte e i prodotti di qualità hanno oggi maggiori tutele, sostegni economici e strumenti di regolazione della produzione e del mercato – ha detto Rabboni - è un lavoro che va consolidato e ulteriormente sviluppato nella nuova legislatura europea 2014-2019. I prossimi traguardi sono un nuovo ed adeguato regolamento europeo per la promozione dell’agroalimentare di qualità e il regolamento attuativo della etichettatura dei prodotti di montagna.” Tra le prossime iniziative di Arepo dunque la proposta di modifica del regolamento sulla promozione dei prodotti agricoli presentata dalla Commissione europea, che prevede un aumento della disponibilità finanziaria dai 61 milioni di euro all’anno del 2013 ai 200 del 2020. “Il nuovo regolamento prevede diverse novità positive in termini di flessibilità e sinergia – ha sottolineato Rabboni - ma le risorse sono, nonostante l’aumento, ancora inadeguate per sostenere con efficacia l’attività di valorizzazione dei prodotti tipici dell’Europa in tutto il mondo”. Altrettanta attenzione verrà rivolta da Arepo all’imminente pubblicazione del regolamento attuativo per l’uso dell’ indicazione facoltativa “Prodotto di montagna”. “Un’opportunità importante – spiega Rabboni – per valorizzare le produzioni con particolari caratteristiche di qualità, naturalità, tipicità, realizzate, sia per quanto riguarda le materie prime che le attività di trasformazione, in territori in cui fare agricoltura è più difficile e meno remunerativo”. Entrambi i temi saranno al centro della prossima Assemblea generale di Arepo che si svolgerà a Bilbao in Spagna nel mese di ottobre in concomitanza con Euromontana, l’iniziativa dell’Associazione europea multisettoriale per la cooperazione e lo sviluppo dei territori di montagna.

sabato 22 febbraio 2014

COLDIRETTI: MARTEDI’ 25 FEBBRAIO I GIOVANI IN ASSEMBLEA NAZIONALE CON L’INDAGINE “CRISI, I GIOVANI E IL LAVORO”

Fonte: Coldiretti Ferrara

A palazzo Rospigliosi di Roma l’assemblea elettiva dei Giovani di Coldiretti “Costruiamo oggi il futuro”, nel corso della quale sarà presentata l’indagine Coldiretti/Ixè sul lavoro e sulla disoccupazione giovanile.

All’indomani del varo del nuovo Governo che partirà con l’impegno sul lavoro martedì 25 febbraio 2014 con inizio alle ore 9,30 si svolgerà l’Assemblea elettiva di Coldiretti Giovani Impresa dal titolo: “Costruiamo oggi il futuro”, in via XXIV Maggio 43 al Centro Congressi Rospigliosi a Roma, nel corsodella quale verrà presentata la prima Indagine Coldiretti/Ixè su “Crisi: i giovani italiani e il lavoro” che scatta una inedita fotografia di come i giovani riescono a sopravvivere con la disoccupazione record, dei compromessi a cui devono sottostare, dei sacrifici che devono accettare e della corsa ad ostacoli alla ricerca del lavoro. Passioni, capacità, aspirazioni, sentimento patriottico e sogni dei giovani ma anche il rapporto con i genitori e le nuove aspettative nei confronti del rinnovamento politico ed istituzionale sono al centro dell’indagine per verificare nei fatti se i giovani italiani sono davvero bamboccioni, choosy e hanno poca ambizione nella ricerca del lavoro, come spesso esponenti della classe politica ed imprenditoriale hanno affermato. Un giudizio impietoso che non frena tuttavia l’entusiasmo di tanti giovani come dimostrano le molte esperienze curiose ed innovative chehanno battuto la crisi e creato opportunità di lavoro, che saranno presentate all’Assemblea con dimostrazioni pratiche nell’ambito dell’ Open Space sul “Il lavoro possibile nel tempo della crisi”, dall’agritata all’agriscultore, dal muratore ecologico all’erborista 2.0, dal tutor dell’orto in città al tintore naturale di tessuti anallergici, dall’affinatore di formaggi fino a chi ha recuperato la canapa in tutte le sue molteplici possibilità di impiego. L’agricoltura puo’ offrire oggi straordinarie opportunità ai giovani che vogliono intraprendere ma anche a chi cerca occupazione nella pausa scolastica o semplicemente un lavoro alternativo lontano dalla città. Nell’ambito dell’Assemblea verrà presentata la prima banca dati delle aziende agricole che assumono “Lavoro in campagna” per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro al quale potranno accedere centinaia di migliaia di giovani che in Italia aspirano ad una esperienza di vita in campagna. All’assemblea insieme al presidente nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo, parteciperanno giovani imprenditori agricoli provenienti da tutte le regioni con il passaggio di testimone del Delegato di Giovani Impresa Vittorio Sangiorgio al nuovo eletto che guiderà la maggiore organizzazione giovanile del paese per i prossimi anni.

COLDIRETTI: INCONTRO SU TRACCIABILITA’ E INNOVAZIONE NELLA PESCA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Lunedì 24 febbraio a Goro il primo incontro promosso da Coldiretti/Impresa Pesca nell’ambito dei progetti sul piano triennale della pesca e acquacoltura.

Rendere trasparente il luogo di provenienza del pesce e assicurare una lavorazione e una presentazione adeguata del prodotto alle richieste di mercato. Sono questi gli obiettivi di due appuntamenti promossi da Coldiretti Impresa Pesca sulla riviera emiliano romagnola nell’ambito dei progetti del Ministero delle Politiche agricole per il piano triennale della Pesca e Acquacoltura. Il primo si svolgerà a Goro (FE) lunedì 24 febbraio, alle ore 10.00, presso gli uffici distaccati della provincia, in via Darsena 6. All’incontro saranno approfondite le regole in materia di tracciabilità e identificazione del pesce sia pescato, sia di allevamento. Un secondo incontro sarà a Cesenatico (FC) martedì 25, alle ore 15.00, presso l’organizzazione dei produttori “Armatori e operatori della pesca”, in via Magrini 29/b. l’argomento verterà in particolare sulla necessità di individuare tecnologie da usare sia a bordo delle navi, sia a terra per presentare il pesce più rispondente alla domanda di mercato, riducendo il ricorso a prodotti di importazione. Ad entrambi gli incontri interverrà il responsabile nazionale di Coldiretti Impresa Pesca, Tonino Giardini.

RISICOLTURA: LE CONTRAZIONI DEL MERCATO RISCHIANO DI AFFONDARE IL SETTORE

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara 

Risicoltori in ansia sulle varietà da seminare. L’arrivo sul mercato di prodotto estero rischia di affondare un settore così importante per l’economia agricola del territorio

C’è grande preoccupazione e incertezza tra i risicoltori ferraresi che si trovano a subire scelte, prese a livello comunitario, che stanno mettendo profondamente in crisi il settore. A lanciare l’allarme è Massimo Piva, risicoltore di Cia Ferrara e vicepresidente provinciale dell’associazione. «I problemi sono iniziati – spiega Piva - con l’eliminazione dei dazi doganali che ha favorito l’entrata sul mercato italiano ed europeo di risi provenienti dai paesi asiatici, in particolare dalla Cambogia, a prezzi davvero bassi. Questa immissione ha provocato la significativa contrazione del prezzo del riso, in particolare delle tipologie Indica e Tondo (o Comune ), passate in media da circa 35 € a 25-26 € al quintale. Il riso cambogiano sui nostri mercati è il diretto risultato dell’Eba (Everything but arms – “Tutto ma non le armi”) un accordo preso dall’Ue con 49 paesi in via di sviluppo, attraverso il quale è stato concesso loro di esportare in area comunitaria senza limitazioni e senza dazi, a eccezione di quelli per le armi e le munizioni. La scelta di stringere questo patto - che aveva certamente intenti umanitari positivi - sta dunque provocando dei grossi problemi ai risicoltori a livello produttivo ed economico. Basti pensare che i paesi asiatici esportano nel mondo quantità di riso che si aggirano attorno ai 30 milioni di tonnellate e di questi oltre un milione nella sola Europa. A questa liberalizzazione che definirei sconsiderata delle esportazioni si aggiungono problematiche interne. Voglio, infatti, ricordare – continua Piva – che a seguito della crisi dei prezzi di alcune qualità di riso nel 2012, in particolare dei Superfini come Carnaroli – Karnak, Arborio – Volano e Baldo – risi per il mercato interno, abitualmente prodotti a Ferrara - gli agricoltori hanno preferito seminare proprio le varietà Indica e i Tondi, per avere una alternativa commerciale con i paesi dell’Unione Europea. L’entrata sul mercato dei risi asiatici, se non verranno presi provvedimenti adeguati, andrà ad incidere pesantemente sui prezzi e dunque reddito delle imprese agricole. Il rischio che il settore subisca un contraccolpo irreparabile è alto perché già da alcuni anni i risicoltori ferraresi sono in affanno. Sappiamo che a livello europeo – continua Piva – in Commissione Agricoltura il problema è stato posto, ma siamo in una situazione di forte incertezza politica e senza un Ministro che possa portare avanti la questione in maniera forte. In particolare sarebbe fondamentale reintrodurre la cosiddetta clausola di salvaguardia, una forma di dazio sull’importazione del riso per proteggere il nostro prodotto dalle importazioni massive a prezzi bassi, soprattutto in fase di raccolta. Solo così la filiera del riso italiano ed europeo potrà sopravvivere e non soccombere a questo profondo squilibrio del mercato. Il nostro auspicio – conclude Massimo Piva – è che ci sia al più presto un Ministro autorevole che possa proporre, in sede europea, la reintroduzione di regole che proteggano i nostri prodotti e il nostro settore risicolo.»

COLDIRETTI: IL GOVERNO PIU’ GIOVANE E CON PIU’ DONNE ATTESO ALLA PROVA DEI FATTI. BUON LAVORO AL NUOVO MINISTRO

Fonte: Coldiretti Ferrara

Il Governo più giovane della storia italiana atteso alla prova dei provvedimenti concreti dopo la "promozione” del sottosegretario Martina alla guida delle Politiche Agricole. Agricoltura e cibo tra i settori prioritari del “job act” del neo premier Renzi.

Il Governo di Matteo Renzi che puo’ contare sul premier piu’ giovane dell’Unione Europea (39 anni) nasce con una età’ media di 48 anni, inferiore di 5 a quello del Governo Letta nel quale l’età anagrafica media al momento della nomina era di 53 anni rispetto ai 64 del Governo Monti che lo aveva preceduto. E’ quanto emerge da una analisi dei giovani della Coldiretti dal quale si evidenzia che il Governo che è nato è piu’ giovane e con la maggiore presenza di donne che alla guida dei Dicasteri rappresentano il 50 per cento. Il nuovo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi (nato l’11 gennaio 1975) è di circa 9 anni più giovane del suo predecessore Enrico Letta (nato il 20 agosto 1966) ed ha - informa la Coldiretti - trentadue anni in meno di Mario Monti (19 marzo 1943) e trentanove anni in meno di Silvio Berlusconi (29 settembre 1936) che lo hanno preceduto alla guida del Governo, ma soprattutto – rileva la Coldiretti - è l’unico degli attuali leader dei 27 Paesi dell’Unione europea a non aver ancora compiuto i 40 anni. Il nuovo Governo è in sintonia - continua la Coldiretti - con il Parlamento piu’ giovane della storia repubblicana con una età media dei parlamentari di 48 anni al momento del suo insediamento, con una differenza tra deputati (45 anni) e senatori (53 anni). Nel Governo Renzi il Ministro più giovane - conclude la Coldiretti - è il ministro delle Riforme: Maria Elena Boschi che ha compiuto 33 anni lo scorso 24 gennaio mentre il più anziano è il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan di 65 anni.  

BUON LAVORO A MARTINA ED INTERO ESECUTIVO: AGRICOLTURA IN JOB ACT E' BUONA PREMESSA

I migliori auguri di buon lavoro all’intero esecutivo guidato da Matteo Renzi ed in particolare al neoministro delle Politiche Agricole Martina di cui abbiamo avuto già modo di apprezzare passione, capacità ed impegno nel suo ruolo di sottosegretario. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “una buona premessa è stata la scelta di individuare anchel’agricoltura e il cibo tra i sette settori prioritari di intervento del Job Act elaborato dal premier Matteo Renzi”. Un importante riconoscimento del fatto che l’agricoltura e l’alimentazione italiana possiedono quegli elementi di distintività e di valore aggiunto per far tornare a crescere l’Italia nella competizione globale. Su questo obiettivo siamo disponibili - ha concluso Moncalvo - ad offrire tutto il nostro contributo di idee ed esperienze in un momento di cambiamento epocale.

GOVERNO, AGRINSIEME: “CONGRATULAZIONI A RENZI ED AL MINISTRO MARTINA. SERVE STABILITÀ POLITICA ED UN RINNOVATO CLIMA DI FIDUCIA PER AVVIARE LA STAGIONE DELLE RIFORME”

Fonte: Agrinsieme

“Il nostro auspicio è, in primo luogo, che con il governo appena formato si creino quelle condizioni di stabilità politica e quel rinnovato clima di fiducia quali premesse indispensabili perché il Paese possa conoscere un’autentica stagione di riforme”. Così Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari commenta la presentazione della nuova compagine governativa, avvenuta oggi al Quirinale. “Il premier Renzi – rileva Agrinsieme - ci sembra determinato ad avviare rapidamente le indispensabili misure per la ripresa, con un piano di riforme da attuare concretamente ed immediatamente. Come mondo della rappresentanza agricola siamo disponibili ad un confronto immediato, nell’interesse di un settore che riveste un ruolo strategico nell’ottica dello sviluppo e della crescita del Paese”. “Spesso – aggiunge Agrinsieme - non si dà il giusto peso ad un comparto, come quello agroalimentare, che da solo rappresenta il 17% del Pil nazionale e che rivela ottime potenzialità di crescita a livello internazionale, specie in quei Paesi in cui il brand del made in italy esercita un forte richiamo. Per quanto riguarda nello specifico la nomina di Maurizio Martina alla guida del dicastero delle Politiche agricole, riteniamo si tratti di un profilo di alto valore, vista la competenza dimostrata in qualità di sottosegretario e la proficua collaborazione di questi mesi, anche per la preparazione del collegato all’agricoltura e dell’appuntamento di Expo 2015. “Al neo ministro Martina rinnoviamo pertanto il nostro invito a lavorare in vista di un nuovo modello di ministero che, allargando le proprie competenze, sia in grado di proiettare l’agricoltura in una dimensione sempre più competitiva negli scenari mondiali, ponendo in essere opportune strategie agroindustriali orientate alla crescita e alla competitività delle imprese”. Le questioni prioritarie su cui Agrinsieme porrà da subito l’attenzione del ministro sono: i decreti applicativi della riforma della Pac, la riduzione del carico burocratico, le misure per aumentare il livello di aggregazione tra le imprese e, infine, gli interventi per favorire l’accesso al credito, l’occupazione, il ricambio generazionale e per dare nuovo impulso alla ricerca ed all’innovazione.

MAURIZIO MARTINA, NUOVO MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI

Fonte: Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali

Maurizio Martina è il nuovo Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali indicato oggi dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Oggi il Ministro ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Biografia di Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali: http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/172

venerdì 21 febbraio 2014

“DESTINAZIONE ITALIA”: SODDISFAZIONE DI CONFAGRICOLTURA PER L’ESTENSIONE ALLE IMPRESE AGRICOLE ED ITTICHE DEGLI INCENTIVI PER I CONSORZI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE. “UNA NORMA CHE ABBIAMO FORTEMENTE VOLUTO”, COMMENTA PALAZZO DELLA VALLE “MA CHE VA QUANTO PRIMA MIGLIORATA.”

Fonte: Confagricoltura

Con la conversione in legge del decreto “Destinazione Italia” viene definitivamente estesa anche alle imprese agricole ed ittiche la disciplina degli incentivi per i consorzi di internazionalizzazione. Confagricoltura esprime viva soddisfazione per un provvedimento fortemente voluto da Palazzo della Valle che aveva sollecitato da tempo la questione al ministero delle Politiche agricole ed al ministero dello Sviluppo economico. “Era del tutto ingiusto – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - escludere le imprese agricole dagli incentivi per i consorzi; peraltro in un momento nel quale la propensione all’export dei nostri operatori è fattore essenziale di crescita e sviluppo per il Paese, come dimostrano anche i dati Istat della bilancia commerciale diffusi ieri.” Purtroppo la norma approvata contiene un aspetto critico che va assolutamente superato. Gli incentivi alle imprese agricole sono concessi solo nei limiti del regime de minimis (quindi limitati a 15 mila euro per tre esercizi come prevede il nuovo regolamento in vigore dal primo gennaio); ed in più nella norma di conversione – per un’evidente ‘svista’ – il riferimento è al regolamento valido sino al 31 dicembre 2013 che prevedeva un importo massimo di soli 7.500 euro. “Ringraziamo molto i due ministeri che ci hanno supportato, consentendo finalmente di chiarire che il regime di incentivi per i consorzi è esteso anche al settore agricolo – ha concluso Guidi -. Ora però bisogna intervenire per migliorare questo provvedimento. Da un lato va quanto prima precisato che l’importo massimo concedibile è quello più elevato valido dal primo gennaio scorso, come pure prevedeva un apposito emendamento promosso da Confagricoltura. Poi più in generale, in sede comunitaria, va innalzata almeno a 50 mila euro la soglia del de minimis come il coordinamento Agrinsieme aveva provveduto a chiedere al Governo in più occasioni. Un aumento che peraltro risulterebbe utile per aumentare l’efficacia di altri provvedimenti che fanno riferimento al regime de minimis.”

PRESIDIO OGGI AL PORTO DI RAVENNA A TUTELA DEL MADE IN ITALY E DELLA SICUREZZA ALIMENTARE, GARAGNANI: “CONFAGRICOLTURA EMILIA ROMAGNA SOSTIENE CON FORZA L'AZIONE DEL GRUPPO TRASVERSALE AGRICOLTORI IN CORSO AL PORTO DI RAVENNA: BASTA DEMAGOGIA E DISINFORMAZIONE, E' ORA CHE I CITTADINI SAPPIANO COSA IN REALTA' MANGIANO”

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna 

“Confagricoltura Emilia Romagna sostiene con forza l'azione del Gruppo Trasversale Agricoltori in corso oggi al Porto di Ravenna, a tutela dei prodotti “made in Italy” e della sicurezza alimentare: basta demagogia e disinformazione, è ora che i cittadini sappiano cosa in realtà mangiano”. Sono le parole del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, intervenuto a margine della manifestazione che si sta svolgendo in queste ore a Ravenna, proprio nel più importante porto commerciale d'Italia per transito di cereali. ”Dalle regole sull'uso dei fitofarmaci (taluni sono vietati in Italia ma liberamente impiegati in altri paesi europei) a certi, ingiustificati, vincoli ambientali che di fatto limitano l'agricoltore nell'assolvere il proprio compito fino all'incredibile scelta di vietare la coltivazione di OGM in Italia ma consentirne liberamente l'importazione, la commercializzazione e il consumo su territorio nazionale – lamenta Garagnani - sono solo alcune delle tante politiche, condotte spesso sotto l'egida di associazioni ambientaliste o pseudo agricole, volte a danneggiare in primis l'agricoltore, spiazzato dai competitors stranieri e inevitabilmente costretto a perdere così la “battaglia dei prezzi” sui mercati europei” ma certamente, e di conseguenza, anche il consumatore italiano, ignaro acquirente di un qualcosa che neanche conosce, convinto che a fare da garante del suo cibo sia un agricoltore italiano che invece non ce la fa più. “Alla vigilia di un nuovo governo – conclude il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna - auspichiamo più coraggio da parte della classe politica; più chiarezza nella tracciabilità e nell'etichettatura dei prodotti agroalimentari; meno burocrazia inutile e meno controlli inefficaci che finiscono col gravare solo sulle aziende agricole produttrici, indebolendole sul piano della competitività. Fermiamo l'approvvigionamento incondizionato di materie prime non italiane, però libere di entrare legalmente attraverso tutti i porti della penisola. Adottiamo la migliore delle politiche che vada in questa direzione e forniamo ai nostri agricoltori tutti quegli strumenti normativi che li possano rendere più forti e più competitivi sui mercati internazionali. Solo così potremo davvero difendere il made in Italy agroalimentare, sano e di qualità”.

giovedì 20 febbraio 2014

CSO: PER LE PERE ABATE, VENDITE IN RIPRESA

Fonte: Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli

Dopo un avvio di campagna sotto tono, in queste ultime settimane si registrano segnali positivi sulle vendite delle pere Abate, uno dei prodotti che più caratterizzano l'offerta italiana. Con una produzione di circa 297.000 tonnellate, quest' anno l’offerta italiana si è posta su livelli più elevati rispetto ai quantitativi prodotti nel 2012/2013, stagione peraltro caratterizzata da una produzione molto deficitaria. Le vendite di Abate, che avevano seguito un andamento piuttosto lento nella fase iniziale della stagione, nelle ultime settimane invece registrano un’inversione di tendenza piuttosto importante, con una richiesta e un consumo in decisa ripresa sia sul mercato interno che sul mercato estero. Sulla base delle rilevazioni effettuate da CSO a metà febbraio in Emilia Romagna, la principale regione produttrice di Abate a livello nazionale, risultano in giacenza circa 75.000 tonnellate di Abate, con vendite quindicinali che nell’ultime due rilevazioni risultano prossime alle 25.000 tonnellate, il 50% in più di quanto collocato quindicinalmente ad inizio stagione. " Questo è un dato significativo -, commenta Elisa Macchi, direttore di CSO, - in quanto sulla scia di questa recente tendenza che sembra essere confermata anche dalle informazioni di questi giorni, facendo una semplice proiezione, il termine della campagna di commercializzazione delle pere Abate dovrebbe avvenire nei tempi normali di commercializzazione e molto più in anticipo di quanto stimato ad inizio campagna. Per una corretta lettura dei dati - continua Macchi - va inoltre ricordato che il confronto con l’anno scorso, che mette in luce un quantitativo in giacenza significativamente maggiore, non è esaustivo della situazione reale in quanto la campagna 2012/2013 era stata caratterizzata da un ritmo di vendita più veloce del consueto e da una produzione come si è già detto ai minimo storici."

mercoledì 19 febbraio 2014

AGROENERGIE, CASTIGLIONE: CON GLI INCENTIVI PER LA PRODUZIONE DI BIOMETANO IMPORTANTI NOVITÀ PER LE IMPRESE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“L’impresa agricola è al centro di questo decreto, che riesce a garantire un aumento del reddito e una diminuzione dell’impatto sull’ambiente, con effetti positivi su tutto il settore e sui nostri imprenditori. Le novità introdotte permettono infatti uno sviluppo equilibrato nell’ottica della sostenibilità, come viene richiesto anche dalla nuova programmazione della Politica Agricola Comune. Non ci sarà una competizione con le attività agricole tradizionali, ma anzi una complementarità che garantisce la creazione di un percorso virtuoso per le aziende, comprese le piccole imprese, e nuove opportunità anche dal punto di vista economico”. Così il Sottosegretario di Stato alle politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina al Mipaaf, dedicata alla presentazione del secondo volume della collana ‘Quaderni delle agroenergie – ENAMA’, realizzato con il contributo del Ministero delle politiche agricole, con l’obiettivo di completare il quadro delle novità introdotte nell’ordinamento per la produzione di energia rinnovabile da fonti agricole. All’incontro hanno preso parte anche il Prof. Gianluca Maria Esposito, Capo Dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca, il Direttore dell’ENAMA, Sandro Liberatori e gli autori del volume Roberto Murano, Natascia Maisano e Giuseppe D’Amore. “La pubblicazione che presentiamo oggi – ha proseguito Castiglione – ha un importante ruolo divulgativo, necessario a mettere in luce le novità introdotte dal decreto e agli incentivi per la produzione di biometano. Abbiamo di fronte una nuova opportunità per la valorizzazione delle biomasse agricole. Promuovendo l’uso di residui e sottoprodotti, si contribuisce anche alla riduzione delle importazioni di combustibili fossili e alla diffusione del metano nel settore dei trasporti. Inoltre, per il settore agricolo, possono essere di particolare interesse le specifiche agevolazioni per la realizzazione di nuovi distributori stradali di biometano”. “Abbiamo dato il via – ha concluso il Sottosegretario - a un vero cambio di paradigma e il mio auspicio è che si prosegua sulla strada che abbiamo intrapreso anche attraverso una maggiore armonizzazione normativa tra le Regioni che non deve ostacolare lo sviluppo delle agroenergie in Italia”.  

Informazioni sul volume
La guida si sviluppa in due parti: una introduttiva in cui si analizzano i dati sulla diffusione del biometano e una seconda parte che illustra ed esamina attentamente le norme applicative contenute nel nuovo provvedimento attuativo. Il volume vuole evidenziare le potenzialità per lo sviluppo del biometano che possono trovare applicazione in ambito agricolo e fornire un ulteriore strumento di integrazione del reddito per le imprese agricole. Il volume è disponibile anche in formato elettronico sul sito internet dell’ENAMA (www.enama.it).

Sinossi 
Il 17 dicembre 2013 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'atteso Decreto Interministeriale 5 dicembre 2013, con cui sono state definite le norme di attuazione del sistema di incentivi per la produzione di biometano ed il suo utilizzo nei trasporti, in impianti di cogenerazione e per l'immissione nella rete del gas naturale. Gli incentivi previsti dal decreto sono finalizzati a promuovere in particolare l'utilizzo di residui e sottoprodotti e possono costituire una ulteriore possibilità di valorizzazione delle biomasse di origine agricola, contribuendo inoltre alla riduzione delle importazioni di combustibili fossili e alla diffusione del metano nel settore dei trasporti. Di particolare interesse si possono rivelare anche per il settore agricolo le specifiche agevolazioni per la realizzazione di nuove distributori stradali di biometano. Il quaderno Enama, realizzato con il contributo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, vuole fornire indicazioni utili per gli operatori del settore in merito alle modalità di accesso agli incentivi nonché sulle modalità di riconversione di impianti già esistenti e alimentati a biogas, andando a completare il quadro delle novità introdotte nell'ordinamento per la produzione di energia rinnovabile da fonti agricole già trattate nel primo volume della collana.

OGGI L'ONU CELEBRA A BRUXELLES L'ANNO DEDICATO ALL'IMPRESA AGRICOLA FAMILIARE, GARAGNANI: “ANCHE IN EMILIA ROMAGNA LE IMPRESE AGRICOLE A CONDUZIONE FAMILIARE SVOLGONO UN RUOLO VITALE, DINAMICO E IMPRESCINDIBILE PER LA TENUTA DEL TESSUTO ECONOMICO - AGRICOLO E SOCIALE”

Fonte: Confagricoltura Emilia - Romagna

“Anche in Emilia Romagna le imprese agricole familiari sono notevolmente cresciute per reddito e occupazione negli ultimi venti anni, investendo notevoli risorse in innovazione e sviluppo. Uno sforzo purtroppo rallentato dall'inadeguatezza di certe strutture di commercializzazione che invece non hanno saputo vincere le sfide dell'internazionalizzazione e attuare efficienti strategie di marketing, precludendo così nuove opportunità di mercato alle singole aziende”. E' il commento del presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Guglielmo Garagnani, che rimarca i punti essenziali della relazione di Roberto Poggioni, presidente della Federazione Nazionale Impresa Familiare Coltivatrice di Confagricoltura, intervenuto oggi a Bruxelles al convegno dal titolo "L'agricoltura familiare nel Nord e nel Sud. Come far fronte alle stesse sfide?”, nell'anno dedicato al family farming dalle Nazioni Unite. L’Italia conta 1,6 milioni di aziende agricole e molte di queste sono aziende a conduzione familiare (circa il 90 per cento del totale sono infatti family farming secondo il Centro Studi di Confagricoltura). Ma si può aggiungere di più: la Federazione Nazionale dell’Impresa Familiare Coltivatrice di Confagricoltura di fatto già associa, rappresenta e tutela 151mila imprese in tutta Italia che garantiscono ogni anno occupazione per oltre due milioni di giornate di lavoro. “Chiediamo pertanto alla Regione Emilia Romagna - sottolinea Garagnani - di inserire nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, misure di reale sostegno alle imprese agricole a conduzione familiare, promuovendo forme di aggregazione e reti di impresa che possano innescare circoli virtuosi e favorire integrazioni di filiera (intensificazione dei rapporti con gli operatori a monte e a valle); creando le condizioni per un migliore accesso al credito; promuovendo servizi efficienti al sistema imprenditoriale (infrastrutture dei trasporti ma anche infrastrutture che trasportano conoscenze come la banda larga). E infine, riconoscendo alle stesse un insostituibile ruolo: quello di essere in prima linea, ogni giorno, nella salvaguardia e tutela del territorio (oggi le imprese familiari occupano in Italia oltre un terzo del territorio nazionale; oltre l’80% della superficie agricola utilizzata). La loro presenza è essenziale per la tenuta dell’assetto del territorio. Come anche il loro coinvolgimento nell'esecuzione dei lavori di manutenzione contro il rischio idrogeologico - come sta insegnando il dramma del nodo idraulico di Modena nelle ultime settimane – diventa così di prioritaria importanza.” “L’impresa agricola familiare – conclude il presidente Garagnani - è oggi allineata alle principali sfide del terzo millennio, a quell’obiettivo di crescita ‘intelligente, sostenibile ed inclusiva’ che è parte integrante del progetto dell’UE di Europa 2020”.

martedì 18 febbraio 2014

COMMERCIO ESTERO, CONFAGRICOLTURA: L’AGROALIMENTARE SENTE GIÀ ARIA DI RIPRESA, CON L’EXPORT CHE ARRIVA ALL’8,6% DI QUELLO COMPLESSIVO DEL PAESE

Fonte: Confagricoltura

“La ripresa del settore agroalimentare sarà quasi esclusivamente giocata sull'export. Il 2013 si conferma l’anno in cui le esportazioni agroalimentari sono cresciute più di quelle totale del Paese, che ha visto anzi una moderata flessione dello 0,1%. Ciò ha fatto sì che la quota di export agroalimentare sul totale sia salita all’8,6%, il valore più elevato da otto anni a questa parte”. Lo sottolinea il Centro Studi di Confagricoltura analizzando i dati sul commercio estero nel 2013. “È il secondo anno consecutivo che l’aumento dell’export agroalimentare è superiore a quello registrato dall’export complessivo (+4,8% il dato del 2013 rispetto a, come sopra citato, un calo dello 0,1% calcolato usando i dati grezzi). Pochi settori produttivi hanno registrato un tasso di crescita analogo o superiore – osserva il CS Confagricoltura -. Non va trascurato l’incremento delle esportazioni di prodotti non trasformati, comparto che in genere ‘soffre’ di più la concorrenza delle importazioni, che sono aumentate del 2,6%, comunque con una performance migliore dell’export complessivo”. La crescita dell’export agroalimentare è progressiva e viene da lontano - evidenzia il CS Confagricoltura - negli ultimi otto anni l’export agroalimentare è aumentato del 50% e quello complessivo del 17,4% circa, con una preoccupante stasi nell’ultimo anno. “Le buone performance dell’export spingono le nostre imprese a proiettarsi sempre più in una dimensione globale, trasformando in opportunità ciò che altri spesso vedono come rischio – conclude Confagricoltura -. In tale ottica, le aziende stanno aumentando i momenti di relazione business oriented con gli operatori esteri e si stanno ponendo in rete per aumentare la propria capacità competitiva in termini di volumi, di servizi e di capacità di promozione”.

Altri dati: www.agrestetv.it/documenti/commercio_estero_18_02_14.doc

COLDIRETTI: CON CALDO ANOMALO DI FEBBRAIO IN TILT LE COLTIVAZIONI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Le temperature minime di quasi quattro gradi superiori alla media stanno provocando una ripresa vegetativa delle piante che le rende maggiormente vulnerabili nel caso dell’arrivo del gelo. Gulinelli “lavorare per prevenire possibili problemi anche a Ferrara”.

A febbraio in Italia si registra una temperatura minima superiore di 3,8 gradi alla media di riferimento che sta mandando in tilt le coltivazioni che si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade dalla quale si evidenziano valori di temperatura quasi primaverili mentre le precipitazione sono risultate superiori del 35 per cento rispetto alla media di riferimento. Una anomalia che - sottolinea la Coldiretti - interessa l’intera penisola dal nord dove le temperature minime sono state superiori di 4,1 gradi, al centro Italia dove lo scarto è stato di +3,2 gradi fino al sud, con un differenziale di +3,1 gradi. Il rischio è che la “finta primavera” inganni le coltivazioni favorendo un “risveglio” che le rende particolarmente vulnerabili all’eventuale prossimo arrivo del gelo con danni incalcolabili. “Ci eravamo ripromessi di non parlare sempre del clima – chiosa il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – ma le anomalie sono ormai così evidenti che dobbiamo sottolinearle e dire chiaramente che per il settore ci sono già problemi e altri possono purtroppo verificarsi. Anche da noi le piante sono in ripresa vegetativa e notiamo già le gemme gonfie come dovrebbero essere solo tra un paio di mesi. In queste condizioni i possibili repentini abbassamenti di temperature possono essere drammatici e mettere a repentaglio la produzione dell’anno. La situazione rischia di aggravare il già pesante bilancio delle perdite che si sono verificate dall’inizio dell’anno a causa delle pesanti precipitazioni con alluvioni, allagamenti e frane. Siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Nelle aree del modenese abbiamo purtroppo visto cosa può succedere, non solo nelle campagne, ma anche nei centri abitati e quanto sia necessario lavorare per la prevenzione e la manutenzione del territorio, una questione che riteniamo vitale per il ferrarese e che ci deve obbligare ad ogni sforzo per evitare possibili disastri”.

lunedì 17 febbraio 2014

MARTINA: ADOTTATI DAL CIPE IMPORTANTI PROVVEDIMENTI IN FAVORE DEL COMPARTO AGROALIMENTARE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Si tratta di provvedimenti particolarmente importanti, adottati in un momento in cui le imprese hanno bisogno di sostegno e di investimenti. Sono convinto che i nuovi contratti di filiera saranno sicuramente utili alla crescita e allo sviluppo del comparto ortofrutticolo, ma anche di altri importanti settori come quello caseario e quello cerealicolo. Le somme messe a disposizione sono significative e contribuiranno anche alla modernizzazione delle produzioni”. Così il Sottosegretario di Stato alle Politiche agricole, Maurizio Martina, commentando le decisioni prese dal CIPE, nella riunione del 14 febbraio 2014, nel corso della quale sono stati approvati sette nuovi contratti di filiera, per un volume complessivo di investimenti di 197 milioni di euro. Le fonti di finanziamento sono costituite da 87,7 milioni di euro di Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) della Cassa depositi e prestiti S.p.A., 11, 5 milioni di euro di fondi Mipaaf, 7,4 milioni di euro di cofinanziamento regionale, 89 milioni di euro di finanziamento bancario ordinario, altri mezzi propri per 1,3 milioni di euro. I programmi di investimento riguardano le produzioni ortofrutticole destinate al consumo fresco e trasformato, la filiera zootecnica dei comparti uova, latte e prodotti caseari, la filiera cerealicola del riso, frumento e mais.

sabato 15 febbraio 2014

CIA FERRARA: DIFFICILE IL PASSAGGIO TRA FONDO DI SOLIDARIETÀ E REGIME ASSICURATIVO

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Cia Ferrara lancia l’allarme sull’azzeramento dei risarcimenti diretti per calamità e le assicurazioni agevolate, ancora poco utilizzate dalle imprese. Nel 2014 a rischio il reddito delle aziende che avranno danni seri a livello colturale e produttivo

Solo il 10% delle aziende agricole italiane stipula una polizza multirischio, quella più completa che copre il mancato reddito aziendale, e il restante delle imprese rimane, letteralmente, in balia degli eventi atmosferici e dei mercati. Una situazione che, secondo Cia Ferrara, si aggraverà ulteriormente nel 2014, per una contingenza di fattori che contribuiranno a creare un vero e proprio rischio reddituale per il settore. «I 120 milioni di euro che compongono il Fondo di Solidarietà Nazionale sono stati spostati a finanziare le assicurazioni agricole agevolate – spiega Lorenzo Boldrini, presidente provinciale di Cia Ferrara – che dovrebbero diventare, una volta entrate a regime, lo strumento di tutela primario del reddito agricolo. L’idea era quella di passare da una fase di risarcimento diretto da parte dello Stato a una fase assicurativa con polizze plurischio e multirischio agevolate, a copertura delle calamità naturali e del mancato introito aziendale. Il problema – continua Boldrini – è che il quasi totale azzeramento dei risarcimenti diretti alle aziende è effettivo mentre la tendenza ad assicurare la propria azienda non è ancora un’abitudine degli agricoltori ferraresi. Esiste, dunque, il rischio concreto che nel 2014 la protezione reale dalle calamità sia precaria e poco diffusa. Perché è vero che ci sono ancora alcune forme di risarcimento diretto ma sono minime o sottoforma di sgravi fiscali che non forniscono liquidità immediata e non consentono di fare bilancio e reddito, a fronte di gravi danni colturali. Le assicurazioni poi, che sono invece uno strumento fondamentale per l’azienda, sono considerate ancora troppo costose. Un altro fattore che inciderà sulla tendenza ad assicurare delle aziende – continua Boldrini – è lo slittamento delle misure per le assicurazioni agevolate contenute nella PAC e nei Piani di Sviluppo Rurale al 2015, misure che dovevano assicurare una copertura della PLV a costi sostenibili. Questo gap si farà sentire in questo 2014, già iniziato con un inverno caldo e piovoso, sintomo di cambiamenti climatici che non si possono più prevedere perché anche le calamità sembrano aver perso la loro “storicità”. Le compagnie assicurative stesse potrebbero inoltre trovarsi in seria difficoltà ad assicurare per danni naturali così estesi, come la siccità o l’eccesso di pioggia che riguardano, spesso, aree molto vaste del nostro paese. A mio parere – conclude Boldrini – è stato incauto, da parte delle istituzioni, chiudere una forma di copertura quando non è ancora strutturata un’altra che la possa compensare. Occorreva dare alle imprese , con un certo anticipo, la possibilità di tutelare realmente il loro reddito, sia dalle calamità naturali – fin troppo ricorrenti - che dalle oscillazioni di mercato. Non si possono lasciare le nostre imprese in balia di un vuoto di strumenti, soprattutto se sono fondamentali per tutelare il loro rischio d’impresa in un periodo già molto critico per il settore.»

venerdì 14 febbraio 2014

PIL, CONFAGRICOLTURA: “IL CALO DEL VALORE AGGIUNTO AGRICOLO STA ASSUMENTO UN CARATTERE STRUTTURALE”

Fonte: Confagricoltura

“Nel quarto trimestre del 2013 il Pil ha avuto un lieve incremento congiunturale dello 0,1%, grazie all’andamento positivo di agricoltura e industria”. Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati preliminari dell’Istat sul Pil nel quarto trimestre dell’anno. “Attendiamo di conoscere il dato tendenziale per una valutazione del valore aggiunto nel 2013 – osserva Confagricoltura -. E’ stata un’annata difficile per l’agricoltura con i tre precedenti trimestri tutti di segno negativo”. In base ad una stima preliminare del Centro Studi di Confagricoltura il valore aggiunto agricolo per il 2013 sul 2012 si dovrebbe attestare su un calo dello -0,6%, con una flessione che, nonostante le buone performance dell’export, sta assumendo ormai un carattere strutturale. Prosegue quindi una tendenza negativa che si è registrata negli anni precedenti. Dal nuovo governo e dal prossimo ministro dell’Agricoltura ci attendiamo – conclude Confagricoltura - adeguate politiche per rilanciare l’agricoltura che, non va dimenticato, contribuisce in maniera determinante alla crescita ed all’occupazione del Paese”.

TURISMO: L’AGRITURISMO PIACE, SOPRATTUTTO AGLI STRANIERI. E LE PREVISIONI PER IL 2014 FANNO BEN SPERARE

Fonte: Confagricoltura

“Diminuiscono gli italiani, ma la vacanza in agriturismo continua a piacere soprattutto agli stranieri e agli ‘over 50’. Viaggiare piace moltissimo, per scoprire nuove mete e rilassarsi mangiando bene. Nell’era del web sale la voglia di vacanza slow, per abbracciare sapori e saperi antichi che l’agriturismo racchiude”. Lo ha detto il presidente di Agriturist Cosimo Melacca in occasione del Bit (Borsa Italiana Turismo) in corso a Milano. “Continua a piacere, soprattutto agli stranieri, la vacanza verde in Italia. Andare in agriturismo – continua Melacca - significa passare un week end autentico, differente rispetto a quello offerto dalle altre strutture ricettive e ci aspettiamo che la tendenza alla vacanza slow si rifletta anche nelle prenotazioni degli agriturismi per i prossimi ponti di primavera, del 25 aprile e primo maggio, e per la prossima estate”. I dati sulle previsioni del turismo nel 2014, diffusi da Eurobarometro, sono confortanti. Il settore è in crescita (solo l’11% degli italiani non pensa di andare in vacanza, contro il 44% che ha rinunciato lo scorso anno) e l’Italia è la terza meta in Europa. Vino e buona tavola sono molto apprezzati soprattutto in tempi di crisi, ma da soli non bastano più. Occorre, per Agriturist, diversificare sempre di più l’offerta, per riuscire ad abbracciare la tipologia degli ospiti che varia molto: famiglie, giovani e senior, soprattutto tedeschi che cercano il contatto con la natura. “Non siamo certamente immuni alla crisi, le nostre a differenza delle altre strutture tengono di più – conclude il presidente di Agriturist - perché sono a gestione familiare e riescono a contenere i costi. Dobbiamo, però, essere sempre più capaci di differenziare le nostre offerte, garantendone di sempre piu’ appetibili e competitive”.

giovedì 13 febbraio 2014

COLDIRETTI: PIOVE IL DOPPIO DEL NORMALE (+107%), L’ITALIA FRANA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Rispetto alla media del periodo al nord anche il 200% in più di precipitazioni e temperature fuori stagione, che impattano su un territorio debole che ha necessità di maggiori tutele e strutture di salvaguardia.

 In Italia è caduta piu’ del doppio della pioggia (+107%) rispetto alla media del periodo a gennaio con le precipitazioni violente ed intese della prima decade del mese di febbraio che hanno peggiorato la situazione. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti, sulla base dei dati Ucea, che lancia l’allarme per i terreni saturi di acqua con il rischio frane in un Paese dove l’82% dei comuni ha parte del territorio a rischio idrogeologico. Nel mese di gennaio – sottolinea la Coldiretti - è caduta il triplo di pioggia in piu’ rispetto alla media al nord (+200%), piu’ del doppio al Centro (+119 per cento) con picchi del 168% in Toscana e il 12 % in piu’ anche nel Mezzogiorno. Siamo di fronte – sostiene la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Servono le opere infrastrutturali per la raccolta e la regimazione delle acque, ma a questa situazione - conclude la Coldiretti - non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato abbia tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.

COLDIRETTI: IL 76% DEGLI ITALIANI CONTRARI AGLI OGM, BENE LO STOP DAI DODICI MINISTRI EUROPEI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Positiva per Coldiretti la decisione dei ministri europei per il ritiro della proposta di autorizzazione per il mais transegnico. Gulinelli “aprire agli OGM sarebbe un gravissimo errore strategico, i nostri prodotti non devono essere omologati a nessun’altro se vogliamo garantire il Made in Italy”

Con quasi otto italiani su dieci (76 per cento) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura, è positiva la decisione dell’Italia di partecipare al gruppo di dodici Paesi che chiedono formalmente alla Commissione Ue di ritirare la proposta che autorizza la coltivazione del nuovo mais transgenico 1507. E’ quanto afferma il presidente nazionale della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel commentare positivamente la lettera inviata al commissario alla Salute Tonio Borg da Ministri di 12 Paesi Europei. Un atteggiamento che si deve tradurre in comportamenti coerenti anche a livello nazionale dove in Friuli - sottolinea Moncalvo - non si è adeguatamente intervenuti sulla semina clandestina di mais ogm con problemi di inquinamento ambientale. Commenta la decisione anche il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, che evidenzia “L’Italia è leader europeo nella qualità e distintività dei prodotti agroalimentari ed ha tutto l’interesse a porsi come capofila per la difesa del territorio dalle contaminazioni. Senza dimenticare che gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del Made in Italy”. D’altra parte scendono ad appena 27 i Paesi che nel mondo hanno coltivato biotech nel 2013 per un totale di 175 milioni di ettari concentrati però soprattutto negli Stati Uniti (70.1 milioni di ettari), in Brasile (37 milioni in Brasile), 24,4 milioni (Argentina) e Canada (11 milioni), ma anche in Cina e nei Paesi di via di Sviluppo sotto il pressingdelle multinazionali. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications (ISAAA) dal quale si evidenzia il calo rispetto al 2012 in cuierano 28 i Paesi a coltivare biotech. In coda alla classifica l’Unione Europea dove - sottolinea la Coldiretti - nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Il livello di scetticismo dei cittadini rimane elevato nonostante – sostiene la Coldiretti - il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dalla mela che non annerisce al pomodoro viola contro le infiammazioni, dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico, dalle patate fritte superesistenti ai parassiti, fino al latte materno da mucche transgeniche). La realtà che emerge da rapporto - conclude la Coldiretti - è infatti che sostanzialmente gli OGM in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia e cotone) e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini

OGM: COMMISSIONE UE, OBBLIGATI A OK PER NUOVO MAIS

Fonte: Ansa

http://www.ansa.it/web/notizie/specializzati/europa/2014/02/12/Ogm-Commissione-Ue-obbligati-ok-nuovo-mais_10064154.html

PIOPPO - EMILIA-ROMAGNA, PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA FIRMANO UN'INTESA PER IL RILANCIO DI QUESTA COLTURA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

E' una fonte di materia prima importante per l’industria del mobile, ma offre anche interessanti opportunità dal punto di vista ambientale, paesaggistico e della biodiversità. E’ la pioppicoltura, un’eccellenza dell’agroindustria italiana, che tuttavia sta attraversando una fase di declino. Per questo le Regioni Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, insieme ai rappresentanti delle Associazioni agricole, dei pioppicoltori, dell’industria del legno e della carta, hanno firmato nei giorni scorsi a Venezia un’intesa per il rilancio della filiera del pioppo. “Con questo accordo – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – vogliamo individuare adeguate forme di sostegno a questa coltura nell’ambito della nuova Pac e delle misure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, partendo dal riconoscimento delle valenze ambientali della pioppicoltura, sia per quanto riguarda la capacità di assorbimento dei gas serra, che per la gestione delle aree golenali e di espansione dei fiumi.” Il pioppo rappresenta tradizionalmente un elemento tipico del paesaggio agricolo dell’area padana. A partire dalle aree fluviali dove può contribuire a regolare il deflusso delle acque, contrastando i fenomeni di dissesto e a svolgere un’ utile azione di fitodepurazione. Soprattutto se praticata seguendo le indicazioni internazionali di certificazione forestale Fsc e Pefc o lo specifico disciplinare regionale di produzione integrata, la pioppicoltura non comporta problematiche di tipo ambientale e richiede rispetto ad altre colture agrarie annuali un ridotto utilizzo di fitofarmaci. In Emilia-Romagna le superfici coltivate a pioppo sono passate dal 1990 a oggi da 12 mila e 3 mila ettari. Una riduzione che ha interessato, sia pur con andamenti diversi, tutta l’area padana e che è da ricondurre in particolare alla minore competitività economica di questa coltura rispetto ad altre produzioni agricole. Da qui l’accresciuta dipendenza dall’estero per quanto riguarda il legno di pioppo che rappresenta un ‘importante materia prima per l’industria del legno e della carta.

mercoledì 12 febbraio 2014

TERRITORIO, CONFAGRICOLTURA: “SETTE COMUNI SU DIECI AD ALTO RISCHIO IDROGEOLOGICO”

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura lancia l’allarme territorio: “Un’emergenza annunciata – dice –. Gli eventi alluvionali e franosi catastrofici, che si ripetono ormai ogni anno, spesso nelle stesse zone, sono da attribuire soprattutto al dissesto idrogeologico più che alla imprevedibilità delle precipitazioni, che acuiscono criticità”. In base ai dati di Anbi (Associazione nazionale delle bonifiche) – ricorda Confagricoltura – il 68,9% dei comuni italiani è interessato da aree ad alto rischio idrogeologico, il 4,5% della superficie italiana è minacciata da frane e il 2,6% da alluvioni. Lo spopolamento di colline e montagne e l’abbandono dell’attività agricola e quindi la presenza di carenza di adeguata manutenzione del territorio e del deflusso idrico, la cementificazione in aree a rischio o che impediscono lo scolo delle acque, la deforestazione, hanno aggravato nel tempo la situazione. “Prevenire costa molto meno che riparare. Quella per la messa in sicurezza del territorio è una spesa crescente; rimandare gli interventi rende ancor più gravosi gli oneri”. Confagricoltura fa presente che, secondo stime condivise, oggi occorrono circa 40 miliardi di euro, di cui almeno 11 da destinare ad interventi urgenti. Negli ultimi vent’anni, solo per riparare danni che puntualmente si ripropongono, sono stati spesi 22 miliardi di euro. “Nel futuro delle politiche per la sicurezza del territorio occorrerà necessariamente tenere conto del contributo che il settore primario può dare in tal senso – conclude Confagricoltura -. La presenza sul territorio degli agricoltori è fondamentale”.

Ulteriori dati: www.agrestetv.it/documenti/dissesto_idrogeologico.doc

martedì 11 febbraio 2014

D.L. DESTINAZIONE ITALIA, CONFAGRICOLTURA: “NON SPEGNERE LE ENERGIE RINNOVABILI, FUTURO DELL’AGRICOLTURA E DEL PAESE”

Fonte: Confagricoltura

“E’ indispensabile evitare, anche alla luce dei nuovi obiettivi al 2030 in materia di clima ed energia in corso di definizione da parte dell’Unione Europea, di destabilizzare un settore come quello dell’energia rinnovabile che, negli ultimi anni, ha contribuito a produrre reddito e a dare occupazione in una congiuntura economica difficile per il Paese”. E’ il commento di Confagricoltura all’approvazione della Camera del disegno di legge di conversione del DL 145/2013 (Destinazione Italia) che passa ora all’esame del Senato. Confagricoltura, in particolare, stigmatizza la decisione di eliminare nel testo normativo uno strumento di salvaguardia come il sistema dei prezzi minimi garantiti nell’ambito del ritiro dedicato per i produttori di energia elettrica. Ciò inciderà pesantemente sui conti economici delle imprese agroenergetiche; senza contare che è prevista anche una rimodulazione al ribasso degli incentivi per tutto il comparto delle rinnovabili. “Così si provocano danni – commenta Confagricoltura - non solo agli sviluppi futuri delle rinnovabili, ma anche agli impianti già in produzione nel settore agroenergetico in contrasto con la finalità di una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle imprese agricole, ma anche del Paese”. L’Organizzazione degli imprenditori agricoli auspica che il Senato intervenga prontamente, eliminando le modifiche introdotte.

LETTA FIRMA DECRETO PER LA REGOLAZIONE DELL’OFFERTA DEL FORMAGGIO ASIAGO DOP

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Presidente del Consiglio e Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ad interim, Enrico Letta, ha firmato il decreto ministeriale recante regolazione dell’offerta del formaggio Asiago Dop. Il piano per la regolazione dell’offerta approvato rientra tra gli strumenti introdotti dal cosiddetto “Pacchetto Latte” dell’Unione europea, è valido dalla data di pubblicazione fino al 31 dicembre 2016 ed è vincolante per tutti i produttori del formaggio Asiago inseriti nel sistema di controllo della Dop Asiago. Il piano razionalizza l’evoluzione dell’offerta in relazione alla domanda, riducendo il rischio legato alla volatilità dei mercati e ai fenomeni speculativi. Si tratta di un provvedimento importante, anche perché coinvolge tanti operatori a più livelli nel territorio di produzione, con l’obiettivo di remunerare in maniera adeguata anche la parte più debole della filiera produttiva. Annualmente il Consorzio per la tutela del Formaggio Asiago presenta una relazione sullo stato di attuazione del piano di regolazione dell’offerta del formaggio Asiago Dop, con indicazione delle misure già adottate e da adottare, insieme ai risultati ottenuti. La relazione dovrà anche indicare l’impatto del piano sul mercato del latte e degli altri prodotti lattiero-caseari che potrebbero essere influenzati dalla sua attuazione.

LA PROVINCIA DI FERRARA OTTIENE LA DICHIARAZIONE DI EVENTO ECCEZIONALE PER L'ECCESSO DI PIOGGIA 2013

Fonte: Provincia di Ferrara Settore Ambiente ed Agricoltura - P.O. Impresa e Interventi Strutturali nelle Aziende agricole


Il Settore Ambiente ed Agricoltura informa che sulla Gazzetta Ufficiale n. 31 del 7 febbraio 2014 è stato pubblicato il Decreto del Ministro per le Politiche Agricole di dichiarazione di modifica del Piano Assicurativo agricolo 2013 e l’esistenza del carattere di eccezionalità dell’eccesso di pioggia verificatasi dal 1 febbraio al 28 giugno 2013 nell’intero territorio provinciale. Per l’eccesso di pioggia del 2013 possono presentare domanda, in applicazione al Decreto Legislativo 102/04 e successive modificazioni, le Aziende agricole che hanno subito danni alle produzioni in misura superiore al 30% rispetto alla produzione media annua del triennio precedente, oppure in alternativa, rispetto alla produzione media annua del quinquennio precedente, escludendo l’anno con la produzione più bassa e l’anno con la produzione più elevata. Le istanze per richiedere contributi in conto capitale e prestiti agevolati ad ammortamento quinquennale per le esigenze di esercizio dell’anno in cui si è verificato l’evento dannoso e per l’anno successivo, potranno essere presentate, sul sistema informatizzato, dalle Ditte iscritte all’Anagrafe delle Aziende Agricole della Regione Emilia-Romagna ed aventi il fascicolo aziendale validato, entro le ore 12.00 del 24 marzo 2014. Per ulteriori informazioni, gli interessati potranno rivolgersi presso le Organizzazioni Professionali e presso la P.O. Impresa e Interventi Strutturali nelle Aziende Agricole della Provincia (tel. 0532-299742).

IL SOTTOSEGRETARIO MAURIZIO MARTINA INCONTRA AD DEL GRUPPO LACTALIS ITALIA AL MIPAAF

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina ha incontrato ieri presso il Palazzo dell’Agricoltura a Roma, Jean-Marc Bernier, amministratore delegato del Gruppo Lactalis Italia SpA. Nel corso dell’incontro il Gruppo Lactalis Italia SpA ha ribadito la centralità del nostro Paese per le proprie strategie e l’intenzione di non interrompere, ma di rafforzare i rapporti con l’intera filiera del latte italiano e di puntare in particolare sulle produzioni Dop. Il Gruppo ha precisato inoltre che la chiusura dello stabilimento di Caravaggio non avrà alcun impatto né sul quantitativo di produzioni previste, né sull’occupazione, assicurando la massima collaborazione dell'azienda per gestire eventuali impatti sociali nell'ambito del confronto con le organizzazioni sindacali. Il Sottosegretario Maurizio Martina ha preso atto della centralità che il Gruppo intende attribuire alle produzioni italiane ma allo stesso tempo ha ribadito la necessità di tutelare, soprattutto in questo particolare momento, le esigenze dei lavoratori e dei territori coinvolti da significative scelte di riorganizzazione aziendale. In questo senso anche il Ministero delle politiche agricole seguirà con costante attenzione l'evolversi del confronto fra le parti e si attiverà, per i temi di propria competenza, per assicurare la massima collaborazione.