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sabato 29 dicembre 2012

RIPRISTINI OPERE PUBBLICHE DI BONIFICA: DALLA REGIONE 460 MILA EURO AI CONSORZI DI BONIFICA PER INTERVENTI URGENTI NELLE PROVINCE DI PIACENZA, PARMA, REGGIO EMILIA, MODENA, BOLOGNA E FORLÌ-CESENA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

A seguito dei gravi fenomeni di dissesto causati dagli eventi atmosferici che hanno interessato negli ultimi mesi diverse opere pubbliche di bonifica in Emilia-Romagna l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni ha autorizzato finanziamenti per interventi nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena per un importo complessivo di 460 mila euro. Questi fondi saranno impiegati per ripristinare la funzionalità delle opere pubbliche di bonifica danneggiate ed eliminare al più presto le situazioni di pericolo per infrastrutture pubbliche, centri abitati e attività economiche. In provincia di Piacenza si è provveduto al ripristino della sicurezza al transito sulle strade "Rigolo - Restano" (€ 15.000) e "Ronchi - Montosero" (€ 40.000) nel comune di Bettola. In provincia di Parma si interviene per garantire la transitabilità sulle strade pubbliche "Fondo Valle Ceno - Romezzano" (€ 15.000) nel comune di Bedonia, "Santa Maria del Taro - Pianazzo - Grondana" (€ 12.000) nel comune di Tornolo, "Orzale - San Michele Cavana" (€ 13.000) nel comune di Neviano degli Arduini, "Iggio - Castellaro" (€ 15.000) ed infine sulla strada "Bertorella Ruina Galiazze" (€ 13.000) nel comune di Albareto. In provincia di Reggio Emilia è stato sistemato il muro spondale del Canale Secchia (€ 25.000) nel comune di Casalgrande. Nell'Appennino reggiano vengono risistemate le opere pubbliche di bonifica montana a presidio di una strada pubblica in località Sassatello nel comune di Villa Minozzo (€ 50.000) e della strada "Cinquecerri - Ozola" nel comune di Ligonchio (€ 32.000). In provincia di Modena saranno ripristinate opere idrauliche di bonifica nel Fosso Persello a valle della SP 324 in località Sant'Anna Pelago (€ 30.000) nel comune di Pievepelago, le opere pubbliche di bonifica montana a presidio delle strade pubblica via delle Sponde (€ 35.000) nel comune di Polinago e via Fazzano (€ 40.000) nel comune di Serramazzoni. In provincia di Bologna si è provveduto alla ricostruzione dell'opera di bonifica e messa in sicurezza del Rio d'Orzo in corrispondenza della SP 70 (€ 20.000) nel comune di Castello di Serravalle e al consolidamento delle opere idrauliche nei bacini del Torrente Savena e Sambro (€ 40.000) nel comune di San Benedetto Val di Sambro. In provincia di Forlì-Cesena vengono ripristinate le sistemazioni idrauliche (opere pubbliche di bonifica) nel bacino del Torrente Sasina danneggiate da un movimento franoso a Voltre (€ 35.000) nel comune di Civitella di Romagna e la transitabilità sulla strada "Via Bolognesi" a Borgo delle Rose (€ 30.000) nel comune di Cesena.

venerdì 28 dicembre 2012

FIRMATO IL DECRETO ATTUATIVO DEL ‘CONTO TERMICO’

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

È stato firmato oggi il decreto interministeriale ‘Attuativo del regime di sostegno alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni’ dal Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania e il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Corrado Clini. Il decreto, per quel che riguarda in particolare il comparto agricolo, prevede il finanziamento di interventi per aumentare l’efficienza energetica termica, attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili da biomasse. Sono previsti incentivi per la sostituzione di vecchi impianti di riscaldamento, compresi quelli a servizio delle serre e dei fabbricati rurali, di potenza fino a 500 kW, alimentati prevalentemente a carbone o gasolio, con stufe, termo-camini o caldaie alimentati a biomasse. Con l’intesa della Conferenza unificata dello scorso 6 dicembre, sono state introdotte anche le seguenti ulteriori opzioni: l’innalzamento del limite da 500 a 1.000 kW, con un budget dedicato di massimo 30 milioni di euro; l’incentivazione all’installazione anche di impianti nuovi in fabbricati rurali di proprietà di aziende agricole; la sostituzione - nelle aree non metanizzate - degli impianti a GPL, a condizione che il nuovo impianto a biomasse abbia emissioni ridotte rispetto ai massimi previsti. “Considero particolarmente significativa la firma di questo provvedimento in quanto ha delle ricadute positive anche sulle aziende agricole e sull’agroalimentare italiano in generale. L’inserimento delle serre e dei fabbricati rurali realizza un pieno riconoscimento del settore primario nella produzione di energie rinnovabili”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato la firma di oggi al decreto interministeriale ‘Attuativo del regime di sostegno alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni’.

sabato 22 dicembre 2012

SE LO SPREAD È ANCHE AGRICOLO

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Le speculazioni finanziarie sui prodotti agricoli rischiano di superare i limiti di sostenibilità. Cia di Ferrara fa il punto sul differenziale dei prezzi dei prodotti al consumo e quelli pagati agli agricoltori

La crisi generale ha trasformato il termine spread in un vocabolo di uso comune, riferito abitualmente al temuto differenziale tra i nostri BTP (Buoni del Tesoro Pluriennali) e i Bund tedeschi. Meno comune, ma altrettanto attuale, è quello che alcuni esperti hanno iniziato a definire “spread agricolo”. E’ la differenza sostanziale tra i prezzi che vengono pagati agli agricoltori, a seguito del conferimento e la commercializzazione dei loro prodotti e quelli che si trovano a pagare i consumatori della piccola e grande distribuzione, al momento dell’acquisto. Un differenziale preoccupante che negli ultimi anni ha continuato a salire, incidendo fortemente sui redditi degli agricoltori e sugli altri attori della filiera, arrivando direttamente a influenzare il peso commerciale del carrello quotidiano della spesa. Il presidente provinciale di Cia Ferrara, Lorenzo Boldrini, ha fatto il punto su questa preoccupante forbice di prezzi e sulla speculazione finanziaria dalla quale deriva. «In questo periodo di acquisti e spese in vista delle feste natalizie non si può fare a meno di interrogarsi sui prezzi pagati per gli acquisti di prodotti agricoli – afferma Boldrini – e soprattutto del motivo per cui esiste un divario così consistente tra il primo e l’ultimo anello della catena commerciale. Non si tratta unicamente di un problema di lunghezza della filiera. Perché a guadagnarci non sono certamente le aziende agricole ma nemmeno i diversi intermediari hanno avuto enormi profitti nell’ultimo anno. Allora, chi ci guadagna? Potremmo dire - continua il presidente Cia - che il problema è a monte e si chiama: speculazione finanziaria. In Borsa si scommette ormai sui prodotti agricoli primari, le cosiddette commodity – continua Boldrini – attraverso i Future, contratti in cui le due controparti si impegnano a comprare e vendere un determinato bene ad un prezzo prefissato e a una data predefinita futura, appunto. Strumenti di per sé virtuosi perché nati con l’obiettivo di proteggere il settore agricolo dai rischi della fluttuazione dei prezzi – in sostanza si rinunciava a quotazioni elevate per avere, in cambio, una copertura del rischio - ma che nel corso del tempo sono degenerati e sono stati utilizzati da grandi gruppi finanziari per ottenere guadagni sulla pelle di agricoltori e consumatori. Meccanismi speculativi che poi si riflettono su tutti gli attori della filiera agricola, fino alla grande distribuzione. Perché se sul mercato globale si specula, gli altri per sopravvivere non possono che speculare di rimando, un atteggiamento profondamente sbagliato e rischioso. Se i prezzi dei prodotti che acquistiamo sono alti e gli agricoltori sono insoddisfatti del prezzo pagato alla produzione non si tratta, dunque – spiega Boldrini – di un problema che riguarda unicamente l’eccessiva lunghezza della catena commerciale. Certo accorciare la filiera è un bene, così come la vendita diretta è un ottimo sistema distributivo. Ma la maggior parte degli agricoltori conferisce e commercializza attraverso canali diversi ed è questa maggioranza di imprenditori che va tutelata. Noi chiediamo a chi ci governa e a chi ci governerà nei prossimi anni di operare con adeguati strumenti normativi per impedire che le speculazioni finanziarie sul settore agricolo raggiungano livelli ancora più insostenibili.

venerdì 21 dicembre 2012

DDL STABILITÀ, BOSELLI (CONFAGRICOLTURA): «IMPORTANTE AVER MANTENUTO I FONDI PER EXPO 2015 CHE PONE SOTTO I RIFLETTORI IL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE»

Fonte: Confagricoltura

«E’ molto importante che nella Legge di Stabilità, che sta completando il suo iter legislativo, sia stata riconosciuta l’importanza di “Expo 2015”, eliminando i tagli lineari previsti dalla manovra 2010. Questa manifestazione è un volano per l’intero sistema economico italiano e, soprattutto, per il nostro comparto agroalimentare, dal momento che il tema conduttore è “alimentazione e ambiente”, come riassunto nello slogan “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”». Lo ha detto Antonio Boselli, delegato per l’Expo di Confagricoltura e presidente degli imprenditori agricoli di Milano e Lodi. Boselli ha ricordato come Confagricoltura abbia voluto essere parte attiva di questo avvenimento sottoscrivendo, già nel febbraio 2011, una convenzione con il Commissario straordinario del Governo, il Sindaco di Milano ed EXPO 2015 spa, candidandosi quale Project Partner per la realizzazione di progetti e iniziative a supporto dell’ evento. Una scelta in linea con gli obiettivi che l’Organizzazione degli imprenditori agricoli da sempre persegue, come esplicitamente sottolineato nel testo stesso della Convenzione, dove si sottolinea “la valorizzazione dell’impresa in agricoltura, volta allo sviluppo della ricerca, all’innovazione ed alla qualità”. La convenzione – ha concluso Antonio Boselli - impegna Confagricoltura all’avvio di progetti da realizzarsi nell’ambito della manifestazione, offrendo alle aziende una possibilità di crescita economica e l’opportunità di essere protagoniste di un evento unico per il nostro Paese.

CREDITO, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “BENE LA PROROGA DELLE NUOVE MISURE PER LE PMI”

Fonte: Confagricoltura

Con la sottoscrizione del nuovo accordo di ABI e Associazioni imprenditoriali, fra cui Confagricoltura, diviene operativo lo slittamento dei termini per la presentazione delle domande relative alle misure creditizie previste negli accordi sottoscritti ad inizio 2012 per aiutare le medie e piccole imprese al superamento delle attuali situazioni di criticità finanziarie e per creare le condizioni per un’inversione del ciclo economico. “Abbiamo apprezzato l’iniziativa dell’ABI a fronte di una situazione di credit crunch che si fa sentire pesantemente anche sul settore agricolo – commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - Si tratta di decisioni che rappresentano certamente una delle strade da praticare per aiutare le imprese a superare l’attuale difficile situazione economica”. Nell’accordo tra ABI e Associazioni di rappresentanza viene concordato; di prorogare il termine di validità delle “Nuove misure per il credito alle PMI” al 31 marzo 2013 e definire, entro tale data, nuove misure di sostegno alle imprese, nonché avviare iniziative congiunte volte a incrementare il livello di applicazione di principi di trasparenza nelle relazioni tra banche e imprese; di prorogare al 31 dicembre 2013 il termine di validità dei due plafond di 10 miliardi di euro l’uno, riguardanti i progetti per favorire gli investimenti e lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione.

“NATALE SICURO”: I CONTROLLI DEI NAC



FONTE: MIPAAF

CATANIA: ANCHE DURANTE LE FESTE FONDAMENTALE AZIONE DI VIGILANZA E CONTROLLO DEI NAC.
SEQUESTRI PER OLTRE 9 MILIONI DI EURO  

“Anche nel periodo delle festività natalizie si conferma fondamentale l’azione di vigilanza e di contrasto delle frodi da parte dei Nuclei Antifrodi Carabinieri. I risultati delle ultime operazioni dimostrano che non bisogna mai abbassare la guardia, al fine di garantire tanto i consumatori negli acquisti quanto i produttori onesti. Un plauso particolare per l’attività svolta con l’Interpol che ha consentito di individuare una serie di prodotti contraffatti e falsamente Made in Italy commercializzati nel territorio dell’Unione europea ed in alcuni Paesi terzi. Ringrazio quindi per il loro impegno tutti gli uomini e le donne del Comando Carabinieri delle Politiche Agricole e Alimentari”.

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato i risultati dell’attività operativa dei Nac nel periodo delle festività natalizie.

Proprio in questi giorni, infatti, i Nuclei Antifrodi Carabinieri del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari hanno intensificato le attività di vigilanza sulle imprese di produzione agroalimentare, sui mercati generali e rionali delle principali città e nei centri commerciali della grande distribuzione organizzata.
Questi i principali illeciti riscontrati dai NAC nel corso dei controlli:

IMPRESE AGRICOLE/ALIMENTARI
SUPERMERCATI/PUNTI VENDITA
CONTROLLATI
N. 258
VIOLAZIONI ACCERTATE
Penali/Amministrative:

N. 81                                
SEGNALAZIONI
ALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA
N. 121
SEQUESTRI
Tipologia Prodotti Irregolari:
-   olio;
-   ortofrutta;
-   vitivinicoli;
-   lattiero-caseari;
-   gastronomici;
-   cerealicoli;
-   prosciutti.

Quantità

Tonn.
3.351

Controvalore

9.504.006


Area nord Italia
Il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Parma nel nord Italia ha riscontrato diverse irregolarità sulla falsa evocazione dei marchi DOP e IGP. In particolare nelle province di Reggio Emilia, Varese e Parma sono stati sequestrati prodotti vitivinicoli, oleari, gastronomici e ortofrutticoli per un valore di oltre 560.000 euro e contestate sanzioni amministrative per oltre 20 mila euro.
In un’azienda alimentare della provincia di Reggio Emilia sono state sequestrate 60 mila confezioni monodose ed oltre 1.700 litri di olio extra vergine di oliva nonché circa 4.800 litri di Aceto Balsamico di Modena IGP, anche questi in 61.088 confezioni monodose destinate alle insalate preconfezionate, per violazioni alla normativa sulla rintracciabilità. Il prodotto sequestrato è ora avviato alle analisi di laboratorio perché sul circuito commerciale di vendita, che ha interessato il nord Italia, non è stato possibile individuare alcuna precisa indicazione sulla genuinità e reale provenienza del prodotto.
Presso una società di confezionamento di prodotti alimentari in provincia di Varese sono stati bloccati oltre 2.400 kg tra olio extravergine di oliva, aceto bianco e balsamico di Modena IGP, anche questo per violazioni alla norme sulla rintracciabilità.
In alcuni supermercati nel centro e nel nord Italia e presso un'azienda alimentare in provincia di Parma, sono state sequestrate oltre 90.000 kg tra pizze surgelate, paste alimentari e pomodori secchi, evocanti falsamente in etichetta le DOP “Parmigiano Reggiano”, “Mozzarella di Bufala Campana” “Gorgonzola" e “Pecorino Sardo”.

Area centro Italia
Il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Roma nel centro Italia ha svolto controlli in provincia di Latina presso gli agriturismi verificando anche 115 mila euro di finanziamenti comunitari destinati alle strutture ricettive.

Area sud Italia
Il Nucleo Antifrodi Carabinieri di Salerno ha riscontrato irregolarità sull'etichettatura e sulla rintracciabilità di vari prodotti agroalimentari. In particolare sono stati sequestrati prodotti conservieri e prosciutti per un valore di oltre 17 mila euro e contestate sanzioni amministrative per 1.500 euro.
Inoltre sono stati sequestrati presso il porto di Napoli oltre 44 mila confezioni di pomodori  destinati in Canada con falsa data di scadenza, alterata per “allungarne” il possibile periodo di commercializzazione, mentre presso una società di distribuzione alimentare, in provincia di Caserta, sono stati sequestrati 70 kg di prosciutti venduti irregolarmente come "Prosciutto di Parma",  ma privi di indicazioni sulla rintracciabilità.

Inoltre nell’ambito dell’operazione OPSON pianificata da Interpol, i Nuclei Antifrodi Carabinieri hanno segnalato 23 tipologie di prodotti contraffatti e falsamente indicanti marchi di qualità, individuati in Romania, Olanda, USA, Danimarca, Belgio, Germania, Inghilterra, Svezia e Egitto. 

Giovedì 27 dicembre chiuso al traffico un tratto della Sp 4 tra Final di Rero e Rero



FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

Nel tratto lungo circa 500 metri tra Final di Rero e Rero, sarà chiusa al traffico giovedì 27 dicembre la Strada provinciale 4.
Il motivo del provvedimento è per consentire la demolizione di un edificio privato che si trova lungo quel percorso stradale.
Saranno comunque predisposte tutte le indicazioni necessarie per segnalare le deviazioni del traffico sulle strade comunali. In particolare, da Final di Rero verso Migliarino, e viceversa, imboccare la via Masiera, mentre da Tresigallo a Rero fino a Migliarino, e viceversa, prendere via Toscanini.
Il tratto stradale interrotto sarà riaperto al traffico, quando potranno essere pienamente ristabilite le condizioni di sicurezza per il transito dei veicoli.

Grano duro di qualità dell'Emilia-Romagna per la pasta Barilla, firmata oggi a Bologna l'intesa per la campagna 2012-2013

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

85 mila tonnellate per un controvalore di oltre 26 milioni di euro. Rabboni: agli agricoltori una giusta remunerazione, alla Barilla un prodotto di sicuro valore. Nel 2012 la produzione di grano duro in regione è aumentata del 33%. 

Bologna - Al via il nuovo accordo di filiera, promosso dalla Regione, per la fornitura di grano duro di alta qualità dell’Emilia-Romagna al Gruppo Barilla. L’accordo, valido per la campagna cerealicola 2012-2013 prevede un quantitativo di 85 mila tonnellate, pari a un terzo del grano duro prodotto in regione e a una messa a coltura di circa 15 mila ettari, per un controvalore pari a oltre 26 milioni di euro.
Nonostante la riduzione delle superfici coltivate a livello nazionale, l’accordo consente dunque di confermare sostanzialmente i significativi volumi della scorsa stagione, grazie a un raccolto 2012 che in Emilia-Romagna è stato molto positivo.
L’accordo quadro, giunto al settimo anno di rinnovo, è stato firmato oggi a Bologna - alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - da Luca Virginio (Gruppo Barilla), Roberto Biribin (Società Produttori Sementi), Alberto Stefanati (Grandi Colture italiane), Raimondo Ricci Bitti (O.P. Cereali), Filippo Tramonti (CerealCap), Paolino Fini (O.P. Capa Ferrara) e Andrea Rossi (Consorzio Agrario di Parma).
L’intesa rappresenta un’esperienza di continuità e stabilità in un mercato dei cereali soggetto, negli ultimi anni, a forti variazioni di prezzi che mettono in tensione tutta la filiera. Molteplici i vantaggi: un’adeguata remunerazione per gli agricoltori, una materia prima di qualità per la pasta Barilla, maggior rispetto per l’ambiente (grazie al decalogo di sostenibilità elaborato da Barilla e al disciplinare di produzione condiviso con la Regione) e il consolidamento della coltivazione del grano duro di qualità dell’Emilia-Romagna, prodotto strategico dell’agro-industriale regionale.
“E’ un accordo importante – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – che sta confermando negli anni il suo valore e che può rappresentare un modello anche a livello nazionale. E’ la dimostrazione di come un’agricoltura contrattualizzata possa portare vantaggi a tutta la filiera. Anche grazie a questo accordo in Emilia-Romagna la produzione di grano duro nel 2012 è aumentata del 33% a fronte di una riduzione a livello nazionale ”.
“Con le controparti agricole abbiamo anche messo a punto un sistema di supporto informatico alle decisioni dell’agricoltore chiamato granoduro.net -  ha dichiarato Luca Virginio, direttore della Comunicazione del Gruppo Barilla -  l'applicazione è volta all’ottimizzazione delle pratiche agricole e alla riduzione degli impatti ambientali e dall’anno prossimo è nostra intenzione impiegarla su volumi importanti".

L’accordo

L’accordo quadro coinvolge l’intera filiera di produzione del grano duro, per garantire la programmazione della produzione e delle consegne e fare del grano duro di alta qualità prodotto in regione un’alternativa competitiva ai grani di importazione. Tra le novità dell’intesa 2012-2013: una semplificazione del meccanismo di fissazione dei prezzi di compravendita e l’inserimento di un decalogo di sostenibilità elaborato da Barilla per migliorare l’impatto ambientale della coltura favorendo nel contempo la sua resa quanti-qualitativa. Le indicazioni del decalogo, declinate per tutto il territorio nazionale, in Emilia-Romagna si integrano e si completano con quelle già messe in pratica dal disciplinare di produzione. Il contratto quadro prevede in particolare l’impegno a utilizzare principalmente determinate varietà (Normanno, Levante e Saragolla) adatte all’utilizzo nell’industria pastaria, poiché in grado di fornire una qualità di glutine con caratteristiche superiori a quelle della media italiana.
Due le modalità di fissazione del prezzo di vendita, con una flessibilità in grado di massimizzare l’utile degli agricoltori e ridurre gli effetti negativi della volatilità dei prezzi, integrate da meccanismi premianti in funzione della qualità dei grani e delle modalità di produzione e conservazione (fino a 35 euro/tonnellata).
Nel dettaglio, il contratto quadro si articola in singoli accordi firmati dal Gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta questi ultimi – OP Cereali, OP Grandi Colture Italiane, OP Capa Ferrara, CerealCap e Consorzio agrario di Parma - stipulano con i singoli agricoltori soci gli impegni di coltivazione, con le specifiche tecniche e le opzioni di valorizzazione del grano duro.
La Società Produttori Sementi di Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con un’ attività di ricerca e sperimentazione in parte sostenuta anche dalla Regione, fornisce il seme necessario alle coltivazioni.

FESTE DI FINE ANNO: GLI ITALIANI NON RINUNCIANO AL BRINDISI.

FONTE. CONFAGRICOLTURA

OGNI FAMIGLIA STAPPERA’ DUE, TRE BOTTIGLIE DI BOLLICINE MADE IN ITALY

Nonostante la crisi, gli italiani non rinunceranno al tradizionale brindisi di fine anno e più che mai la scelta ricadrà sullo spumante italiano. Lo afferma Confagricoltura sulla base dei dati forniti dai principali Consorzi di tutela e da Assoenologi. Cinquanta milioni di bottiglie stappate tra dicembre e l’Epifania, l’1,5% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Due, tre bottiglie a famiglia.

Le previsioni sono ottimistiche. Nell’ultimo mese dell’anno, evidenzia Confagricoltura, i consumi del famoso Prosecco Superiore di Conegliano Valdobbiadene sono raddoppiate, sfiorando i 7 milioni di bottiglie. Una dimostrazione dello straordinario successo di questo prodotto che, dal 2003 al 2011, ha segnato una crescita in volume  del 74%, raggiungendo un mercato di 70 milioni di bottiglie, per un giro d’affari di oltre 420 milioni di euro.

Stesso ottimismo nel Consorzio delle nobili bollicine italiane, il Franciacorta, che ha di recente annunciato una crescita, nel 2012, del 10% delle vendite, con oltre un milione di bottiglie in più rispetto agli 11 dello scorso anno. Due milioni e mezzo, invece, saranno le bottiglie Trento Doc che gli italiani stapperanno durante le feste di fine di anno. E’ in questo periodo, infatti, che si concentra il 30% delle vendite di questa storica denominazione.

Nelle famiglie italiane - aggiunge l’Organizzazione degli imprenditori agricoli -non mancherà neppure il tradizionale “dolce” brindisi con l’Asti spumante o con l’Oltrepo’ Pavese Moscato spumante, che accompagneranno panettoni e torroni nelle tavole imbandite per le feste. Il Consorzio di tutela dell’Asti stima 7 milioni di bottiglie e quello dei vini dell’Oltrepo’ Pavese 2 milioni e mezzo.

Brindisi delle feste sempre più all’insegna del “made in Italy” non solo sul mercato nazionale, ma anche all’estero, che per il Prosecco rappresenta il 42% del mercato, per il Franciacorta il 10% e per l’Asti addirittura l’80%, con un trend in continua crescita negli ultimi anni.

“Merito - conclude Confagricoltura - di un’offerta estremamente variegata, più articolata e suggestiva di qualsiasi altro Paese del mondo, che si arricchisce ogni anno, con l’ingresso sul mercato di nuovi prodotti, ciascuno con caratteristiche  peculiari, ma tutti accomunati dal fascino dell’effervescenza”. 

CATANIA: APPROVATO IL DECRETO SULLA COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI DI QUARTA GAMMA



FONTE: MIPAAF

“Sono particolarmente soddisfatto dell’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni, sul decreto per la disciplina del commercio dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma, che assicura da una parte la garanzia della sicurezza alimentare ai consumatori, dall’altra la certezza giuridica agli operatori di questo importante segmento dell’agroalimentare italiano, per il quale la nostra industria è leader in Europa”.

Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato l’intesa raggiunta sullo schema di decreto predisposto di concerto con i Ministri della Salute e dello Sviluppo economico, per dare pratica attuazione alla legge 13 maggio 2011 n. 77, recante disposizioni concernenti la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma.

In particolare, il provvedimento definisce i parametri chimico-fisici e igienico-sanitari del ciclo produttivo, del confezionamento, della conservazione e della distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma, nonché i requisiti qualitativi minimi e le  informazioni che devono essere riportate sulle confezioni a tutela del consumatore, oltre a prevedere l’utilizzo obbligatorio di imballaggi ecocompatibili.

giovedì 20 dicembre 2012

DDL STABILITA’: RIDETERMINAZIONE DEI VALORI DEI TERRENI. CONFAGRICOLTURA SODDISFATTA PER LA POSSIBILITA’ DI AFFRANCARSI DALLE PLUSVALENZE

Fonte: Confagricoltura

Tra le disposizioni del Ddl Stabilità, che sta completando il suo iter parlamentare, c’è anche una norma che prevede la rideterminazione dei valori di acquisto dei terreni. Una norma che Confagricoltura aveva chiesto ed ha ottenuto. Consente di rivalutare il costo o valore di acquisto dei terreni posseduti, affrancando in tutto o in parte le plusvalenze conseguite mediante il versamento di un’imposta sostitutiva a quella sui redditi pari al 4% del valore rideterminato.

API-CONFAGRICOLTURA: IL PESCE DI ALLEVAMENTO SALVA IL MENU’ DELLE FESTE

Fonte: Confagricoltura

“Il pesce d’allevamento ‘made in Italy’ salva il Cenone degli italiani, meritandosi un posto d’onore nei menù della Vigilia e di Capodanno 2012. E’ un prodotto ad un prezzo accessibile e c'é solo l'imbarazzo della scelta su cosa portare in tavola tra branzini, orate, spigole, trote salmonate, molluschi e, per i più ricercati, caviale italiano”. Lo sottolinea l’Api, l’associazione che riunisce i piscicoltori di Confagricoltura. In Italia ogni anno si consumano 22 chili di prodotti ittici pro capite e più della metà proviene dagli allevamenti. E’ il risultato, mettono in evidenza i piscicoltori di Confagricoltura, delle ottime caratteristiche del prodotto nazionale. Il settore, oggi, ha oltre 571 milioni di euro di giro d’affari, occupa 15.000 addetti, produce più di 203.000 tonnellate tra pesci e molluschi, distribuiti in più di ottocento siti produttivi concentrati per il 60% al nord, il 18% al centro e il 22% al sud. Il primato, tra i pesci, spetta alla trota che con 41.000 tonnellate ha raggiunto un valore di 149.650 euro, seguita dall’orata e dalla spigola, con 18.400 tonnellate, pari a 136.000 euro . Dal punto di vista nutrizionale il pesce allevato ha caratteristiche paragonabili e, in molti casi, addirittura superiori a quelle del prodotto selvatico, perché contiene elevati quantitativi di elementi nutritivi, come gli acidi grassi e gli omega 3, ottimi per la salute umana. “I piscicoltori italiani sono impegnati da sempre per garantire ai consumatori prodotti di altissima qualità, sani e nutrienti, fondamentali anche nelle diete dei più piccoli – conclude l’Api di Confagricoltura -. L’acquacoltura è un comparto vitale per il nostro Paese e particolare attenzione merita la vallicoltura tradizionale delle zone lagunari italiane, che svolge un’importante funzione ambientale e di tutela della biodiversità”.

CAMPAGNA ASSICURAZIONE PRODOTTI AUTUNNO VERNINI

Fonte: Consorzio Fitosanitario Provinciale di Ferrara

LEGGE ‘SALVA OLIO’, CONFAGRICOLTURA: “TANTA BUROCRAZIA ED INCERTEZZA. MOLTE LE CRITICITÀ NELL’APPLICAZIONE DEL PROVVEDIMENTO”

Fonte: Confagricoltura

“Nonostante avessimo condiviso l’obiettivo di una legge che mira a tutelare la qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini, dobbiamo constatare purtroppo che non è stata colta l’occasione per attutire le disposizioni più gravose introdotte con il Decreto legge n.83”. E’ questo il primo commento di Confagricoltura sull’approvazione definitiva della legge sulle norme di qualità degli oli di oliva. A parte alcuni aspetti positivi del provvedimento, nel testo permangono comunque tutti gli elementi di criticità che Confagricoltura ha più volte ed in tutte le sedi evidenziato. Primo fra tutti il riferimento della presenza di alchilesteri collegata all’indicazione di origine. Ne consegue che nulla è stato previsto per evitare che gli oli nazionali , inclusi gli oli DOP ed IGP, che hanno un tenore di alchilesteri superiore al parametro indicato, debbano sottoporsi ad un ‘piano straordinario di sorveglianza’. “Temiamo fortemente un appesantimento burocratico ed economico a carico delle imprese – afferma Confagricoltura - che non è possibile trascurare. Di fatto la legge introduce degli elementi di incertezza soprattutto per l’indeterminatezza del piano di sorveglianza ad oggi ancora non definito. Senza contare il peso del nuovo impianto sanzionatorio che, pur essendo giustamente dissuasivo rispetto ai possibili comportamenti illeciti, avrebbe dovuto attutito; rinviando al tempo stesso la sua entrata in vigore”. “Auspichiamo a questo punto - conclude Confagricoltura - che si possa giungere rapidamente ad un riesame della normativa vigente, sia in sede nazionale, sia comunitaria. In tal senso valutiamo positivamente l’ordine del giorno della Commissione Agricoltura della Camera che riprende molte delle osservazioni formulate dalla Confederazione. Sperando che possano ispirare le necessarie modifiche al testo di legge che occorre prevedere quanto prima”.

mercoledì 19 dicembre 2012

TERREMOTO: CONFAGRICOLTURA, DALLA UE UN SOSTEGNO CONCRETO PER LA RIPRESA

Fonte: Confagricoltura

“Un passo concreto della Commissione europea favore dell’agricoltura italiana”. Così Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, commenta l’autorizzazione all’Italia che dà il via ad un regime di aiuti di Stato per 2,66 miliardi di euro a sostegno della ripresa dell’agricoltura italiana dai danni provocati dai terremoti che hanno colpito, lo scorso maggio, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Gli aiuti, fortemente voluti da Confagricoltura, serviranno a consentire il recupero dell’attività produttiva. Un migliaio di imprese agricole attive nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli potranno così permettersi di ripartire. ”Servono le risorse necessarie per una completa ripresa – ha detto Mario Guidi – ecco perché abbiamo mantenuto, in tutti i modi, i riflettori accesi su queste terre così duramente colpite, così importanti per il made in Italy e per il contributo che danno al Pil nazionale”. “Sarà ora fondamentale che gli aiuti possano arrivare velocemente alle aziende e non trovino intoppi, né ostacoli burocratici per essere completamente fruibili secondo le effettive necessità – conclude il presidente di Confagricoltura –. Non è possibile, nelle aree colpite dal sisma, continuare a far conto solo sulla forza e sulla volontà di ripresa della popolazione”.

DDL STABILITA’: GUIDI (CONFAGRICOLTURA) IMPORTANTE PROROGA AL 2015 DEL CAMBIO DI REGIME FISCALE PER LE SOCIETA’ AGRICOLE

Fonte: Confagricoltura

“Un risultato importante, perché dà il tempo alle forze politiche di ripensare e annullare un provvedimento assolutamente antistorico”. E’ questo il commento del presidente della Confagricoltura Mario Guidi all’emendamento, contenuto nel Ddl Stabilità approvato oggi alla Camera, che proroga all’esercizio 2015 l’entrata in vigore della norma che impedisce alle società agricole di persone e capitali, che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale, piuttosto che a bilancio. La proroga al 2015, che sposta di due anni l’entrata in vigore del provvedimento (e di tre anni rispetto alla versione iniziale che ne prevedeva addirittura la retroattività al 2012) è un successo per Confagricoltura che, fin dall’inizio, ha contestato il provvedimento ritenendolo in contrasto con la libertà d’impresa e con gli obiettivi di crescita e modernizzazione del settore. “Una norma – spiega il presidente Guidi – che avrebbe scoraggiato definitivamente la nascita di nuove imprese agricole e che avrebbe avuto conseguenze gravissime per quelle già costituite, costrette a modificare il proprio regime fiscale dopo aver fatto piani di investimento sulla base di business plan di medio e lungo periodo.” “Attendiamo ora – conclude il presidente di Confagricoltura - il voto finale del Parlamento.”

PAC, CATANIA: TANTI RISULTATI RAGGIUNTI, MA C’E’ ANCORA MOLTO LAVORO DA FARE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Finora sono stati raggiunti molti risultati in merito al negoziato sulla riforma della Politica agricola comune e ciò permette di guardare con fiducia al lavoro che ci sarà da fare nei prossimi mesi. Naturalmente restano ancora molte cose da affrontare, in gioco ci sono ancora questioni particolarmente sensibili che interessano diversi Stati membri. Ad esempio la questione del ‘greening’, la definizione di agricoltore attivo e il tema dell’indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti agricoli durante la fase di commercializzazione”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, partecipando a Bruxelles ai lavori del Consiglio europeo dei Ministri dell’agricoltura e della pesca. “Relativamente al primo pilastro – ha spiegato Catania – il problema è relativo soprattutto al tema della convergenza interna. Dobbiamo tenere conto della situazione di quei Paesi che oggi hanno un livello differenziato di aiuti. Bisogna andare nella direzione di un avvicinamento di questo livello, ma senza creare traumi al tessuto produttivo. Occorre pertanto un processo graduale che possa essere gestito senza strappi e senza traumi”. “Un’altra questione molto delicata – ha aggiunto il Ministro – riguarda il ‘greening’. Su questo aspetto stiamo lavorando bene, sono molto soddisfatto del lavoro fatto dalla Presidenza ma anche dalla disponibilità mostrata dalla Commissione. Il ‘greening’ è una misura delicata, è opportuno che gli agricoltori abbiano un regime che non gravi sulle imprese. È importante che l’applicazione di questa misura sia in armonia con la situazione delle nostre aziende agricole”. “Bisognerà anche lavorare sulla definizione di agricoltore attivo. Sono d’accordo con la Commissione e con la Corte dei Conti sul fatto che bisogna arrivare a un regime obbligatorio che definisca quali sono gli agricoltori attivi e che limiti solo a loro l’erogazione del sostegno. Dobbiamo stare però attenti a come impostiamo questa disposizione, la norma deve essere idonea a non creare problemi applicativi negli Stati membri. Dovrà contenere il principio di obbligatorietà, ma potrà lasciare agli Stati membri la possibilità, al proprio interno, di definire l’agricoltore attivo”. “Infine – ha proseguito Catania – un’ultima considerazione, relativamente alla questione dell’Organizzazione comune di mercato. In questi mesi non abbiamo discusso abbastanza sul tema dell’indicazione obbligatoria dell’origine dei prodotti agricoli durante la fase di commercializzazione. È necessario che la riforma della Pac confermi in modo chiaro questo obbligo. Il settore ortofrutticolo presenta gravi problemi, dovuti anche alle conseguenze dell’accordo stipulato con il Marocco, e i produttori ortofrutticoli del sud dell’Europa stanno portando avanti forti proteste. È bene che diamo loro i segnali giusti, come confermare in modo chiaro che deve essere indicato il Paese di origine dei prodotti, nel momento in cui essi vanno sul mercato”.

La Fondazione Fratelli Navarra vince l’Oscar per l’Ambiente 2012 e il premio Emas Italia





FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

La Fondazione Navarra si è aggiudicata l’Emas Award, in pratica l’Oscar per l’Ambiente, e il premio Emas Italia 2012. Due riconoscimenti per gli impegni che la Fondazione che fa ricerca e formazione in campo agricolo, sta conducendo sulla sostenibilità ambientale e ottenuti a seguito della registrazione Emas, avvenuta nel 2007. La sigla sta per Eco-Management and Audit Scheme, ed è lo strumento voluto dalla Comunità europea, al quale possono aderire organizzazioni, enti pubblici e aziende, per migliorare complessivamente le proprie prestazioni ambientali ed offrirne informazione ai cittadini.
Per la verità la Fondazione non è nuova a queste affermazioni, come ha ricordato la responsabile Ambiente Tina Gaglio, avendo vinto un primo Oscar nel 2009.
Uno, in particolare, è l’aspetto nel quale la Fratelli Navarra si è distinta quest’anno ed è nell’uso dell’acqua, la sua gestione e utilizzo, nonché la realizzazione di impianti di irrigazione.
Un settore di ricerca condotto negli ultimi tempi specie nell’ambito del pero, con lo scopo di conoscere quali sono i momenti per irrigare e le quantità ottimali di acqua per trarre la migliore resa produttiva.
“Un campo di studi che – ha spiegato il presidente della Fondazione Pier Carlo Scaramagli –sta dando i suoi frutti e le cui conoscenze stiamo trasferendo al mondo degli imprenditori agricoli, per una conoscenza sempre più vasta delle migliori pratiche e tecniche agricole”.
Se si pensa, infatti, che nel solo 2012 il centro che ha sede a Malborghetto di Boara ha contato più di 4mila visitatori e che l’istituto agrario vede iscritti 300 alunni, si intuisce il valore anche di questa attività formativa. Attività scolastica che ora è strettamente legata al mondo della ristorazione, visto che l’istituto è compreso nel polo insieme con l’alberghiero Orio Vergani. Praticamente un unico nastro formativo dalla terra alla tavola.
 “Vale la pena chiedere la certificazione ambientale per le aziende agricole?”, si è chiesto il consigliere della Fondazione, Maurizio Andreotti. “I premi sono la risposta migliore – ha spiegato – proprio perché questo percorso richiede anche una complessiva sostenibilità ambientale come indice di genuinità, tracciabilità e salubrità delle produzioni, che costituiscono la materia prima e di qualità per le successive fasi di trasformazione e lavorazione”.
“Quello dell’acqua e di un suo utilizzo senza sprechi – ha detto l’assessore provinciale all’Agricoltura Stefano Calderoni – è un tema tra l’altro attualissimo, visto che l’agricoltura ferrarese è reduce dall’estate della grande sete e da un esito molto negativo per molte colture”.
“Per questo – ha aggiunto il collega con delega all’Ambiente, Giorgio Bellini – fa piacere essere additati a livello nazionale ed europeo per lo studio che si sta conducendo per un uso sempre più oculato della risorsa idrica”.

martedì 18 dicembre 2012

SISMA, FINO AL 10 GENNAIO È POSSIBILE PRESENTARE DOMANDA DI CONTRIBUTO PER LE ATTREZZATURE AGRICOLE DANNEGGIATE. A DISPOSIZIONE QUASI 100 MILIONI DI EURO.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

Rabboni: i finanziamenti in tempo utile per l'approvazione dei bilanci aziendali

Scade il 10 gennaio 2013 il bando della Regione, rivolto alle aziende agricole e agroindustriali dei 54 Comuni del “cratere” sismico più il Comune di Argenta (FE), per finanziare l’acquisto di attrezzature, macchinari, impianti agricoli distrutti o danneggiati dal terremoto. A disposizione ci sono risorse per 99.256.818 euro che permetteranno di coprire, attraverso un contributo in conto capitale, l’80% della spesa. “Rivolgo un invito alle aziende agricole e agroalimentari interessate a presentare le domande di contributo entro la scadenza del 10 gennaio – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - Il rispetto di tale data infatti garantisce la possibilità alla Regione di autorizzare i finanziamenti entro il mese di marzo 2013 in tempo utile dunque per l'approvazione dei bilanci aziendali, nei quali queste risorse potranno essere inserite tra le voci in attivo." Il provvedimento (a valere sulla misura 126 del Piano regionale di sviluppo rurale) è reso possibile dalla solidarietà delle altre Regioni che all’indomani del sisma hanno deciso di far confluire su un apposito Fondo destinato all’Emilia-Romagna (e per una piccola parte anche all’Abruzzo) il 4 % della propria quota, relativa all’anno 2013, del Piano regionale di sviluppo rurale. A sua volta il Ministero dell’agricoltura ha garantito, oltre alla propria parte di cofinanziamento, anche quella che avrebbe dovuto essere in capo all’Emilia-Romagna.  

Cosa può essere finanziato e come presentare la domanda
Le spese ammissibili riguardano l’acquisto (o il ripristino) di impianti, macchinari, attrezzature in sostituzione di quelli danneggiati o distrutti (comprese le scalere dei caseifici); l’acquisto di ricoveri temporanei (es. “hangar”), funzionali alla prosecuzione dell’attività produttiva in attesa del completo ripristino delle strutture produttive danneggiate o distrutte; il ripristino delle scorte vive e morte, danneggiate o distrutte; il ripristino di pozzi, impianti irrigui fissi, sistemi di drenaggio, sistemazione dei terreni fessurati e di altri “miglioramenti fondiari”. Per poter partecipare al bando è sufficiente che le aziende abbiano delle strutture nella zona del cratere sismico. Le domande vanno presentate alla Provincia competente per territorio secondo le modalità fissate da Agrea, utilizzando il Sistema Operativo Pratiche (SOP) e la specifica modulistica disponibile sul sito http://agrea.regione.emilia-romagna.it/. Ciascuna impresa può presentare un’unica domanda, per la quale è fissato un limite minimo di spesa ammissibile pari a 10.000 euro e uno massimo di 5 milioni. Il contributo riconosciuto è cumulabile con altre forme di sostegno pubblico, con esclusione degli aiuti derivanti dall'ordinanza per le attività produttive, nonché con eventuali indennizzi assicurativi fino alla concorrenza del 100% della spesa ammissibile. Oltre alla documentazione di norma prevista per gli investimenti realizzati tramite il PSR, alla domanda dovrà essere allegata una perizia giurata redatta dai tecnici abilitati. Gli investimenti dovranno essere realizzati entro 12 mesi dalla data di concessione del contributo.  

Quali interventi non rientrano in questo bando
Non rientrano in questo bando ma nell’ordinanza regionale per le attività produttive le spese per la ricostruzione e la riparazione degli immobili aziendali, comprese stalle e porcilaie - con correlati impianti di rimozione effluenti, di mungitura, di ventilazione, di riscaldamento e di alimentazione -, agriturismi, impianti fotovoltaici, fabbricati rurali di servizio all’attività agricola e agroindustriale. Nell’ordinanza per le attività produttive rientrano anche l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature usati e i risarcimenti per le forme di Parmigiano e i prodotti a denominazione in corso di maturazione o stagionatura, come gli aceti e i vini. La delibera regionale 1448 è pubblicata sul Bollettino telematico della Regione del 24 ottobre 2012 Info: Servizio Aiuti alle imprese, Regione Emilia-Romagna - agriterremoto@regione.emilia-romagna.it

Pac 2014-2020, a Bologna un convegno promosso dalla Regione per fare il punto in vista del negoziato finale.

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA 
  
Rabboni: serve una riforma per valorizzare l'agricoltura di qualità, ridurre la burocrazia, rendere più competitive le nostre imprese. De Castro: l'impegno del Parlamento europeo per una riforma "non a tutti i costi", ma capace di coniugare sostenibilità ambientale, sociale ed economica 

Bologna - “Ci aspettiamo una riforma che valorizzi  l’agricoltura di qualità, quella più capace di  produrre investimenti; che rafforzi le nostre imprese e le renda più competitive; che riduca la burocrazia e che promuova una vera sostenibilità ambientale. Per questo, in questa fase finale del confronto,  guardiamo con  fiducia all’azione del Parlamento europeo e chiediamo a tutti i Paesi dell’area mediterranea di fare altrettanto.”
E’ quanto ha affermato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni nel corso di un convegno promosso dalla Regione per fare il punto sulla proposta di riforma della Pac 2014-2020, avanzata  dal Commissario europeo per l’agricoltura Dacian Ciolos, a poche settimane dal voto del Parlamento europeo di gennaio.  Tra i punti più contestati della riforma Ciolos, che sono stati  oggetto di quella che il presidente della Commissione agricoltura Paolo De Castro ha definito “una vera  e propria controproposta” da parte del Parlamento europeo, vi è quello degli aiuti diretti  ripartiti utilizzando come  parametro prevalente quello della superficie agricola e non quello del valore delle produzioni, con danni pesanti dunque per un’agricoltura ad alto valore aggiunto come quella italiana che pesa per il 12-13% della Plv europea e  solo per il 7% della superficie agricola.  Contestate anche le  proposte sul greening, che prevedono di destinare alle misure agroambientali una percentuale del 7% della superficie per tutte le aziende dai tre ettari in su; l’aggravio degli oneri burocratici;  le risorse  troppo scarse per le assicurazioni  sul reddito e i fondi mutualistici . “Il 23 e 24 gennaio prossimi la Commissione agricoltura del Parlamento europeo voterà la riforma della politica agricola comune -ha spiegato De Castro - una riforma che modifica in maniera sensibile la proposta della Commissione Ue e che si prefigge l’obiettivo di renderla meno burocratizzata, più flessibile, più vicina alle esigenze degli agricoltori europei. L'impegno della Commissione agricoltura e dell'intero Parlamento, che grazie alla codecisione vede sensibilmente accresciuto il suo ruolo decisionale, va nella direzione di una riforma 'non a tutti costi' e che nonostante i pesanti tagli al budget 2014-2020 prospettati dal Consiglio Ue  sia realmente in grado di garantire e coniugare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale”. La nuova Pac dovrebbe essere approvata in via definitiva  a giugno 2013. Ma – ha spiegato De Castro -  “la Pac non scade” e se a quella data non ci sarà un accordo,  nel 2014 scatterà una proroga dell’attuale programmazione  sia per quanto riguarda gli aiuti diretti  che per il Programma di sviluppo rurale


La storia dell'agricoltura ferrarese on line sul nuovo numero della Pianura


FONTE: CAMERA DI COMMERCIO FERRARARA

Si può leggere on line il quadrimestrale della Camera di Commercio di Ferrara che contiene anche articoli di apporfondimento sul mondo agricolo, tra cui segnaliamo a pagina 34 La Festa agraria d’incoraggiamento del 1857: vetrina di sperimentazioni tecniche e di un nuovo commercio di Rita Castaldi e Antonietta Molinari, e a pagina 45 Le regole de “L’agricoltor ferrarese nei 12 mesi” di Gian Domenico Chendi a cura di Maurizio Andreotti.
Per leggere clicca qui.

lunedì 17 dicembre 2012

RAPPORTO 2012 QUALIVITA ISMEA, IL MINISTRO CATANIA: GRANDE SODDISFAZIONE PER LA QUALITA’ DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Il lavoro di Qualivita e Ismea ha prodotto una pubblicazione ben fatta e ben articolata che sarà certamente utile per gli operatori del settore. In questa occasione vorrei ricordare quanta strada abbiamo fatto dagli inizi degli anni ‘90 rispetto alla qualità e alle denominazioni d’origine e ricordo che erano in pochi quelli disposti a crederci. Avevamo un numero ristretto di denominazioni presenti nella realtà economica ma non si aveva ancora la percezione di quanto potesse essere importante per la politica dell’agroalimentare italiano, sempre più orientata verso la qualità. In sede europea abbiamo portato avanti una battaglia per arrivare all’approvazione del regolamento di protezione delle denominazioni d’origine e in più momenti l’esito del negoziato è stato incerto ma alla fine ci siamo riusciti”. Così Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania alla presentazione del ‘Decimo Rapporto 2012 sulle produzioni agroalimentari italiane Dop, Igp e Stg’ che si è tenuto questa mattina presso la sede del dicastero. “La soddisfazione per quanto è stato fatto finora non ci deve far dimenticare che c’è ancora molto da lavorare: dobbiamo, sul piano interno, consolidare il contrasto all’illecito; sul piano comunitario, invece, batterci sempre di più per avere, da un lato, una regolamentazione più adeguata e, dall’altro, affinché l’Unione europea in sede internazionale, nel complesso dei negoziati con i Paesi terzi, affermi sempre di più la priorità di un sistema di tutela delle denominazioni d’origine”. Sul fronte della lotta alla contraffazione e alle imitazioni il Ministro Catania ha ricordato che “una parte determinante del lavoro è stato effettuato dalle forze di polizia, in particolare dal Corpo Forestale dello Stato e dall’Icqrf, l’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione delle frodi, che si sono rapportate alla questione assumendola come una problematica di carattere economico estremamente rilevante per gli effetti che ha sul mercato e sui produttori”. Infine, il Ministro ha concluso dicendo che “il percorso intrapreso sul fronte della qualità e delle denominazioni d’origine continuerà ad essere seguito qualsiasi sia il quadro politico post elettorale e chiunque sia a capo di questo Ministero. È stato assunto nel dna di quella che è la politica agricola del nostro Paese e sarà perseguito da chiunque sarà al governo dopo di me”.

MAURO TONELLO CONFERMATO PRESIDENTE COLDIRETTI EMILIA ROMAGNA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Mauro Tonello, 52 anni anni, imprenditore agricolo di Codigoro (Ferrara), è stato riconfermato alla presidenza di Coldiretti dell’Emilia Romagna, che con 48mila aziende associate è la maggiore organizzazione agricola regionale. Tonello conduce un’azienda coltivata con produzioni estensive, a indirizzo orticolo e cerealicolo, bietole da seme e pomodoro da industria. Nel ringraziare l’assemblea per la fiducia riconfermata, Tonello che è anche vice-presidente nazionale dell’organizzazione dei coltivatori, ha detto che Coldiretti Emilia Romagna “proseguirà l’attività di applicazione del progetto promosso da Coldiretti a livello nazionale per l’accorciamento della filiera agricola in modo da assicurare all’azienda maggiore forza economica e un reddito adeguato. Sicuramente – ha detto Tonello – i tempi richiedono un impegno maggiore e un più coinvolgimento nei progetti economici che possano sostenere le imprese ad avere più peso lungo la filiera e a far riconoscere la qualità e quindi il valore delle produzioni agroalimentari nazionali”.

sabato 15 dicembre 2012

CATANIA: È NELLE AREE INTERNE CHE SI GIOCA LA PARTITA DELL'ACQUA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Quella della aree interne non è stata per lungo tempo una priorità per il Paese. Le priorità erano altre e sono altre, come le aree urbane periferiche, ma si tratta di una questione fondamentale”. Lo ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania intervenendo al seminario “Aree interne: nuove strategie per la programmazione 2014-2020'' organizzato dal Ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca. “L'analisi di queste porzioni del nostro Paese – ha proseguito il Ministro Catania - ci consente di individuare una serie di caratteristiche comuni, come la tendenza allo spopolamento, ma anche la presenza di forti differenze. Per questo è fondamentale uno sforzo importante per mettere insieme delle risposte di carattere orizzontale con altre più legate alle esigenze dei singoli territori e questo può avvenire solo se esiste uno scambio continuo e proficuo tra le amministrazioni centrali e quelle periferiche”. “Credo che ci siano alcuni elementi generali sui quali bisogna insistere con forza e tra questi la qualità del territorio occupa un ruolo fondamentale, soprattutto nelle aree interne dove questa è mediamente meno deteriorata che non in quelle urbane, costiere o pianeggianti. Spesso ci si trova di fronte ad un territorio ancora integro, pur con una tendenza all'evoluzione in senso negativo. Per questa ragione è estremamente importante il tema della manutenzione del territorio e la sua centralità implica interventi normativi forti. Sono necessarie delle direttrici che rompano le attuali tendenze e in questo senso credo che il provvedimento legislativo contro la cementificazione del territorio, da me fortemente voluto, fosse una risposta in questo senso. Non solo per l'agricoltura ma per il territorio in generale”. “Se consideriamo la centralità della qualità del territorio – ha aggiunto il Ministro -, allora non si può non evidenziare quanto sia importante la manutenzione garantita dall'agricoltore. Per questo nelle aree interne non si può pensare un futuro di crescita e di sviluppo se c'è un abbandono massiccio da parte degli agricoltori. Cosa serve per contrastare questo fenomeno? Una buona politica agricola, il recupero di margini di redditività adeguati, un sistema di infrastrutture e di servizi che porti la popolazione a scegliere di continuare a vivere in queste aree, dove la qualità della vita è ritenuta tutto sommato migliore di quella delle aree urbane. Servono interventi infrastrutturali, ma devono essere 'dolci', con un impatto ben diverso rispetto a quanto accadeva negli anni '70”. “Le aree interne – ha quindi sottolineato il Ministro Catania - sono spesso caratterizzate da una crescente forestazione, ma questo non deve essere considerato un fattore necessariamente negativo. Ci sono una serie di potenzialità e possibilità che passano per l'utilizzo della risorsa boschiva in maniera economicamente produttiva e che possono essere sfruttate. Potremmo, ad esempio, alimentare tutta una serie di soluzioni per l'energia 'dolci' e a basso impatto ambientale”. “Vorrei infine soffermarmi – ha concluso Catania - sul tema dell'acqua: un crocevia fondamentale per tutto il Paese, ma il grosso della partita si gioca nelle aree interne. Dobbiamo cambiare marcia su questo tema, nei prossimi anni e decenni, per evitare conflitti tra uso civile, industriale e agricolo perché questo ci penalizzerebbe enormemente. Dobbiamo intervenire sul territorio, anche per rispondere ai cambiamenti climatici, migliorando la rete idrica ma anche creando piccole infrastrutture nuove, come un circuito di piccoli invasi, fondamentali per conservare e gestire la risorsa idrica. Interventi di questo tipo richiedono investimenti ingenti e questi sono possibili solo attraverso la programmazione dei fondi comunitari, sulla quale stiamo lavorando e continueremo a lavorare con grande forza insieme al Ministro Barca”.

venerdì 14 dicembre 2012

CONFAGRICOLTURA: SUI DIRITTI DI IMPIANTO VITIVINICOLI SGUARDO ATTENTO AL NEGOZIATO DOPO IL “GRUPPO DI ALTO LIVELLO” DI OGGI A BRUXELLES

Fonte: Confagricoltura

A conclusione della riunione del Gruppo di Alto Livello sul regime dei diritti di impianto vitivinicoli che si è tenuta quest’oggi a Bruxelles, il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha commentato le conclusioni del gruppo, guardando al futuro della non facile trattativa. “Dalla riunione odierna che conclude i lavori del Gruppo sono indubbiamente emersi alcuni aspetti positivi, grazie anche al contributo della delegazione italiana – ha detto Guidi - Si è preso nota che la maggioranza degli Stati membri e degli stakeholder appoggiano una proroga del regime attuale dei diritti di impianto oltre il 2015 e che una maggioranza dei componenti del Gruppo sono propensi non ad una liberalizzazione tout court (come espresso in più occasioni anche dal Parlamento europeo e da ultimo oggi dal Presidente della Comagri Paolo De Castro) ma a prendere in considerazione un sistema di regolazione delle produzioni vitivinicole”. “La questione – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – è ora quella di affrontare nel merito gli aspetti indicati dal Gruppo nelle conclusioni di oggi. L’entità della ‘clausola di salvaguardia’, che deve consentire una limitata espansione degli impianti; i criteri per concedere le autorizzazioni, che come lo stesso Gruppo ha indicato debbono essere obiettivi e non discriminatori, l’entrata in vigore del nuovo regime ed il periodo di transizione: riferimenti temporali importanti che Confagricoltura chiede di gestire al meglio con particolare attenzione alla questione dei titoli “in portafoglio”. “A questo punto – ha concluso Guidi – chiediamo al Parlamento europeo ed ai Ministri dell’UE di proseguire il lavoro, migliorando le ipotesi oggi sul tappeto nell’interesse dei nostri vitivinicoltori.”

PAC, CATANIA: NEGOZIATO DIFFICILE, SERVE UNA RIPARTIZIONE DELLE RISORSE PIU’ EQUILIBRATA

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Il negoziato sulla riforma della Pac è difficile, ma il governo italiano lo ha affrontato, con la personale attenzione del Presidente Monti, con estrema attenzione ed energia. Alcuni Paesi membri chiedono una forte riduzione del budget europeo, mentre il Presidente Monti ha, da un lato, ribadito che non è opportuno avere una riduzione apprezzabile del bilancio europeo se vogliamo che l’Europa funzioni, dall’altro ha sottolineato che occorre avere una ripartizione dei sostegni fra i Paesi più equilibrata”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, oggi a Catania per partecipare a un convegno su ‘La Pac dopo il 2013 – Il processo di riforma della Politica Agricola Comune’, insieme al Commissario europeo all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale Dacian Cioloş, l’onorevole Giovanni La Via e l’Assessore per le risorse agricole e alimentari della Regione Siciliana, Dario Cartabellotta. “L’Italia – ha aggiunto il Ministro Catania – è un forte contribuente netto dell’Unione europea, ma non accetta più di avere un livello di contribuzione così elevato. È necessario ridurre la forbice tra ciò che versiamo e ciò che dall’Ue ritorna ai nostri territori, soprattutto per quanto riguarda la Pac, a tutela dei nostri agricoltori e delle aziende italiane. Vogliamo anche delle regole, perché sappiamo bene che la Pac non è solo un sostegno economico. Vogliamo però regole che siano idonee a tutelare le caratteristiche dell’agricoltura italiana. Noi – ha concluso il Ministro Catania – abbiamo bisogno di un sistema che consenta di tutelare la Sicilia come le produzioni settentrionali e come, in generale, tutte le altre realtà agricole europee”.

DECRETO SVILUPPO, CONFAGRICOLTURA: “ANCHE FONDI DI MUTUALITÀ PER RAFFORZARE I CONTRATTI DI RETE”

Fonte: Confagricoltura

“Tra le novità della Legge Sviluppo c’è la possibilità che, nell’ambito della costituzione di reti di impresa nel settore agro-alimentare, siano istituiti dei Fondi di Mutualità diretti a tutelare da eventuali variazioni delle condizioni di mercato. Saranno aperti non solo alle imprese agricole, ma anche agli altri soggetti partecipanti ai contratti di rete. La relativa norma, oltre a rafforzare il ruolo dei contratti di rete, ne estende il campo di applicazione, innovando anche sul piano della governance”. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione alla legge di conversione del decreto sviluppo, definitivamente approvata dalla Camera. “I sistemi territoriali di rete in agricoltura saranno per le aziende del comparto agroalimentare uno strumento di grande innovazione. Lo stesso favorisce, attraverso enti come Ismea, lo sviluppo di progetti pilota che, anche attraverso l’utilizzo dei Fondi di mutualità, permetteranno alle imprese di sperimentare l’applicabilità di procedure e di sistemi innovativi sia per il monitoraggio che per la tutela dei redditi aziendali”. “I Fondi – conclude Confagricoltura - costituiscono uno strumento di stabilizzazione delle relazioni contrattuali all’interno della rete ed una tutela per il reddito degli agricoltori senza creare posizioni di svantaggio competitivo per l’acquirente, in caso di variazioni del prezzo di mercato”.

VINO,GUIDI (CONFAGRICOLTURA) : SUI DIRITTI DI IMPIANTO CONCLUSIONI CHIARE DAL GRUPPO DI ALTO LIVELLO

Fonte: Confagricoltura

C’è grande attesa da parte di Confagricoltura per le conclusioni del Gruppo di Alto Livello, da stamane in corso a Bruxelles, sul destino del regime di diritti di impianto vitivinicoli. “Ci attendiamo orientamenti chiari e non vaghi – ha affermato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, che stasera peraltro incontrerà il Commissario Dacian Ciolos in Sicilia – ed un netto no a liberalizzazioni generalizzate del sistema”. “In questo senso le prime anticipazioni sulle riflessioni della Commissione europea presentate solo ieri, a ridosso della riunione, non ci soddisfano – ha proseguito Guidi – visto che prevedrebbero un sistema di autorizzazioni senza delimitazioni, né criteri di autorizzazione”. “Siamo evidentemente lontani – ha concluso il presidente di Confagricoltura - da un compromesso che tuteli gli interessi reali dei nostri vitivinicoltori. Ma anche da quel quadro di orientamenti chiari e precisi che potrebbero indirizzare in maniera positiva i prossimi lavori del Consiglio UE”.

COLDIRETTI: DAL DECRETO SVILUPPO L’ADEGUAMENTO DEI PROGRAMMI D’AZIONE PREVISTI DALLA DIRETTIVA NITRATI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

“Con l’accoglimento della nostra proposta di modifica della direttiva, salvi prosciutti, formaggi e soprattutto aziende agricole che producono autentico made in Italy” commenta Sergio Gulinelli, presidente di Coldiretti Ferrara

E’ stata salvata circa 1/3 della produzione nazionale di prosciutti e formaggi Made in Italy a denominazione di origine, dal Parmigiano al Grana dal prosciutto di Parma a quello San Daniele, grazie all’accoglimento della nostra proposta di modifica dei criteri di applicazione della Direttiva nitrati. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente l’approvazione con il decreto sviluppo dello schema di accordo per l’aggiornamento delle zone vulnerabili e l’adeguamento dei programmi di azione previsti dalla direttiva nitrati. L’approvazione è un passo determinante per salvare gli allevamenti italiani e continuare ad assicurare la produzione di salumi e formaggi Made in Italy. Il provvedimento dispone “la revisione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, prevedendo al contempo, nelle more dell'audizione della nuova mappa, e comunque per non più di un anno, che nelle attuali zone vulnerabili da nitrati si applichino le disposizioni previste per le zone non vulnerabili”. In pratica si riconoscono le buone ragioni portate avanti dalla Coldiretti per la gestione di un problema la cui origine è molto più diversificata rispetto a quella agricola, ma che se non si fosse intervenuti rischiava di mettere in ginocchio la zootecnia del nord Italia (Veneto, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna) con migliaia di aziende destinate a chiudere, con conseguente perdita di posti di lavoro e di produzioni Made in Italy a favore di quelle di altri paesi europei. Ma adesso si può riaprire la porta della speranza e scrivere nuove regole che – conclude la Coldiretti - tengano conto di una realtà molto più complessa e variegata, dagli scarichi urbani al peso delle industrie, di quella disegnata fino a oggi. “E’ un passaggio importante anche per la nostra provincia – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – che pur in assenza o quasi di allevamenti, si è trovata classificata come zona particolarmente sensibile e vulnerabile ai nitrati e quindi con norme stringenti per le imprese agricole e complicazioni burocratiche non di poco conto. La revisione e l’adeguamento dei programmi di azione, in relazione a nuovi criteri oggettivi delle caratteristiche dei terreni, sonoquestioni oltre che di buon senso, anche di recepimento di un lavoro svolto nel tempo e con convinzione per evitare il più possibile di condizionare negativamente l’ordinaria attività delle aziende agricole ferraresi, in particolare di quelle più dinamiche e produttive.”

OPERAZIONE CONTRO ATTO DI BRACCONAGGIO A LIDO ESTENSI CONDOTTA DALLA POLIZIA PROVINCIALE

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

La Polizia provinciale ha denunciato alla Procura della Repubblica di Ferrara tre giovani veneti intenti alla cattura di uccelli selvatici con l’utilizzo di una colla stesa su rametti. Un vero e proprio atto di bracconaggio per un valore di 10mila euro. Domenica scorsa, infatti, in località Lido degli Estensi, nei pressi del Porto canale, una pattuglia di agenti provinciali ha sorpreso due persone che si aggiravano tra le dune e distribuivano a terra del materiale, allontanandosi e ritornando nello stesso punto ad intervalli di tempo regolari. Giunti sul posto sono stati trovati un richiamo acustico elettromagnetico, il cui utilizzo è vietato dalle norme in materia di caccia, vischio, e cioè materiale colloso solitamente utilizzato per la cattura di piccoli roditori, diluente per eliminare residui di colla, mangime costituito da semi e granaglie. A seguito di un attento esame della zona circostante sono stati rinvenuti anche circa 160 bastoncini di legno intrisi di vischio, collocati soprattutto in corrispondenza di pastura. In una gabbietta in legno di piccole dimensioni sono stati rinvenuti stipati 15 esemplari di cardellino, piccolo uccello dal piumaggio colorato appartenente alla famiglia dei Fringillidi. I volatili sono stati affidati alle cure del veterinario ed i tre signori sono stati denunciati per: esercizio della caccia all’interno di Parchi naturali regionali, reato punito con l’arresto fino a 6 mesi e una multa; cattura e detenzione di fringillidi in numero superiore a cinque ed esercizio della caccia con mezzi vietati. Tutti reati che prevedono un’ammenda fino a 1.549 euro. Dei 15 cardellini solo uno è stato in seguito liberato, come ha spiegato il comandante Claudio Castagnoli, perché gli altri non sono sopravvissuti. “Motivi del decesso – ha aggiunto Luciano Tarricone, veterinario e responsabile del centro di recupero La Garzaia di Codigoro - sono state le esalazioni tossiche del solvente usato per neutralizzare le colle messe sui bastoncini, che sono altamente tossiche per questo tipo di animali, le perdite di piumaggio e lo stress della cattura, sommato alle condizioni di prolungata costrizione dentro la piccola gabbia”.

giovedì 13 dicembre 2012

CONVEGNO QUADRI CONFAGRICOLTURA. IL PRESIDENTE GUIDI: “L’AGRICOLTURA NON È UNA RISERVA INDIANA. PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE PER RICOSTRUIRE IL CANTIERE-ITALIA”

Fonte: Confagricoltura

“L’agricoltura è stata messa nel recinto, esclusa dai tavoli dove si è discusso di crescita, sviluppo e stabilità. Ha subito una pressione fiscale eccessiva, non ha avuto la spinta che si aspettava per poter internazionalizzarsi; eppure le possibilità di conquistare nuovi mercati c’erano, ci sono”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura nel suo intervento al Convegno dei Quadri della sua Organizzazione che si è svolto presso il centro congressuale ‘Roma Eventi’. “L’agricoltura – ha osservato Mario Guidi - non è, né vuole essere, un settore chiuso, avulso dal contesto socio-economico generale. Certo ha sue specificità ma non abbiamo alcun interesse a chiuderla in gabbia. Portiamo avanti un’altra idea, un altro progetto; un’idea aperta dell’agricoltura”. “Confagricoltura sta cercando sinergie con tutta la filiera agroalimentare perché i problemi sono comuni – ha proseguito il presidente di Confagricoltura – perché parliamo lo stesso linguaggio, quello delle imprese che si confrontano con il mercato, che hanno necessità di essere competitive e puntare sull’export”. Non sono mancate nella relazione del presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli delle considerazioni sull’attività politica e di governo, anche alla luce dell’incontro di ieri con il premier Monti. “Il Paese – ha detto - è un cantiere aperto, è stata ridisegnata l’impalcatura istituzionale, ora il processo si fermerà per la campagna elettorale, ma è ineludibile per il prossimo governo non portare a termine e non implementare l’azione avviata”. “Siamo favorevoli – ha concluso Mario Guidi - al taglio degli apparati pubblici, alla sburocratizzazione, al taglio dei costi che, lo abbiamo sempre detto, pesano troppo sulle aziende e sulla competitività del sistema-Paese”.

PREZZI AL CONSUMO, CONFAGRICOLTURA: “GLI AUMENTI PER IL CIBO SONO NETTAMENTE INFERIORI A QUELLI PER LE ALTRE SPESE PER LA CASA”

Fonte: Confagricoltura

“Pur in lieve aumento su base congiunturale (+0,4% a novembre rispetto al mese precedente) i prezzi degli alimentari sono cresciuti a novembre, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, del 2,3%: un incremento che è leggermente inferiore a quello complessivo del paniere degli acquisti degli italiani (+2,5%)”. Lo sottolinea Confagricoltura, in relazione ai dati provvisori sui prezzi al consumi diffusi oggi dall’Istat. A novembre, sempre su base tendenziale – osserva Confagricoltura - sono ben più rincarati ad esempio i costi per l’abitazione con acqua, elettricità e combustibili (+6,4% rispetto allo scorso anno), ed i trasporti (+5,2% sempre rispetto a novembre 2011).

DONNE IN CAMPO DI CIA FERRARA PER UN NATALE CREATIVO

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Sabato 15 dicembre, presso l’area mercato de La Castellina laboratorio ludico-didattico organizzato dall’associazione delle imprenditrici agricole di Cia Ferrara

Preparare le decorazioni natalizie con i chicchi di mais, i semi di frumento, la paglia, le foglie e i rami di pero della potatura. Saranno le imprenditrici agricole di Cia Ferrara, appartenenti all’associazione Donne in Campo, a spiegare a grandi e bambini come fare sabato 15 dicembre. Presso l’area del mercato de La Castellina (Piazza Castellina, Ferrara), infatti, si terrà Natale Creativo, un laboratorio ludico-didattico aperto ai bambini (dai 6 ai 12 anni) ma anche ai grandi che potranno imparare e divertirsi. Obiettivo di questo bell’appuntamento con le imprenditrici agricole ferrarese, il primo che l’associazione organizzerà nello spazio del mercato settimanale - anche grazie alla collaborazione con Coldiretti - è utilizzare ciò che la natura e soprattutto dell’agricoltura fornisce per la creazione di originali addobbi natalizi. Un modo per far conoscere e toccare ai bambini alcuni preziosi elementi della terra e, al tempo stesso, trasformarli in decorazioni personalizzate, per un Natale decisamente diverso. Il laboratorio che si terrà al mattino, con orario 9-13, è patrocinato da Donne in Campo Emilia-Romagna e organizzato dal Gruppo Donne in Campo di Cia Ferrara. Nei prossimi mesi continueranno i laboratori dedicati a tutti coloro che vorranno scoprire qualcosa in più sul mondo agricolo, le sue attività e le sue antiche tradizioni. Il secondo laboratorio sarà dedicato alla pasta, partendo dalla storia dell’uovo e del pulcino, fino alla preparazione di semplici forme di pasta che si mangiava ( e si mangia) sulle tavole contadine. Terzo appuntamento, invece, con il Miracolo del latte, la sua storia e la preparazione di gustosi formaggi.

mercoledì 12 dicembre 2012

COLDIRETTI: BENE GUARDIA DI FINANZA A TUTELA TRASPARENZA DEL SETTORE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

"Totale apprezzamento” per l’azione di Guardia di Finanza e Magistratura contro le ipotesi di corruzione e malversazione all’interno del Ministero delle Politiche Agricole, ribadisce il presidente nazionale Sergio Marini. 

Un totale apprezzamento all’ azione della Guardia di Finanza e della Magistratura con l’auspicio che si vada fino in fondo nel fare pienamente luce su una situazione che, se confermata, danneggia gravemente l’interesse e l’immagine di imprese, cittadini e di un intero sistema produttivo. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento all’operazione della Guardia di Finanza che ha eseguito una serie di arresti nei confronti di funzionari pubblici e dirigenti del ministero delle Politiche Agricole e di imprenditori per reati contro la pubblica amministrazione. Abbiamo sempre sostenuto e continuiamo a sostenere con forza che - sottolinea Marini - il futuro della nostra agricoltura e dell’intero Paese è legato all’affermazione continua della verità e della trasparenza, alla correttezza e all’etica dei comportamenti. Questo - conclude Marini - vale per tutti, dalle imprese alla pubblica amministrazione che deve rappresentare, più di ogni altro, un esempio di credibile presidio istituzionale.

CORRUZIONE, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “SCONCERTO PER LE IPOTESI DI REATO. ABBIAMO FIDUCIA CHE SI FACCIA TOTALE CHIAREZZA”

Fonte: Confagricoltura

“Siamo sconcertati da quanto emerso dalle notizie stampa sull’inchiesta che riguarda funzionari pubblici, dirigenti del ministero delle Politiche Agricole e imprenditori per supposti reati contro la Pubblica Amministrazione”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, che ha aggiunto “Abbiamo piena fiducia nell’operato della Guardia di Finanza e della Magistratura, che ci auguriamo faccia presto piena chiarezza”.

MONTI: AGRICOLTORI, INCONTRO POSITIVO SU AGRICOLTURA MADE IN ITALY

Fonte: Comunicato congiunto Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri

Dal presidente del Consiglio Mario Monti è venuto un tangibile riconoscimento del ruolo dell’agricoltura nell’economia del Paese. Un settore che, nonostante la crisi, mostra segni di vitalità, capacità di investire, creare occupazione, internazionalizzare e innovare. Un modello di sviluppo italiano che ha saputo conquistare primati internazionali, puntando sulla distintività e sul legame con il territorio, che rappresentano elementi di competitività validi per il rilancio dell’intero Paese. E’ quanto hanno affermato i presidenti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri nel sottolineare i contenuti positivi dell’incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Mario Monti e con il ministro delle Politiche agricole Mario Catania. Per affermare questo modello – hanno evidenziato i presidenti delle Organizzazioni – sono necessarie misure concrete per la crescita, finalizzate a aumentare la competitività delle imprese, semplificare, incrementare la produttività, migliorare la riconoscibilità del Made in Italy e la capacità di internazionalizzare. Ed è importante che questo ruolo strategico venga riconosciuto anche dalla nuova la nuova Politica Agricola Comunitaria, anche difendendone le peculiarità dal dilagante fenomeno dell’italian sounding a danno delle nostre denominazioni di origine. Tra le misure più urgenti, i presidenti, Sergio Marini, Giuseppe Politi, Mario Guidi e Franco Verrascina hanno chiesto al presidente del Consiglio Monti il rispetto degli impegni assunti dal governo sull’Imu e il ministro Catania ha assicurato che verificherà con il ministero dell’Economia la possibilità di trovare una soluzione.