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giovedì 29 novembre 2012

COLDIRETTI: RINNOVO CARICHE ANCHE PER IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

L’assemblea provinciale che ha eletto alla presidenza Sergio Gulinelli, ha eletto anche il consiglio direttivo provinciale per il 2012-2016. Conferme e novità tra i rappresentanti delle 24 sezioni di Coldiretti in provincia di Ferrara.

Non solo un nuovo presidente provinciale per Coldiretti Ferrara, il trentenne Sergio Gulinelli, ma anche un nuovo Consiglio direttivo che rimarrà in carica per i prossimi quattro anni previsti dallo Statuto. Dalle assemblee comunali o intercomunali, sono risultati infatti eletti i Presidenti delle Sezioni di Coldiretti, tra i quali l’Assemblea provinciale del 27 novembre ha poi eletto i 21 componenti del Consiglio. Questi i nominativi dei nuovi consiglieri, Sezione per Sezione e Zona per Zona:

Zona di Bondeno 
Menghini Filippo (Bondeno) Signorini Alberto (Vigarano-Mirabello) Tartari Mirco (S.Agostino) Tassinari Floriano (Cento)
Zona di Codigoro
Braga Loris (Comacchio) Buttini Michele (Mesola-Goro) Corli Libero (Massa Fiscaglia-Migliaro-Migliarino) Tonello Mauro (Codigoro)
Zona di Copparo
Corradi Cristiano (Ro) Ghirardello Mario (Copparo) Permunian Francesco (Formignana) Stabili Gabriele (Berra)
Zona di Ferrara
Frigati Moreno (Poggio Renatico) Paganini Gianni (Ferrara 3) Rubini Michele (Ferrara 1) Tamisari Danilo (Ferrara 2)
Zona di Portomaggiore
Benini Alessandro (Voghiera) Bianconi Marco (Masi Torello) Di Domenico Vito (Portomaggiore) Dolcetti Dario (Ostellato) Negretto Matteo (Argenta).

A questi si aggiungono di diritto Monia Dalla Libera (Donne Impresa Coldiretti) e Alberto Sartori (Pensionati Coldiretti), nonché il futuro delegato provinciale dei Giovani non appena sarà eletto al posto di Sergio Gulinelli, ora presidente provinciale. Del consiglio fanno parte anche i revisori dei conti: Brina Mario, Fanton Leonardo, Franchella Federico, quali effettivi e Berti Alessandro e Po Costantino quali supplenti. Prossimo appuntamento elettivo fissato tra pochi giorni per determinare i componenti della Giunta Esecutiva ed i Vice Presidenti provinciali, oltre ai delegati all’Assemblea Regionale.

COLDIRETTI: ALLARME MALTEMPO, IL PO E’ SALITO DI TRE METRI IN UN GIORNO

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Sotto osservazione il grande fiume dopo le intense piogge di questi giorni. L’Italia piegata da esondazioni e frane. Il settore agricolo nel 2012 conta già oltre 3 miliardi di euro di danni per calamità.

Il livello idrometrico del fiume Po è già salito di quasi 3 metri in sole ventiquattro ore per effetto delle intense precipitazioni che hanno provocato la piena di molti fiumi. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti, a Ponte della Becca a metà giornata, che evidenzia come lo stato del principale fiume italiano sia significativo delle difficoltà negli altri corsi d'acqua in una situazione in cui la piena dei fiumi minaccia ed ha già provocato allagamenti nelle campagne dove si registrano anche frane e smottamenti. L’Italia – sostiene la Coldiretti - paga il prezzo della mancanza di una politica territoriale che ha favorito l’abbandono dell’agricoltura nelle zone difficili e la cementificazione in quelle piu’ ricche con il risultato che a livello nazionale ci sono – sottolinea la Coldiretti - 6633 i comuni complessivamente a rischio, l’82 per cento del totale. Con gli ultimi nubifragi autunnali che si sono abbattuti i danni diretti e indiretti provocati all'agricoltura dagli eventi estremi nel 2012 – conclude la Coldiretti - hanno superato i 3 miliardi i euro, con neve e ghiaccio che hanno bloccato l'Italia durante l'inverno e poi da caldo e siccità estivi che hanno bruciato i raccolti.

Sergio Gulinelli nuovo presidente di Coldiretti Ferrara. Guarda il servizio di Agreste.


mercoledì 28 novembre 2012

PAC, CATANIA: SU GREENING SERVE UN SISTEMA SEMPLICE E FLESSIBILE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Sul ‘greening’ dobbiamo pensare a un sistema flessibile e semplice per gli Stati membri. Inoltre, credo che sia necessario discutere della percentuale del 7 per cento relativa alla ‘ecological focus area’: si tratta di una soglia troppo elevata, ritengo che si debba arrivare a un accordo su un livello più ragionevole”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, partecipando ai lavori del Consiglio europeo dei ministri dell’agricoltura e della pesca, in corso a Bruxelles. “In merito alla diversificazione – ha aggiunto Catania – penso che sarebbe interessante riflettere sulla possibilità di un’applicazione della misura a seconda della grandezza dell’azienda. Sono d’accordo sull’obbligo di 3 colture per le grandi aziende, quelle sopra i 50 ettari ad esempio, mentre per quelle di medie dimensioni è opportuno mantenere l’obbligo di 2 colture. Per le piccole aziende, invece, è giusto stabilire l’esclusione dall’obbligo della diversificazione, così come è giusto non imporre il vincolo ai pascoli permanenti e le colture arboree, che hanno già un forte valore ambientale e non dovrebbero essere comprese nel ‘greening’. Infine – ha spiegato il Ministro – vorrei sottolineare come il testo del ‘Negotiating box’, proposto dal presidente Van Rompuy nel corso dell’ultimo Consiglio europeo, contenga una formulazione molto particolare: sostiene infatti che tutti gli agricoltori sono obbligati al rispetto del ‘greening’, quindi anche i piccoli agricoltori. Quel ‘tutti’ merita una riflessione e una segnalazione, pertanto invito il Commissario Ciolos a far presente al presidente Barroso che quella formulazione dovrebbe essere corretta eliminando il termine ‘tutti’”.

COLDIRETTI FERRARA: SERGIO GULINELLI E’ IL NUOVO PRESIDENTE DELLE FEDERAZIONE PROVINCIALE

Fonte: Coldiretti Ferrara

L’assemblea provinciale che ha visto anche la presenza del presidente nazionale Sergio Marini, ha eletto alla unanimità gli organi dirigenti per il quadriennio 2012-2016. Dopo il passo indietro di Tonello, il nuovo presidente provinciale è Sergio Gulinelli, trentenne di Corlo, che gestisce una azienda multifunzionale e che era il delegato provinciale dei Giovani di Coldiretti Ferrara. Confermato e rafforzato l’impegno rispetto al progetto Coldiretti delle filiere tutte agricole e tutte italiane per “L’Italia che fa l’Italia”.

In un teatro comunale gremito di oltre 350 soci Coldiretti provenienti da tutta la provincia, oltre agli ospiti delle province limitrofe ed a sindaci e rappresentanti delle istituzioni, Coldiretti Ferrara ha tenuto oggi l’assemblea provinciale di rinnovo delle cariche sociali che governeranno l’organizzazione agricola per i prossimi 4 anni. Dopo il tuor per l’elezione degli organismi di rappresentanza a livello comunale ed intercomunale, con l’indicazione dei presidenti e vice presidenti di sezione, e da ultimo con l’elezione delle rappresentante di Donne Impresa, sono stati oggi eletti il consiglio direttivo provinciale (composto da 21 membri, cui si aggiungono di diritto i rappresentanti di Giovani, Donne e Pensionati) ed il nuovo presidente provinciale. Unico candidato, dopo un percorso di condivisione e di progetto per un rinnovamento nella continuità, è stato eletto alla presidenza Sergio Guinelli, classe 1982, titolare di una azienda agricola con sede a Corlo, impegnato oltre che nell’attività di coltivazione anche nella vendita diretta, nella manutenzione e creazione di giardini, nella gestione di una cooperativa operante nella “filiera corta” delle fornitura ai punti vendita Coldiretti. Studi di economia, esperienze di lavoro al di fuori dell’agricoltura e della conduzione diretta di azienda agricola, ha rilevato qualche anno fa l’azienda del nonno, lasciando il proprio lavoro per scommettere su un nuovo modello di vita, valorizzando quei pochi ettari di terreno, ampliando la gamma delle colture, inserendo il frutteto, il vivaio, cogliendo le opportunità offerte dalla legge di orientamento per la costituzione di una azienda multifunzionale, sino a divenire il delegato dei Giovani di Coldiretti e con questo ruolo entrare negli organi direttivi della Federazione, acquisendo conoscenza ed esperienza per raggiungere il nuovo, impegnativo ruolo di presidente provinciale. Una eredità non semplice, dopo la lunga presidenza di Mauro Tonello, che ha voluto e saputo comunque favorire il ricambio, e che dovrà affrontare quel lungo percorso che Coldiretti ha iniziato da tempo e che vede ogni territorio impegnato a fare la propria parte per la piena applicazione del progetto di una nuova agricoltura, e come ha sottolineato il presidente nazionale Marini, una nuova società in questa Italia oggi allo sbando, dove l’agricoltura ha un ruolo di riconosciuta eccellenza che deve diventare anche motivo di una giusta remunerazione per gli imprenditori agricoli. Nel suo saluto il neo presidente ha ringraziato Tonello e tutta la Federazione per aver reso possibile anche a Ferrara porre le basi per dare respiro al progetto e consentire a tanti giovani di entrare nel settore, di poter fare sindacato di rappresentanza dento Coldiretti, e di poter anche assumere ruoli di rilevanza e responsabilità a tutti i livelli. Nel suo commiato da presidente provinciale, Tonello ha tracciato necessariamente per sommi capi un percorso di 20 anni, caratterizzati sempre dalla coerenza e dalla convinzione di mettere in campo nuove idee per far uscire il settore agricolo da un recinto ristretto e ghettizzato, per divenire forza sociale e riuscire a far comprendere anche a società ed istituzioni il valore di un comparto produttivo che porta positività, che assicura un ambiente ed un cibo salubre, che in controtendenza produce valore, PIL, occupazione, come hanno riconosciuto anche Deanna Marescotti, assessore alle attività produttive del comune di Ferrara, Marcella Zappaterra, Presidente della Provincia di Ferrara e Davide Nardini, per molti anni assessore all’Agricoltura nei momenti in cui proprio Coldiretti, anche in solitudine, ebbe il coraggio di fare proposte, di lanciare progetti, di costruire le premesse per cambiare lo stato delle cose. Elementi che sono stati anche alla base dell’intervento del segretario organizzativo nazionale, Vincenzo Gesmundo, che ha sottolineato l’impegno e le capacita personali di Tonello, nel costruire pezzo a pezzo, nel corso di questi ultimi anni, la Coldiretti che oggi tutti conoscono, e che dal livello nazionale a quello regionale lo hanno visto quale elemento determinante del percorso. Un lungo applauso ha salutato l’intervento finale di Tonello, che ha ribadito di essere sereno e tranquillo, per questo momento di passaggio del testimone, formulando a Gulinelli i migliori auspici per il lavoro che gli spetta alla guida della Federazione, assieme al nuovo Consiglio, auspicando anche che tutta una serie di passaggi e di difficoltà che hanno segnato i primi anni della sua presidenza, oggi siano più agevoli e che i frutti del lavoro della squadra che affronterà il mandato da ora al 2016, siano positivi e vicini nel tempo. A conclusione dell’assemblea Sergio Marini ha ribadito il quadro entro il quale si muove Coldiretti, la necessità di fare giustizia rispetto a chi non si vede riconosciuto il valore di ciò che produce, e di cambiare l’ordine dei valori nella nostra società e nella nostra economia, ricordando quanto emerso poche settimane fa al forum di Cernobbio, con la proposta di dieci punti per il futuro dell’Italia, non solo dell’agricoltura ma del Paese. Una proposta che solo una organizzazione come Coldiretti può fare in modo credibile e portare a compimento nelle sue varie fasi.

AGRITURISMO: SEGNALI POSITIVI PER LE FESTIVITA’ DI FINE ANNO. VISITE INTERNET A + 70% RISPETTO AL 2011

Fonte: Confagricoltura  

Analisi sul WEB di Agriturist (Confagricoltura): la crisi premia i prezzi contenuti e la promessa di una vacanza in completo relax

Dal sito internet www.agriturist.it, a un mese dalle vacanze di fine anno, indicazioni positive sulla ripresa della domanda di agriturismo. Ne dà notizia Agriturist, associazione di settore di Confagricoltura, evidenziando come la vacanza “in fattoria” offra, a costi contenuti, un soggiorno del tutto riposante, all’insegna della buona tavola, dell’acquisto di prodotti agroalimentari e artigianali tipici a km zero, della natura e della scoperta di preziose località “minori”. Rispetto allo stesso periodo del 2011, www.agriturist.it ha registrato, negli ultimi 30 giorni, un incremento di visite del 70%, con punte superiori al raddoppio per le pagine dedicate alle proposte di soggiorno per Natale e Capodanno e al cenone di San Silvestro. La ripresa della domanda è tutta italiana: sono infatti aumentate le visite dei francesi ma diminuite in pari misura quelle di tedeschi, britannici e americani. Fra le regioni più richieste - prosegue la nota di Agriturist - al primo posto la Toscana, seguita da Lombardia, Sicilia, Campania e Lazio. Fra le province, in evidenza, Siena, Bergamo, Torino e Firenze. In aumento del 35 % la consultazione delle offerte speciali. E’ presto per stabilire - puntualizza Agriturist - se la crescita delle visite a www.agriturist.it produrrà un proporzionale numero di prenotazioni andate a buon fine, tenuto conto delle difficoltà di spesa delle famiglie italiane; e se questi segnali favorevoli debbano ricondursi solo all’agriturismo oppure a tutto il comparto turistico. E’ tuttavia ragionevole avanzare l’ipotesi che, in questo momento di crisi, l’agriturismo sia percepito come vacanza ad “alto rendimento”: prezzi bassi ed opportunità, anche in pochi giorni, e a breve distanza da casa, di “fare il pieno” di relax, emozioni, sensazioni, esperienze comunitarie, che nessun altra soluzione di ospitalità può offrire.

ACCORDO UE-MAROCCO, CONFAGRICOLTURA: “LA UE CONTROLLI CHE VENGANO RISPETTATI I PLAFOND DI POMODORO DAL MAGHREB”

Fonte: Confagricoltura

“Gli effetti dell’ accordo di liberalizzazione degli scambi tra la UE e il Marocco, entrato in vigore a ottobre, sembra si stiano facendo sentire con i primi ‘scricchiolii’ per i mercati dei prodotti ortofrutticoli mediterranei e in particolare del pomodoro”. Ne da notizia Confagricoltura, sottolineando che, a livello europeo e nazionale, gli operatori stanno già registrando un eccesso di offerta provocata dalle maggiori importazioni dal Marocco. Analoghi problemi di surplus produttivi, dopo le maggiori aperture delle frontiere europee ai prodotti maghrebini, ed in particolare al pomodoro, si stanno registrando anche in Francia e Spagna – fa presente Confagricoltura – come è stato rilevato in una riunione a Parigi tra i rappresentanti dei produttori francesi, italiani e spagnoli. “L’accordo agricolo Ue-Marocco lo abbiamo fortemente contrastato – ha ribadito Confagricoltura - con il parere contrario di tutti i paesi membri del Sud dell’ Unione europea perché danneggia gli interessi del settore. Qualsiasi apertura delle frontiere deve essere oggetto di una preventiva valutazione di impatto e, soprattutto, fondarsi su regole condivise che tutelino gli interessi del sistema agricolo e raggiungano risultati bilanciati”. L’Unione europea deve monitorare con attenzione l’attuazione dell’accordo bilaterale con il Marocco ed in particolare controllare attentamente le merci in entrata oggetto di concessioni e il rispetto delle regole definite – ha poi posto in evidenza Confagricoltura -. Da informazioni che raccogliamo da operatori economici del nostro paese e spagnoli, sembrerebbe che le importazioni maghrebine di pomodoro supererebbero i plafond mensili previsti, oltretutto con quotazioni ribassate”. “Vogliamo sensibilizzare le istituzioni comunitarie che hanno fatto approvare l'accordo – ha concluso Confagricoltura – perché l’apertura del mercato sia ordinata e non generi squilibrio anziché sviluppo”.

ASTA DI BENEFICENZA: CONFAGRICOLTURA E CHRISTIE'S PER LA RICOSTRUZIONE DELL'ASILO DI MORTIZZUOLO

Fonte: Confagricoltura

Bottiglie di Magnum Sassicaia, di Amarone della Valpolicella e di Brunello di Montalcino; vini delle cantine dei marchesi Antinori e dei Frescobaldi; Culatello di Zibello Dop stagionato 18 mesi e Aceto Balsamico Tradizionale, riserva speciale, invecchiato 50 anni dell'esclusiva acetaia di Luigi Cremonini. Ma anche Parmigiano Reggiano stagionato 108 mesi e prodotto col fuoco a legna secondo l'antico procedimento e 33 forme di Salva Cremasco Dop (la 237esima e ultima Dop italiana, formaggio lombardo dalle secolari origini). Persino una settimana in un caratteristico maso altoatesino o alla Masseria Cardillo di Bernalda a Matera. E ancora, volendo, alla Masseria Montelauro di Otranto. Per gli amanti della buona tavola, poi, si possono acquistare cene preparate da chef stellati come Santini e Corelli. Addirittura passare un'intera giornata assieme a Fulvio Pierangelini, cuoco di fama mondiale, che sarà lieto di stupire i commensali in una location del tutto eccezionale: la propria casa nel cuore di Roma. Sono solo alcuni dei 40 lotti che saranno battuti all'asta di beneficenza organizzata da Confagricoltura e dalla celebre casa d'aste Christie's a Palazzo Albergati, sabato 1 dicembre ore 20. I fondi raccolti verranno devoluti alla ricostruzione dell'asilo di Mortizzuolo di Mirandola, colpito dal recente terremoto. La serata inizierà con una cena di gala offerta dalla Brigata della Tavola della Signoria di Palazzo Albergati con la collaborazione dei camerieri della Scuola Alberghiera e di Ristorazione di Serramazzoni. La straordinaria rete di donazione messa in atto dalle aziende di Confagricoltura, da tutta Italia, ha fatto pervenire materie prime di primissima qualità per il menu, tra cui freschissime verdure romagnole, chianina dell'Appennino centrale, olio d'oliva extra vergine dalla Liguria e oltre cinque quintali di clementine dalla Calabria. Il maestro scultore del ghiaccio Fabio Momolo affascinerà i partecipanti con meravigliose opere d'arte scolpite. In mostra, sala dopo sala, gli scatti del fotografo Paolo Zauli che hanno tragicamente immortalato le ore del sisma.

OCM VINO, PUBBLICATA SU SITO MIPAAF LA GRADUATORIA DEI PROGETTI PER LA PROMOZIONE SUI MERCATI DEI PAESI TERZI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 Da oggi è disponibile sul sito internet del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (www.politicheagricole.it) la graduatoria dei progetti presentati al Mipaaf per accedere ai fondi quota nazionale per il contributo alle azioni di promozione sui mercati dei Paesi terzi, previsti dalla OCM vino comunitaria. Per la campagna 2012/2013 è previsto un importo complessivo, a livello nazionale, pari a 8.928.678,39 a valere sulla quota nazionale. Sulla medesima disponibilità sono confermate le ammissioni a beneficio per le seconde e terze annualità dei progetti pluriennali approvati nell’ambito delle campagne 2011/2012 e 2010/2011, con contributi rispettivamente pari a 19.710.739,17 euro e 2.006.247,69 euro. Il decreto di pubblicazione della graduatoria è disponibile nella sezione “Gare” del sito www.politicheagricole.it sulla pagina “Approvazione graduatoria progetti presentati a valere sulla quota nazionale della misura OCM Vino "Promozione sui mercati dei Paesi Terzi", di cui all'art. 10 del Reg. (CE) n. 479/2008 del Consiglio e dal Reg. (CE) n. 555/2008 della Commissione”.

martedì 27 novembre 2012

CRA, CATANIA: LA RICERCA IN AGRICOLTURA È UN VALORE FONDAMENTALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “L’attività di ricerca in agricoltura è fondamentale, ha una sua specificità che la differenzia sia dalla ricerca di base che dalle altre ricerche applicate ed è particolarmente importante perché viene proiettata verso l’economia reale e ha un legame forte con le imprese”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania alla conferenza stampa ‘La ricerca che migliora la vita’, che si è tenuta questa mattina presso il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) a Roma, durante la quale sono stati presentati i risultati delle ricerche in tema agro-alimentare condotte dalle Unità di ricerca dell’ente, alla presenza anche del Presidente del CRA, Giuseppe Alonzo, e del Direttore generale, Giuseppe Ambrosio. “Nel corso degli anni, il lavoro del CRA e dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN), ha prodotto risultati davvero significativi. Tuttavia – ha proseguito il Ministro Catania – questo lavoro non ha goduto della dovuta attenzione da parte dell’opinione pubblica e purtroppo anche delle istituzioni. Invece è un patrimonio importantissimo che, grazie ai nostri ricercatori, ha saputo offrire un contributo essenziale a tutto il sistema Paese”. “Ecco perché mi sono battuto in sede di Governo nel momento in cui si ipotizzava una soppressione di questi enti in favore della creazione di un’area di ricerca complessiva che non avesse più una specificità sull’agricoltura e l’alimentazione. In quel contesto ho fatto ogni sforzo – ha dichiarato il Ministro - per salvaguardare la qualità della nostra ricerca e la sua specificità, che è un valore importantissimo, come dimostrano i prodotti e gli studi che sono stati presentati questa mattina, frutto di un lavoro durato tanti anni e che ha visto il prezioso impegno dei nostri ricercatori”. “L’obiettivo principale del CRA è quello di proseguire sulla strada intrapresa – ha dichiarato poi il Presidente dell’ente, Giuseppe Alonzo – continuando così a dare, grazie anche alle professionalità del personale dell’INRAN, risposte valide alle esigenze dei nostri agricoltori”.  

Di seguito si riportano i risultati della ricerca agroalimentare del CRA presentati questa mattina nel corso della conferenza stampa:
- Il CRA-FRF, Unità di ricerca per la frutticoltura di Forlì, ha presentato la pera rossa Falstaff, che ha recentemente ricevuto l’Oscar Macfrut 2012 per l’innovazione, dal gustoso sapore di aromi speziati, e le mele croccanti Forlady, Golden Orange e le selezioni 29.3 e 30.5 caratterizzate da una elevata produttività e da una lunga shelf life oltre alla mela succosa e aromatica Superstayman;
- Nell’ambito delle colture invernali, il CRA-ORA, Unità di ricerca per l’orticoltura di Monsampolo del Tronto (AP), ha proposto le varietà di cavolfiore, da esso costituite e coltivate in tutta Italia, ottenute attraverso la valorizzazione di ecotipi locali quali il Precoce di Jesi, il Verde di Macerata, il Romanesco;
- Il CRA-UTV, Unità di ricerca per l'uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo di Turi (BA), ed il CRA-ENO, Centro di Ricerca per l’Enologia di Asti, che da tempo conducono ricerche sulla caratterizzazione e la valorizzazione enologica di alcuni vitigni minori ed autoctoni italiani e sul contenimento del tenore di anidride solforosa nei vini, hanno presentato alcuni vini ottenuti da varietà di antica coltivazione, recuperate sia nel Settentrione che nel Meridione d’Italia;
- Il CRA-UTV ha proposto anche un esempio di prodotto finito di IV gamma relativamente all’uva da tavola apirena nera Autumn royal e bianca Regal;
 - Il CRA-QCE, Unità di ricerca per la valorizzazione qualitativa dei cereali di Roma, ha illustrato i vantaggi nell’impiego di cereali immaturi con elevate caratteristiche nutrizionali/salutistiche per la produzione di alimenti con prebiotici per l'industria alimentare e mangimistica;
- Sono state presentate le tecnologie casearie alternative alle paste filate, ed in particolare, l’uso di un coagulante vegetale messo a punto dal CRA-ZOE, Unità di ricerca per la zootecnia estensiva di Bella (PZ);
- Il CRA-API, Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura - Sezione di bachicoltura di Padova, ha illustrato l’allevamento dei bachi da seta su dieta artificiale e le nuove applicazioni in campo medico e farmacologico; - Sono stati presentati infine i volumi ‘Valorizzazione delle uve da tavola nel Mezzogiorno d’Italia’ e ‘Miglioramento qualitativo delle produzioni vitivinicole nel Mezzogiorno d’Italia’.

LATTE, IL MINISTRO CATANIA INCONTRA I RAPPRESENTANTI DEI PRODUTTORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha incontrato oggi le organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori per esaminare le problematiche inerenti il settore del latte e la situazione degli allevatori, a seguito di una crisi caratterizzata da un aumento dei costi che ha cancellato di fatto il margine per gli allevatori stessi. Il Ministro ha concordato con le organizzazioni, rappresentate al tavolo da Mario Guidi (Presidente di Confagricoltura), Mario Lanzi (Membro della Giunta nazionale Cia con delega sul latte), Ettore Prandini (Presidente di Coldiretti Lombardia) e Franco Verrascina (Presidente di Copagri), la necessità di intraprendere un’iniziativa di confronto con i rappresentanti dell’industria di trasformazione da svolgere al più presto. Durante la riunione, che si è svolta presso la sede del Mipaaf a Roma, sono state esaminate inoltre le possibilità che il nuovo quadro di relazioni derivante anche dall’approvazione della nuova normativa comunitaria consente per il comparto, in particolare si è discusso della prospettiva di dare vita a nuove forme di rappresentanza. Le confederazioni agricole hanno infine evocato l’opportunità di coinvolgere la grande distribuzione nell’esame delle problematiche di filiera.

lunedì 26 novembre 2012

COLDIRETTI: CONVOCATA PER MARTEDI’ 27 NOVEMBRE L’ASSEMBLEA PROVINCIALE DI FERRARA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Si concluderà domani 27 novembre l’iter elettorale per determinare le cariche sociali del quadriennio 2012-2016 dell’organizzazione agricola ferrarese. La fase finale al Teatro Comunale di Ferrara alla presenza del presidente nazionale Sergio Marini.

Concluse le fasi zonali che hanno toccato tutte le sezioni di Coldiretti del territorio ferrarese, e che hanno visto il rinnovo degli organi di rappresentanza dei soci di Coldiretti Ferrara in tutte le 24 sezioni comunali ed intercomunali che costituiscono la Federazione, la prossima tappa riguarda la fase provinciale, con la nomina del futuro presidente provinciale e del nuovo consiglio direttivo per il quadriennio 2012-2016. L’assemblea provinciale, costituita dai presidenti e vice presidenti delle 24 sezioni, oltre ai rappresentanti di Donne Impresa, Giovani Impresa e Pensionati di Coldiretti Ferrara, è stata infatti convocata per domani martedì 27 novembre e sarà anche l’occasione, oltre che per le fasi istituzionali ed elettive, per incontrare il presidente nazionale, Sergio Marini, che prenderà parte alla tavola rotonda aperta a tutti i soci, assieme al presidente uscente Mauro Tonello, sul tema “l’Italia che fa l’Italia”, con l’illustrazione del percorso di Coldiretti e lo stato di realizzazione del progetto delle filiere tutte agricole e tutte italiane che negli ultimi mesi ha preso sempre più consistenza, ridisegnando le opportunità per le imprese agricole di essere ancora una parte fondamentale della nostra economia e della nostra società. Nel corso delle elezioni sezionali accanto a molte conferme, sono emersi anche volti nuovi, in particolare giovani, che hanno accettato di essere il primo riferimento per gli associati di quella zona nei confronti della Federazione e del territorio; un segnale di rinnovamento che conferma la capacità dell’organizzazione di dare continuità al progetto anche con l’innesto di persone nuove.

domenica 25 novembre 2012

CREDITO PER LE IMPRESE AGRICOLE - 106 MILIONI DI EURO A DISPOSIZIONE A UN TASSO DI INTERESSE AGEVOLATO, GRAZIE ALL'INTERVENTO DELLA REGIONE. PRESTITI DA 6 MILA A 150 MILA EURO.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

Rabboni: un'attenzione prioritaria agli agricoltori colpiti dalla siccità. Le domande fino al 15 marzo 2013.

Bologna - 1 milione 600 mila euro dalla Regione per rendere più conveniente l’accesso al credito delle imprese agricole regionali. A partire da quelle danneggiate dalla siccità della scorsa estate. A disposizione vi è un volume di finanziamenti pari a 106 milioni di euro, con un abbattimento del tasso di interesse di 1,5 punti percentuali rispetto a quelli normalmente applicati dalle banche. E’ quanto prevede un provvedimento approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni. Il programma operativo è rivolto a tutti i settori di produzione, prevede la concessione di un aiuto de minimis sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione ed è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Emilia-Romagna n.254 (parte seconda) del 20 novembre 2012. Le imprese potranno presentare domanda al proprio Istituto di credito e al Confidi di appartenenza fino al 15 marzo 2013. Il provvedimento rivolge una particolare attenzione alle aree del territorio regionale e alle imprese che nella passata stagione agraria hanno subito i danni della siccità (la relativa individuazione dei periodi e delle zone territoriali interessate, è stata effettuata con la delibera della Giunta Regionale n. 1528 del 23 ottobre 2012) “L'abbattimento di 1,5 punti del tasso di interesse è indirizzato in primo luogo alle imprese agricole che in conseguenza della siccità hanno perso una quota rilevante della produzione e dei ricavi annuali e che, per questo motivo, possono incontrare difficoltà nell'accesso al credito di conduzione per la nuova annata agraria. – ha detto l’assessore all’agricoltura Tiberio Rabboni - In un momento di stretta creditizia generalizzata questi 106 milioni di credito agevolato costituiscono un aiuto significativo ai piccoli e medi agricoltori e una conferma della funzione propulsiva dei Consorzi di Garanzia Agricoli.”  

Da 6 mila a 150 mila euro gli importi previsti, per una durata di 12 mesi
L’importo massimo del prestito per azienda è di 150 mila euro ed è calcolato in base alle superfici coltivate, ai capi allevati o alle attività svolte. Oltre all’abbattimento del tasso di interesse di 1,5 punti percentuali, i prestiti potranno contare sulla garanzia offerta, con capitali propri, dai Confidi nonché sulle condizioni di favore ricomprese all’interno delle convenzioni che gli stessi Confidi hanno stipulato con gli istituti bancari.  

Come funziona il prestito alle imprese agricole
I Confidi provvedono direttamente all’istruttoria della domanda, alla concessione e alla liquidazione del contributo in conto interesse all’impresa beneficiaria, utilizzando le risorse assegnate dalla Regione. I prestiti, che sono a breve termine con durata fino a 12 mesi, coprono le spese che l’imprenditore agricolo deve anticipare per il completamento del ciclo produttivo-colturale, fino alla vendita dei prodotti.  

Gli Agrifidi in Emilia-Romagna
Il sistema dei Confidi agricoli è attualmente costituito, a seguito di alcune fusioni, da cinque cooperative che operano a livello provinciale e interprovinciale. Si tratta degli Agrifidi interprovinciali di Bologna-Ravenna-Forlì-cesena e Rimini e Parma-Piacenza e di quelli provinciali di Ferrara, Modena e Reggio Emilia.

Link: 
Interventi sul credito a breve termine in regime "de minimis":
http://www.ermesagricoltura.it/Sportello-dell-agricoltore/Aiuti-e-agevolazioni/Aiuti-al-credito/Interventi-sul-credito-a-breve-termine-in-regime-de-minimis

sabato 24 novembre 2012

COLDIRETTI: DONNE IMPRESA FERRARA, ELETTA LA NUOVA RAPPRESENTANTE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Rinnovato l’organismo di rappresentanza delle imprenditrici agricole di Coldiretti Ferrara per il quadriennio 2012-2016. Monia Dalla Libera la nuova rappresentante.

Si è tenuta venerdì 23 novembre la riunione del Forum provinciale di Donne Impresa Coldiretti di Ferrara che ha, ai sensi del proprio regolamento e dello statuto provinciale di Coldiretti, proceduto alla elezione dei propri organi dirigenti per i prossimi quattro anni. Le rappresentanti delle donne impegnate nel settore agricole che trovano in Donne Impresa occasione di conoscenza e condivisione dei temi economici ed imprenditoriali “in rosa”, ma anche di partecipazione costruttiva e propositiva al progetto Coldiretti nel suo insieme, dopo la presentazione di un video che raccoglie esempi di esperienze in azienda agricola di donne della nostra regione e l’intervento di Mauro Tonello, presidente provinciale uscente della Federazione di Ferrara, hanno dunque accolto le disponibilità per la formazione del nuovo coordinamento provinciale e della nuova rappresentante, alla quale spetta di diritto la partecipazione agli organi della Federazione provinciale, ovvero Assemblea, Consiglio Direttivo e Giunta. Sono state pertanto elette: Beltrami Erika, Benazzi Licia, Carlini Nazzarena, Dalla Libera Monia, Fioresi Cinzia, Giuliani Patrizia, Govoni Morena, Maresta Arianna, Michelon Chiara Vanessa, Pinca Angela, Tartari Maria Beatrice, Tasinato Sabina e Tomasatti Paola. Tra le componenti il coordinamento provinciale è stata successivamente eletta quale rappresentante provinciale (e delegata al coordinamento regionale), Monia Dalla Libera, residente a Voghiera, dove conduce assieme al marito un’azienda prevalentemente frutticola di circa 50 ettari. Diploma in agraria, due figli, esperienze di lavoro anche al di fuori dell’azienda, proveniente da una famiglia di coltivatori diretti, Monia ha raccolto la sfida della rappresentanza del mondo delle donne impegnate in agricoltura di Coldiretti Ferrara, auspicando il più ampio coinvolgimento del coordinamento provinciale e la messa a valore delle molte esperienze che anche nella nostra provincia esistono di aziende che hanno trovato nell’ottica femminile opportunità di differenziarsi e di sfruttare opportunità e situazioni che hanno favorito uno sviluppo economico interessante. Già fissato un primo calendario di lavoro affinchè subito dopo l’assemblea provinciale di rinnovo cariche della Federazione del 27 novembre (al teatro comunale di Ferrara alla presenza del presidente nazionale Sergio Marini), si possa iniziare in pieno l’attività di Donne Impresa, esprimendo l’arricchimento dei temi e delle esperienze all’interno di Coldiretti.

CIA FERRARA: PIU' TRASPARENZA PER LA FILIERA AGRICOLA

Fonte: Cia Ferrara  

La Cia di Ferrara ribadisce l’importanza dell’art.62 del Decreto Liberalizzazioni. Con alcune precisazioni e aggiustamenti

L’articolo 62 del Decreto Liberalizzazioni varato dal Governo piace e, al tempo stesso, fa discutere. Si tratta di una serie di norme che regolano, attraverso contratti in forma scritta, la vendita e il commercio di prodotti agricoli che non siano rivolti al consumatore finale. Attraverso alcune precise indicazioni si vuole dunque, con tale strumento legislativo, raggiungere un buon equilibrio nei rapporti di compravendita all’interno della filiera e garantire una maggiore trasparenza degli scambi. La Cia di Ferrara, condividendo la posizione del Presidente regionale Dosi, ha accolto con favore l’introduzione di un articolo che ha il principale obiettivo di evitare attività commerciali non corrette, quelle che sostanzialmente portano l’azienda agricola a vendere a prezzi che spesso sono al di sotto dei costi di produzione. Una pratica comune e decisamente sleale che penalizza da molti anni il lavoro agricolo e rende i rapporti tra i diversi soggetti della filiera “viziati”. L’art. 62 sancisce, infatti, il divieto di “imporre direttamente o indirettamente condizioni di acquisto, di vendita o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, nonché condizioni extracontrattuali e retroattive”. Se però, da un alto, le norme contenute nel provvedimento vanno verso la creazione di una rete di scambi più equa e meglio regolamentata dall’altro, rimangono alcuni problemi interpretativi dell’articolo. In particolare la Cia di Ferrara sottolinea l’inclusione – nella compravendita di prodotti agricoli regolamentata contrattualmente – dei mezzi tecnici, quelli utilizzati per l’effettivo svolgimento delle attività agricole. Parliamo, ad esempio, di mangimi per l’alimentazione animale, piante per l’orticoltura e sementi. In questo caso, ribadisce l’associazione, si parla di situazioni in cui, effettivamente, non c’è uno squilibrio tra venditore e acquirente e non di produzione agricola in senso stretto, ma di strumenti indispensabili per il lavoro dell’azienda. La Cia provinciale si unisce dunque alla richiesta di Cia Emilia-Romagna fatta – e prontamente accettata - al Ministro Catania per capire se possano essere fatti miglioramenti e correttivi a questo importante articolo. Si tratta, infatti, di un passaggio cruciale per il corretto svolgimento delle attività commerciali e occorre fare molta attenzione alle interpretazioni e alle inclusioni che potrebbero, in futuro, complicare anziché favorire gli scambi e minare l’equilibrio finanziario delle aziende. Tra le deroghe richieste al Ministro dall’associazione c’è anche quella riguardante la fornitura diretta da parte dell’azienda di quantità minime di prodotti a esercizi commerciali al dettaglio. Attualmente nel Decreto non si parla di quantità ma unicamente di tipologie di prodotti, per le quali sarà necessario un contratto di vendita in forma scritta, fatto che potrebbe penalizzare quegli scambi di lieve entità che vanno a tutto vantaggio dell’azienda e dell’acquirente. Non sarebbe utile a nessun attore della filiera, ribadisce la Cia di Ferrara, minare l’equità, il valore e la grande importanza di questo articolo con elementi di criticità stabiliti per legge.

venerdì 23 novembre 2012

BILANCIO UE, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): TRATTATIVA SEMPRE PIU’ VICINA A UNA “GUERRA DEI ROSES”. L’EUROPA CRESCE E IL BILANCIO COMPLESSIVAMENTE SI CONTRAE

Fonte: Confagricoltura

 “La trattativa sul bilancio della Ue ha assunto sempre i più i toni di una ‘Guerra dei Roses’”. Così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, parafrasando il celebre film in cui tra marito e moglie la spartizione di un appartamento si trasforma in una battaglia all’ultimo sangue, commenta il clima che si è instaurato tra i Paesi della Ue nel corso della trattativa sul bilancio che ha portato oggi ad un rinvio. “Abbiamo ancora una casa comune europea?” Si chiede il presidente di Confagricoltura.” Ogni Paese cerca di portare a casa qualcosa, dimenticandosi che, mentre l’Europa cresce (gli attuali calcoli si basano già su 28 membri), il bilancio complessivamente si contrae”. Un dato di fatto questo, per il presidente di Confagricoltura, confermato dal rinvio odierno. “L’Italia sta facendo la sua parte - commenta il presidente Guidi - e forse, per la prima volta, il governo, rappresentato ai massimi livelli, si sta battendo davvero per la difesa della Politica agricola comune. La proposta di Herman Van Rompuy era sicuramente migliorativa rispetto alla precedente, ma non sufficiente, tenuto conto, soprattutto, che si sta negoziando solo per limitare le perdite. E che siamo lontani dall’obiettivo di invarianza di bilancio rispetto alla situazione attuale che è la posizione della Confagricoltura e degli agricoltori europei”.

INTERNAZIONALIZZAZIONE. GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “LE IMPRESE AGRICOLE GUARDANO AL KAZAKISTAN. PROGETTO PER CREARE UN’APPOSITA JOINT VENTURE AGROINDUSTRIALE”

Fonte: Confagricoltura

Si è svolto a Roma il seminario promosso da Confagricoltura per approfondire un progetto teso a favorire l’agribusiness italiano in Kazakistan, che prevede investimenti diretti e trasferimenti di tecnologia e know how. “Il progetto della società Areté e della Camera di Commercio Italo-Kazaka – ha detto il componente della Giunta di Confagricoltura delegato all’internazionalizzazione Giandomenico Consalvo - offre stimolanti opportunità di affari in Kazakistan per le imprese agricole italiane che vi aderiranno”. L’obiettivo – informa l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - è quello di sviluppare le filiere cerealicole ed ortofrutticole con un’apposita joint venture per l’acquisto e la conduzione di terreni in loco, dove produrre grano duro, grano tenero e semi oleosi nelle regioni a nord, e ortaggi e frutta nelle regioni del sud e sud-est. Tali filiere – secondo il progetto allo studio delle imprese di Confagricoltura - dovranno comprendere il farming, la raccolta e lo stoccaggio, l’handling, la logistica ed il trading; con iniziative che potranno coinvolgere tutti i protagonisti delle filiere, comprese la prima e la seconda trasformazione industriale. “Vogliamo favorire un nuovo modo di fare impresa agricola – ha concluso il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – sia in termini di nuovi mercati per l’export delle nostre eccellenze agroalimentari, sia di nuove iniziative imprenditoriali e di internazionalizzazione, sviluppando anche un discorso di reti e di sinergie tra gli operatori”.

VINO, DALLA REGIONE 3,4 MILIONI DI EURO PER AUMENTARE LA COMPETITIVITÀ.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

Rabboni: continua il nostro impegno per la modernizzazione di un comparto in forte crescita qualitativa e commerciale. Nel 2013 in arrivo ulteriori risorse per 19 milioni di euro. Le domande on line sul sito di Agrea entro il 10 gennaio.

Oltre 3,4 milioni di euro dalla Regione per accrescere la competitività del comparto vitivinicolo. E’ quanto prevede un bando che mette a disposizione contributi a fondo perduto per la modernizzazione e il potenziamento degli impianti di trasformazione e delle attività di commercializzazione di cui potranno usufruire sia le imprese agroindustriali che le imprese agricole di base. Le domande vanno presentate entro il 10 gennaio 2013, utilizzando l’apposito sistema operativo pratiche (Sop) di Agrea (http://agrea.regione.emilia-romagna.it). I contributi verranno erogati entro il 30 ottobre 2013, mentre già alla fine di marzo saranno comunicati i progetti ammessi a finanziamento. Il 30 luglio è invece il termine ultimo per concludere e rendicontare gli interventi realizzati. “E’ un provvedimento importante – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – che ci consente di proseguire anche nel 2013 un impegno alla modernizzazione di un comparto in forte crescita qualitativa e commerciale, vero e proprio traino dell’agroalimentare regionale e dell’export. Dal 2007 a oggi la Regione attraverso lo Sviluppo Rurale e l’Organizzazione Comune di Mercato ha destinato a vigneti e cantine circa 190 milioni di euro per il rinnovo dei vigneti, la modernizzazione delle cantine e la promozione internazionale. Per il 2013 oltre ai 3,4 milioni del bando in pubblicazione sono previsate a vario titolo ulteriori risorse per circa 19 milioni di euro. “ Il bando riguarda sia le imprese agroindustriali di trasformazione e/o commercializzazione, che le imprese agricole di base che effettuano la trasformazione della materia prima e la successiva commercializzazione. Tra i provvedimenti che potranno essere finanziati l’acquisto di impianti, macchinari ed attrezzature, arredi ed allestimenti, ma anche la creazione e/o implementazione di siti internet e prodotti software. I contributi saranno pari al 40% della spesa ammissibile nel caso di piccole e medio imprese e al 20% nel caso di imprese intermedie. Tra i criteri che verranno considerati nella definizione della graduatoria: le percentuali delle produzioni biologiche e di qualità (DOCG, DOC, IGT); le certificazioni di qualità (OHSAS 18001, UNI EN ISO 22000/2005, UNI EN ISO 22005/2008, Standard BRC e Standard IFS), i vantaggi per l’occupazione.

giovedì 22 novembre 2012

COLDIRETTI: SUL BILANCIO EUROPEO L’ITALIA PONGA IL VETO. NO ALL’AFFOSSAMENTO DELLE POLITICHE DI SICUREZZA E QUALITA’ PER L’AGRICOLTURA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Per il presidente nazionale Marini l’Italia deve dimostrare di saper respingere le decisioni che non rispondono positivamente alle istanze dei nostri cittadini e che mettono in discussione le risorse per un’agricoltura di qualità e di alto valore aggiunto.

L’Europa e l’Italia non possono tornare indietro sulle politiche per la qualità e la sicurezza agroalimentare e perdere quindi le opportunità di crescita sostenibile offerte da uno dei pochi settori che possono rilanciare l'economia e l’occupazione. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento alle trattative comunitarie per il bilancio dell'Unione Europea nel sottolineare che “l’Italia deve porre il veto sulla proposta in discussione se questa non rispondesse positivamente alle istanze dei nostri cittadini e fosse gravosa per le imprese e il Paese”. L’agricoltura italiana - ha precisato Marini - pesa in valore aggiunto il 16 per cento di quella Europea e riceve appena il 9 per cento dei pagamenti diretti di politica agricola e sarebbe inaccettabile se il rapporto peggiorasse ulteriormente con le proposte sul tavolo. Per questo – ha concluso Marini - apprezziamo l’impegno dell’intera delegazione del Governo guidata dl premier Mario Monti per il quale “è assolutamente essenziale che l'Italia ottenga risultati migliori di quelli delle bozze fino ad oggi, per il fondo di coesione, l'agricoltura e i meccanismi di ripartizione''. Secondo una analisi della Coldiretti l’Italia paga al bilancio UE, in totale, 14,8 miliardi di euro ovvero il 13,5 % del totale e riceve 10,3 miliardi di euro ed è quindi contribuente netta per 4,5 miliardi di euro.

BILANCIO UE. GUIDI (CONFAGRICOLTURA): PRONTI A MOBILITARCI AL FIANCO DEGLI ALTRI PRODUTTORI EUROPEI A DIFESA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE

Fonte: Confagricoltura

“Pronti a mobilitarci anche noi per la ferma opposizione ai tagli significativi al bilancio agricolo e la difesa del settore primario, strategico in termini di crescita e occupazione”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che ha dato il pieno e concreto sostegno dell’ Organizzazione alle iniziative di mobilitazione che il Copa-Cogeca, il coordinamento delle Organizzazioni agricole europee, è pronto a realizzare. “Confagricoltura – ha detto il suo presidente – e tutti gli agricoltori europei ribadiscono la richiesta di mantenere la spesa agricola della Ue ai livelli attuali, per continuare a fornire derrate alimentari sane e sicure a 500 milioni di consumatori”. Il presidente di Confagricoltura ha ricordato “come la spesa per la politica agricola comune ammonti a meno dell'0,5% del Pil della UE e come da molti anni sia costantemente diminuita, mentre altri Paesi, come gli Stati Uniti, la Cina e il Brasile, stanno portando avanti politiche ed investimenti nei rispettivi settori agricoli, per mantenere la competitività e la crescita economica e per una popolazione in continuo aumento”.

AGRICOLTURA, RICERCA E INNOVAZIONE PER AUMENTARE PRODUTTIVITÀ E ORA C’È ANCHE UN ‘DECALOGO’ PER IL RILANCIO

Fonte: Comunicato stampa congiunto Conaf, Confagricoltura, Fidaf e Unasa  

Nel 2011 l’Italia ha investito in ricerca per l’ agricoltura 300 milioni di euro, lo 0,8% del valore della produzione agricola

Produzione agricola sostenibile e di qualità; salvaguardia delle risorse naturali e prodotti agroalimentari che siano economicamente sostenibili. Sono solo alcuni dei punti del ‘Decalogo’ per il rilancio della ricerca e l’innovazione in agricoltura, fondamentale per dare impulso a tutte le filiere, in primis quella agroalimentare. Un documento in dieci punti per la ricerca in agricoltura, presentato oggi a Roma – in occasione del convegno “Agricoltura domani”, riflessioni sulla ricerca e l’innovazione - organizzato dal CONAF (Consiglio dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali), da Confagricoltura, da Fidaf (Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali), e Unasa (Unione Nazionale delle Accademie italiane per le scienze applicate allo sviluppo dell'agricoltura, alla sicurezza alimentare e alla tutela ambientale), che potrà essere sottoscritto e condiviso.Durante il convegno si è svolta anche una tavola rotonda con la partecipazione del mondo della ricerca, dell’università e del coordinatore degli assessori regionali all’Agricoltura Dario Stefàno. Negli ultimi decenni la ricerca è stata la protagonista assoluta in agricoltura. Grazie alla ricerca è cresciuta la produttività al passo con l’aumento della popolazione mondiale: dagli anni ’60 gli abitanti del pianeta sono passati da poco più di 3 miliardi a 7 miliardi; in parallelo la produzione cerealicola è cresciuta da circa 900 a quasi 2.400 milioni di tonnellate. Praticamente nello stesso periodo la produzione di cereali è aumentata il 50 per cento più velocemente della popolazione mondiale. Il tutto con aumenti trascurabili delle terre coltivate ma soprattutto con incrementi delle rese unitarie. Nei prossimi anni – sostengono gli organizzatori del convegno - dovremmo continuare a puntare sulla ricerca, perché avremo bisogno di maggiore produzione agricola e dovremo gestire in maniera sostenibile le risorse naturali dell’ecosistema. Inoltre, poiché la percentuale media di aumento delle rese si sta riducendo, si evidenzia un calo della efficacia delle azioni di ricerca e sviluppo, che andrebbero, invece, potenziate. CONAF, Confagricoltura, Fidaf e Unasa vogliono porre l’attenzione su alcuni aspetti critici che stanno limitando le potenzialità della ricerca e la diffusione di innovazioni nel settore delle produzioni vegetali ed animali. Tra gli altri la frammentazione e lo scarso coordinamento dei soggetti coinvolti nella ricerca agricola; la scarsa propensione a orientare l’attività di ricerca sugli aspetti legati alla produzione ed alla produttività; il limitato collegamento tra attività di ricerca e mondo delle imprese; la minor disponibilità di risorse pubbliche e la mancanza di una valida razionalizzazione tra fonti comunitarie, nazionali e regionali. Problematiche che devono essere affrontate prima che sia troppo tardi ed il declino del settore, che già è evidente dalle performance produttive ed economiche, diventi irreversibile. «E’ il momento di pensare ad un nuovo concetto, ovvero promuovere il ruolo dell’agricoltura nell’innovazione – sottolinea Andrea Sisti, presidente CONAF – e non più soltanto all’innovazione in agricoltura. Negli ultimi anni l’attività agricola ha prodotto essa stessa molte innovazioni che non sono però state valorizzate a sufficienza. Come nel caso delle innovazioni di processo che hanno trasformato l’attività agricola arricchendola di attività congiunte (diversificazione, agriturismo, produzione energie rinnovabili), ma anche per le innovazioni di prodotto. Purtroppo il rapporto tra ricercatori ed impresa è stato lasciato alla buona volontà dei singoli ed è stato del tutto episodico». « La ricerca in agricoltura - afferma Mario Guidi, presidente di Confagricoltura – deve essere orientata a migliorare i prodotti e i processi, ad aprire nuovi mercati e ad aumentare la competitività delle imprese, oltre che a modelli produttivi più sostenibili. L’agricoltura è già protagonista della green economy, proprio tramite le innovazioni di processo e di prodotto (si pensi all’enorme sviluppo delle rinnovabili),mentre ha bisogno di ulteriori scoperte nel campo dei mezzi tecnici e del miglioramento genetico per prodotti sempre più vicini alle esigenze dei consumatori.» «Negli ultimi decenni – dice Luigi Rossi, presidente Fidaf - si è verificata in Italia e in Europa la più straordinaria rivoluzione della storia dell'umanità: si è riusciti a produrre cibo abbondante e di buona qualità. Nonostante questo risultato sia dovuto alla consistenza economica e sociale dell’agricoltura e sia frutto della ricerca scientifica, permane, ingiustamente, una “estraniazione culturale” nei confronti del sistema produttivo agricolo e del progresso scientifico». «In agricoltura è necessario promuovere la ricerca di base ed applicata – sottolinea Michele Stanca, presidente Unasa – e non dimenticare il motto “scienza-pratica agricola”, per garantire sempre ulteriori sviluppi e crescita della qualità della vita e della disponibilità di cibo per tutti, tenendo in mente l’impegno a lasciare alle future generazioni un ambiente migliorato. Ciò sarà possibile se verranno adottate tutte le tecnologie innovative».

INVESTIMENTI IN RICERCA - Diminuire la spesa nella ricerca significa mettere a rischio produzione e produttività: con varietà resistenti alla siccità, ad esempio, non si avrebbero avute perdite come in quest’annata e la conseguente instabilità sui prezzi. Obiettivo di Europa 2020 è di aumentare sino al 3% la quota del Pil destinata a finanziare ricerca e innovazione (in tutti i settori), mentre oggi la media europea a 27 è del 2%, con Francia (2,26%) e Germania (2,82%) che superano la soglia; altri già al 3% (Svezia, Danimarca e Finlandia) e Italia, agli ultimi posti con l’1,26% e con un obiettivo fissato assai poco ambizioso (1,58%). Anche le somme (vedi tab.)impegnate sono in calo per l’Italia per la spesa pubblica per la ricerca in agricoltura: 440,7 milioni di euro nel 2008 contro 311,1 mln/€ nel 2011; per una media dello 0,8% (2008-2010) rispetto valore della produzione agricola (per un totale di 1 miliardo e 108 milioni nello stesso triennio).

«Riteniamo urgente e non più procrastinabile – affermano CONAF, Confagricoltura, Fidaf e Unasa - l’avvio di una politica volta a realizzare una profonda riforma strutturale. La ricerca agraria, in linea con le scelte dell’Unione Europea e finalizzata allo sviluppo e all’innovazione, avvalendosi delle nuove tecnologie abilitanti, deve considerare la produzione primaria e la filiera alimentare in stretta connessione con il territorio, la salute e l’energia».

Spesa pubblica per la ricerca in agricoltura nei principali Paesi UE:
www.agrestetv.it/documenti/spesa_ricerca.doc

Per consultare il decalogo:
www.agrestetv.it/documenti/DECALOGO_RICERCA.doc

MIPAAF: PARTE L’ELENCO DEI LOBBISTI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Da questa mattina sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, nella pagina “Elenco dei lobbisti” della sezione “Ministero”, sarà possibile iscriversi all’Elenco dei lobbisti del settore agro-alimentare. L’Elenco, istituito dal Ministro Catania nel febbraio 2012, rappresenta la prima iniziativa in Italia che ha l’obiettivo di regolare il rapporto tra il mondo delle lobby e un’Amministrazione centrale, in maniera tale da garantire la massima trasparenza del processo decisionale. In particolare, dovranno iscriversi all’Elenco tutti i lobbisti che desiderino partecipare alle consultazioni previste per legge. I lobbisti iscritti potranno presentare proposte, richieste, studi e documenti che rientrino nelle competenze del Ministero. Per iscriversi all’Elenco i lobbisti dovranno compilare un form di registrazione, indicando: i propri dati anagrafici; i dati identificativi del datore di lavoro, o i dati identificativi del soggetto committente; l’interesse o gli interessi particolari che si intendono rappresentare; le risorse economiche e umane di cui dispongono per lo svolgimento dell’attività di rappresentanza. Ogni lobbista dovrà presentare una relazione annuale nella quale dovrà indicare l’attività di rappresentanza di interessi condotta nei confronti del Ministero, nell’ambito delle consultazioni a cui ha partecipato. L’Elenco, al pari delle relazioni prodotte dalle lobby, sarà consultabile da chiunque sul sito internet del Ministero. Il compito di curare l’Elenco e le procedure di consultazione è affidato all’Unità per la Trasparenza, struttura creata all’interno dell’Amministrazione a costo zero. Di seguito il link alla pagina “Elenco lobbisti” sul sito Mipaaf:
http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/5254

CONTRAFFAZIONE, CATANIA: CONTRASTO È PARTE FONDAMENTALE DELLA LOTTA ALL’ILLEGALITÀ

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Oggi c’è una maggiore consapevolezza del fenomeno della contraffazione e dell’importanza di contrastarlo. Negli ultimi cinquant’anni c’è stata una progressiva presa di coscienza da parte dei cittadini, delle associazioni e delle stesse istituzioni che hanno compreso l’entità di questo fenomeno e dei danni che crea al sistema produttivo italiano, in particolare a quello che più si basa sulla qualità e sul rapporto con il territorio, come l’agroalimentare. Proprio per il nostro livello di eccellenza, siamo oggetto di contraffazioni di tutti i tipi e su tutti i mercati”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania nel suo intervento in occasione della sesta edizione del premio ‘Vincenzo Dona, voce dei consumatori’, organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori questa mattina a Roma. “La consapevolezza maturata in questi anni è stata alimentata - ha ricordato il Ministro - da figure come Vincenzo Dona, fondatore dell’Unione e apripista per il movimento consumerista del nostro Paese, che ha dato risonanza a battaglie fondamentali per la difesa dei consumatori. A questo proposito, va ricordato anche il prezioso lavoro che gli organismi di controllo e tutti i soggetti preposti svolgono ogni giorno in difesa dei cittadini e degli imprenditori onesti”. “Ma accanto ad elementi senza dubbio positivi, ci sono criticità sulle quali è necessario riflettere. La globalizzazione – ha spiegato Catania - ha amplificato in questi ultimi anni il fenomeno della contraffazione, rendendolo ancora più complesso, frastagliato e difficile da reprimere. Ecco perché, se sul piano nazionale occorre intensificare le attività di repressione, sul piano internazionale occorre rafforzare tutti i sistemi giuridici che tutelano l’origine e quindi l’identità del prodotto”. “Inoltre, gli stessi consumatori – come ha affermato il Ministro - hanno a volte atteggiamenti ambivalenti. Vale a dire che, di fronte a contraffazioni palesi che consentono di acquistare un prodotto a basso costo, i consumatori benché consapevoli di comprare un ‘tarocco’, sono disposti a farlo, convinti di averne un ritorno economico. È necessario invece che ci sia un atteggiamento diverso, che si capisca fino in fondo che questi comportamenti producono effetti deleteri a diversi livelli, danneggiando chi lavora onestamente e, in ultima analisi, anche gli stessi cittadini-consumatori”. “La lotta contro l’illegalità è una delle principali sfide che il nostro Paese deve affrontare – ha concluso Catania – perché il livello di illegalità con cui facciamo i conti è intollerabile e incompatibile con il futuro stesso dell’Italia. Molto è stato fatto dall’attuale Governo, che si è impegnato con decisione in questa battaglia. Mi auguro che anche nella prossima legislatura si metta al centro dell’agenda politica la lotta contro l’illegalità”.

Bilancio UE 2014-2020: CONFAGRICOLTURA CONDIVIDE LA LINEA DELLA FERMEZZA DEL MINISTRO CATANIA

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura condivide e sostiene la posizione del ministro per le Politiche agricole Mario Catania che, in procinto di recarsi con il presidente Monti al Consiglio dei Capi di Stato e di Governo a Bruxelles, ha dichiarato, rispetto alla trattativa sul bilancio Ue, che “o ci sarà un buon accordo o nessun accordo”. “l’Italia – ha detto il presidente di Mario Guidi - deve difendere la sua partita ‘dare/avere’ con Bruxelles, migliorare la sua posizione di contribuente netto e, anche a questo fine, tutelare il gettito del primo e del secondo ‘pilastro’ della Pac a favore delle imprese agricole”. Le recenti proposte della presidenza cipriota e del presidente del Consiglio europeo Van Rompuy hanno previsto una serie crescente di riduzioni del bilancio UE per i prossimi anni. Riduzioni ancor più inaccettabili per Confagricoltura, considerato che toccano ancora la spesa per la Politica agricola comune.

mercoledì 21 novembre 2012

FORUM SVILUPPO, AMBIENTE, SALUTE. VEGGIA (CONFAGRICOLTURA): “L’AMBIENTE SI TUTELA CON L’IMPEGNO ATTIVO DEGLI AGRICOLTORI”

Fonte: Confagricoltura

“Confagricoltura concorda in pieno con il ministro Clini sulla necessità di un ‘cambio di paradigma’ – come l’ha definito - delle politiche ambientali e della salute, da strumenti di controllo dello sviluppo, a motore dello sviluppo stesso. L’agricoltura vuole inserirsi a pieno titolo in quest’ottica”. Lo ha detto il vicepresidente di Confagricoltura Ezio Veggia, intervenendo ad Arezzo al “1° Forum internazionale Sviluppo, Ambiente e Salute”. “Dice il ministro – ha aggiunto Veggia - che bisogna riportare l’ambiente al centro delle politiche di crescita ma con una nuova mentalità, con una politica ambientale che non è diversa, magari contrapposta a quella produttiva. In questo quadro si può coniugare (in una logica coordinata e concatenata, ambiente, salute e sviluppo agricolo)”. Il vicepresidente di Confagricoltura ha poi detto: “Occorre produrre cibo per sempre più persone (9 miliardi di persone entro il 2050), sempre più sicuro (i principi di food security e food safety) ed in maniera sostenibile La nostra agricoltura lo fa. Abbiamo regole di tutela ambientali e di protezione dei consumatori e di benessere degli animali che non hanno uguali al mondo, tant’è che stanno rischiando di diventare fattori di non competitività. E che comunque hanno consentito di raggiungere traguardi non trascurabili”. Veggia ha quindi posto in evidenza come, negli ultimi anni, il consumo di fungicidi, insetticidi, erbicidi e concimi minerali sia calato considerevolmente. Segno di efficienza nell’utilizzo (coltiviamo praticamente la medesima superficie usando meno fattori) e di una maggiore considerazione dell’ecosistema. Ed ha fatto presente come si stia vincendo anche la sfida della safety alimentare: “La sicurezza alimentare, non è legata solo agli aspetti quantitativi ma anche qualitativi; requisito, quest’ultimo, che ormai il consumatore riconosce come intrinseco al prodotto”. Un’altra grande sfida è in arrivo – ha ricordato il vicepresidente di Confagricoltura – che prevede che dal 1 gennaio 2014 potranno essere utilizzate solo le tecniche di difesa integrata delle colture. Infine Ezio Veggia si è soffermato sul clima che ha grande influenza nella produzione agricola sia per le rese che per l’insorgenza di fitopatologie che possono avere ripercussioni sulla salute umana. “Nei prossimi anni – ha osservato - il cambiamento climatico costituirà una sfida importante in quanto comporterà minori precipitazioni e un aumento delle temperature estive, accentuando risorse già scarse, senza contare i ripetuti fenomeni alluvionali. L’imprenditore agricolo deve saper dosare l’uso dell’acqua, ma non esiste una tecnica che possa andar bene per ogni condizione climatica. E’ un dato di cui bisogna tener conto ogni volta che si impongono limiti o riduzioni di apporti idrici agli agricoltori. “L’agricoltore - ha quindi concluso il vicepresidente di Confagricoltura – va messo nelle condizioni di rimanere nel territorio di cui è il primo difensore. Senza l’impresa agricola competitiva il territorio, abbandonato dall’uomo, non ha futuro”.

BIODIVERSITÀ, SETTE PROGETTI PER SALVAGUARDARE LE VARIETÀ E LE RAZZE AUTOCTONE A RISCHIO DI ESTINZIONE. RABBONI: UN DOVERE MORALE E UN INVESTIMENTO SUL FUTURO. A BOLOGNA UN CONVEGNO PER PRESENTARE LE LINEE GUIDA DEL PIANO NAZIONALE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Sette progetti finanziati dalla Regione per la tutela della bioversità e per promuovere la valorizzazione delle varietà e delle razze autoctone a rischio di estinzione. Dal frutteto presso il Museo della Civiltà Contadina di San Marino di Bentivoglio (Bologna) dedicato esclusivamente alla produzione di 156 antiche varietà frutticole; alla salvaguardia dei vitigni "Lambruscone" e "Festasio" in provincia di Modena, al censimento e successiva coltivazione di antiche varietà locali come la "zucca berrettina" in provincia di Piacenza; alla riorganizzazione del "campo collezione" di antichi vitigni presso l'Istituto tecnico agrario Zanelli di Reggio Emilia. I progetti sono promossi dalle Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena e sostenuti da risorse del Piano regionale di sviluppo rurale per una cifra complessiva di circa 800 mila euro. Dall’inizio del XX° secolo a oggi si calcola che in tutto il mondo sia scomparso oltre il 70% della diversità genetica delle principali colture agrarie, non più rispondenti alle esigenze della moderna agricoltura intensiva. E lo stesso è accaduto per molte razze animali. Il fenomeno investe naturalmente anche il nostro Paese e per questo la Regione ha varato già nel 2008 una legge che punta proprio a tutelare dall'estinzione il patrimonio di razze e varietà locali del territorio emiliano-romagnolo, riconoscendo ad esso una straordinaria importanza ambientale, ma anche storica, culturale ed economica. Il tema è stato al centro del convegno per la presentazione delle “Linee-guida e del Piano nazionale sulla biodiversità” promosso oggi a Bologna dal Ministero delle politiche agricole, dalla Conferenza delle Regioni e dalla Regione Emilia-Romagna. Attualmente nel “Repertorio” introdotto dalla legge regionale sono registrate 107 varietà e razze autoctone dell’Emilia-Romagna, a rischio di estinzione, segnalate da istituti di ricerca e scientifici, ma anche da singoli agricoltori. Ad esse la Regione riconosce tra l’altro particolari finanziamenti del PSR non solo per tutelarle, ma soprattutto per favorirne il ritorno in produzione. E’ il caso delle razze bovine “Romagnola”, “Reggiana” e “Modenese della Val padana” e del cavallo Bardigiano: al 31 ottobre erano 576 domande le domande presentate da altrettanti allevatori emiliano-romagnoli per un contributo complessivo di 1 milione e 600 mila euro. Lo stesso accade per quanto riguarda le varietà vegetali più in pericolo: qui le domande di contributo sono al momento 85, riguardano soprattutto antichi cultivar di vite da vino e di piante da frutto e hanno usufruito di finanziamenti per circa 53 mila euro. “Sono dati - commenta l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – che dimostrano l’interesse crescente del mondo agricolo alla conservazione attiva delle vecchie varietà e razze. La nostra ambizione è proprio questa: affiancare alle attività di conservazione e di tutela iniziative permanenti di messa in produzione e di valorizzazione commerciale. Solo così sarà possibile dare prospettive stabili nel tempo al patrimonio che oggi vogliamo tutelare. Il futuro miglioramento genetico ha bisogno di attingere da queste biodiversità, ma anche la distintività commerciale delle produzioni agroalimentari regionali ha bisogno di presentare piccole produzioni preservate dall'omologazione delle produzioni intensive e super specializzate. E’ un’impostazione che mi auguro venga praticata anche a livello nazionale. Le premesse ci sono, come dimostra l’iniziativa odierna, e questo non può non rallegrarci”. Oltre al Repertorio delle varietà a rischio e alla figura degli agricoltori custodi, che svolgono un ruolo di pubblica utilità proprio perché si impegnano a coltivare e allevare piante e animali autoctoni, la legge regionale sulla biodiversità introduce anche un altro strumento molto importante, quale la Banca del germoplasma, per la conservazione del patrimonio genetico.

I sette progetti per la tutela della biodiversità in agricoltura:
www.agrestetv.it/documenti/biodiversita.doc

martedì 20 novembre 2012

BILANCIO UE 2014-2020: CONFAGRICOLTURA CONDIVIDE LA LINEA DELLA FERMEZZA DEL MINISTRO MOAVERO

Fonte: Confagricoltura

“Condividiamo la ferma presa di posizione del ministro per gli Affari europei Enzo Moavero che, al termine del Consiglio Ue Affari Generali dedicati alla preparazione del vertice dei capi di Stato e di governo, ha dichiarato che L’Italia è pronta a mettere il veto se l' accordo sul bilancio europeo 2014-2020 non fosse equo per i nostri cittadini e fosse gravoso per il nostro Paese”. “Le recenti proposte della presidenza cipriota e del presidente del Consiglio europeo Van Rompuy hanno previsto una serie crescente di riduzioni del bilancio UE nella prospettiva dei prossimi anni. Riduzioni ancor più inaccettabili per Confagricoltura, considerato che toccano ancora la spesa per la Politica agricola comune”. Confagricoltura insiste sul fatto che l’Italia deve difendere la sua partita “dare/avere” con Bruxelles, deve migliorare la sua posizione di contribuente netto e, anche a questo fine, deve difendere il gettito del primo e del secondo “pilastro” della Pac a favore delle nostre imprese. “Abbiamo sempre chiesto il mantenimento della spesa agricola ai livelli attuali fino al 2020 - precisa Palazzo della Valle - come anche il COPA-COGECA, il Comitato delle organizzazioni agricole e cooperative europee ed il Parlamento di Strasburgo. “ “L’accordo sul piano pluriennale finanziario sarà davvero equo se riuscirà a garantire questo obiettivo. E soprattutto così sarà equo per il nostro Paese ma anche per le nostre imprese agricole.”

TERREMOTO EMILIA, CONFAGRICOLTURA E CHRISTIE’S INSIEME PER UN’ASTA DI SOLIDARIETA’. IL PRESIDENTE GUIDI:”ORGOGLIOSI CHE IL NOSTRO PROGETTO ABBIA RICEVUTO L’ADESIONE DEL CAPO DELLO STATO

Fonte: Confagricoltura

"Vogliamo mantenere accesi i riflettori sul dopo-terremoto, sulla necessità di ripartire”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, presentando, in una conferenza stampa a Roma, a Palazzo della Valle, l’iniziativa ‘Ripartiamo dal Nido’, un’asta benefica con Christie’s, in cui saranno battuti il 1° dicembre lotti di eccellenze dell’agricoltura italiana. I fondi raccolti serviranno a ricostruire l’asilo parrocchiale di Mortizzuolo, una frazione di Mirandola,in provincia di Modena, che è stato distrutto dal terremoto. “Con questo progetto abbiamo scelto di impegnarci direttamente, per mettere in risalto la grave situazione in cui ancora versano le popolazioni terremotate – ha continuato Mario Guidi -. C’è un tessuto sociale, culturale e produttivo da ricostruire. Servono interventi concreti e non sempre ci sono stati”. Il presidente di Confagricoltura ha anche ricordato le difficoltà degli imprenditori agricoli delle zone colpite, che non sono nelle condizioni di adempiere agli obblighi di legge. “Andrebbero appoggiati negli sforzi di ripresa e di ricostruzione e invece sono costretti a procedure farraginose per rispettare scadenze fiscali e contributive”. Guidi si è soffermato sulla gara di solidarietà che è stata attivata. Con molte imprese agricole d’eccellenza, che hanno generosamente donato i loro prodotti. Ha poi aggiunto: “Sono onorato e orgoglioso che il progetto di Confagricoltura e Christie’s abbia avuto l’adesione del Presidente della Repubblica, con un’apposita medaglia con incisione dedicatoria. Il Capo dello Stato è sempre attento alle tematiche della solidarietà ed in questo caso ha apprezzato gli sforzi diretti a far sì che una comunità con profonde radici agricole possa riavere il suo asilo. Si riparte anche costruendo il nido per bambini. Un’iniziativa reale e pratica, che esprime al contempo un alto valore simbolico”. L’asta benefica si svolgerà il I° dicembre, nel corso di una cena di beneficenza, a Palazzo Albergati, splendida residenza barocca a pochi minuti da Bologna, che è stato gratuitamente messo a disposizione per l’occasione. I lotti saranno battuti dall’amministratore delegato di Christie’s Italia, Clarice Pecori Giraldi.

ALLARME AGRITURIST (CONFAGRICOLTURA): L’E-COMMERCE, SE MAL GESTITO, PUO’ PENALIZZARE IL TURISMO ITALIANO. IL 20% DEL FATTURATO RISCHIA DI FINIRE ALL’ESTERO.

Fonte: Confagricoltura  

Ritardo tecnologico e scarsa conoscenza delle lingue straniere, criticità da risolvere, altrimenti “affondiamo”. Agriturismo particolarmente a rischio.

 Il X Forum Nazionale dell’Agriturismo, in programma a Tarquinia (Viterbo) dal 20 al 22 novembre per iniziativa di Agriturist (Confagricoltura), dedicherà una sessione dei lavori ai nuovi sistemi di commercializzazione del turismo. Le imprese li conoscono? Sanno utilizzarli? Sono capaci di coglierne opportunità e criticità? L’agriturismo - avverte Agriturist - dovendo conciliare l’attività agricola con quella turistica, è particolarmente esposto ad una sottovalutazione della necessità di capire le strategie degli intermediari turistici e delle potenzialità che internet mette loro a disposizione. Il più delle volte le aziende agrituristiche agiscono “velocemente”, alla ricerca di soluzioni “semplici” che, alla prova dei fatti, semplici non sono, ne possono esserlo. In realtà, il problema riguarda tutte le imprese turistiche; e anche gli albergatori, se ne sono accorti da tempo. Per questo Agriturist, nell’ambito del X Forum, ha organizzato un seminario operativo, coordinato dal prof. Antonio Percario (CST di Assisi), e un workshop, che realizzeranno l’incontro fra operatori dell’agriturismo e operatori dell’intermediazione, per attivare una conoscenza reciproca di strategie ed interessi e porre le basi per una collaborazione costruttiva fra le due parti. Il workshop, al quale parteciperanno 18 operatori della promo-commercializzazione turistica, è in programma nel pomeriggio di giovedì 22 novembre presso l’agriturismo Valle del Marta. La partecipazione è aperta gratuitamente a tutti gli operatori dell’agriturismo e del turismo rurale, previa prenotazione (segreteria tel. 0766.855475). Per le imprese turistiche (e agrituristiche) - sottolinea Agriturist - non si tratta di accettare o rifiutare “in toto” l’intermediazione, ma di capirne le logiche, per stabilire una collaborazione equilibrata che lasci spazio alle prenotazioni dirette, dall’ospite alla struttura ricettiva. Altrimenti, il sistema turistico nazionale rischia di “regalare” all’intermediazione, che per lo più è gestita da grandi operatori stranieri, il 20% del proprio fatturato. D’altra parte, per incrementare le prenotazioni dirette, occorre che le imprese turistiche sappiano presentare efficacemente, attraverso il proprio sito internet ufficiale, i servizi che offrono, e soprattutto le attrattive del territorio circostante; il che sconta spesso evidenti limiti culturali. Agriturist pone, infine, l’accento sul problema, soprattutto italiano, della conoscenza delle lingue straniere: la domanda di turismo verso il nostro Paese arriva per il 44% dall’estero; agli stranieri, ogni “territorio”, dovrebbe saper parlare correttamente almeno in inglese e nella lingua degli ospiti più frequenti nella zona. La scuola del nostro Paese, anche quella specializzata nel turismo, è molto lontana dal raggiungere questo obiettivo; mentre in diversi paesi nostri concorrenti, a scuola si studiano due lingue, con risultati di apprendimento decisamente superiori ai nostri. Anche di questi temi, si discuterà domani, mercoledì 21 novembre, nella Tavola Rotonda su “Agricoltura e turismo: motori della ripresa” in programma a Tarquinia (Palazzo del Comune, piazza Giacomo Matteotti 6, ore 10.00) nell’ambito del X Forum Nazionale dell’Agriturismo organizzato da Agriturist in collaborazione con Confagricoltura. Moderatore, Osvaldo Bevilacqua, ideatore e conduttore della storica trasmissione televisiva “Sereno Variabile” in onda su Rai Due dal 1977. Il Forum Agriturist 2012 è stato premiato con la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Si svolge inoltre con il Patrocinio della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di Unioncamere. Contribuiscono all’organizzazione del Forum: la Provincia di Viterbo (assessorato agricoltura), il Comune di Tarquinia, l’Università Agraria di Tarquinia, Passepartout (gestionali per aziende turistiche), Mondo Convenienza (arredi per aziende turistiche), Orsolini (arredamenti, impianti e materiali per l’edilizia), Picasso (grafica e stampa), Angels Clean (prodotti per l’igiene della persona), e gli agriturismi Valle del Marta (Tarquinia), Il Tesoro (Torre Alfina), Parco dei Cimini (Soriano nel Cimino).

RINNOVATO IL CCNL PER GLI IMPIEGATI AGRICOLI: TRATTATIVA RESPONSABILE IN UN MOMENTO DI CRISI

Fonte: Confagricoltura

La scorsa notte è stato firmato a Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura, l’accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i quadri e gli impiegati agricoli. Ne dà l’annuncio Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, sottolineando “il senso di responsabilità che ha qualificato tutta la trattativa, sia da parte dei sindacati dei lavoratori sia da parte delle Organizzazioni datoriali, nonostante le difficoltà che, a livello generale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica”. “Il rinnovo - continua Guidi - rappresenta un segnale di attenzione verso una categoria di collaboratori particolarmente qualificati e che operano a stretto contatto con gli imprenditori”. I quadri e gli impiegati agricoli si concentrano principalmente nelle aziende di medie–grandi dimensioni, spesso condotte in forma societaria, che rappresentano l’agricoltura più professionale e strutturata in grado di assicurare occupazione stabile e di qualità. “Le imprese hanno fatto la loro parte - continua Guidi - nonostante la congiuntura economica negativa e le incertezze in merito alla futura riforma della politica agricola comune e al regime di tassazione per le società”. Confidiamo ora nel Governo affinché sia riservata al settore l’attenzione che merita, a partire dai provvedimenti per la crescita del sistema produttivo.

lunedì 19 novembre 2012

STATI GENERALI DELLA CONTRAFFAZIONE, BOSELLI (CONFAGRICOLTURA): “UN DANNO PER L’AGROALIMENTARE DI 1,1 MILIARDI DI EURO ED UNA PERDITA DI 40 MILA POSTI DI LAVORO”

Fonte: Confagricoltura

“La contraffazione comporta un danno all’agroalimentare di 1,1 miliardi di euro. Una vera e propria aggressione alle produzioni del nostro Paese che crea una perdita economica e d’immagine enorme, che vale quasi 40 mila posti di lavoro del settore”. Lo ha detto il delegato per l’Expo e presidente di Confagricoltura Milano–Lodi, Antonio Boselli, intervenendo agli Stati Generali sulla Contraffazione a Milano. “La contraffazione – ha spiegato Boselli - è un fortissimo attacco al sistema agricolo e a tutto l'agribusiness che rappresentano oltre il 15% del Pil del Paese e garantiscono più del 10% dell’occupazione nazionale”. “È difficile difendere l’immagine dei nostri prodotti agroalimentari perché non esiste ancora una legislazione efficace in campo internazionale che consenta una adeguata protezione – ha ricordato il rappresentante di Confagricoltura -. Più che di iniziative private, come la costituzione di nuovi marchi nazionali, siamo convinti che l’azione prioritaria di tutte le componenti produttive e istituzionali italiane debba essere l’impegno in ogni sede internazionale, affinché vengano attuati ed ampliati gli strumenti legislativi a tutela delle produzioni agroalimentari”. Per combattere il fenomeno, sarà fondamentale il previsto organismo europeo per la lotta all’agropirateria, che Confagricoltura si augura assuma le caratteristiche di un’agenzia ‘di intelligence’ in grado di effettuare i controlli e perseguire i colpevoli. Serve anche un intervento, in sede WTO, per tutelare il sistema comunitario delle indicazioni geografiche, degli standard tecnici in campo ambientale e sociale. “Nel settore agroalimentare – ha ribadito Boselli - occorre potenziare anche l’azione informativa sui rischi per la salute dei prodotti contraffatti e sui danni che vengono causati all’economia del nostro Paese”. L’indagine su “La percezione della contraffazione tra i consumatori”, commissionata dalla Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione e realizzata in collaborazione con alcune associazioni dei consumatori, presentata lo scorso giugno, evidenzia difatti, ad avviso di Confagricoltura, che c’è molto da fare anche per l’educazione dei consumatori. Difatti, pur se il 90% del campione sa che comprare prodotti contraffatti è un reato e il 70% è consapevole che la contraffazione alimenta la criminalità organizzata e conosce potenziali rischi per la salute, quasi il 73% degli acquirenti dichiara di non sentirsi in colpa nei confronti del fisco. Le motivazioni dell’acquisto della merce contraffatta rimangono per lo più di natura economica: il prodotto contraffatto è percepito come più conveniente.

ASTENSIONE COLLETTIVA DALLE PRESTAZIONI DI LAVORO STRAORDINARIO PER I DIPENDENTI DEI CONSORZI DI BONIFICA DELL’EMILIA ROMAGNA

Fonte: Consorzio Bonifica Burana

Si informano i consorziati ed utenti del Consorzio della Bonifica Burana che, in concomitanza dell’astensione collettiva dalle prestazioni di lavoro straordinario per i dipendenti dei Consorzi di Bonifica dell’Emilia Romagna, indetta dalle Segreterie Regionali sindacali di FAI CISL, FLAI CGIL E FILBI UIL dell’Emilia Romagna per il periodo dal 23 novembre al 1° dicembre 2012 Il Consorzio garantirà l’espletamento delle prestazioni istituzionali indispensabili e dei servizi pubblici essenziali.

venerdì 16 novembre 2012

CONSUMO SUOLO, CATANIA: AUSPICO TEMPI BREVI IN PARLAMENTO PER APPROVAZIONE DEL DISEGNO DI LEGGE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“L’approvazione del Consiglio dei Ministri di oggi del ddl per il contenimento del consumo di suolo è un ulteriore importante passo per fermare un processo di cementificazione che, fino a poco tempo fa, appariva inarrestabile. Il mio auspicio è che ora l’iter parlamentare sia breve e che la legge possa essere approvata entro questa legislatura. Purtroppo i terribili eventi legati al maltempo ci hanno ricordato ancora una volta quanto sia necessaria un’azione urgente, per mettere un freno alla cementificazione e per stimolare un’edilizia moderna e sostenibile che sia capace di riqualificare e ricostruire. Al contempo dobbiamo consentire all’agricoltura di continuare a presidiare i territori, non sottraendo superfici fertili a questa attività, che rappresenta anche una delle più efficaci forme di tutela ambientale”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato l’approvazione in sede di Consiglio dei Ministri del disegno di legge di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo di suolo. “L’Italia, è bene ricordarlo, - ha proseguito il Ministro – ha perso negli ultimi 50 anni oltre 5 milioni di ettari agricoli e più di un terzo a causa dell’avanzata del cemento. Questo fenomeno aggrava la nostra situazione dal punto di vista dell’approvvigionamento alimentare, visto che già oggi un italiano su quattro consuma prodotti importati dall’estero. Dobbiamo invertire il trend e pensare ad un modello di sviluppo che possa garantire al nostro Paese una crescita che sia sostenibile e compatibile anche con l’ambiente”.

PROMOZIONE UE, CATANIA: APPROVATI 2 PROGETTI ITALIANI PER INVESTIMENTI COMPLESSIVI SUPERIORI A 6 MILIONI DI EURO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“La promozione dell’agroalimentare italiano è fondamentale per consentire al settore di esprimere tutte le sue potenzialità. Ecco perché l’approvazione di questi due programmi è un risultato importante per tutto il comparto. Ora sta alle istituzioni e agli operatori italiani massimizzare i risultati che si possono ottenere con queste risorse”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, commenta l’approvazione da parte della Commissione Europea di due programmi di promozione, che rientrano nell’ambito del Regolamento comunitario relativo alle ‘Azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli sul mercato interno e nei mercati dei Paesi Terzi’ (Regolamento CE del Consiglio 3/2008). I programmi approvati, anche a seguito della procedura nazionale di selezione svolta dal Mipaaf, riguardano il settore ortofrutticolo e quello vitivinicolo e gli investimenti complessivi ammontano a 6,3 milioni di euro, di cui 3,15 milioni di euro di co-finanziamento comunitario. Il programma per il settore ortofrutticolo avrà durata di tre anni e sarà gestito dal Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO) sui mercati di Germania, Danimarca, Regno Unito, Svezia, Polonia e Italia. Il programma per il settore vitivinicolo - proposto dal raggruppamento Enoteca Regionale Emilia Romagna, Consorzio dei produttori di Vino Greco, Camera Regionale della Vite e del Vino di Plovdiv Trakia - è anch’esso della durata di tre anni ed è un programma ‘multi-Stato’: l’Italia, insieme a Grecia e Bulgaria, saranno impegnate nella promozione dei propri vini. I mercati interessati saranno quelli di Italia, Germania e Regno Unito. All’interno del programma di promozione del settore vitivinicolo sono previste anche iniziative di sensibilizzazione finalizzate a promuovere un consumo responsabile, soprattutto tra i giovani.

COMMERCIO ESTERO, CONFAGRICOLTURA: “L’EXPORT AGRICOLO CONTINUA A CRESCERE, IN CONTROTENDENZA”

Fonte: Confagricoltura

Le imprese agricole stanno puntando sull’export. Dalle rilevazioni Istat emerge infatti che le esportazioni dei prodotti agricoli a settembre 2012 continuano a crescere su base tendenziale (+5,4% rispetto a settembre 2011). Era andata male nel primo quadrimestre con una punta negativa ad aprile (-14,3% rispetto al corrispondente mese del 2011). Ora si sta recuperando e, nei primi nove mesi dell’anno, si registra un calo dell’export ormai contenuto nell’ordine dell’1,5% rispetto all’anno precedente. Tutto ciò mentre l’export nel suo complesso, a settembre (rispetto allo stesso mese del 2011), diminuisce del 4,2%. Lo sottolinea Confagricoltura, analizzando i dati Istat diffusi oggi sul commercio estero a settembre. La situazione dei consumi interni – sottolinea Confagricoltura - non offre spiragli di sensibile miglioramento a breve termine e le imprese agricole nazionali accentuano il processo di integrazione e di internazionalizzazione per compensare con l’export la flessione del mercato nazionale. “Lo sforzo delle imprese agricole nell’internazionalizzazione sta dando i suoi frutti – conclude Confagricoltura - servono però adeguate politiche di accompagnamento e la nostra organizzazione è quotidianamente impegnata in tal senso, per essere al fianco delle imprese che guardano oltrefrontiera”.

SISMA, CONFAGRICOLTURA: ”ARRIVANO I FINANZIAMENTI, MA SERVIRANNO PER PAGARE LE TASSE. ANDREBBERO SOSTENUTI GLI SFORZI PER LA RIPRESA E LA RICOSTRUZIONE”

Fonte: Confagricoltura

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge di completamento della disciplina di accesso ai finanziamenti per il pagamento di tributi e contributi sospesi in occasione degli eventi sismici che hanno colpito le regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto nel maggio 2012. Si è chiarito che il meccanismo di finanziamento, dal prossimo 16 dicembre, vale anche per le aziende agricole terremotate. “Finalmente si è fatta chiarezza – sottolinea Confagricoltura – ma resta il problema che gli agricoltori terremotati non sono nelle condizioni di adempiere agli obblighi di legge. Andrebbero sostenuti negli sforzi di ripresa e di ricostruzione, e invece sono costretti a procedure farraginose per rispettare scadenze fiscali e contributive”. “Non comprendiamo – conclude Confagricoltura - perché non sia stato seguito il sistema definito a suo tempo per i terremotati dell’Abruzzo, che prevedeva che la riscossione avvenisse in modo rateale, dopo un congruo periodo di sospensione”.

VINO, CATANIA: INGENTE SEQUESTRO FRUTTO DI OPERAZIONE CONGIUNTA TRA ICQRF E NAC

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “Il sequestro degli ingenti quantitativi di prodotti vitivinicoli irregolari, sottratti al circuito produttivo e commerciale nel corso dell’ultima operazione condotta dagli Organi di controllo del Ministero, dimostrano la qualità dell’azione di prevenzione delle frodi nel settore vitivinicolo e del contrasto alla sleale concorrenza. In un’annata come questa, caratterizzata da una vendemmia scarsa dal punto di vista quantitativo, è ancor più necessario tenere alta la guardia a tutela di un settore strategico per il comparto agroalimentare nazionale. Ringrazio quindi gi uomini dell’Icqrf e i Carabinieri dei Nac per l’alta professionalità che stanno mettendo in campo e per i risultati conseguiti, frutto di un coordinamento che abbiamo particolarmente rafforzato negli ultimi mesi”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato i risultati dell’azione svolta lo scorso 14 novembre da funzionari dell’Ufficio di Roma dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) in concorso con il Nucleo Antifrodi Carabinieri del MIPAAF. In particolare, nel corso del controllo effettuato presso uno stabilimento enologico in provincia di Roma, all’interno di serbatoi metallici, sono state rinvenute alcune migliaia di ettolitri di prodotti vinosi bianchi in attiva fermentazione non giustificati dalla documentazione di cantina, e quindi detenuti “in nero”. Pertanto, si è proceduto al sequestro dei citati prodotti per un totale di circa 450.000 litri, per un valore stimato di oltre 300.000 Euro. Inoltre, i prodotti rinvenuti, non compatibili con le date di introduzione delle uve in cantina, sono stati campionati al fine di determinarne eventuali irregolarità nella composizione, per le successive analisi presso i Laboratori dell’Ispettorato.

giovedì 15 novembre 2012

CRISI, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “BASTA CON LE DICHIARAZIONI DI ‘ATTENZIONE’. ORA BISOGNA PASSARE AI FATTI CONCRETI.

Fonte: Confagricoltura

“Di attenzione si può anche morire, quando ai fatti non corrispondono le parole.” Così, provocatoriamente, il presidente della Confagricoltura Mario Guidi commenta i recenti provvedimenti del Governo in materia di agricoltura. “Il governo e la politica – rimarca il presidente Guidi - non perdono occasione per manifestare a parole la propria attenzione per il mondo agricolo e per un settore che non esitano a definire ‘strategico’ per lo sviluppo del Paese. Ma nei fatti questa attenzione si sta rivelando un boomerang.” Il presidente di Confagricoltura cita una serie di misure depressive e di provvedimenti incoerenti: aumento dell’Imu sui terreni agricoli, nuove imposte sui fabbricati rurali, divieti in campo agroenergetico, vincoli restrittivi in materia di destinazione di suoli, riduzione delle agevolazioni, innalzamento della pressione fiscale. Senza dimenticare che l’agricoltura è esclusa da tutte le misure per lo sviluppo e che viene trattata diversamente dagli altri settori anche nelle zone terremotate! “E, per finire – sottolinea Guidi – quello che forse è l’esempio più eclatante di quello che il governo e la politica pensano veramente dell’agricoltura: l’abrogazione della norma che vincola le società agricole ad un determinato regime fiscale, che dimostra, di fatto la volontà di mantenere un settore agricolo marginale e destrutturato. Un pessimo segnale, che crea sfiducia e inibisce la voglia di fare impresa in chi, in questo momento, potrebbe davvero fare da volano per lo sviluppo.” “Una situazione insostenibile – rimarca il presidente di Confagricoltura - che sta diffondendo nelle campagne un malessere preoccupante.” E a proposito della prevista riduzione del contingente di gasolio agevolato, il presidente di Confagricoltura commenta: “Quando poi c’è da rimediare ad un evidente errore, come il cambiamento di regime fiscale per l’anno già trascorso, chissà perché l’agricoltura deve trovare al suo interno la copertura finanziaria necessaria. Cioè, si fa pagare l’alleggerimento di un prelievo palesemente discriminatorio agli stessi soggetti. Dov’ è il vantaggio?”

PIL, CONFAGRICOLTURA: “ORA ANCHE L’AGRICOLTURA MOSTRA SEGNALI DI RECESSIONE. SERVONO MISURE PER LA CRESCITA”

Fonte: Confagricoltura

“Il fatto che per due trimestri consecutivi si sia avuto un calo, in termini congiunturali, del valore aggiunto agricolo è una prova del fatto che anche l’agricoltura sta mostrando chiari segnali di sofferenza”. Così Confagricoltura commenta la stima preliminare del Pil diffusa oggi dall’Istat, che attribuisce il calo congiunturale al settore agricolo e a quello dei servizi. “L’agricoltura ha le potenzialità per migliorare e lo ha dimostrato - commenta Confagricoltura – ma servono adeguate misure per la crescita, finalizzate ad aumentare la competitività in un mercato globale soggetto alle tensioni dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che si riflettono sui costi di produzione”. “Si continua a parlare di crescita a parole – continua Confagricoltura – e allo stesso tempo si varano misure restrittive, vincolanti e onerose, che deprimono la voglia di fare impresa.”

DDL STABILITÀ, CONFAGRICOLTURA: “RIMANDATA LA SCURE, MA NON C’E’ UNA POLITICA PER LA CRESCITA DEL SETTORE”

Fonte: Confagricoltura

Confagricoltura è insoddisfatta dell’emendamento approvato in Commissione Bilancio della Camera, che fa slittare al 2013 l’inasprimento fiscale per il settore, compreso quello per le società agricole. “Si è semplicemente rimandata la scure senza approvare, come ad esempio si è fatto in Francia, provvedimenti diretti a stimolare la competitività e l’occupazione in agricoltura”, ribadisce Confagricoltura, che stigmatizza la nuova norma contenuta nel disegno di legge Stabilità. “L’inasprimento fiscale e la penalizzazione delle società restano e non fanno bene alla crescita del settore – osserva Confagricoltura - oltre tutto riducendo il contingente del gasolio agricolo agevolato del 10%”. “Il Governo ed il Parlamento in più occasioni hanno dichiarato attenzione al settore primario, ma dalle parole bisogna passare ai fatti – aggiunge Confagricoltura –. In un momento in cui si vanno a definire norme che devono essere un volano per la crescita, si continua a dimenticare l’agricoltura”.

STOP AL VINO IN POLVERE CON I WINE KIT

Fonte: Coldiretti Ferrara

Stop al “vino in polvere” nell’Unione Europea. Questo l’impegno del commissario Ciolos per intervenire a salvaguardia dei produttori di vino e tutelare i consumatori da una vera e propria truffa giocata sulle eccellenze del made in Italy.

Ue pronta a ritirare dal mercato i wine kit. Dopo la denuncia di Coldiretti delle confezioni che promettono con semplici polveri di ottenere in pochi giorni vini dalle etichette più prestigiose, il Commissario Europeo all’agricoltura Dacian Ciolos ha dichiarato che “la Commissione è stata informata delle pratiche commerciali a cui si fa riferimento nell’interrogazione e, durante l’ultima riunione del Comitato di gestione dell’Ocm unica, ha provveduto a informare le delegazioni degli Stati membri che tali pratiche violano le norme in materia di etichettatura nel settore vitivinicolo stabilite dalla legislazione europea. La Commissione ha altresì precisato che i prodotti in questione non possono essere commercializzati utilizzando una denominazione di origine protetta (Dop) o un’indicazione geografica protetta (Igp), nemmeno attraverso una semplice evocazione del nome. Gli Stati membri devono adottare tutti i provvedimenti necessari a prevenire l’uso illecito del nome di una Dop o di un’Igp ritirando dal mercato tali prodotti”. Dopo le parole di Ciolos, Coldiretti ha chiesto quindi di provvedere immediatamente al ritiro dall’intero mercato comunitario dei wine kit. Si stima che nei diversi Paesi dell’Unione Europea almeno venti milioni di bottiglie di pseudo vino vengano ottenute attraverso confezioni prodotte in Canada ma anche in Svezia. Nel Paese scandinavo è stata scoperta una fabbrica che, a Lindome, vicino a Goteborg, produce e distribuisce in tutto il continente e del tutto indisturbata oltre 140mila wine kit all’anno dai quali si ottengono circa 4,2 milioni di bottiglie. I wine kit della società Vinland vengono venduti con i marchi Cantina e Doc’s che fanno esplicito riferimento alla produzione italiana, ma anche ad un marchio di qualità tutelato dall’Unione Europea, e promettono in soli 5 giorni di ottenere in casa vini come Valpolicella, Lambrusco, Sangiovese o Primitivo, per i quali vengono addirittura fornite le etichette da apporre sulle bottiglie. Una evidente anomalia sulla quale si è impegnato ad intervenire anche il vicepresidente della Commissione Agricoltura del parlamento Svedese Bengt-Anders Johansson ai microfoni di Jimmy Ghione della trasmissione Striscia la Notizia. “Il vino si fa con l'uva prodotta in vigna e trasformata nella cantina e va eventualmente invecchiato secondo precise regole e non si ottiene certo con le bustine inpolvere dalle quali si realizzano miscugli che non hanno neanche il diritto di chiamarsi con il nome del nettare di bacco - ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini -. Abbiamo per questo chiesto alle autorità nazionali di intervenire immediatamente anche attraverso l’Unione Europea per fermare uno scempio intollerabile che mette a rischio con l’inganno l’immagine e la credibilità dei nostri vini più prestigiosi conquistata nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio”.

COLDIRETTI: LE NORME COMUNITARIE SULL’USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI SONO DA RIVEDERE PER NON PENALIZZARE ANCORA UNA VOLTA LA NOSTRA AGRICOLTURA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Il Piano nazionale di attuazione della direttiva comunitaria in materia di uso sostenibile dei fitofarmaci deve essere adeguato alla realtà italiana, non limitandosi a ridurne l’uso ma anche a tenere conto della nostra realtà produttiva e dell’impatto economico conseguente sulle imprese agricole.

E’ ormai ultimata l’elaborazione dello schema di Piano nazionale d’attuazione della direttiva 2009/128/CE relativa all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che dovrebbe essere approvato, entro il 26 novembre 2012. Al momento le organizzazioni professionali agricole non sono ancora state chiamate ad esprimere un parere, in merito, dal Ministero dell’Ambiente e neppure dal Ministero dell’Agricoltura, ai fini dell’approvazione del Piano. E’ impossibile però non sottolineare alcuni elementi di criticità di tale documento visto che le misure in esso contenute avranno un notevole impatto sulle imprese agricole. Secondo Coldiretti, anzitutto, il Piano pone come obiettivo esclusivo quello della riduzione dell’uso dei fitofarmaci forzando l’interpretazione dell’art. 1 della direttiva 2009/128/CE che pone come obiettivo quello di realizzare un uso sostenibile dei fitofarmaci riducendone i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull'ambiente e promuovendo l'uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi. In sostanza, per il Ministero dell’Ambiente la riduzione del rischio significa esclusivamente riduzione dell’uso dei fitofarmaci senza considerare le misure di mitigazione che si possono applicare nell’impiego di tali prodotti. Questa impostazione restrittiva non tiene conto che l’Italia deve difendere un patrimonio enogastronomico di altissima qualità per il quale si richiedono standard di produzione quantitativi oltre che qualitativi che possono essere pregiudicati tale impostazione. In secondo luogo, risulta del tutto assente qualsiasi previsione di bilancio relativa agli impegni che le Amministrazioni regionali debbono realizzare per poter allestire un sistema sicuramente complesso quale quello della difesa fitosanitaria a bassi apporto di prodotti chimici. Manca, inoltre, la valutazione degli oneri economici che competono alle imprese ai fini dell’adesione agli stessi sistemi di difesa integrata obbligatori a partire dal 2014 determinando anche una evidente sovrapposizione con le azioni già intraprese a livello regionale con il rischio di creare una concorrenza delle misure con incertezza operativa nella fase di collocamento dei prodotti sul mercato. Il terzo rilievo riguarda i tempi di entrata in vigore delle prescrizioni a partire dal novembre del 2013 che rispetto ai tempi di adozione del Piano dovrebbero essere prorogati a vantaggio delle imprese. Rispetto agli obblighi di formazione di cui sono destinatarie le imprese agricole, esiste una complementarietà tra gli obblighi derivanti dalla legislazione in materia di fitofarmaci e quelli relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel Piano manca un’indicazione in merito alla necessità di stabilire un coordinamento dei momenti formativi suggerendo, ad esempio, alle Regioni di evitare la duplicazione delle iniziative, al fine di evitare sprechi di risorse e moltiplicare il tempo che il lavoratore agricolo, sia esso autonomo o dipendente, è tenuto a dedicare a questo tema. Nell’ambito del sistema di formazione obbligatorio occorre prevedere un’ equiparazione all’attività di consulenza dei tecnici che già prestano la propria attività di assistenza tecnica presso le strutture riconducibili alle Organizzazioni Professionali Agricole con esonero da adempimenti ed abilitazioni per l’esercizio della suddetta consulenza. Inoltre, il Piano non prevede alcun coinvolgimento delle organizzazioni agricole nelle attività di formazione ignorando la grande esperienza accumulata in tutti in questi anni dalle nostre strutture in tale settore. Il documento richiederebbe, inoltre, una netta semplificazione delle attrezzature da sottoporre al controllo rinviando l’elencazione ad un successivo decreto ministeriale sentite le organizzazioni stesse così da limitare la previsione iniziale alle sole attrezzature capaci di produrre un maggiore impatto. Ai fini delle misure per l’attuazione delle misure sulla tutela dell’ambiente acquatico siamo di fronte ad un quadro precauzionale non supportato da alcuna evidenza tecnica e scientifica. Un conto è, infatti, predisporre misure più dettagliate nel caso di riscontrate esigenze di tutela altro è, diversamente, il caso di un intervento preventivo di limitazione d’uso dei prodotti fitosanitari, anche in ambiti vastissimi, si consideri il caso delle risaie, senza che sia riscontrato alcun effettivo rischio grave. Anche in questa materia sarebbe importante poter prevedere delle eventuali ulteriori misure a carico delle imprese agricole, con la diversa opportunità di tradurle in sostegni legati ai Piani di Sviluppo Rurale. Sembra, invece, che il risultato sia quello di allargare l’ambito dei vincoli di condizionalità anche in assenza di una logica e puntuale necessità come significativamente evidenzia la raccomandazione di costituire fasce vegetate non trattate lungo i corpi idrici di almeno 5 metri dalla sponda. In merito, infine, alla difesa integrata obbligatoria l’obiettivo del Piano non può essere solo quello di indurre l’agricoltore ad adottare i prodotti meno tossici per la salute umana e l’ambiente ma soprattutto quello di salvaguardare le colture da patologie che compromettono l’esito della produzione finale ed i requisiti di sicurezza alimentare del prodotto agricolo. In sostanza, il Piano, non tiene conto di tutto il percorso tecnico e legislativo già compiuto dall’agricoltura italiana negli ultimi 20 anni che ha portato ad una decisa riduzione in termini quantitativi dell’uso di fitofarmaci ed ad un loro corretto uso visto che secondo gli ultimi dati del Ministero della salute il 99.7% dei campioni di ortofrutta analizzati nel 2011 presenta o zero residui di antiparassitari o residui inferiori ai limiti dilegge ma impone ulteriori oneri che graveranno sulle imprese in termini economici e burocratici