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venerdì 31 agosto 2012

LAVORO, CONFAGRICOLTURA: “AGRICOLTURA STRATEGICA ANCHE PER L’OCCUPAZIONE”

Fonte: Confagricoltura

 “Mentre in Italia si registra la disoccupazione più alta degli ultimi 15 anni, in particolare quella giovanile, che sfiora il 34%, l‘agricoltura tiene e registra una sensibile crescita degli occupati: +10,1% i lavoratori dipendenti e +2,9 gli autonomi”. Lo mette in evidenza Confagricoltura, commentando i dati Istat sull’occupazione relativi al II trimestre 2012. Arriva quindi dall’Istituto di ricerca la migliore conferma dell’importanza strategica del settore dal punto di vista economico, sociale ed occupazionale. “Nonostante questo ruolo attivo – rimarca l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - l’agricoltura non ha ancora ottenuto l’attenzione politica che merita”. L’incremento dell’occupazione del settore dimostra che l’agricoltura non fornisce soltanto possibilità di lavoro temporanee, ma anche concrete opportunità di crescita professionale. “L’occupazione in agricoltura potrà incrementarsi ancora di più – conclude Confagricoltura - a patto che vengano promosse adeguate misure per ridurre il costo del lavoro e semplificare gli adempimenti burocratici”.

COLDIRETTI: SABATO E DOMENICA CON I SAPORI DELLA FILIERA AGRICOLA A LIDO DEGLI ESTENSI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Sabato 1 Domenica 2 settembre ritorna con “Sapori tra Terra e Mare” l’incontro con i prodotti della filiera agricola proposti sul principale Lido della costa comacchiese.

Due giorni dedicati ai prodotti della filiera agricola italiana, con aziende del nostro territorio e graditi “ospiti” di altre regioni per completare la gamma dei prodotti made in Italy che arrivano direttamente dalle aziende agricole ai banchi di vendita nel mercato di Sapori tra Terra e Mare 2012, l’iniziativa congiunta di Coldiretti Campagna Amica e Consorzio Lido degli Estensi, che saluta la stagione estiva. Saranno presenti produttori ferraresi con i nostri prodotti tipici (dalla frutta e verdura, al vino DOC, al riso, ai salumi, all’aglio di Voghiera), ma anche particolari come le mozzarelle ed i formaggi di bufala, confetture e composte, miele, piante, e di altre province con i loro prodotti aziendali di qualità (parmigiano reggiano, formaggi pecorini, olio, pollame) rappresentando il made in Italy tipico di questo scorcio di stagione in cui l’estate sta per cedere il passo all’autunno, ma che ancora vede opportunità per una sosta gustosa nella nostra area costiera. La mostra mercato dei produttori di Campagna Amica si svolgerà nel tratto di Viale delle Querce a lido degli Estensi dove già si tiene ogni mercoledì il mercato degli agricoltori di Coldiretti, e che continua anche per il mese di settembre, nei pressi di Porta Ravenna, a partire dalle 17 di sabato 1 settembre sino alle 22, e poi riprendere domenica 2 settembre, dalle 10 alle 20. Sabato alle 18 è prevista l’inaugurazione ufficiale del mercato 2012, con la presenza del presidente provinciale di Coldiretti, Mauro Tonello, del sindaco di Comacchio Marco Fabbri, dell’Assessore al turismo della provincia di Ferrara Davide Bellotti, di dirigenti del consorzio Lido Estensi e di Coldiretti Ferrara. Nello stand di Coldiretti nei due giorni sarà possibile acquistare patate offerte dai produttori per raccogliere fondi per i comuni terremotati in aggiunta a quanto fatto nelle scorse settimane con diverse altre iniziative. Sempre presso lo stand Coldiretti, domenica 2 settembre, alle 17 “Giochi in fattoria”, dedicati ai più piccoli che vorranno cimentarsi in quiz e giochi sui prodotti agricoli.

INFLAZIONE, CONFAGRICOLTURA: “PRODOTTI ALIMENTARI IN CONTROTENDENZA, -2,1% I PREZZI DELLA FRUTTA FRESCA.”

Fonte: Confagricoltura

“Ad agosto, mentre l’indice generale dei prezzi al consumo aumenta dello 0,4% rispetto a luglio (+3,2 su base annua), quello dei prodotti alimentari è di segno negativo (-0,1%). Se però gli alimentari lavorati crescono dello 0,1%, i prodotti agricoli diminuiscono dello 0,3%.” Lo sottolinea Confagricoltura commentando i datiprovvisori sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat. “La diminuzione su base mensile – evidenza l’organizzazione agricola – è imputabile in particolare, al ribasso dei prezzi della frutta fresca (-2,1%), dei vegetali freschi (-0,4%).” “L’agricoltura – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - continua a dare un contributo al contenimento dell’inflazione, ma è in grandissima difficoltà per gli aumenti dei costi aziendali a partire da quelli del gasolio (+17,5% su base annua secondo i dati Istat) che incide sulla produzione e sui trasporti delle merci, per i prezzi all’origine che restano non remunerativi e per il carico fiscale”.

IL MINISTRO CATANIA IN EMILIA ROMAGNA DOMENICA 2 E LUNEDÌ 3 SETTEMBRE

FONTE: MIPAAF



Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania sarà in Emilia Romagna domenica 2 e lunedì 3 settembre.
Domenica 2 alle ore 11,45 il Ministro incontrerà le rappresentanze economiche, sociali ed istituzionali agricole di Ferrara, presso il Castello Estense, per fare il punto sulla crisi idrica e sull’emergenza siccità. A margine dell’incontro il Ministro Catania incontrerà i giornalisti. Lo stesso giorno alle ore 18,00 il Ministro interverrà alla tavola rotonda “Ritorno alla terra, ritorno al futuro. Per una politica di tutela del suolo agricolo italiano” nell’ambito della Festa nazionale democratica del PD a Reggio Emilia.
Lunedì 3 il Ministro visiterà le zone colpite dal sisma e incontrerà alle ore 10,00 le rappresentanze agricole e istituzionali della zona presso Fruit Modena Group a Sorbara di Bomporto.
Di seguito il programma dettagliato degli appuntamenti:
Domenica 2 settembre 2012 – Ferrara e Reggio Emilia

Ore 11,45 – Incontro del Ministro Catania con rappresentanze economiche, sociali ed istituzionali agricole del luogo. Tema: crisi idrica e siccità - Castello Estense – Largo Castello – Ferrara

Ore 13,00 – Punto stampa del Ministro Catania

Ore 18,00 – Il Ministro Catania interviene alla tavola rotonda “Ritorno alla terra, ritorno al futuro. Per una politica di tutela del suolo agricolo italiano” – Festa nazionale democratica del PD - Area CampoVolo – via dell’Aeronautica – Reggio Emilia

Lunedì 3 settembre – Sorbara di Bomporto (MO)

Ore 09,00 – Sopralluogo alla zona colpita dal sisma - Cantina Cavicchioli (Cantine Riunite CIV) - via Canaletto, 52 - San Prospero (MO)

Ore 10,00 – Incontro del Ministro Catania con le rappresentanze agricole e istituzionali della zona presso Fruit Modena Group – via Torrazzo 2/g.

giovedì 30 agosto 2012

VENDEMMIA: SI SCOMMETTE SU SETTEMBRE. RACCOLTA ANTICIPATA E QUALITA’ OTTIMA, MA SERVE LA PIOGGIA. LE PRIME PREVISIONI DELL’OSSERVATORIO VITIVINICOLO DI CONFAGRICOLTURA.

Fonte: Confagricoltura

“Sarà molto probabilmente una vendemmia scarsa e anticipata, a causa della siccità prolungata; ma per quanto riguarda la qualità, attualmente ottima, si dovranno aspettare il mese di settembre e i primi giorni di ottobre per una conferma.” Sono queste le previsioni di Confagricoltura, sulla base di un primo esame dei dati raccolti dall’Osservatorio vitivinicolo, che conta un campione di oltre 700 aziende tra le più prestigiose nel panorama nazionale, e che nei prossimi giorni, come ogni anno, fornirà un dettagliato resoconto dell’andamento della vendemmia 2012. “Ci attendiamo una diminuzione delle rese dal 10 al 20 per cento. Particolarmente evidente in Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Se il caldo degli ultimi mesi, però, dovesse protrarsi anche in settembre il calo potrebbe essere maggiore; se viceversa le condizioni climatiche saranno favorevoli potremmo recuperare margini produttivi.” “Anche per quanto riguarda la qualità – continua Confagricoltura – il prossimo mese sarà determinante. Attualmente l’uva è sana e se arriveranno le tanto auspicate piogge potremmo confermare una produzione ottima.”

SICCITÀ, 1 MILIARDO DI DANNI ALL'AGRICOLTURA EMILIANO-ROMAGNOLA. I RISULTATI DELLA RILEVAZIONE COMPIUTA DALLE SINGOLE PROVINCE. RABBONI: UN DANNO INSOSTENIBILE PER MOLTE IMPRESE E PER L'INTERO SETTORE. CHIEDIAMO UN SOSTEGNO TEMPESTIVO E ADEGUATO DAL GOVERNO.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Bologna - Ammonta a oltre 1 miliardo di euro, pari a una perdita di oltre il 35% dell’intera produzione, la stima dei danni che la siccità ha provocato all’agricoltura emiliano-romagnola. Il dato emerge da una rilevazione realizzata dalle singole Province, secondo la quale i comparti più colpiti, con perdite superiori al 50 %, sono quelli del mais da granella, delle foraggere e delle piante industriali (pomodoro da industria, barbabietole, girasole), ma con perdite rilevanti anche per ortofrutta e viticoltura. “Si tratta per il momento solo di una stima – commenta l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – ma la dimensione del danno è comunque senza precedenti. Un danno insostenibile per tantissime imprese e, per il settore, una battuta d'arresto difficilmente recuperabile nel breve periodo, con conseguenze negative sull'agroindustria regionale, sull'indotto e sull'intera economia emiliano-romagnola. Per queste ragioni chiediamo al Governo un intervento di sostegno tempestivo ed adeguato.” “Non possiamo assolutamente considerare adeguato ad esempio – aggiunge l’assessore emiliano-romagnolo - l'indennizzo di 2,5 milioni di euro, pari al 3,7% degli oltre 70 milioni di danni rilevati, riconosciuto recentemente dal Fondo di Solidarietà Nazionale alle strutture agricole della Romagna danneggiate dal “nevone” del febbraio scorso. Questa volta non possiamo accontentarci di indennizzi poco più che simbolici". Ma non solo. La grave siccità di questa estate deve diventare l’occasione, secondo Rabboni, per affrontare - Governo e Regioni insieme - le due grandi debolezze che amplificano i danni del cambiamento climatico in atto: l'eccessiva onerosità delle assicurazioni che ne ostacola la diffusione tra gli agricoltori e l'insufficiente sviluppo nei territori e nelle imprese agricole delle possibilità di irrigazione strutturale. Su quest’ultimo aspetto in Emilia-Romagna gli interventi in corso sono diversi: dalla realizzazione di invasi interaziendali con risorse del Psr, al riutilizzo delle ex cave, ai progetti di sviluppo e modernizzazione della rete che porteranno nuova irrigazione su 23.000 ettari del distretto del Canale Emiliano-Romagnolo, alla ristrutturazione di una parte di impianti ferraresi ed emiliani per ridurne le perdite, alla diffusione di "irrinet" sistema per ottimizzare l'irrigazione. “Anche su questo - sottolinea Rabboni - chiediamo al Governo di sostenere il superamento delle criticità con decisioni e risorse, a partire dal finanziamento di un nuovo blocco di progetti irrigui elaborati dai nostri Consorzi di Bonifica, l'adeguamento della normativa sulle acque reflue per un loro impiego irriguo, l'uso irriguo ed equo delle acque già stoccate negli invasi esistenti e un costo accessibile per le assicurazioni antisiccita'”

COLDIRETTI: IL MALTEMPO IN ARRIVO NON SERVIRA’ A SALVARE LE COLTURE. PERSO 1 MLD DI EURO IN ITALIA

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Secondo le stime di Coldiretti in Italia questa anomala estate di caldo e siccità ha provocato danni per circa 1 mld di euro che non potranno essere recuperati con l’arrivo previsto delle piogge nei prossimi giorni. Timori per ulteriori danni dai temporali e dal dilavamento dei terreni.

Il maltempo con la pioggia arriva troppo tardi per salvare le coltivazioni nei campi dove si contano perdite per un miliardo di euro dovute al caldo e alla siccità estiva piu’ grave da quasi dieci anni che ha bruciato dal 30 per cento dei raccolti nazionali di mais fino al 40 per cento di quelli di soia, ma forti riduzioni sono previste per la barbabietola da zucchero e per il girasole (-20 per cento), senza dimenticare il calo del 10 per cento nella produzione di latte dovuto allo stress da afa delle mucche. Nella nostra provincia i danni sono particolarmente rilevanti, con punte del 90-100% per il mais che non è stato possibile irrigare e di oltre il 50% per la soia, senza dimenticare la frutta autunnale, ridotta in quantità e pezzatura. E’ quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti in occasione dell’arrivo di Poppea, la prima perturbazione a carattere autunnale con piogge e temporali che colpira' il centro nord fino alla Campania. Le precipitazioni in questa fase - sottolinea la Coldiretti - sono importanti per spegnere gli incendi e ripristinare le scorte idriche nei terreni, negli invasi, nei laghi e nei fiumi a secco in vista delle prossime semine e per salvare alcune colture in campo ma in generale arrivano troppo tardi e rischiano peraltro di aggravare i danni soprattutto se accompagnate da grandine, come previsto. Se la pioggia è intensa i terreni secchi - precisa la Coldiretti la Coldiretti - non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con il pericolo di frane e smottamenti mentre la grandine provoca danni irreparabili alle colture in campo come le uve pronte per la vendemmia. Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici nei confronti dei quali occorre intervenire con interventi finanziari per affrontare l’emergenza ma anche con misure strutturali con le opere - conclude la Coldiretti - per la conservazione della acqua con il necessario potenziamento degli invasi per l’avvenuta modifica della distribuzione della pioggia. Un pensiero espresso da Coldiretti non solo in questi giorni ma ormai da parecchio tempo, anche con iniziative pubbliche, tra le quali ricordiamo il convegno “Si vive d’acqua: agricoltura, sicurezza del territorio e società”, svolto nell’ormai lontano settembre 2006, nel corso del quale si erano già prefigurate molte delle problematiche che nel corso degli anni aziende agricole e comuni cittadini hanno dovuto affrontare, certamente aggravata in questo biennio 2011-2012 da una scarsità di precipitazioni eccezionale e da alte temperature che hanno pesantemente influenzato da un lato le falde, ormai allo stremo, e dall’altro il ciclo vegetativo delle piante, incapaci di assorbire l’acqua che nonostante le difficoltà non è quasi mai mancata nei canali. E’ quindi improcrastinabile, a fronte degli ormai evidenti mutamenti climatici, approcciare in modo serio e concreto le misure strutturali che possano contribuire a gestire meglio e correttamente la “risorsa” acqua, indispensabile per tutti quanti, aziende agricole, cittadini, ambiente, territorio.

COLDIRETTI: CON CAMPAGNA AMICA UNA DOMENICA PEDALANDO TRA ARTI E ORTI ALLA SCOPERTA DELLE PERE DI FERRARA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Domenica 2 settembre alle 10,30 nuovo appuntamento con la ciclopasseggiata alla scoperta dei luoghi di Ferrara con degustazione in fattoria. Sotto i riflettori le pere con sosta gustosa all’azienda Castellina.

Il nuovo appuntamento del primo week-end di settembre di “Benvenuti a Ferrara, Terra delle Biciclette”, il cartellone di ciclo-eventi promosso da Casoa Fenailp Tour e BiciDeltaPo con il patrocinio dei Comuni di Ferrara, Bondeno e Ro ed il supporto di Carisbo-Intesa SanPaolo, propone un appuntamento tematico per chi ama la bicicletta ed i buoni prodotti della nostra terra. Con ritrovo e partenza alle 10,30 di domenica 2 settembre, in concomitanza con il Mercato Contadino di Ferrara e la collaborazione di Campagna Amica Coldiretti, per “Pedalando fra Arti & Orti”, la ciclopasseggiata guidata – nove chilometri complessivi e circa due ore e mezza di durata – ci porterà alla scoperta dell’arte e dei luoghi rurali di Ferrara, e delle produzioni ortofrutticole più tipiche e stagionali del nostro territorio che, in questo mese, è dedicato a uno dei più gustosi e caratteristici frutti ‘made in Fe’: la pera. Nel corso della ciclopasseggiata, oltre a scoprire angoli nascosti della città di Ferrara e della sua storia con la collaborazione di una guida turistica, sarà possibile raggiungere il punto vendita di Campagna Amica nei pressi del Parco Urbano Bacchelli, qualche pedalata fuori le mura, e qui degustare un assaggio di prodotti a base di pera, uno dei prodotti più tipici del territorio ferrarese, dove vengono coltivate le principali varietà che si fregiano anche del marchio comunitario IGP, e che rappresentano una delle principali colture del ferrarese. Largo dunque a confetture, succhi, crostate e altre specialità per apprezzare al meglio la sosta in una vera e propria azienda agricola (La Castellina), dove si coltivano prodotti agricoli che si trovano anche nel punto vendita, arricchito dalle produzioni dei soci della cooperativa Orto Amico, e di altre aziende agricole. Il programma completo dei ‘cicloeventi’, che proseguono fino al 4 novembre, si può consultare e scaricare dal sito www.bicideltapo.it. Le ciclopasseggiate si svolgono qualunque sia il numero di partecipanti. La prenotazione, seppur non obbligatoria, è comunque gradita (tel. 0532 742661 oppure info@bicideltapo.it) Costo, con bici propria (per singola ciclopasseggiata): adulti 8 euro. Ragazzi 11/16 anni, soci Fenalca/Fenailp e Coldiretti, correntisti Intesa-Sanpaolo Carisbo, ospiti di strutture ricettive aderenti al circuito BiciDeltaPo: 6 euro. Gratis per bambini caricati su seggiolino. Offerta Speciale Famiglia (due adulti + due ragazzi 11/16 anni, con bici proprie): 20 euro – pagamento in loco. Eventuale noleggio biciclette (da richiedere a info@bicideltapo.it): citybike adulto 7 euro; bicibimbo 6 euro; seggiolino 5 euro. In caso di maltempo la ciclopasseggiata non si svolge, ma sarà possibile partecipare ad un tour guidato di due ore, a piedi, nel centro della città di Ferrara.

A FERRARA IN UN ANNO AUMENTI DI 8 MILIONI DI EURO IN PIU’ SUI COSTI DI PRODUZIONE SOLO PER IL GASOLIO AGRICOLO

Fonte: Confagricoltura Ferrara

“In un anno il settore agricolo ferrarese ha speso 8 milioni di euro in più solo per il gasolio agricolo”. Lo evidenzia Confagricoltura Ferrara, rimarcando i seri problemi che la continua escalation dei prezzi dei carburanti sta creando alle imprese agricole, in un momento di particolari difficoltà. “Da agosto 2011 ad agosto 2012 – sottolinea Nicola Gherardi, Presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli ferraresi- il prezzo medio del gasolio agricolo è passato da 0,852 a 1,004 euro al litro, con un aumento pari al 17,8%. Considerato che i consumi in provincia di Ferrara si attestano in oltre 52 milioni di litri l’anno, questo significa un esborso aggiuntivo di oltre 8 milioni di euro, solo per questo prodotto, fondamentale per lo svolgimento di tutte le attività, dall’ortofloricoltura, alla zootecnica, alla lavorazione dei terreni ed all’irrigazione, operazioni diventate più impegnative a causa della siccità di questi ultimi mesi”. “In questi giorni è arrivata una nuova raffica di rincari che aggrava una situazione già oggettivamente insostenibile per le aziende agricole e che pone seriamente a rischio coltivazioni e allevamenti. Non dimentichiamoci poi – prosegue il Presidente di Confagricoltura Ferrara – che gli agricoltori sono anche consumatori e subiscono gli aumenti sia sui bilanci aziendali sia su quelli familiari. Inoltre, questi aumenti potrebbero essere presi a giustificazione di nuovi rialzi dei prezzi al consumo, dal momento che il 90 per cento dei prodotti agroalimentari viaggia su strada”. “Sono quindi indispensabili – conclude Nicola Gherardi - iniziative concrete per frenare questa continua escalation di prezzi, che impedisce qualsiasi programmazione e che incide pesantemente sui costi di produzione già particolarmente alti a causa del caldo e della siccità prolungata. La prima di queste è l’azzeramento delle accise”.

Gli equini all'asta non andranno al macello, Rabboni risponde all'Enpa: "Il bando li destina espressamente ad allevatori professionisti"

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

“I 19 equini provenienti dal centro ippico di Ferrara non andranno al macello”. E’ secca la risposta dell’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni alla lettera con cui l’Enpa denuncia la “condanna a morte” dei 19 animali.
Il bando predisposto a seguito della chiusura del centro, spiega l’assessore, è finalizzato a collocare i 14 cavalli e i due asini presso allevamenti in attività, dove continueranno a svolgere la loro funzione di stalloni riproduttori. Il bando, infatti, (destinato appunto solo ad allevatori professionali) esclude espressamente altri soggetti imprenditoriali eventualmente interessati all’acquisto.
Inoltre, l’importo posto a base dell’asta è per i singoli animali superiore al valore di mercato del cavallo da carne destinato alla macellazione. “Non ci sarebbe dunque nemmeno una convenienza economica ad acquistarli per quel fine” ribadisce Rabboni.
Infine, la classificazione “DPA” (destinati alla produzione di alimenti): “Con quella sigla convenzionale – conclude l’assessore - si testimonia al potenziale acquirente che l’animale non ha subìto un trattamento farmacologico, come succede per quelli sportivi, ed è in buono stato di salute”.

mercoledì 29 agosto 2012

PREZZI DELLE COMMODITIES, NESSUNA DECISIONE AL VERTICE DEL G20. GUIDI (CONFAGRICOLTURA): AVREMMO PREFERITO MAGGIORE DETERMINAZIONE.

Fonte: Confagricoltura

 “La situazione dei prezzi del mais e della soia è preoccupante, ma non mette in pericolo la sicurezza alimentare mondiale”. Questo il commento dei partecipanti alla videoconferenza tenutasi il 27 agosto scorso sotto la presidenza messicana del G20 per esaminare l’andamento dei mercati e dei raccolti delle più importanti commodities agricole. Ne da notizia Confagricoltura, ricordando che la consultazione si è svolta tra la Francia, in quanto presidente di turno dell’AMIS (Agricultural Market Information System), e gli Stati Uniti, coinvolgendo nel dibattito numerose agenzie intergovernative tra cui la FAO e l’OCSE. La stabilità dei prezzi del riso e il livello più che normale delle scorte di frumento, secondo la valutazione finale dei partecipanti, rendono meno preoccupanti le prospettive di approvvigionamento alimentare, soprattutto nelle aree più povere e più popolate del mondo. Più difficili, sottolinea Confagricoltura, le prospettive per la produzione di carne e latte, sulle quali pesano sia le forti perdite dei raccolti di mais e soia, causate dalla siccità e dalle ondate di calore negli Stati Uniti e nell’Europa sud-orientale - Italia compresa - sia la conseguente fiammata dei prezzi, giunti ormai ai massimi storici. Se ne riparlerà a fine settembre – probabilmente a Roma - in occasione della riunione in cui la presidenza dell’AMIS verrà assunta dagli Stati Uniti, avendo a disposizione i dati più aggiornati sulle produzioni e i consumi di cereali e soia che saranno pubblicati nel rapporto USDA - WASDE del prossimo 12 settembre. “Avremmo preferito maggiore determinazione da parte del G20 - commenta il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - a fine settembre la trebbiatura sarà conclusa e sapremo esattamente quanto mais e soia saranno andati persi in Italia, ma siamo convinti che sarà una debacle economica sia per gli agricoltori, sia per gli allevatori”. Da una parte le perdite di reddito degli agricoltori, a causa del clima “africano” di questa estate, sono previste nell’ordine del 30-40% con punte del 50%, dall’altra i prezzi delle materie prime per l’alimentazione del bestiame hanno ormai doppiato le medie degli ultimi 10 anni comportando un consistente aggravio di costi per le aziende zootecniche, che si coniuga con la riduzione dei prezzi dei prodotti. Per Confagricoltura si tratta di una situazione insostenibile per tutto il settore agroalimentare, già provato dalla riduzione dei consumi e dalla crescita dei costi, conseguenti alla crisi economica generale, che richiede misure straordinarie ed urgenti a livello nazionale ed europeo.

POSTICIPO STAGIONE VENATORIA, RABBONI: "GLI EFFETTI DELLA SICCITÀ MERITANO GRANDE ATTENZIONE E LA REGIONE HA CHIESTO ALLE PROVINCE DI VALUTARE LE SINGOLE SITUAZIONI PER DECIDERE LE EVENTUALI E MOTIVATE RESTRIZIONI". LA LEGGE REGIONALE PREVEDE GIÀ LA POSSIBILITÀ DI GESTIRE IN MODO ADEGUATO SIMILI CRITICITÀ.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Bologna – “Comprendo le preoccupazioni del mondo ambientalista. Gli effetti sulla fauna selvatica della prolungata siccità e degli incendi che hanno interessato alcune aree del nostro territorio meritano certamente una grande attenzione. La Regione ha già incaricato le Province, che hanno la competenza in materia, di fare una puntuale verifica delle criticità presenti territorio per territorio ed adottare, se ne sussistono le ragioni, gli eventuali provvedimenti restrittivi. Le norme attualmente in vigore in Emilia-Romagna consentano di gestire in modo adeguato le criticità che si stanno determinando”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni sulla richiesta avanzata da alcune associazioni ambientaliste di posticipare l’apertura della stagione venatoria a causa del prolungato periodo di siccità. In Emilia-Romagna i problemi per la fauna selvatica si presentano soprattutto nelle aree appenniniche. Nelle zone di pianura infatti la maggior parte dei canali di bonifica e di irrigazione, compresi quelli del reticolo secondario, presentano ancora riserve idriche e questo permette alla fauna selvatica di abbeverarsi senza alcuna difficoltà. “In Emilia-Romagna le Province possono vietare o ridurre la caccia a determinate specie, in tutto il territorio o in parte di esso, per periodi stabiliti, a fronte di particolari condizioni ambientali, stagionali, climatiche, così come per malattie o altre calamità. L’esperienza maturata nel corso degli anni, ad esempio in occasione delle eccezionali nevicate che hanno caratterizzato i mesi di gennaio e febbraio – sottolinea Rabboni - ha dimostrato la sostanziale validità di questo impianto che intendiamo riconfermare. Le Province, alle quali abbiamo già inoltrato la recentissima circolare dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) circa le limitazioni dell’attività venatoria in relazione alla situazione climatica esistente, dispongono di tutti gli strumenti necessari per valutare la situazione reale a livello territoriale ed attuare le conseguenti misure restrittive”.

VINO, CATANIA: IMPORTANTI LE NOVITA’ CONTENUTE NEL NUOVO DECRETO SULL’ETICHETTATURA E PRESENTAZIONE DEI VINI DOP E IGP

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “Le novità contenute nel nuovo decreto sull’etichettatura e presentazione dei vini DOP e IGP e altri prodotti vitivinicoli, sono, ancora una volta, una dimostrazione del lavoro attento e continuo che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali svolge nei riguardi dei produttori, degli operatori e di tutti gli attori della filiera vitivinicola. L’adozione delle disposizioni normative, volte a tutelare le nostre produzioni, è una misura indispensabile per proteggere le nostre eccellenze nel modo adeguato”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, commenta la pubblicazione sulla G.U. di ieri, martedì 28 agosto 2012, del Decreto del 13 agosto 2012, che entra in vigore oggi mercoledì 29 agosto, recante le disposizioni nazionali attuative del Regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del regolamento applicativo (CE) n. 607/2009 della Commissione e del decreto legislativo n. 61/2010, per quanto concerne le DOP, le IGP, le menzioni tradizionali, l’etichettatura e la presentazione di determinati prodotti del settore vitivinicolo. Attraverso un’importante opera di semplificazione e ricodificazione delle preesistenti norme nazionali, si costituisce il testo unico delle disposizioni nazionali in materia di “etichettatura e presentazione dei vini DOP e IGP e altri prodotti vitivinicoli”, tenendo altresì conto degli aggiornamenti apportati dal quadro di riferimento normativo e nazionale.

I punti essenziali riguardano:

 - la ricodificazione che apporta una notevole semplificazione normativa e nel contempo elimina alcuni vincoli dichiarativi a carico dei produttori connessi all’etichettatura e presentazione;
- le norme sui recipienti e tappature dei vini DOCG, DOC e IGT, pur salvaguardando l’immagine delle produzioni più qualificate (DOCG), vengono eliminati alcuni vincoli troppo restrittivi in materia di confezionamento, che ormai non sono più in linea con le esigenze dei principali mercati di esportazione, segnatamente dei vini DOC.

In tale contesto, oltre ad aggiornare le disposizioni sui contenitori alternativi al vetro per i vini DOC (introdotti nei disciplinari di alcune DOC ai sensi dell’apposito decreto del 2008), vengono introdotte misure di liberalizzazione intese a consentire l’uso delle varie tappature ammesse dalla vigente normativa comunitaria, tra cui il tappo a vite, che risulta assai richiesto sia dai mercati esteri che nazionali. Resta comunque fatto salvo l’uso del tradizionale del tappo di sughero per le produzioni maggiormente qualificate, conformemente alle disposizioni degli specifici disciplinari di produzione.

IL MINISTRO MARIO CATANIA IN CASTELLO ESTENSE DOMENICA 2 SETTEMBRE PER TOCCARE CON MANO IL PROBLEMA DELLA SICCITÀ NELL’AGRICOLTURA FERRARESE

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Domenica 2 settembre nella tarda mattinata il ministro Mario Catania sarà in Castello Estense. Invitato dalla senatrice Maria Teresa Bertuzzi e dall’amministrazione provinciale, il titolare del Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, toccherà con mano i problemi della siccità che da mesi sta colpendo duramente le campagne ferraresi. L’incontro si svolgerà nella sala del Consiglio provinciale davanti al plenum della Consulta territoriale per i problemi agricoli. “Un problema che da tempo stiamo sollevando a gran voce e che stiamo seguendo con preoccupazione quello della siccità nell’agricoltura ferrarese – dice l’assessore provinciale Calderoni – con perdite dei raccolti in media del 40% e con un danno economico valutato sui 260 milioni di euro. C’è quindi la necessità urgente di intervenire con strumenti straordinari – continua - perché è a rischio la tenuta stessa delle imprese agricole del territorio”. “Il 2 agosto – continua la senatrice Maria Teresa Bertuzzi, anch’essa presente all’incontro di domenica con il ministro - ho presentato una risoluzione, approvata all'unanimità dalla commissione Agricoltura del Senato, che chiedeva al Governo di intervenire nelle aree più colpite da una siccità come non si era mai vista, i cui effetti sono apparsi da subito drammatici”. La prima azione sollecitata nel testo è stata la delimitazione immediata delle aree colpite, come è stato fatto nella provincia di Ferrara. “Abbiamo poi chiesto – prosegue la parlamentare ferrarese - di aumentare la dotazione del Fondo di Solidarietà nazionale con risorse adeguate, per far fronte alle perdite subite dalle imprese, con la riduzione anche dei contributi previdenziali”. “Non è piaggeria. Il nostro territorio – conferma - è messo realmente a dura prova in questi mesi e per questo ho ritenuto importante, insieme con la Provincia, che il ministro Catania prendesse visione delle nostre campagne e potesse sentire direttamente la voce delle istituzioni locali e dei rappresentanti economici e sociali, anche per capire quali possono essere le azioni che il Governo è in grado di mettere in campo. Il rapporto fra cittadini e imprese colpite – conclude - deve essere ancora più stretto in momenti come questo”.

martedì 28 agosto 2012

COLDIRETTI: CON RECORD PREZZO BENZINA, SI RISCHIA EFFETTO VALANGA SU 88% DELLA SPESA

Fonte: Coldiretti Ferrara

Caro benzina non solo per gli automobilisti, a rischio aumento tutto ciò che viaggia su strada, oltre che il costo di produzione in agricoltura e nella pesca.

Il record del prezzo del pieno di benzina ha un effetto valanga sulla spesa delle famiglie in un Paese come l’Italia dove l’88 per cento delle merci viaggia su strada. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che il rincaro dei carburanti sommato all’aumento complessivo dei costi energetici per le bollette di luce e gas favorisce la ripresa dell’inflazione e mette a rischio la ripresa dell’economia. Il caro benzina colpisce gli alimentari con ogni pasto che - sottolinea la Coldiretti - percorre in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole. A subire gli effetti del caro carburanti sono - continua la Coldiretti - anche le imprese agricole che in questo momento consumano grandi quantità di gasolio per garantire l’irrigazione nei campi per salvare le coltivazioni agricole dal caldo e dalla siccità ed il settore della pesca, che dopo la fine del fermo pesca nell’alto Adriatico sta riprendendo l’attività in mare. L’aumento dei costi energetici colpisce in realtà - continua la Coldiretti - l'intero sistema agroalimentare, produzione, trasformazione e distribuzione, dove si stima che i costi di trasporto e della logistica siano circa un terzo del totale. Fare il pieno dell’automobile alle famiglie ora costa di piu’ che fare la spesa settimanale. Secondo le elaborazioni della Coldiretti fare il pieno in una automobile con un serbatoio di 60 litri è arrivato a costare 120 euro, un importo superiore ai 111 euro che mediamente le famiglie italiane spendono ogni settimana per fare la spesa, secondo l’Istat. D’altra parte con il nuovo record un litro di benzina viene a costare - conclude la Coldiretti - come un chilo di pesche ma il prezzo ha superato del 40 per cento il chilo di pasta e del 50 per cento il un litro di latte. Un rapporto di cambio che - conclude la Coldiretti - non è eticamente ed economicamente sostenibile e che mette a rischio la ripresa del paese.

BENZINA, CONFAGRICOLTURA: “LISTINI DEI CARBURANTI IMPAZZITI. IMPOSSIBILE FARE PREVISIONI NEI BILANCI AZIENDALI.”

Fonte: Confagricoltura

 “Con il nuovo record del prezzo della benzina salito alla media di 1.928 euro/litro, con punte di 2,019 euro/litro in alcune regioni, i contraccolpi sui bilanci delle aziende agricole diventano insostenibili”. Così Confagricoltura denuncia le enormi difficoltà che i continui e imprevedibili aumenti dei carburanti stanno provocando nelle campagne. “Il settore primario ha bisogno di oltre 2 milioni di tonnellate di gasolio all’anno – rileva Confagricoltura – non solo per le attività che necessitano di riscaldamento nei periodi invernali, come l’ortoflorovivaismo, ma anche per gli allevamenti, la piscicoltura e, più in generale per l’irrigazione e le lavorazioni meccaniche, diventate più impegnative a causa della siccità degli ultimi mesi. “Non dimentichiamoci poi - sottolinea l’Organizzazione agricola – che gli agricoltori sono anche consumatori e subiscono gli aumenti sia sui bilanci aziendali, sia su quelli familiari. Inoltre, questi aumenti potrebbero essere presi a giustificazione di nuovi rialzi dei prezzi al consumo, dal momento che il 90 per cento dei prodotti agroalimentari viaggia su strada.” “Sono quindi indispensabili – conclude Confagricoltura - iniziative concrete per frenare questa continua escalation di prezzi, che impedisce qualsiasi programmazione e che incide pesantemente sui costi di produzione già particolarmente alti a causa del caldo e della siccità prolungata.”

lunedì 27 agosto 2012

CONSORZIO DI BONIFICA PIANURA DI FERRARA: RIAPRE L’UFFICIO CATASTO IN VIA BORGO DEI LEONI N. 28

Fonte: Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

A partire da lunedì 3 Settembre l’Ufficio Catasto ritornerà nella propria sede di via Borgo dei Leoni n. 28. L’ufficio era stato temporaneamente trasferito presso la sede consortile di via Mentana, in attesa dei lavori di messa in sicurezza della torretta del Palazzo Naselli Crispi, danneggiata dal terremoto del mese di maggio. Gli orari di apertura al pubblico sono dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 12,00 – numero verde 800698859 - email:catasto@bonificaferrara.it

PAOLA PEDRONI CONFERMATA VICE PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA DONNA EMILIA ROMAGNA



FONTE: Confagricoltura

Nel corso dell’ultima riunione svoltasi a Bologna presso la sede di Confagricoltura Emilia Romagna, Confagricoltura Donna Emilia-Romagna ha formalmente eletto i propri vertici confermando gli incarichi assegnati a marzo 2011 quando era stato firmato il primo atto costitutivo. Presidente dell’Associazione regionale è dunque la parmense Marina Di Muzio, già eletta Presidente di Confagricoltura Donna anche a livello nazionale.
“Vogliamo che il lavoro della nostra Associazione possa contribuire a ridare l’importanza che spetta all’Agricoltura come attività economica primaria ed al contempo alle Donne che vi lavorano – ha affermato Di Muzio.  Per la buona riuscita delle nostre iniziative puntiamo sul lavoro di squadra e sul territorio”.
Alla Vice Presidenza è stata confermata la ferrarese Paola Pedroni. “L’Associazione – ha evidenziato - sostiene la diretta partecipazione delle donne associate all’attività sindacale; favorisce lo scambio d’informazioni, conoscenze ed esperienze; promuove iniziative d’informazione e formazione professionale; assiste e fornisce consulenza alle imprenditrici e alle future imprenditrici per partecipare a bandi e progetti pubblici; promuove le produzioni tipiche e la valorizzazione dei prodotti agro-alimentari del territorio. Associarsi è il primo passo per dare importanza alle aziende agricole gestite da donne e alle donne nelle aziende agricole”.
“Da settembre – prosegue Paola Pedroni – riprenderemo il nostro impegno su tutti i tavoli istituzionali. Tra i primi obiettivi a livello regionale vorremmo una maggior operatività del Tavolo di Imprenditoria Femminile presso l'Assessorato Regionale Agricoltura. In particolare, chiediamo l’attivazione di azioni specifiche soprattutto riguardo alla situazione post-terremoto nelle aziende agricole condotte da donne. Vogliamo che la nostra associazione diventi la voce e l’ambito d’espressione delle propositive idee delle imprenditrici agricole di Confagricoltura. Per questo stiamo lavorando ad un progetto che porteremo alla prossima riunione del Consiglio nazionale ed intendiamo mettere a breve in cantiere un evento, che si terrà ad ottobre, sul tema "agricoltura e dieta mediterranea".

giovedì 23 agosto 2012

PREZZI, IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA SCRIVE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO MONTI ED AL MINISTRO CATANIA IN VISTA DEL VERTICE G20 DEDICATO ALL'EMERGENZA MONDIALE PER I RACCOLTI AGRICOLI

Fonte: Confagricoltura

L’aumento dei prezzi delle materie prime agricole sul mercato globale preoccupa vivamente il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Mario Monti ed al ministro Mario Catania, in vista della conference call del G20 dedicato all'emergenza mondiale per i raccolti della prossima settimana. I “rimbalzi” dei prezzi di zucchero e cereali in particolare – ha documentato il presidente di Confagricoltura - hanno già determinato a luglio un aumento del 6% del “Food Price Index” della FAO rispetto al mese precedente e l’andamento climatico negativo in molte aree del globo sta pregiudicando ulteriormente i raccolti di alcune commodity strategiche facendo temere ulteriori rialzi. Sempre a luglio il rialzo del prezzo mondiale dei cereali è stato del 17% su base mensile. Confagricoltura ha stimato che ogni aumento di un dollaro Usa delle quotazioni cerealicole determini un maggior costo di 235 milioni di euro in più sugli scambi mondiali annui, di cui 107 milioni per il solo frumento. Con il balzo in avanti delle quotazioni internazionali tra giugno e agosto (grosso modo 75 dollari Usa sulla piazza statunitense) gli scambi a livello mondiale di frumento aumenterebbero in valore di oltre 8 miliardi di euro su base annua. “Si registra uno squilibrio delle quotazioni che ad avviso di Confagricoltura, come d’altronde ritengono anche i principali osservatori, non giova ai mercati e mette a rischio, con l’alta volatilità, la redditività delle imprese agricole – ha osservato Guidi -. Il tutto anche con possibili conseguenze a medio termine sul carovita e sulla fiducia dei consumatori, già provati dalle recenti tensioni inflazionistiche. Una situazione che potrebbe aggravarsi, visto che i rincari delle materie prime agricole si riflettono inesorabilmente sui prezzi finali dei beni alimentari acquistati dalle famiglie italiane. Si può stimare che ogni punto percentuale di aumento dei prezzi dei beni alimentari determini un maggior costo di oltre 2 miliardi di euro tra consumi domestici ed extradomestici”. “Si tratta di una tematica estremamente delicata – ha proseguito il presidente nella lettera inviata al premier - tanto più perché tutti questi fenomeni intervengono in una difficile congiuntura, e con riflessi internazionali che vanno guidati da una governance globale sulla strada degli sforzi avviati in ambito G20 a partire dalle conclusioni del Vertice di Cannes dello scorso anno. La conferenze call della prossima settimana sotto la presidenza messicana del G20 è un appuntamento fondamentale che dimostra quanto si sia già fatto con le iniziative di ‘allerta rapido’, di monitoraggio dei mercati e di sorveglianza sulle condizioni del cambiamento climatico”. Quel che resta ancora da fare è – ad avviso del presidente di Confagricoltura – un indirizzo politico condiviso ed applicato dai ‘grandi della Terra’ che consenta di superare le difficoltà dei mercati. “Si deve insistere in particolare per: migliorare la produzione e la produttività agricola; promuovere gli investimenti e l’innovazione in agricoltura; adottare strumenti di politica agricola che migliorino l’ambiente in cui operano le imprese e limitino i contraccolpi negativi delle instabilità di mercato ad esempio con misure di sostegno al reddito contro cicliche, con forme agevolate di assicurazione contro il calo dei redditi agricoli o con interventi che limitino le conseguenze negative a carico dei soggetti più deboli nelle filiere produttive”. “Quelli indicati – ha proseguito Guidi – sono tutti percorsi sui quali l’Unione Europea si è già esercitata ma che devono ispirare decisamente di più le linee di intervento di Bruxelles ed anche quelle di una politica agricola nazionale che oggi è mancata su questi temi della necessaria incisività e delle giuste motivazioni. Quando non ha addirittura preferito per scelta una visione meno attenta alla capacità produttiva, all’auto-approvvigionamento agricolo nazionale, agli investimenti ed all’innovazione. I fatti di questi giorni ci dicono che occorre altro per rilanciare il settore agricolo a livello globale e per vincere la sfida di garantire una quantità di cibo sufficiente e stabile, in termini di quantità ma anche di prezzi, per tutti”. Guidi ha quindi ricordato al prof. Monti come la Fnsea (la rappresentanza delle imprese agricole francesi, in vista del prossimo appuntamento di fine mese) ha chiesto al presidente Hollande un “patto di stabilità” per i prezzi agricoli. “Confagricoltura – ha detto il suo presidente - sente di condividere l’istanza degli agricoltori francesi e chiede al Governo ed alle istituzioni italiane tutte di sostenerla in ambito G20 perché il settore agricolo è parte essenziale dell’economia e perché le tensioni registrate ultimamente potrebbero essere fortemente destabilizzanti per l’economia del nostro Paese”. “Vanno evitati ulteriori contraccolpi e fiammate speculative che aggraverebbero la già delicata situazione. Una serie di misure è possibile, a patto di condividere tutti gli obiettivi di un’agricoltura moderna ed efficiente – ha concluso il presidente di Confagricoltura - . E’ questo il nostro auspicio e confido che sia anche quello del nostro Esecutivo, a partire dalla discussione che partirà con la conference call della prossima settimana ed alla quale siamo certi l’Italia non mancherà di apportare il suo contributo”.

Per maggiori dati:
www.agrestetv.it/documenti/dati_confagricoltura.doc

ULTIME SETTIMANE PER IL CONCORSO FOTOGRAFICO “LA FERRARA AGRICOLA NELL’OBIETTIVO”

Fonte: Confagricoltura Ferrara

Confagricoltura Ferrara ricorda che scade lunedì 10 settembre il termine per la presentazione delle opere partecipanti al concorso Fotografico promosso da Confagricoltura Ferrara sul tema “La Ferrara agricola nell’obiettivo”, inserito nell’ambito delle manifestazioni promosse in occasione della XXIX Settimana Estense. Il concorso, a titolo gratuito, è aperto a tutti ed ogni autore può partecipare con un numero massimo di cinque opere a colori e cinque in bianco e nero. Le stampe dovranno essere di formato massimo 20x30, inserite in un cartoncino con formato massimo 30x40 e dovranno essere inviate o consegnate a mano alla sede dell’Organizzazione agricola ferrarese, Via Bologna 637/b Chiesuol del Fosso. Il primo premio è di euro 260 più la coppa, al secondo classificato euro 155 più la targa ed al terzo euro 105 e sarà consegnato in occasione della Assemblea dei Delegati di fine novembre. Le opere vincitrici e quelle menzionate da un’apposita giuria saranno in visione presso l’Agriturismo “Due Laghi del Verginese” a Gambulaga dal 22 settembre al 6 gennaio 2012.

SICCITA’, GUIDI (CONFAGRICOLTURA) SCRIVE AL MINISTRO CATANIA: “ZOOTECNIA IN GINOCCHIO PER GLI ALTI COSTI DI ENERGIA E ALIMENTAZIONE. LA DRASTICA RIDUZIONE DEI RACCOLTI MONDIALI E DEGLI STOCK HA PORTATO AD AUMENTI RECORD PER MAIS E SOIA”

Fonte: Confagricoltura

 “Tra i molti i danni, diretti ed indiretti, provocati o aggravati dalla siccità non vanno dimenticati quelli che sta sopportando la zootecnia”. Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi che ha scritto una lettera al ministro per le Politiche agricole Mario Catania sollecitando la riapertura di uno o più “tavoli di confronto” tra i componenti delle varie filiere zootecniche “per affrontare la difficile situazione di mercato e definire un’intesa che salvaguardi le produzioni nazionali”. Ad avviso di Guidi si è delineato un quadro economico insopportabile per le aziende zootecniche che si aggrava giorno dopo giorno, nel silenzio e nel disinteresse complessivo verso la loro situazione. “Strette nella morsa dell’aumento dei prezzi delle principali materie prime, del costo del petrolio e dei suoi derivati e della riduzione dei prezzi dei prodotti, le imprese zootecniche italiane sono ormai allo stremo. Rischiamo di perdere un tessuto produttivo vitale e fondamentale per il made in Italy agroalimentare”. A causa della siccità, la peggiore degli ultimi 55 anni che sta danneggiando le colture cerealicole del Midwest degli Stati Uniti ma anche altri grandi paesi produttori come la Russia oltre che flagellando le campagne italiane, si prevede – ha ricordato il presidente di Confagricoltura - una drastica riduzione delle produzioni cerealicole che determinerà una flessione degli stock mondiali in particolare di mais (-8%, scendendo a quota 123 milioni di tonnellate) e soia (-4%, attestandosi a poco più di 53 milioni di tonn) ed avrà ripercussioni negative durature su mercati e approvvigionamenti. “I prezzi dei cereali sono alle stelle con aumenti record insostenibili”. Ha concluso il presidente di Confagricoltura Guidi: “Salvaguardare la vitalità delle imprese zootecniche, messa in discussione da eventi eccezionali e straordinari, deve rappresentare, soprattutto in questa fase difficile dell’economia, una priorità sia per il nostro Governo che per l’Unione Europea”.

DOMANDA DI SGRAVIO RIGUARDANTE LE IMPOSTE SUI REDDITI DOMENICALI ED AGRARI PER DANNI PROVOCATI DA EVENTI NATURALI

Fonte: Provincia di Ferrara

La Provincia di Ferrara, Settore Ambiente e Agricoltura ricorda a tutti gli agricoltori che possono presentare domanda di sgravio per l'anno 2012 e riguardante le imposte sui redditi domenicali ed agrari per danni provocati da eventi naturali, come gli sbalzi termici e la siccità. La domanda può essere presentata dalle aziende che stimano danni superiori al 30 % rispetto alla produzione lorda vendibile aziendale Il modulo per la domanda, disponibile presso le Associazioni di categoria, va presentato immediatamente perché si è già sotto raccolta dei prodotti presenti in azienda: bisogna inviarne due copie per Raccomandata A.R. oppure portarle a mano (in questo caso è consigliabile averne una 3°copia per la ricevuta di consegna) all’Agenzia del Territorio, in viale Cavour 73, più una copia per conoscenza alla Provincia di Ferrara (anche in questo caso è meglio compilarne una copia in più per eventuale ricevuta), Settore Ambiente e Agricoltura, viale Cavour 143.

mercoledì 22 agosto 2012

LEGAMBIENTE TURISMO SEGNALA A FERRARA L’AGRITURISMO “ALLA CASELLA”

FONTE: AGRITURIST Legambiente Turismo, al termine dei controlli estivi 2012, ha selezionato sul territorio italiano 32 strutture turistiche che a parere dell’Associazione si sono segnalate per avere onorato gli impegni obbligatori concordati ed in più indotto innovazioni significative nell’uso razionale delle risorse naturali, nella tutela dell’ambiente, nell’impegno sociale e con interventi nel campo del risparmio e delle energie rinnovabili. In quest’ultimo ambito Legambiente Turismo ha segnalato, in provincia di Ferrara, l’agriturismo Alla Casella, associato ad Agriturist Ferrara, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 19,9 Kw.

E' l'edizione 2012 della Fiera di Argenta


Fonte: Ufficio Stampa Fiera di Argenta 2012


Tradizione e innovazione, locale e globale, antichi sapori e
 nuove tecnologie. Con gli Ecomusei italiani (e non solo) al centro di una
grande vetrina, tra cultura, tradizioni, arte e gusto

Ha il sapore della tradizione. Con la campionaria regionale che torna ad occupare gli spazi delle scuole, per il graditissimo ritorno dei settori merceologici che ne hanno accompagnato la “storia” (abbigliamento, impiantistica, complementi d’arredo) e che mancavano già da un po' di anni. Con i suoi ingredienti storici, quelli della festa - dalla musica ai fuochi, dai mercatini ai giochi al luna-park - e quelli più propriamente da gustare, tra i ristoranti allestiti per l'occasione dalle associazioni, gli spazi e i momenti di degustazione, le proposte regionali del ricchissimo settore eno-gastronomico. Ma ha anche il gusto (e la spinta) dell'innovazione. Con le nuove tecnologie a caratterizzarne la piazza (che diventa spazio wi-fi permanente, accessibile gratuitamente a tutti). E, in particolare, con le tematiche che saranno al centro dei momenti di incontro e confronto, primo tra tutti quello organizzato insieme a Unindustria e Camera di Commercio - non a caso, proprio nel pomeriggio della giornata inaugurale - per parlare dei valori e delle opportunità dell'internazionalizzazione. Così come sui temi dell'energia e dell'eco-sostenibilità. Quindi, per guardare al futuro. La piazza del Mercato si trasforma nella vetrina delle eccellenze italiane, tra arte e artigianato, cultura e sapori, e conferma Argenta, nei giorni della Fiera, capitale nazionale degli Ecomusei. All'insegna di “Arti, sapori e prodotti di mondi locali”, ecco degustazioni, laboratori e punti vendita, incontri, proposte turistiche che arrivano da Trentino, Friuli, Sardegna, Casentino, Orvietano, oltre che, naturalmente, dall'Emilia e dalla Romagna, ma anche da Slovenia, con l’Ente turistico, e Croazia, con l’Ecomuseo Casa “Batana” di Rovigno. Ogni sera la degustazione di prodotti autentici dei saperi locali tra le due sponde dell’Adriatico, con la possibilità di acquistare prodotti di qualità, il cui sapere viene mostrato e animato sul luogo dagli abitanti e artigiani d’origine. Accanto, come lo scorso anno,“Oro d'Argenta”, protagonisti gli operatori della filiera tutta argentana del Grano Biologico e di Qualità Controllata, con interessanti momenti dimostrativi.

Eccoli, gli ingredienti principali della Fiera di Argenta edizione numero 55, in programma da venerdì 7 a lunedì 10 settembre. A cornice dei settori espositivi (che su 40mila mq, tra spazi all'aperto e al coperto, ospiteranno oltre 300 operatori), numerosi eventi sportivi e proposte di escursione per i visitatori, che avranno così l'occasione per scoprire anche le attrazioni naturalistiche del territorio.

Mentre il programma completo è in via di perfezionamento (da quest'anno c'è anche il sito ufficiale www.fieradiargenta.it, con profilo facebook a supporto, per conoscere tutti gli aggiornamenti e per interagire con l'organizzazione e tra partecipanti) sono invece già fissate le date degli spettacoli principali, che avranno la cornice di piazza Garibaldi come teatro. Sul grande palcoscenico della Fiera saranno protagonisti quest'anno Cristina D'Avena e Gemboy (venerdì 7); il ritmo dei Joe Di Brutto (sabato 8), Zen Garden con l'eccezionale tributo agli U2 (domenica 9, dopo l'estrazione della classica tombola preserale - in palio  6 mila euro); infine, direttamente da Zelig, per la serata conclusiva di lunedì 11, la scatenata comicità dei Mancio e Stigma (gli Emo), Giorgio Verducci e Rocco il Gigolò, prima del grande spettacolo pirotecnico.

Stand aperti tutti i giorni ad ingresso gratuito dalle 17 alle 24 (domenica dalle ore 10), così come le mostre d’arte (al Convento dei Cappuccini è in programma “Fra terra e acqua”, con una quarantina di dipinti a olio di Gianni Vallieri), le aree attrezzate e i ristoranti. Per informazioni: 0532.330220-221 – fiera@comune.argenta.fe.it.

martedì 21 agosto 2012

SICCITÀ, CATANIA: EMERGENZA IMPONE UNA STRATEGIA SUL LUNGO PERIODO CHE TUTELI E VALORIZZI RISORSE IDRICHE NAZIONALI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “La drammaticità della situazione a cui ciclicamente è sottoposto il nostro territorio dalla siccità, che in questi giorni colpisce severamente alcune delle nostre più importanti regioni agricole, impone una riflessione che vada oltre l'emergenza, per la quale gli uffici del Ministero sono comunque mobilitati. Il tema dell'acqua è sempre più chiaramente una delle questioni centrali per il futuro economico e per lo sviluppo sostenibile del nostro Paese. Finora, per fronteggiare l’emergenza, abbiamo deciso di accelerare le procedure per dichiarare lo stato di calamità naturale e abbiamo avviato l’iter per ottenere dalla Commissione europea l’autorizzazione all’erogazione degli anticipi Pac 2012 a partire dal prossimo 16 ottobre, accorciando di circa 50 giorni i tempi previsti dalle scadenze comunitarie, in modo da garantire ai nostri agricoltori un sostegno in una fase di difficoltà produttiva. Per affrontare in modo sistematico la questione convocherò al più presto una riunione con gli assessori regionali all’Agricoltura con i quali esaminerò non solo i provvedimenti necessari sul breve periodo, ma anche una strategia nazionale per l’acqua”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, sul problema della siccità, annunciando la convocazione di un incontro con gli assessori regionali all’Agricoltura.

SICCITÀ - RABBONI CHIEDE UN INCONTRO URGENTE AL MINISTRO: "RICONOSCIMENTO DELL'EVENTO ECCEZIONALE E MISURE IMMEDIATE PER LE AZIENDE DANNEGGIATE, MA ANCHE UN PIANO NAZIONALE DI MEDIO-LUNGO PERIODO."

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

INVASI INTERAZIENDALI PER RENDERE LA DISPONIBILITÀ DI ACQUA INDIPENDENTE DALL'ANDAMENTO METEOROLOGICO.

Bologna - Un incontro urgente con il Ministro delle politiche agricole e le altre Regioni colpite dalla siccità, per definire misure straordinarie di sostegno alle imprese danneggiate, ma anche per mettere a punto un Piano nazionale in risposta al cambiamento climatico in atto. E’ quanto chiede l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. “Abbiamo già avviato le procedure per la dichiarazione dell’eccezionalità dell’evento, una strada da preferire, a nostro parere, al riconoscimento della stato di calamità, che in base alla nuove disposizioni comporterebbe automaticamente l’aumento delle accise nel territorio regionale. La dichiarazione di evento eccezionale permetterà di mettere in campo da subito un pacchetto di misure importanti a favore delle imprese colpite. Tuttavia occorre anche andare oltre l’emergenza. Per questo chiederò al Ministro anche un Piano nazionale per affrontare un problema che appare ormai strutturale”. Per Rabboni la soluzione di fondo non può che essere una: “rendere la disponibilità di acqua per l’irrigazione indipendente dall’andamento meteorologico, creando una rete di piccoli e medi invasi in cui stoccarla nei momenti di maggiore abbondanza. Come Regione Emilia-Romagna ci stiamo già muovendo in questa direzione. Dopo i sette invasi interaziendali finanziati a luglio, usciremo nelle prossime settimane con un nuovo bando per 10 milioni di euro. Il nostro obiettivo è di destinare a questo scopo anche le cave in cui è terminata l’attività estrattiva”.  
Cosa prevede la dichiarazione di evento eccezionale
La dichiarazione di evento eccezionale, che deve essere accompagnata dal riconoscimento dell’inadeguata copertura delle assicurazioni stipulate da parte delle aziende a fronte dei danni subiti, permetterà di ottenere la compensazione di una parte del prodotto perduto grazie al Fondo di solidarietà nazionale, l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e fiscali per gli imprenditori e loro dipendenti, il trattamento di integrazione salariale per i lavoratori agricoli, l’anticipazione a ottobre del 50% del premio PAC spettante. Questi interventi potranno affiancare gli impegni già assunti dalla Regione Emilia-Romagna per il raddoppio della fornitura di carburante agevolato da utilizzare per le operazioni irrigue e per la realizzazione dei nuovi invasi irrigui interaziendali.  
Il punto sulla situazione meteo climatica: da lunedì 27 una perturbazione poi ancora sole
Fra lunedì 27 agosto e domenica 2 settembre una perturbazione di origine atlantica porterà un po’ di refrigerio anche nelle campagne, con precipitazioni a prevalente carattere temporalesco e temperature in diminuzione. Poi il sole tornerà a prevalere almeno fino a domenica 16 settembre. Le previsioni fornite da Arpa Emilia-Romagna confermano dunque un quadro di sostanziale stabilità meteorologica, mentre sono ormai tre mesi che in Emilia-Romagna, in particolare nel settore centro – orientale, non si verificano piogge significative e l’umidità dei terreni risulta in progressivo peggioramento. La portata del fiume Po, nonostante le immissioni dai laghi prealpini e le precipitazioni che hanno interessato l’arco alpino, si sta riducendo mentre quelle dei fiumi appenninici sono ormai prossime o al disotto del deflusso minimo vitale. Un quadro particolarmente pesante dunque, che sta avendo gravi ripercussioni sulle principali colture. La diminuzione delle rese è generalizzata, con perdite fino al 100% del raccolto e valori medi dal - 50 al -70% per le imprese prive di impianti di irrigazione.
Il fabbisogno irriguo: ancora significativo solo per la frutta
Secondo i dati del Consorzio per il Canale emiliano-romagnolo, la disponibilità di acqua per l’irrigazione, tranne singoli situazioni quale quella del fiume Trebbia, continua ad essere adeguata a corrispondere ai fabbisogni minimi delle aziende agricole dotate di impianti di irrigazione permanente. Anche se ormai le necessità irrigue sono in fase calante, dal momento che molte colture stanno concludendo il loro ciclo vegetativo (mais da granella, barbabietola da zucchero, patata e cipolla sono già state raccolte), tuttavia non bisogna abbassare la guardia. In particolare susino, melo, pero ed actinidia avranno bisogno, in assenza di precipitazioni significative, di apporti irrigui ancora per altri 40 – 60 giorni. Diversa la situazione delle pesche: circa il 75 - 80% sono state raccolte ed entro una ventina di giorni si prevede di sospendere definitivamente l’irrigazione. Ancora 15 giorni di interventi irrigui per il pomodoro da industria, che al 40% è stato raccolto mentre per un altro 20% è scattata la fase di sospensione dell’irrigazione precedente la raccolta. Infine le “code” produttive di melone e cocomero (raccolto il 70% del totale) richiederanno altri 20 giorni di irrigazione.

lunedì 20 agosto 2012

PAC: la Commissione lancia una gara d’appalto per studiare il futuro del settore caseario

FONTE: Commissione europea - Rappresentanza in Italia La Commissione europea ha lanciato una gara d’appalto per prevedere gli sviluppi del settore caseario, in particolare l’evoluzione del mercato quando verrà meno l’attuale sistema basato sulle quote di produzione (2015). Lo scopo del progetto è raccogliere i pareri di esperti indipendenti di indubbia fama sulla base dei quali tentare di prevedere tendenze, fattori chiave, prospettive e sfide che interesseranno il settore nell’UE quando nel 2015 sarà abolito il regime delle quote del latte. L’analisi dovrà incentrarsi su due temi principali: a) l’equilibrio del mercato e la competitività nel settore in Europa e b) la produzione sostenibile di latte nell'UE, tenendo conto della dimensione territoriale. Il termine per l’invio delle offerte è l’8 ottobre 2012 e la Commissione prevede di aggiudicare l’appalto entro la fine del 2012. Il contraente avrà 7 mesi di tempo dalla firma del contratto per condurre lo studio. I dettagli sono disponibili all’indirizzo: http://ec.europa.eu/agriculture/calls-for-tender/2012-257989_en.htm

Iniziati con successo di pubblico incontri informativi di Questura e polizia provinciale sulla stagione venatoria

PROVINCIA DI FERRARA
 Tutto esaurito giovedì scorso al centro sociale il Melo per la prima assemblea informativa rivolta ai cacciatori dell'Ambito territoriale di caccia Fe/1. Oltre 300 i seguaci di Diana presenti per ascoltare le informazioni che l'ispettore capo della Questura di Ferrara, Edmondo Cirelli, ed il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli, insieme all'ispettore paolo Francesconi, hanno illustrato.
Non hanno voluto mancare allappuntamento il presidente dell'Atc Fe/1, Gianluigi Zucchi ed anche le doppiette provenienti dal Veneto e dalla Toscana, a dimostrazione delleco oltre i confini locali dell'iniziativa.
Tante le informazioni distribuite per un calendario venatorio regionale che ha rivoluzionato, in senso restrittivo, le modalità di caccia e le quantità di selvaggina migratoria che si possono prelevare. Durante le serata sono state illustrate le modalità duso del tesserino di caccia controllata, le principali norme dei calendari venatori provinciali e regionali e quelle deontologiche del cacciatore, oltre alle modalità di porto, trasporto e detenzione delle armi. Liniziativa informativa commenta il comandante della Polizia provinciale Castagnoli è lunico esempio a livello nazionale di collaborazione istituzionale per informare i cacciatori ed è la dimostrazione di come una proficua sinergia fra diverse forze di polizia, nazionali e locali, possa contribuire a mettere il cacciatore nella condizione di operare informato, e in una situazione di assoluta sicurezza e rispetto delle norme.
La serata è stata supportata da immagini che hanno reso più chiara lesposizione. Il secondo  appuntamento è stato lunedì sera 20 agosto alle 21 nella sala sopra il centro anziani di via Alberelli a Renazzo di Cento.

sabato 18 agosto 2012

COLDIRETTI: CON “LUCIFERO” MEGLIO VARIARE L’ALIMENTAZIONE, MENO CAFFE’ E PIU’ FRUTTA

Fonte: Coldiretti Ferrara

 Con il clima bollente cambia la spesa degli italiani, con incremento dell’acquisto di frutta di stagione. Le tecniche per difendersi dall’afa e dormire durante la notte.

Il clima bollente ha cambiato la spesa degli italiani con un calo negli acquisti di caffè, cioccolato e salatini ed un aumento medio stimato del 10 per cento degli acquisti di frutta rispetto allo scorso anno, che ha riguardato tutte le principali varietà, dalle pesche alle susine fino ai cocomeri. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che a salire sono anche i consumi di gelato e di acqua minerale in una estate in cui il mese di luglio si è chiuso con 1,94 gradi in piu’ rispetto alla media classificandosi al sesto posto tra i piu’ caldi da oltre due secoli mentre quello di giugno con +2,6 gradi si era classificato al terzo posto. Con l’arrivo di Lucifero salgono a sette le ondate di calore che hanno attraversato il paese alterando la natura con - sottolinea la Coldiretti - oltre un miliardo di danni alle coltivazioni per la siccita' ma anche modificando i comportamenti degli italiani. Dai supermercati alle bancarelle nei mercati e nelle botteghe di campagna amica ma anche nei chioschi attrezzati si assiste ad un aumento consistente della domanda di frutta e verdura, con almeno 20 milioni di italiani che - stima la Coldiretti - la stanno consumando sia a pranzo che a cena. Mangiare frutta e verdura - continua la Coldiretti - è la miglior difesa nei confronti dell’afa, l’eccessiva sudorazione e il rischio di colpi di calore perché sono prodotti rinfrescanti e ricchi di vitamine e sali minerali, indispensabili per non affaticare troppo l'organismo. A beneficiare del caldo sono stati anche i consumi di gelato con una spesa stimata pari a 2,5 miliardi nel 2012 in cui si registra anche una crescita della richiesta dei gusti alla frutta tra i circa 600 disponibili. Cambiare l’alimentazione è un ottimo modo per difendersi dal caldo che durante la notte tiene svegli circa dodici milioni di italiani che soffrono di insonnia. Cibi come pane, pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, cipolla, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte fresco caldo e frutta dolce come pesche e nettarine possono venire in soccorso per superare le notti di passione. Sono invece gli alimenti conditi con molto pepe e sale, ma anche con curry, paprika in abbondanza ed anche patatine in sacchetto, salatini, alimenti in scatola e minestre con dado da cucina – continua la Coldiretti - i veri nemici del riposo che le alte temperature rendono più difficile. Attenzione però anche a caffè e superalcolici che spesso accompagnano le serate in compagnia nei luoghi di vacanza ed anche agli alimenti in scatola che garantiscono praticità ai turisti che non vogliono perdere tempo nella preparazione dei cibi ma che - precisa la Coldiretti - sono considerati a "rischio" per chi vuole trascorrere tranquillamente la notte nelle braccia di Morfeo mentre sono da privilegiare lattuga, radicchio e frutta dolce di stagione. L'attenzione all'alimentazione - conclude la Coldiretti - è particolarmente importante nei soggetti a rischio come gli anziani ed i bambini: ci si addormenta difficilmente a digiuno o comunque non sazi, ma anche nei casi di eccessi alimentari, in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti.

PERE PRECOCI E WILLIAM: SOLO LA QUALITÀ PAGA

Fonte: Ufficio Stampa Cia Ferrara  

Buoni i prezzi sul mercato di Santa Maria e Mr. Guyot con punte di 1€/kg per la varietà Carmen di alta qualità. La William parte con quotazioni buone, soprattutto per il prodotto da succo. Mancano all’appello qualità e quantità.

FERRARA – E’ terminata su tutto il territorio provinciale la raccolta delle principali varietà di pere estive precoci - Santa Maria, Carmen e Dr. Guyot - e si sta ultimando in questi giorni quella della William. Un inizio in salita per i frutticoltori ferraresi a causa dei fattori climatici che hanno penalizzato la crescita e la qualità dei prodotti. A fare il punto per la Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara sull’andamento qualitativo, quantitativo e sui prezzi delle pere precoci e della William è Vanni Branchini, produttore associato e membro della commissione tecnica della Fondazione Fll. Navarra. «Per capire cosa è successo e cosa sta succedendo in questa campagna di raccolta pere – spiega Branchini – non si può che parlare del rapporto tra andamento climatico e qualità e quindi della strettissima relazione tra qualità e prezzo pagato ai frutticoltori. Le pere precoci hanno avuto un accrescimeto, in generale, inferiore del previsto ed hanno faticato a completare il ciclo di maturazione. Questo a causa del caldo e del vento secco che ha provocato, all’inizio di luglio, un importante attacco di acari, infestanti che debilitano la foglia e determinano una minore crescita del frutto. Da segnalare – continua Branchini – anche gli attacchi di Psilla, uno dei più pericolosi fitofagi del pero - proliferato sempre a causa del caldo secco - che ha provocato quelle temute striature scure sui frutti, abbassando di molto la qualità. Ultimo, ma non meno pericoloso, danno subito dalle pere è stato certamente il Brusone fogliare che ha letteralmente disidratato la foglia. Di questo sta risentendo anche la qualità della William che si sta finendo di raccogliere proprio in questi giorni e che è molto sensibile alla manifestazione. Siccità e fisiopatie hanno dunque compromesso la quantità, con calibri inferiori alla norma e la qualità.» Tema caldo anche quello dei prezzi pagati ai pericoltori ferraresi. Anche in questo caso Branchini ha fatto il punto per la Cia di Ferrara, partendo proprio dalla William. «Partiamo dal prodotto di qualità più alta: quello con il calibro 60+ è quotato sul mercato fresco dai 42 ai 55 cent/kg mentre per il 55+ si va dai 32 ai 35 cent/kg. Prezzi buoni, ma pere con questo calibro in campagna non sono certo la maggioranza. Per la Wlliam da succo sono stati pagati, inizialmente, sui 18 cent/kg poi, a causa della scarsità di prodotto sul mercato e all’ aumento della richiesta, le quotazioni sono salite ad una cifra, buona, di 21 cent/kg. Discorso a parte va fatto per la pera William da sciroppo – che si raccoglie con un calibro di 58+ - quotata dai 25 ai 30 cent/kg, con una media di 27 cent. Per quello che riguarda i prezzi delle pere precoci – continua il frutticoltore della Cia di Ferrara – sono alti solo per prodotti di buona e ottima qualità. I frutticoltori, e non sono pochi, che hanno conferito prodotti con pezzature sotto la media non sono dunque riusciti a spuntare quotazioni soddisfacenti. I prezzi medi netti della Santa Maria si aggirano sui 45-60 cent/kg per un calibro 55+ e 60-70 cent/kg per il 60+. Per la Dr.Guyot sono pagati, invece, sempre di media, 45-50 cent/kg per il calibro 60+ e 40-45 cent/kg per il 55+. Un discorso a parte – spiega Branchini – va certamente fatto per la Carmen. Una varietà molto cercata, molto considerata e davvero ben prezzata. Per un prodotto di alta qualità si sono toccate punte di 1€/kg con una media che è comunque rimasta sui 70-80 cent/kg. Prezzo ottimo ma pagato solo per un prodotto con una sfaccettatura molto ampia e accesa di rosso, che in questa annata non si è riusciti a ottenere facilmente. Per ottenere una Carmen perfetta – ha concluso Branchini - occorrerebbero, infatti, notti fresche e rugiada mattutina che sono mancate in fase di maturazione a causa delle temperature calde anche di notte e l’assenza di umidità mattutina.»

venerdì 17 agosto 2012

PER LA REGISTRAZIONE DELLE VARIETÀ DI SEMENTI TRADIZIONALI/ANTICHE 150 GIORNI E COSTO ZERO

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

In riferimento ad alcune notizie comparse sulla stampa in questi giorni, relative alla sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 12 luglio sulla controversia tra l'associazione Kokopelli e la ditta sementiera Graines Baumaux SAS, che ha sancito il divieto di commercializzare sementi di varietà tradizionali che non siano iscritte nel catalogo ufficiale europeo, si precisa quanto segue. Il disposto della Corte di giustizia Ue conferma l’obbligo d’iscrizione ufficiale di una varietà prima della sua commercializzazione. L’obbligo di iscrizione al registro ufficiale comunitario rappresenta un elemento di garanzia fondamentale, sia per i produttori agricoli che per i consumatori, in quanto un’autorità pubblica garantisce le caratteristiche delle varietà iscritte. Nel nostro Paese, le modalità di iscrizione delle varietà tradizionali/antiche sono stabilite dal decreto legislativo del 30 dicembre 2010, n. 267, con cui è stata recepita la direttiva 2009/145/CE. L'ammissione di queste varietà nei registri nazionali - che comporta automaticamente l’iscrizione nel catalogo ufficiale europeo - non è soggetta ad una procedura particolarmente complessa. Sono sufficienti infatti una descrizione della varietà, i risultati degli esami disponibili, le conoscenze acquisite con l'esperienza pratica durante la coltivazione, la riproduzione e l'impiego e la bibliografia storica. Inoltre si precisa che non è previsto alcun costo di registrazione. L’iscrizione al Registro nazionale delle varietà tradizionali avviene per iniziativa del Ministero, delle Regioni o su richiesta di enti pubblici, istituzioni scientifiche, organizzazioni, associazioni, nonché di singoli cittadini e aziende, previo parere favorevole della Regione o della Provincia autonoma competente per territorio. Non è dunque corretto sostenere che la sentenza in questione della Corte di giustizia Ue limiti la possibilità di commercializzazione e quindi di coltivazione di varietà tradizionali/antiche. Così come non è corretto affermare che si debbano sostenere alti costi per ottenere la registrazione di tali varietà nel catalogo comunitario e che occorrano lunghi tempi di attesa per la registrazione. A questo proposito, si ricorda che l'esame della domanda d'iscrizione delle varietà tradizionali/antiche al registro nazionale è effettuato dalle Regioni o dalle Province autonome competenti per territorio e il parere è formulato entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta. L'ammissione delle varietà tradizionali al Registro Nazionale è effettuata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con un provvedimento che deve essere adottato entro 60 giorni dal ricevimento del parere espresso dalle Regioni o dalle Province autonome competenti per territorio.

COLDIRETTI: UNA DOMENICA TRA BICI E SAPORI CON CAMPAGNA AMICA NELLA TERRA DELLE BICICLETTE E DEI GUSTI ESTIVI

Fonte: Coldiretti Ferrara

 Doppio appuntamento con le “cicloscampagnate” alla scoperta dei sapori e dei luoghi di produzione delle “perle del ferrarese” , domenica 19 agosto, al mattino a Ferrara ed al pomeriggio a Jolanda, per conoscere cocomero e riso del delta del Po.

Domenica mattina, appuntamento alle 10 in piazza del Municipio a Ferrara, per inforcare la bici prima che arrivi il picco del caldo, e poter fare un giro guidato tra palazzi, monumenti e strade storiche di Ferrara, per puntare poi alla frescura degli alberi delle mura e dei cocomeri offerti da Giovanni dalle Molle nell’azienda agricola Terraviva Bio, oasi di campagna in piena città, con ingresso in via delle erbe. E’ il nuovo evento di “Pedalando tra Arti e Orti”, che vede di nuovo in azione chi vuole abbinare l’occasione di conoscere la città ed i suoi affascinanti aspetti storici, alcuni sicuramente curiosi e poco conosciuti, così come poco conosciuta è la presenza di un’azienda agricola all’interno della cinta delle mura, dove si coltivano frutta ed ortaggi e dove è possibile sostare per una pausa ritemprante, acquistando prodotti freschi e trasformati biologici nel fornito chiosco e godere del fresco dell’ombra di alberature rigogliose. Spostandosi nella “bassa”, con partenza alle 18 dalla piazza del Municipio, in occasione del primo fine settimana della Sagra del Riso di Jolanda, si potrà partecipare alla cicloscampagnata del riso, un percorso di circa 20 km, che si svilupperà tra le strade della capitale del riso ferrarese sino alla frazione Le Contane, sino a raggiungere il punto più basso d’Italia, con oltre 4 metri sotto il livello del mare alla corte Magoghe. Assaggio per tutti i partecipanti di piatti a base di riso nelle tre tappe gustose (dagli arancini, al risotto, all’insalata di riso), una pedalata tranquilla tra le campagne dove nasce il riso del delta del Po, e ritorno in sagra. La partecipazione è possibile con bici propria. Per informazioni e prenotazioni per Arti e Orti: 0532/742661 (info@bicideltapo.it); per la CicloScampagnata del Riso del Delta 345 5684017.

giovedì 16 agosto 2012

17° EDIZIONE DELLE GIORNATE DEL RISO DI JOLANDA DI SAVOIA

Fonte: Redazione di Agreste

COLDIRETTI: CON “CALIGOLA” COLPO DI GRAZIA ALLE COLTURE. DANNI PER 1 MLD DI EURO, E’ STATO DI CALAMITA’ NEI CAMPI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

La nuova ondata di caldo tropicale che nei prossimi giorni arriverà sull’Italia sarà il colpo di grazia alle colture ed agli allevamenti. Molte regioni hanno già chiesto lo stato di calamità naturale ed anche l’Emilia-Romagna si appresta a farlo. Ingenti i danni anche nel ferrarese.  

La prima mappa della sete e le coltivazioni colpite regione per regione

L’arrivo di Caligola rischia di dare il colpo di grazia all’agricoltura italiana con il caldo torrido e la mancanza di pioggia che hanno già provocato la più grave siccità degli ultimi dieci anni con un miliardo di danni e la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità per l’agricoltura in molte regioni. E’ quanto afferma la Coldiretti che ha elaborato la prima mappa della sete regione per regione, nel sottolineare che già si contano tagli della produzioni che a livello nazionale vanno dal -20 per cento per il pomodoro al 30 per cento per il mais fino al 40 per cento per la soia, ma forti riduzioni sono previste per la barbabietola da zucchero con quasi il dimezzamento della produzione nelle regioni del Nord e per il girasole (-20 per cento) mentre la vendemmia si preannuncia una delle piu’ contenute dell’ultimo secolo anche se di buona qualità. Ma oltre alla mancanza dell’acqua gli effetti del caldo si fanno sentire anche sulla produzione di latte. Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno con punte che arrivano anche al 50 per cento nei giorni piu’ roventi. Ma l'afa e le temperature - continua la Coldiretti - hanno tolto l'appetito anche ai maiali che stanno consumando fino al 40 per cento in meno della consueta razione giornaliera di 3,5 chili di mangime e con un conseguente, sostanziale calo dell’accrescimento. Il caldo ha pesanti effetti - continua la Coldiretti – anche sulle galline, che producono meno uova e sulle api che non riescono a prendere il polline e il nettare mettendo a rischio la produzione di miele. Le regioni piu’ colpite dalla siccità si trovano al Nord ma perdite rilevanti si sono verificate nel centro Italia e nel mezzogiorno, secondo la mappa della sete tracciata dalla Coldiretti, regione per regione. “Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici nei confronti dei quali occorre intervenire con interventi finanziari per affrontare l’emergenza ma anche con misure strutturali” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare “l’importanza delle opere infrastrutturali per la conservazione della acqua con il necessario potenziamento degli invasi per l’avvenuta modifica della distribuzione della pioggia”.  

LA MAPPA DEI DANNI PROVOCATI DAL CALDO E DALLA SICCITA’ PER REGIONE
VENETO. A causa della siccità in Veneto sono più di 350mila gli ettari in forte sofferenza, con perdite che vanno dal 20 all'80 per cento della produzione a seconda delle zone e delle colture. L'intera superficie agricola delle province di Rovigo e Venezia risulta colpita mentre in quella di Padova la perdita media per l’intera provincia è nettamente superiore al 30 per cento, con punte che arrivano anche al 100 per cento nelle zone non irrigate della Bassa Padovana con una prima stima dei danni per la provincia che si attesta sui 130 milioni di euro, senza considerare l’indotto, secondo la Coldiretti. Quello che sta vivendo il Veneto è un problema non solo ambientale – spiega Coldiretti - ma anche economico con il calo delle rese stimato in oltre 7 milioni di quintali (rispetto ai 10 preventivati) per il granoturco e la soia intorno ai 560 mila quintali (esattamente la metà delle stime iniziali). Per una regione zootecnica come il Veneto la situazione dovrebbe reggere in quanto nelle roccaforti dell’allevamento bovino, in particolare da carne (comparto a cui è indirizzato il 40% della produzione cerealicola) si collocano i comprensori irrigui dove si è salvata la produzione di silo mais attraverso l’irrigazione. Non sarà cosi per le aziende della bassa pianura che dovranno vedersela con il secco in quando non dotate di sistemi irrigui efficienti: peserà su di loro un probabile dimezzamento delle scorte - conclude Coldiretti - e quindi la necessità di procacciarsi i foraggi sul mercato con un ovvio rimbalzo sui prezzi e costi di produzione maggiori.
 PIEMONTE Le scarse precipitazioni estive stanno destando fortissime preoccupazioni tra gli imprenditori agricoli della Coldiretti piemontese. In molti alpeggi delle Province di Cuneo e Torino sono esaurite le risorse foraggere. Molti malgari sono costretti a decidere se demonticare in anticipo o acquistare e trasportare in alpe foraggio con costi elevatissimi in alcune malghe, come nel caso di Ormea (Cn), scarseggia addirittura l’acqua tant’è che questa viene rifornita con autobotti dei vigili del fuoco e della protezione civile Inoltre, la demonticazione anticipata provoca il mancato rispetto dei periodi minimi di pascolamento richiesto per accedere ai contributi comunitari PAC e PSR previsti espressamente per l’attività di alpeggio. La siccità preoccupa gli agricoltori anche a Vercelli e Biella. Caldo torrido e mancanza di acqua stanno compromettendo il raccolto di migliaia di ettari di terreno coltivato. Torna più che mai attuale il tema dell’ampliamento dell’invaso in Valsessera, ritenuto strettamente necessario da Coldiretti Vercelli e Biella. La carenza d’acqua si può colmare solo realizzando infrastrutture di contenimento dell’acqua nel periodo primaverile per cederla in estate alla pianura. E’ evidente che queste opere debbono essere realizzate a basse impatto ambientale. Per questo serve una progettualità ampia e condivisa che le istituzioni non hanno sinora saputo proporre.
LOMBARDIA. Raccolti di mais e pomodoro tagliati di oltre il 20 per cento e bolletta carburante più salata per colpa della necessità di irrigare per combattere la siccità. Per salvare campi e raccolti – spiega la Coldiretti– gli agricoltori sono costretti a usare a pieno regime le pompe per pescare l’acqua dai canali e irrigare e così il consumo di gasolio è aumentato del 30 per cento rispetto alle medie degli scorsi anni. Per questo – scrive la Coldiretti in una lettera inviata alla Provincia di Lodi - il personale degli uffici CAA (centri di assistenza agricola) delle zone più interessate dagli eventi sopra citati, provvederà ad emettere, alle aziende richiedenti, assegnazioni straordinarie di carburante agricolo al fine di non compromettere ulteriormente la produzione. Si tratta di costi in più le aziende agricole non solo sul fronte della quantità ma anche sul fronte del prezzo.
 EMILIA ROMAGNA. A soffrire sono stati soprattutto i settori del mais, del pomodoro da industria e il comparto ortofrutticolo secondo quanto emerso nel corso di una apposita riunione della consulta agricola regionale. Il lungo periodo di siccita', iniziato lo scorso novembre, combinato alla alte temperature del clima per periodi prolungati hanno compromesso una parte rilevante delle colture, soprattutto a Nord della via Emilia, in provincia di Ferrara e Bologna, con perdite fino al 100 per cento del raccolto. Nella nostra provincia tutte le colture che non hanno potuto essere irrigate e che non hanno potuto avere gli interventi di soccorso al momento giusto, hanno manifestato e stanno manifestando danni o forte sofferenza che si traduce in minori produzioni, pezzatura inferiore alla norma, maggiori costi di produzione a causa dell’uso straordinario di carburante per far funzionare le pompe per irrigare o dell’energia elettrica per gli impianti fissi, e quindi anche in presenza di prodotti comunque con buone caratteristiche organolettiche, in minor reddito. Oltre ai cereali ed in particolare al mais, spesso trinciato in campo in quanto non idoneo a nessun tipo di utilizzo, sono scarsi i raccolti di bietole, soffre il sorgo, è ridotta la pezzatura di mele e pere, la soia sta seccando, le orticole richiedono turni continui di adacquamento, e sarà problematico anche affrontare le lavorazioni del terreno per le colture del prossimo anno, di fronte a zolle indurite come macigni ed ad una falda sempre più bassa che senza regolari precipitazioni non si sta riformando.
ABRUZZO. In difficoltà sopratutto le coltivazioni del Fucino dove si registra una riduzione dei raccolti per gli ortaggi dove non è stato possibile irrigare con un calo del 30 per cento della produzione di finocchi, radicchi e carote. Tra le priorità segnalate dalla Coldiretti la necessità di ammodernare il sistema di irrigazione.
TOSCANA. 60 milioni la prima stima dei danni provocati da caldo e siccita' stilata dalla Coldiretti e l'arrivo di Caligola rischia di dare il colpo di grazia all'agricoltura toscana. Il 30 per cento del pomodoro, il 50 per cento di mais, girasoli e barbabietola sono gia' persi ma anche olio e vino stanno soffrendo. Complicata la situazione e' anche nelle stalle: nei pascoli la produzione di foraggere e' praticamente azzerata e la mancanza di foraggi freschi ha avuto inevitabili ripercussioni sulla lattazione dei bovini con lo stress che ha gia' provocato una diminuzione della produzione di latte intorno al 20 per cento, come per le uova, per non parlare dei costi per l'alimentazione. Gli allevatori sono costretti ad utilizzare le scorte invernali cosa che si traduce in un sensibile aggravio dei costi e nella necessita' di andare a reperire il fieno anche fuori dalla regione. La produzione dei celebri e apprezzati vini toscani quest’anno sarà scarsa. Nelle botti infatti finirà il 20 per cento in meno del prodotto 2011 secondo la Coldiretti che teme di veder precipitare ancora la resa delle uve se non si modificheranno le condizioni meteorologiche nei prossimi dieci giorni e ha spinto perché la Regione chiedesse lo stato di calamità naturale per gli effetti della siccità. “La qualità si preannuncia buona, in alcuni casi, superiore a quella dello scorso anno. Le uve si presentano sane, ma le foglie si stanno seccando e i frutti, a causa del caldo torrido e della mancanza di pioggia, sono piccoli e asciutti.
UMBRIA. Anche in Umbria ci potrebbero essere le condizioni per avviare le procedure per la dichiarazione dello stato di calamità naturale per il settore agricolo a causa della siccità. Infatti - afferma Coldiretti - sulla base di un primo monitoraggio a livello regionale, il persistente caldo e la prolungata siccità legata all’arrivo di ripetute ondate di calore, stanno compromettendo i futuri raccolti, non solo delle colture annuali, girasole, mais, fieno, tabacco, ma anche, addirittura, delle colture pluriennali quali, vite e olivo. Complicata - aggiunge Coldiretti - anche la situazione nelle stalle, dove lo stress per l’eccessivo caldo, sta provocando una riduzione della produzione di latte; effetti negativi si riscontrano anche sui pascoli, con ripercussione sui bovini da carne. La gravità della situazione - conclude la Coldiretti - dovrebbe far riflettere tutti sulla esigenza di dare maggiore diffusione ad altri più incisivi strumenti di intervento, quali le assicurazioni agevolate, più adeguate per fronteggiare calamità naturali come quella attuale, tenuto conto del fatto che queste sono state inserite nel pacchetto di misure studiate dalla Commissione Europea per il periodo di programmazione 2014-2020.
MOLISE. Nella regione le temperature a luglio sono state di 3 gradi superiori alla media con effetti sulle coltivazioni. In difficoltà i pascoli per la mancanza di foraggi
LAZIO. Codice rosso per l’agricoltura del Lazio dove in alcune zone come il viterbese ormai non piove da mesi e la prolungata siccità, legata all’arrivo di ripetute ondate di caldo, ha del tutto compromesso le produzioni agricole. Ad essere colpiti – sottolinea la Coldiretti - sono castagneti, noccioleti, oliveti, vigneti e ortofrutta, in pericolo ci sono anche gli allevamenti zootecnici, sia bovini che ovini, che per la mancanza di foraggio e per l’afa hanno ridotto drasticamente la produzione di latte bovino e ovino. gli effetti del caldo si fanno sentire anche sugli allevamenti avicunicoli.
MARCHE. La siccità rischia di azzerare la produzione di girasoli, mais e foraggio nella provincia di Pesaro. Le alte temperature registrate in provincia a luglio, con le massime superiori anche di 6 gradi rispetto alla media storica, e la scarsissima pioggia caduta hanno portato a un calo della produzione di girasole che va dal 20 per cento al 90 per cento per chi ha seminato tardi, con le piante in fase di crescita che hanno sofferto da subito lo stress idrico. Considerato che nella provincia pesarese se ne raccolgono ogni anno circa 130mila quintali, il danno economico rischia di essere pesantissimo per le imprese agricole già provate dalla crisi. A ciò si aggiungono le devastazioni inferte ai foraggi, con i pascoli devastati, e al mais.
PUGLIA. Sono 108 i milioni di metri cubi di acqua in meno negli invasi pugliesi all’inizio di agosto 2012, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una situazione da allarme rosso per le produzioni orticole, frutticole e gli animali. La prolungata e ricorrente siccità – lamenta la Coldiretti - mette a rischio gli investimenti avviati per l’annata agraria di ortaggi e frutta. Oltre a provocare un forte abbattimento del reddito delle imprese agricole determina un’elevata perdita di economia indotta: si registra, infatti, una diminuzione secca delle giornate lavorative offerte dall’agricoltura, ma anche una decisa contrazione della spesa a monte e a valle del settore primario. La risposta a gravità così inusitate, sommate a già avanzati processi di salinizzazione delle falde freatiche di interi territori agricoli, non può essere confinata nei normali ed usuali strumenti emergenziali. La gravità e l’estensione del ‘fenomeno siccità’ obbligano ad un approccio straordinario, immediato e strutturale”. La grave siccità che sta colpendo la Puglia nell’estate 2012 si traduce in un calo produttivo del 25 per cento per il pomodoro, coltura già fortemente provata dalla crisi idrica dell’anno scorso. Il problema riguarda in generale tutte le ortive, con un calo generalizzato del 20 per cento ma la scarsa disponibilità di acqua sta facendo sentire i suoi effetti anche sui vigneti di uva da tavola e da vino e il caldo sta determinando cali considerevoli della produzione di latte. Le mucche hanno prodotto in media dal 10 al 20 per cento di latte in meno con punte che arrivano anche al 50 per cento nei giorni più roventi. CAMPANIA. La siccita' preoccupa gli agricoltori della Campania con il caldo torrido e mancanza di acqua che stanno compromettendo prevalentemente il raccolto di centinaia di ettari di terreno coltivato a nocciolo e castagne con danni anche alle coltivazioni di mais, pomodoro e uva e tabacco con danni stimabili in circa 50 milioni di euro dalla Coldiretti. Per garantire le irrigazioni e' stata fatta alla Regione una richiesta di assegnazione integrativa di carburante agricolo per l’irrigazione con amenti dei costi per le imprese.