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martedì 31 luglio 2012

Terremoto: contributi a fondo perduto per l’organizzazione temporanea delle attività produttive e commerciali.


FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

Oltre alla produzione manifatturiera ed industriale duramente colpita nelle aree dell’Alto Ferrarese, sono numerose le attività economiche commerciali, di servizi e dell’artigianato di servizio colpite dai terremoti del 20 e 29 maggio sul territorio provinciale.
La chiusura dei centri storici dei comuni colpiti dal sisma e delle loro frazioni, che è stata più o meno prolungata a seconda delle specifiche situazioni, ha comunque messo a dura prova il sistema del commercio e dei servizi che lì trovava la propria abituale e naturale collocazione.
Le situazioni di inagibilità dei negozi, diretta per problemi statici degli edifici o indiretta per ragioni di pericolo estrinseco derivante da edifici adiacenti, ovvero anche le situazioni di inacessibilità agli esercizi commerciali dovute alla chiusura precauzionale di alcune aree, ha costretto molte imprese a valutare di lasciare – almeno temporaneamente – la propria usuale ubicazione per cercare soluzioni alternative prontamente disponibili, quali negozi sfitti in altre zone dei comuni ovvero altre strutture provvisorie quali container, casette di legno o tensostrutture.   

Per dare un sostegno concreto a tali attività produttive e commerciali la Regione ha deliberato un bando per contribuire a sostenere i costi degli spostamenti temporanei delle attività, in attesa che queste possano riaprire – si auspica nel più breve tempo possibile - nelle loro sedi abituali non appena rese nuovamente agibili.

Per le imprese commerciali, di servizi e di artigianato di servizio del nostro territorio sarà la Provincia di Ferrara, attraverso il proprio Assessorato alle Attività Produttive, a gestire il bando regionale curando l’istruttoria delle pratiche.

Molto positivo il commento dell’Assessore Provinciale alle Attività Produttive Carlotta Gaiani:  “L’intervento regionale, che utilizza risorse europee per 10 milioni di Euro, è stato concertato con le Province colpite dal sisma, che a loro volta si sono raccordate con i Comuni del territorio e con le associazioni di categoria. Il bando prevede una procedura di valutazione molto semplificata e tempi certi per l’erogazione delle risorse che avverrà già da settembre-ottobre. Così le imprese saranno nelle condizioni di pianificare le proprie scelte sapendo di poter contare a breve su questo contributo. Proprio per dare risposte concrete e tempestive, infatti, i tempi della presentazione delle domande e della fase di valutazione saranno molto stretti e pertanto – questa la raccomandazione per chi fosse interessato - è fondamentale la tempestiva presentazione delle domande di contributo, perché la graduatoria verrà stilata anche in base alla data della domanda”.      

Sono ammesse a presentare domanda le imprese del commercio o servizi o artigianato di servizio site nel Comune di Ferrara e dei sei Comuni dell’Alto Ferrarese colpiti dal sisma che abbiano già trovato o abbiano la necessità di trovare una nuova collocazione anche temporanea. Il finanziamento potrà coprire le spese per l’affitto dei locali o il noleggio delle strutture adibite alla rilocalizzazione o le spese per l’acquisto di strutture temporanee, le spese per arredi e attrezzature anche informatiche, le spese per allacciamenti utenze e per traslochi, le spese impiantistiche per l’allestimento delle strutture e per le opere accessorie.
Le imprese potranno presentare domanda in due finestre temporali: a partire dal prossimo 6 agosto al 7 settembre e dall’8 settembre fino al 1 ottobre.
Il contributo massimo concedibile è di 15.000 euro, pari all’80% della spesa ammessa e si tratta di un contributo a fondo perduto.
Per poter essere ammessi al contributo è necessario effettuare un investimento minimo di 5.000 euro.

“Con questa prima misura – sottolinea la Gaiani – siamo finalmente nelle condizioni di poter dare tempistiche e condizioni certe ai piccoli imprenditori dei nostri centri storici per la riorganizzazione temporanea delle loro attività nelle migliori condizioni possibili e con un contributo economico a fondo perduto. Ripartire dai negozi significa mantenere vive le nostre città e le loro frazioni, conservando il senso di identità e di appartenenza delle nostre comunità” .

La Regione avvierà poi, sempre attraverso la Provincia, una seconda procedura negoziata con le amministrazioni comunali intenzionate ad allestire aree comuni destinate ad ospitare attività economiche.

Per informazioni è possibile contattare il Servizio Turismo e Attività produttive della Provincia di Ferrara ai numeri 0532 299297/207/9213.

VARATA LA PRIMA CAMPATA DEL NUOVO PONTE DI VALLE LEPRI


FONTE: Provincia di Ferrara

È stata varata questa mattina la prima campata del nuovo ponte di Valle Lepri, nell’ambito dei lavori del 3 Lotto, 2 stralcio del Progetto Idrovia Ferrarese, progetto promosso dalla Regione Emilia – Romagna e coordinato dalla Provincia di Ferrara con finanziamenti statali.

“Oggi è un giorno importante – ha affermato la Presidente della Provincia Marcella Zappaterra
– che segna il raggiungimento, nei tempi previsti dal cronoprogramma, di un fondamentale traguardo intermedio. Possiamo così confermare l’obiettivo di concludere i lavori entro la fine di quest’anno, con due mesi ulteriori per il completamento della demolizione del ponte esistente, le successive opere di sistemazioni finali e la realizzazione della nuova rotatoria che sarà costruita all’intersezione sulla SP 1, strada di Comacchio.”

Spettacolare l’operazione di varo, condotta da tecnici dell’impresa esecutrice – impresa Sarti Spa di Poggio Renatico - sotto la supervisione del Direttore dei Lavori della Provincia ing. Stefano Forlani. L’intervento è avvenuto dalla spalla lato nord del ponte, che corrisponde alla spalla fissa del ponte stesso, in direzione sud.

Mediante una gru della portata di 300 ton è stata innalzata l’intera struttura della prima campata, costituita da travi principali, diaframmi e controventature. Per le campate successive, invece, dalla seconda alla quinta, le operazioni di varo avverranno, per motivi di spazio, per singole travi: in sostanza le tre travi principali verranno varate per ciascuna campata e poi assemblate in opera con i relativi diaframmi e controventature, grazie alla presenza di una seconda gru da 35 ton che servirà per l’assemblaggio delle travi a terra e di due sollevatori telescopici per il montaggio in opera dei diaframmi e dei controventi. Per questo motivo le operazioni dureranno circa un mese di tempo, a partire dalla prima operazione di sollevamento.

Gli step successivi al varo e al montaggio dell’impalcato metallico vedranno la realizzazione della soletta superiore in cemento armato, di spessore pari a 25 cm, e le opere di finitura, ovvero barriere stradali e parapetti, trattamento di impermeabilizzazione, pavimentazioni stradali, impianto di illuminazione e segnaletica stradale.

L’impalcato del nuovo ponte è di tipo metallico, a struttura continua, formato da travi, diaframmi e controventature in acciaio laminato auto protetto di tipo Corten. La larghezza finale dell’impalcato è di 13,30 metri con carreggiata stradale di larghezza 9 metri, formata da due corsie (una per senso di marcia) di 4,50 metri ciascuna, compresa la banchina laterale. Sono previste, inoltre, due piste ciclo-pedonali laterali, di lunghezza parti a 2,15 metri ciascuna. La lunghezza complessiva del ponte, formato da 5 campate - di cui quattro laterali di lunghezza pari a 42,50 metri e quella centrale, di scavalco del canale navigabile, di 62 metri -  è di 232 metri.

lunedì 30 luglio 2012

Agricoltura. Dalla Regione 533 mila euro per il miglioramento dell'apicoltura regionale. Rabboni: "E' il momento del rilancio di questo comparto dalle grandi potenzialità". Domande entro il 9 novembre

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Dalla Regione 533 mila euro per finanziare interventi di miglioramento della produzione e della commercializzazione dei prodotti dell'apicoltura. Gli apicoltori emiliano-romagnoli potranno farne richiesta presentando domanda entro il prossimo 9 novembre.
“Siamo in attesa del definitivo divieto nazionale di utilizzo dei prodotti a base di neonicotinoidi per la concia del mais, dopo gli ottimi risultati ottenuti con la sospensione temporanea”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni. “Ora è il momento del rilancio dell'apicoltura, un comparto di grandi potenzialità per l’attività agricola nel suo complesso e per sostenere le aree marginali di collina e di montagna. Questo bando offre in questo senso un utile supporto all'iniziativa degli apicoltori emiliano-romagnoli".
Il bandoL’intervento regionale, in particolare, vuole contribuire al miglioramento dell’efficienza del comparto e prevede contributi per sostenere programmi di assistenza tecnica, misure per la lotta alla varroa (acaro che provoca la distruzione completa delle famiglie di api) e per la razionalizzazione della cosiddetta “transumanza” (lo spostamento delle arnie sul territorio per seguire la fioritura delle principali piante nettarifere). Altri interventi ammissibili a finanziamento riguardano l’analisi delle caratteristiche chimico - fisiche del miele, l’acquisto di sciami di api per il ripopolamento e la realizzazione di un programma di ricerca per la predisposizione del “Piano di risanamento e profilassi” di gravi malattie che colpiscono gli alveari, come la cosiddetta “peste” americana ed europea.
Il bando è disponibile sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna e sul sito internet Ermesagricoltura. Le domande dovranno essere presentate con le modalità informatiche (SOP) stabilite da Agrea e rese note dall’agenzia stessa anche sul proprio sito internet.
I numeri dell’apicolturaL’apicoltura regionale, coinvolge circa 10 mila operatori (di cui 800 professionali) ed è tra le più sviluppate a livello nazionale con un valore economico e ambientale particolarmente rilevante, sia per quanto riguarda le produzioni sia per l’insostituibile attività di impollinazione delle piante coltivate realizzata dalle api che, secondo stime dell’Osservatorio Nazionale del miele, vale da sola circa 2,5 miliardi di euro.

CALDO, CONFAGRICOLTURA: “LA SICCITA’ GRANDE EMERGENZA MONDIALE. LA DRASTICA RIDUZIONE DEI RACCOLTI CEREALICOLI PUO’ PROVOCARE CARENZA DI CIBO PER LE POPOLAZIONI E ‘RIVOLTE DEL PANE’ IN MEDIO ORIENTE”

FONTE: CONFAGRICOLTURA
 
“La siccità è la grande emergenza mondiale”. Lo sottolinea Confagricoltura che evidenzia le ripercussioni, a livello mondiale,  delle condizioni meteo che hanno messo in ginocchio l’agricoltura statunitense.  Le aree centrali degli Stati Uniti, alle prese con l’estate più secca dal 1956, perderanno probabilmente oltre il 30% dei raccolti di mais e soia, con ripercussioni gravi per il settore zootecnico, con allevamenti costretti a ridurre o a modificare le razioni di mangime per l’alimentazione del bestiame ricorrendo al frumento in sostituzione del mais. Non che il frumento costi meno del mais, dato che i prezzi di entrambi i cereali sul mercato USA sono aumentati di oltre il 40% rispetto al luglio 2011.

Le anomalie climatiche – ricorda Confagricoltura - stanno compromettendo drasticamente anche i raccolti cerealicoli dei granai del mar Nero, dalla Russia all’Ucraina al Kazakistan. Siccità anche nell’Unione europea con riduzione delle rese, in primo luogo  in Italia ma anche in Ungheria, Romania, Serbia.

La Fao calcola quest’anno che, a livello mondiale, i raccolti registreranno 23 milioni di tonnellate in meno di cereali  e 25 milioni di tonnellate di mais.  In diminuzione anche le scorte globali per il 2013 che caleranno di 12 milioni di tonnellate.

“Gli sconvolgimenti climatici hanno forti ripercussioni sull’economia e sulla società – sottolinea Confagricoltura -. Le conseguenze infatti rischiano di essere carenza di cibo per le popolazioni e sconvolgimenti sociopolitici. Si teme un ritorno dell’emergenza alimentare nel corno d’Africa ed in Etiopia, ed alcuni analisti prevedono una ripetizione delle proteste e rivolte che investirono l’Africa e il Medio Oriente per l’aumento del prezzo del pane”.

On line "Agricoltura dopo il terremoto", il vademecum per le imprese agricole e agroindustriali distrutte o danneggiate dal sisma.

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA 

È consultabile da oggi, on line, l’opuscolo “Agricoltura, dopo il terremoto” contenente le principali indicazioni operative per la ripresa dell’attività delle imprese agricole ed agroindustriali e per la ricostruzione degli immobili e delle attrezzature distrutte o danneggiate dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio. Si tratta di uno strumento informativo, redatto alla luce dei vari provvedimenti previgenti o successivi al sisma, di facile utilizzo e contenente le informazioni necessarie per procedere con certezza nel complesso percorso di rilancio della propria attività. Il testo riporta, in forma sintetica le informazioni necessarie per ottenere la certificazione di agibilità degli immobili aziendali e dei danni, per avviare la delocalizzazione temporanea o definitiva delle attività e le procedure per ottenere l’autorizzazione ai lavori di ripristino e ricostruzione”.
Altre indicazioni sono relative agli strumenti finanziari disponibili quali Fondo per la ricostruzione istituito dal DL 74/2012, la Misura 126 del Programma regionale di sviluppo rurale, il prestito di macchine agricole tra agricoltori, nonché gli interventi creditizi previsti dal protocollo d’intesa siglato tra Regione, Banche, Consorzi fidi, Unioncamere e Associazioni imprenditoriali. Infine vengono elencati e dettagliati i differimenti e le proroghe di tributi e altri pagamenti stabiliti a seguito degli eventi sismici. La Misura 126 del PSR darà maggiori possibilità per la ripartenza delle aziende agricole con il pagamento delle macchine ed attrezzature al 80% e sarà attivata da metà settembre.
L'assessore regionale all'Agricltura Tiberio Rabboni nel presentare l'iniziativa ha precisato che le informazioni contenute nell'opuscolo online rispondono alla richiesta degli agricoltori di avere un quadro certo e chiaro delle procedure da seguire per il ripristino, la ricostruzione o semplicemente il proseguio delle attività. "Adegueremo via via le informazioni dell'opuscolo all'evolversi delle disposizioni normative, finanziarie e fiscali", ha aggiunto.
L’opuscolo “Dopo il terremoto” e' consultabile o scaricabile sul sito www.ermesagricoltura.it/Sportello-dell-agricoltore/Dopo-il-Terremoto, nonche' sui portali Web delle Province e dei Comuni colpiti dal sisma e delle Organizzazioni professionali agricole emiliano – romagnole.

SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA ED IRRIGAZIONE: REGIONE ED URBER CONFERMANO UNITA’ D’INTENTI

FONTE: URBER


SERVONO QUASI SEI MILIONI DI EURO PER CONTRASTARE IL RISCHIO IDRAULICO NELLE ZONE TERREMOTATE

Regione Emilia Romagna ed U.R.B.E.R. in piena sintonia sul ruolo e le competenze, che la nuova Legge Regionale di settore riconosce agli otto Consorzi di bonifica, risultato del riordino avvenuto nel 2009: questo il senso della conferenza stampa congiunta di Tiberio Rabboni, Assessore all’Agricoltura dell’Emilia Romagna e di Massimiliano Pederzoli, Presidente dell’Unione Regionale Bonifiche (U.R.B.E.R.), tenutasi a Bologna. Fra i 7 articoli delle Disposizioni per la Bonifica, approvati a larga maggioranza dal Consiglio Regionale, particolare attenzione suscita l’estensione delle competenze in materia di manutenzione territoriale alle aree montane, sancendo il principio che quanto viene versato dai consorziati di tali zone (oltre 14 milioni di euro, corrispondenti all’11% della contribuenza complessiva regionale), verrà reinvestito “in loco” per la sicurezza idrogeologica del territorio.
E’ il pieno riconoscimento dell’importanza del lavoro che i Consorzi di bonifica attuano sul territorio regionale, che al 100% è attribuito alla loro competenza” ha chiosato Pederzoli.Altro argomento di straordinaria attualità ed importanza è quello riferito alla sicurezza idraulica di vaste aree del territorio regionale che, a causa degli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, richiedono interventi ormai indifferibili e urgenti in vista della prossima stagione autunnale anche per evitare ulteriori apprensioni alle popolazioni già provate. Per questo i due Consorzi maggiormente colpiti (il modenese Burana ed il reggiano Emilia Centrale) hanno redatto i Piani di Emergenza per la gestione del rischio idraulico causato dal sisma, programmando e progettando gli interventi di carattere provvisionale da realizzare nell’arco temporale massimo di un paio di mesi prima delle piogge autunnali.I finanziamenti necessari per la messa in opera dei Piani di Emergenza dei Consorzi ammontano complessivamente a euro 5.843.000 di cui euro 4.652.000 per lavori nel comprensorio del Burana e 1.191.000 euro nel comprensorio dell’Emilia Centrale. Accanto a ripristini arginali e manutenzioni straordinarie alla rete di bonifica deputata allo scolo delle acque di pioggia, la gran parte degli interventi mira a ricostruire o a ridare funzionalità ad importanti impianti idraulici di sollevamento delle acque gravemente danneggiati dal sisma. “Senza i necessari interventi - segnala U.R.B.E.R. - la sicurezza idraulica del territorio è a gravissimo rischio.” Qualche esempio: il crollo dell’impianto idrovoro Mondine comporta un rilevante incremento del rischio idraulico su un territorio di 83.000 ettari; analogamente sono a rischio 70.000 ettari serviti dal polo idraulico Pilastresi, così come 39.000 ettari dipendenti dall’efficienza dell’impianto Bondeno-Palata, entrambi inagibili. “È attualmente alla firma del Commissario, Errani, l’ordinanza che permetterà il finanziamento regionale di questi progetti, nonchè degli interventi di A.I.Po e del Servizio Tecnico di Bacino per un importo di oltre 8 milioni di euro” ha annunciato l’Assessore, Rabboni.
Ulteriore capitolo affrontato è l’emergenza idrica, che sta colpendo anche le campagne dell’Emilia Romagna a seguito della “tropicalizzazione” delle condizioni climatiche: le elevate temperature e le scarse precipitazioni hanno determinato un incremento delle necessità idriche delle colture e aridità dei terreni, provocando una situazione di gravità eccezionale, giudicata, in qualche caso, addirittura peggiore della “grande siccità” del 2003. I Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna registrano un fabbisogno idrico in costante aumento rispetto al 2010. Per l’annata irrigua in corso, si prevede una richiesta d’acqua per l’agricoltura, superiore a 1 miliardo di metri cubi. “A causa dele maggiori irrigazioni, le aziende agricole potranno richiedere l’integrazione, fino al 100%, delle normali assegnazioni di carburante. Le Regioni Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia hanno già presentato richiesta al Governo per l’indennizzo dei danni arrecati dalla crisi idrica alla produzione agricola”, ha continuato Rabboni.A tal proposito sono significativi i dati relativi al Canale Emiliano Romagnolo, una delle opere di adduzione d’acqua più importanti d’Italia: i volumi idrici derivati dal fiume Po, distribuiti nel bolognese, nonchè in tutta la Romagna per usi agricoli, industriali e civili, hanno raggiunto ad oggi 215 milioni di metri cubi con un incremento, registrato all’impianto Palantone, del 70% rispetto alla media degli ultimi 5 anni. “Acqua indispensabile per la salvaguardia ambientale e l’economia del nostro territorio” ha concluso l’Assessore Regionale all’Agricoltura.

venerdì 27 luglio 2012

FRUTTA ESTIVA, CONFAGRICOLTURA: ”IL GRANDE CALDO SPINGE LA RIPRESA DEI CONSUMI”

Fonte: Confagricoltura

 “Il grande caldo spinge la ripresa dei consumi della frutta estiva: pesche e albicocche sono le più gettonate”. Lo dice Confagricoltura che aggiunge: ”L’ottima qualità dei prodotti e la naturale gradualità nella maturazione dei frutti nelle diverse aree del Paese ha scongiurato il pericolo di ingolfare i mercati, impedendo il crollo delle quotazioni all’origine”. “La campagna di raccolta 2012 per le ciliegie e le fragole è superiore a quella dello scorso anno, così come promettono bene le albicocche, le pesche e le nettarine - sottolinea Confagricoltura -. Anche le quotazioni sono in rialzo, pur non raggiungendo ancora i prezzi del 2006. Qualche preoccupazione destano l’anguria e il melone che, nonostante l’ottima qualità, potrebbero scontare la contemporaneità di maturazione che, inevitabilmente, si ripercuote sui prezzi”. Una boccata d’ossigeno, dopo anni di crisi, per i frutticoltori che, tra contrazione dei consumi, sovrapposizione delle produzioni, allargamento della forbice tra il prezzo all’origine e quello al consumo e politiche commerciali penalizzanti, avevano visto azzerati i margini. Fondamentale, a parere di Confagricoltura, è la ripresa dei consumi che ha permesso l’inversione di tendenza. “La frutta è un alimento importante da mangiare più spesso e in tutte le stagioni – conclude l’Organizzazione degli imprenditori agricoli -. Solo un italiano su dieci segue le linee guida di una corretta alimentazione, che raccomandano di consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno”.

OLIO D’OLIVA, CATANIA: RILANCIARE IL COMPARTO, GARANTENDO TRASPARENZA E QUALITA’ AI CONSUMATORI

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “Gli olivicoltori italiani chiedono giustamente un riconoscimento per la qualità del loro prodotto, che non sempre è remunerata dal mercato. Abbiamo lavorato a fondo per dar loro una risposta e sono convinto che stiamo procedendo nella giusta direzione”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato le misure comunitarie e nazionali che riguardano la salvaguardia del mercato degli oli d’oliva, in particolare quelli vergini ed extravergini. “L’olio d’oliva – ha aggiunto Catania – è uno dei prodotti simbolo dell’agroalimentare italiano, ma la filiera di produzione e commercializzazione presenta alcune criticità strutturali che ho ritenuto di affrontare con decisione. Non c’è un’adeguata remunerazione degli olivicoltori, e questo dipende anche dalla scarsa trasparenza sull’origine del prodotto. Ciò impedisce una giusta valorizzazione della qualità dell’olio italiano. Ho condotto in questi mesi un lavoro impegnativo, sia a Bruxelles sia a Roma, e i risultati sono incoraggianti. La Commissione Europea ha raccolto le nostre sollecitazioni e ha varato un piano d’azione che tende a tutelare le produzioni di qualità. Il Parlamento sta approvando nuove disposizioni a garanzia dei produttori e dei consumatori. Infine, il Ministero ha inviato a Bruxelles un provvedimento che regolamenta la leggibilità delle informazioni sull’origine in etichetta ed in attesa dell’approvazione di quest’ultimo è stata adottata una circolare che richiama gli operatori al rispetto delle norme comunitarie chiedendo loro di assicurare che in etichetta le informazioni riguardanti l’origine siano facilmente individuabili, chiaramente leggibili e distinguibili dal resto delle informazioni”.
 Informazioni più chiare in etichetta
Nonostante le normative europee sull’etichettature dell’olio, che impongono di indicare in etichetta l’origine degli oli di oliva vergini ed extravergini, ci si è resi conto del fatto che, con alcuni escamotage grafici e tipografici, le indicazioni obbligatorie possono essere rese poco intellegibili ai consumatori, aggirando così di fatto le finalità del legislatore. Per questo il Ministero ha predisposto un decreto in materia che stabilisce le dimensioni minime obbligatorie dei caratteri in etichetta in modo tale che le informazioni riguardanti l’origine siano chiaramente leggibili e facilmente individuabili. In attesa dell’approvazione da parte di Bruxelles del provvedimento e per prevenire una vanificazione della normativa sull’indicazione dell’origine in etichetta per gli oli vergini ed extravergini d’oliva il Ministero delle politiche agricole ha predisposto una circolare in materia di informazioni obbligatorie sull’origine e sui controlli nel settore dell’olio d’oliva nella quale si chiede alle imprese produttrici di assicurare che in etichetta le informazioni riguardanti l’origine siano: facilmente individuabili, chiaramente leggibili e distinguibili dal resto delle informazioni. Gli organi di controllo valuteranno, quindi, non solo la presenza delle informazioni sull’origine in etichetta ma anche la leggibilità della stessa verificando, se del caso, la sussistenza di illeciti amministrativi sanzionabili o illeciti penali. La circolare prevede, inoltre, un piano straordinario di controlli per il settore dell’olio d’oliva.  
Un sistema più efficace di controlli
L’art. 43 del decreto Sviluppo, ora all’esame del Parlamento, stabilisce che per quanto riguarda gli oli di oliva extravergini, quando sono etichettati con la dicitura “Italia” o “italiano”, o che comunque evocano un'origine italiana, sono considerati conformi alla categoria dichiarata quando presentano un contenuto in metil esteri degli acidi grassi ed etil esteri degli acidi grassi minore o uguale a 30 mg/Kg. In caso si superino questi valori si avvia automaticamente un piano di sorveglianza dell'impresa da parte delle autorità nazionali competenti ai controlli. Viene stabilito, in merito allo studio delle proprietà organolettiche di un olio, che la verifica sia compiuta da un comitato di assaggio riconosciuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Tale verifica viene obbligatoriamente disposta a fini probatori nei procedimenti giurisdizionali nell'ambito dei quali debba essere verificata la corrispondenza delle caratteristiche del prodotto alla categoria di oli di oliva dichiarati. Sarà il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali a definire, attraverso l’emanazione di un regolamento, le modalità di accertamento delle caratteristiche degli oli di oliva vergini ai fini della validità delle prove organolettiche.  
Piano di azione comunitario
Si tratta di misure richieste dall’Italia e recepite dalla Commissione Europea. Il piano condiviso si articola principalmente nei seguenti punti: Qualità e controlli: l’azione prevede il rafforzamento del sistema dei controlli e delle sanzioni. Sul versante della qualità il documento si muove nella direzione sempre auspicata dall’Italia, cioè quella per un miglioramento dei parametri obbligatori di qualità ai fini della commercializzazione e dell’autenticità degli oli di oliva vergini. In particolare, si intende accelerare sui dossier relativi ai parametri analitici (stigmastadieni, alchil esteri, determinazione di digliceridi e trigliceridi) che servono a garantire l’autenticità e la genuinità del prodotto e che evidenziano eventuali manipolazioni e contraffazioni negli oli di oliva vergini. È stata sottolineata l’importanza dell’etichettatura, per la quale si chiede di introdurre una maggiore grandezza dei caratteri e si punta a ottenere una maggiore visibilità delle informazioni obbligatorie, in primis per l’origine. Struttura della filiera: l’azione prevede il rafforzamento delle Organizzazioni di produttori e verranno analizzate nuove misure in tal senso sia nel I che nel II pilastro. Promozione: si punta a rafforzare l’attività di promozione rendendola più incisiva, attrattiva ed efficace. In questo contesto, potrà essere prevista la menzione dell’origine nazionale accanto a quella comunitaria. Uno spazio importante sarà riservato alle azioni nell’ambito dello sviluppo rurale nella nuova programmazione. Saranno possibili sottoprogrammi oleicoli che contribuiscano alla realizzazione delle priorità strutturali oltre agli obiettivi agroambientali, unitamente ad investimenti per la trasformazione, la commercializzazione e lo sviluppo dei prodotti agricoli.

LUNEDI’ 30 A FERRARA INCONTRO DIVULGATIVO DI CONFAGRICOLTURA SULL’OI PERA

Fonte: Confagricoltura Ferrara  

Parteciperà il Presidente nazionale Mario Guidi

L’Emilia Romagna rappresenta oltre il 65% della produzione nazionale di pere; Ferrara assume in questo ambito una posizione di assoluto rilievo, rappresentando oltre il 43%. Nel 2011 gli investimenti a pereto in provincia sono stati pari a 10.030 ettari, con una produzione complessiva di 2.916.000 quintali. Stante l’andamento meteorologico anomalo, per il 2012 si prevede una minor produzione, in particolare per Abate Fetel e Kaiser. “Questi pochi dati – osserva il Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi – testimoniano l’importanza che per l’economia provinciale, agricola in particolare, assume tale coltura. Per questo la nostra Organizzazione è stata in prima fila, se non primo attore, nel portare avanti il progetto di costituzione dell’Organismo Interprofessionale Pera, con particolare riferimento alla Pera Abate, concretizzatosi in questi giorni con la nomina del Comitato Promotore che vede tra i suoi componenti i rappresentanti delle Organizzazioni professionali agricole, le più importanti Organizzazioni dei produttori, le Organizzazioni di rappresentanza del commercio privato, dei mercati generali e della distribuzione, l’industria privata di trasformazione privata e cooperativa e diverse aziende”. “Il compito primario del Comitato Promotore, che tra i suoi componenti vede per Confagricoltura Emilia Romagna la presenza del ferrarese Albano Bergami, sarà quello di affrontare alcuni aspetti operativi urgenti, in particolare l’analisi delle previsioni di produzione e le indicazioni per la raccolta 2012 nonché tracciare il percorso per le fasi operative dell’OI Pera, previsto per il prossimo autunno – evidenzia il Presidente. Una volta avviato l’Organismo è nostra opinione che questo potrà far fare un salto di qualità a tutta la pericoltura ferrarese dal momento che sarà costituito il catasto delle produzioni, elemento essenziale per concentrare poi gli sforzi mirando alla creazione di politiche commerciali comuni in relazione agli andamenti della domanda, promozione, ricerca e sviluppo di nuovi sbocchi di mercato, nonché lo studio più approfondito dei costi di produzione”. Al fine di condividere ed approfondire il percorso intrapreso con i Soci produttori, Confagricoltura Emilia Romagna, d’intesa con la sede ferrarese, ha promosso per lunedì 30 luglio prossimo, alle ore 10, presso la Sala Riunioni di Confagricoltura Ferrara a Chiesuol del Fosso. Parteciperanno il Presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, il Presidente regionale, Guglielmo Garagnani ed il Coordinatore del Comitato, Mario Tamanti. I lavori saranno aperti dal Presidente di Confagricoltura Ferrara, Nicola Gherardi.

giovedì 26 luglio 2012

COLDIRETTI: CONSUMI RECORD PER IRRIGARE, ESAURITO IL CARBURANTE PER I LAVORI AUTUNNALI, LA REGIONE ASSEGNA ALTRI QUANTITATIVI

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Con delibera dello scorso 23 luglio la Regione Emilia-Romagna ha aperto la possibilità per le aziende agricole che hanno esaurito il carburante causa le eccezionali irrigazioni di soccorso, di poterne avere ulteriori quantitativi per poter eseguire i lavori successivi.

Le aziende agricole che a cause del persistere del periodo siccitoso stanno utilizzando copiosamente il carburante agricolo per continuare ad irrigare, potranno richiedere, quando avranno esaurito l’intera originaria assegnazione ad accisa ridotta, altro quantitativo, non superiore al 100% della prima assegnazione, per le necessità colturali dei lavori autunno invernali. Il provvedimento riguarda sia le aziende agricole, sulla base delle colture e delle richieste di carburante per i lavori dell’anno 2012 presentati entro lo scorso 30 giugno, sia le imprese di allevamento estensivo in acque salmastre, che potranno fare richiesta di assegnazione aggiuntiva entro il prossimo 31 ottobre, recandosi presso tutti i nosti Uffici di Zona. Si tratta dell’ulteriore prova dell’eccezionalità di questa ondata di siccità persistente, che secondo i rilievi regionali richiamati nella delibera è anche peggiore di quella dell’anno 2003, con punte di meno 75 e persino meno 90 per cento di precipitazione nei diversi areali regionali nei mesi di giugno e primi di luglio, con incremento dell’evapotraspirazione di circa il 20% e quindi pesantissimo stress delle colture, che lascia presagire un raccolto stentato, sia per mais e soia che per i fruttiferi se non interverranno significativi mutamenti atmosferici entro pochi giorni.

DECRETO SVILUPPO, API (CONFAGRICOLTURA): “RICONOSCIUTO IL RUOLO DELL’ACQUACOLTURA, INSISTERE SULLA SEMPLIFICAZIONE BUROCRATICA”

Fonte: Confagricoltura

“Con le misure per semplificare le procedure di concessione e di rinnovo per gli impianti di acquacoltura è stato riconosciuto il ruolo vitale che svolge il nostro settore”. Questo il commento dell’Associazione italiana piscicoltori di Confagricoltura all’approvazione della Camera del testo del disegno di legge di conversione del D.L. 22 giugno 2012, n.83, sulle misure urgenti per la crescita del Paese. Con l’inserimento nel DDL sviluppo delle misure per superare i principali problemi che hanno impedito lo sviluppo all’acquacoltura italiana, sono state accolte le istanze dei maricoltori italiani rappresentati dall’API-Confagricoltura. “Con il contenimento della pesca in mare con un’autosufficienza nazionale di prodotti ittici pari ad appena il 35%, cresce la necessità di sviluppare gli allevamenti ittici italiani, che garantiscono prodotti di qualità superiore a quella degli altri Paesi - osserva l’API -. I nostri piscicoltori sono, infatti, da anni impegnati per garantire ai consumatori un prodotto di altissima qualità, sano e nutriente, fondamentale nella dieta, anche dei più piccoli”. “Occorre ora proseguire sulla strada della semplificazione, rendendo più facile svolgere questa attività strategica nel comparto ittico nazionale – conclude l’associazione piscicoltori di Confagricoltura -. Con 800 allevamenti, 15.000 addetti, compreso l’indotto, e una PLV di 350 milioni di euro, l’acquacoltura è un settore fondamentale nell’economia agricola del nostro Paese”.

INCENDI, CONFAGRICOLTURA: “IN SETTE MESI SONO ANDATI IN FUMO 19 MILA ETTARI”

Fonte: Confagricoltura

Sono 3.900 gli incendi boschivi che hanno interessato la nostra Penisola dall’1 gennaio al 15 Luglio 2012, devastando 19.000 ettari di terra. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si è avuto un aumento dei roghi del 165% e delle superfici in fumo di circa il 200%. Lo sottolinea Confagricoltura sulla base dei dati rilevati dal Corpo Forestale dello Stato. Gli agricoltori sono allarmati per la recrudescenza del problema – avverte Confagricoltura –. La siccità e il grande caldo sicuramente agevolano l’autocombustione, ma la maggior parte degli incendi è di origine dolosa. In particolare in Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio, il Corpo Forestale registra le maggiori criticità”. L’Organizzazione degli imprenditori agricoli esorta le autorità preposte (Corpo Forestale, Protezione, Civile, Vigili del Fuoco) a non abbassare la guardia, sia nella prevenzione, sia nell'attività antincendi vera e propria, ma anche in quella investigativa e di repressione (l'incendio boschivo è un delitto contro la pubblica incolumità e, come tale, perseguibile penalmente). Confagricoltura ricorda che quasi i due terzi dei boschi italiani sono privati, e soprattutto degli agricoltori, che assolvono con continuità a precisi compiti di manutenzione, pulizia e selvicoltura, spesso insufficienti di fronte al dolo. La gran parte degli incendi interessa proprio le superfici boschive private (ma anche pascoli, allevamenti, strutture) con ripercussioni sui redditi e danni spesso irrecuperabili all'agro-ecosistema, che penalizzano tutta la collettività.

DL SVILUPPO, CATANIA: APPROVATE MISURE IMPORTANTI PER DARE IMPULSO AL SETTORE ITTICO NAZIONALE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “Le misure approvate ieri in prima lettura alla Camera dei Deputati hanno come obiettivo quello di dare degli strumenti di rilancio e di impulso al settore ittico nazionale. Grande importanza potrà avere il sistema volontario di indicazione dell’origine del pescato, in modo tale che il consumatore possa riconoscere immediatamente il prodotto italiano e i pescatori possano avere una maggiore remunerazione per la qualità dei nostri pesci. Sotto il profilo operativo dell’attività di pesca è stato introdotto il registro marittimo elettronico ed è stata data copertura legislativa a due attività come il pescaturismo e l’ittiturismo, che possono diventare voci significative di integrazione del reddito delle imprese ittiche. Anche per l’acquacoltura in mare sono state introdotte misure dirette ad agevolare la produzione”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha commentato le misure riguardanti il settore ittico italiano, contenute nel Decreto Legge Sviluppo, approvato ieri in prima lettura alla Camera dei Deputati. In particolare la norma prevede le seguenti novità legislative.  
Acquacoltura in mare
L’art. 59, comma 11 e 12, facilita l’acquacoltura in mare con l’apertura di nuovi impianti posti ad almeno un chilometro dalla costa, con la previsione che, in assenza di una legislazione regionale, l'autorizzazione all'esercizio è rilasciata dal Mipaaf sulla scorta delle disposizioni adottate con regolamento del medesimo Ministero, entro 90 giorni dall'entrata in vigore del presente Decreto Legge, ferme restando comunque le funzioni di controllo in corso di attività di competenza delle autorità sanitarie. Le medesime disposizioni si applicano al rinnovo delle autorizzazioni per gli impianti già in esercizio.  
Origine del pescato
L’art. 59, nei commi dal 14 al 19, introduce un sistema volontario di indicazione dell’origine per chi vende al dettaglio e chi somministra prodotti della pesca, così da poter segnalare al consumatore la dicitura ‘prodotto italiano’ o altra indicazione relativa all’origine italiana o alla zona di cattura, più precisa di quella obbligatoriamente prevista dalle disposizioni vigenti in materia. L’obiettivo è quello di fornire una più dettagliata informazione al consumatore ed incrementare lo sviluppo concorrenziale del mercato ittico. Registro marittimo
L’art. 59 ter istituisce il registro elettronico dei pescatori marittimi (REPM), presso ogni Capitaneria di porto. Coloro che intendono esercitare la pesca marittima professionale devono conseguire l'iscrizione a tale registro. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali sono definite le modalità operative per il passaggio dal registro in formato cartaceo a quello in formato elettronico.  
Pescaturismo e ittiturismo
L’art. 59 quater sancisce che rientrino nelle attività di pesca professionale anche: - il pesca turismo (imbarco di persone non facenti parte dell'equipaggio su navi da pesca a scopo turistico – ricreativo) - l’ittiturismo (attività di ospitalità, ricreative, didattiche, culturali e di servizi, finalizzate alla corretta fruizione degli ecosistemi acquatici e delle risorse della pesca e alla valorizzazione degli aspetti socio-culturali delle imprese ittiche, esercitate da imprenditori, singoli o associati, attraverso l'utilizzo della propria abitazione o di struttura nella disponibilità dell'imprenditore stesso). Si intendono poi connesse all’attività di pesca professionale, purché non prevalenti: - la trasformazione, la distribuzione e la commercializzazione dei prodotti della pesca, nonché le azioni di promozione e valorizzazione; - l'attuazione di interventi di gestione attiva, finalizzati alla valorizzazione produttiva, all'uso sostenibile degli ecosistemi acquatici e alla tutela dell'ambiente costiero.

TERREMOTO, CATANIA: 40 MILIONI DI EURO DALLA POLITICA AGRICOLA COMUNE A SOSTEGNO DELLE AZIENDE AGRICOLE DELLE ZONE TERREMOTATE

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

 “La Commissione europea ha dato un riscontro positivo alle nostre richieste in favore delle aziende agricole che hanno subito gravi danni a causa dei fenomeni sismici avvenuti nei mesi scorsi. A partire dal prossimo mese, infatti, agli Organismi pagatori delle Regioni interessate sarà consentito di erogare 40 milioni di euro come anticipo sui pagamenti PAC 2012”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, commenta la decisione del Comitato di gestione dei pagamenti diretti della Commissione europea, che si è riunito oggi a Bruxelles. Con la decisione del Comitato è stato dato il via libera all’erogazione di un anticipo sui pagamenti della Politica agricola comune, dovuti agli agricoltori delle aree terremotate dell’Emilia, del Veneto e della Lombardia. Queste risorse sarebbero state erogate, in condizioni normali, solo a partire dal 1° dicembre 2012. Per questa operazione, la Commissione europea ha messo a disposizione circa 40 milioni di euro, che saranno erogati a partire dal prossimo primo agosto. “Questo anticipo rientra all’interno delle iniziative assunte dal Governo per far fronte alle difficoltà causate dai recenti fenomeni sismici. A beneficiare di questo intervento sono gli agricoltori che hanno le proprie aziende nei Comuni colpiti dal sisma e anche gli allevatori che, sebbene non ricadenti in questi Comuni, consegnano il latte ai primi acquirenti che hanno avuto danneggiato la struttura di conferimento. Sono certo – conclude il Ministro - che le risorse messe a disposizione saranno utili per questo tessuto economico che, anche di fronte a simili calamità, si è dimostrato dinamico e fortemente motivato a riprendere l’attività produttiva”.

mercoledì 25 luglio 2012

COLDIRETTI: GIOVEDI 26 LUGLIO ALLE 19,00 LA BICISCAMPAGNATA DEI SAPORI DA MARE, AI “SAPORI DELL’ORTO” DA LIDO DEGLI SCACCHI



FONTE: COLDIRETTI

Dedicata a tutti gli amanti della bicicletta e delle cose semplici ma buone della nostra campagna, Coldiretti Ferrara, in collaborazione con il cartellone degli eventi 2012 di Sapori da mare, organizza per giovedì alle 19,00 la prima biciscampagnata in azienda agricola.

Alla scoperta dei sapori dei frutti della terra, pedalando con tranquillità nel pomeriggio del Lido: da Scacchi all’azienda agricola “I Sapori dell’Orto” di De Zen Fabrizio, una breve cicloscampagnata con bicicletta propria, ma con guida, per passare qualche ora diversa dal solito e finire la giornata con un agriaperivo a km zero: questo il programma di domani, giovedì 26 luglio di Sapori da mare, l’iniziativa di animazione dei sette lidi comacchiesi, che ogni settimana propone una tappa divertente e gustosa, tra ricette contadine e dei grandi chef, tra le merende dei più piccoli con Campagna Amica, gli intrattenimenti e la scuola di cucina, sempre utilizzando il contesto enogastronomico delle produzioni del territorio ferrarese, le “17 perle”.
Tutti quelli che vorranno partecipare saranno i benvenuti e non dovranno fare altro che presentarsi presso il “teatro dei sapori” in viale Alpi centrali, con la propria due ruote (ma vanno bene anche tricicli e quadricicli, purchè a propulsione umana…) entro le ore 19,00, orario di partenza in gruppo verso la vicina azienda agricola, dove grazie ai titolari scoprire dove e come vengono coltivati i prodotti dell’orto e dove poterli degustare ed acquistare. Al termine della visita in azienda, assaggi e degustazioni dei prodotti di stagione dell’orto e del frutteto e di fresco vino DOC delle sabbie del Bosco Eliceo, le cui vigne sono proprio all’interno dell’azienda, che è anche un Punto Vendita accreditato da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica.

IL MINISTRO CATANIA INCONTRA DELEGAZIONE DI MCDONALD’S ITALIA


FONTE: MIPAAF

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania ha incontrato oggi presso il Palazzo dell’Agricoltura una delegazione di McDonald’s Italia guidata dall’Amministratore delegato Roberto Masi. Durante l’incontro, nel quale era presente anche il Presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati on. Paolo Russo, è stata discussa la possibilità di un maggiore approvvigionamento di materie prime italiane da parte della catena di ristorazione.

AGRICOLTURA. DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA PER LO SQUACQUERONE DI ROMAGNA. E' LA TRENTACINQUESIMA DOP PER L'EMILIA-ROMAGNA. L'ASSESSORE RABBONI: "CONFERMATA LA CAPACITÀ DEL NOSTRO TERRITORIO DI DEDICARSI A PRODUZIONI TIPICHE E DI QUALITÀ"

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione

Lo Squacquerone di Romagna è la trentacinquesima denominazione di origine protetta emiliano-romagnola registrata dall’Unione europea. “Si conferma così la capacità del nostro territorio di dedicarsi a produzioni di qualità e di contribuire al consolidamento del valore della tipicità – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni - I caseifici romagnoli specializzati nella produzione di Squacquerone di Romagna hanno finalmente ottenuto questo importante riconoscimento, ad oltre dieci anni dalla presentazione della domanda da parte dell’associazione che li riunisce.” La registrazione della denominazione di origine protetta è stata ottenuta con il Regolamento di esecuzione UE 679/2012 della Commissione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea n. 198 del 25 luglio. L’area di produzione comprende tutte le province romagnole, la provincia di Bologna e parte della provincia di Ferrara. Si tratta della zona che da decine di anni contribuisce alla fornitura del latte, alla sua lavorazione, all’ottenimento dello Squacquerone di Romagna. La caratteristica fondamentale, che ha contribuito nel modo più significativo alla reputazione di questo formaggio è la sua consistenza cremosa-gelatinosa, la sua elevata spalmabilità dovuta alla mancanza di nervo. Altre caratteristiche salienti che lo distinguono da altri formaggi a pasta molle a maturazione rapida sono il colore della pasta bianco madreperlaceo e il suo aroma delicato, tipicamente di latte, con una nota erbacea. Tutto ciò è conseguenza del tipo di latte impiegato nella produzione del formaggio, un latte che acquisisce proprietà particolari in virtù del regime alimentare delle bovine, ma va sottolineata anche l’incidenza sulla particolarità del prodotto dell’utilizzo di ceppi autoctoni di siero innesti. “Non è stato facile ottenere questo risultato – ha concluso l’assessore Rabboni - sebbene si stia parlando di uno dei prodotti più rappresentativi dell’area romagnola, a causa di forti contrasti da parte di aziende concorrenti. L’attribuzione della DOP contribuirà a riportare ai caseifici che lo producono col metodo e nel territorio indicati nel disciplinare, il valore di un prodotto così immediatamente riconducibile alla Romagna”.

LOTTA ALLE MAFIE: CONFAGRICOLTURA DI SIRACUSA ADOTTA IL CODICE ETICO

Fonte: Confagricoltura

Ieri, nel corso dell’assemblea di Confagricoltura Siracusa, il presidente Massimo Franco, riconfermato alla guida dell’Organizzazione per il prossimo triennio, ha varato l'adozione del codice etico per le imprese, sulla scorta del modello introdotto dal presidente della Camera di Commercio e vicepresidente nazionale di Confindustria, Ivan Lo Bello. "L'adozione del codice etico - ha sottolineato Massimo Franco - vuole costituire un ulteriore argine ai fenomeni delinquenziali. Vogliamo alzare un altro muro contro chi inquina l'economia di chi rispetta le regole. Lanciare un segnale chiaro nel rispetto della legalità". "Il sistema agricolo subisce pressioni normative, legislative e di mercato pesantissime - ha detto Franco -. Il recupero di competitività passa inevitabilmente attraverso la riqualificazione del quadro legislativo e normativo di riferimento, ma anche attraverso la lotta alla illegalità e alla criminalità. Un Sindacato come il nostro, punto di riferimento per la crescita delle sue aziende, ha il dovere di partecipare attivamente nella società. Questa provincia produce quasi il 20% del Pil regionale ed occupa oltre 13.500 addetti. In questa provincia gli agricoltori con sacrificio rendono fruibile il territorio e lo salvaguardano dagli incendi e dal dissesto idrogeologico. Il nostro impegno a tutela del settore deve essere sempre più incisivo".

ALIMENTARE, CONFAGRICOLTURA: “PER RIEQUILIBRARE GLI UTILI DI FILIERA SONO URGENTI MISURE CHE PREMINO COMPETITIVITA’ E VOGLIA DI CRESCERE DELLE IMPRESE”

Fonte: Confagricoltura

“I dati dell’Ismea che accertano il dilatarsi della forbice degli utili nella filiera produttiva alimentare a sfavore della componente agricola confermano, purtroppo, i report di Confagricoltura degli ultimi mesi, in cui si denunciano il costante aumento delle difficoltà degli imprenditori del settore, schiacciati tra gli aumenti dei costi aziendali, i prezzi all’origine non remunerativi ed il nuovo accresciuto carico fiscale”, così l’organizzazione presieduta da Mario Guidi commenta a caldo i dati del rapporto dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, in cui si sottolinea la diminuzione di guadagni dell’agricoltura a favore delle componenti più a valle nella filiera produttiva alimentare. “I prezzi all’origine dei prodotti agricoli – prosegue Confagricoltura – sono diminuiti, nel confronto del giugno 2012 con lo stesso mese 2011, di un ulteriore valore complessivo dello 0,3%, con punte che hanno toccato il -31,2% per l’olio d’oliva e del 18,9% per i cereali. Nel contempo i prezzi al consumo degli alimenti non lavorati crescevano del 2,6%”. Tutto ciò mentre il valore aggiunto agricolo è diminuito del 13,5% nel periodo 2004-2011. “Se si aggiunge la forte diminuzione delle vendite di prodotti alimentari, che hanno toccato il record negativo degli ultimi 11 anni (-6,1% ad aprile) la situazione delle imprese agricole si delinea in tutta la sua gravissima realtà” aggiunge la nota di Palazzo Della Valle, per concludere: ”Confagricoltura ha chiesto più volte di riequilibrare i rapporti tra le varie componenti della filiera. Il settore primario ha bisogno di un volano per ripartire ed urgono misure che premino la voglia di crescere, la competitività e la propensione all’export delle aziende. Invece ci troviamo a confronto, a livello nazionale e comunitario, con politiche che tendono a far ristagnare ancora di più la situazione e ad allontanare la ripresa”.

martedì 24 luglio 2012

PARMIGIANO-REGGIANO: CONTRIBUTO STRAORDINARIO PER 9 MILIONI A FAVORE DEI CASEIFICI TERREMOTATI

Fonte: Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano

 Le risorse si aggiungono a quelle già raccolte in queste settimane e potrebbero anticipare nuovi interventi di solidarietà. Declassificato il formaggio danneggiato

Produttori e Consorzio del Parmigiano-Reggiano "staccano" un assegno da 9 milioni di euro a favore dei colleghi (39 strutture tra Modena, Reggio Emilia e Mantova, con oltre 600 allevatori collegati) colpiti dal terremoto del 20 e 29 maggio. L'intervento di solidarietà – che si aggiunge a quelli che hanno caratterizzato i giorni immediatamente successivi al sisma e ne anticipa probabilmente altri che potrebbero scattare tra pochi mesi – è stato deliberato stamane dall'Assemblea generale del Consorzio, e si traduce in un contributo straordinario, a carico dei caseifici, pari a 2 euro per forma: circa 6,4 milioni (la produzione annua, infatti, viaggia attorno ai 3,2 milioni di forme) cui il Consorzio aggiunge un euro/forma (altri 3 milioni di euro, in sostanza) attingendo alle risorse derivanti dai contributi aggiuntivi versati dai caseifici in cui si sono verificati eccessi di produzione rispetto alle indicazioni contenute nei piani produttivi. "Questa – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – è un'ulteriore dimostrazione della coesione del sistema del Parmigiano-Reggiano e della responsabilità dei produttori, che nonostante oggi siano sensibilmente penalizzati rispetto al 2011 sul versante delle quotazioni (2 euro/kg in meno rispetto al luglio dello scorso anno, con un calo del 18%), hanno aderito ad una proposta di sostanzioso aiuto a favore dei caseifici terremotati". L'aiuto consentirà di contenere i danni, compensando parzialmente un declassamento del prodotto danneggiato che non verrà grattuggiato, ma fuso o classificato come rifiuto. "Un'azione per i caseifici – spiega Alai – ma non di meno a favore dell'assoluta tutela dei consumatori, che peraltro non esclude ulteriori interventi che saranno valutati in funzione dell'andamento del mercato nei prossimi mesi". Già a novembre, nella prossima assemblea, si rifaranno i conti, e nel caso in cui le quotazioni all'origine superassero i 9 euro per le forme prodotte negli ultimi 4 mesi del 2011, su queste (circa un milione) scatterebbe un ulteriore contributo di solidarietà per altri 3 milioni, che si potrebbe rinnovare anche sulle forme del primo quadrimestre 2012 (altri due milioni con quotazioni superiori ai 9 euro/kg o addirittura 4 milioni con quotazioni superiori ai 10 euro). "Questa continuità collegata al mercato – spiega il presidente Alai - sancisce un principio di responsabilità e di affiancamento che va ben oltre l'emozione suscitata dal dramma che si è consumato per tanti caseifici e allevatori: stabilisce, infatti, la rinuncia, protratta nel tempo, ad una parte del proprio reddito a beneficio di chi ha più bisogno, riaffermando così quei valori di solidarietà, di coesione e di condivisione che caratterizzano il nostro sistema e conferiscono anch'essi, al nostro prodotto, quell'unicità che lo rende il più noto formaggio del mondo". Il contributo straordinario di solidarietà deliberato oggi dall'assemblea dei produttori di Parmigiano-Reggiano si aggiunge, peraltro, ad una straordinaria mobilitazione che ha segnato queste settimane. "Siamo davvero grati ai consumatori, alle catene distributive, ai caseifici, alle autorità, ai volontari che hanno operato nei caseifici – afferma il presidente del Consorzio – per una gara di generosità che ha consentito di superare, già oggi, 1,4 milioni di euro derivanti dalla vendita del formaggio caratterizzato dal bollino "1 euro per rinascere", ma anche di raccogliere altre consistenti offerte spontanee: insieme alla gratitudine, confermiamo ancora una volta ai consumatori che il prodotto inidoneo alla vendita a seguito del terremoto è destinato ad altri usi e che seguendo le modalità di aiuto indicate dal Consorzio o attenendosi a quelle di enti affidabili si possono evitare quelle frodi e speculazioni che si erano già affacciate nelle ore successive al doppio sisma". Sul fronte delle operazioni di svuotamento dei magazzini distrutti, intanto, dal Consorzio giunge la conferma che il tutto si dovrebbe concludere entro il mese di agosto: a terra, oggi, restano infatti 60.000 forme, cioè il 10% circa di quelle cadute a fine maggio.

CEMENTIFICAZIONE, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “CI SONO 1,2 MILIONI DI ETTARI DA RECUPERARE ALL’AGRICOLTURA PRODUTTIVA. BENE IL DDL, MA ORA VORREMMO MISURE CONCEPITE PER FARE, NON PER IMPEDIRE”

Fonte: Confagricoltura

“Denunciamo da anni gli effetti di una cementificazione selvaggia del territorio, una pressione che sta ridimensionando gli spazi agricoli del nostro Paese, ma vogliamo anche ricordare, con forza, che oltre il 4% della SAU (superficie agricola utilizzata) è a riposo e che, unendola alla superficie attualmente non utilizzata, si potrebbe rimettere in coltura un’estensione pari ad oltre il 9% della SAU: ovvero 1,2 milioni di ettari oggi improduttivi.” Questo il commento di Confagricoltura sul tema “Costruire il futuro: difendere l’agricoltura dalla cementificazione”, svolto stamattina alla Biblioteca della Camera dei Deputati, nel corso di un dibattito durante il quale il ministro Catania ha illustrato un Disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento di consumo del suolo. Confagricoltura ha svolto un’analisi sulla base dei dati del Censimento 2010, mettendoli a confronto con quelli dei trent’anni precedenti, da cui emerge chiaramente che se da un lato c’è stato un drastico calo della superficie agricola, dall’altro sono aumentati quelli che Istat definisce i “terreni a riposo” e che vengono lasciati incolti. I “terreni a riposo” nel 2010 assommavano a quasi 550 mila ettari e sono aumentati di circa il 50% dal 1982. “Si tratta di superfici che possono tornare rapidamente in produzione – sottolinea Confagricoltura - e che rappresentano un potenziale immediatamente disponibile per rafforzare la nostra agricoltura e creare nuove opportunità per i giovani imprenditori.” “E’ assolutamente apprezzabile il tentativo di mettere al centro dell’attenzione del Paese l’agricoltura produttiva e i terreni che possono essere ad essa recuperati, seppur consideriamo meno condivisibili i limiti sulla destinazione nel tempo dei terreni agricoli” aggiunge il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi. E conclude: “Come imprenditori ci aspettiamo ora altrettanta attenzione, con una politica che dia spazio alla crescita e ci consenta di rimanere nel circuito della competitività internazionale. Vorremmo vedere finalmente inaugurata la stagione delle misure concepite per fare, non per impedire”.

CERCASI RISTORATORI DANNEGGIATI DAL SISMA




FONTE: SAPORIDAMARE

IL 9 AGOSTO ‘SERATA SPECIALE’ PER I RISTORATORI DANNEGGIATI DAL SISMA
SAPORIDAMARE E CONDOTTA SLOW FOOD INVITANO
GLI OPERATORI INTERESSATI A CANDIDARSI

Cercasi quattro ristoratori di altrettanti esercizi della nostra provincia le cui attività sono state danneggiate dal terremoto per realizzare – giovedì 9 agosto a bordo della Motonave Principessa – le portate della cena a tema “Prove Tecniche di Alleanza”: l’invito arriva dallo  chef Mauro Spadoni e dalla Condotta Slow Food di Ferrara che, nell’ambito di SaporiDaMare 2012, il cartellone-contenitore di eventi itineranti per la promovalorizzazione delle 17 Perle enogastronomiche ferraresi promosso con il contributo di Comune di Comacchio, Provincia e Camera di Commercio ed il patrocinio della Regione, hanno organizzato una serata speciale – ritrovo e partenza da Gorino alle ore 20 – con escursione in motonave fino alla foce del Grande Fiume e cena a bordo con menu a tema (Culatello di Zibello con  melone dell’Emilia; Risotto - Carnaroli di Jolanda -, al profumo di Salama da Sugo; Tagliata di braciolina di Mora Romagnola con lacrime di Balsamico tradizionale di Modena su letto di radicchio di Bosco Mesola;Tortino di carote  con crema “di-vina”). In cucina, insieme allo chef Spadoni, saranno ospiti quattro ristoratori di altrettanti locali danneggiati dal sisma, ai quali sarà destinata la realizzazione delle singole portate ma – anche e soprattutto – il ricavato della serata suddiviso in parti uguali fra i quattro locali. Per Info 345 5684017 o info@saporidamare.it

PAC, MINISTRO CATANIA INCONTRA MINISTRO AGRICOLTURA IRLANDESE COVENEY




FONTE: MIPAAF

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha incontrato oggi, presso il Salone dell’Agricoltura del Mipaaf, il Ministro dell’agricoltura, alimentazione e pesca irlandese, Simon Coveney.

Al centro del colloquio lo stato dei negoziati sulla riforma della Politica agricola comune, con particolare attenzione ai riflessi per la PAC nell’ambito del negoziato sulle prospettive finanziarie. Nel corso dell’incontro sono state anche approfondite le questioni relative alla convergenza interna degli aiuti diretti, al “greening”, agli agricoltori attivi ed ad alcune problematiche nell’ambito dello sviluppo rurale, quali il tasso di cofinanziamento e le zone svantaggiate.

L’incontro ha registrato una sostanziale convergenza su tutte le tematiche trattate, in particolare su quelle relative alla riforma della Pac per gli aiuti diretti.

CRISI, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “PUNTARE SULL’ECONOMIA REALE, SOSTENENDO LE IMPRESE E L’EXPORT”

FONTE: CONFAGRICOLTURA


Confagricoltura ha apprezzato le parole del presidente del Consiglio Mario Monti  che oggi, in occasione dell’incontro con il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, ha ribadito la necessità di puntare sull’economia reale per uscire dalla crisi.

“L’agricoltura, con le sue imprese – ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - è l’economia reale per definizione.  Rilanciare il suo ruolo è fondamentale, anche per il contributo che il settore agroalimentare dà alla bilancia commerciale con l’estero, che è ormai arrivato a rappresentare quasi il 10% del totale”.

Il mercato russo, ricorda Confagricoltura, è particolarmente dinamico. Il nostro export agroalimentare è in costante crescita e con un saldo commerciale positivo che si attesta ormai su oltre 300 milioni di euro.

“L’internazionalizzazione – ha continuato il presidente Guidi – è la strada principale per far tornare a crescere il Paese. Anche le notizie di oggi ci confermano quanto la situazione sia critica. Il governo deve ora spingere l’acceleratore per ridurre la spesa pubblica e concentrare le risorse a favore delle imprese e dell’export”.

lunedì 23 luglio 2012

COLDIRETTI: VONGOLE, PARMIGIANO E CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO, DA GORO UN BEL SEGNALE DI COINVOLGIMENTO ALL’INSEGNA DEL TERRITORIO

FONTE: COLDIRETTI

Con la sottoscrizione della richiesta di accreditamento per il marchio “Campagna Amica nel Piatto” da parte del Ristorante Ferrari di Goro, in collaborazione con la cooperativa CLAMS parte una nuova fase di attività per Coldiretti e Coldiretti Pesca. Il Parmigiano terremotato ha colto nel segno anche a Goro.

Alla presenza del sindaco di Goro, Diego Viviani, dell’Assessore provinciale all’agricoltura, Stefano Calderoni e del presidente di Coldiretti Ferrara, domenica 22, in chiusura della sagra della vongola di Goro, una delle diciassette perle dell’agroalimentare ferrarese, il Ristorante “Ferrari” ha formalizzato l’adesione a Campagna Amica nel piatto, l’iniziativa di Coldiretti e di Fondazione Campagna Amica per l’attribuzione di un marchio specifico ai ristoratori che condividono un modello di sviluppo e di consumo che privilegia i prodotti del territorio, di filiera agricola e stagionali.
Un’adesione che ha già prodotto un primo risultato, con l’utilizzo di vongole “doc”, raccolte nelle acque di Goro dalla cooperativa CLAMS, aderente a Coldiretti Pesca, e che sono state utilizzate per il menù che il Ferrari ha dedicato all’ultima giornata di sagra.
“In questi momenti di difficoltà economica complessiva – ha sottolineato Tonello – diventa importante sia per i produttori che per gli utilizzatori, rivolgersi ai consumatori con prodotti di qualità. Quella qualità che in realtà come il ristorante Ferrari, possono trovare uno sbocco interessante, valorizzando la filiera agricola italiana, pesca compresa, e diversificando e qualificando la ristorazione che punta all’eccellenza ed ai prodotti del territorio come segno distintivo. In un ambito come questo di Goro, diventano utili ed interessanti le sinergie con i pescatori e produttori di vongole e mitili, che rientrano a pieno titolo nelle strategie della filiera tutta agricola e tutta italiana che come associazione stiamo di giorno in giorno rendendo concreta, e che attraverso Campagna Amica abbiamo l’opportunità di far conoscere e rendere visibile ai consumatori”.
Pensiero condiviso dall’assessore Calderoni e dal sindaco Viviani, che hanno auspicato la crescita dell’iniziativa quale elemento di qualificazione del territorio e delle imprese, dell’agricoltura e della pesca, che costituiscono una parte fondamentale dell’economia e della società gorese.
Buon riscontro anche per la vendita straordinaria di Parmigiano Reggiano proveniente da uno dei caseifici colpiti dal terremoto e che, abbinato alla vendita di vongole di Goro, ha consentito un buon incasso che contribuirà alla ricostruzione delle strutture produttive di questo caseificio che in pochi minuti ha visto crollare letteralmente anni di lavoro, come purtroppo molte altre imprese tra Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna.

venerdì 20 luglio 2012

COLDIRETTI: CEREALI E SOIA, VOLANO I PREZZI, BOOM DEL MAIS, CON +42% IN UN MESE

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Forte incremento dei prezzi mondiali dei prodotti agricoli alla borsa di Chicago. Caldo e siccità riducono drasticamente i raccolti in molti Paesi, in Europa riduzione contenuta ma in Italia persi centinaia di migliaia di ettari di mais.

Volano le quotazioni mondiali delle materie prime agricole che fanno segnare aumenti che arrivano in soli 30 giorni fino al 42 per cento per il mais, che ha raggiunto così il record storico. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle quotazioni di chiusura settimanale di metà luglio al Chicago Board of Trade, punto di riferimento del mercato a livello internazionale che in un mese ha fatto registrare anche un balzo dei prezzi del 34 per cento per il grano e del 17 per cento per la soia, con consegne a settembre. Con la crisi sembrano tornare ad avere più valore i beni essenziali come il cibo anche se a beneficiarne al momento sono soprattutto i prodotti importati per la forte dipendenza dell'Italia dall'estero per le materie prime agricole. L’aumento dei prezzi registrato a livello mondiale è però fortemente atteso dagli agricoltori italiani costretti a fare i conti con l’aumento dei costi, il drastico taglio dei raccolti dovuto al caldo e alla siccità e quotazioni che a livello nazionale non hanno ancora recepito a pieno l’andamento mondiale e restano insoddisfacenti. In Italia alla borsa merci di Bologna il mais è stato quotato in settimana attorno ai 24 centesimi al chilo, la soia attorno ai 51 centesimi al chilo mentre il grano tra 24 a 25 centesimi al chilo, solo in lieve rialzo rispetto allo scorso anno che fu particolarmente difficile. L’aumento dei prezzi è giustificato sul piano congiunturale dal clima che ha colpito con il caldo e la siccità insieme all’Italia e all’Europa anche la “Corn Belt” nel Midwest degli Stati Uniti mentre un calo dei raccolti è previsto in Russia nella zona del mar nero per le alluvioni ed in Ucraina. In Italia centinaia di migliaia di ettari di mais non saranno raccolti. Una situazione che ha fatto rivedere al ribasso le stime produttive che in Europa erano già previste in calo. Dall’analisi di Coldiretti sui dati di Copa Cogeca sulla campagna cerealicola 2012/2013 nei ventisette Stati dell’Unione, la produzione totale di cereali diminuirà dell’1,4 per cento, passando da 286,1 milioni di tonnellate a 282,1, coltivati su 56,3 milioni di ettari. In calo il grano tenero. Secondo le previsioni, se ne produrranno 125,6 milioni di tonnellate, il 2,3 per cento rispetto alla campagna precedente e scendono anche il mais, con un calo del 2,2 per cento e 1,5 milioni di tonnellate in meno, e l’orzo (-0,8 per cento). Per quanto riguarda, invece, i semi oleosi, la produzione totale europea passerà da 28,7 milioni di tonnellate a 27,8 milioni. Nel dettaglio, la soia si mantiene sostanzialmente stabile con 1,2 milioni di tonnellate, mentre il girasole cala del 3,7 per cento (da 8,4 a 8,1 milioni/tonnellate) e la colza del 3,1 per cento (da 18,9 a 18,4 milioni/tonnellate). Ma a pesare sono anche i cambiamenti strutturali come ha evidenziato l’ultimo rapporto Ocse-Fao secondo il quale la produzione agricola deve crescere del 60 per cento nei prossimi 40 anni per far fronte all’aumento della domanda della maggiore popolazione mondiale, ai richiesta di biocarburanti e alla crescita dei redditi in paesi come la Cina che spinge al maggiore consumo di carne e quindi di mangime per gli allevamenti. Soia e mais sono infatti gli ingredienti di base per l’alimentazione degli animali negli allevamenti per la produzione di carne e latte sui quali i rincari sono destinati avere effetto. Una prospettiva che conferma l’importanza che l’Italia difenda il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile in una situazione in cui già adesso circa la metà dei prodotti alimentari sono importati, a cominciare appunto da grano, soia e mais. Non è un caso che si assista nel mondo alla corsa all’accaparramento delle materie prime agricole con pesanti investimenti nell’acquisto di terreni da parte di investitori istituzionali a partire dalla Cina e dai Paesi Arabi per garantirsi l’approvvigionamento alimentare. "Un nuovo colonialismo che - conclude la Coldiretti - ha portato ad essere oggetto di negoziazione nel mondo dai 50 agli 80 milioni di ettari, di cui oltre i due terzi nell'Africa sub sahariana, laddove Etiopia, Mozambico e Sudan hanno concesso le quantità di superficie più rilevanti"

CALDO, CONFAGRICOLTURA: “A RISCHIO ANCHE LA VENDEMMIA. RACCOLTI IN PERDITA E RIALZI DELLE QUOTAZIONI DELLE COMMODITY”

Fonte: Confagricoltura

Se non pioverà entro la fine di luglio e gli inizi di agosto sarà a rischio anche la vendemmia. Lo sottolinea Confagricoltura che sta monitorando le conseguenze della siccità. “Se non ci saranno piogge nei prossimi giorni – avverte Confagricoltura - gli acini di uva non ingrosseranno e perderanno colore; insomma non matureranno adeguatamente, con il rischio di poca gradazione. Già veniamo da un’annata di basse rese e c’è il rischio che vengano confermate anche quest’anno; chi ha la possibilità mette in conto irrigazioni di soccorso, che comportano oltre tutto aumenti dei costi aziendali. Al Nord i produttori già si attendono una vendemmia anticipata al 20 agosto”. La carenza d’acqua, e soprattutto le temperature record di questo periodo, stanno causando un deperimento organico delle piante di mais, girasole, soia, bietola. Data la situazione - osserva l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - sembra ormai impossibile scongiurare il pesante danno economico. Confagricoltura stima una perdita già avvenuta di 450-500 milioni di euro per il solo settore cerealicolo, che potrebbe essere anche superiore dal momento che si prevede una diminuzione dei raccolti del 20-30% per il mais e del 40-50% per la soia. A ciò si aggiungono, tra l’altro, le perdite di pomodoro e la minore qualità e quantità di frutta estiva. Problemi, avverte Confagricoltura, ci sono anche sul mercato mondiale delle commodity a causa della grande siccità negli Usa, che porterà ad una riduzione dei raccolti cerealicoli di oltre il 30%; un taglio alle produzioni è previsto anche in Ungheria, Romania e Ucraina. Notevoli le ricadute che si avvertono sui mercati internazionali, con un aumento del prezzo del mais di ben 40 euro/tonnellata dall’inizio di luglio.

IL GOVERNO HA DEFINITO I NUOVI CRITERI PER LE PROVINCE: 350MILA ABITANTI E 2.500 CHILOMETRI QUADRATI DI ESTENSIONE. FERRARA NON VIENE ACCORPATA E CONSERVA I PROPRI CONFINI

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Il Consiglio dei ministri riunito oggi alle ore 10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza di Mario Monti e presente anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza Antonio Catricalà, ha definito i criteri per il riordino delle Province previsti dal decreto sulla spending review: dimensione territoriale e popolazione residente. In base ai criteri approvati, i nuovi enti dovranno avere almeno 350mila abitanti ed estendersi su una superficie territoriale non inferiore ai 2500 chilometri quadrati. Nei prossimi giorni il Governo trasmetterà la deliberazione al Consiglio delle autonomie locali (Cal), istituito in ogni Regione e composto dai rappresentanti degli enti territoriali. In mancanza, la deliberazione sarà trasmessa all’organo regionale di raccordo tra Regione ed enti locali. La proposta finale sarà poi trasmessa da Cal e Regioni interessate al Governo, il quale provvederà all’effettiva riduzione delle Province promuovendo un nuovo atto legislativo che completerà la procedura. Le nuove Province eserciteranno le competenze in materia ambientale, di trasporto e viabilità. Le altre competenze finora esercitate dalle Province vengono invece devolute ai Comuni, come stabilito dal decreto “Salva Italia”. La soppressione delle Province che corrispondono alle Città metropolitane – dieci in tutto, tra cui Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze –, avverrà contestualmente alla creazione di queste, entro il primo gennaio 2014.

COLDIRETTI: LA VONGOLA DI GORO ABBRACCIA IL PARMIGIANO REGGIANO DEI CASEIFICI TERREMOTATI. DOMENICA POMERIGGIO DALLE 17,30 ALLA SAGRA VENDITA DI PARMIGIANO SOLIDALE E PRIMO RISTORANTE DI CAMPAGNA AMICA NEL PIATTO AL “FERRARI”

Fonte: Coldiretti Ferrara  

Il Ristorante Ferrari di Goro si accredita come primo locale ferrarese del circuito di “Campagna Amica nel piatto”, l’iniziativa di Coldiretti per evidenziare la ristorazione dei Professionisti del Cibo che sottoscrivono la carta dei valori e realizzano piatti con prodotti agricoli italiani. Domenica menù con vongole di Goro della cooperativa CLAMS.

Arriva a Goro, in occasione della Sagra della Vongola, domenica 22 luglio, giornata conclusiva, il Parmigiano Reggiano solidale, proveniente da uno dei caseifici colpiti dal terremoto, ed arriva anche il primo ristorante della nostra provincia che ha sottoscritto l’adesione alla carta dei valori del professionisti del cibo e che potrà fregiarsi del marchio “Campagna Amica nel Piatto”. Un impegno condiviso che prevede l’utilizzo di prodotti della filiera agricola italiana, provenienti da aziende accreditate da Coldiretti tra i fornitori, secondo la stagionalità e per la realizzazione di piatti tradizionali con ingredienti freschi. Il logo Campagna Amica nel piatto contraddistinguerà nei menù l’ingrediente o gli ingredienti, della filiera agricola. Il debutto di questa certificazione in provincia di Ferrara avviene con il Ristorante Ferrari di Goro, rinomato locale di eccellenza, che domenica proporrà menù a tema utilizzando come prodotto locale, fornito da associati Coldiretti, la tipica Vongola di Goro, proposta dalla cooperativa CLAMS, socia di Coldiretti Pesca. Oltre che nelle proposte culinarie del Ferrari (Guazzetto di Vongole di Goro con crostini, Strozzapreti con Vongole di Goro, Spaghetti alle Vongole di Goro gratinate), sarà possibile acquistare direttamente dai pescatori della cooperativa le vongole fresche, magari abbinate alla frutta delle aziende di Coldiretti, ed al Parmigiano Reggiano di uno dei caseifici danneggiati dal terremoto delle settimane scorse. La vendita di Vongole di Goro e di Parmigiano Reggiano avrà inizio alle 17,30 sino ad esaurimento del prodotto. A cura di Coldiretti e Campagna Amica distribuzione di materiale informativo e gadget.

SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE INDETTO DALLE SEGRETERIE NAZIONALI DELLE ASSOCIAZIONI SINDACALI FLAI – CGIL, FAI-CISL E FILBI-UIL PER IL 31 LUGLIO 2012

Fonte: Ufficio Stampa Consorzio della Bonifica Burana

Si informano i consorziati ed utenti del Consorzio della Bonifica Burana che, in concomitanza con lo sciopero generale per tutti i lavoratori dei Consorzi di Bonifica indetto dalle Segreterie Nazionali delle associazioni sindacali FLAI – CGIL, FAI-CISL E FILBI-UIL per la giornata di martedì 31 luglio p.v., il Consorzio garantirà l’espletamento delle prestazioni istituzionali indispensabili e dei servizi pubblici essenziali.

EXPORT, CONFAGRICOLTURA: “LA CONCORRENZA DEI PAESI LOW COST SI BATTE SOLO CON L’INTERNAZIONALIZZAZIONE”

Fonte: Confagricoltura

Rafforzare la presenza dei prodotti agroalimentari italiani sui mercati esteri è essenziale, ma non sempre si riesce a farlo per una debolezza strutturale ed un’offerta frammentata e poi la concorrenza dei prodotti low cost è agguerrita. E’ quanto emerge dall’Annuario sul commercio estero di Istat-Ice nel 2011, presentato oggi a Roma. Confagricoltura è d’accordo: “La situazione dei consumi interni non offre spiragli di sensibile miglioramento a breve termine; da ciò la necessità per le imprese agroalimentari nazionali di accentuare il processo di integrazione e di internazionalizzazione per riuscire a compensare, con l’export, la caduta del mercato nazionale. Lo sforzo in tal senso comincia a dare i suoi frutti, servono però adeguate politiche di accompagnamento”. “Nei primi quattro mesi di quest’anno i prodotti agricoli hanno continuato a perdere quote importanti di mercato; solo a maggio si è cominciata a registrare un’inversione di tendenza importante – fa presente Confagricoltura -. Bisogna rafforzare la propensione all’export, puntando su qualità e specializzazione, senza farsi intimorire dalla pressione competitiva dei Paesi a basso costo del lavoro”. Nell’Annuario Istat-Ice si fa presente, ad esempio, la concorrenza della Cina alle esportazioni italiane e tedesche anche su mercati ricchi e in settori qualificati; in molti casi però si è riuscito ad arginarla proprio migliorando la qualità dei nostri prodotti”.

giovedì 19 luglio 2012

"EMILIA ROMAGNA È UN MARE DI SAPORI"- LA COTTURA DEL PARMIGIANO-REGGIANO PROTAGONISTA DELLA PRIMA TAPPA DI "FUOCO AL MITO" A LIDO DEGLI ESTENSI SABATO 21 LUGLIO ALLE 21,00.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia di Informazione e Comunicazione  

L'edizione 2012 dedicata - nel centenario della morte - a Giovanni Pascoli. Tra le novità, il gioco "peso-Forma" e l'iniziativa "Un euro di solidarietà" a favore dei caseifici delle aree terremotate.
Bologna -Il sapore della tradizione e del gusto, uniti al piacere del ricordo. Sono il biglietto da visita di Fuoco al Mito, la cottura del latte, sul fuoco a legna nella tradizionale caldaia di rame, destinato a diventare una forma di Parmigiano-Reggiano. Un’ambientazione suggestiva per il “re dei formaggi”, protagonista a Lido degli Estensi sabato 21 luglio alle ore 21,00, in Viale Carducci, del primo di quattro appuntamenti promossi dall’Assessorato regionale all’agricoltura, nell’ambito della rassegna “Emilia-Romagna è Un Mare di Sapori”, il cartellone di eventi, spettacoli, degustazioni che anche quest’estate tocca le principali località della Riviera emiliano-romagnola. “E’ un appuntamento ormai tradizionale, con cui vogliamo raccontare l’unicità e la qualità dei nostro prodotti tipici e del territorio di cui sono espressione – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – Giovanni Pascoli, un grande poeta profondamente legato alla Romagna e alle sue tradizioni, ci accompagnerà in questo viaggio attraverso i sapori, i profumi, ma anche la storia e la cultura della nostra regione. Le novità dell’edizione 2012 sono diverse, tutte pensate per coinvolgere i tanti turisti della nostra Riviera in esperienze uniche ed irripetibili. Il tutto senza dimenticare la solidarietà ai produttori di Parmigiano-Reggiano colpiti dal terremoto". Novità di questa edizione di Fuoco al Mito, è il gioco peso-Forma, che coinvolgerà il pubblico nello stimare il peso di una forma di Parmigiano: il ritorno di una sfida antica, tipica delle campagne emiliano-romagnole, dove, in occasione delle sagre paesane, era costume cimentarsi nell’indovinare il peso di una forma di formaggio, appunto, di un maiale o di un sacco di grano. Le tappe di Fuoco al Mito saranno anche l’occasione per promuovere l’iniziativa del Consorzio Parmigiano-Reggiano Un euro per rinascere, che prevede la destinazione ai caseifici terremotati di 1 euro per ogni confezione di formaggio venduta contrassegnata dallo speciale bollino verde. Il Parmigiano-Reggiano è un prodotto unico, fatto ad arte in un territorio ben definito, quello delle quattro province emiliane di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e di Mantova alla destra del Po. Fuoco al Mito è un omaggio all’arte e all’ingegno dei maestri casari che hanno saputo mantenere immutata nel tempo la produzione di questo formaggio dal sapore inconfondibile che sarà possibile degustare in abbinamento ad un bicchiere di Lambrusco.  
Gli altri appuntamenti di Fuoco al Mito
Quello di Lido degli Estensi è il primo dei quattro appuntamenti di Fuoco al Mito. Sabato 28 luglio ci si trasferisce a Rimini (Mercato coperto), sabato 1 settembre si farà fa tappa a Cesenatico (piazza Ciceruacchio), per chiudere l’8 settembre a Cervia (piazzale dei Salinari).

Emilia-Romagna è Un Mare di Sapori è una manifestazione realizzata dall’Assessorato all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con i Consorzi del Parmigiano-Reggiano, del Prosciutto di Parma e di Modena, i Consorzi dei Salumi piacentini, della Pesca e Nettarina di Romagna, della Mortadella di Bologna, dell’Olio DOP di Brisighella e di Colline di Romagna, dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e di Reggio Emilia e con il sostegno di APT Servizi e Lepida Tv. Tutte le informazioni e il programma sul sito: www.unmaredisapori.com, con la possibilità di iscriversi alla newsletter e di accedere ai canali Facebook e You Tube dedicati

FRUTTA DI STAGIONE: SCENDONO PERICOLOSAMENTE I PREZZI PAGATI AGLI AGRICOLTORI

Fonte: Cia Ferrara

Il mercato di pesche, nettarine, albicocche e soprattutto di meloni e cocomeri è in forte discesa e penalizza i produttori che faticheranno a coprire i costi di produzione. Ma i prezzi per chi consuma rimangono gli stessi.

Le quotazioni dei prodotti frutticoli sul mercato continuano a fluttuare e si stanno assestando, da almeno due settimane a questa parte, decisamente verso il basso. La Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara fa il punto sulla campagna frutticola in pieno svolgimento e sulle preoccupazioni degli associati produttori di pesche, nettarine, albicocche, susine e soprattutto cocomeri e meloni che hanno visto diminuire, in pochi giorni, del 30-40% - con punte anche del 50-60% - i prezzi che commercianti e grossisti sono disposti a pagare per i loro prodotti in campagna. La richiesta, come spesso avviene, è poi di calibri importanti e di prima qualità che non sempre gli agricoltori riescono a garantire a causa dell’andamento di stagione che ha penalizzato la normale crescita della frutta. Le drupacee sono rimaste, infatti, di piccola-media dimensione risultato degli sbalzi termici in un fase vegetativa fondamentale, con un febbraio freddo seguito da una primavera calda che ha accelerato la fioritura ed ha costretto poi a diradare la frutta. In questa situazione di mercato altalenante, fare un bilancio generale e completo dei prezzi è ancora difficile. Ma si può certo dire, analizzando le diverse varietà, che all’inizio della campagna venivano pagati alle aste e dai grossisti per le albicocche precoci (tipo Portici) prezzi lordi – dai quali occorre togliere circa il 20% tra franchigia e costi generali – che potevano toccare anche 1 euro al Kg. Ora le stesse sono pagate 50 - 60 centesimi. Identica situazione per le pesche precoci che hanno avuto una partenza buona con prezzi che si aggiravano sull’euro per pezzature di pregio e sui 50-60 cent per frutta di calibro medio. Adesso varietà come Royal Gem e Royal Glory si aggirano sui 30-40 cent anche per calibri decisamente buoni. Prezzi che scendono anche per le nettarine, quotate inizialmente anche più di un euro e poi scese gradualmente fino a 0,40 cent. La musica non cambia ed è forse ancora peggiore per meloni e cocomeri. In questo caso gli agricoltori sono riusciti a mantenere buona la qualità dei prodotti - a dispetto delle difficoltà di allegagione a maggio causate dall’andamento climatico - ma la produzione è stata scarsa e sarà difficile per molti fare altri tagli a causa del caldo e della siccità che non hanno dato tregua nell’ultimo mese. Sono inoltre diminuiti di parecchio gli ettari investiti a melone in tutta la provincia di Ferrara. E’ il mercato di questi frutti estivi ad aver avuto il calo più repentino che ha messo, nelle ultime due settimane, in seria difficoltà i produttori. Se le quotazioni iniziali erano buone, con prezzi pagati da commercianti per i meloni retati in bins di 70-80 cent al Kg, adesso si sfiorano appena i 20 cent. Stesso crollo per i cocomeri, pagati inizialmente 40-50 cent mentre ora, per pezzature buone, si arriva a stento ai 20 cent, con punte verso il basso di 10 cent per kg. Questo significa che gli imprenditori agricoli stanno lavorando sottocosto. Prendiamo il caso dei meloni prodotti in un sistema di qualità. Per coprire i costi di produzione i meloni dovrebbero avere un prezzo costante di almeno 35-40 cent al Kg, il doppio di quello che viene attualmente pagato. Ogni ettaro coltivato a melone, infatti, richiede 5-6000 euro d’investimento tra lavorazioni e manodopera. Costi che molti imprenditori non possono più permettersi di pagare perché non sono remunerati e quindi si smette, semplicemente, di produrre e investire. Come quasi sempre avviene poi, ad una diminuzione dei prezzi di mercato pagati alla produzione, non coincide una diminuzione per il consumatore finale che trova nei punti vendita della grande distribuzione prodotti di qualità media a prezzi alti. Va un po’ meglio – anche se il calo dei consumi c’è stato - per i produttori che hanno deciso di affidarsi alla vendita diretta, segno che la filiera corta o cortissima rimane una buona alternativa, che non può comunque smaltire le quantità prodotte dalle grandi superfici coltivate a frutta.

mercoledì 18 luglio 2012

BIOLOGICO, CATANIA: SETTORE IN SALUTE CHE CONTINUA A CRESCERE. LAVORARE PER SFRUTTARE LE OPPORTUNITÀ

Fonte: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

“Il mercato del biologico in Italia continua a crescere ed è uno tra i settori del nostro agroalimentare che gode di migliore salute; la fiducia dei consumatori verso il biologico infatti continua a premiare la qualità ambientale e le garanzie di questo metodo di produzione. Anche i dati di produzione del biologico italiano danno una fotografia tutto sommato positiva del settore: l’Italia per superfici biologiche e per numero di operatori resta ai primi posti in Europa e nel mondo. Dobbiamo comunque ancora impegnarci molto per strutturare meglio le filiere produttive, in modo da far intercettare al nostro sistema di imprese italiane le opportunità che il mercato offre”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Mario Catania, ha commentato le prime anticipazioni dei dati sulle produzioni biologiche italiane relative al 31/12/2011, fornite dagli Uffici del Mipaaf. Dalla prima analisi dei dati forniti al Ministero dagli Organismi di Controllo (OdC) operanti in Italia al 31 dicembre 2011, sulla base delle elaborazioni del SINAB – Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, risulta che gli operatori del settore sono 48.269 di cui: 37.905 produttori esclusivi; 6.165 preparatori (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 3.906 che effettuano sia attività di produzione che di trasformazione; 63 importatori esclusivi; 230 importatori che effettuano anche attività di produzione o trasformazione. Rispetto ai dati riferiti al 2010 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori dell’1,3%. La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede, come per gli anni passati, la Sicilia seguita dalla Calabria tra le regioni con maggiore presenza di aziende agricole biologiche; mentre per il numero di aziende di trasformazione impegnate nel settore la leadership spetta all’Emilia Romagna seguita da Lombardia e Veneto. La superficie coltivata secondo il metodo biologico, risulta pari a 1.096.889 ettari, di cui circa 800.000 hanno già terminato il periodo di conversione, con una riduzione complessiva, rispetto all’anno precedente, pari a circa l’1,5%. I principali orientamenti produttivi sono i cereali, il foraggio e i pascoli. Segue, in ordine di importanza, la superficie investita ad olivicoltura. Per le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati evidenziano rispetto allo scorso anno un consistente aumento del numero di capi per suini, ovini, caprini e avicoli. I dati completi del biologico italiano e tutti i dettagli produttivi elaborati dal SINAB, saranno resi noti in occasione della fiera SANA - Salone Internazionale del biologico e del naturale, in programma a Bologna dall’8 settembre.