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mercoledì 29 febbraio 2012

IMU, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “L’AGRICOLTURA NON PUO’ REGGERE IL PESO DI UNA TASSA DEVASTANTE E NON EQUA"

Fonte: Confagricoltura

“Il ministro Catania oggi ha fatto bene a ricordare che l’agricoltura non è in grado di sopportare una pressione fiscale tanto accentuata, come sarebbe quella generata dall’Imu, rispetto a quella attuale. Le sue parole devono far breccia nelle convinzioni di questo Governo che ha basato il suo programma sull’equità”.

E’ questo il commento del presidente di Confagricoltura Mario Guidi in relazione alle dichiarazioni del ministro Mario Catania sull’Imu espresse nell’audizione in Commissione Agricoltura della Camera.

“Il peso dell’IMU per le imprese agricole italiane, fra 1,3 miliardi di euro di nuove imposte e 2/3 miliardi di euro per l’accatastamento dei fabbricati rurali, è - ha osservato Guidi - prossimo al valore della PAC per il nostro Paese: il settore non può permettersi questo salasso”.

“Se si è commesso un errore nel valutare l’impatto dell’IMU sull’agricoltura - ha concluso il presidente di Confagricoltura - si rifacciano i conti e si rimoduli il carico fiscale sulle aziende. Non chiediamo sconti, ma equità”.

QUOTE LATTE, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “DAL PARLAMENTO INDICAZIONI PRECISE, LA STAGIONE DEGLI ALIBI E’ FINITA”

Fonte: Confagricoltura

“Le multe del latte vanno pagate, lo impongono le norme europee e nazionali. La Commissione Agricoltura della Camera, presieduta dall’on Paolo Russo, ha indicato al Governo una posizione chiara, coerente con le disposizioni di legge e che non lascia adito a dubbi”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi in relazione alla risoluzione odierna, approvata da tutti i partiti tranne la Lega Nord, che impone il pagamento delle multe in base alla legge vigente.

“Ci auguriamo che la questione multe latte venga archiviata una volta per tutte - ha concluso il presidente di Confagricoltura - chi non ha rispettato le norme ha avuto diverse occasioni per mettersi in regola; non lo ha fatto perché pensava, nonostante tutto, di farla franca. Oggi la Commissione Agricoltura ha chiarito che la stagione degli alibi è finita”.

martedì 28 febbraio 2012

CREDITO, MORATORIA ALLE PMI. GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “LE IMPRESE AGRICOLE DEVONO RICOMINCIARE A PROGRAMMARE LA COMPETITIVITA’"

Fonte: Confagricoltura

Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha firmato oggi, insieme con i vertici dell’Abi e delle altre Organizzazioni imprenditoriali, il nuovo protocollo per le misure di intervento sul credito a favore delle PMI, controfirmato dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, e del viceministro dell’Economia Vittorio Grilli.

L’obiettivo dell’accordo – ricorda Confagricoltura – è quello di assicurare la disponibilità di adeguate risorse finanziarie per le imprese, consentendo di rinviare di dodici mesi il pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, e di sei o dodici mesi quello della quota capitale dei canoni di leasing immobiliare e mobiliare.

“L’intesa siglata – ha commentato il presidente di Confagricoltura – fornisce alcune risposte essenziali per il mondo imprenditoriale, compresa la componente agricola. Si va nella direzione giusta per far fronte ai problemi contingenti e programmare la competitività”.

ORTICA, UN PROGETTO DELLA REGIONE, DELL'UNIVERSITÀ DI FERRARA, IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI MALALBERGO, PER LA VALORIZZAZIONE DI QUESTA PIANTA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

RABBONI: UNA PICCOLA FILIERA ECONOMICA CON BUONE POSSIBILITÀ DI CRESCITA, MA ANCHE UN'OCCASIONE PER METTERE IN LUCE TRATTI DIMENTICATI DELLA NOSTRA IDENTITÀ TERRITORIALE.

Bologna - E’ una pianta comunissima, un po’ bistrattata, temuta per le sue proprietà urticanti. In realtà l’ortica può prestarsi a interessanti valorizzazioni in campo agricolo, ambientale e commerciale. E’ questa la scommessa che sta alla base del progetto di ricerca per lo studio e la valorizzazione delle specie di ortica tipiche del comprensorio emiliano, che verrà realizzato dalla Cattedra di Chimica degli alimenti dell’Università di Ferrara, con il sostegno dell’Assessorato regionale all’agricoltura. Conosciuta fin dall’antichità per le sue innumerevoli proprietà curative, ingrediente fondamentale di molte ricette della tradizione, l’ortica può essere utilizzata anche per la realizzazione di ottimi tessuti naturali simili alla canapa. Perché dunque non coltivarla?
Il progetto, che avrà durata triennale, si propone di studiare le varietà di maggiore interesse per il nostro territorio, testarne le possibilità di coltivazione in campo, valutarne le ricadute sui terreni. La pianta infatti può anche servire per migliorare l’attività batterica nella preparazione di compost e realizzare un ottimo concime liquido. Inoltre è un ottimo repellente naturale per gli insetti dannosi e non richiede l’uso di concimazione. Per questo potrebbe trovare uno spazio di applicazione molto interessante nell’agricoltura biologica o a basso impatto ambientale. Le caratteristiche nitrofile dell’ortica, inoltre, la rendono particolarmente adatta a vivere nei terreni ricchi di azoto dell’Emilia-Romagna e dunque utile per valorizzare le aree agricole più marginali, o addirittura per depurare terreni e acque inquinate.
Il progetto, che è in collaborazione con il Comune di Malalbergo (BO), si propone di studiare l’intera filiera dell’ortica per poterla valorizzare al meglio anche in campo commerciale. Sono già partite, con ottimi risultati, alcune sperimentazioni per la preparazione industriale di pasta e di pane all’ortica.
“L'ortica e' a pieno titolo una delle piante della secolare tradizione agricola emiliano-romagnola – ha commentato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - celebrarne la storia e le proprietà, come si propone di fare il Comune di Malalbergo, aiuta a mettere in luce uno dei tratti dimenticati della nostra identità territoriale e contemporaneamente favorisce la riscoperta dei suoi molteplici impieghi alimentari, terapeutici e tessili. Già diverse aziende alimentari locali hanno avviato produzioni a base di ortica. E' quindi una piccola filiera economica con buone possibilità di crescita. Per questo sosteniamo il progetto di ricerca della Università di Ferrara che punta ad individuare le specie più adatte alla coltivazione nei territori marginali della regione."
Il Comune di Malabergo ha deciso di intitolare a questa preziosa pianta la propria tradizionale sagra annuale. L’edizione 2012 della Sagra di Fine Estate di Malalbergo si chiamerà dunque “Sagra dell’Ortica” e offrirà ai visitatori un menù rigorosamente a base di questa pianta, con mostre, convegni e una gara tra i ristoranti della zona.



I tanti usi dell’ortica
Con l’ortica non si fanno solo le tagliatelle. Tra gli usi sicuramente meno noti di questa pianta vi è quello tessile. Migliaia delle uniformi usate dall'armata di Napoleone erano realizzate utilizzando l’ortica. Tuttavia, in Europa, una produzione vera e propria iniziò solo nel XX secolo quando, durante la Prima e la Seconda Guerra mondiale, l’ortica sostituì il cotone divenuto introvabile. Intorno al 1940 in Germania e Austria erano coltivati per uso tessile circa 500 ettari di terreno con ortica dioica. Greci e Romani se ne cibavano regolarmente ed entrambi i popoli ne facevano grande uso come rimedio contro molte malattie. La pianta ha infatti proprietà diuretiche, emostatiche, astringenti, toniche, ipoglicemizzanti, antiasmatiche, antiemorragiche e antireumatiche. L'ortica è inoltre impiegata a fini commerciali ed industriali per l’estrazione della clorofilla usata come colorante per la preparazione di alimenti, liquori ed in cosmetica. Dai germogli viene prodotta una birra e dai semi si ricava un olio utile per l’illuminazione. Dalla radice, trattata con allume, si ricava un colorante giallo.

LA SPESA ORTOFRUTTICOLA DELLE FAMIGLIE ITALIANE

FONTE: MACFRUT CESENA

La spesa ortofrutticola delle famiglie nel 2011 è stata di 13,4 miliardi di Euro

I dati annuali dell’ “Osservatorio dei consumi di Macfrut” sugli acquisti in Italia - Leggero incremento delle vendite dei fruttivendoli - Analisi approfondita (con aggiornamento a sei mesi 2012) a MACFRUT (Cesena 26-28 settembre 2012)

Le famiglie italiane nel 2011 hanno acquistato 8,3 milioni di tonnellate di frutta e verdura fresche e surgelate per una spesa di 13,4 miliardi di Euro. E’ la sintesi dei dati annuali dell’Osservatorio dei Consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di MACFRUT (curato da GFK-Eurisko).
«L’Osservatorio è uno strumento di indagine e conoscenza che ogni mese monitora la spesa degli italiani –spiega Domenico Scarpellini, Presidente di Macfrut- e che abbiamo attivato per fornire un servizio ad operatori e ricercatori, perché Macfrut non è soltanto l’esposizione di tutta la filiera ortofrutticola, ma è un punto di incontro e di interesse per tutto l’anno, con attività di notevole spessore: dalla preparazione dei convegni alle missioni all’estero (assieme alle imprese), dall’impegno per l’internazionalizzazione a quella per l’innovazione di processo e di prodotto».
L’Osservatorio ci dice che rispetto al 2010, il 2011 ha segnato una leggera contrazione del monte degli acquisti, ovvero da 8.481.373 ton. a 8.395.973 ton., con un -1% e un piccolo incremento della spesa totale pari al +0,21% (da 13 miliardi e 376,6 a 13 miliardi e 405,6 milioni di Euro).
I dati da interpretare sono un buon incremento delle famiglie acquirenti (+1,6% consentendo di raggiungere il 99,9% del totale nuclei familiari) e il calo del -2,6% dei quantitativi comperati da ogni famiglia (346,70 kg nel 2011 contro 355,99 kg/famiglia nel 2010), che porta ad un ribasso del -1,13 della spesa: ogni nucleo familiare ha speso nell’anno 2011 582,43 Euro per frutta, verdura e ortaggi surgelati a differenza dei 588,11 sborsati nel corso del 2011.
Crisi, diminuzione della disponibilità economica, nuovi modelli alimentari possono essere motivi e concause, che verrano approfonditi, assieme ad una maggior analisi dei dati a MACFRUT 2012, che si terrà a Cesena dal 26 al 28 settembre. Macfrut è la rassegna internazionale dedicata alla filiera ortofrutticola ed è il punto di incontro di tutto il settore con una forte partecipazione di operatori e imprese estere, con incontri B2B programmati e una convegnistica di alto profilo.
Ritornando ai Dati dell’Osservatorio dei consumi, va sottolineato che la mela, con 825.000 tonnellate rimane al primo posto come frutta regina delle tavole italiane, insidiata dall’arancia che si “ferma” a 605.000 ton. acquistate seguita dalla banana (450.000 ton.).
Con 722.000 tonnellate, la patata (compresa la novella), è stata la verdura preferita nella borsa della spesa dei nuclei familiari italiani nel 2011, seguita dal “classico” pomodoro (575.000 ton.).
Molto rilevante, per produttori ed operatori della filiera ortofrutticola, è il monitoraggio che l’Osservatorio di Macfrut compie sui canali di acquisto.
Frutta fresca – L’acquisto di frutta delle famiglie italiane nel 2011 è avvenuto per il 51,4% in iper e supermercati (2010: 51,1%) e per il 6,3% in discount (6,2% nel 2010). Per la prima volta da qualche anno c’è un leggero incremento per fruttivendoli e negozi specializzati: dal 19,8% di quota valore del 2010 si è passati al 19,9% del 2011, mentre proseguono il lento calo ambulanti e mercati, che dal 21,7% del 2010 passano al 21,2% del 2011. Leggero rialzo per le percentuali delle altre forme (cash & carry, spacci aziendali, porta a porta, regalo, ecc), attestate sullo 1,2% (2010: 1,1%).
Verdura fresca – Anche per l’acquisto di verdura oltre la metà delle famiglie italiane nel 2011 si è rivolta alla Distribuzione Moderna: iper e super 51,8% (2010: 51,5%) e discount 8,1% (2010: 8,0%). La spesa fatta da ambulanti e mercati cala al 22,0% dal 22,7% del 2010, a differenza del fruttivendolo che con il 17,1% del 2011 recupera sul 17% secco del 2010. Leggero incremento anche per le altre forme di acquisto (cash & carry, spacci aziendali, porta a porta, regalo, ecc), che passano dallo 0,8% del 2010 all’ 1% del 2011.
Ortaggi surgelati – In questo comparto ha sempre avuto grosse quote la Distribuzione moderna che, per la prima volta, rallenta la sua crescita e a fronte del 77,1% sul totale della spesa di surgelati realizzato nel 2010, nel 2011 scende con iper e supermercati al 76,8%. Anche il discount ha una piccola flessione: dal 12,6% del 2010 al 12,4% del 2011. Crescono il fruttivendolo, raggiungendo quota 4,1% (2010: 3,8%), l’ambulante / mercato rionale da 0,1 a 0,2% e le altre fonti (dal 6,4% del 2010 al 6,5% del 2011).

RISO, CONFAGRICOLTURA: “MERCATO IN CRISI, PREZZI -20% SUL 2011 E BOOM DELL’IMPORT A BASSO COSTO”

FONTE: CONFAGRICOLTURA

A poche settimane dall’avvio delle semine il mercato del riso è in piena crisi, colpito da un calo medio del 20% delle vendite di risone con punte del 30% per le varietà da export. Lo segnala Confagricoltura, raccogliendo la crescente preoccupazione dei risicoltori di fronte alla continua discesa dei prezzi, che hanno perso circa il 20% rispetto a un anno fa.

“Il calo della domanda da parte dell’industria risiera ha innescato una reazione a catena - commenta il presidente della Federazione nazionale di prodotto del Riso Giuseppe Ferraris - con prezzi dei risoni così bassi i nostri produttori non riescono più a far fronte ai continui aumenti dei mezzi di coltivazione, dal gasolio ai concimi; a questo punto per le semine primaverili gli agricoltori potrebbero orientarsi su colture al momento più redditizie come il mais e la soia”.

Confagricoltura rileva come l’attuale crisi del mercato del riso dipenda anche dall’andamento negativo degli scambi con l’estero, che nel 2011 hanno visto diminuire del 10% le esportazioni, mentre sono aumentate del 20% le importazioni da Thailandia, Vietnam e soprattutto dall’India, che è tornata a vendere riso a basso costo del tipo “Indica” dopo molti anni di restrizioni all’export.

“Abbiamo chiesto al ministero delle Politiche Agricole di convocare urgentemente presso l’Ente Risi il comitato tecnico per l’attuazione dell’accordo quadro di filiera, sottoscritto con l’industria risiera a fine 2010 - ha dichiarato Giuseppe Ferraris - perché non ci pare corretta l’attuale gestione del mercato nazionale da parte industriale e vorremmo discutere concretamente di programmazione della domanda e dell’offerta prima di tornare a seminare. Se non ci saranno segnali incoraggianti credo che quest’anno molte risaie rimarranno all’asciutto”.

Emergenza maltempo, dalla Regione la richiesta alla Ue di attivare la misura 126 del PSR.

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Rabboni risponde alle organizzazioni agricole della provincia di Rimini. In tutta la regione i sopralluoghi tecnici per delimitare le aree colpite e quantificare i danni.

Bologna - “A fronte dell’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito l’Emilia-Romagna e in particolare il territorio romagnolo, la Regione ha richiesto all’Unione europea l’attivazione della misura 126 del Programma di Sviluppo Rurale che riguarda, nello specifico, il ripristino del potenziale agricolo danneggiato da calamità naturali.” E’ quanto afferma oggi l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni rispondendo alle organizzazioni agricole Coldiretti, Confagricoltura e Cia della provincia di Rimini che in una lettera inviata alla Regione e alle Istituzioni locali chiedono misure urgenti per far fronte ai danni arrecati dal maltempo. Sul fronte nazionale, aggiunge Rabboni, stiamo chiedendo al Governo, unitamente alle altre Regioni colpite, di adeguare tempestivamente la dotazione finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale nella misura necessaria per dare risposta alle aspettative e ai bisogni delle imprese agricole danneggiate.”
In questi giorni i Servizi provinciali agricoltura stanno effettuando, ai fini del riconoscimento ministeriale della eccezionalità dell’evento, le rilevazioni e le stime per delimitare le aree colpite. Si tratta dell’azione propedeutica all’attivazione delle provvidenze previste per il ripristino dei fabbricati rurali (abitazioni, stalle, fienili, ricoveri attrezzi) danneggiati o distrutti, per la concessione di mutui a tassi agevolati e di sgravi sugli oneri fiscali e previdenziali. Sul fronte assicurativo ricorda ancora Rabboni “ci siamo prontamente attivati con i Consorzi di difesa operanti in regione al fine di monitorare l’effettiva situazione della campagna assicurativa che al momento delle nevicate non era stata ancora avviata. E’ infatti evidente che se ci dovessero essere danni ingenti alle produzioni in conseguenza delle basse temperature, l’accertamento dell’assenza temporale dell’ombrello assicurativo dovrà costituire per il Ministero elemento di attivazione degli interventi compensativi e delle agevolazioni sul pagamento dei contributi previdenziali.”

Già stanziati dal presidente Errani 2 milioni di euro per gli interventi immediati
Per fronteggiare la situazione di emergenza dovuta alle eccezionali nevicate che hanno colpito dal 31 gennaio al 12 febbraio il territorio regionale, il Presidente della Regione Vasco Errani ha dichiarato il 6 febbraio lo stato di crisi ed ha previsto lo stanziamento di due milioni di euro per l’attivazione, in stretto raccordo con le istituzioni locali, del Piano operativo per gli interventi immediati di soccorso, rimozione delle criticità, salvaguardia della pubblica incolumità e assistenza alla popolazione.
Gli effetti sulle imprese agricole sono sicuramente gravi e ai danni immediati si sommano le forti preoccupazioni per i possibili effetti che potranno avere le basse temperature sugli impianti arborei e, più in generale, sull’andamento dell’annata agraria.
L’Assessorato regionale all’ agricoltura si è prontamente attivato e, con la collaborazione delle Province e di tutti gli Enti territoriali, sta effettuando i sopralluoghi tecnici per il rilevamento e la stima dei danni che, riguardano più pesantemente i territori delle Province di Forlì-Cesena e di Rimini. Si va dal mancato rifornimento di mangimi per gli allevamenti bovini, suinicoli ed avicoli alla mancata raccolta del latte prodotto nelle stalle con conseguente perdita della produzione. Dalla perdita delle colture orticole e frutticole al crollo o danneggiamento di fienili, stalle, capannoni e altri fabbricati rurali.

lunedì 27 febbraio 2012

IMU, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “NON SI PUO’ AUMENTARE IL CARICO FISCALE DI 5 VOLTE IN UNA NOTTE. IL GOVERNO RIFACCIA I CONTI”

Fonte: Confagricoltura

“Il peso dell’IMU per le imprese agricole italiane, fra 1,3 miliardi di euro di nuove imposte e 2/3 miliardi di euro per l’accatastamento dei fabbricati rurali, è prossimo al valore della PAC per il nostro Paese: il settore non può permettersi questo salasso”. Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi è intervenuto a Torino, sulla grave questione dell’IMU, durante il convegno sulla PAC con il ministro Catania e il presidente della Comagri del Parlamento europeo De Castro.

“Se si è commesso un errore nel valutare l’impatto dell’IMU sull’agricoltura - ha sottolineato Guidi - si rifacciano i conti: non si può, in una notte, alzare l’imposizione fiscale di 4 o 5 volte; va trovata una soluzione. Questo Governo ha basato il suo programma sull’equità, ma questo meccanismo non è equo”.

“Bisogna ricordare che l’agricoltura è economia reale e se l’agricoltura cresce, cresce anche l’Italia. Capiamo che il Paese è in un momento di fragilità e, responsabilmente, finora alla protesta abbiamo preferito il dialogo in tutte le sedi istituzionali, ma se non troveremo risposte adeguate da questi tavoli, - ha avvertito il presidente di Confagricoltura - saremo costretti a seguire altre vie per manifestare il nostro dissenso. Non intendiamo assistere alla fine delle nostre imprese senza difenderle”.

PAC, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “LA RIFORMA NON E’ UN PROBLEMA DELL’AGRICOLTURA, MA DI TUTTO IL PAESE. TOCCA AL GOVERNO OCCUPARSENE”

Fonte: Confagricoltura

“Bisogna portare all’attenzione del Governo italiano la questione della PAC; non è un problema dell’agricoltura, ma di tutto il Paese. Quella della PAC così come proposta dalla Commissione Europea è una riforma anacronistica, poiché programma il futuro guardando al passato”. Così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi a Torino, al convegno sulla politica agricola comunitaria, a cui hanno partecipato il ministro Mario Catania e il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro.

“L’Europa oggi non ha una strategia di crescita in agricoltura; - ha proseguito Guidi - dopo essere riusciti a triplicare la produzione dagli anni Sessanta, dopo aver sfamato il continente, siamo praticamente costretti a giustificare la nostra esistenza con la pratica del greening. Noi dobbiamo decidere e capire per quale fine stiamo costruendo questa politica: su 13,7 milioni di aziende agricole presenti nella UE, 6 milioni hanno un reddito lordo inferiore a 1.200 euro all’anno: queste si possono chiamare davvero imprese? Questa è politica agricola o politica rurale comunitaria?”

Il presidente di Confagricoltura ha poi indicato la via di una maggiore crescita che Bruxelles deve favorire, per dar modo di adeguarsi ai forti cambiamenti dell’economia mondiale, orientando le risorse a favore delle imprese “vere”, che oggi usano i fondi europei per coprire il gap reddituale e poter fare investimenti.
“Quel che serve è una PAC facile da applicare e facile da incassare – ha sottolineato Guidi - dobbiamo liberare l’agricoltura perché possa esprimere la sua potenzialità e sviluppare tutto il contributo produttivo che è in grado di dare al Paese. Questo consentirà di dar gambe all’aggregazione degli agricoltori. Da soli non ce la facciamo a competere in un mondo così grande”.

venerdì 24 febbraio 2012

COMMERCIO, CONFAGRICOLTURA: “PER LE VENDITE IL RISULTATO PEGGIORE DAL 2004"

Fonte: Confagricoltura

"OCCORRE RIEQUILIBRARE I RAPPORTI DI FILIERA COME PREVISTO DAL DECRETO LIBERALIZZAZIONI”

“Per le vendite al dettaglio - che tra novembre e dicembre 2011 vedono i prodotti alimentari di poco sotto il dato del calo medio generale (-1,0% contro -1,1%) – c’è l’urgenza di interventi specifici sulla filiera agroalimentare per riequilibrarne il valore in ogni suo segmento”. Lo sottolinea Confagricoltura analizzando i dati forniti oggi dall’Istat.

Ad avviso di Confagricoltura “il fatto che l’Istat segnali i risultati del commercio al dettaglio dell’ultimo mese 2011 come i peggiori dal 2004 e quelli complessivi del 2011 (indice grezzo) ai minimi del 2009, non può che confermare la necessità di intese più proficue tra produzione agricola, trasformazione e grande distribuzione”.

“Per migliorare le relazioni commerciali senz’altro sarà importante rendere applicabili le disposizioni del decreto liberalizzazioni che prevede l’uso di contratti scritti – con termini di pagamento certi, a 30/60 giorni, pena l’applicazione di interessi di mora e sanzioni - per la cessione di prodotti agricoli alla GDO. Il riequilibrio nella filiera parte anche da rapporti contrattuali chiari, trasparenti ed equi tra le sue varie componenti”.

giovedì 23 febbraio 2012

ALCOL, CONFAGRICOLTURA: “CONTRO LA FOLLIA DEL ‘BINGE DRINKING’ EDUCARE AD UN CONSUMO MODERATO E TRADIZIONALE, LEGATO AI PASTI

Fonte: Confagricoltura

“L’aumento del consumo di alcol fra i giovani è un dato molto preoccupante”, commenta Confagricoltura, che concorda sul fatto che è fondamentale lavorare per una soluzione che tuteli i nostri ragazzi.

“E’ fondamentale - continua l’Organizzazione agricola - educare i giovani ad un consumo consapevole e moderato e ribadire l’importanza di un modello di bere legato ai pasti, come nel nostro Paese è quello del vino. Strategie di intervento generalizzate innescano meccanismi poco utili al suo perseguimento e spesso dannosi per il comparto produttivo vitivinicolo che già sta scontando la diminuzione dei consumi interni”.

Per questo Confagricoltura propone azioni mirate a combattere il fenomeno del “binge drinking”, ovvero il consumo di diverse bevande alcoliche in un arco di tempo molto breve e non abbinate ai pasti, che caratterizza, come riporta l’analisi del ministero della Salute, l’abuso di alcol in questa fascia di età.

Confagricoltura ricorda che, in seguito alla ultime politiche antialcol, il 24% degli italiani ha ridotto la quantità consumata fuori casa ed il 7% ha cominciato a sostituire i vini con altre bevande a minor contenuto alcolico.

I dati dell’Inran diffusi oggi sui consumi e le abitudini alimentari degli italiani lo confermano. La casa è ancora il luogo abituale dove si mangia. Il pranzo è il pasto più amato dagli italiani (48%, contro il 38% della cena). Il vino preferito è quello rosso (50 g/die), seguito dalla birra (25g/die) e dal vino bianco (14g/die).

Per contro, come dimostrano i dati Ismea sul nostro export agroalimentare nei primi 11 mesi del 2011, diramati oggi, a fronte di un incremento complessivo dell’8,5%, il vini hanno messo a segno un nuovo record storico, oltre il 13%. A dimostrazione del sempre maggiore gradimento sui mercati esteri di questo prodotto, con i suoi significati culturali ed i legami con il nostro territorio.

LATTE, CONFAGRICOLTURA: “POSITIVE LE NUOVE NORME COMUNITARIE. OCCORRE LAVORARE SULL’AGGREGAZIONE”

Fonte: Confagricoltura

“Sono positive le innovazioni normative introdotte nel corpo legislativo europeo dal ‘pacchetto latte’, adottato in regime di codecisione dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento europeo. L’aver congiuntamente operato verso un comune e condiviso obiettivo è stato proficuo”. Questo il commento di Confagricoltura in relazione alle novità introdotte dalla nuova normativa approvata a Bruxelles e illustrate dal ministro per le Politiche agricole Catania e dal presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo De Castro.

“Attendiamo ora – sottolinea Confagricoltura - la definizione da parte del ministero degli atti applicativi, per costruire strumenti operativi in grado di assicurare un corretto confronto e rapporto commerciale per tutta la produzione lattiera nazionale avviata al mercato. Ed occorre lavorare sull’aggregazione”.

Il “pacchetto latte” prevede il rafforzamento delle capacità contrattuali dei produttori e dà la possibilità di gestire e programmare i volumi produttivi dei formaggi Dop. Confagricoltura auspica che favorisca l’estensione a tutti i comparti produttivi delle norme innovative adottate per quanto concerne la contrattualistica e la programmazione produttiva, a partire dal ‘pacchetto qualità’ in corso di definizione.

mercoledì 22 febbraio 2012

Nuovo numero per danni da fauna selvatica

FONTE: POLIZIA PROVINCIALE FERRARA

Il Comandando della polizia Provinciale di Ferrara comunica che è attivo il nuovo numero di telefono 3281507049 a cui gli agricoltori si potranno rivolgere per la prevenzione dei danni provocati sul proprio fondo da fauna selvatica alle colture agricole, attraverso i servizi dei Coadiutori.
Il nuovo numero è attivo dal lunedì al sabato, dalle ore 8.00 alle ore 18.00.
Il riferimento al sito della Provincia di Ferrara è in corso di aggiornamento.
Il nuovo numero sostituisce quello precedente 0532299977 e del numero verde.

Agricoltura. Ripristini di opere pubbliche di bonifica

FONTE: Regione Emilia - Romagna

Dalla Regione 719.000 euro ai consorzi per interventi urgenti in Emilia-Romagna nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, e Bologna

A seguito dei gravi fenomeni di dissesto causati dagli eventi atmosferici che hanno interessato negli ultimi mesi diverse opere pubbliche di bonifica in Emilia-Romagna l'assessore regionale all’Agricoltura, Economia Ittica, Attività Faunistico Venatoria, Tiberio Rabboni, ha disposto finanziamenti per interventi nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna per un importo complessivo di 719 mila euro.
I fondi saranno impiegati per ripristinare la funzionalità delle opere pubbliche di bonifica danneggiate ed eliminare le situazioni di pericolo per infrastrutture pubbliche, centri abitati e attività economiche.

In vendita alcuni immobili del patrimonio della Provincia di Ferrara




FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

La Provincia mette sul mercato alcuni pezzi del proprio patrimonio immobiliare.
Fra questi c’è palazzo Melli, al civico 116 di via Carlo Mayr in città. Un milione e mezzo è il prezzo a base d’asta dell’immobile che fu residenza dei nobili Marchesi Villa e il cui impianto originario risale al XV secolo.
Dal 1983 il palazzo è inutilizzato, da quando l’allora Provveditorato agli Studi si spostò nell’attuale sede di Palazzo Polo in via Madama, anch’esso di proprietà della Provincia.
Soffitti a cassettoni, affreschi, uno scalone monumentale, un ampio giardino all’interno, sono solo alcune caratteristiche dello storico complesso messo in vendita dall’amministrazione del Castello Estense, che si estense su una superficie lorda complessiva di 2.700 metri quadrati.
Ma palazzo Melli non è l’unico immobile che rientra nel piano dismissioni della Provincia, comprendente oltre trenta beni, tra edifici, terreni e relitti stradali. Ne fanno parte, infatti, l’ex comando dei Vigili del Fuoco, messo sul mercato in un primo tentativo d’asta a 2,8 milioni. Segue poi il fondo rustico La Comune di Malborghetto, con annesso un edificio al suo interno di 500 metri quadrati. In questo caso due sono le aste che riguardano i terreni, per un valore di 194mila, e la corte, per ulteriori 160mila.
Si prosegue con l’abitazione – alloggio del custode dell’Istituto Bachelet, nella sede di via Azzo Novello (in attesa di una stima tecnica precisa), alcune aree a ridosso della spiaggia al Lido di Volano (del valore complessivo di 491mila) e, poco distante, un edificio risalente ai tempi della bonifica ferrarese (anch’esso in fase di stima tecnica).
Per informazioni è a disposizione l’ufficio Patrimonio della Provincia (tel. 0532/299408 oppure 328/1507046 anche e-mail patrimonio@provincia.fe.it).

La Giornata del Melo alla Fondazione Navarra



FONTE: FONDAZIONE NAVARRA

COLDIRETTI: ENTRO IL 15 MARZO LE DOMANDE DEI PRESTITI “DE MINIMIS” CON CONTRIBUTO REGIONALE



FONTE: COLDIRETTI

Le domande per le anticipazioni colturali dell’annata 2011/2012 devono pervenire ad Agrifidi entro il 15 marzo prossimo. Previsto un contributo del 1,70% sul prestito ottenuto. Gli uffici di Coldiretti sono a disposizione dei soci interessati.

Con una dotazione finanziaria complessiva regionale di euro 1.800.000,00 è stato dato il via all'intervento in regime "de minimis" ovvero con massimale di contributi al medesimo titolo non superiori ad euro 7.500 nel corso dell'ultimo triennio, per prestiti a breve termine per coprire le spese di conduzione dell'annata agraria 2011/2012 da parte della Regione Emilia-Romagna. Le imprese agricole richiedenti il beneficio devono esercitare attività agricola in misura prevalente, essere condotte da un imprenditore di cui all'art. 2135 c.c., essere iscritte alla CCIAA ed alla anagrafe regionale delle imprese agricole, non avere fallimenti in corso od essere in difficoltà come definito dalla normativa comunitaria ed essere infine in regola con i versamenti contributi previdenziali ed assistenziali e con eventuali versamenti di somme per multe o sanzioni.
Le spese ammissibili sono quelle di anticipazione colturale nell'ambito del territorio regionale, sulla base di parametri medi per tipo di coltura. La spesa minima ammissibile è di 6.000 euro, quella massima di 150.000. La durata dei prestiti non può essere superiore a 12 mesi e l'aiuto finanziario regionale sarà al massimo di 1,70 punti percentuali di abbattimento del tasso di interesse bancario dei consueti prestiti di conduzione convenzionati tra Banche e Consorzio Fidi.
Le domande si presentano alla Regione tramite i Consorzi Fidi entro il 15 marzo 2012 (una sola domanda e per solo istituto di credito da parte della medesima impresa, pena archiviazione) utilizzando la modulistica regionale.
La graduatoria di ammissibilità avrà questa scansione: 1. aziende che hanno contratto il prestito di conduzione agevolato in regime de minimis nella precedente campagna agraria, nel limite massimo del valore necessario al rinnovo o alla riattivazione del prestito stesso; 2. aziende ricadenti nelle zone svantaggiate condotte da giovani agricoltori; 3. aziende ricadenti nelle zone svantaggiate; 4. aziende ricadenti nelle altre zone condotte da giovani agricoltori; 5. aziende ricadenti nelle altre zone.
Ulteriore elemento di priorità è il momento di presentazione della domanda (giorno e ora). I prestiti in oggetto saranno anche assistiti da garanzia del consorzio fidi.
Presso tutti i nostri uffici zona è possibile compilare le domande in oggetto.

lunedì 20 febbraio 2012

CONFAGRICOLTURA: “DOPO IL MALTEMPO IL CARO-CARBURANTI E’ LA NUOVA EMERGENZA NELLE CAMPAGNE”

Fonte: Confagricoltura

“Quella del caro-carburanti è la nuova emergenza nelle campagne, una situazione oggettivamente insostenibile per le aziende agricole, che pone seriamente a rischio le coltivazioni e gli allevamenti”. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione ai nuovi record delle quotazioni dei carburanti che si avvicinano rapidamente ai 2 euro al litro.


“Un’annata particolarmente fredda come l’attuale costringe a riscaldare maggiormente serre e stalle – osserva Confagricoltura -. Da una parte si è dovuto aumentare il consumo di gasolio agricolo anche del 30%, dall’altro il suo prezzo è in crescita vertiginosa senza controllo. In un anno (febbraio 2011 – gennaio 2012) le quotazioni del gasolio agricolo sono cresciute del 10,27%; ma in soli quindici giorni, dal 30 dicembre 2011 al 15 gennaio 2012, gli aumenti sono stati del 4% circa. E purtroppo proseguono incalzanti”.


“Crescita dei consumi e rincari dei prezzi è un mix micidiale che le aziende agricole non riescono a sostenere – spiega Confagricoltura -. Senza contare gli aumenti di spesa per trasporti e consegne”.


“Oltre tutto – osserva Confagricoltura - i rincari dei carburanti sono destinati inevitabilmente a pesare sull’inflazione, innescando nuovi rialzi dei prezzi al consumo degli alimentari freschi, come l’ortofrutta, il cui trend è invece in calo dopo gli aumenti congiunturali dovuti al maltempo”.

COLDIRETTI FERRARA: I PENSIONATI IN ASSEMBLEA IL 24 FEBBRAIO ALL’OTTOCENTO DI SAN VITO. CONVEGNO SUL BENESSERE NELLA TERZA ETA’ E PRANZO SOCIALE

Fonte: Coldiretti Ferrara

E’ dedicata ai pensionati di Coldiretti Ferrara l’assemblea del prossimo 24 febbraio, alla presenza del presidente nazionale Federpensionati Coldiretti Antonio Mansueto e del professor Nino Basaglia che interverrà su terza età e benessere.

Venerdì 24 febbraio presso la Sala Convegni del ristorante Ottocento a San Vito d’Ostellato si terrà l’assemblea dell’associazione pensionati di Coldiretti Ferrara.
A partire dalle 9.00 con la Messa concelebrata da Don Gino Boattin, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Ferrara, inizieranno i lavori che vedranno la relazione del professor Nino Basaglia sul tema “come affrontare la terza età in benessere”, cui faranno seguito gli interventi del presidente provinciale dei pensionati Coldiretti, Alberto Sartori e del presidente nazionale di Federpensionati Coldiretti, Antonio Mansueto. E’ prevista nel corso della mattinata anche la consegna di attestati di riconoscenza a soci particolarmente distintisi nell’attività.
Le conclusioni saranno affidate al presidente provinciale di Coldiretti Ferrara, Mauro Tonello, ed infine il pranzo sociale al costo di trenta euro.
Chi volesse ancora dare la propria adesione al convegno ed al pranzo, può mettersi in contatto con il proprio ufficio zona al più presto.

BENZINA, NUOVO RECORD. CONFAGRICOLTURA: “IL CARO-CARBURANTE SCHIACCIA I BILANCI AZIENDALI E FAVORISCE SPECULAZIONI SUI PREZZI DEGLI ALIMENTARI”

Fonte: Confagricoltura

Il nuovo record della benzina, salita alla media che ha superato 1,80 euro al litro (con picchi sino a 1,90) fa crescere le preoccupazioni degli imprenditori agricoli.

“Non dimentichiamo – dice Confagricoltura - che gli agricoltori sono anche consumatori e subiscono i contraccolpi degli aumenti dei carburanti, sia sui bilanci aziendali, sia su quelli familiari. Inoltre questi rincari, seppur destinati inevitabilmente a pesare sull’inflazione, potrebbero essere presi a giustificazione di nuovi rialzi di prezzo al consumo degli alimentari freschi, come l’ortofrutta, il cui trend – come si è evidenziato ieri al tavolo di confronto con Mister Prezzi - è invece in calo dopo gli aumenti congiunturali dovuti al maltempo”.

“Sotto il profilo dell’attività aziendale – sottolinea poi Confagricoltura – già a fine novembre un’indagine Ismea registrava forte malessere tra gli agricoltori e notevoli preoccupazioni imputabili alla dinamica dei costi di produzione e, soprattutto, al proseguimento delle tensioni sui prezzi di carburanti.

“In un anno i costi agricoli per i carburanti hanno avuto – fa presente Confagricoltura - un incremento del 10,27%. Ora è arrivata la nuova raffica di rincari che aggrava una situazione già oggettivamente insostenibile per le aziende agricole e pone seriamente a rischio le coltivazioni e gli allevamenti”.

venerdì 17 febbraio 2012

VALORIZZARE LA MEMORIA CONTADINA DELL'EMILIA-ROMAGNA E I MUSEI DEL MONDO RURALE. PRESENTATI OGGI A BOLOGNA UN VOLUME E UN' APPLICAZIONE WEB


Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - La collezione di ceste, gabbie, fiaschi dell’Ecomuseo della civiltà palustre di Villanova di Bagnacavallo, realizzati con quelle canne e giunchi che per secoli hanno rappresentato il fulcro dell’economia e della vita della bassa Romagna.
Gli oggetti legati alla tradizione dell’olivocultura che trovano una suggestiva collocazione nel Museo etnografico di Valliano di Montescudo. Il carro stracolmo di masserizie, tutta la ricchezza della tipica famiglia del mezzadro, che domina una delle sale del Museo della civiltà contadina di San Marino di Bentivoglio. La collezione di oltre 60 mila oggetti di vita quotidiana che tappezza pareti e soffitti del Museo Guatelli di Ozzano Taro vicino a Collecchio, intitolato al maestro autodidatta Ettore Guatelli, amico di Attilio Bertolucci.
E ancora il Museo di Gattatico dedicato ai Cervi, famiglia simbolo della Resistenza, ma anche famiglia di contadini progressisti e intraprendenti, in cui l’amore per la terra diventa ferma volontà di riscatto sociale.
Sono solo alcuni esempi della ricchezza e della originalità delle collezioni ospitate da 16 tra i più significativi Musei della civiltà contadina presenti in Emilia-Romagna e contraddistinti dal marchio “Musei di Qualità”, che trovano ora spazio nel volume I Musei del Mondo Rurale in Emilia-Romagna realizzato dall’assessorato regionale all’Agricoltura e dall‘Istituto per i beni culturali e presentato oggi a Bologna. Il testo ha anche una versione sfogliabile on line e un’applicazione web.
Oggetti della vita quotidiana, attrezzi per il lavoro nei campi, testimonianze di mestieri e tradizioni, luoghi di vita e di lavoro: di ogni Museo l’opera illustra le collezioni, inquadrandole nel contesto storico e sociale del territorio.
Diventa così possibile ripercorrere le tappe fondamentali della storia dell’agricoltura emiliano-romagnola fino ai giorni nostri.
“I Musei del Mondo Rurale in Emilia-Romagna nasce con l’obiettivo di far conoscere questa storia a tutti i cittadini emiliano-romagnoli e specialmente ai più giovani” - ha affermato l’assessore Tiberio Rabboni - “ La memoria contadina rappresenta uno dei fondamenti dell’identità della comunità regionale, ma è anche una importante leva di sviluppo: in un mercato agroalimentare ricchissimo di offerte, i prodotti emiliano-romagnoli si distinguono proprio perché sono in grado di interpretare valori e tradizioni. Per questo stiamo lavorando a un progetto più ampio dedicato alla memoria contadina di cui questo volume è un primo passo”.
Secondo il presidente dell’IBC Angelo Varni “il nostro passato rurale non è morto, ma si riflette in una realtà economica ancora molto attiva. Una ragione di più per non disperdere la ricchezza di questo peculiare patrimonio culturale e sociale”.
Per ogni Museo è previsto anche un “vademecum” per il visitatore e il più tradizionale prodotto cartaceo è affiancato da una versione “sfogliabile” on line e da un’applicazione web scaricabile gratuitamente dai siti dell’assessorato all’agricoltura e dell’IBC dal 1° marzo.
Accessibile da qualsiasi smartphone o tablet connessi a Internet, la Musei Mondo Rurale ER App si configura come un sito internet, visualizzabile tramite un’icona app nel menù applicazioni. Un filo diretto con i potenziali visitatori, aggiornabile in tempo reale con un semplice refresh.
L’App fornirà una scheda dedicata ad ogni Museo, con l’indicazione delle tre cose da non perdere, slide show con le immagini delle sale e delle opere, eventuali prodotti audiovisivi, orari e informazioni di servizio. Potrà inoltre informare su tutti gli eventi, sagre, mostre dedicati alla civiltà contadina. Sarà anche presente una mappa dei Musei che funzionerà come Google Map, permettendo la georeferenziazione dei siti con suggerimenti su cosa visitare nel territorio circostante: chiese, castelli, monumenti, Strade dei Vini e dei Sapori, uffici turistici, ecc.
L’App sarà interattiva e avrà una funzione social con la possibilità per il visitatore di lasciare un commento sulla visita. Infine permetterà di scaricare direttamente la versione sfogliabile del libro e altri materiali di approfondimento.
I 16 Musei raccolti nel volume sono: Museo della civiltà contadina di Piacenza; Museo Uomo e Ambiente di Neviano degli Arduini (PR); Museo Ettore Guatelli, Ozzano Taro, Collecchio (PR); Museo dell’agricoltura e del mondo rurale, San Martino in Rio (RE); Museo Cervi, Gattatico (RE); Museo della civiltà contadina, Bastiglia (MO); Museo della bilancia, Campogalliano (MO); Museo della civiltà Contadina, San Marino di Bentivoglio (BO); Museo etnografico Laborantes, Porretta Terme (BO); Museo della bonifica e Museo delle Valli, Campotto di Argenta (FE); Ecomuseo della Civiltà palustre, Villanova di Bagnacavallo (RA); Museo etnografico romagnolo B. Pergoli, Forlì; Museo della Marineria, Cesenatico (FC); Museo degli usi e costumi della gente di Romagna, Santarcangelo di Romagna (RN); Museo etnografico di Valliano di Montescudo,

SICCITÀ E SBALZI TERMICI: LE DIFFICOLTÀ DEL SETTORE AGRICOLO PROVINCIALE

Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

In questi giorni si è fatto un gran parlare del “clima siberiano”, ma poco si è detto dei danni prodotti alle nostre colture, fino alla fine di gennaio, provocati da lunghi mesi di assenza di precipitazioni.
La neve lentamente si sta sciogliendo e con essa i disagi degli ultimi giorni, mentre restano i guai dalla prolungata siccità che rischia, assieme alle gelate, di mettere in ginocchio l’agricoltura provinciale.
Proprio in questi giorni, tramite i nostri uffici, abbiamo segnalato alla Regione Emilia Romagna la situazione di grave sofferenza idrica in cui versano i nostri terreni in quanto i bollettini Arpa segnalano, per la nostra provincia, il deficit idrico più significativo su base regionale.
Va detto che la neve di questi giorni ha modificato di poco i parametri di riferimento, mentre va sottolineato che le colture hanno risentito delle basse temperature e degli sbalzi termici.
Le zone della provincia che hanno visto precipitazioni di minore entità hanno visto infatti la neve spazzata via dal vento; fenomeno che in pratica ha vanificato il possibile apporto idrico ai terreni.
Per questo motivo le coltivazioni in atto (cereali) che potevano essere protette dalla neve e beneficiare in futuro dello scioglimento della stessa, si sono trovate scoperte e danneggiate dagli sbalzi termici che hanno portato le temperature minime, oscillanti nella norma tra gli 1 e i 6 gradi, fino a -15° C.
Tale fenomeno ha compromesso le coltivazioni orticole in campo, principalmente radicchio e carote.
Notevole preoccupazione si nutre anche per i cereali vernini ( grani duri e teneri e orzo) e per le coltivazioni specializzate vivaistiche che caratterizzano il comprensorio del Delta.
Per quanto riguarda i danni alle colture arboree non è possibile misurare ora i danni e certamente temiamo una possibile perdita della produzione, che si potrà evidenziare nei prossimi mesi in concomitanza del risveglio vegetativo.
L’impegno dei nostri uffici sarà di continuare il monitoraggio della situazione che già nei mesi scorsi, a causa della siccità, abbiamo ritenuto particolarmente grave e che con le ultime calamità atmosferiche ha peggiorato ulteriormente la situazione delle nostre colture.


Stefano Calderoni
Assessore all’Agricoltura
Provincia di Ferrara

ALLERGIE: POLLINI “RITARDATARI” PER IL FREDDO, MA IN AUMENTO

FONTE: Fondazione Edmund Mach

Partita in leggero ritardo la stagione dei pollini, in aria ontano, nocciolo e cupressacee

In leggero ritardo rispetto alla media degli anni precedenti sono comparsi a fine gennaio i primi pollini invernali. Granuli di ontano, nocciolo e cupressaceae sono stati rilevati dal Centro di monitoraggio aerobiologico della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige che ha prontamente ripreso anche quest’anno la divulgazione del bollettino dei pollini allergenici per tenere costantemente informate le persone che soffrono di questo tipo di allergia.

Le temperature piuttosto rigide di queste ultime settimane hanno ritardato la piena fioritura delle specie arboree invernali e di conseguenza le concentrazioni di polline in aria si sono, fino ad ora, mantenute piuttosto basse. Ciò nonostante, considerato il recente miglioramento delle condizioni meteorologiche ed il lieve innalzamento delle temperature, si prevede un aumento delle concentrazioni in aria di questi pollini.

Il Centro di monitoraggio aerobiologico, che afferisce al Centro ricerca e innovazione di San Michele, ricorda che il bollettino pollini è consultabile in vari modi: sul web all’indirizzo http://www.fmach.it, via e-mail iscrivendosi alla newsletter dal sito http://www.fmach.it, ascoltando la segreteria telefonica di Meteotrentino (0461-238939) e presso le farmacie.

A Ferrara è nata la Consulta provinciale del mondo agricolo

FONTE: PROVINCIA DI FERRARA

È praticamente nata la Consulta provinciale dedicata ai temi del mondo agricolo. Presenti le associazioni agricole, le rappresentanze sindacali di categoria, i sindaci, la Camera di Commercio e la Provincia.
Convocato da quest’ultima, su iniziativa della presidente Marcella Zappaterra e dell’assessore con delega all’Agricoltura Stefano Calderoni, il primo incontro si è aperto in Castello Estense con una relazione introduttiva dello stesso Calderoni, che ha tracciato un quadro dei problemi che riguardano il settore agricolo territoriale.
Tre i temi, in sintesi, messi a fuoco dall’assessore: l’applicazione dell’Imu sui fabbricati agricoli cosiddetti strumentali (capannoni e immobili per il ricovero mezzi ed attrezzature), l’ipotesi di un marchio unico provinciale dei prodotti agroalimentari di qualità del territorio e l’eventuale consenso attorno alla nascita della nuova Consulta.
Sul versante Imu la strada proposta dalla Provincia è duplice. Da una parte chiedere ai Comuni una riduzione dell’aliquota sui fabbricati dallo 0,2 allo 0,1% e, parallelamente, appoggiare l’iniziativa già intrapresa dalla Regione Emilia-Romagna per chiedere al Governo di azzerare del tutto il prelievo. Una richiesta la quale poggia sul fatto che i rincari Imu contenuti nel decreto “Salva Italia” fino al 700% graverebbero sulle aziende agricole, in una congiuntura economica che non sta per nulla risparmiando il settore primario. Aumenti ai quali occorrerebbe poi aggiungere anche le spese professionali di accatastamento degli immobili,valutabili in diverse migliaia di euro.
La proposta fatta da Calderoni sul punto è di condividere un ordine del giorno comune a tutto il territorio provinciale che “chieda al Parlamento e al Governo – scrive l’assessore – di trovare la copertura economica per rivedere il provvedimento”.
Per quanto riguarda il marchio territoriale unico, la proposta è stata lanciata per identificare più chiaramente i prodotti di qualità del territorio; perché possa essere un valore aggiunto per chi fa vendita diretta; per promuovere la ristorazione e, in primis, avviare una più stretta e strutturata collaborazione tra aziende e grande distribuzione. L’obiettivo è chiaramente di connotare i vari prodotti della terra ad un’unica zona di produzione e, con un peso accresciuto, allargare gli spazi di vendita sui mercati.
Proposte, nel loro insieme, che hanno incontrato il consenso dei Comuni (Copparo, Voghiera e Portomaggiore, in particolare, hanno espresso il loro placet) e delle associazioni del mondo agricolo (Cia, Coldiretti, Unione agricoltori e Confcooperative).
Unanime anche il consenso espresso sull’utilità della Consulta che, a questo punto, stabilirà per il tramite dell’assessore Calderoni un calendario di appuntamenti e di temi da mettere all’ordine del giorno.
La presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, ha infine risposto ad alcune sollecitazioni espresse, nello specifico, dal presidente Cia, Lorenzo Boldrini, e da quello di Unione agricoltori, Nicola Gherardi, sul trasferimento imminente del servizio Agricoltura dall’attuale sede di via Bologna.
“Sono due anni – ha detto la presidente - che scriviamo alla Regione per chiedere una revisione delle condizioni di affitto dei locali nei quali attualmente il nostro servizio lavora e tutto è stato inutile. Abbiamo fatto tutti i tentativi possibili – ha proseguito - e ora la decisione è diventata inevitabile proprio per un problema di costi che non possiamo più sostenere, oltre al problema dell’agibilità per manutenzioni e messe a norma di spazi e locali che vengono sempre ritardate”.

Pesca, le Regioni Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia incontrano il ministro Catania.

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

16/02/2012

Rabboni: parte finalmente su basi di corresponsabilità tra Ministero e Regioni il Distretto dell'Alto Adriatico.

“Finalmente dopo quasi tre anni di attesa parte su basi di effettiva corresponsabilità tra Ministero e Regioni il Distretto di Pesca dell'Alto Adriatico. Il Ministro ha accolto anche la nostra richiesta di prevedere un organismo consultivo delle rappresentanze dei pescatori delle tre regioni. Tra le prime questioni che il Distretto affronterà vi è il prossimo fermo biologico estivo, vale a dire una materia fin qui di esclusiva competenza ministeriale. Importante anche la disponibilità espressa ad un lavoro comune per un futuro allargamento del Distretto alle regioni rivierasche di Croazia e Slovenia.” Con queste parole l’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-Romagna Tiberio Rabboni ha commentato l’incontro oggi a Roma con il ministro dell’agricoltura Mario Catania sulla crisi del comparto della pesca. All’incontro hanno partecipato con Rabboni gli assessori delle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia Franco Manzato e Claudio Violino.
Rabboni ha espresso la propria soddisfazione anche per la disponibilità del Ministro ad accogliere altre tre richieste avanzate delle Regioni. Si tratta della possibilità di destinare un’ ulteriore quota delle risorse del Fondo Europeo sulla Pesca assegnate alle singole Regioni per indennizzare l'arresto definitivo di imbarcazioni del piccolo strascico; di una diversa applicazione delle nuove norme sui controlli e sulle sanzioni con la possibilità di recuperare i punti di penalità accumulati sulla licenza attraverso la partecipazione a programmi di riduzione dello sforzo di pesca e a corsi di formazione; della stabilizzazione del fondo della legge 30 che ha fin qui garantito benefici fiscali e previdenziali alle cooperative di pescatori.

BIOLOGICO, GUIDI (CONFAGRICOLTURA): “INTESA UE-USA PIETRA MILIARE PER COMMERCIO ATLANTICO. CI AUGURIAMO CHE PRESTO COMPRENDA ANCHE IL VINO BIO”

FONTE: CONFAGRICOLTURA

“L’accordo Ue-USA per il biologico è decisivo. L’Italia è il primo produttore europeo di bio prodotti e vedrà così semplificate le proprie esportazioni negli USA.” Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi da Torino - dove è intervenuto alla riunione dei direttori provinciali e regionali dell’Organizzazione - commentando la firma dell’accordo commerciale tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America, in occasione della BioFach World Organic Fair di Norimberga, la principale manifestazione internazionale per i prodotti biologici.

L’accordo prevede, a partire dal 1° giugno 2012, che il biologico certificato nell’Ue o negli Usa possa essere venduto nei rispettivi territori, senza bisogno di certificazioni che attestino il rispetto delle due normative. “Finora, il doppio onere da sostenere per le spese, le ispezioni e le pratiche frenava l’appetibilità del mercato Nord Americano – sottolinea il presidente di Confagricoltura -. Ora contiamo che questa opportunità venga estesa anche al vino biologico, non rientrato nell’accordo perché manca la pubblicazione del nuovo regolamento UE sulla sua produzione”.

Il mercato americano, ricorda Confagricoltura, è molto importante per i prodotti biologici, basti pensare che il valore complessivo del settore è di circa 40 miliardi di euro ed aumenta ogni anno. L’accordo tra i due maggiori produttori bio del mondo, oltre a favorire l’espansione dei mercati, farà da traino per l’aumento dell’occupazione e delle imprese su scala mondiale. “Questa intesa, una pietra miliare nel commercio di prodotti agricoli tra l’Ue e gli Stati Uniti – conclude Guidi -, ci auguriamo farà da apripista per nuovi accordi anche per le altre produzioni”.

COLDIRETTI: LE NOSTRE AZIENDE FANNO SCUOLA PER I GIOVANI



FONTE: COLDIRETTI

Il territorio e le imprese ferraresi saranno oggetto di visite guidate da parte di giovani imprenditori della provincia di Asti. Giovani Impresa Coldiretti continua a fare “scuola”.

Sono ancora sugli scudi i ragazzi di Giovani Impresa Ferrara, questa volta nella veste di promotori del nostro territorio e di alcune imprese, nei confronti di un gruppo di colleghi di Giovani Impresa della provincia di Asti.
Nei tre giorni di visita ferrarese, con l’assistenza e la guida del delegato provinciale Sergio Gulinelli e del segretario Marco Baldon, i giovani astigiani avranno occasione di visitare alcune realtà imprenditoriali, dove l’elemento “giovane” ha fatto scattare il processo di innovazione o dove si è intrapresa una spiccata diversificazione e comunque una scelta di qualità, sia come azienda che come prodotto.
E così saranno visitati il Punto Campagna Amica gestito a Ferrara dalla cooperativa Orto Amico e l’azienda zootecnica e di produzione di mozzarelle di bufala di Mario Benin a Cona; successivamente la sede del Consorzio dell’aglio DOP di Voghiera al Borgo Le Aie di Gualdo e l’impianto di produzione di biogas dell’allevamento Minghini a San Biagio d’Argenta. Sempre nell’argentano, a Ospital Monacale, pranzo con prodotti tipici all’agriturismo Il Serraglio, della famiglia Mazzanti, titolari dell’azienda biodinamica omonima, che è anche fattoria didattica certificata.
Ritorno a Ferrara, più precisamente a Codrea, dove ha sede l’azienda La Bosca gestita dalla famiglia Piazzi, con produzione di frutta, carni e salumi.
Un tour che consentirà di vedere una porzione di territorio ferrarese e di incrociare esperienze variegate e complesse, e che si chiuderà domenica con visita al centro storico cittadino.

MALTEMPO, CONFAGRICOLTURA: “A RISCHIO LE MIMOSE PER L’8 MARZO. MOLTO SALATO IL CONTO COMPLESSIVO DEI DANNI, CHE ARRIVANO A 500 MILIONI DI EURO”

FONTE: CONFAGRICOLTURA

Confagricoltura, ha effettuato con le proprie strutture territoriali, dove possibile un monitoraggio su natura e entità dei danni provocati dal maltempo lungo tutto lo stivale. Abruzzo, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Marche e Sardegna le regioni che segnalano maggiori criticità. Secondo una prima stima dei danni diretti e indiretti e degli aumenti dei costi - che andrà poi perfezionata al ritorno del bel tempo - il conto per l’agricoltura oscilla tra i 400 ed i 500 milioni di euro.

In Piemonte il freddo si è esteso anche alle pianure. Così le gelate hanno colpito le coltivazioni orticole in pieno campo, come i cavoli, le verze e i broccoli. In pericolo anche i frutteti, in particolare gli albicocchi ed i kiwi, una tra le colture più estese in Piemonte, con oltre cinquemila ettari. Difficoltà anche per la zootecnia. Riscontrati problemi nei vivai dove, in particolare per le piante da esterno, i danni potranno essere quantificati con precisione solo tra marzo e aprile. In provincia di Alessandria danneggiati i noccioleti, già in fase di fioritura. Si stima un danno complessivo di 50 milioni di euro.

In Liguria a forte rischio, oltre le coltivazioni orticole, anche quelle floricole come ginestre, anemoni e ranuncoli. Quasi completamente distrutte le mimose, mancheranno i tradizionali fiori per il prossimo 8 marzo. Si contano almeno 5 milioni di euro di danni. Per le serre, i costi per il riscaldamento sono schizzati alle stelle con gli impianti costantemente accesi, per evitare che gelino le tubature. Migliaia di alberi si sono abbattuti sotto il peso delle abbondanti nevicate. Confagricoltura propone l’attivazione di un Fondo straordinario regionale e il riconoscimento dello Stato di calamità naturale.

In Lombardia, problemi, nel Bresciano, per i produttori di IV gamma, danni anche in provincia di Varese.

Emilia Romagna. Particolarmente provate le provincie di Forlì, Cesena e Rimini: gravi i danni alle strutture fisse in collina e montagna. Particolarmente colpite le produzioni nelle zone collinari. In generale i costi energetici sono raddoppiati e si sono riscontrati problemi nelle consegne.

Nelle Marche, la neve e il forte vento hanno creato disagi consistenti, in particolare per la fornitura di energia elettrica. Ad Ancona hanno sofferto fortemente le strutture e le colture. L’assessore ha riunito un “Tavolo verde” e si è impegnato a sostenere, attraverso le misure normative previste, le aziende agricole danneggiate e la ricostruzione delle strutture.

Grave la situazione in Umbria, dove si riscontrano forti danni per l’ondata del maltempo.

In Sardegna gravemente colpito il settore ortofrutticolo. Carciofi, verdure a foglia, cavoli, verze, finocchi, patate e agrumi hanno registrato una diminuzione dal 30% al 100%. Ridotta del 25% la produzione di latte ovino. Segnalate morie di bestiame e danni alle strutture. Impennata dei consumi di gasolio e del prezzo dei mangimi e foraggi. Il danno complessivo ammonta a 35 milioni di euro.

Nel Lazio Nord e nel Frusinate molte le aziende agricole danneggiate. E’ stato attivato un “tavolo di crisi” regionale. Per alleviare i costi ingenti del riscaldamento la Regione ha ampliato la dotazione di gasolio agevolato.

In ginocchio l’Abruzzo, stremato dalla situazione di eccezionale maltempo. Confagricoltura regionale ha chiesto il riconoscimento dello stato da calamità, il secondo a poco meno di un anno. L’Organizzazione ha sollecitato agli istituti di credito appositi plafond per finanziamenti agevolati a favore delle aziende agricole colpite dal maltempo. Quantificare i danni è impossibile, sia perché l’emergenza non è cessata, sia perché molte aziende sono difficilmente contattabili.

Situazione tragica anche in Molise dove si registrano vere e proprie bufere di neve e vento forte, che non danno tregua e stanno rovinando serre, capannoni, impianti produttivi e piante.

In Campania il maltempo ed il gelo hanno provocato danni, in particolare nelle aree interne, mettendo a rischio non solo le coltivazioni e le produzioni di pregio, ma pure l'occupazione del settore. Serie difficoltà alle strutture aziendali e per l'approvvigionamento di mangimi e foraggi, diminuzioni dei quantitativi di latte. Attivo a Salerno un numero telefonico di “emergenza agricola”.

Puglia. Distrutta quasi completamente la produzione nelle colture a pieno campo, particolarmente colpito il foggiano. Forti disagi per il bestiame nelle Murge (barese e tarantina).

In Basilicata, nel potentino hanno sofferto gli allevamenti per la mancata consegna dei mangimi e dei concentrati per l’alimentazione. Diminuzione della produzione di latte e difficoltà nelle consegne. Distrutte le orticole nella piana di Gaudiano. In provincia di Matera danni notevoli alla zootecnia, alle colture in serra e agli ortaggi.

Calabria. Disagi, in particolare nelle zone collinari, dove si sono verificate perdite di capi bovini e ovicaprini.

Sicilia. Ingenti i danni per le piogge battenti che hanno interessato la parte centro orientale dell'Isola (tra Catania e Enna) allagando campi e creando fenomeni di smottamento. Nelle zone occidentali della Sicilia le forti raffiche di vento hanno creato problemi ingenti alle colture a pieno campo, ai pergolati, alle strutture e alle serre.

giovedì 16 febbraio 2012

PRODUZIONE INTEGRATA, CONFAGRICOLTURA: “IL SISTEMA NAZIONALE DI QUALITA’ NON E’ IN LINEA CON IL MERCATO E AUMENTA LA BUROCRAZIA”

Fonte: Confagricoltura

“Un sistema che non è in linea con il mercato e che aumenta il numero di adempimenti burocratici delle aziende, in palese antitesi con la linea di governo sulla semplificazione”. Questo il giudizio di Confagricoltura sul nuovo Sistema per la produzione integrata presentato dal ministero delle Politiche agricole.

“Il sistema così impostato non è uno strumento di competitività – prosegue l’organizzazione degli imprenditori agricoli – perché non è omogeneo nella sua applicazione e difficilmente utilizzabile dai nostri acquirenti. Inoltre, non tiene conto delle registrazioni che gli agricoltori già effettuano per rispettare i disciplinari, già richiesti dalla grande distribuzione. In pratica, si vanifica il lavoro realizzato negli anni dalle aziende in campo agro ambientale ed occorre evitare che la proposta presentata divenga requisito minimo di riferimento per percepire i pagamenti agro-ambientali o per il rispetto della direttiva sull’uso sostenibile dei fitofarmaci attesa in vigore nel 2014”.

Confagricoltura prospetta alcuni soluzioni. Includere nel sistema nazionale di qualità per la produzione integrata tutte le più importanti certificazioni esistenti già richieste dal mercato mediante il mutuo riconoscimento, in modo tale che le aziende non debbano subire ulteriori controlli e certificazioni. Permettere agli imprenditori di accedere alle misure agro ambientali senza dover applicare i nuovi strumenti di gestione. Chiedere alle Regioni di definire le stesse metodologie di controllo, soprattutto per le analisi multi residuali.

mercoledì 15 febbraio 2012

COLDIRETTI: I GIOVANI AGRICOLTORI PROTAGONISTI ALL'ASSEMBLEA DI FIRENZE.

Fonte: Coldiretti Ferrara

Tra i 125 giovani imprenditori che saranno all’Assemblea d’area centro Italia di Firenze di Giovani Impresa anche una delegazione ferrarese. Dai giovani più occupazione in agricoltura.

Saranno 125 i giovani imprenditori dell’Emilia Romagna che parteciperanno giovedì 16 febbraio all’assemblea di Coldiretti Giovani Impresa che si svolgerà a Firenze nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Guidati dal delegato regionale, Mattia Dall’Olio, i giovani di Coldiretti Emilia Romagna si incontreranno con altri 300 imprenditori under 30 provenienti da Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio e Sardegna per dibattere all’assemblea che ha per titolo “La faccia giovane del Paese”.
I rappresentanti dell’Emilia Romagna porteranno la testimonianza di una regione dove le seimila aziende guidate da giovani sono tra le più vitali della regione in quanto – possiedono una superficie superiore del 70% rispetto alla media regionale rilevata dal censimento agricolo 2010 (23,44 ettari contro il 14,63) e un fatturato più elevato del 79% della media e il 55% di occupati in più.
“I giovani imprenditori agricoli – dice Mattia Dall’Olio, delegato regionale dei Coldiretti under 30 – nonostante la crisi, anzi, proprio in risposta alla crisi, stanno spingendo le loro imprese verso una più elevata capacità competitiva e una maggiore innovazione, puntando sulla valorizzazione del made in Italy e proponendosi come protagonisti per la realizzazione del progetto di Coldiretti per la ‘filiera agricola tutta italiana’. La maggioranza dei giovani infatti punta sulle produzioni di qualità e sulla valorizzazione dei prodotti tipici e sono in prima linea nella realizzazione di nuove formule commerciali, come la vendita diretta. Del resto l’agricoltura dell’Emilia Romagna ben si presta a sviluppi in questa direzione grazie ai suoi 33 prodotti Dop e Igp e agli oltre 250 prodotti iscritti all’albo delle produzioni tradizionali”.
“Andiamo a Firenze con grande interesse – aggiunge Sergio Gulinelli, in rappresentanza degli altri Giovani di Coldiretti Ferrara – per confrontarci con realtà diverse ma accumunate dall’idea che l’agricoltura è diversa da quella che molti pensano, dandone un’immagine di qualcosa di antiquato e non moderno, ma anzi che forse è un settore davvero giovane, e che sta a noi trovare l’approccio giusto e vincente, capace di farci viaggiare verso il futuro”.
All’appuntamento di Firenze, saranno presenti numerose personalità istituzionali e del mondo dell’economia provenienti dalle varie regioni, mentre interverranno in qualità di relatori: il sindaco di Firenze, Matteo Renzi; il delegato Coldiretti Giovani Impresa, Abruzzo Ilse De Matteis, in rappresentanza delle regioni del Centro Italia; Gianni Salvadori, l’assessore all’Agricoltura della Regione Toscana; Paolo Petrini, Vice presidente della Giunta Regionale delle Marche e il presidente della Coldiretti Toscana, Tulio Marcelli. I lavori saranno coordinati dal segretario nazionale Coldiretti Giovani Impresa, Carmelo Troccoli, mentre le conclusioni affidate al delegato nazionale Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio.

PACCHETTO LATTE, CONFAGRICOLTURA: “MAGGIORE PROGRAMMAZIONE NELLE PRODUZIONE DOP E PIU’ POTERE CONTRATTUALE AGLI ALLEVATORI”

Fonte: Confagricoltura

L’approvazione da parte del Parlamento europeo del “pacchetto latte”, che contiene le nuove norme che regoleranno il settore, a livello europeo, soprattutto per quanto riguarda la programmazione delle produzioni Dop, è un provvedimento che gli imprenditori di Confagricoltura hanno vivamente atteso.

Con questa decisione, a cui ha contribuito in maniera importante l’operato del presidente della commissione Agricoltura Paolo De Castro, l’Europarlamento ha inviato un segnale di responsabilità alle Istituzioni dei Paesi membri, che dovranno salvaguardare l’equilibrio nella contrattazione all’interno della filiera, tutelando i produttori, in quanto anello più debole.

“La programmazione delle produzioni delle Dop - sottolinea Confagricoltura - dà fiducia ai nostri allevatori, che chiedono il mantenimento del sistema delle quote latte, per evitare che la liberalizzazione possa innescare un meccanismo di corsa alla produzione delle nazioni confinanti da cui grandi quantitativi di latte, a prezzi fortemente concorrenziali, già si riversano nel nostro Paese”.

Alla luce dei nuovi scenari di mercato che si apriranno con la fine del sistema delle quote e vista la possibilità che la nuova normativa dà ai singoli Paesi della Ue di introdurre o meno l’obbligatorietà dei contratti, Confagricoltura auspica che le nostre Istituzioni confermino la scelta intrapresa del rispetto dei contratti scritti ed auspica che anche gli altri Paesi facciano altrettanto, per evitare una situazione di disuguaglianza, che potrebbe interferire sugli equilibri del mercato europeo, con gravi danni alle nostre produzioni.

MALTEMPO, CONFAGRICOLTURA: “LE QUOTAZIONI DEI KIWI -13%, QUELLE DELLE PERE -43,3% MENTRE AL CONSUMO L’ORTOFRUTTA RINCARA”.

Fonte: Confagricoltura

DOMANI L’INCONTRO CON “MISTER PREZZI”

“Non è giustificabile l’aumento dei prezzi al consumo dei prodotti agricoli, frutta e verdura in testa. Dopo la logistica in panne, le vendite ferme, i costi di smaltimento dei prodotti deperibili rimasti nei depositi e le gelate eccezionali, si è aperto anche il fronte dei rincari incontrollati di cui certo non beneficiano i produttori agricoli”. Lo ribadisce Confagricoltura alla vigilia dell’incontro in programma domani con “Mister Prezzi”.

Confagricoltura sottolinea che gli aumenti in campo, dove si rileva, è nell’ordine di pochi centesimi. “Si tratta solo di 2-4 centesimi per l’indivia, i finocchi, la lattuga e i cavolfiori, mentre per i peperoni o per il radicchio si arriva fino ai 10-12 centesimi. Invece, per la frutta è comunque il fermo totale, si registrano addirittura diminuzioni che vanno, dal quasi - 13% nel caso dei kiwi alla punta del - 43,3% per le pere. A questo punto – sottolinea Confagricoltura, - è francamente ovvio che i rincari al consumo sono frutto di fattori speculativi esterni alle aziende agricole, non certo dell’aumento dei prezzi all’origine”.

“Gli imprenditori agricoli - conclude l’Organizzazione presieduta da Mario Guidi - mostrano grande senso di responsabilità, nonostante la situazione particolarmente pesante, segnata dai forti aumenti dei costi di produzione e dal caro-gasolio”.

PIL, CONFAGRICOLTURA: "AGRICOLTURA IN CONTROTENDENZA AL IV TRIMESTRE 2011, MA BLOCCO TIR, GELATE E SUPERTASSE SPENGONO LA POSSIBILITÀ DI RIPRESA”

Fonte: Confagricoltura

“In controtendenza l’agricoltura è l’unico settore a chiudere con valori di segno positivo il quarto trimestre del 2011”. Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati provvisori sul Pil dell’ Istat.

“Per il settore agricolo c’erano tutte le premesse per un avvio del 2012 positivo - osserva Confagricoltura - ma prima la protesta dei Tir, poi l’emergenza maltempo lo hanno messo in ginocchio. E le supertasse Imu sui fabbricati rurali rischiano ancor più di aggravare la situazione”.

Ed a proposito dell’Imu, Confagricoltura denuncia come il settore viva una situazione paradossale: da una parte si mettono in atto politiche per aumentare la dimensione media aziendale (8,5 ettari in Italia, contro i 55 della Francia), dall’altra si punisce chi lo fa con 1,5 miliardi di euro di prelievo fiscale in più.

“Quest’anno, in poche settimane - avverte Confagricoltura - si è bruciata ricchezza, si è frenata la competitività, si sono persi mercati e occasioni di rilancio. Il conto per l’agricoltura è pesantissimo”.

BRUNI (COGECA) "OTTIMO RISULTATO APPROVAZIONE PARLAMENTO EUROPEO PROGRAMMAZIONE PRODUTTIVA FORMAGGI"

Fonte: Segreteria Paolo Bruni

(15 febbraio 2012) "Saluto con grande soddisfazione l'approvazione avvenuta oggi in sessione plenaria del Parlamento Europeo della misura che consente ai consorzi di tutela delle produzioni a denominazione di origine del settore lattiero-caseario la programmazione produttiva" , lo ha dichiarato Paolo Bruni presidente di Cogeca, la Confederazione europea delle cooperative agroalimentari.
"Si tratta di un importante strumento di regolazione del mercato da lungo tempo sostenuto dalla cooperazione agricola europea - ha concluso Bruni - che auspichiamo potra' essere esteso ad altri settori nel contesto del cosiddetto pacchetto qualita' che dovrebbe essere approvato nei prossimi mesi".

PESCA, 2 MILIONI DI EURO PER AVVIARE INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLE AREE COSTIERE DELL'EMILIA-ROMAGNA.

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Il 17 febbraio a Bologna un seminario per illustrare obiettivi e strategie del bando regionale. Domani Rabboni incontrerà il ministro Catania per un confronto sui problemi del settore.

Bologna - Una nuova stagione di sviluppo per le zone di pesca, promossa direttamente dalle comunità locali. Uno sviluppo rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni storiche e culturali dei singoli territori. E’ questo l’obbiettivo di un bando regionale che mette a disposizione 2 milioni provenienti dal Fondo europeo per la pesca e che è rivolto espressamente alle aree di pesca di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini. Gli interventi che potranno essere finanziati dovranno scaturire da un “Gruppo di azione costiera” (in sigla Gac) pubblico-privato e da un “Piano di sviluppo locale” (Psl), e dovranno servire a valorizzare e a qualificare l’attività di pesca, individuando altre attività complementari, quali ad esempio l’ecoturismo, la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, la azioni di formazione degli operatori. “Si tratta di un’iniziativa importante per i nostri territori che può contribuire a creare nuove opportunità di reddito - ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura ed economia ittica Tiberio Rabboni, che proprio per parlare dei problemi della pesca domani a Roma incontrerà il ministro Mario Catania insieme ai colleghi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Tra i temi al centro dell’incontro “l'avvio operativo del Distretto di Pesca dell'Alto Adriatico, con alcuni obiettivi immediati: il confronto con Bruxelles per risolvere la questione della pesca delle specie adulte di piccola taglia; le risorse per il prossimo fermo biologico; la riduzione a 4 giornate di pesca settimanali; l'utilizzo delle risorse europee non impiegate per sostenere gli arresti definitivi delle imbarcazioni; il credito di imposta per attenuare il caro-carburanti.”

Per spiegare obiettivi e strategie del bando “Sviluppo sostenibile delle zone di pesca”, che rappresenta una novità per il territorio emiliano-romagnolo e che scade il prossimo 2 aprile, la Regione ha organizzato un seminario tecnico aperto a tutti i soggetti interessati. L’appuntamento è a Bologna, venerdì 17 febbraio a partire dalle ore 10 alle ore 16,30, presso l’Aula Magna della Regione (viale Aldo Moro, 30). Al seminario parteciperanno tra gli altri Pietro Gasparri della Direzione pesca e acquacoltura del Ministero per le politiche agricole e forestali, Roberto Doneddu del Servizio Pesca della Regione Sardegna, che ha già avviato interventi in questa direzione, Carlo Ricci di Farnet, l’unità di assistenza per l’attuazione dei Gac, della Commissione europea./PF

Per ulteriori informazioni: www.ermesagricoltura.it (sezione Bandi e scadenze)

martedì 14 febbraio 2012

IMU, CONFAGRICOLTURA: “DALLE REGIONI UN FORTE SOSTEGNO CONTRO LA SUPERTASSA”

Fonte: Confagricoltura

“Anche le Regioni sono contrarie all’Imu. E’ ora che il Governo intervenga per riequilibrare la forte imposizione fiscale per gli agricoltori, esentando dall’imposta i fabbricati ad uso strumentale o riducendo gli oneri, in particolare nelle aree svantaggiate”. Lo ha detto Confagricoltura che ha espresso apprezzamento ai rappresentanti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome per la ferma opposizione all’applicazione dell’Imu nelle aziende agricole.

“L’intero impianto dell’imposizione fiscale sui terreni e sui fabbricati strumentali all’attività è punitivo per le imprese e scarica sugli agricoltori e sulle loro famiglie oltre il 10 per cento del peso della manovra - ricorda Confagricoltura -. Il decreto ‘Salva Italia’ comporta incrementi di tassazione (dal 100% al 300%) per il settore agricolo e mette a rischio di chiusura oltre mezzo milione di aziende sotto i 20 ettari di superficie”.

Confagricoltura ringrazia i Governatori regionali per aver appoggiato con forza la sua istanza, chiedendo la revisione del meccanismo di calcolo dei terreni condotti dagli agricoltori e di aprire un tavolo di confronto Governo-Regioni per individuare criteri alternativi di applicazione dell’imposta, salvaguardando gli obiettivi del decreto “Salva Italia”, ma senza pregiudicare la sopravvivenza del settore agricolo.

“La questione è paradossale perché si intende tassare gli strumenti di lavoro dell’agricoltore considerandoli una ricchezza accumulata - conclude Confagricoltura -. Circa un milione di fabbricati in tutta Italia il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni, con l’applicazione dell’Imu subiscono una duplicazione d’imposta”.

COLDIRETTI: ACCORDO UE CON MAROCCO E’ DISASTROSO.

Fonte: Coldiretti Ferrara

L’accordo commerciale tra Europa e Marocco, in questo difficile contesto economico è catastrofico per le imprese agricole italiane.


In un contesto già particolarmente difficile dal punto di vista economico e sociale per il settore agricolo europeo, l’accordo con il Marocco per i prodotti agricoli e della pesca proposto avrebbe un impatto catastrofico sugli agricoltori europei, in particolare nel sensibile settore dell’ortofrutta, con ripercussioni drammatiche sull'occupazione nelle zone rurali dell'Unione europea. E’ quanto si legge nella lettera inviata dalla Coldiretti ai rappresentanti italiani del Parlamento Europeo in vista del voto che si terrà giovedì 16 febbraio in sessione plenaria sul progetto di risoluzione legislativa che riguarda la decisione del Consiglio relativa alla conclusione dell'accordo, in forma di scambio di lettere, tra l'Unione europea e il Regno del Marocco. Nel caso in cui tale accordo venisse concluso, si assisterebbe infatti - sostiene la Coldiretti - ad un notevole aumento dei prodotti provenienti dal Marocco, nello specifico per sei prodotti sensibili che interessano in misura importante il nostro Paese: pomodori, zucchine, cetrioli, aglio, agrumi e fragole. È necessario tener conto – precisa la Coldiretti - dei diversi standard produttivi in termini ambientali, fitosanitari e di qualità dei prodotti originari del Marocco e che il sistema europeo dei prezzi di entrata per tali importazioni non tiene conto dei costi di produzione e di manodopera propri all'UE. In un rapporto dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), è stato, inoltre, dimostrato – conclude la Coldiretti - che il sistema europeo di controllo e di tutela per le importazioni dal Marocco non è efficace.

IMU, RABBONI HA INCONTRATO IL PRESIDENTE ANCI REGIONALE MANCA. "OCCORRE LAVORARE PER UNA MAGGIORE EQUITÀ NELL'APPLICAZIONE DELL'IMPOSTA"

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - Gli aumenti dell’Imu, previsti dal decreto “Salva Italia”, rischiano di avere effetti non sostenibili per molte aziende agricole, con rincari che in alcuni casi possono arrivare al 700%. Lo ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che sul tema ha incontrato ieri il responsabile Anci Emilia-Romagna Daniele Manca. “Gli obiettivi del decreto governativo sono sicuramente condivisibili – hanno concordato Rabboni e Manca - ma va garantita una maggiore equità per il mondo agricolo, valutando meccanismi di rimodulazione dell’Imu”. “Il presidente Manca – ha riferito Rabboni – porrà la questione all'attenzione dei Comuni dell'Emilia-Romagna. Tuttavia secondo le simulazioni compiute dall’Anci, per poter abbassare il prelievo sotto l’aliquota attualmente prevista del 7,6 per mille, si rende necessario un intervento del Governo per compensare le conseguenti minori entrate dei Comuni. L’Anci nei prossimi giorni si confronterà sull'argomento con i Comuni e con le Associazioni agricole dell’Emilia-Romagna. Il passo successivo sarà una proposta all’attenzione del Governo”.

ACCORDO UE-MAROCCO: IL PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA GUIDI SCRIVE AI PARLAMENTARI EUROPEI. “PENALIZZA L’EUROPA, E L’ITALIA IN PARTICOLARE”

Fonte: Confagricoltura

In vista del dibattito in corso da oggi, in seduta plenaria, al Parlamento europeo, che porterà giovedì 16 febbraio all’ordine del giorno l’approvazione dell’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea ed il Marocco, il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha inviato a tutti i parlamentari europei una lettera, sollecitando una loro particolare attenzione sull’argomento.

L’accordo, infatti, che prevede misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli, trasformati, il pesce ed i prodotti della pesca, desta molte preoccupazioni in Confagricoltura, per le conseguenze negative che la sua applicazione avrebbe sul nostro sistema agricolo ed agroalimentare.

Già dalle prime analisi effettuate dal centro studi dell’Organizzazione, è emerso chiaramente che l’accordo è ben più favorevole al Marocco che all’Europa, in particolare per quanto riguarda il settore dell’ortofrutta e che, all’interno dell’Europa, risulta più vantaggioso per le produzioni dei Paesi continentali piuttosto che per quelle dei Paesi mediterranei.

Il presidente di Confagricoltura, nella lettera inviata ai parlamentari europei sottolinea che, se l’accordo venisse approvato, verrebbero fortemente ridotti o eliminati i dazi doganali, in particolare per le produzioni orticole, frutticole ed agrumicole. Il che significa che alcuni prodotti tipici del nostro Paese provenienti dal Marocco potrebbero entrare nel mercato europeo a condizioni più competitive di quelle attuali. Allo stesso tempo, tra le merci prodotte in Europa ed esportate verso il Marocco per le quali l’accordo prevede di mantenere l’applicazione di dazi vi sono prodotti come l’olio extravergine di oliva, le carni ed i salumi, che diventerebbero meno competitivi di quelli provenienti da Paesi terzi.

“E’ noto - scrive il presidente Guidi - e ribadito anche da atti del Parlamento Europeo, che il costo del lavoro in Marocco è molto più contenuto di quello medio europeo, ed in particolare di quello italiano, e che nel Paese l’applicazione dei diritti fondamentali ha ancora molte lacune e non ci sono garanzie che la sicurezza alimentare sia basata su principi e procedimenti del tutto analoghi ai nostri”.

“Si tratta - conclude la lettera - di un’ipotesi di accordo oggettivamente squilibrata e che certo non salvaguarda i principi di reciprocità delle condizioni produttive, che devono necessariamente essere alla base di qualsiasi intesa, bilaterale e non, voglia fare l’Unione Europea con i Paesi terzi. Reciprocità che garantisce la possibilità di competere, con pari condizioni di concorrenza, agli operatori economici di ciascun Paese”.

lunedì 13 febbraio 2012

DOMANDE PER IRRIGAZIONI ANTICIPATE E POSTICIPATE

Fonte: Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

Gli Utenti che ritengono di avere esigenze di forniture irrigue anticipate o posticipate rispetto
alla Stagione Irrigua ordinaria, 1 Maggio- 30 Settembre, devono rivolgere domanda scritta al Consorzio
- ENTRO IL 29 FEBBRAIO 2012 per irrigazioni anticipate
- ENTRO IL 20 SETTEMBRE 2012 per irrigazioni posticipate
La domanda dovrà essere compilata su apposito modulo disponibile presso gli Uffici Territoriali o presso le sedi di Ferrara.
Il Consorzio si riserva di valutare la concreta possibilità tecnica di soddisfare o meno la richiesta, in relazione al prioritario rispetto delle esigenze di scolo, alle necessità di manutenzione e all’onerosità di gestione della rete di canali interessata.
IN CASO DI EFFETTIVO PRELIEVO ANTICIPATO O POSTICIPATO, VERRA’ APPLICATO UN CONTRIBUTO SPECIALE IN RELAZIONE ALLA SUPERFICIE ED ALL’ANTICIPO O AL RITARDO RISPETTO ALLA STAGIONE ORDINARIA.
Per le irrigazioni anticipate con funzioni ANTIBRINA occorrerà inoltre precisare le caratteristiche dell’impianto che si intende utilizzare (compilando specifico modulo) per mettere il Consorzio nelle condizioni di valutare le eventuali disponibilità dell’acqua nei quantitativi e per le durate necessari. Per tale tipologia particolare di irrigazione il contributo richiesto sarà definito a
consuntivo, sulla base delle attività svolte dal Consorzio.

MALTEMPO, CONFAGRICOLTURA: “AL MERCATO I PREZZI VOLANO, MA NEI CAMPI AUMENTANO DI POCHI CENTESIMI O SCENDONO ADDIRITTURA”

FONTE: CONFAGRICOLTURA

(LE ZUCCHINE IN UNA SETTIMANA 12,5% IN MENO)

Mentre l’ondata di gelo polare sta avviandosi alla fine, l’agricoltura fa il suo doloroso elenco dei danni, che hanno già superato i 500 milioni di euro. Ma bisogna fare anche altri conti: quelli sui rincari, che da qualche giorno stanno facendo impazzire i prezzi di frutta e verdura sui banchi dei mercati e sugli scaffali della grande distribuzione. “E’ il copione di un film già visto troppe volte -dicono al Centro Studi di Confagricoltura -. Il gelo ha colpito alcune produzioni come indivia, radicchio e cavolfiori, con una conseguente diminuzione dell’offerta. Ma i rincari al consumo non riguardano che minimamente gli incassi delle aziende agricole”.

In altre parole, i prezzi di frutta e verdura, nei casi in cui sono aumentati per i consumatori, hanno determinato per gli agricoltori variazioni in positivo assolutamente marginali e solo per i prodotti colpiti da forti cali produttivi, mentre per la frutta le variazioni sono praticamente nulle.

Il Centro Studi di Confagricoltura ha preso a riferimento i prezzi all’origine Ismea di alcuni ortofrutticoli dell’ultima settimana disponibile (5° settimana del 2012 che va dal 29 gennaio al 5 febbraio) e li ha confrontati con quelli della settimana precedente e della corrispondente settimana 2011. Ecco i risultati.

• Per gli ortaggi, i maggiori rincari riguardano i prodotti più colpiti dal gelo (radicchio, indivia e cavolfiori). Per questi prodotti i rincari su base settimanale sono anche “a doppia cifra” (+22,4% per il radicchio, +13-14% per l’indivia e cavolfiori, +12% per finocchi e peperoni etc.) ma:

o si tratta di rincari che in assoluto sono nell’ordine di qualche centesimo per chilogrammo! Stiamo parlando di 10-12 centesimi in più per un kg di radicchio o di peperoni, addirittura solo 2-4 centesimi in più a chilo per indivia, finocchi, lattuga e cavolfiori. Certo un aggravio che non può pesare più di tanto sul carrello della spesa dei consumatori. Evidentemente i rincari sono frutto di altri fattori e non certo dell’aumento dei prezzi all’origine.

o Per alcuni prodotti orticoli le quotazioni all’origine sono ferme (pomodori in serra e ciliegini) e per altri, come le tanto “chiacchierate” zucchine, addirittura si registra un calo delle quotazioni all’origine, che sono arrivate a meno di un euro a kg con una riduzione di 14 centesimi per chilogrammo, quotazione pari al 12,5% in meno rispetto alla settimana precedente e leggermente inferiore a quella della stessa settimana dello scorso anno.

o Non solo le zucchine ma anche altri prodotti oggi costano all’origine meno (anche considerevolmente in percentuale) di quanto accadeva un anno fa. L’indivia -6%; i finocchi -9% ed i peperoni -22%. Per ciliegini e patate comuni il calo è addirittura del 30 per cento. Per le cipolle le quotazioni sono inferiori di oltre il 47% rispetto al 2011.

• Per quanto riguarda la frutta, i prezzi sono praticamente fermi rispetto alla settimana precedente (e la cosa si giustifica anche considerando che a parte gli agrumi la fase di raccolta è già da tempo conclusa) e tutti in calo, anche fortemente (ad es. actinidia: -12,8%; mandarini: -17,4% e pere: -43,3%), rispetto alle quotazioni all’origine dello scorso anno.

“In conclusione – sottolinea l’analisi di Confagricoltura - se ci sono particolari rincari al consumo degli ortofrutticoli questi non dipendono dai produttori agricoli, che invece confermano, evitando eccessivi aumenti dei prezzi all’origine, il ruolo antinflattivo del settore a vantaggio dei consumatori. Questo anche se il reddito degli agricoltori è pregiudicato sia dalle minori entrate (influenzate dal calo di produzione dovuto al gelo) sia dai maggiori costi (collegati ai rincari energetici)”.

INCONTRO IN PIAZZA ITALIA DEGLI OTTO PAESI LEADER DI PRODUZIONE DEL KIWI



FONTE: CSO

Si è tenuto il 10 Febbraio a Berlino in Piazza Italia l’incontro IKO (International Kiwifruit Organization) per fare il punto sul kiwi nel mondo

Berlino 10 Febbraio 2012 - L’incontro IKO 2012, in Piazza Italia, ha visto la partecipazione di Italia, Francia, Nuova Zelanda, Cile, Grecia, Spagna, Portogallo e California, una occasione importante per fare il punto sulla coltura nel pieno della campagna commerciale dell’Emisfero Nord ed in vista delle previsioni produttive per l’Emisfero Sud.

A fronte di un avvio di campagna abbastanza sotto tono, si attendono migliori risultati per i prossimi mesi, grazie ad una offerta maggiormente concentrata su pochi paesi, in particolare sull’Italia, che detiene di gran lunga il primato produttivo.

Terminata la commercializzazione del prodotto dell’Emisfero Sud, quest’anno protrattasi più del solito, e già collocato il 50% dell’offerta greca, l’Italia, grazie alla buona qualità del prodotto, potrà giocare nei prossimi mesi un ruolo determinante.

Le previsioni per l’Emisfero Sud indicano un aumento della produzione di kiwi cileno ma si prevedono minori esportazioni verso il mercato europeo, mentre dovrebbe diminuire la quota di offerta neozelandese, soprattutto per quanto riguarda il kiwi giallo.

Si prevede che l’avvio della commercializzazione di prodotto proveniente dall’Emisfero Sud avvenga con un calendario normale, senza anticipazioni lasciando quindi spazi commerciali nel finale di campagna all’offerta italiana.

Elisa Macchi, Responsabile Statistica e Osservatorio di Mercato del CSO e coordinatrice della riunione IKO in Piazza Italia, esprime soddisfazione per i risultati di questo incontro:

“Come sempre l’IKO è una occasione importante di coordinamento delle attività dei diversi Paesi, nello specifico, per quanto riguarda la batteriosi del kiwi su cui sono in corso numerose attività di ricerca e monitoraggio, è stato deliberato che il CSO svolga azione di coordinamento in modo da creare un network informativo, indispensabile per ottimizzare gli sforzi della ricerca”.

Energy Day a Mirandola, due giorni di spettacoli e convegni

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Per festeggiare l’Anno Internazionale dell’energia sostenibile proclamato dall’Onu e in occasione della manifestazione “M’illumino di meno 2012”, si tiene il 17 e 18 febbraio a Mirandola (Modena) “Energy Day”. L’evento rientra nel progetto di educazione ambientale “Movimento Energia”, finanziato dal Bando INFEA-CEA 2010 della Regione Emilia-Romagna. Rappresenta il quarto evento provinciale che cercherà di mobilitare la società civile, per permettere ai cittadini di entrare in contatto diretto con le opportunità e i vantaggi offerti da un uso più intelligente dell’energia.
Gli eventi si aprono venerdì 17 febbraio con l’Energy Education Day, una giornata rivolta agli studenti. Sabato 18 si terranno invece un “Convegno per la cittadinanza” e, nel pomeriggio in Piazza Costituente, una serie di eventi e spettacoli.

Sharka delle drupacee: non abbassare la guardia

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

E’ continuata anche nel 2011 l’avanzata nei frutteti dell’Emilia-Romagna della Sharka, la pericolosa virosi delle drupacee, che ha già provocato notevoli danni alla frutticoltura dell’Emilia-Romagna.

Il Servizio fitosanitario regionale, in applicazione del Decreto Ministeriale del 28 luglio 2009 di lotta obbligatoria alla malattia, ha ridefinito la dimensione e la localizzazione delle aree contaminate (nuovi focolai e zone di insediamento) e delle aree circostanti (zone tampone).
I dati, le nuove prescrizioni per il 2012 e la relativa cartografia, sono consultabili alla pagina dedicata alla virosi nelle pagine del portale (vedi link a fine videata).

Per garantire la continuità delle produzioni di drupacee e salvaguardarne la qualità, è indispensabile il controllo attento delle piante, sia nelle aree dove la malattia è già presente e diffusa, sia nelle zone ritenute indenni. La fioritura del pesco è il momento più opportuno per il controllo delle varietà a fiori rosacei: l’individuazione dei sintomi è relativamente semplice e permette di individuare ed estirpare le piante infette prima che queste vengano visitate dagli afidi vettori. Per la diffusione di Sharka è altrettanto pericoloso il prelievo di marze da piante non controllate. Nelle zone indenni è consigliato l’impiego di piante certificate di categoria “virus esente” o almeno di piante CAC provviste di “bollino blu”, che discendono da piante madri ben individuate e controllate con specifiche analisi in laboratorio.

Si ricorda che è vietata l’autoproduzione da parte degli agricoltori, a meno che non vengano impiegati marze e portinnesti certificati virus esenti ai sensi dal DM 20/11/2006 e dichiarati al Servizio fitosanitario. Il mancato rispetto di questo divieto comporta sanzioni pecuniarie e la distruzione delle piante non conformi.

Per maltempo e difficoltà dei trasporti, deroga all’impiego di mangimi bio

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

La Giunta regionale ha approvato la delibera che autorizza, per questo mese, gli allevatori biologici ad impiegare mangimi provenienti da agricoltura convenzionale, in virtù dell’art.47 del Reg. CE 889/2008.

La deroga è in considerazione dei problemi di viabilità originati sia dalle gravi condizioni climatiche, con fenomeni particolarmente intensi di neve e gelo dell’ultima settimana, sia dalle precedenti manifestazioni di protesta degli autotrasportatori.

Per tali motivi gli allevatori che non sono in grado di reperire mangimi biologici, possono impiegare per i propri animali mangime da agricoltura convenzionale, purché non contenente OGM, previa comunicazione al proprio organismo di controllo e certificazione.

La scadenza della deroga ora approvata è stata fissata al 29 febbraio 2012.

Il testo della delibera, in via di pubblicazione, sarà disponibile al più presto in allegato a questo comunicato.

Per altre informazioni contattare Raffaella Magnani, alla Direzione Generale Agricoltura , tel. 0515274474, e-mail: rmagnani@regione.emilia-romagna.it

venerdì 10 febbraio 2012

COLDIRETTI: PRESTITI DI CONDUZIONE DALLA REGIONE CON CONTRIBUTO “DE MINIMIS” DEL 1,70%, ENTRO IL 15 MARZO.

Fonte: Coldiretti Ferrara

Le domande vanno inoltrate ad Agrifidi per la successiva trasmissione alla Regione che stilerà la graduatoria finale ed assegnerà i contributi previsti. I nostri uffici sono a disposizione.

Con una dotazione finanziaria complessiva regionale di euro 1.800.000,00 è stato dato il via all'intervento in regime "de minimis" ovvero con massimale di contributi al medesimo titolo non superiori ad euro 7.500 nel corso dell'ultimo triennio, per prestiti a breve termine per coprire le spese di conduzione dell'annata agraria 2011/2012 da parte della Regione Emilia-Romagna. Le imprese agricole richiedenti il beneficio devono esercitare attività agricola in misura prevalente, essere condotte da un imprenditore di cui all'art. 2135 c.c., essere iscritte alla CCIAA ed alla anagrafe regionale delle imprese agricole, non avere fallimenti in corso od essere in difficoltà come definito dalla normativa comunitaria ed essere infine in regola con i versamenti contributi previdenziali ed assistenziali e con eventuali versamenti di somme per multe o sanzioni.
Le spese ammissibili sono quelle di anticipazione colturale nell'ambito del territorio regionale, sulla base di parametri medi per tipo di coltura. La spesa minima ammissibile è di 6.000 euro, quella massima di 150.000. La durata dei prestiti non può essere superiore a 12 mesi e l'aiuto finanziario regionale sarà al massimo di 1,70 punti percentuali di abbattimento del tasso di interesse bancario dei consueti prestiti di conduzione convenzionati tra Banche e Consorzio Fidi.
Le domande si presentano alla Regione tramite i Consorzi Fidi entro il 15 marzo 2012 (una sola domanda e per solo istituto di credito da parte della medesima impresa, pena archiviazione) utilizzando la modulistica regionale.
La graduatoria di ammissibilità avrà questa scansione: 1. aziende che hanno contratto il prestito di conduzione agevolato in regime de minimis nella precedente campagna agraria, nel limite massimo del valore necessario al rinnovo o alla riattivazione del prestito stesso.
2. aziende ricadenti nelle zone svantaggiate condotte da giovani agricoltori; 3. aziende ricadenti nelle zone svantaggiate; 4. aziende ricadenti nelle altre zone condotte da giovani agricoltori;
5. aziende ricadenti nelle altre zone. Ulteriore elemento di priorità è il momento di presentazione della domanda (giorno e ora). I prestiti in oggetto saranno anche assistiti da garanzia del consorzio fidi. Presso tutti gli uffici zona è possibile compilare le domande in oggetto.