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mercoledì 30 giugno 2010

“LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA… VINCE IL PAESE VERO” - PALALOTTOMATICA 2 LUGLIO 2010

Fonte: Coldiretti Ferrara

Coldiretti Ferrara presente in forze all’incontro nazionale

Arriveranno dalle campagne di tutte le Regioni e Province italiane, in rappresentanza di 1,6 milioni di associati, Venerdì 2 luglio di buon mattino, i soci di Coldiretti che prenderanno parte al Palalottomatica di Roma all’Assemblea Nazionale della Coldiretti con la relazione del presidente Sergio Marini “La filiera agricola tutta italiana...vince il Paese vero”.
Sarà l’occasione non per una celebrazione o per un incontro rituale ma per fare il punto sul progetto lanciato poco più di un anno fa, lo scorso 30 aprile 2009, della costruzione della filiera tutta agricola e tutta italiana, valutando quello che si è già costruito e quello che deve essere messo in campo per completare il quadro e cominciare a dare alle imprese agricole italiane i primi significativi frutti.
Dal percorso di aggregazione dei Consorzi Agrari, alla costituzione di una nuova rappresentanza del mondo cooperativo attraverso UNCI-Coldiretti, dal processo di accreditamento dei punti vendita e dei mercati degli agricoltori di Coldiretti, dagli accordi messi in atto con importanti realtà economiche sia nel settore alimentare, che energetico, che della distribuzione, dove la parole d’ordine è comunque quella della valorizzazione vera e concreta del prodotto italiano e delle sue peculiarità compreso un costo di produzione più elevato rispetto al mercato mondiale ma anche più ricco di contenuti, di servizi, di qualità e di salubrità.
Dalla nostra provincia saranno centinaia i soci che prenderanno parte all’incontro nazionale, a testimonianza della condivisione di un progetto che riesce a coinvolgere sia il mondo della produzione , sia della trasformazione e sia i consumatori, all’insegna della trasparenza, della filiera realmente “made in Italy”.
Sono previsti gli interventi del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, del Ministro del lavoro Maurizio Sacconi e del Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. I lavori saranno aperti dai saluti del Segretario generale della Cei Mons. Mariano Crociata, del Sindaco di Roma Gianni Alemanno, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini e dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo.
In occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia che coincidono con la ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Paolo Bonomi, fondatore della Coldiretti, sarà aperto dalle 9,00 il Salone dell’ “Innovazione nella tradizione” con gli esempi piu’ rappresentativi della dinamicità dell’agroalimentare italiano che in pochi anni da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy, secondo le analisi che saranno presentate in occasione dell’Assemblea.

POMODORO DA INDUSTRIA, RABBONI: AL DISTRETTO DEL POMODORO IL COMPITO DI STIPULARE I FUTURI ACCORDI TRA PRODUTTORI E TRASFORMATORI

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - Trasformare l’attuale Distretto del pomodoro da Industria nell’organismo interprofessionale che avrà il compito per il nord Italia di fare gli accordi annuali tra produttori e trasformatori. E’ la proposta lanciato oggi a Parma dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni che è intervenuto al convegno “Pomodoro da industria: le scelte per il futuro”.
L’attuale Distretto del pomodoro è l’associazione che riunisce le organizzazioni dei produttori, le imprese di trasformazione, le Province, le Camere di commercio, i centri di ricerca e le organizzazioni professionali della filiera del pomodoro nei territorio di Parma , Piacenza, Cremona, Mantova. “Dando un ruolo formale al Distretto del pomodoro, che svolge già un ruolo importante per il settore, con diverse esperienze all’attivo, e ha già una struttura interregionale – ha spiegato Rabboni – potremmo mantenere ed anzi estendere l’attuale coesione della filiera del pomodoro, evitando i rischi di disgregazione insiti nella fine degli aiuti accoppiati e nella liberalizzazione del settore prevista dall’Europa a partire dal 2011”.
Fino ad ora infatti il cosiddetto aiuto accoppiato previsto dalla Ue imponeva nei fatti accordi tra produttori e industria. L’entrata in vigore del disaccoppiamento totale invece, se da un lato aiuterà il settore ad avvicinarsi al mercato, dall’altro rischia di smantellare quell’organizzazione di filiera che in questi anni ha consentito di regolare e programmare la produzione di pomodoro da industria sia sotto il profilo della qualità che della quantità, dando più competitività all’intero sistema. Tra i vantaggi della proposta illustrata da Rabboni, che ha ottenuto nel corso del convegno un diffuso interesse, anche il fatto che il nuovo organismo interprofessionale potrebbe diventare operativo in breve tempo, senza bisogno di una legge regionale, ma con una semplice delibera e senza creazione di nuove strutture burocratiche. “Naturalmente – ha sottolineato Rabboni - questa proposta necessita della piena condivisione da parte di tutti i soggetti interessati. Per questo avvieremo al più presto un articolato confronto con tutto la filiera del pomodoro da industria delle regioni settentrionali.”

SI E' SVOLTA SABATO 26 GIUGNO, NELLA SEDE DI MONESTIROLO, L'ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA COOPERATIVA PATFRUT

LA REGIONE EMILIA ROMAGNA INFORMA CHE PASSA DAL 20 AL 50% LA QUOTA DI CONTRIBUTI PER GLI ANITICIPI DEL PSR

martedì 29 giugno 2010

MENO PESCHE E NETTARINE PER I CONSUMATORI ITALIANI ED EUROPEI

Fonte: Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli)

Maltempo e grandine riducono drasticamente l’offerta di pesche e nettarine: le stime del CSO prevedono in Europa la produzione più bassa dal 2004 ad oggi.

Dunque i consumatori Europei avranno a disposizione per questa estate una minore quantità di pesche, nettarine e percoche a causa del difficile andamento climatico, del periodo invernale e delle grandinate che hanno colpito la Grecia, ma soprattutto l’Italia del Nord, in particolare i pescheti dell’ Emilia Romagna.
Il calo di offerta andrà ad incidere sulle forniture di prodotto da destinare sia al mercato interno che a quello estero, del frutto più amato dell’estate, caratterizzato da bassa disponibilità di calorie e da una polpa succosa e dissetante.
Comunemente in Europa si producono 3,9 milioni di tonnellate annue di pesche e nettarine (Fonte Europech - quadriennio 2004-2008), mentre oggi la produzione, secondo stime del CSO è scesa sotto i 3,5 milioni di tonnellate . Un calo in Europa dell’8% circa rispetto al 2009, con un -5 % in Spagna ed un -7 % in Italia e Francia, fino ad un -15% in Grecia.
Il calo d’offerta avrà ricadute negative sui produttori che, in alcuni areali a causa delle forti grandinate, hanno visto distrutto oltre il 50% del loro raccolto.
In questa situazione è molto importante che ci sia una domanda vivace di prodotto per non cadere nella recessione più totale del settore in quanto il mercato europeo è in grado di assorbire senza problemi le quantità disponibili per tutta la campagna di commercializzazione. E’ comunque necessario, da parte delle catene, un atteggiamento di responsabilità che deve evitare operazioni troppo aggressive ed in particolare le vendite sottocosto che penalizzerebbero in maniera pesante il sistema produttivo.
E’ necessario una alleanza tra agricoltori e consumatori per salvare la frutticoltura d’Europa dal rischio estinzione.

lunedì 28 giugno 2010

AL VIA IL PROGRAMMA 2010-2011 DI "DELIZIANDO", PER PROMUOVERE E VENDERE SUI MERCATI ESTERI LE ECCELLENZE AGROALIMENTARI DELL'EMILIA ROMAGNA

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa


Rabboni: fino ad oggi oltre mille le piccole e medie imprese coinvolte, ma la manovra del Governo azzera i nostri bilanci per questo tipo di attività.

Bologna – Dodici paesi europei, tra cui Regno Unito,Irlanda, Austria, il nord e l’est Europa; oltre mille aziende agricole e alimentari partecipanti, circa 1800 operatori esteri coinvolti. Sono i “numeri” dei primi venti mesi di attività di “Deliziando” il progetto promosso da Regione, Unioncamere e ICE per aiutare le piccole e medie imprese agricole e alimentari dell’Emilia-Romagna a portare sui mercati esteri i loro prodotti Dop, Igp e Doc. Con i suoi 53 eventi Deliziando ha coinvolto anche 380 studenti di scuole alberghiere europee che fin dall’attività di formazione hanno così potuto conoscere e apprezzare le eccellenze agroalimentari dell’Emilia-Romagna. “Sono risultati lusinghieri – ha sottolineato oggi a Bologna l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni presentando il programma 2010-2011 – che ci incoraggiano a proseguire su questa strada. Purtroppo la manovra finanziaria del Governo azzera i bilanci dell’agricoltura per queste e per altre attività di grande utilità per le nostre aziende. La prospettiva è di dover ridimensionare consistentemente questo nostro sforzo. Mi auguro che anche la voce del mondo imprenditoriale si affianchi alla nostra per chiedere modifiche.”
Deliziando è nato nel 2008 con l’obiettivo di supportare sul piano logistico, organizzativo e commerciale le tante aziende emiliano-romagnole, specializzate nella produzione di quelle eccellenze enogastronomiche che costituiscono uno dei punti di forza del “made in Emilia-Romagna”. Aziende spesso di piccole dimensioni e pertanto in difficoltà nell’accedere ai mercati esteri. “Abbiamo saldato - ha spiegato Rabboni – la promozione istituzionale e la promozione commerciale, mettendo insieme risorse e operatività della Regione, del sistema camerale e dell’Istituto per il commercio con l’estero, convinti che in una fase di consumi interni calanti l’export rappresenti uno sbocco strategico per le nostre imprese”.
Nel primo trimestre del 2010 l’Emilia-Romagna ha registrato, rispetto ai primi tre mesi del 2009, un incremento complessivo delle esportazioni di prodotti agroalimentari del 7,7 per cento, a fronte di un aumento, nello stesso periodo, del 3,9% di tutto l’export regionale. “Il carattere anticiclico dell’agroalimentare è un punto di forza dell’intero sistema – ha spiegato Andrea Zanlari presidente di Unioncamere Emilia-Romagna - e Deliziando rappresenta una bella espressione di collaborazione per favorire un accesso qualificato sui mercati internazionali delle nostre piccole e medie imprese. Le richieste di partecipazione sono in aumento.”

Il programma 2010-2011 di Deliziando

Il programma 2010-2011 di Deliziando si arricchisce di un progetto interregionale verso i mercati scandinavi previsto per ottobre in collaborazione con le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana, ma anche di iniziative commerciali verso i mercati asiatici gli Stati Uniti e il Brasile. Sempre per quanto riguarda Svezia, Danimarca e Norvegia è allo studio la realizzazione di una piattaforma logistica polifunzionale, per favorire la penetrazione commerciale delle eccellenze regionali in questi mercati. Tra le novità, anche iniziative promozionali rivolte alle catene della grande distribuzione internazionale e alle grandi catene alberghiere scandinave, britanniche ed austriache. Su questi mercati “consolidati” si svilupperanno anche corsi di formazione per chef e sommelier.
Proseguiranno poi gli incontri in regione di “buyer” esteri e le azioni formative in collaborazione con le scuole alberghiere estere e regionali.
Tra le iniziative in programma anche la partecipazione al Vinitaly di Verona il prossimo aprile e all’ ”Hofex” di Hong Kong a maggio.
A tutt’oggi, considerando anche il nuovo programma 2010-2011, Deliziando ha potuto contare su investimenti pubblici per 4 milioni 790 mila euro, di cui oltre 2 milioni 300 mila dalla Regione, 2 milioni dall’ICE e 470 mila da Unioncamere. Le aziende interessate a partecipare a Deliziando possono rivolgersi alle Camere di commercio competenti per territorio.

Cresce l’export agroalimentare dell’Emilia-Romagna

A fronte di un aumento dell’export agroalimentare del 7,7% nel primo trimestre 2010 rispetto ai primi tre mesi del 2009, tra i prodotti maggiormente dinamici quelli dell’industria lattiero-casearia, le cui esportazioni sono aumentate del 23 per cento e quelli della carne che hanno registrato un incremento dell’export pari all’11,3 per cento. Nel bimestre gennaio-febbraio 2010 in particolare le esportazioni di Parmigiano-Reggiano e Grana Padano sono aumentate in volume del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2009, con un + 2,3% per le esportazioni all’interno della Unione Europea. La crescita delle esportazioni ha riguardato la quasi totalità dei mercati, mentre risulta in calo solo verso i paesi europei extra UE e verso l’America centro meridionale. In forte espansione il “made in Emilia-Romagna” nei mercati dell’Africa settentrionale (+49,8%) e dell’Asia centrale (+ 55,1%), aree di sbocco ancora marginali ma di estremo interesse in una prospettiva di medio-lungo periodo.

venerdì 25 giugno 2010

I "FRESCHISSIMI": IL PROGETTO DI TERREMERSE/PEMPACORER E COOP PER PROMUOVERE LA PRODUZIONE LOCALE, RACCOLTA E CONFEZIONATA DIRETTAMENTE

Fonte: Terremerse

Dal 1 luglio, sulle tavole dei consumatori arriveranno le pesche e nettarine confezionate direttamente in campagna e portate sui banchi di vendita entro 24 ore, grazie a ‘I Freschissimi’, il progetto di Terremerse/Pempacorer e COOP, per promuovere la produzione locale, raccolta e confezionata, ‘direttamente dall’albero alla tavola’.
La frutta sarà confezionata dai produttori soci di Terremerse, in cassette in legno da 3 kg e potrà essere acquistata in circa 70 punti vendita COOP, nei fine settimana, dal giovedì al sabato, da luglio alla fine di agosto, in un’area di vendita specifica e ben identificata.
«Territorio, rusticità, sostenibilità economica e ambientale – spiega Stefano Patrizi, responsabile del settore Agroalimentare e Commercio per Legacoop Ravenna – sono le parole chiave del progetto che vedrà protagoniste le cooperative della produzione e COOP affiliate a Legacoop. Oltre alla promozione dei prodotti locali con un sistema a ‘filiera corta’, si propone anche di garantire una remunerazione migliore ai produttori, vittime della crisi di mercato terribile del 2009.”
«Gli elementi essenziali del progetto – approfondisce Gilberto Minguzzi, amministratore delegato di Terremerse – sono la qualità, ovvero la freschezza, il sapore, la sicurezza alimentare, e la rusticità, ovvero il taglio di costi e delle lavorazioni accessorie. A questi valori si aggiunge la remunerazione più equa per gli agricoltori, insieme alla soddisfazione e convenienza per i consumatori. Così si riprogetta la missione della cooperazione nel comparto, che si qualificherà, creando valore per i propri soci, nel migliorare la propria capacità di servizio al consumo, scavalcando il tradizionale passaggio della frigoconservazione».
Il Presidente di Centrale Adriatica (il consorzio di marketing e logistica che associa le principali cooperative di consumo del Distretto Adriatico, tra le quali Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nordest), Massimo Bongiovanni, sottolinea: “ Il Progetto, insieme agli altri che COOP sta sviluppando, si inserisce in una precisa politica di valorizzazione delle produzioni di eccellenza del territorio: assicurando un'offerta di qualità e convenienza ai propri soci e consumatori, ma allo stesso tempo creando un rapporto di fiducia e collaborazione con i produttori. E’ evidente come Coop , pur nella consapevolezza della responsabilità che le deriva dall’essere il primo distributore italiano, non possa da sola risolvere i problemi strutturali delle produzioni agricole nazionali. Ma con i fatti Coop dimostra, ed ha dimostrato in questi anni, come, pur nella autonomia e distintività dei ruoli ,si possa collaborare con il mondo della agricoltura. Superando contrapposizioni a volte sterili e preconcette”
Il progetto è nato dopo anni di impegno costante in ricerca, innovazione, sicurezza e qualità per il consumatore, ma anche di sforzo per migliorare l’offerta di servizio nei confronti della distribuzione. Con ‘I Freschissimi’ la riduzione dei costi di produzione nasce dall’abbattimento di lavorazioni accessorie, non indispensabili. Terremerse riconoscerà, oltre alla valorizzazione del prodotto conferito, un premio ai produttori (circa 40 aziende) che hanno scelto di aderire all’attuazione del progetto, a compensazione dell’impegno aggiuntivo che dovranno accollarsi per svolgere la raccolta ad uno stadio più avanzato di maturazione ed effettuare il confezionamento in campo.
“Coop Adriatica – spiega Gilberto Coffari, presidente dell'omonima coop. - è storicamente presente in Romagna ed è particolarmente vicina al mondo agricolo di quest’area, con il quale è come sempre disponibile a un confronto costruttivo. D’altra parte, è bene ribadire che la forbice tra i prezzi pagati dal consumatore e quelli incassati dal produttore dipende da fattori che stanno a monte della distribuzione, come la frammentazione dell’agricoltura italiana e una catena dei costi lunga e inefficiente, su cui pesano moltissimo i costi di trasporto, di selezione dei calibri, di confezionamento. Su questo interviene appunto il progetto “I freschissimi”, che è il frutto di anni di lavoro accanto ai produttori. Il nostro obiettivo resta quello di assicurare prezzi contenuti ai consumatori e un compenso equo agli agricoltori, valorizzando e promuovendo le produzioni di qualità: un impegno, questo, che deve coinvolgere l’intera filiera produttiva”.
La lavorazione da eseguire in campagna è paragonabile con quella che viene già effettuata dai produttori che concorrono alle aste. Ma in questo caso non ci sarà per i produttori, né invenduto, né costi organizzativi per l’allestimento di bancarelle, perché sarà la filiera cooperativa a provvedere e sarà COOP ad assicurare lo sbocco commerciale nei propri punti vendita.
Coop rinuncerà a parte del proprio margine per garantire convenienza all’acquisto ed equa remunerazione per i produttori.
COOP potrà offrire, grazie al rapporto diretto con i partner agricoli, una gamma completa di prodotti di filiera corta: si è cominciato a maggio con le zucchine, si prosegue ora con pesche e nettarine, poi seguiranno le pere ed altre filiere di eccellenza in Emilia Romagna I prodotti saranno riconoscibili dai marchi dei produttori - in questo caso Pempacorer -, da quello COOP, e dal marchio ‘Filiera Cooperativa’ che evidenzia l’appartenenza al mondo cooperativo.
Per i produttori il co-marketing significa acquisire visibilità in sinergia con COOP, senza dover sostenere i costi ingenti connessi con la promozione di un marchio. Con questa esperienza ci si propone di rafforzare l’attrattività di Terremerse e dei suoi servizi al consumo, per ricavarne valore da trasferire ai nostri produttori. Il progetto non potrà risolvere tutti i problemi che affliggono la peschicoltura, ma sicuramente rappresenterà un’efficace azione di marketing a costo zero.
Questa, insieme con altre azioni che Terremerse svilupperà, spesso in collaborazione con Coop (vedi il progetto “top di gamma Albicocche”, il progetto patata ecc), rappresenteranno l’asse strategico per accrescere la capacità di soddisfare la domanda e l’evoluzione del gusto dei consumatori, per creare valore per i produttori, senza alcun costo aggiuntivo per i consumatori.

SI CONCLUDE OGGI IL CONGRESSO EDF: ALLEANZA TRA ALLEVATORI E INDUSTRIA CASEARIA PER SALVAGUARDARE LA TIPICITA' DEI FORMAGGI ITALIANI

Fonte: Crpa

Cresce la domanda mondiale di latte, ma rischia di diminuire la produzione in Italia
destinata alla produzione di formaggi tipici. Aperto il dialogo con l’industria


“Nel periodo 2003-2008 il prezzo del petrolio sul mercato mondiale è aumentato del 200% e ciò ha pesantemente inciso si profitti dei produttori di latte, tanto che nel 2009 la remunerazione del lavoro in Europa è stata mediamente pari a 0,2 €/ora”. Lo dice Alberto Menghi, ricercatore del CRPA di Reggio Emilia sulla base dei risultati delle analisi effettuate dall’EDF in 18 Paesi e presentati al Congresso dell’European Dairy Farmers svoltosi a Saluzzo (CN) dal 23 al 25 giugno 2010 (www.edfitaly.it).

L’economia mondiale è però in crescita e così i redditi dei cittadini in molte aree del mondo, come del resto aumenta la popolazione al ritmo di 80 milioni di persone all’anno: “Questo consente di dire – afferma Menghi - che la domanda per un alimento di base come il latte e i suoi derivati non può che avere un futuro roseo. Da qui il rialzo del prezzo del latte in tutto il mondo, anche se, purtroppo, gli aumenti tardano a trasferirsi sui listini dei produttori italiani, mettendo in pericolo la sopravvivenza dei nostri allevamenti”.

Questo rischia di far perdere all’Italia la materia prima per la produzione dei tanti formaggi di eccellenza e, “nel lungo periodo – conclude Menghi – questo potrebbe relegare l’Italia al ruolo di trasformatore, mentre una filiera legata al territorio viene generalmente apprezzata dai consumatori”.

Per questa ragione il Congresso EDF di quest’anno ha voluto aprire un dialogo con il mondo dell’industria lattiero-casearia alla presenza di Richard Doyle, presidente dell'International Dairy Federation (l’associazione mondiale delle industrie di trasformazione) e dei rappresentanti di alcuni dei consorzi di tutela dei più importanti formaggi italiani, così da condividere problematiche e prospettive che rendano sostenibile la produzione di latte nel nostro Paese.

Il Congresso EDF per la prima volta in Italia ha dimostrato la volontà degli allevatori italiani di competere sul mercato europeo e globale, e lo scambio di informazioni, in questo caso con i colleghi di 22 Paesi, è la chiave per elaborare politiche e strategie adatte ad affrontare la volatilità del mercato.

L'EDF non ha fini politici o di lobby per le politiche nazionali o europee. Il Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA spa è il referente scientifico italiano.

BRUNI (COGECA) INVITA IL COMMISSARIO EUROPEO AL COMMERCIO INTERNAZIONALE DE GUCHT A TUTELARE MAGGIORMENTE GLI INTERESSI OFFENSIVI DELL'AGROALIMENTARE

Fonte: Segreteria Presidenza Paolo Bruni


Intervenendo ieri a Bruxelles al Praesidium congiunto Copa-cogeca dedicato al commercio internazionale, il presidente della Cogeca Paolo BRUNI ha sollecitato il Commissario europeo Karel De Gucht “a rafforzare l’approccio offensivo dell’UE nel contesto dei vari accordi internazionali”.

“Lo studio che Cogeca sta finalizzando sul trend delle cooperative europee negli ultimi 5 anni – ha aggiunto Bruni – testimonia degli investimenti significativi che le nostre imprese stanno effettuando per essere più competitive nella globalizzazione mondiale, ma permane l’esigenza di essere accompagnate dalle istituzioni pubbliche – comunitarie e nazionali – nel difficile processo di penetrazione dei mercati”

“Per tali ragioni, ha concluso Bruni, si rende necessario da parte dell’Unione Europea un approccio negoziale più equilibrato che non sacrifichi l’agricoltura come moneta di scambio, ma valorizzi invece le straordinarie potenzialità commerciali delle nostre produzioni”

ZUCCHERIFICIO DI SAN PIETRO IN CASALE - RABBONI CHIEDE LA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO NAZIONALE PER SBLOCCARE IL PROGETTO DI RICONVERSIONE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - Convocare urgentemente un “tavolo” per sbloccare la perdurante situazione di stallo del progetto di riconversione dell’ex zuccherificio di San Pietro in Casale (BO) da parte dell’impresa saccarifera Sfir. E’ quanto chiede, in una lettera inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, al ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan e alla Presidenza del competente Comitato interministeriale, l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni.
Nonostante un accordo già raggiunto nel luglio del 2007 e nonostante i tempi di scadenza degli ammortizzatori sociali previsti per i lavoratori, denuncia Rabboni “il progetto, che prevede il mantenimento in funzione dell’attività di stoccaggio e logistica dello zucchero e la costruzione di un impianto per la fabbricazione di contenitori biodegradabili per alimenti, risulta di fatto bloccato”, per ragioni che hanno a che fare con le mutate condizioni di mercato. Per questo Rabboni, che nei giorni scorsi ha avuto una riunione di verifica degli impegni con la Sfir, i sindacati e gli Enti locali, sollecita un incontro “per affrontare la situazione e valutare l’opportunità che l’azienda formuli un progetto alternativo”.

giovedì 24 giugno 2010

PESCHE E NETTARINE: DISCRETO AVVIO DELLA CAMPAGNA. RABBONI: LAVORIAMO PER UN ACCORDO TRA MONDO AGRICOLO E GRANDE DISTRIBUZIONE

Fonte: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Bologna - Una previsione di minor produzione nazionale di pesche e di percoche (-5%) e di nettarine (-8%), più marcata in Emilia-Romagna (-17% le pesche, -20% le percoche, - 19% le nettarine) rispetto al 2009, soprattutto dopo le violente grandinate dei giorni scorsi. Un avvio di campagna discreto, con prezzi alla produzione superiori a quelli dello scorso anno, per ora senza sovrapposizioni di produzione, senza un’eccessiva pressione da parte dei Paesi concorrenti (Spagna e Grecia) e con la positiva apertura dei mercati in Russia e nei Paesi dell’Est dopo il blocco del 2009. Questo, in estrema sintesi, il quadro produttivo e commerciale emerso dalla riunione della Consulta agricola e dei rappresentanti delle Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli dell’Emilia-Romagna, convocata dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, per fare il punto sulla situazione del settore, soprattutto in un comparto – quello peschicolo – delicato e di estrema importanza.
Sulla base dei dati produttivi ed economici forniti dal Centro servizi ortofrutticoli, integrati da quelli degli operatori presenti, la situazione appare molto simile a quella del 2008, anche se pesano fortemente gli effetti della crisi economica sui consumi. “Quello che dobbiamo rilevare – osserva l’assessore Rabboni – è che permangono rapporti non positivi tra produzione e grande distribuzione e tra produzione e industria di trasformazione”. Non solo: il minor raccolto di quest’anno può incidere sui costi complessivi dell’azienda agricola, erodendone ulteriormente il reddito messo già a dura prova dalla crisi del 2009.
Proprio per sollecitare rapporti non conflittuali ed affermare nuovi criteri e regole per una più equa redistribuzione del valore a favore dei produttori ortofrutticoli, Rabboni ha chiesto nei giorni scorsi al ministro delle politiche agricole Galan di farsi portavoce presso il Governo per realizzare – sull’esempio di quanto accaduto in Francia – un accordo fra mondo agricolo e grande distribuzione. “Fino ad ora non c’è stata alcuna risposta” commenta l’assessore. “Noi comunque chiederemo ancora l’intervento del ministro. Se non avremo risultati a livello nazionale, avvieremo un confronto a livello regionale. Nel frattempo stiamo lavorando, in accordo con il mondo agricolo, ad una serie di proposte – rapporto tra produzione e Gdo, ruolo delle organizzazioni dei produttori nella Pac dopo il 2013, promozione dell’immagine del settore e dei consumi, regole fitosanitarie di reciprocità negli scambi commerciali tra Paesi - da discutere ed approvare nel ‘G 20 dell’ortofrutta’ che si terrà alla prossima edizione di Macfrut in ottobre”.

PRESENTATI I DATI DELL'ANNUALE INDAGINE EDF SUI COSTI DI PRODUZIONE IN 18 PAESI E DELL'INDAGINE SUL FUTURO DELLA PRODUZIONE DI LATTE IN 17 PAESI

Fonte: CRPA

Conti in rosso in tutta Europa per le aziende da latte,ma c’è voglia di investire nel futuro. In Italia si produrrà meno

Profitti largamente negativi nel 2009 per il produttori di latte di tutta Europa a causa del basso prezzo del latte, in media 28 €/100 kg, a fronte di costi totali di produzione che si sono attestati a 41,80 €/100 kg e che sono cresciuti di 6 €/100 kg rispetto al periodo 2005-2006. Lo dice l’analisi dei costi di produzione presentati oggi, assieme all’analisi sul futuro della produzione di latte in Europa, nel corso della conferenza stampa di apertura dell’annuale congresso EDF, che si svolge per la prima volta in Italia a Saluzzo (CN). I lavori presentati sono stati realizzati con il coordinamento del Von Thunen Institute di Braunschweig in Germania.

“L’indagine - ha spiegato Birthe Lassen dell’EDF - ha analizzato un campione di 264 aziende in 18 Paesi Europei nel 2009. Trattandosi di dati medi, vi sono Paesi con costi decisamente più alti e altri con costi più bassi, ma nel complesso solo il 14% delle aziende ha registrato profitti positivi”.

Nonostante ciò, gli allevatori sono ottimisti. “Un’analisi sul futuro della produzione del latte in Europa - ha spiegato Steffi Wille dell’EDF -, che ha interessato un campione di circa 2.000 aziende in 17 Paesi europei, ha evidenziato l’intenzione degli allevatori di effettuare investimenti che vanno dai 500 (Regno Unito) ai 2.000 €/vacca (Belgio, Olanda). Gli allevatori, inoltre, prevedono una crescita della produzione di latte nei prossimi 5 anni, soprattutto nelle regioni centrali dell’Europa mentre agli estremi (nord e sud: Italia, Spagna e Svezia) si prevede una diminuzione”.

Presentata dalla vicepresidente Claudia Morisiasco la neonata associazione EDF Italia (www.edfitaly.it), che ha raccolto la sfida di organizzare il Congresso EDF di Saluzzo in collaborazione con il CRPA di Reggio Emilia. L’EDF Italia vuole essere una porta verso l’Europa per tutti quegli allevatori che hanno voglia di conoscere e di confrontarsi con i propri colleghi europei senza mediazioni e senza barriere politiche.

L'EDF non ha fini politici o di lobby per le politiche nazionali o europee. Il Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA spa è il referente scientifico italiano.

VALFRUTTA FA IL PIENO IN AUTOSTRADA

Fonte: Valfrutta


Dopo il successo dell’anno scorso, la campagna prosegue anche questa estate.
Originali isole poste nelle principali aree di servizio offrono
la possibilità di degustare ed acquistare la migliore frutta di stagione italiana


(Bologna, 24 Giugno 2010). Dopo il grande successo di vendite e comunicazione dell’anno scorso, con oltre 200.000 contatti, prosegue anche quest’estate la vendita di frutta di stagione a marchio Valfrutta sulle principali autostrade.
Sulla scia dei buoni risultati ottenuti nel 2009, infatti, le società “Valfrutta Fresco” e “Autostrade per l’Italia” hanno deciso di proseguire la loro collaborazione e offrire agli automobilisti la possibilità di assaggiare ed apprezzare la frutta fresca di alta qualità a marchio “Valfrutta”.
Più in dettaglio, il progetto prevede l’allestimento di speciali “Isole Valfrutta” nelle principali aree di servizio della rete autostradale italiana, dove gli automobilisti in viaggio potranno placare la sete gustando le migliori pesche e nettarine di Romagna IGP, provenienti direttamente dalle aziende agricole situate nel comprensorio limitrofo.
“Si tratta di un’iniziativa decisamente importante – sottolinea il presidente del Gruppo Conserve Italia, Maurizio Gardini – in quanto consente di offrire ai consumatori prodotti di alta qualità, coltivati nelle aree più vocate del nostro territorio con tecniche rispettose dell’ambiente e della salute umana, e caratterizzati da un elevato livello di freschezza e genuinità, garantite da un marchio storico come Valfrutta”.
“A distanza di un anno dall’avvio del progetto ‘Valfrutta Fresco’ – afferma l’amministratore delegato Gianni Amidei – risulta positivo l’andamento commerciale dei prodotti (pere, kiwi, pomodori e arance) ‘firmati’ con questo marchio a conferma che la nostra promessa di offrire frutta sempre buona, sana e italiana è stata ampiamente gradita dal consumatore. I prodotti Valfrutta infatti sono apprezzati perché ottenuti dalle migliori varietà, raccolti al giusto grado di maturazione, attentamente controllati per verificarne la rispondenza ai severi standard di qualità”.
“Questa nuova promozione di ‘Valfrutta Fresco’ – dichiara il responsabile marketing Stefano Soli – si svolgerà dall’ultimo week-end di giugno (26/27) alla prima settimana di settembre (4/5), presso 9 aree di servizio lungo le autostrade A1 e A14.
In prossimità degli Autogrill, vengono allestiti originali e coloratissimi gazebo a marchio “Valfrutta” dove oltre alla vendita diretta è prevista anche la degustazione di frutta fresca e la distribuzione di materiale informativo e gadget”.
“Questa originale strategia promozionale – afferma Soli – punta a far apprezzare lo storico marchio ad una platea sempre più vasta di consumatori, sfruttando la rete autostradale italiana, leader del settore in Europa con i suoi 4 milioni di viaggiatori quotidiani. Approdando alle ‘Isole Valfrutta’, gli automobilisti italiani potranno gustare
e acquistare ad un prezzo promozionale la miglior frutta di stagione, tra cui pesche e nettarine di Romagna IGP”.
“Novità di quest’anno – dichiara il direttore marketing del Gruppo Conserve Italia, Paolo Gerevini – sarà la presenza di ‘Purafrutta Frullata’, un vero e proprio frullato di frutta senza alcuna aggiunta di conservanti, coloranti, aromi artificiali e zuccheri. I tre nuovi gusti Arancia e Pesca, Fragola e Mirtillo, Albicocca e Mango saranno in vendita all’interno dei punti di ristoro ad insegna Autogrill delle aree di servizio autostradali interessate alla promozione con una hostess che, in prossimità del Banco Frigorifero, offrirà degustazioni di ‘Purafrutta Frullata’ insieme ad un simpatico omaggio rappresentato da un frisbee personalizzato Valfrutta”.
“Per promuovere questi importanti prodotti, esaltando le loro caratteristiche distintive (bontà, sicurezza, italianità, filiera cooperativa) – prosegue Gerevini – abbiamo messo a punto una articolata campagna di comunicazione, incentrata su radio, affissione e stampa, che partirà all’inizio di luglio in concomitanza con l’avvio della operazione autostrada”.

L'iniziativa si svolgerà sulle principali autostrade A1 a A14: Bologna: Pioppa ovest/est; Casalecchio: Cantagallo ovest/est; Castel San Pietro: Sillaro ovest/est; Faenza: Santerno est; Cesena: Bevano ovest/est;

mercoledì 23 giugno 2010

Conti in rosso in tutta Europa per le aziende da latte, ma c’è voglia di investire nel futuro. In Italia si produrrà meno

FONTE: EUROPEAN DAIRY FARMERS ITALIA

Presentati i risultati dell’annuale indagine EDF sui costi di produzione in 18 Paesi e dell’indagine sul futuro della produzione di latte in 17 Paesi.

Profitti largamente negativi nel 2009 per il produttori di latte di tutta Europa a causa del basso prezzo del latte, in media 28 €/100 kg, a fronte di costi totali di produzione che si sono attestati a 41,80 €/100 kg e che sono cresciuti di 6 €/100 kg rispetto al periodo 2005-2006. Lo dice l’analisi dei costi di produzione presentati oggi, assieme all’analisi sul futuro della produzione di latte in Europa, nel corso della conferenza stampa di apertura dell’annuale congresso EDF, che si svolge per la prima volta in Italia a Saluzzo (CN). I lavori presentati sono stati realizzati con il coordinamento del Von Thunen Institute di Braunschweig in Germania.

“L’indagine - ha spiegato Birthe Lassen dell’EDF - ha analizzato un campione di 264 aziende in 18 Paesi Europei nel 2009. Trattandosi di dati medi, vi sono Paesi con costi decisamente più alti e altri con costi più bassi, ma nel complesso solo il 14% delle aziende ha registrato profitti positivi”.

Nonostante ciò, gli allevatori sono ottimisti. “Un’analisi sul futuro della produzione del latte in Europa - ha spiegato Steffi Wille dell’EDF -, che ha interessato un campione di circa 2.000 aziende in 17 Paesi europei, ha evidenziato l’intenzione degli allevatori di effettuare investimenti che vanno dai 500 (Regno Unito) ai 2.000 €/vacca (Belgio, Olanda). Gli allevatori, inoltre, prevedono una crescita della produzione di latte nei prossimi 5 anni, soprattutto nelle regioni centrali dell’Europa mentre agli estremi (nord e sud: Italia, Spagna e Svezia) si prevede una diminuzione”.

Presentata dalla vicepresidente Claudia Morisiasco la neonata associazione EDF Italia (www.edfitaly.it), che ha raccolto la sfida di organizzare il Congresso EDF di Saluzzo in collaborazione con il CRPA di Reggio Emilia. L’EDF Italia vuole essere una porta verso l’Europa per tutti quegli allevatori che hanno voglia di conoscere e di confrontarsi con i propri colleghi europei senza mediazioni e senza barriere politiche.

L'EDF non ha fini politici o di lobby per le politiche nazionali o europee. Il Centro Ricerche Produzioni Animali - CRPA spa è il referente scientifico italiano.

ASSEMBLEA NAZIONALE COLDIRETTi: “LA FILIERA AGRICOLA TUTTA ITALIANA… VINCE IL PAESE VERO”

FONTE: COLDIRETTI FERRARA



Venerdì 2 luglio 2010 alle ore 9,00
al Palalottomatica di Roma Eur Piazzale dello Sport.
Nutrita delegazione ferrarese si prepara a partecipare ai lavori

Alla presenza di quindicimila coltivatori italiani provenienti dalle campagne di tutte le Regioni e Province in rappresentanza di 1,6 milioni di associati, Venerdì 2 luglio alle ore 9,00 al Palalottomatica di Roma Eur si svolgerà l’Assemblea Nazionale della Coldiretti con la relazione del presidente Sergio Marini “La filiera agricola tutta italiana...vince il Paese vero”.
Lo ha comunicato il presidente Mauro Tonello nel corso del Consiglio Provinciale della Federazione Coldiretti di Ferrara martedì 22 giugno, illustrando le motivazioni ed il percorso che parte dal 30 aprile 2009, con il lancio del progetto della filiera tutta agricola e tutta italiana ed arriva a distanza di poco più di un anno a raccogliere già i primi significativi frutti.
Sono previsti gli interventi del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan, del Ministro del lavoro Maurizio Sacconi e del Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. I lavori saranno aperti dai saluti del Segretario generale della Cei Mons. Mariano Crociata, del Sindaco di Roma Gianni Alemanno, del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dal presidente della Regione Lazio Renata Polverini e dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo.
Saranno presenti all’Assemblea i presidenti della cooperative ferraresi aderenti ad UNCI oltre ad una nutrita delegazione di imprenditori agricoli di Ferrara e provincia, che i dirigenti zonali, insieme ai rispettivi segretari di zona in questi giorni metteranno a punto per rappresentare al meglio la presenza attiva e fattiva di Coldiretti Ferrara nella costruzione del progetto nazionale.
In occasione dei festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia che coincidono con la ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Paolo Bonomi, fondatore della Coldiretti, sarà aperto dalle 9,00 il Salone dell’ “Innovazione nella tradizione” con gli esempi piu’ rappresentativi della dinamicità dell’agroalimentare italiano che in pochi anni da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy, secondo le analisi che saranno presentate in occasione dell’Assemblea.

martedì 22 giugno 2010

COLDIRETTI, DA PRESSING STORICO VIA LIBERA DELL'UNIONE EUROPEA AD ETICHETTA ORIGINE

FONTE: COLDIRETTI FERRARA



Dopo anni di attività, mobilitazioni, manifestazioni, raccolta di firme e
sostegno dei cittadini, arriva dalla Unione Europea il via libera
all¹indicazione dell¹origine degli alimenti. "Un primo fondamentale passo
per il futuro della nostra agricoltura ­ dice Mauro Tonello, presidente di
Coldiretti Ferrara ­ che proprio attraverso la distintività e la trasparenza
può far contare le sue migliori qualità".

Il pressing generalizzato dopo le decisioni contraddittorie ha portato ad
una svolta nell¹Unione Europea dove il Parlamento ha votato a favore
dell¹obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, pollame,
prodotti lattiero caseari, ortofrutticoli freschi, tra i prodotti che si
compongono di un unico ingrediente (che oltre al prodotto agricolo prevedono
solo degli eccipienti come acqua, sale, zucchero) e per quelli trasformati
che hanno come ingrediente la carne, il pollame ed il pesce. Lo rende noto
con soddisfazione la Coldiretti, che da anni sta combattendo una storica
battaglia, a seguito della pubblicazione del testo da parte del Parlamento
europeo, riguardante l¹esito della votazione, in seduta plenaria in prima
lettura, della Relazione dell¹On Renate Sommer relativo alla proposta di
regolamento sulle indicazioni alimentari ai consumatori. In sostanza sarà
possibile conoscere in etichetta dove è stata allevata la mucca da cui si
ottiene latte o un determinato formaggio o dove è stato allevato il maiale
da cui è stata ottenuta la braciola, una informazione che fino ad oggi non è
obbligatoria. Dopo le forti perplessità sui profili nutrizionali che
danneggiano una filiera agroindustriale simbolo del Made in Italy come la
nutella, si tratta di un importante passo in avanti nella battaglia della
Coldiretti per la trasparenza. Secondo l'indagine Coldiretti-Swg sulle
abitudini degli italiani la quasi totalità dei cittadini (97 per cento)
considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo
di origine della componente agricola contenuta negli alimenti e di
conseguenza colmare questo ritardo è un risultato importante nell'interesse
degli imprenditori agricoli e dei consumatori. Per l¹Italia - continua la
Coldiretti - significa anche valorizzare il vero Made in Italy in una
situazione in cui sugli scaffali due prosciutti su tre provengono da maiali
allevati all¹estero senza una adeguata informazione, tre cartoni di latte a
lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri mentre la
metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate
provenienti dall'estero ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio indicarlo
in etichetta. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della
trasparenza dell'informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l'obbligo
di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele
latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma ancora
molto resta da fare e l¹etichetta resta anonima per circa la metà della
spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.

L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI
Cibi con l'indicazione di provenienza E quelli
senza

Carne di pollo e derivati Pasta

Carne bovina Carne di maiale e
salumi

Frutta e verdura fresche Carne di
coniglio

Uova Frutta e
verdura trasformata

Miele
Derivati del pomodoro diversi da passata

Passata di pomodoro Formaggi

Latte fresco Derivati
dei cereali (pane, pasta)

Pesce Carne
di pecora e agnello

Extravergine di oliva


Fonte: Elaborazioni Coldiretti


Nella foto: un esempio di mancata etichettatura d'origine che può trarre in
inganno i consumatori.

lunedì 21 giugno 2010

DALLA ROMAGNA ARRIVANO LE PRIME PESCHE E NETTARINE IGP DEL 2010 CON TANTE INIZIATIVE DI PROMOZIONE PER L’ESTATE CHE PARE NON VOLER INIZIARE

Fonte: Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli)

Il Consorzio delle pesche e nettarine di Romagna IGP ha sancito l’avvio della campagna 2010 stabilendo di partire con la commercializzazione il 21 giugno, primo giorno d’estate.
E sarà l’estate, sperando che arrivi, il filo conduttore della promozione e valorizzazione che interesserà le famose pesche e nettarine romagnole.
E’ noto da tempo che pesche e nettarine sono le regine dell’estate, i frutti più amati dai consumatori di tutta Europa nelle torride giornate di luglio e agosto.
Nel corso delle calde giornate estive si realizzeranno numerose iniziative che legheranno il frutto più importante del territorio romagnolo con il turismo della Riviera Adriatica.
A partire già dall’ultima settimana di giugno i vacanzieri del nord, che percorreranno l’Autostrada per raggiungere le località balneari, potranno infatti rinfrescarsi e fare un pieno di vitamine con le pesche e nettarine di Romagna nelle aree di servizio.
In Riviera invece, a partire dal Lido di Volano fino a Cattolica, e sconfinando anche sul litorale marchigiano, si realizzeranno iniziative di degustazione nei bagni e chioschi di frutta fresca, accanto a sponsorizzazioni di eventi sportivi, dal tennis alla vela, un calendario di iniziative che sarà completato infine dalla programmazione di degustazione e presentazione del prodotto nell’ambito del progetto Un Mare di Sapori della Regione Emilia Romagna.
Le pesche e nettarine di Romagna IGP saranno in vendita, oltre che nei tradizionali plateaux, negli imballaggi ecologici CPR, nei vassoi, anche in piccole confezioni da tre frutti, comode per la merenda in spiaggia o ancora tagliate e affettate in vaschette di IV gamma.
La Romagna rappresenta la vera e propria culla della produzione di pesche e nettarine d’Europa e conferma la sua vocazione a questa produzione nonostante gli anni difficili.
Complessivamente il potenziale produttivo di pesche e nettarine totale dell’Emilia Romagna per il 2010 sarà, secondo le previsioni del CSO, pari a 307.000 tonnellate di nettarine e 137.000 tonnellate di pesche anche se le grandinate degli ultimi giorni avranno sicuramente ridotto drasticamente le produzioni.
A livello territoriale la provincia di Ravenna si conferma leader in Italia per la produzione di nettarine con 184.000 tonnellate di potenziale di produzione nel 2010, seguita da Forlì Cesena con 74.000 tonnellate, da Bologna con 33.000 tonnellate e Ferrara con 13.000 tonnellate.
Per quanto riguarda le pesche la produzione di Ravenna raggiunge le 54.000 tonnellate e Forlì Cesena circa 50.000 tonnellate; seguono Bologna e Ferrara con poco meno di 14.000 tonnellate.
Si tratta di quantitativi importanti che sviluppano tra l’altro un indotto che rappresenta uno dei punti di forza della frutticoltura italiana.
Chiaramente sul totale di pesche e nettarine prodotte in Emilia Romagna sono solo circa 700 aziende ad avere gli ettari certificati IGP e gli ettari attualmente destinati alla produzione certificata sono 1.927 con una potenzialità produttiva importante non solo a livello territoriale.

Piace la meteorologia, e già si pensa al secondo convegno nella primavera 2011


FONTE: www.studiotavalazzi.com

Ottimo riscontro di pubblico e d’interesse per il 1° Convegno di Meteorologia di Argenta organizzato dallo Studio Tavalazzi presso la Sala del Piccolo Teatro del Centro Culturale Mercato di Argenta. Pubblico attento e partecipativo.

Ha aperto il Convegno il Vice Sindaco del Comune di Argenta Andrea Baldini, a seguire l’intervento apprezzato e competente dell’Assessore all’Ambiente della Provincia di Ferrara Giorgio Bellini che ha poi lasciato il testimone a Sauro Borea l’Assessore all’Ambiente del Comune di Argenta.

Poi i metereologi: Pierluigi Randi di Meteoromagna e previsore Epson Regionale, specializzato nei fenomeni temporaleschi - che ha illustrato i cambiamenti climatici nell’ultimo ventennio, partendo da una visione globale - fornendo dati chiari e significativi e catturando l’attenzione della Sala - arrivando al locale, ad Argenta e tutta la Provincia di Ferrara.

A chiudere il Convegno, l’atteso intervento del Colonnello Mario Giuliacci, tutto sul global warming. In modo chiaro, preciso, affabile ha illustrato attraverso dati, grafici ed il suo pensiero i cambiamenti climatici che il nostro mondo ha attraversato, sta attraversando ed i possibili scenari futuri. Poi vari gli interventi del pubblico che sono risultati tutti di buon livello. Ottimo riscontro quindi per il 1° Convegno di Meteorologia. Gli organizzatori, unitamente a Comune di Provincia, già pensano al secondo nella primavera 2011.

Hanno collaborato Asmer, Meteonetwork, Meteo Romagna, Epson Meteo e il portale della Città di Argenta www.argentaweb.it/convegnometeoargenta

Primo giorno d'estate con piena nella notte in Enza, Secchia e Po

FONTE: Bonifiche Emilia Romagna

Fino a 100 mm di pioggia in pianura e 70 in Appennino: accese le idrovore
del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale. 40 persone al lavoro. Entro
sera si scolerà acqua dal comprensorio solo attraverso le pompe!

REGGIO EMILIA E MODENA (21 giugno 2010) - Le prime precipitazioni nella
settimana appena trascorsa hanno inumidito i suoli. Una nuova intensa
piovosità dalla pianura all'Appennino, nella giornata di ieri, non ha potuto
così essere raccolta dai terreni, ma ha ingrossato fiumi e canali, con piene
ora in corso in Enza, Secchia e Po nel primo giorno d'estate. "In questo
caso è solo attivando le nostre manovre e impianti che possiamo garantire al
territorio di rimanere in sicurezza - spiega Marino Zani, presidente del
Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale -. Già da giovedì abbiamo
attivato manovre a Boretto per difenderci dalla piena del Po che ha
raggiunto il colmo sabato alle ore 16. Quindi a causa delle piogge nel
comprensorio nel giorno festivo di ieri e nella notte è scattata la fase di
allerta nella sala di controllo di Corso Garibaldi, a servizio di aree di
pianura di Modena, Reggio Emilia e Mantova. In questo modo abbiamo gestito
le operazioni per la sicurezza idraulica, a controllo delle traverse su Enza
e Secchia, e dello scolo in pianura".
"Abbiamo registrato mediamente 70 mm di piovosità in montagna e collina, 100
mm nell'alta e media pianura e 80 nella bassa pianura - aggiunge Vito
Fiordaligi, direttore -. Il risultato? Fiumi in piena e, in pianura, primi
interventi per impedire che l'acqua di Enza, Crostolo, Secchia e Po in
particolare, potessero entrare nel comprensorio dove, nel mentre, erano
state aperte le paratoie per garantire lo scolo idraulico a gravità. Nel
tardo pomeriggio di oggi, però, dovremo chiudere le paratoie di Bondanello
(Moglia, Mantova) a causa del rialzo dei livelli del Secchia, mentre al
Torrione (Gualtieri, Reggio Emilia) e a San Siro (San Benedetto Po, Mantova)
da ieri mattina sono in funzione le idrovore che consento alle acque di
scolare in Crostolo e in Po. Con la chiusura di Bondanello sul Secchia dovrà
però essere potenziato il funzionamento delle pompe in particolare a San
Siro".
"E' una stagione nella quale di solito si è attivi per irrigare - rileva
Paola Zanetti, dirigente dell'area sicurezza idraulica del Consorzio di
Bonifica dell'Emilia Centrale - . E per questo la sala del telecontrollo era
già attiva dal 17 maggio 24 ore su 24, tutti i giorni. Abbiamo iniziato le
manovre idrauliche da giovedì per difenderci dalle piene dal Po e, nel week
end, per garantire la sicurezza a fronte delle piogge cadute sul
comprensorio".
E' stata una condizione meteorologica che ha comportato rischi?
"No. Al momento è tutto sotto controllo e stiamo lavorando comunque con 40
persone. Dal punto di vista della sicurezza idraulica la situazione è sotto
controllo. In queste ore, ad esempio, stiamo immettendo nei fiumi 90 metri
cubi d'acqua al secondo, di cui 50 con le macchine. Entro sera, quando
chiuderemo gli scoli a gravità, saranno le nostre macchine a garantire lo
scolo di tutti i 90 metri cubi d'acqua al secondo".
"Ancora una volta possiamo dire - conclude il presidente Zani - che l'aver
mantenuto la rete scolante, con i suoi impianti, al massimo della sua
efficacia idraulica nel corso dell'anno ha consentito di svolgere il compito
naturalmente assegnato al Consorzio di Bonifica".

venerdì 18 giugno 2010

SALUTE: 99 % FRUTTA PROMOSSA, E’ RECORD

Fonte: Coldiretti Ferrara

Regolare il 98,9% dei campioni di frutta italiana, residui chimici al di sotto dei limiti di legge.

Il Ministero della Salute promuove l’ortofrutta italiana in vista dell’estate con addirittura il record del 98,8 per cento dei controlli regolari, con una presenza di residui chimici al di sotto dei limiti di legge. E’ quanto afferma la Coldiretti nel riferire le anticipazioni dei risultati dell’ultimo rapporto ufficiale annuale del Ministero della Salute sul “Controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale” in via di definizione per essere trasmesso all’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Un rapporto che - sottolinea la Coldiretti - certifica il primato italiano nella qualità e sicurezza alimentare con una percentuale di regolarità del 98,85 per cento per la frutta, dello 98,76 per cento per le verdure, e 99,4 per cento per cereali, vino e olio, che è sostanzialmente confermato dalla rituale analisi di Legambiente “pesticidi nel piatto”.

Si tratta - continua la Coldiretti - di un risultato importante con la presenza di frutta e verdura irregolare sul mercato nazionale che si è ridotta di quasi cinque volte in poco piu’ di quindici anni passando dal 5,56 per cento del 1993 all’1,2 per cento dell'ultima rilevazione ufficiale. Un obiettivo raggiunto grazie all’intensificarsi dell’attività di controllo ma anche per l'impegno degli imprenditori agricoli - precisa la Coldiretti - per un uso responsabile dei fitofarmaci con la crescita esponenziale di sistemi di coltivazione ecocompatibili che hanno fatto conquistare all’Italia la leadership in Europa nel numero di imprese impegnate nel biologico.

Complessivamente secondo una stima della Coldiretti sono oltre un milione le verifiche e le ispezioni effettuate sul Made in Italy alimentare nel corso di un anno tra Agenzie delle Dogane, Nas dei Carabinieri, Istituto Controllo Qualità, Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e Carabinieri delle Politiche Agricole, Asl, ai quali si aggiunge l’attività degli organismi privati. Un primato che – afferma la Coldiretti - ha consentito di far conquistare nel 2009 al Made in Italy alimentare la leadership nei prodotti tipici in Europa con 202 prodotti a denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp) e 4.471 specialità tradizionali censite dalle regioni, il maggior numero di imprese biologiche (quasi un 1/3 di quelle europee).


Certo, molto resta da fare per garantire e difendere la qualità e salubrità degli alimenti, ma i primati quantitativi e qualitativi della produzione Made in Italy confermano - sostiene la Coldiretti - la grande opportunità offerta agli italiani di consumare frutta, verdura e gli altri prodotti della dieta mediterranea considerati indiscutibilmente come essenziali per garantire una buona salute soprattutto per la crescita nelle giovani generazioni,

L’ importante notizia peraltro giunge in una stagione che offre la piu' ampia varietà e disponibilità di frutta e verdura Made in Italy che sono un ottimo alleato per ritrofare la forma perduta in vista della prova costume. Peraltro secondo recenti studi l’ortofrutta - riferisce la Coldiretti - arriva a ridurre del 13 per cento l'incidenza del Parkinson e dell'Alzheimer, del 9 per cento quella per problemi cardiovascolari e del 6 per cento quella del cancro. Pane, pasta, frutta, verdura, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani - sottolinea la Coldiretti - di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Ma il crollo del 20 per cento nei consumi familiari di frutta e verdura avvenuto negli ultimi cinque anni, con una tendenza all'abbandono dei principi della dieta mediterranea soprattutto nei giovani (un bambino su quattro non consuma ortofrutta a tavola almeno una volta al giorno) stanno mettendo a rischio - conclude la Coldiretti - questo primato

PREMIATI STUDENTI MERITEVOLI FIGLI DI AGRICOLTORI

FONTE: CONFAGRICOLTURA FERRARA



LEGGI QUI IL COMUNICATO

giovedì 17 giugno 2010

Programma regionale di sviluppo rurale: passa dal 20 al 50% la quota di contributo che potrà essere chiesta come anticipo.

FONTE: REGIONE EMILIA - ROMAGNA

Bologna - Passa dal 20 al 50% la quota di contributi che i beneficiari delle misure di investimento previste dal Programma di Sviluppo rurale 2007 – 2013 della Regione Emilia – Romagna potranno chiedere come anticipo. Ciò significa che potranno contare da subito su un plafond di risorse pari a quasi 15 milioni di euro. La novità, che interessa i titolari di un provvedimento di concessione emesso negli anni 2009 e 2010, principalmente relativamente all’asse 1 e all’asse 3 del PSR, arriva dall’Unione europea come misura per contrastare le difficoltà derivanti dalla crisi economica. “Questa possibilità – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – è particolarmente vantaggiosa per gli imprenditori. La liquidazione complessiva del contributo pubblico avviene a fine dei lavori; poter disporre di un ulteriore anticipo sulla parte di risorse a fondo perduto riduce l’esigenza di ricorrere al credito bancario per coprire la quota di capitale privato necessario all’esecuzione degli investimenti previsti. Per questi motivi invitiamo tutti i beneficiari ad utilizzare questa importante opportunità”.
Questa modalità di pagamento può essere utilizzata anche dagli imprenditori che non hanno ritenuto opportuno avvalersene al momento della presentazione della domanda di aiuto, seguendo la procedura approvata da Agrea. Le garanzie fidejussorie, necessarie per ottenere l’anticipo, possono essere accese a costi contenuti utilizzando la convenzione denominata “Investiagricoltura“, stipulata tra la Regione Emilia – Romagna e i principali Istituti bancari operanti in regione.

Sciopero nazionale: attivazione prestazioni da parte del Consorzio di Burana per garantire i servizi minimi essenziali

FONTE: Consorzio della Bonifica Burana

Si informano i consorziati ed utenti del Consorzio della Bonifica Burana che, in concomitanza con lo sciopero generale indetto dalla CGIL per la giornata di venerdì 25 GIUGNO p.v., cui aderisce Flai-CGIL anche per tutti i lavoratori dei Consorzi di Bonifica, il Consorzio garantirà l’espletamento delle prestazioni istituzionali indispensabili e dei servizi pubblici essenziali.


Ufficio Stampa Consorzio della Bonifica Burana
Tel: 059-416511 e-mail: ufficiostampa@consorzioburana.it

mercoledì 16 giugno 2010

SABATO 19 GIUGNO, MERCATO CONTADINO DI COLDIRETTI – CAMPAGNA AMICA IN PIAZZA SANTO STEFANO A BOLOGNA

Fonte: Coldiretti Ferrara

LA CAMPAGNA E’ AMICA DELLA BASILICA DELLE SETTE CHIESE.
PRODOTTI A KM ZERO ANCHE DA FERRARA PER RACCOGLIERE FONDI PER RESTAURARE LA BASILICA E FAR RISCOPRIRE LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO.


Sabato 19 giugno dalle 9.00 alle 18.00 arriva il piazza Santo Stefano a Bologna il mercato contadino promosso da Coldiretti e Campagna Amica dell’Emilia Romagna. Imprenditori agricoli da tutta l’Emilia Romagna, aderendo alla raccolta fondi lanciata dal Resto del Carlino, porteranno in piazza le eccellenze dell’agricoltura regionale per raccogliere fondi a sostegno del restauro della Basilica delle Sette Chiese.
Si tratta – sottolinea Coldiretti – di un ritorno dell’antica tradizione del mercato in città, quando la vita della città era legata strettamente a quella della campagna e gli agricoltori portavano nelle piazze i prodotti agricoli che servivano ad alimentare i cittadini.
In piazza Santo Stefano, nel centro di Bologna, nella mattinata di sabato verranno ripetuti gesti millenari, come l’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano, o il travaso di aceto balsamico tradizionale di Modena tra le botti di diverso legno in cui invecchia questo prezioso elisir, oltre che poter assaggiare i prodotti in vendita anche di tre nostre aziende agricole, chiamate a rappresentare le particolarità della provincia ferrarese: l’azienda San Carlo di Tosi Fernando (Copparo) con le verdure di stagione ma soprattutto con una ricca gamma di confetture, tra cui quelle di zucca; l’azienda agricola Zangirolami Massimo e Maurizio (Tresigallo) con il riso del delta nella sue varie declinazioni e trasformazioni; il consorzio dell’Aglio di Voghiera, tramite Le Aie, con tutta la gamma di prodotti dove l’aglio (primo e per ora unico prodotto DOP della nostra provincia) conferisce caratteristiche ed aromi particolari (dall’olio, ai patè, ai sottoli, al salame, al formaggio…).
Per la prima volta in una delle piazze più belle del centro di Bologna si svolgerà così un mercato a Km0, in cui i cittadini potranno acquistare i migliori prodotti dell’agricoltura regionale direttamente dal produttore. Un’occasione per aiutare la Basilica e nello stesso tempo portare sulle proprie tavole prodotti che provengono da aziende del territorio, senza che abbiano subito intermediazioni commerciali, passaggi in magazzino o lunghi trasporti, che ne possono compromettere la freschezza.
A disposizione dei bolognesi ci sarà una serie di prodotti che esaltano la qualità dell’agricoltura emiliano romagnola, ma anche l’inventiva degli imprenditori agricoli, che hanno saputo legare tradizione e modernità.

PRIMA LA GRANDINE POI LE ABBONDANTI PIOGGE: DOPO IL LUNGO INVERNO ANCHE L'INIZIO DELL'ESTATE ZOPPICA, MA I CANALI REGGONO

Fonte: Consorzio della Bonifica Burana

Tutto il comprensorio del Consorzio di Burana è sotto stretto controllo in queste ore, a seguito delle abbondante piogge che stanno minando questo lento inizio d’estate. L’Ente di Bonifica ha stretto la sorveglianza sui 2.500 chilometri di canali che gli competono, anche se, al momento, i tecnici del Burana comunicano essere ottima la tenuta del reticolo idrico.
“In questo momento stiamo intensificando i controlli particolarmente sui terreni più bassi a seguito delle abbondanti precipitazioni di pioggia dei giorni scorsi – dichiara il direttore tecnico del Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi. “Il nostro personale è attivo su tutti i punti più critici del nostro comprensorio per garantire la massima vigilanza, ma nonostante i 30-40 millimetri di pioggia caduti in media, con punte localizzate a Cavezzo di 120-170 mm, i nostri canali non destano preoccupazione: stanno reggendo bene l’eccezionalità degli ultimi eventi meteo nonostante siamo in pieno invaso”.
Le eccezionali piogge di queste ore, infatti, giungono nel periodo del’anno in cui i canali sono più carichi d’acqua, per far fronte alle necessità irrigue degli agricoltori, tanto più se questi canali sono gravati da intense precipitazioni e sono reduci da un inverno particolarmente piovoso e nevoso come quello appena terminato.
Il direttore tecnico Bertozzi riprende: “i problemi più significativi si stanno riscontrando più che nei canali nei fossi stradali e in quelli privati per le croniche problematiche di manutenzione da cui sono affetti.”
Il presidente Mario Girolami aggiunge: ”ogni evento estremo, come quelli cui stiamo assistendo sempre più di frequente – nevicate eccezionali, violente grandinate, scroscianti piogge – rappresenta un banco di prova per il nostro personale e per la rete di canali. Nonostante l’alto tasso di perturbazioni degli ultimi mesi, abbiamo sempre scongiurato il pericolo di esondazioni e allagamenti. È giusto che la gente sappia che dietro quest’apparente tranquillità, c’è un grosso lavoro per il mantenimento del delicato equilibrio tra ‘difetto ed eccesso’ che trasforma l’acqua da minaccia in risorsa.”

ACCORDO TRA CAMERA DI COMMERCIO E PROVINCIA DI FERRARA A SOSTEGNO DELLA COMPETITIVITA' DELLE AZIENDE FERRARESI, COMPRESE QUELLE AGRICOLE

SUCCESSO DI PUBBLICO PER L'ANTICA FIERA DI MERCI E BESTIAME DI POGGIO RENATICO NONOSTANTE IL MALTEMPO

martedì 15 giugno 2010

DELEGAZIONE DELL’EUROPEAN ARABLE FARMERS IN CONFAGRICOLTURA FERRARA INCONTRA PAOLO BRUNI


Fonte: Confagricoltura Ferrara

Accompagnati dal Vice Presidente dell’European Arable Farmers - EAF, Luigi Fenati, una trentina di soci della stessa associazione, in occasione della assemblea annuale della stessa, è stata ospite in questi giorni di Confagricoltura Ferrara per un incontro con i vertici della stessa Organizzazione agricola e con il Presidente di Apo Conerpo e Vice Presidente Vicario di Conserve Italia, Paolo Bruni.
L’EAF, istituito nel 1991 a Francoforte, associa circa 150 imprenditori agricoli di tutta l’Unione Europea, con investimenti per circa 70 mila ettari, ed ha tra i propri scopi quello dello scambio di esperienze e conoscenze tra imprenditori.
L’European Arable Farmers fa parte della Società di Agricoltura Tedesca, con circa 25 mila imprenditori agricoli scritti, ha tra i suoi obiettivi la ricerca, la certificazione di qualità degli alimenti, di macchine agricole ed è l’ente organizzatore delle Fiere Agricole, tra l’altro, di Mosca e di Pechino.
La delegazione dell’EAF, nel suo soggiorno ferrarese, ha visitato lo stabilimento di Conserve Italia ed alcune aziende agricole leader del Basso Ferrarese associate a Confagricoltura Ferrara. Nelle visite alle aziende gli agricoltori europei si sono in particolare soffermati sulle tecniche di produzione dei seminativi e sulle modalità di commercializzazione.
Al termine dell’incontro, il Presidente dell’EAF, Jean Paul van Hoven, dopo essersi complimentato per l’efficienza produttiva riscontrata, ha auspicato che altri imprenditori agricoli ferraresi seguano l’esempio di Fenati entrando a far parte dell’Associazione.

ARRIVA IL GRAN CALDO: LO STATO DELLE RISORSE IDRICHE ITALIANE

FONTE: Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.)

“LA FAVOLA DELLA FORMICA E DELLA CICALA E’ SEMPRE ATTUALE:
E’ UNA BUONA ANNATA, MA L’ABBONDANZA NON GIUSTIFICA MAI LA MANCANZA DI PROGRAMMAZIONE”

“L’estate ormai alle porte ripropone il paradosso ambientale italiano: quest’anno, grazie ad un inverno e ad una primavera particolarmente piovosi, non c’è alcun problema di approvvigionamento idrico; anzi, c’è talmente tanta acqua che alcuni invasi hanno dovuto essere scolmati, rilasciando la preziosa risorsa verso il mare. E’ una ricchezza irrimediabilmente persa e che, invece, andrebbe immagazzinata come riserva, con evidenti benefici ambientali. Il Piano Nazionale degli Invasi, fatto di bacini medio-piccoli collinari o di pianura, resta però ancora nel libro dei sogni.” E’ quanto dichiara Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), di fronte ai rassicuranti dati sulle risorse idriche del Paese: i bacini del Centro-Sud, a riempimento pluriennale, racchiudono quantità idriche tali da essere un buon viatico anche per la prossima stagione irrigua; i grandi laghi del Nord segnano livelli superiori (Maggiore, Iseo, Garda) o in linea (Como, Idro) con le medie stagionali.

“Ogni anno, in Italia, lasciamo terminare in mare, inutilizzati, 8.000 miliardi di litri d’acqua, che potremmo rimpiangere nei momenti di necessità. E’ una risorsa naturale, cui si deve attribuire anche un valore economico, considerato che condiziona fortemente il reddito agricolo: secondo stime del Consorzio Canale Emiliano Romagnolo, l’apporto irriguo comporta un incremento di valore produttivo nei campi che, a seconda della coltivazione, va dai 500 ai 3.000 euro ad ettaro.”

MASSIMO GARGANO (Presidente A.N.B.I.)

lunedì 14 giugno 2010

A FERRARA WORKSHOP ORGANIZZATO DALL'ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI SUL GOVERNO DEL TERRITORIO

Fonte: Ufficio Stampa Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali)

Martedì 15 giugno a Ferrara workshop organizzato dall’Ordine dottori Agronomi e dottori Forestali dal titolo "Governo del territorio: dalla gestione dell’emergenza alla prevenzione".

Anche per quanto riguarda il territorio e l’ambiente, prevenire è meglio che curare. E’ grazie ad una corretta gestione territoriale, infatti, che è possibile evitare catastrofi che troppo spesso accadono in Italia. E poi il suolo è una grande risorsa, anche a livello economico per ciò che riesce a produrre. E’ questo in sintesi il tema del workshop dal titolo “Governo del territorio: dalla gestione dell’emergenza alla prevenzione”, organizzato dall’Ordine provinciale dei dottori agronomi e dottori forestali di Ferrara, in programma domani martedì 15 giugno (inizio ore 9.30) a Ferrara presso la Camera di Commercio (sala conferenze – Largo Castello, 10). L’appuntamento rientra nel programma preparatorio del XIII Congresso nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali che si terrà in Emilia Romagna dal 22 al 25 settembre.
"Se il suolo è gestito correttamente – sottolinea Andrea Sisti, presidente CONAF, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dottori forestali - produce beni sociali come fruizione territoriale, aggregazione sociale, esercita identità socio-economica, genera beni ambientali poiché è vitale sostentamento della biodiversità e degli equilibri ecologici. Dal suolo otteniamo beni e servizi, come cibo, fruizione e benessere, anche attraverso un’attenta gestione dello stesso". La considerazione del suolo come bene comune rimanda alla necessità di governarne l’uso, considerando con equità gli interessi collettivi e privati, è strategico per il benessere e il futuro della stessa società. "Per questo – sottolinea Gloria Minarelli, presidente dell’Ordine di Ferrara (102 iscritti in tutta la provincia) – sono necessarie nuove valutazioni e nuovi progetti in merito alla qualità delle trasformazioni, in relazione alla presenza di valenze ambientali, multifunzionali della ruralità e in relazione anche a quegli spazi connettivi che tanto possono contribuire a migliorare la vivibilità del contesto urbano e perturbano".

IL PROGRAMMA – Inizio (ore 9.30), saluti: Carlo Alberto Roncarati, presidente Camera di Commercio di Ferrara; Marcella Zappaterra, presidente Provincia di Ferrara; Deanna Marescotti, assessore Commercio, Attività produttive e Formazione professionale Comune di Ferrara; Gloria Minarelli, presidente Ordine Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Ferrara; Claudio Piva; presidente Federazione Regionale Dott. Agronomi e Dott. Forestali. Relazioni: Stefano Pareglio, Università Cattolica del Sacro Cuore, CE.S.E.T. Centro studi di estimo e di economia territoriale, Governare il territorio limitando il consumo di suolo; Vittoria Montaletti, Servizio Valorizzazione e tutela del paesaggio e degli insediamenti- Regione Emilia Romagna, Un progetto regionale per il paesaggio della Via Emilia: la strategia, i temi, le azioni pilota; Fabio Palmeri, Consigliere nazionale CONAF, Coordinatore del dipartimento protezione civile e sicurezza sul lavoro, Le sistemazioni idraulico-agrarie: prevenzione al dissesto idrogeologico; Werner Zanardi, Consorzio Italiano Compostatori e Marco Versari - Novamont Spa, Materiali compostabili certificati e compost: alleati per la tutela del suolo; Alessandro Ragazzoni, Università degli Studi di Bologna, Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie, Il ruolo dell'agricoltura nella produzione di energia rinnovabile. Quale destinazione per i terreni agricoli?; Francesco Marangon, Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Scienze Economiche Tiziano Tempesta - Università degli Studi di Padova, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali, La valutazione economica del paesaggio nelle politiche di governo del territorio; Lucilla Previati, direttore Parco Delta del Po Regione Emilia-Romagna, Oltre la conservazione, per fruire il bene ambientale; Marco Calmistro e Maurizio Andreotti - Prov. di Ferrara Settore Agricoltura e Sviluppo Economico, L'agricoltura ferrarese per la difesa del suolo. Stato dell'arte e prospettive. A seguire il dibattito e le conclusioni di Andrea Sisti, presidente CONAF. Modera il giornalista Alessandro Maurilli.

GRANDINE E FORTE VENTO FLAGELLANO L’ALTO FERRARESE. DANNI E COLTURE E STRUTTURE

Fonte: Coldiretti Ferrara

Questa volta la “mazzata” del maltempo ha interessato diverse aree dell’alto ferrarese, in particolare Vigarano e Poggio Renatico, oltre alla parte nord di Ferrara, tra Casaglia Cassana e Porotto. Coldiretti sta verificando con i propri soci la situazione e quantificando i danni subiti a colture e strutture produttive.

Grano a terra a pochi giorni dal raccolto, mais frastagliato, frutta caduta dagli alberi sbattuta dalla forza del vento, ma anche grandine violenta e pioggia forte che hanno battuto sulle coltivazioni ed un vento impetuoso, divenuto in breve tromba d’aria che ha spazzato i rami degli alberi sia in campagna che lungo le strade e le vie cittadine prima di perdere forza ed esaurisi.
E’ il quadro a caldo di un pomeriggio d’estate, con violenti fenomeni temporaleschi che hanno interessato in modo particolare alcuni comuni dell’alto ferrarese, colpiti da un fortunale sviluppatosi nel vicino modenese e che ha riguardato parte di Bondeno, di Mirabello, Vigarano Mainarda, Poggio Renatico, alcune frazioni di Ferrara (Casaglia, Cassana, Porotto) ed il centro città. Poi la grandine ha smesso e solo forte vento ha causato rottura di rami e caduta di alcuni alberi verso il copparese.
“In queste ore i nostri soci ci stanno informando su cosa sia successo ieri pomeriggio – commentano i responsabili di Coldiretti Ferrara – e nelle prossime ore dovremmo poter avere un primo punto della situazione anche in merito all’entità dei danni alle colture ed alle strutture produttive, come reti antigrandine, impianti irrigazione, tunnel e serre, tetti di magazzini e stalle danneggiati dalla forza della grandine e dalla furia del vento”.
Preoccupa – sottolinea Coldiretti – la repentinità e la violenza di questi fenomeni, di anno in anno più numerosi e devastanti e contro i quali ben poco si può fare se non ricorrere per alcune colture alle reti antigrandine, le quali rappresentano un costo da ammortizzare ed ulteriore struttura che può subire danni e naturalmente una buona copertura assicurativa che tenga conto di più eventi anche ripetuti. Ma con i costi crescenti e la ridotta redditività delle colture in questi anni non sempre le aziende riescono a mettere in campo una buona copertura a costi sostenibili e molte aziende che hanno subito danni non avranno neppure risarcimenti, dato che si tratta di eventi assicurabili e che altri interventi pubblici sono oltre che improbabili, non sufficienti a coprire i danni.

RINNOVO CARICHE CONFAGRICOLTURA FERRARA

Fonte: Confagricoltura Ferrara

In applicazione del dettato statutario, si sono aperte le procedure per il rinnovo delle Cariche Sociali di Confagricoltura Ferrara per il triennio 2010/2012. In tutto sono 3.195 gli aventi diritto che si recheranno presso le 17 Delegazioni per l’elezione dei Comitati di Delegazione (Argenta, Berra, Bondeno, Cento, Codigoro, Comacchio, Copparo, Ferrara I, Ferrara II, Ferrara III, Massafiscaglia, Migliarino, Ostellato, Poggiorenatico, Portomaggiore, Sant’Agostino e Tresigallo), i Sindacati di Categoria ( Proprietari Conduttori in Economia, Impresa Familiare Coltivatrice e Affittuari Conduttori in Economia) e le Sezioni di Prodotto ( Frutticoltura, Cereali, Proteoleaginose, Bietole, Riso, Orticoltura, Zootecnica), per complessive 121 persone che, unitamente ai rappresentanti del Sindacato dei Proprietari con Beni Affittati, del Sindacato Pensionati e dei giovani dell’ANGA, costituiranno l’Assemblea dei Delegati di Confagricoltura Ferrara.
L’Assemblea dei Delegati provvederà ad eleggere il Presidente, i tre Vice Presidenti, i sei Componenti la Giunta Esecutiva, il Collegio dei revisori dei conti e dei Probiviri e la sezione Ambiente.
Le votazioni si terranno con il seguente calendario:
• Lunedì 21 giugno: Delegazioni di Ferrara I, Ferrara II e Ferrara III;
• Martedì 22 giugno: Delegazioni di Berra, Bondeno e Tresigallo;
• Mercoledì 23 giugno: Delegazioni di Comacchio e Poggiorenatico;
• Giovedì 24 giugno: Delegazioni di Argenta, Codigoro, Massafiscaglia e Cento;
• Venerdì 25 giugno: Delegazioni di Copparo, Migliarino, Ostellato, Portomaggiore e Sant’Agostino.
Nel frattempo hanno provveduto a rinnovare i propri Organi statutari il Sindacato dei Proprietari con Beni Affittati eleggendo Presidente Ettore Bellettato di Berra e Vice Presidente Marco Rivaroli di Ferrara; la Sezione di Ferrara dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori Bianca Maria Giovannini di Ambrogio quale Presidente e Vice Presidenti Franceschetti Massimiliano di Ferrara e Cristian Marchioni Campi di Copparo; il Sindacato Pensionati eleggendo Carlo Sivieri di Berra Presidente e Lisetto Milani di Ferrara Vice Presidente.

venerdì 11 giugno 2010

DAL 16 GIUGNO AI LIDI DI COMACCHIO E’ SAPORIDAMARE: LE 17 PERLE DEL FERRARESE IN TOUR SULLA NOSTRA COSTA FINO A SETTEMBRE


Fonte: Ufficio Stampa SaporiDaMare

Non un semplice evento enogastronomico ma un “cartellone-contenitore” di appuntamenti itineranti per presentare e promuovere fra i turisti in arrivo sulla nostra costa le produzioni agroalimentari tipiche che compongono il paniere delle ‘17 Perle del Ferrarese’.
Dal 16 giugno e fino al 10 settembre ai Lidi di Comacchio Aglio di Voghiera, Vini del Bosco Eliceo, Coppia Ferrarese, Pera dell’Emilia Romagna, Pesca e Nettarina di Romagna, Riso del Delta del Po, Asparago Verde, Anguilla delle Valli di Comacchio, Salame Ferrarese, Salama da Sugo, Vongola di Goro, Melone dell’Emilia, Cocomero Ferrarese, Carota del Delta, Pampapato, Zia Ferrarese e Cappellaccio di Zucca saranno protagonisti di un ricchissimo calendario di escursioni e cene a tema, mercatini, degustazioni guidate e lezioni di cucina per i più grandi, ma anche laboratori, minicorsi e merende per i più piccoli.
L’iniziativa – promossa dallo chef Mauro Spadoni con il contributo e patrocinio di Provincia, Camera di Commercio e Comune di Comacchio e la collaborazione delle realtà promozionali di tutti e sette i Lidi (Cooperativa Gestione Servizi Turistici di Volano; Consorzio Lido delle Nazioni; Consorzio Volontario Lidi Pomposa Scacchi; L’Alba-Associazione di Promozione Sociale di Porto Garibaldi; Consorzio Lido degli Estensi; Vivispina Consorzio Lido di Spina) oltre che di Consorzio Tutela Vini Doc Bosco Eliceo, Coldiretti Ferrara, Ais-Associazione Italiana Sommelier – Delegazione di Ferrara, Strada dei Vini e dei Sapori della provincia di Ferrara ed un nutritissimo gruppo di imprese agricole e turistiche del territorio – è stata presentata, questa mattina a Comacchio, nel corso di una conferenza stampa ospitata alla Sala Civica, gentilmente concessa dall’Amministrazione Municipale.
Dopo il debutto, a Lido degli Estensi fra mercoledì 16 e venerdì 18 giugno, il tour di SaporiDaMare, attraverso un totale di nove tappe, 27 giornate e 75 appuntamenti (il programma completo – consultabile sul sito www.saporidamare.it - è presentato in una guida cartacea già in distribuzione negli Uffici di Informazione Turistica della costa e, da inizio settimana, anche nelle strutture ricettive, agenzie immobiliari e stabilimenti balneari di tutti e sette i Lidi) toccherà Lido di Spina, Lido di Pomposa, Lido degli Scacchi, Lido di Volano e Lido delle Nazioni, per concludersi, fra l’8 ed il 10 settembre, a Porto Garibaldi.

Con l’obiettivo di animare la vacanza di quanti saranno graditissimi ospiti del litorale comacchiese durante la stagione balneare. Ma anche la speranza di suscitare e catturarne l’attenzione rispetto ai nostri giacimenti della buona tavola. Proprio per questo – ha sottolineato Mauro Spadoni – nel programmare la manifestazione, ad esclusione degli appuntamenti in abbinamento con Notte Rosa e Riviera Beach Games abbiamo deciso di concentrarci sulle giornate di metà settimana, così da proporre le nostre iniziative soprattutto a quanti saranno ai Lidi per vacanza. E, d’altro canto, di puntare su appuntamenti nei quali venissero ritagliati ruoli di primo piano per coloro che – direttamente ed in prima linea – sono ogni giorno impegnati nell’enogastronomia: dai produttori agricoli e vitivinicoli ai sommelier, dagli artigiani del gusto fino ai ristoratori e chef, alcuni di questi ultimi provenienti da fuori provincia. Così da poter offrire – e speriamo apprezzare – assieme a proposte assolutamente in chiave locale anche rivisitazioni delle nostre materie prime dalla parte dei ‘forestieri’”.

FEDAGRI/CONFCOOPERATIVE INAUGURA A CERVIA IL PRIMO NEGOZIO "QUI DA NOI – COOPERATIVE AGRICOLE"

Fonte: Fedagri/Confcooperative

L’obiettivo è diffondere il consumo di prodotti agroalimentari cooperativi
di alta qualità anche nelle aree ad elevata vocazione turistica


(Ravenna, 11 Giugno 2010). I prodotti agroalimentari cooperativi “sbarcano” sulla Riviera romagnola: nel centro storico di Cervia (Ra) apre infatti il primo negozio “QUI DA NOI - Cooperative Agricole” con l’obiettivo di diffondere il consumo dei prodotti di alta qualità made in Italy anche nelle aree ad elevata vocazione turistica. Al progetto, promosso da Fedagri/Confcooperative che costituisce l’organizzazione leader della cooperazione agricola ed agroalimentare italiana, aderiscono alcune tra le principali cooperative dell’entroterra romagnolo: Agrintesa, Agricoop, Clai, Cab di Brisighella, Caviro e Cantina Sociale di Faenza che, insieme, hanno costituito la società “Sapori Cooperativi” a cui spetterà il compito di gestire il negozio di Cervia.
Sugli scaffali del nuovo punto vendita queste importanti realtà dell’agroalimentare proporranno ai consumatori un’ampia gamma delle migliori eccellenze dell’Emilia Romagna: frutta e verdura di stagione, vini, salumi, olii e formaggi. Tutti prodotti caratterizzati da un rapporto qualità/prezzo assolutamente conveniente e dalla massima genuinità garantita direttamente dalle cooperative, che sono espressione di quasi 22.000 soci produttori agricoli attivi in Emilia Romagna ed in altre regioni italiane tra le più vocate per i prodotti di qualità.
“La vendita diretta presso gli spacci aziendali delle cooperative agricole ed agroalimentari – spiega il presidente di Fedagri/Confcooperative, Maurizio Gardini – è una pratica che non scopriamo oggi ma che viene svolta dalle nostre cooperative, in alcuni casi, da più di cento anni. Il progetto di raccoglierli tutti sotto l’unico brand ‘QUI DA NOI - Cooperative Agricole’ nasce dalla volontà di rendere meglio identificabili al vasto pubblico i prodotti cooperativi che esprimono valori tangibili come la genuinità, la tracciabilità, la qualità e la freschezza, ma anche valori intangibili quali il legame con il territorio, la tutela dell’ambiente, le persone, la cultura e le tradizioni”.
“Complessivamente – prosegue Gardini – le cooperative agroalimentari associate a Fedagri che oggi dispongono di propri punti vendita sono più di 1.950 per un volume di affari di 1,9 miliardi di euro l’anno. Nel solo 2009, attraverso la vendita diretta, le cooperative di Fedagri hanno raggiunto oltre 700.000 consumatori tra famiglie, turisti e operatori del settore (HORECA e Gruppi di Acquisto Solidali). Numeri importanti che sono il frutto di una lunga tradizione di rapporti diretti tra le cooperative ed il territorio in cui esse operano, ma che a nostro avviso presentano ancora potenzialità non del tutto espresse e che con il progetto ‘QUI DA NOI’ intendiamo sviluppare, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”.
“La scelta di Cervia quale località dalla forte vocazione turistica – spiega Raffaele Gordini, presidente Confcooperative Ravenna – consentirà di aumentare la diffusione dei prodotti delle cooperative socie già apprezzati dai consumatori negli oltre 35 negozi delle singole cooperative distribuiti nell’entroterra emiliano-romagnolo. Con il nuovo punto vendita, infatti, il bacino d’utenza verrà ampliato grazie anche all’importante flusso turistico presente nella zona durante i mesi estivi e questo potrà senza dubbio portare ulteriori benefici a tutti i nostri soci produttori che hanno creduto nell’iniziativa”.
“L’apertura di questo negozio – conclude Gardini – testimonia il ruolo determinante svolto dalla cooperazione agroalimentare nell’accorciare la filiera avvicinando il produttore al consumatore e garantendo origine, qualità e sicurezza dei prodotti. Tutto ciò a vantaggio dei clienti che sugli scaffali del nuovo punto vendita troveranno il massimo della freschezza e della salubrità ad un prezzo decisamente competitivo”.

giovedì 10 giugno 2010

CO.PRO.B. CHIUDE IL 2009 CON RICAVI PER 124 MILIONI DI EURO, + 28% RISPETTO AL 2008

Fonte: Coprob

La Cooperativa leader del comparto bieticolo-saccarifero chiude il 2009 con un utile netto di 946 mila euro.

Bologna, 11 giugno 2009 – L’assemblea dei delegati di COPROB, Cooperativa leader nazionale di produzione saccarifera, approverà in data odierna il bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2009, già deliberato all’unanimità dalle assemblee separate dei soci che si sono svolte nei giorni precedenti.

In un contesto caratterizzato da un’importante flessione di mercato e da un profondo clima d’incertezza dovuto in prevalenza al mancato conseguimento degli aiuti governativi destinati al settore che ha influito in maniera massiccia sull’intero comparto economico-produttivo nazionale, COPROB ha dato dimostrazione di essere una realtà solida chiudendo il 2009 con un fatturato pari a 124 milioni di euro contro i 97 milioni di euro del 2008.
Si tratta di un risultato avvalorato da un utile netto in crescita rispetto all’anno precedente e che si attesta intorno ai 946 mila euro.

L’assemblea ordinaria inoltre delibererà, riconoscendo ai 2.495 soci che hanno conferito barbabietole nella campagna bieticolo-saccarifera 2009-2010, una maggiorazione di prezzo complessiva di 2 milioni 317 mila euro, di cui 1 milione 670 mila euro quale ristorno unitario garantito a tutti i soci conferenti, pari a 1,34 euro a tonnellata (+5,1% del prezzo industriale delle bietole). I restanti 647 mila euro sono stati suddivisi fra quei soci che hanno consegnato il prodotto con la migliore qualità tecnico-produttiva e che hanno così beneficiato di un ulteriore premio di 1,62 euro per ogni tonnellata (+6,2% del prezzo industriale delle bietole). Una delibera in controtendenza rispetto alla situazione del settore se si considera che la maggiorazione complessiva è aumentata del 58%. Di estrema rilevanza è risultata la crescita della base sociale che ha raggiunto attualmente i circa 5.000 soci diffusi in Emilia e in Veneto.

La chiusura del bilancio del 2009 è stata caratterizzata inoltre da un margine operativo lordo (Ebitda) pari a 7,4 milioni di euro e da un risultato operativo della società (Ebit) che si è attestato sui 3,7 milioni di Euro.

“Si tratta di numeri, quelli raggiunti dalla Cooperativa e dal Gruppo, che rispecchiano le strategie intraprese negli ultimi anni da COPROB - afferma il presidente Claudio Gallerani che prosegue - Sono scelte lungimiranti che hanno permesso di attestarsi sul mercato nazionale con una quota del 21%, in un momento in cui i competitor locali ed europei hanno praticato una aggressiva azione di espansione delle loro quote.”

Tra le priorità del Gruppo rimangono le riconversioni degli ex zuccherifici. Risale difatti a pochi giorni fa la presentazione del nuovo progetto per Ostellato che prevede la riqualificazione dello stabilimento in centrale ad energia elettrica prevalentemente alimentato da biomasse di origine agricola locale, della potenza di circa 6 MW elettrici. Il nuovo progetto, illustrato nelle sue linee principali in un recente incontro organizzato dalla Regione Emilia Romagna, ha raccolto un primo parere favorevole da parte dell’Assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni, della Provincia di Ferrara, del Comune di Ostellato e delle Organizzazioni Sindacali territoriali.
Per quanto riguarda l'impianto di Finale Emilia è stata inoltre programmata l'apertura dei cantieri nel primo semestre del 2011. Al momento sono ancora in discussione alcuni punti riguardanti gli accordi di filiera con le organizzazioni professionali agricole, ma si attende l’intesa entro il prossimo autunno.

È stato deliberato, infine, il progetto di scissione di Italia Zuccheri SpA che, con effetto dal 31/07/2010, darà luogo alla costituzione di AgroEnergia IZ SpA, controllata al 100% da Italia Zuccheri, con lo scopo di sviluppare i progetti di diversificazione industriale del Gruppo e valorizzare il patrimonio immobiliare.

“Il riassetto societario del Gruppo – afferma il Direttore Generale Stefano Montanari – prosegue al fine di una maggiore focalizzazione delle strutture e delle risorse sul core business dello zucchero e sui nuovi business.”

martedì 8 giugno 2010

Un futuro di stabilità produttiva per le pere europee

FONTE: www.estense.com

Si conclude con un successo il terzo Convegno mondiale sulla pera di Ferrara organizzato da Areflh , l’Associazione delle Regioni Ortofrutticole Europee e da CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli).
Il grande interesse globale per questa coltura è attestato dai 180 delegati presenti al congresso, provenienti da numerosi paesi del mondo, dall’Argentina, al Sud Africa, all’Olanda, al Belgio, alla Francia e alla Russia e Svizzera.
Interpera 2010 ha messo in evidenza l’importanza, per questa coltura, dell’innovazione più che sul versante varietale, su quello logistico organizzativo e su quello dei processi di produzione, una produzione che, secondo le anticipazioni di Catalonia Qualitat Spagna), per le pere estive, dovrebbe attestarsi su un calo abbastanza consistente di offerta.
Per quanto riguarda le produzioni invernali nei dati presentati da CSO relativi all’evoluzione delle superfici investite a pera nei prossimi anni si prevede una stabilità complessiva che lascia desumere una potenzialità produttiva abbastanza stabile nei prossimi anni .

“ E’ evidente – dichiara Paolo Bruni a conclusione del Congresso – che sarà necessaria una sempre più attenta e attiva azione di incentivazione dell’export verso i mercati tradizionali ma anche verso i nuovi mercati. La competitività globale e il calo dei consumi ci impongono – continua Bruni – efficaci azioni coordinate per abbattere le barriere fitosanitarie oggi ancora in essere per molti importanti paesi “.

Ma oggi emerge la necessità di concertare iniziative strategiche per l’ortofrutta a livello europeo e non più solo territoriale.

Lo conferma Tiberio Rabboni Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna che, lancia una importante iniziativa in tal senso promossa dalla Regione stessa: “Occorre più che mai oggi – dichiara Rabboni - discutere della governance europea del sistema ortofrutta alla luce delle future modifiche e dell’aggiornamento delle politiche agricole comuni ; voglio perciò discutere – continua Rabboni – con gli assessori di tutte le regioni ortofrutticole più importanti d’ Europa per mettere a fuoco gli obiettivi prioritari comuni da sostenere a Bruxelles. Stiamo già ora lavorando – dichiara l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna – per realizzare a Cesena , il 6 ottobre prossimo il primo G20 delle regioni ortofrutticole d’Europa”.

Pera, orgoglio tutto italiano

FONTE: www.estense.com

Interpera 2010, il 3° convegno mondiale sulla pera conferma la leadership italiana nel mondo per questa importante coltura frutticola.
Organizzato da CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli) e Areflh, l’Associazione delle Regioni Ortofrutticole Europee, Interpera è una occasione di confronto e scambio di conoscenze su questa produzione che vede l’Italia occupare il secondo posto al mondo dopo la Cina in termini di quantità prodotte.
La produzione di pere richiede una grande specializzazione e notevoli investimenti per raggiungere le rese che sono necessarie alla competitività sul mercato globale.
E dal confronto presentato ad Interpera sui costi di produzione delle pere in Europa realizzato, per conto di CSO, dall’Università degli Studi di Bologna, emerge che Belgio e Olanda con la Conference riescono a produrre e commercializzare con costi più bassi rispetto all’Italia e questo spiega la grande competitività della loro offerta sui mercati internazionali.
Per quanto riguarda l’Abate invece i costi di produzione sono elevati ma la cultivar resta comunque redditizia purchè ci siano rese adeguate.
Uno sguardo complessivo alla produzione e al mercato della pera evidenzia una produzione di circa 21 milioni di tonnellate che colloca il pero al secondo posto per importanza, dopo il melo e prima del pesco.
Geograficamente le aree a maggior produzione sono l’Asia, con al Cina al primo posto tra i paesi produttori, l’Europa, con l’Italia al secondo posto, e le Americhe, con gli USA al terzo posto nella graduatoria internazionale.
Le influenze che ciascun paese gioca sul piano produttivo, non necessariamente si riflettono a livello di commercio globale. Infatti paesi come l’Argentina, Cile, e Sud Africa, ad esempio, destinano la quasi totalità delle loro produzioni sul mercato estero, diventando così giganti nel mercato mondiale.
Nel 2007 il 18% delle spedizioni sono state effettuate dall’Argentina, il 16% dalla Cina, il 13% dall’Olanda, l’11% dal Belgio, il 9% dal Cile, il 7% dal Sud Africa e dall’Italia e il 6% dagli USA.
La Cina da sola concorre a oltre il 60% della produzione mondiale, con un’offerta superiore a 13 milioni di tonnellate. La gran parte della produzione cinese è fortunatamente destinata al mercato interno, ma negli ultimi tempi le esportazioni si avvicinano alle 400.000 tonnellate, mostrando un trend in netta crescita.
In Nord America la produzione si attesta mediamente su oltre 800.000 tonnellate, mentre la pericoltura nel continente sudamericano si concentra in due Paesi: Argentina e Cile che, da soli, coprono il 92% della produzione.
Per quanto riguarda il Vecchio Continente la produzione si colloca da circa un decennio, intorno ai 2.6 milioni di tonnellate. L’Italia è il secondo produttore mondiale e il primo produttore europeo di pere, con una media produttiva di oltre 860.000 tonnellate. Dal nostro paese proviene circa il 35% della produzione totale europea. La Spagna produce oltre il 20% del prodotto, ma con quote in calo ed una produzione recentemente al di sotto di 500.000 tonnellate. Percentuali che si aggirano intorno al 9-10% sono attribuibili all’Olanda e al Belgio, in rafforzamento e in grado di raggiungere e superare le 300.000 tonnellate. La produzione francese è scesa sull’8% circa.
A livello varietale la pera, a differenza di mele, pesche e nettarine, ha una composizione della specie che è rimasta sostanzialmente abbastanza stabile negli ultimi 40 anni. Le prime tre varietà prodotto a livello comunitario sono la Conference, che rappresenta oltre il 30% del totale delle pere prodotte nella UE, la William B.C., al secondo posto con oltre 300.000 tonnellate e l’Abate Fetel, al terzo posto, con una produzione oscillante dalle 250.000 alle 300.000 tonnellate ed oltre. A livello di scambi commerciali il principale paese esportatore di pere in Europa è il Benelux mentre l’export italiano pur in leggera crescita nell’ultimo anno si concentra su una potenzialità di 150.000 tonnellate annue.
Sul versante consumi si riscontrano le note più dolenti oggi per l’offerta di pere non solo italiana ma anche europea. Nonostante infatti le pere si collochino nella parte alta della classifica dei prodotti più consumati, gli anni duemila sono stati sfavorevoli agli acquisti al dettaglio .
Dal 2000 in Italia le pere hanno perso infatti il 18% dei volumi, scendendo da circa 450.000 tonnellate a 370.000 tonnellate .
In Europa i consumi di pere sono scesi dell’11% procapite dal 2000 al oggi e ci sono paesi in cui il consumo di pere procapite supera di poco i 2 Kg annui ( Germania e Regno Unito)..Gli unici
paesi al mondo dove i consumi crescono prepotentemente sono la Cina e la Russia.
Le proiezioni dell’offerta evidenziano nei prossimi anni una crescita ancora importante solo per la Cina, mentre nel resto del mondo non dovrebbero intervenire particolari modificazioni.
A fronte di una produzione sostanzialmente stabile (escludendo la Cina), il calo dei consumi impone da una parte il recupero delle quote perse e contemporaneamente un ampliamento dei mercati di destinazione oltre a quelli tradizionali. Si inserisce in questo ambito la collaborazione instaurata fra CSO e Servizi Fitosanitari e MIPAAF per coordinare le attività necessarie ad aprire nuovi mercati ed abbattere gli ostacoli alle nostre esportazioni verso paesi come Stati Uniti , Russia, Giappone, Cina, Corea del Sud, Taiwan.