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venerdì 26 febbraio 2010

CON VOTO SENATO RIPRISTINATI I BENEFICI FISCALI PER LA PICCOLA PROPRIETA’ CONTADINA

FONTE: Coldiretti Ferrara


Con la conversione avvenuta il 25 febbraio del decreto Milleproroghe reintrodotta la tassazione di favore per la costituzione o l’ampliamento della proprietà contadina; la proroga è prevista sino al 31 dicembre 2010.

I coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali che acquistano terreni per la loro attività agricola potranno da oggi e sino al 31 dicembre 2010, utilizzare la tassazione ridotta prevista per favorire la formazione e l’arrotondamento della proprietà coltivatrice, ovvero imposte di registro e ipotecaria in misura fissa e imposta catastale pari all’1%.

Verranno nuovamente assoggettate a questa tassazione gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti, posti in essere a favore di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale nonchè le operazioni fondiarie operate attraverso l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare - Ismea.

Gli onorari dei notai per tali atti sono ridotti alla metà. Le agevolazioni decadono se, prima che siano trascorsi 5 anni dalla stipula degli atti, i beneficiari alienino volontariamente i terreni ovvero cessino di coltivarli o di condurli direttamente.

SVERSAMENTO DI PETROLIO NEL LAMBRO: NESSUN PROBLEMA PER LE ACQUE DEL BURANA

FONTE: CONSORZIO DELLA BONIFICA BURANA



“I dieci milioni di litri di gasolio riversati nel Lambro e giunti al Po sono una vera e propria catastrofe ambientale – dichiara il direttore del Consorzio della Bonifica Burana Claudio Negrini – ma, fortunatamente, il nostro reticolo di canali non ne è stato contaminato.” Mentre la chiazza oleosa prosegue la sua corsa nel ferrarese, dove è attesa per domenica all’altezza di Pontelagoscuro, e procedono le analisi di spessore e estensione dello strato di idrocarburi, i tecnici del Burana prevedono il superamento dell’impianto Sabbioncello di Quingentole (Mn) prima, e dell’Impianto Pilastresi di Bondeno (Fe) poi, già nella giornata di sabato. Il Consorzio di Burana, convocato per una riunione straordinaria con la Prefettura di Ferrara per la gestione dell’emergenza, assicura infatti che, non essendo ancora iniziata la stagione irrigua, nessun impianto ha prelevato e preleverà da Po in questi giorni. Il direttore del Burana, Negrini, aggiunge: “oltre al fatto che non stiamo attingendo da Po con i nostri impianti, non c’è neppure pericolo di riversamenti naturali per la morfologia stessa del territorio. Il nostro reticolo resta idraulicamente separato nei punti di prelievo dal fiume Po, non c’è rischio di eventuali ingressi di acque contaminate.” Il presidente del Consorzio di Burana, Mario Girolami, conclude: “auspichiamo che la task force allestita in questi giorni riesca a contenere, nei limiti del possibile, il danno dei corsi d’acqua toccati dal miasma nero e gli eventuali danni che da esso potrebbero derivare ai nostri impianti a contatto con le acque del Po. Dal nostro punto di vista possiamo rassicurare la popolazione: non c’è alcuna compromissione della qualità delle acque del nostro reticolo di bonifica; almeno nel nostro comprensorio gli ecosistemi che si formano attorno ai nostri canali, habitat naturali di flora e fauna, non verranno pregiudicati da questo disastro”.

LE EMERGENZE AMBIENTALI DEL PAESE HANNO UNA SOLA RISPOSTA: LA PREVENZIONE

FONTE: Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.)


“L’emergenza idrogeologica del territorio e la grande macchia oleosa sul fiume Po devono obbligare ad un’univoca riflessione: la necessità della prevenzione.”

Lo afferma Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.) a margine della Preconferenza Organizzativa dei Consorzi di bonifica del Nordest, svoltasi a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso. Intervenendo sull’allarme ambientale, che sta interessando il più grande fiume italiano, aggiunge: “Sarebbe bastato che lo sversamento di petrolio fosse avvenuto fra qualche settimana (a stagione irrigua avviata) e quello che oggi è un gravissimo danno ambientale si sarebbe rivelato anche una iattura economica dalle pesanti conseguenze per il settore primario padano. Il paventato blocco dell’irrigazione, infatti, comporterebbe, se prolungato nei giorni, danni per milioni di euro alle coltivazioni in campo che, lungo l’asta del Po, vanno dai seminativi all’ortofrutta fino all’aglio IGP ed ai prati stabili; senza contare l’enorme tragedia, che rappresenterebbe l’ingresso della massa oleosa nel delta polesano e le ancora incerte conseguenze, che potrebbero avere, per la salubrità idrica, i depositi di sostanze inquinanti rilasciati sul fondo dalla macchia oleosa. Non capisco perché – insiste Gargano – al deposito di Villasanta non siano state applicate quelle norme di prevenzione ambientale che, invece, sono imposte alle aziende agricole.

Intervenendo sulla situazione idrogeologica a Nordest, Gargano ha ricordato come dal quotidiano lavoro dei Consorzi di bonifica sia scaturita la proposta di Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, fatto di progetti perlopiù immediatamente cantierabili: nel Veneto si tratta di 346 progetti per un importo complessivo di 703 milioni di euro; in Friuli Venezia Giulia, i progetti sono 6 per una spesa totale di 323 milioni di euro; in Trentino Alto Adige, 1 progetto per un importo di 3 milioni di euro; prevedono perlopiù interventi di manutenzione e adeguamento della rete idraulica di scolo delle acque a difesa dei centri abitati.

PREZZO POMODORO: ACCORDO AL RIBASSO

FONTE: CONFAGRICOLTURA FERRARA


“Un negoziato dall’esito deludente che evidenzia le criticità della filiera”. E’ questo il commento di Confagricoltura Ferrara all’accordo sul prezzo del pomodoro per le produzioni del nord, che nel 2009 ha fatto registrare in Provincia una Produzione Lorda Vendibile di quasi 40 milioni di euro, pari a quasi 5.500 euro/ettaro. Il prezzo definito è di 70 euro/tonn e prevede una riduzione di ben 9,50 €/ton (-11,94%) sul valore dell’accordo 2009. E’ la conferma di un trend di complessive riduzioni del valore economico di questa e delle altre produzioni agricole, che assume in questo caso contorni inaccettabili. Ancor più tenendo presente l’aumento dei costi del 12% rispetto all’anno precedente. “Se si vuole che il comparto abbia un futuro è improcrastinabile avviare una seria programmazione delle produzioni e una contrattazione più vigorosa - commenta Confagricoltura Ferrara - addossare alla fase produttiva le diseconomie della filiera provocherà disimpegno e rapporti sempre più difficili”. Rimarca l’Organizzazione degli imprenditori agricoli ferraresi: “Se l’industria agroalimentare intende trasformare prodotti di qualità deve remunerarli per il loro valore”. .

giovedì 25 febbraio 2010

COLDIRETTI: DALLE API AL MIELE, A QUARTESANA LEZIONI DI TERRITORIO ED ALIMENTAZIONE

FONTE: COLDIRETTI FERRARA


Una piccola storia del territorio ferrarese e delle sue produzioni tipiche,
il benessere di una alimentazione corretta ed assaggio di miele per tutti.

Continuano gli incontri del progetto Coldiretti di educazione a Campagna
Amica nelle scuole primarie della nostra provincia. L¹incontro di oggi con i
ragazzi della classe terza di Quartesana ha messo al centro la storia della
nostra provincia (dalle bonifiche estensi, ai prodotti tradizionali
ferraresi, ai principi della corretta nutrizione e della piramide alimentare
³in salsa ferrarese², ai prodotti di stagione e del territorio) per arrivare
alle api ed al miele, alimento prezioso per la nostra salute e dolce
prodotto dell¹agricoltura.
Grazie all¹intervento di Isabella ed Alberto Malaguti, apicoltori di San
Carlo, i ragazzi hanno potuto vedere i telaini con cera e miele ancora da
estrarre, la tuta di protezione e l¹affumicatore, ed anche naturalmente
assaggiare diverse varietà di miele.
Entusiasmo generale ed apprezzamento per una ³lezione² golosa, che
nell¹ambito del progetto educativo di Coldiretti ha saputo stimolare
l¹attenzione degli alunni e della loro insegnante, che continuerà ad
approfondire l¹argomento integrandolo nella ordinaria programmazione
scolastica, che viene arricchita dall¹esperienza diretta e dalla conoscenza
con gli imprenditori che sanno raccontare il loro mestiere con passione.

ONDA INQUINANTE SUL PO: IN ALLERTA IL SISTEMA DI BONIFICA DELL’EMILIA ROMAGNA

FONTE: Urber - Unione Regionale delle Bonifiche dell'Emilia Romagna


“Tutti i Consorzi di bonifica della regione sono allertati ed operano in stretta collaborazione con la Protezione civile per adottare tutte le azioni necessarie a garantire che le future distribuzioni di acqua per necessità irrigue siano qualitativamente compatibili con le esigenze produttive”. Questo il commento di Emilio Bertolini, presidente dell’Unione Bonifiche Emilia Romagna, circa gli effetti per il sistema di bonifica regionale dello sversamento in Po di una enorme quantità di idrocarburi proveniente dal fiume Lambro.

“Il passaggio dell’onda inquinante di idrocarburi sul Po, prevista in questi giorni, al momento non crea particolari criticità per il sistema di bonifica dell’Emilia Romagna. I grandi impianti di derivazione delle acque per uso irriguo (Boretto nel Reggiano, Pilastresi a Bondeno, Palantone sempre a Bondeno, Guarda a Ro Ferrarese, Contuga e Berra) sono al momento inattivi in quanto il prelievo irriguo inizia solo più avanti, in primavera. Le caratteristiche costruttive dei nostri impianti sono poi tali da garantire il loro isolamento al passaggio dell’onda inquinante salvaguardandoli dalla contaminazione”. “Resta comunque alto – conclude Bertolini - il livello di attenzione verso le possibili ricadute future del passaggio del materiale inquinante a fronte di possibili depositi nell’alveo o sulle sponde del fiume”.

Ogni anno mediamente le acque distribuite dagli 8 Consorzi di bonifica della regione a fini irrigui, industriali e ambientali superano il miliardo di metri cubi su quasi 700.000 ettari, servendo circa 50.000 aziende agricole.

Web: www.urber.it

mercoledì 24 febbraio 2010

COLDIRETTI: CON CAMPAGNA AMICA A LAGOSANTO LA SCUOLA ADOTTA DUE ALBERI DI PERO

FONTE: Coldiretti Ferrara


24/02/2010 - Due piante di pero Abate Fetel, la più pregiata e gustosa, sono state messe a dimora nel giardino della scuola primaria G. Venturini di Lagosanto dagli alunni delle classi , I^ II^ e III^ (quasi 100 alunni), alla presenza della coordinatrice
Barbara Bongiovanni e dell’intero corpo docente della scuola, nonché dell’assessore alla pubblica istruzione ed attività produttive, Renata Chendi e del Presidente di sezione di Coldiretti, Alessandro Beltrami coadiuvato dal Segretario di Zona, Andrea Tosi.
L’adozione di queste due piante di pero da parte della scuola, fa parte del progetto avviato già ad ottobre scorso da Coldiretti con il percorso di Educazione a Campagna Amica che coinvolgerà oltre 1.000 ragazzi delle scuole primarie di tutta la provincia di Ferrara, e che intende stimolare la presa di coscienza dei più giovani nei confronti della conoscenza del territorio e della storia ferrarese, dei suoi personaggi e delle sue produzioni per una sana e consapevole alimentazione ed un corretto stile di vita.

Educazione alimentare quindi e coinvolgimento creativo dei ragazzi, che in occasione di questo primo appuntamento del 2010 hanno presentato poesie e composizioni sulla pera e sulla mela DOC ferrarese.

BANDO PER CONTRIBUTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA DA BIOMASSE

FONTE: Confagricoltura Ferrara

Confagricoltura Ferrara informa tutte le imprese agricole interessate che è stato pubblicato il bando, al quale possono partecipare anche le imprese agricole singole od associate, per l’erogazione di un contributo finalizzato alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili connessi alla produzione di energia da biomasse, cioè la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura, comprendente sostanze vegetali ed animali, dalla silvicoltura e dalle relative industrie di trasformazione.

“L’energia ricavata dalle biomasse – evidenzia Nicola Gherardi, Presidente di Confagricoltura Ferrara - è sicuramente una delle fonti rinnovabili più interessanti per le filiere agricole, soprattutto perché determina una ricaduta immediata sulle aree di produzione e può costituire un’alternativa colturale/produttiva ai settori maggiormente “in affanno” sui mercati.

Questo bando ha soprattutto il merito di concretizzare, con finanziamenti, la richiesta che sta venendo avanti da parte degli imprenditori agricoli di promuovere investimenti nel settore dell’efficienza energetica della diversificazione del mix energetico e dell’innovazione tecnologica, per arrivare ad una produzione energetica sostenibile, sicura ed accessibile”.

“E’ nostra convinzione – conclude Gherardi – che è dovere dell’Amministrazione pubblica affiancare le imprese nell’esplorare la strada, la fattibilità di queste nuove opportunità, per confermare il ruolo degli agricoltori come protagonisti della green economy e dello sviluppo del Paese. Il bando si muove in tale direzione”. La dotazione complessiva prevista dal bando ammonta a 20 milioni di euro ed i contributi saranno erogati a beneficiari i cui impianti siano già realizzati e collaudati alla data del prossimo 15 settembre, fatta salva una richiesta scritta di proroga, da inoltrarsi entro il 15 agosto 2010, fino al termine ultimo del 15 settembre 2012. I progetti saranno finanziati fino ad un massimo del 40% del costo totale ammissibile dell’investimento, al netto delle imposte, con un massimale non superiore comunque a 500.000 euro per singolo progetto.

Il bando, che scade il 2 aprile prossimo, sarà gestito dall’Ente Nazionale per la Meccanizzazione Agricola – ENAMA.

martedì 23 febbraio 2010

COLTIVAZIONE POMODORO RISCHIA DI SPARIRE IN PIANURA PADANA

FONTE: Coldiretti Ferrara


Accordo sul prezzo scontenta agricoltura e industria. Per Coldiretti Ferrara occorrono nuove regole che evitino dumping sociale ed economico del prodotto d’importazione. A rischio 7.500 e l’occupazione assicurata dalle industrie di trasformazione e dall’indotto.

La produzione di pomodoro da industria rischia di sparire dalla pianura Padana, e quindi anche dalla nostra provincia. L’allarme viene da Coldiretti che nel ricordare che nel nord Italia si produce un terzo dell’ormai ex oro rosso italiano con oltre 7.500 ettari in provincia di Ferrara, evidenzia che il rischio di abbandono è molto concreto dopo l’accordo sul prezzo del pomodoro per il 2010, siglato lunedì sera a Parma tra i rappresentanti degli agricoltori e quelli dell’industria. Il prezzo di 70 euro a tonnellata, con un calo di 9,50 euro rispetto all’anno scorso, è antieconomico per l’agricoltore, visto che il costo nei campi – sottolinea Coldiretti – è di circa 80 euro. Contemporaneamente l’industria si trova a fare i conti con i prezzi del mercato mondiale, mentre la riduzione delle semine nei nostri campi dovrebbe portare a un sottoutilizzo degli impianti industriali.

“In questa situazione- commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Mauro Tonello – il settore del pomodoro non è più in grado di creare reddito e diventa un settore antieconomico. L’unica soluzione è mettere in campo nuove strumentazioni e nuove regole che ridiano spazio alla capacità produttiva sia qualitativa, sia quantitativa del nostro Paese”.

La concorrenza del prodotto estero – ricorda Coldiretti – è fatta di prezzi bassi, ma di altrettanta bassa qualità. Le importazioni – sottolinea Coldiretti – nascondono fenomeni di dumping sociale, con i costi del prodotto ridotti ai minimi termini per assenza nel Paese d’origine di garanzie per i lavoratori, per l’uso in campagna di prodotti chimici da noi vietati, per industrie di trasformazione prive di sistemi adeguati di depurazione per tutelare l’ambiente circostante e per i grandi problemi sanitari dovuti soprattutto ai livelli di muffe presenti nel prodotto.

“Occorre che l’Italia è l’Europa – afferma Tonello – facciano una chiara scelta di regole per tutelare i propri cittadini consumatori. Ad esempio l’assenza di una chiara etichettatura d’origine per tutti i derivati del pomodoro che non sia la passata consente che il prodotto estero possa finire in prodotti spacciati per italiani, con conseguenza che la loro bassa qualità finisca per pregiudicare irrimediabilmente l’immagine del pomodoro italiano”.

Coldiretti ritiene fondamentale un maggiore controllo nei punti di entrata del prodotto importato, in particolare i porti, dove occorre specializzare personale che sappia gestire le importazioni non solo sul piano quantitativo, ma anche su quello qualitativo, in particolare per gli aspetti sanitari legati ai residui chimici e alle qualità organolettiche.

Un’attenzione particolare – secondo Coldiretti – bisogna porre nel cosiddetto “traffico di perfezionamento attivo”, che, tradotto, significa importazione di pomodoro da lavorare per conto terzi che deve poi essere riesportato totalmente. “In realtà – spiega Tonello – può succedere che venga importato una triplo concentrato di pomodoro, che venga lavorato e riesportato con una concentrazione più diluita. In termini di peso i quantitativi riesportati sono gli stessi, ma parte del concentrato resta in Italia e finisce all’interno di prodotti nazionali. Anche per ridurre i rischi di queste situazioni – conclude Tonello – è importante avviare con l’industria una riflessione sull’opportunità di continuare ad importare pomodoro in contemporanea con le nostre produzioni, ed arrivare anche a bloccare questo tipo di importazioni nei territori dove la produzione locale di pomodoro italiano sia abbondante e sufficiente a soddisfare la capacità lavorativa dell’industria”

Agricoltura, raggiunto l'accordo sul pomodoro da industria.

FONTE: Giunta Regionale

Agenzia Informazione e Ufficio Stampa

Trattativa chiusa con una settimana di anticipo rispetto ai tempi stabiliti dalla normativa: sarà così possibile programmare adeguatamente le semine e l'organizzazione della campagna di trasformazione 2010.

Parma - Per la prossima campagna di trasformazione del pomodoro da industria è stata raggiunta l’intesa di massima per definire il contratto quadro tra le organizzazioni dei produttori del nord Italia e le industrie di trasformazione aderenti ad Aiipa. Il prezzo base indicativo di riferimento è stato concordato in 70 euro alla tonnellata franco azienda agricola.
Nel corso della trattativa sono emerse con chiarezza le numerose problematiche del settore in relazione alla situazione di incertezza determinata da un eccesso di offerta di trasformati sul mercato e anche per l'ormai prossima scomparsa degli aiuti comunitari a favore degli agricoltori.
Nell’accordo sottoscritto vengono confermate tutte le regole valide nella scorsa campagna integrate con l’impegno delle organizzazioni professionali per il rigido controllo delle superfici al fine di evitare esuberi produttivi. La trattativa, costantemente seguita dall'assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, si è chiusa con una settimana di anticipo rispetto ai tempi stabiliti dalla normativa. Questo risultato consentirà di programmare adeguatamente le semine e l'organizzazione della campagna di trasformazione 2010.
Tra le difficoltà del settore quella di mantenere un sufficiente livello di remunerazione per tutti i soggetti della filiera; questa situazione impone la ricerca di ulteriori strumenti per ridurre al massimo i costi i produzione, sia agricoli sia industriali, e quelli legati al trasporto. La conclusione della trattativa, nonostante la situazione complessiva del mercato, e con una forte riduzione del prezzo di riferimento delinea un quadro di riferimento certo all'interno del quale le diverse componenti della filiera potranno sviluppare le proprie scelte imprenditoriali. Ancora una volta il modello organizzativo che caratterizza il nostro comparto agroindustriale, basato su una forte coesione dei produttori e su consolidate relazioni interprofessionali, ha dimostrato la propria validità. La strategia generale del settore è ormai da tempo orientata sulla valorizzazione e pubblicizzazione dell’elevato livello qualitativo dei nostri prodotti, che deve esser mantenuto e se possibile ulteriormente migliorato, sia a livello di produzione e gestione della materia prima, sia a livello di trasformazione e distribuzione.

giovedì 18 febbraio 2010

QUOTE LATTE: TAR LAZIO RESPINGE RICORSI. COLDIRETTI , MULTE VANNO PAGATE

FONTE: Coldiretti Ferrara


Con la pubblicazione delle prime sentenze del TAR del Lazio respinti i ricorsi dei Cobas per non pagare i superprelievi e riconosciuto il diritto alla parità di condizioni per i produttori. Per Coldiretti le sentenze costituiscono una tappa importante verso la regolarizzazione del mercato del latte, troppo a lungo pregiudicato da diffusi fenomeni di scarso rispetto, se non di voluta elusione, delle regole.

Sono state pubblicate le prime sentenze del Tar del Lazio (reperibili sul sito internet www.giustizia-amministrativa.it) sui circa 30 ricorsi con i quali si impugnavano le comunicazioni AGEA finalizzate al versamento ed alla rateizzazione del prelievo supplementare ai sensi della legge n. 33 del 2009. Lo rende noto la Coldiretti che si è costituita in giudizio nei principali ricorsi proposti per chiederne il rigetto, facendo presente l’infondatezza dei motivi prospettati e la distorsione concorrenziale che il contenzioso andava a produrre nei confronti dei produttori in regola, anche per effetto della prolungata sospensione delle procedure di recupero dei debiti.


Le sentenze sinora note hanno respinto - sottolinea la Coldiretti - tutte le impugnative, con l’eccezione di una quota marginale, relativa, in particolare, a pochissimi ricorrenti (circa il 5% sul totale) tenuti al pagamento del prelievo dovuto per le annate dal 1995/1996 al 1997/1998, per i quali gli interessi sul capitale dovranno essere rideterminati con decorrenza dalla comunicazione del prelievo.
Le decisioni pubblicate dal Tar del Lazio rappresentano un motivo di grande soddisfazione per Coldiretti, in quanto:

a) la partecipazione al giudizio di Coldiretti, dove avvenuta, è stata ammessa proprio in quanto “finalizzata a garantire il corretto gioco della concorrenza tra gli operatori del settore”;
b) l’eccezionale rapidità con la quale nel giro di pochi mesi il Tar ha affrontato, e risolto, un contenzioso di notevoli dimensioni corrisponde in pieno alla esigenza, ampiamente evidenziata da Coldiretti in giudizio, di evitare una prolungata sospensione delle procedure di recupero dei debiti, suscettibile di danneggiare gravemente la fiducia nelle istituzioni da parte dei produttori in regola;
c) la richiesta di Coldiretti di rigetto delle impugnazioni è stata integralmente accolta dal Tar a conferma della correttezza della posizione assunta in giudizio.


Coldiretti proseguirà in tutte le sedi la propria azione per la tutela della legalità e di una corretta concorrenza a vantaggio della stragrande maggioranza dei produttori che condivide questi valori. Questi valori, evidenziati, del resto, anche nel corso dell’iter parlamentare di approvazione della legge n. 33 del 2009.

MADE IN ITALY: AL VIA OSCAR GREEN, IL PREMIO ALL’ INNOVAZIONE VERDE

FONTE: Coldiretti Ferrara

Al via le iscrizioni per partecipare al concorso “Oscar Green” promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che premia le più innovative imprese agricole italiane Il termine ultimo per la partecipazione all’edizione 2010 sul tema “Firma l'innovazione” è fissato al prossimo 5 aprile e tutte le informazioni sono disponibili all'indirizzo www.oscargreen.it

Le sei categorie di premi riflettono la multifunzionalità dell'impresa agricola, la sua capacità di collegamento con un contesto ben più esteso di quello prettamente aziendale, la necessità di puntare sulla qualità e su un rapporto di fedeltà con il mondo dei consumatori. Queste le sei categorie: “Stile e cultura di impresa”, “Sostieni il clima”, “Sviluppo locale”, “Esportare il territorio”, “Campagna Amica”, “Oltre la filiera”.

Il Premio Oscar Green premia, quindi, l’originalità di un progetto e chi decide di scommetterci. Le sensibilità riscoperte da parte dei consumatori, la vivacità, la creatività da parte dei produttori, le innovative modalità di collegamento tra chi crea e chi consuma, fanno parte di una agricoltura rigenerata che Coldiretti rappresenta e premia. Possono iscriversi, alla quarta edizione, tutti i soggetti della filiera agricola, tutta italiana, firmata dagli agricoltori, che non hanno vinto nelle ultime due edizioni.

Aderire significa essere protagonisti di una dimensione positiva, sostenuta da chi lavora e ottiene risultati concreti, per restituire all'impegno di numerosi imprenditori agricoli nuovo ossigeno, perché il domani sia un’opportunità e l'ambizione di ognuno di loro una passione da “coltivare”. Ancora una volta Coldiretti Giovani Impresa mette al centro l'innovazione, l'impresa agricola come opportunità di successo individuale, ma anche come esaltazione di un territorio, sensibilità verso l'ambiente e valorizzazione di tipicità e tradizioni.

Prodotti tipici: la Regione a Sapore lancia il Manifesto della buona cucina

FONTE: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa


A Rimini dal 21 al 24 febbraio. Il 23 febbraio alle ore 14,30 l'appuntamento con i ristoratori.

Bologna - Qualità, tipicità, autenticità. Per un'enogastronomia che sia espressione del territorio, dei suoi prodotti e dei suoi produttori.
Sono le parole chiave del “Manifesto della buona cucina dell’Emilia-Romagna”, che la Regione lancerà a Rimini in occasione di “Sapore”, la fiera della ristorazione in programma dal 21 al 24 febbraio.
L’Emilia-Romagna è una regione ricca di prodotti tipici e a qualità certificata: ben 30 tra Dop e Igp, senza contare i vini Doc,Docg e Igt. Prodotti di grande qualità, spesso famosi in tutto il mondo, come il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, l'Olio extravergine di Brisighella, il Formaggio di Fossa di Sogliano.
Questi prodotti e insieme a loro il territorio di cui sono espressione possono e devono diventare il grande valore aggiunto di un’enogastronomia di qualità. Una proposta e una sollecitazione che la Regione rivolgerà ai ristoratori nel corso del convegno “Un Manifesto per la buona cucina in Emilia-Romagna: l’utilizzo dei prodotti tipici tra distintività e convenienza” in programma il 23 febbraio (ore 14.30, Sala Diotallevi 1). Un appuntamento che vuole segnare anche l’avvio di un grande laboratorio di idee per la valorizzazione della cultura enogastronomica emiliano-romagnola. Con un obiettivo finale: l’adesione volontaria degli operatori della ristorazione al “Manifesto della buona cucina”.
Al convegno interverranno Massimo Bottura, chef del ristorante “La Francescana” di Modena, Massimo Bergami direttore di Alma Graduate School dell’Università di Bologna e Giancarlo Dall’Ara docente di marketing del turismo presso l’Università di Perugia.

Lo stand della Regione
All’insegna dello slogan “Mani di questa terra: in Emilia-Romagna facciamo grandi prodotti poi le nostre persone li rendono indimenticabili esperienze”, lo stand della Regione a Sapore ospiterà un ricco programma di eventi e degustazioni, collegati dal filo rosso della valorizzazione dei prodotti tipici e delle tradizioni enogastronomiche regionali.
Si va da “La pasta ripiena in Romagna “ a cura dell’Associazione delle Mariette di Casa Artusi, in collaborazione con gli allievi della Scuola alberghiera di Serramazzoni (Mo); alla “Cucina delle Osterie: un’occasione di qualità”, un invito a recuperare la tradizione all’insegna della semplicità e della convenienza; passando per “Un libro e.. vino e panino d’autore” perché anche il classico spuntino veloce possa essere all’insegna della qualità.
A Sapore la Regione insieme a Unioncamere regionale organizza anche incontri tra buyer provenienti da diversi Paesi europei e aziende vitivinicole emiliano-romagnole: un appuntamento nell’ambito di “Deliziando”, il programma di promozione all’estero del’sistema agroalimentare regionale, in collaborazione con Ice.

lunedì 15 febbraio 2010

Presentate a Milano le Settimane del Gusto.

FONTE: Ufficio Stampa Slow Food

Per due settimane oltre 100 ristoranti propongono un menu a un prezzo speciale per gli under 26

Presentate oggi al Café Trussardi di Milano le Settimane del Gusto, organizzate da Slow Food Italia e dall'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, che si svolgeranno dal 22 febbraio al 7 marzo. Durante questi giorni, i giovani sotto i 26 anni avranno la possibilità di mangiare in oltre 100 ristoranti italiani a un prezzo speciale. Per visualizzare l'elenco aggiornato dei locali aderenti all'iniziativa e altre informazioni www.settimanedelgusto.it.

«La proposta dei ristoranti sarà cucita su misura per i giovani» dice Marco Bolasco, Direttore di Slow Food Editore «nell'ottica di un primo incontro con queste realtà troppo spesso vissute dalle nuove generazioni come luoghi difficili da avvicinare e sperimentare. La risposta è stata entusiasta da parte dei locali. Alcuni di questi hanno pensato iniziative ad hoc, come quella del ristorante Amerigo di Savigno (Bo) il cui chef ha proposto di portare i ragazzi a fare la spesa nel territorio o Gualtiero Marchesi (Albereta – Erbusco, Bs) che ha lanciato l'idea di essere presente a tavola con i giovani».

Roberto Burdese, Presidente di Slow Food Italia sottolinea: «Le Settimane del Gusto sono innanzitutto una grande occasione per i giovani. Per noi l'educazione al gusto si fa in primo luogo in famiglia, poi nelle mense scolastiche e, anche, nei ristoranti. L'esperienza di conoscere l'alta cucina italiana può lasciare il segno su quelle che saranno le scelte alimentari delle generazioni future».

Anna Ruini, studentessa dell'Università di Scienze Gastronomiche dice: «Pensiamo che queste settimane possano essere un ottimo modo per trasmettere la passione che abbiamo per la gastronomia ai nostri coetanei. Noi li invitiamo a scambiare idee e commenti con i ristoratori e con noi, sul sito, sulla pagina Facebook dedicata e su Twitter».

Antonio Santini, titolare del ristorante Dal Pescatore (Canneto sull'Oglio, Mn) ha espresso la sua soddisfazione per aver aderito a questa iniziativa: «I giovani verranno subito portati in cucina e poi a fare un giro in cantina. In questo modo vogliamo trasmettere il nostro piacere di fare questo lavoro».

Andrea Berton, chef de Il Ristorante Trussardi alla Scala: «Vogliamo far capire che il ristorante non è un luogo del quale avere timore. Per fare ciò noi daremo la possibilità di scegliere i piatti liberamente dal menu dimezzando il prezzo».

Info ed elenco aggiornato dei locali aderenti su:

www.settimanedelgusto.it

venerdì 12 febbraio 2010

MILLEPROROGHE: COLDIRETTI, OK AD AGEVOLAZIONI SU ACQUISTO TERRENI

FONTE: Coldiretti Ferrara

Per tutto il 2010 saranno mantenute le agevolazioni fiscali per la compravendita dei terreni agricoli da parte dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali. E’ quanto prevede una norma fortemente sostenuta dalla Coldiretti e contenuta dal Decreto legge milleproroghe approvato con la fiducia al Senato ed ora all’esame della Camera. Si tratta - conclude la Coldiretti - di una misura particolarmente importante per le imprese agricole che avrebbero dovuto subire un aggravio rilevante nell’acquisto dei terreni, con effetti sul piano economico ed ambientale

giovedì 11 febbraio 2010

PRO.B.E.R. PARTECIPA A BIOFACH 2010

FONTE: Associazione dei Produttori Biologici e Biodinamici dell’Emilia Romagna

Con 11 aziende biologiche del settore agroalimentare e vitivinicolo

Il qualificato gruppo di imprese associate a Pro.B.E.R. sarà protagonista
alla 21ma edizione del salone mondiale dei prodotti biologici di Norimberga

Bologna, 11 febbraio 2010 – Sarà una partecipazione di rilievo quella di Pro.B.E.R. – Associazione dei Produttori Biologici e Biodinamici dell’Emilia Romagna – alla 21ma edizione del BioFach, il Salone mondiale dei prodotti biologici in programma dal 17 al 20 febbraio 2010 a Norimberga.

La manifestazione – che si conferma un appuntamento irrinunciabile per il mondo del biologico – ha chiamato a raccolta nella scorsa edizione oltre 2.700 espositori, registrando la presenza di quasi 47 mila visitatori professionali e commerciali, dei quali il 38% internazionali.

Nell’ambito della grande kermesse tedesca, Pro.B.E.R. sarà presente con 11 aziende socie dislocate in due aree espositive collettive allestite nei padiglioni 4-306 e 4A-426. In esposizione vi sarà una ricca e molteplice selezione di prodotti biologici dell’Emilia Romagna, comprendenti l’ortofrutta, i prodotti lattiero-caseari e il Parmigiano-Reggiano, l’olio extravergine d’oliva di Brisighella, l’aceto balsamico, la frutta secca ed il vino.

Particolarmente importante sarà la presenza di produttori di vino biologico, a conferma della vitalità del settore e della buona tenuta registrata nel 2009, con ulteriori prospettive di crescita per il 2010. Più in generale, i prodotti bio continuano ad affermarsi tra le preferenze degli italiani, malgrado la crisi economica e la riduzione dei consumi alimentari, e questo grazie soprattutto alla crescente importanza presso l’opinione pubblica dei vantaggi ambientali e sociali che comportano le produzioni ottenute da agricoltura biologica.

“La presenza di Pro.B.E.R. e di alcune delle aziende associate al BioFach – ha rilevato Paolo Carnemolla, presidente di Pro.B.E.R. – è parte di una strategia che punta a valorizzare le produzioni biologiche dell’Emilia Romagna nei grandi contesti fieristici internazionali, al fine di creare un forte tessuto di azioni promozionali e relazioni commerciali in grado di accrescerne la domanda, la penetrazione sui vari mercati e quindi la diffusione tra i consumatori dei principali paesi esteri, non solo europei”.

LE AZIENDE BIOLOGICHE SOCIE DI PRO.B.E.R. PRESENTI AL BIOFACH

Agroalimentari (Pad. 4-306)

Prov.

Vitivinicole (Pad. 4 A-426 a/b/c)

Prov.

Fattorie Giacobazzi

MO

Azienda Agr. Biologica Galassi Maria

FC

Caseificio Sociale Santa Rita

MO

Azienda Giardini Mauro

FC

Baule Volante

BO

Corte D'Aibo

BO

Con.Bio

RN

Azienda Agr. Zuffa Marino S.A.

BO

Oleificio Sapigni

RN

New Factor

RN

Ecoarca

MO


mercoledì 10 febbraio 2010

SI STABILIZZANO I CONSUMI DI FRUTTA E VERDURA MA LE FAMIGLIE ITALIANE COMPRANO MENO

FONTE: Cso - Centro Servizi Ortofrutticoli

Le famiglie italiane hanno acquistato circa 8.262.000 tonnellate di ortofrutta, di cui 4.518.000 tonnellate di frutta e 3.742.000 tonnellate di verdura questi i dati rilevati da CSO sulla base delle rilevazioni GFK Italia per il 2009.

La tendenza dei consumi di ortofrutta mostra una sostanziale stabilità, in linea con la media del periodo 2004-2008. Rispetto all’anno scorso gli acquisti sono aumentati di un complessivo 0,7%.

Siamo invero ancora lontani dai numeri dei primi anni duemila, quando le famiglie italiane acquistavano all’incirca 9.5 milioni di tonnellate di ortofrutta ogni anno, ma possiamo affermare che a livello globale il declino costante dei volumi sembra essersi arrestato.

Diverso è il discorso se si entra nel merito dell’acquisto annuo per famiglia che invece mostra segnali più negativi. Ogni famiglia acquirente ha acquistato in media, nel 2009, 360 Kg di frutta e verdura pari al 2,8 % in meno rispetto al 2008. Il calo maggiore è attribuibile alla frutta (-3,2%).

I dati riferiti ai volumi di frutta e verdura acquistati si riflettono, con le stesse tendenze, anche sulla spesa che nel 2009 si è attestata nel complesso su quasi 13.4 miliardi di euro, registrando un +1.4% rispetto al 2008. La spesa media annua di ortofrutta per singola famiglia italiana, pari a 580 euro, ha segnato però un calo del -2.2% rispetto al 2008.

La singola famiglia italiana ha speso meno nel 2009 per frutta e verdura fresche e nello specifico il calo di spesa per la frutta è stato del -2,9/ e di -1,6% .

Queste diverse tendenze rilevate tra spesa e volumi totali e spesa e volumi per singola famiglia attestano una lieve modificazione del numero totale dei nuclei famigliari italiani e della loro tipologia.

Il report completo dei consumi di ortofrutta delle famiglie italiane nel 2009 suddiviso anche per tipologia di prodotto sarà disponibile a breve sul sito CSO per gli abbonati e i soci

www.csoservizi.com


martedì 9 febbraio 2010

Ricerca, al via la collaborazione tra Regione e Ager

FONTE: Giunta Regionale - Agenzia Informazione e Ufficio Stampa


13 Fondazioni bancarie e 27 milioni di euro per sostenere l'innovazione e la qualità in agricoltura

Bologna - La Regione Emilia-Romagna aderisce al progetto Ager per la ricerca e l’innovazione in agricoltura, un’iniziativa cui hanno dato vita 13 Fondazione bancarie italiane e che può contare su una dotazione finanziaria di 27 milioni di euro.
La firma della collaborazione è stata fatta oggi a Bologna dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni e dal presidente della Fondazione Cariplo, capofila dell’Associazione che riunisce la diverse Fondazioni aderenti al progetto, Giuseppe Guzzetti, alla presenza del presidente della Fondazione Carisbo Fabio Roversi Monaco.
“Per rendere sempre più competitiva la nostra agricoltura e per contrastare la crisi - spiega Rabboni - servono più ricerca, qualità e innovazione. Una ricerca che risponda all’interesse generale e che sia in grado di dare una risposta ai cambiamenti climatici, alla riduzione delle risorse naturali, alla crescita demografica, ai mutati stili di vita. L’adesione a Ager rappresenta per l’Emilia-Romagna la prosecuzione di un impegno forte su questo fronte, che ci ha permesso di raggiungere già da tempo l’obiettivo del 2,5% del PIL agricolo destinato allo sviluppo della conoscenza , fissato dalla strategia di Lisbona per il 2010.” “In un settore come quello della ricerca – ha aggiunto Rabboni – è fondamentale saper costruire collaborazioni e promuovere sinergie come quella odierna, per fare massa critica e supplire per quanto possibile alla cronica carenza di risorse che purtroppo caratterizza il settore nel nostro paese”.
Per il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti “Ager è un grande progetto che punta a dare risultati di cui tutti possiamo beneficiare, migliorando la qualità dei nostri prodotti; per questo nasce basato sulla logica delle partnership con altre Fondazioni e per questo ogni iniziativa che si propone di allargare la partecipazione, come quella che presentiamo oggi qui in Emilia Romagna, viene salutata con grande favore.”

Ager , acronimo di agroalimentare e ricerca, ha durata triennale e punta a sostenere, attraverso bandi, progetti di ricerca con forti potenzialità di ricadute concrete su diversi settori strategici per l’agricoltura italiana ed emiliano-romagnola: grano duro; suinicolo; ortofrutticolo; vitivinicolo. In particolare con l’accordo la Regione si impegna a divulgare le iniziative sostenute da Ager sul proprio territorio, a diffonderne i risultati e a cofinanziare progetti di interesse regionale. La Fondazione Cariplo in rappresentanza anche delle altre Fondazioni, si impegna a sua volta a valorizzare nella propria attività iniziative di particolare interesse per l’economia emiliano-romagnola.

L’impegno della Regione Emilia-Romagna nella ricerca
Dal 1998 a oggi la Regione Emilia-Romagna ha finanziato 885 progetti di ricerca con una spesa pari a 85 milioni di euro, che sale a 210 milioni di euro se si considerano anche le risorse per l’assistenza tecnica e la formazione. Nel 2009, anno della crisi, in particolare la Regione ha varato un programma straordinario di ricerca che prevede risorse per 21,5 milioni di euro, il 40% in più del passato.
Tra le fondazioni aderenti ad Ager, vi è anche la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna , con cui la Regione ha recentemente rinnovato una collaborazione partita nel 2004 e che in questi anni ha permesso di mettere in campo risorse per 2,7 milioni di euro (di cui 1 milione 50 mila euro dalla Regione, 1 milione 500 mila dalla Fondazione e il resto da altri soggetti) a sostegno di 10 progetti di ricerca. Fondazione Cassa di Risparmio di Parma, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara sono le altre fondazioni dell’ Emilia Romagna che hanno aderito ad Ager.

Le Fondazioni aderenti a Ager
Insieme alle 4 fondazioni emiliane e a Fondazione Cariplo nel ruolo di capofila, completano il gruppo Ager: Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Fondazione Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Fondazione di Venezia.

lunedì 8 febbraio 2010

FRUTTICOLTORI FERRARESI IN SPAGNA PER CAPIRE LA FRUTTICOLTURA IBERICA

FONTE: COLDIRETTI FERRARA

giorni potranno vedere le esperienze e le realtà spagnole in campo
ortofrutticolo.
Facendo base a Barcellona, i frutticoltori ferraresi avranno modo oltre che
di visitare questa splendida città, anche di conoscere altri frutticoltori e
condividere esperienze e capire la realtà frutticola spagnola, una delle
principali concorrenti a livello europeo, visitando anche alcune strutture e
centri di ricerca e commercializzazione, quali Catalogna Qualità (un centro
di ricerca e studi nel comparto ortofrutticolo spagnolo) ed una delle
principali cooperative spagnole attiva nel territorio di Lerida nel settore
frutticolo.
L'iniziativa si inquadra nella continua azione svolta da Coldiretti Ferrara
per informare i propri soci nei diversi settori produttivi e fornire
occasioni di confronto con altre affermate realtà europee.

venerdì 5 febbraio 2010

CESARE CONCILIO È IL NUOVO DIRETTORE COMMERCIALE ESTERO DI CONSERVE ITALIA

FONTE: Conserve Italia

Nato a Napoli 48 anni fa e laureato in Economia e Commercio con il massimo dei voti presso l’Ateneo partenopeo, Cesare Concilio è il nuovo Direttore Commerciale Estero di Conserve Italia, leader europeo nella trasformazione dei prodotti ortofrutticoli con un volume d’affari di poco inferiore ai 1.100 milioni di euro.

Dopo varie esperienze professionali svolte dal 1986 al 1990 in diversi ambiti produttivi, dal 1990 al 2010 Concilio ha operato all’interno della società La Doria di Angri (Salerno), con incarichi di crescente responsabilità: fino al 1998 ha ricoperto la funzione di export manager e dal 1999 al 2010 quella di direttore commerciale estero.

Da oggi Cesare Concilio assume il prestigioso incarico di Direttore Commerciale Estero di Conserve Italia con l’obiettivo di rafforzare i brand aziendali (in particolare Cirio e Yoga) e sviluppare le marche private sui mercati stranieri, tenendo conto che il colosso agroalimentare aderente a Confcooperative è già presente in 92 paesi, dove nell’ultimo esercizio ha commercializzato 55 milioni di confezioni e sviluppato un fatturato di 80 milioni di euro.

lunedì 1 febbraio 2010

FederBio: sconcerto per la sentenza del Consiglio di Stato.

FONTE: FederBio


A fronte della sentenza n. 201000183 del 19 gennaio 2010 del Consiglio di Stato che tenta di forzare il Governo e le Regioni a rendere possibile subito la coltivazione degli OGM in Italia, FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, esprime il proprio dissenso

FederBio esprime lo sconcerto delle 34 organizzazioni associate, a rappresentanza della quasi totalità del settore biologico, sia a livello nazionale che regionale, e del 40% dei produttori Bio italiani.
Il Consiglio di Stato con questa sentenza dimostra di non aver tenuto in alcuna considerazione le necessità delle decine di migliaia di agricoltori che in Italia coltivano con metodo biologico i propri terreni, a favore dell'ambiente e della salute delle persone. L'introduzione della coltivazione degli OGM in Italia, in assenza di piani adeguati di protezione per le coltivazioni biologiche, mette a grave repentaglio la stessa possibilità di poter continuare a produrre in modo biologico, in quanto la facile contaminazione che può determinarsi sia per la fecondazione incrociata tra colture biologiche ed OGM che per l’inevitabile contaminazione delle filiere comporterebbe la non possibilità di produrre e vendere prodotti biologici esenti da OGM, come la legislazione comunitaria richiede. Numerosi sono infatti gli studi scientifici che hanno riguardato la natura della contaminazione tra colture GM e colture non GM, al fine di definire idonee misure di protezione come il mantenimento di una fascia di rispetto intorno alle coltivazioni GM. L’attuale distanza di separazione raccomandata, secondo il protocollo del Supply Chain Iniziative on Modified Agricultural Crops (SCIMAC) tra coltivazioni convenzionali e GM, è rispettivamente pari a 80 m per il mais da foraggio e 200 m per il mais per l’alimentazione umana. Evidenze di flusso genico sono state trovate anche oltre tali distanze di separazione raccomandate. Chiunque può capire come una nazione piccola come l'Italia, così densamente popolata e coltivata, con una elevata presenza di coltivazioni biologiche, non possa essere idonea ad ospitare coltivazioni GM. Per questo le organizzazioni aderenti a FederBio invitano le Regioni a dichiarare i propri territori esenti da OGM, in modo da garantire lo sviluppo del Biologico in Italia. E’ grave che il Consiglio di Stato ritenga la questione esclusivamente di natura economica, senza considerare gli ingenti vantaggi per la società, sia sotto l'aspetto ambientale che sotto l'aspetto economico, della biodiversità agricola e delle coltivazioni biologiche. In particolare, il Presidente Paolo Carnemolla sottolinea: “Il Biologico è sinonimo di prodotti di qualità, tracciabilità e trasparenza, requisiti richiesti da un numero sempre crescente di consumatori. Sia nei negozi che nei più grandi supermercati è possibile scegliere prodotti garantiti, contrassegnati dal bollino Bio. La normativa sul Bio vieta drasticamente l’impiego di OGM e derivati in ogni fase del processo produttivo, dunque il consumatore che non vuole mangiare OGM deve comprare Biologico. Per questi motivi, la Federazione auspica una immediata e adeguata reazione da parte delle Istituzioni dopo la sentenza. Appoggiamo in pieno la posizione chiara e coraggiosa del Ministro Zaia ma è necessario che l’intero Governo si esprima con chiarezza.”

PRIMA INDAGINE SU CITTADINI E FARMER’S MARKET IN EMILIA ROMAGNA.

FONTE: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

CONVENTION COLDIRETTI CON IL PRESIDENTE SERGIO MARINI E VASCO ERRANI ED IL PRESIDENTE REGIONALE MAURO TONELLO.

Delegazione di dirigenti e soci di Ferrara sarà presente all'iniziativa.

Prima edizione di “Ascoltare”, convention promossa da Coldiretti per un confronto tra agricoltura, cittadini e istituzioni MARTEDÌ 2 FEBBRAIO ORE 14,30 al Teatro Ariosto di Reggio Emilia. All’incontro sarà presentata la prima indagine su cittadini e agricoltura in Emilia Romagna, con particolare attenzione ai mercati contadini, i cosiddetti farmer’s market, dove è possibile acquistare prodotti agricoli in città, direttamente dai produttori.

Con il presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini, all’incontro interverranno il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello, e Roberto Weber, presidente di Swg, la società che ha svolto l’indagine.

All’incontro sarà assegnato anche il primo premio “Ascoltare”, destinato a persone o enti che si siano particolarmente distinti nella promozione e valorizzazione del loro territorio.

Con 50 mila associati, che gestiscono le loro aziende con lo spirito imprenditoriale che ha creato una delle agricolture più sviluppate del mondo, Coldiretti Emilia Romagna è la maggiore organizzazione professionale della regione.

Una rappresentanza di soci e dirigenti della nostra provincia parteciperà all'iniziativa regionale assieme a segretari di zona e responsabili delle aree dei servizi provinciali.