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venerdì 29 gennaio 2010

OGM, ZAIA: CONTINUEREMO A DIFENDERE CITTADINI E AGRICOLTORI

FONTE: Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali prende atto della sentenza del Consiglio di Stato sugli OGM, chiarendo in ogni caso che il procedimento in questione è connesso ad un iter normato dal decreto legislativo 212/2001, che stabilisce il previo parere di una Commissione tecnica la quale, non avendo a disposizione le prescrizioni tecniche sulle modalità di coltivazione delle colture OGM ancora in corso di definizione, difficilmente esprimerà un parere favorevole. E’ previsto inoltre un successivo provvedimento amministrativo a firma del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di quello della Salute e di quello dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia afferma che “la sentenza scritta dal Consiglio di Stato, certamente seguendo il dettato delle leggi e dei codici, contravviene in modo palese alla volontà della stragrande maggioranza dei cittadini e delle Regioni italiane. Primi fra questi, quegli agricoltori, ancora una volta la stragrande maggioranza, che non vogliono OGM nei loro campi, consapevoli, innanzitutto, che è il valore identitario delle loro produzioni ad essere messo a repentaglio, la fertilità del loro futuro”.

“Ci si chiede in particolare – aggiunge il Ministro - come sia possibile la coltivazione di Organismi Geneticamente Modificati se non in presenza di un piano di coesistenza, piano che può essere realizzato soltanto in accordo con le Regioni. A proposito della volontà dei cittadini, vale la pena di ricordare un mondo scientifico ancora diviso sulla natura degli OGM; un consumo che divide la popolazione in abbienti che hanno la possibilità di alimentarsi con cibi biologici e certificati e di classi socialmente disagiate che devono adattarsi al cibo geneticamente modificato; un mondo agricolo che viene privato del valore dei semi, che inevitabilmente finiranno nelle mani delle multinazionali”.

“Mi par di notare inoltre che gli stessi Stati Uniti, un tempo ammaliati dal fascino delle coltivazioni OGM, con l’amministrazione Obama, stiano valutando i benefici delle biodiversità”.

“A quanti esultano ogni volta che si accenna agli OGM, dico – afferma ancora Zaia - di guardarsi intorno, di guardare proprio all’Europa. L’Italia, con Francia e Germania in prima linea, è in buona compagnia. E voglio aggiungere che per il Mon810, il mais OGM in questione, l’autorizzazione alla coltivazione comunitaria è scaduta e non è stata ancora rinnovata, poiché l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sta valutando le ricadute ambientali della coltivazione con un monitoraggio attento ed esami approfonditi”.

“Gli OGM non sono la risposta ad un mercato dove i nostri cibi si confrontano con quelli venduti a prezzi irrisori perché prodotti da Paesi che pagano i loro braccianti due euro al giorno, come avviene in India, o cinque euro al giorno, come accade in Cina. La risposta a questi problemi è una seria politica che imponga tracciabilità ed etichettatura dei prodotti agroalimentari”.

“Ciò detto – conclude Zaia - è ovvio che porteremo in tutte le istanze possibili questo punto di vista affinché venga compreso da quell’autorità giuridico-legislativa che ha la responsabilità di rendere concreta la volontà generale, piuttosto che di applicare, ignara delle conseguenze, codici e pandette”.

giovedì 28 gennaio 2010

PICCOLA PROPRIETA’ COLTIVATRICE: CONFAGRICOLTURA SOLLECITA IL RIFINANZIAMENTO E L’INSERIMENTO DELLE AGEVOLAZINI FISCALI NEL CODICE AGRICOLO

FONTE: CONFAGRICOLTURA FERRARA

La Finanziaria 2010, pur avendo approvato importanti stanziamenti per l’agricoltura, non ha prorogato il rifinanziamento delle agevolazioni tributarie per il riordino fondiario a favore della piccola proprietà coltivatrice.

L’agevolazione fiscale era in vigore dal 1954 e prorogata di anno in anno. “La sua soppressione – sottolinea Nicola Gherardi Presidente di Confagricoltura Ferrara - è un fatto che compromette l’ammodernamento delle aziende agricole professionali”.

“La ricomposizione fondiaria – rimarca il Presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli ferraresi - è un passo necessario sulla strada della competitività. Oltre tutto bisogna incentivare l’opera degli agricoltori professionali rispetto ad altre categorie di soggetti che si affacciano sul mercato fondiario”.

L’agevolazione consisteva nell'applicazione dell'imposta catastale all’1% e dell’imposta di registro e ipotecaria in misura fissa a fronte di una tassazione in via ordinaria pari al 18% del valore dichiarato (15% imposta di registro e 3% imposte ipotecarie e catastali).

Al momento resta utilizzabile solo l’istituto del "compendio unico" ad imposta 0 (che è un’agevolazione fiscale dal DLG 99/2004 per l’acquisto di fondi agricoli che impone però una serie di vincoli stringenti) oppure (DPR 131/1986) chiedere l’applicazione dell’imposta di registro dell’8%, oltre alle imposte ipotecarie e catastali pari al 3% complessivamente.

Confagricoltura sollecita il Governo per il rifinanziamento immediato delle agevolazioni ed il definitivo consolidamento della norma all’interno del “Codice agricolo” all’esame delle Commissioni parlamentari e della Conferenza Stato-Regioni, in quanto oggi più che mai è strumento indispensabile per l’accorpamento fondiario e la crescita della competitività delle imprese.

Pomodoro, parte la trattativa per la campagna 2010

FONTE: GIUNTA REGIONALE EMILIA ROMAGNA

Rabboni: "avvio positivo, seguiremo con attenzione il confronto tra le parti. L'accordo tra le parti è condizione essenziale per mantenere e rafforzare la leadership dell'Emilia-Romagna in questo comparto".

28/01/10 -Mantenere nell’area padana una filiera forte del pomodoro da industria, nonostante le difficoltà che sta attraversando il comparto.
E’ la comune posizione espressa ieri a Parma dalle organizzazioni dei produttori e dalle associazioni degli industriali che si sono incontrati per l'avvio della trattativa sul contratto quadro per la campagna di trasformazione 2010. Al centro dell’incontro le modalità di coltivazione, di raccolta, di trasporto, di conferimento, di controllo della qualità e il prezzo base del prodotto consegnato alle industrie che operano nel centro nord del nostro Paese.

L'avvio della trattativa - che sarà seguita e supportata, come richiesto dai rappresentanti della filiera, dalla Regione - e la condivisione delle strategie per affrontare la complessa situazione di mercato rappresentano – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni – “un fatto positivo che potrà certamente favorire le prossime fasi del confronto.”

Dopo la recente riforma europea che, a partire dal 2011, porterà alla completa eliminazione degli aiuti per gli agricoltori che producono pomodoro, il destino del settore, secondo Rabboni “è affidato esclusivamente alla definizione delle reciproche convenienze tra agricoltori e trasformatori e alla loro capacità di programmare le quantità e le tipologie di trasformati in funzione delle richieste del mercato. La coltivazione e la trasformazione del pomodoro da industria, che ha ormai raggiunto livelli qualitativi di primissimo piano, rappresentano uno dei punti di forza dell'agroalimentare emiliano - romagnolo e caratterizzano in modo notevole l'economia di alcune province regionali". “L'accordo tra le parti - ha concluso l’Assessore regionale- rappresenta la condizione essenziale per mantenere e rafforzare, anche in un quadro generale di difficoltà per l’economia nazionale e mondiale, la leadership dell’Emilia - Romagna e del nord Italia in questo settore produttivo”.

Tutti i partecipanti all'incontro hanno espresso forte preoccupazione per la situazione del settore che, dopo il positivo andamento della campagna 2009, deve confrontarsi con l'aumento dei costi di produzione, sia agricoli che industriali, e con la riduzione generalizzata del prezzo dei trasformati a causa dell’esubero di offerta mondiale. E’ stata comunque ribadita la comune volontà di mantenere, nell'area padana, una filiera forte, senza trascurare l’opportunità di un Accordo Nazionale che armonizzi i comportamenti fra le diverse zone di produzione italiane. Tutte le Organizzazioni dei Produttori presenti hanno concordato sulla inderogabile esigenza di programmare le superfici da coltivare in funzione della domanda che, in relazione alla situazione del mercato mondiale, si prevede in sensibile calo. Per rispettare le regole comunitarie che impongono la stipula dei contratti entro fine febbraio, produttori e industrie di trasformazione hanno concordato la composizione della Commissione ristretta che ha iniziato i lavori per la definizione dell’Accordo di Area Nord.

INCONTRI E GIORNATE DIMOSTRATIVE SUL CAMPO PRESSO LA FONDAZIONE NAVARRA

FONTE: www.fe.camcom.it


Prossimo appuntamento dedicato al Melo il 12 e 13 febbraio

Grande la partecipazione di studenti, operatori e imprese alle giornate dedicate all’illustrazione dei risultati ottenuti nell’azienda di Malborghetto.

Oltre 350 i partecipanti a “Incontri Tecnici sulla Frutticoltura di pianura”, il convegno organizzato dalla Fondazione Navarra il 22 e 23 gennaio scorsi presso l’Istituto Tecnico per l’agricoltura F.lli Navarra, nel corso del quale lo staff tecnico della Fondazione, composto da Mirco Stefanati, Fabio Galli e Denis Verzella, affiancato dai componenti il Comitato Tecnico, ottimamente coordinato da Albano Bergami e Massimo Marchetti, si è intrattenuto sui risultati ottenuti nei campi dimostrativi più riguardanti la coltura del Pero (che ricordiamo in provincia di Ferrara rappresenta per superficie coltivata e produzione il 24,6% del totale nazionale) e, specificatamente, sugli aggiornamenti dei dati vegeto-produttivi, con la valutazione economica nelle differenti tipologie di impianto allevate in funzione delle più moderne tecniche di coltivazione.

“Queste giornate di studio, confronto ed approfondimento confermano come la Fondazione Navarra sia diventata un luogo di eccellenza nel settore frutticolo non soltanto provinciale – ha sottolineato Pier Carlo Scaramagli Presidente della Fondazione Navarra - La Fondazione è inoltre sede di altre importanti strutture di ricerca quali Beta, Parco Scientifico per le Tecnologie Agroalimentari, Agriunife ed entro breve anche del Tecnopolo che si occuperà di ricerche sul suolo, sulle acque e sull’ambiente, cosicché nella nostra piccola istituzione si concentrerà il meglio della ricerca e della sperimentazione agricola della Regione”.

“La grande affluenza di operatori e tecnici conferma che gli obiettivi che la Fondazione Cassa di Risparmio si era proposta nel sostenere il Frutteto dimostrativo sono in buona parte raggiunti – ha dichiarato Sergio Lenzi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara -. Naturalmente, continueremo nel nostro impegno di affiancamento con il proposito di affermare definitivamente questa esperienza come modello di riferimento per chi voglia praticare la moderna frutticoltura. Inoltre ricordo che insieme ad altre Fondazioni, la nostra è ancora in prima linea nel sostenere la sperimentazione: con il progetto AGER ben 13 Fondazioni bancarie d’Italia si sono unite stanziando 27.000.000 di euro a favore della ricerca nel settore agro alimentare, parte dei quali verrà investito per la crescita del settore frutticolo”.

“Nel ringraziare il precedente Presidente della Fondazione Navarra Bellettato e l’attuale Presidente Scaramagli per l’impegno, la capacità e l’entusiasmo che hanno profuso nell’incarico e tutti coloro che a vario titolo hanno concorso a realizzare questo magnifico impianto, riscontro con soddisfazione che l’interesse per queste iniziative sta aumentando anno dopo anno - ha evidenziato Carlo Alberto Roncarati Presidente della Camera di Commercio di Ferrara – Il percorso intrapreso attraverso questa azienda dimostrativa servirà agli operatori per migliorare la professionalità ed affrontare una concorrenza sempre più agguerrita evitando, per quanto possibile, che i produttori debbano sperimentare sulla propria pelle nuove tecniche impiantistiche e di coltivazione. Possiamo dire che il Frutteto è la dimostrazione di come i sogni possono tramutarsi in realtà.”

Grande interesse hanno poi registrato le prove tecniche di potatura che hanno coinvolto ben 220 operatori. Il Frutteto, realizzato nel 2004 grazie al sostegno della Camera di Commercio e della Fondazione Carife, ha ospitato nel tempo oltre 8000 visitatori, molti dei quali provenienti dall’estero (Brasile, Argentina, Cile, Ungheria, Grecia, Francia, Spagna, Israele, ecc.) che hanno dimostrato di apprezzare l’esperienza.

Il prossimo appuntamento, in programma presso l’Istituto Tecnico per l’agricoltura F.lli Navarra il 12 e 13 febbraio prossimi, sarà dedicato alla coltura del melo.

FederBio: l’agricoltura biologica a tutela delle biodiversità

In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Internazionale per la Biodiversità la Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica evidenzia il ruolo dell’agricoltura biologica nella tutela e valorizzazione delle biodiversità in campo agricolo e alimentare

Il 2010 è l'Anno Internazionale per la Biodiversità: così le Nazioni Unite intendono riaffermare i valori della Convenzione internazionale della diversità biologica e del Countdown 2010 (l'impegno preso nel 2002 da alcune nazioni, tra cui l'Italia, di ridurre significativamente la perdita di biodiversità entro il 2010), ed aumentare la consapevolezza dei governi e del grande pubblico sull'importanza della diversità biologica per la vita sulla Terra.

Nel nostro Paese, come nel resto del mondo, saranno organizzati durante tutto il 2010 eventi, convegni internazionali e seminari, per definire strategie ed azioni a tutela della biodiversità.

FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica, si sofferma sulla tutela e sulla valorizzazione delle biodiversità in campo agricolo e alimentare, sulla base di quanto ricordato dal Direttore Generale di Biodiversity International, Emile Frison, in occasione dell’inaugurazione a Berlino dello scorso 11 gennaio: nell'organizzazione degli eventi del 2010 non deve essere trascurata l'importanza della biodiversità agraria e della salvaguardia della diversità genetica delle colture, proprio per garantire la salute e la sicurezza alimentare delle popolazioni e per far fronte ai cambiamenti climatici.

“L’agricoltura biologica non solo salvaguarda la diversità genetica delle piante coltivate e degli animali allevati – commenta Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – ma tutela ed incrementa la diversità di piante ed animali presenti nell’ecosistema agricolo, attraverso tecniche di produzione e di gestione aziendale che utilizzano la biodiversità come vero e proprio “fattore di produzione”. Proprio per questi motivi mi piacerebbe che il 2010 venisse definito anche come Anno dell’Agricoltura Biologica a tutela della Biodiversità.

Nell'ultimo quarto di secolo in Europa, in seguito all'espandersi delle pratiche agricole di tipo intensivo, c’è stato un forte impoverimento in termini di varietà e di quantità di specie presenti nelle campagne. La crescita dell’agricoltura biologica e una corretta informazione ed educazione ai consumatori è quindi fondamentale: il consumatore che acquista prodotti Bio contrbuisce a contrastare la perdita di biodiversità nelle campagne, a beneficio dell'ambiente e del paesaggio naturale”.

I metodi di coltivazione impiegati in agricoltura biologica, infatti, influiscono positivamente sulla biodiversità in tutte le tappe della catena alimentare: l’impiego di concimi organici e il divieto di impiegare pesticidi e fertilizzanti sintetici incrementa la biodiversità del suolo ed aumenta la concentrazione dei microrganismi, quali lombrichi, coleotteri e ragni, nel terreno; l’adozione della rotazione delle colture, con un'appropriata scelta delle varietà, aumenta la biodiversità a livello genetico e specifico; infine, la scelta di coltivare varietà locali di piante e razze autoctone di animali porta a mantenere e a tutelare la biodiversità e le peculiarità delle differenti aree territoriali.

Ecco gli esempi concreti, sulla base dei dati della Royal Society – la più prestigiosa organizzazione scientifica della Gran Bretagna - emersi da un lungo ed impegnativo lavoro svolto da scienziati che hanno messo a confronto la fauna selvatica nelle aziende biologiche e in quelle convenzionali. Le differenze trovate, sono enormi: nei terreni biologici si registra fino al doppio delle piante trovate in quelli convenzionali, fino al 50 per cento in più di ragni, il 60 per cento in più di uccelli e il 75 per cento in più di pipistrelli.

In modo inequivocabile “…..l'agricoltura biologica è associata con livelli elevati di biodiversità", afferma il rapporto.

mercoledì 27 gennaio 2010

AGROALIMENTARE, fare la spesa in cooperativa: nascono i negozi “QUI DA NOI”.

FONTE: Fedagri - Confcooperative

Al via la rete dei punti vendita diretta delle cooperative di Fedagri-Confcooperative

Roma, 27 gennaio 2010 – La cooperativa produce, il consumatore acquista. È la formula di vendita diretta che ogni giorno coinvolge oltre 2.000 negozi e spacci aziendali delle cooperative agroalimentari aderenti a Fedagri che da oggi sono riunite e rese riconoscibili da un nuovo marchio: “Qui da noi”. Il “noi” sta ad indicare gli oltre 500.000 soci agricoli che lavorano e trasformano prodotto italiano, di assoluta qualità, garantito da rigorose certificazioni di filiera: formaggi, olio, vino, frutta e verdura, miele, carni e salumi che vengono poi commercializzati dalle cooperative, che vantano una lunga tradizione di vendita diretta nei loro negozi e spacci aziendali: vera e propria filiera corta, senza alcun passaggio intermedio dal produttore al consumatore. Da oggi, il marchio “Qui da noi”, ideato dall’agenzia Silvano Guidone & Associati di Torino, aiuterà i consumatori a riconoscere i prodotti delle cooperative italiane associate a Fedagri, offrendo loro l’assoluta certezza della qualità e della provenienza dei prodotti alimentari acquistati presso i punti vendita diretti delle cooperative. Il marchio “Qui da noi” - Il marchio, incisivo e originale sia nel nome che nella veste grafica, è stato creato con l’obiettivo della massima semplicità e chiarezza: un insieme di 3 parole facili da ricordare che ha le carte in regola per diventare familiare e di uso comune. “Qui da noi”, nella sua sintesi, racconta molto di sé e vuole trasmettere questo concetto: “Signore e Signori, qui da noi trovate tutto il meglio per voi”. Da un punto di vista grafico le tre parole qui, da e noi diventano una parola unica, dando evidenza alla lettera “Q” di colore rosso, arricchita da una linguetta verde, che rappresenta una foglia che rimanda al mondo agricolo, tipico delle cooperative. La creazione della “rete” – Gli indirizzi e la mappa completa dei punti vendita saranno a breve disponibili nel portale www.quidanoi.coop, nel quale sarà possibile anche fare ricerche in base alla tipologia di prodotto o alla regione. La creazione della rete dei negozi “Qui da noi” avrà come obiettivo di ampliare e diversificare l’offerta dei prodotti di ciascun punto vendita, al fine di poter offrire una gamma completa dell’eccellenza del made in Italy agroalimentare, con particolare riguardo alle denominazioni d’origine e in generale alla valorizzazione delle specificità dei singoli territori. Numeri e fatturato della vendita diretta in FedagriUn fenomeno in crescita, quello dei punti vendita e degli spacci delle cooperative aderenti a Fedagri: alla data di oggi ben 1.950 cooperative svolgono vendita diretta dei loro prodotti, generando un fatturato complessivo di 1,9 miliardi di euro l’anno. La quota del fatturato delle cooperative aderenti a Fedagri che passa da questo specifico canale si aggira attorno all’8%, una media che comunque è il risultato di realtà molto differenti, visto che l’importanza della vendita diretta risulta sensibilmente maggiore nelle imprese di minori dimensioni. Vino, formaggio e olio i prodotti più venduti – È il vino il prodotto più venduto nei punti di vendita diretta delle cooperative. Molte delle 425 cantine Fedagri commercializzano vino sfuso, realizzando da tale vendita oltre il 30% del fatturato complessivamente prodotto. Tra i prodotti più acquistati dai consumatori seguono i formaggi freschi e stagionati, in prevalenza a denominazione d’origine, come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, che vengono venduti negli spacci dei caseifici cooperativi. In particolare le aziende agricole cooperative di piccole dimensioni, molto diffuse nelle zone di montagna, hanno una altissima percentuale di venduto tramite gli spacci aziendali (50-60% del fatturato), percentuale che cala al 20% per le aziende nelle quali è maggiore la propensione a rifornire grossisti e distributori. Infine, molto gradito è l’olio extravergine d’oliva a denominazione d’origine, che viene prevalentemente acquistato da consumatori interessati ai prodotti di un determinato territorio e che tendono a cercare negli spacci aziendali anche altre tipicità locali (vino, sottolio, biscotti e prodotti da forno). Vendita diretta e DOP - La vendita diretta si configura come un canale importante soprattutto per la commercializzazione di prodotti a denominazione di origine certificata: oltre il 60% delle cooperative che producono prodotti a marchio Dop o Igp svolgono anche attività di vendita diretta. Il fatturato generato dalle cooperative aderenti a Fedagri tramite la vendita diretta di tali prodotti a denominazione raggiunge la cifra di 348 milioni di euro, il 18% dei 1,9 miliardi di euro complessivamente prodotti.Il primato al nord, in testa l’Emilia-Romagna – Il primato per numeri di punti vendita e spacci cooperativi è dell’Emilia-Romagna (210), seguita da Veneto (154), Piemonte (150) e Lombardia (110). Al centro primeggia l’Umbria con 40 punti vendita, mentre al Sud conferma il suo primato la Puglia (90).

lunedì 25 gennaio 2010

COLDIRETTI FERRARA: AVVICENDAMENTO ALLA DIREZIONE DELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE. LUIGI ZEPPONI NUOVO DIRETTORE

FONTE: Coldiretti Ferrara

Con l’approvazione unanime del Consiglio Provinciale di venerdì 22 gennaio si è sancito l’avvicendamento alla direzione di Coldiretti Ferrara tra Andrea Crestani, che andrà a ricoprire un importante incarico presso l’Unione delle Bonifiche del Veneto, e Luigi Zepponi che assume il ruolo di Direttore nella nostra provincia.

Alla presenza del dott. Biso in rappresentanza di Coldiretti nazionale e del direttore regionale Lelli, il Consiglio Provinciale di Coldiretti Ferrara, tramite il Presidente Mauro Tonello, ha espresso il più vivo ringraziamento ad Andrea Crestani per la sua attività alla direzione di Ferrara dal marzo 2006, improntata ad un recupero di competitività della Federazione ed un profondo interesse per le imprese agricole associate, negli anni in cui più forte è stata anche la necessità di implementare il progetto Coldiretti per l’agricoltura italiana, avviando anche una sana “concorrenza” tra le associazioni agricole, lanciando una sfida a tutto campo nella costruzione di un modello di sviluppo per il made in Italy agroalimentare.

Un impegno forte, che Tonello ha riconosciuto a Crestani, che ha portato ad operare sia sul versante organizzativo interno, sia nelle attività economiche e sindacali della nostra provincia, i cui risultati sono evidenti nei numeri e nelle tante cose fatte in questi anni.

“Sarà un cambio di direttore – ha sottolineato Tonello – che non produrrà strappi od effetti bruschi, passeremo da una valida professionalità, ad un’altra altrettanto valida”.

Andrea Crestani nel salutare tutti i consiglieri ed il personale, ha ricordato questi anni trascorsi a Ferrara come un periodo intenso, un percorso volato in fretta, con tante cose fatte con un grande impegno ed uno spirito di squadra non comune,che ha permesso di affrontare anche le sfide più difficili, facendo crescere Coldiretti e portando molto di Ferrara nel progetto di Coldiretti nazionale.

Il saluto di Luigi Zepponi, nuovo direttore nella nostra provincia dopo molti anni di esperienza alla guida di altre federazioni (l’ultima quella di Asti), ha rimarcato il suo impegno nell’affiancare la dirigenza nel portare avanti il progetto di Coldiretti e dare alle imprese associate un servizio di massima efficienza e sostegno nella competizione sui mercati, mettendo a disposizione la sua esperienza in una realtà sicuramente non facile ma stimolante sotto molti punti di vista come quella ferrarese, ringraziando Crestani per il lavoro svolto e dando disponibilità a quello spirito di squadra che per Coldiretti è un valore aggiunto a disposizione dei soci.

mercoledì 20 gennaio 2010

Ogm: le Regioni rinviano il provvedimento sulla coesistenza delle colture e avviano una grande consultazione.

FONTE: Giunta Regionale Emilia Romagna

Ogm: le Regioni, su proposta dell'Emilia-Romagna, rinviano il provvedimento sulla coesistenza delle colture e avviano una grande consultazione. Rabboni: la migliore risposta alle insinuazioni di chi in questi giorni ha accusato questa Regione di essere favorevole all'introduzione degli organismi geneticamente modificati.

Bologna - Su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni è stato deciso oggi a Roma dalle Regioni il ritiro del documento di indirizzi sulla coesistenza tra ogm e colture tradizionali, che era all’esame in adempimento di un’indicazione dell’Unione europea. La riunione odierna, cui hanno partecipato gli assessori regionali alla sanità e il sottosegretario all’agricoltura Antonio Buonfiglio, era in preparazione della conferenza Stato - Regioni in programma nei prossimi giorni.
“Come rappresentante di una Regione Ogm free – ha spiegato Rabboni - ho chiesto che prima di procedere all’esame del documento di indirizzi venga avviata una grande consultazione con i rappresentanti del mondo agricolo italiano, dei produttori biologici, degli ambientalisti e dei consumatori. Solo dopo questo confronto le Regioni decideranno il da farsi in sintonia con l’opinione pubblica italiana.“
“Quanto avvenuto oggi – ha concluso ancora Rabboni – è la migliore risposta alle insinuazioni di chi in questi giorni ha voluto pretestuosamente scorgere nella posizione della Regione Emilia-Romagna un atteggiamento di apertura verso la coltivazione di organismi geneticamente modificate in Italia. La realtà è esattamente l’opposto di quanto viene rappresentato, dal momento che nel 2004 è stato il Governo Berlusconi a legiferare sulla coesistenza e contro quella legge le Regioni hanno fatto ricorso alla Corte costituzionale, vincendolo”.

martedì 19 gennaio 2010

In arrivo nuovi aiuti per i produttori di latte.

FONTE: Rappresentanza in Italia della Commissione Europea

Approvati 18 milioni di euro per la promozione dei prodotti lattiero-caseari
La Commissione europea ha approvato 13 programmi in 11 Stati membri, intesi a incoraggiare il consumo di latte e di prodotti lattiero-caseari nell'Unione europea. Ai programmi selezionati, di durata triennale, è destinato un bilancio totale di 35,8 milioni di euro, di cui 17,9 milioni finanziati dall'UE. I programmi rientrano nell'insieme delle misure proposte dalla Commissione nel luglio 2009 per ovviare ad una difficile congiuntura del mercato nel settore caseario (cfr. IP/09/1172). La Commissione si è impegnata ad approvare un'ulteriore serie di programmi di promozione dei prodotti lattiero-caseari sul mercato interno.

mercoledì 13 gennaio 2010

IMPEGNO DI COLDIRETTI PER IL RIPRISTINO DELLE AGEVOLAZIONI ALL’ACQUISTO DEI TERRENI.

FONTE: Coldiretti Ferrara

La mancata proroga di fine anno sarà solo transitoria. Coldiretti ha sollecitato il Governo a reintrodurre le agevolazioni per i Coltivatori Diretti per l’acquisto dei fondi agricoli.

“Abbiamo registrato l’impegno del Governo per far sì che alle imprese agricole, dedite in modo professionale alla coltivazione dei terreni, soprattutto se giovani, venga ancora riconosciuta l’agevolazione fiscale per l’acquisto, così come era previsto dalla norma non prorogata dalla Finanziaria, o in altro modo equivalente”

In riferimento alla mancata proroga della cosiddetta “piccola proprietà contadina”, ovvero delle agevolazioni per i coltivatori diretti in sede di acquisto dei terreni da destinare alla attività agricola e nei quali prestare la propria attività manuale o imprenditoriale, Coldiretti Ferrara tramite il Presidente Tonello, rassicura sull’impegno dell’Organizzazione per il ripristino dell’agevolazione, che entro pochi mesi dovrebbe essere messa nero su bianco in un provvedimento ad hoc.

Non è la prima volta – ricorda Coldiretti - nella storia di questo provvedimento, che è sempre stato in proroga (da oltre 50 anni), che si sia “sforato” il termine di fine anno, ripristinando la norma nei mesi successivi, anche per motivi tecnici nella costruzione delle manovre finanziarie e quindi delle coperture relative.

Nel frattempo ricorda Coldiretti, è possibile comunque usufruire della aliquota ridotta per l’acquisto di terreni da parte degli Imprenditori Agricoli Professionali (DPR 131/86, parte prima, articolo 1, nota I) ovvero 8% del valore di stipula del fondo (e nel caso di giovani in possesso dei richiesti requisiti il 6%), oppure adottare la formula del cosiddetto “compendio unico”, che a fronte della costituzione di una estensione di terreno necessaria al reggimento del livello minino di redditività determinato dai Piani Regionali di Sviluppo Rurale, e con il vincolo indivisibilità e di diretta coltivazione decennale sui beni - terreni e relative pertinenze – prevede l’esonero dal pagamento di ogni genere di imposta (registro, ipotecaria e catastale, bollo), nonché la riduzione ad un sesto degli onorari notarili.

Pur trattandosi di norme emanate ormai da diversi anni sino ad ora sono stati pochissimi gli atti registrati in compendio unico, e forse può essere questa l’occasione per approfondire l’istituto e la sua pratica applicazione.


martedì 12 gennaio 2010

Il Presidente Van den Brande interverrà a favore delle regioni e delle città europee

FONTE: www.cor.europa.eu

Nel corso dell'audizione parlamentare di Johannes Hahn, commissario designato alla Politica regionale, che si terrà a Bruxelles giovedì 14 gennaio, il Presidente del Comitato delle regioni Luc Van den Brande si farà portavoce delle preoccupazioni dei cittadini circa l'avvenire degli aiuti regionali UE. Sullo sfondo del dibattito controverso sul futuro bilancio dell'UE, il Presidente Van den Brande intende esprimere il pieno sostegno dei rappresentanti regionali e locali europei al mantenimento di una politica regionale forte e all'attuazione, in partenariato, delle nuove disposizioni del Trattato di Lisbona.

Il Presidente Van den Brande parteciperà all'audizione parlamentare su invito di Danuta Hübner, presidente della commissione per lo sviluppo regionale (REGI) del Parlamento europeo. Qualche giorno prima del suo intervento, Van den Brande ha dichiarato quanto segue: "Il messaggio che il CdR intende trasmettere alla Commissione europea entrante è chiaro: la politica regionale realizza risultati concreti a favore dei cittadini e deve continuare a farlo. Il Comitato delle regioni, pertanto, dà il suo pieno appoggio ad una politica regionale a livello europeo, fortemente incentrata sulla coesione territoriale e basata sui principi di solidarietà e di equità. Pur consapevole della necessità di riformare la politica regionale, di adeguarla alle nuove sfide, di semplificarne le regole di attuazione e di potenziarne il processo di valutazione, il CdR si oppone fermamente a qualsiasi tentativo di una sua «rinazionalizzazione»".

Nel sottolineare le buone relazioni di lavoro tra il Comitato delle regioni e la Commissione, il Presidente Van den Brande ha aggiunto: "Il Trattato di Lisbona chiaramente rafforza la politica regionale in quanto introduce il nuovo obiettivo europeo della coesione territoriale e promuove la cooperazione tra tutti i soggetti politici nello spirito della governance multilivello. Il conseguimento di questo obiettivo presuppone l'esistenza di patti territoriali e un reale coinvolgimento degli enti locali e regionali nel dibattito sulle priorità fondamentali della politica regionale. Siamo pronti a collaborare con il futuro commissario Hahn per la realizzazione di questi principi".

Il commissario designato Johannes Hahn e il Presidente Luc Van den Brande si sono già incontrati in occasione di un primo ciclo di colloqui tenutosi a Bruxelles il 7 dicembre, pochi giorni dopo che il Presidente della Commissione José Manuel Barroso aveva assegnato i diversi incarichi ai membri della sua nuova compagine.

Nel settembre 2009, il Presidente Van den Brande aveva inoltre partecipato, presso la sede del Parlamento europeo ad uno scambio di vedute con l'allora commissario designato alla Politica regionale Pawel Samecki.

ZAIA: UN’INTESA STORICA TRA ITALIA E CINA PER DIFENDERE L’AGROALIMENTARE E LE RECIPROCHE IDENTITÀ

FONTE: www.politicheagricole.go.it

“Quella di oggi è una giornata straordinaria per i contadini di tutto il mondo. Due grandi potenze agricole quali la Cina e l’Italia hanno stabilito una modalità di relazione e di intesa su punti che riguardano da un lato la modernità, dall’altro il mantenimento caparbio delle reciproche identità. Questa è la strada giusta da seguire”.

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato l’incontro con l’omologo cinese Han Changfu, al termine del quale i due hanno firmato una nota conclusiva per rafforzare la collaborazione tra Italia e Cina in diversi ambiti dell’agricoltura e dell’agroalimentare.

Sei i punti principali del documento, tra cui la cooperazione bilaterale nella scienza, nella ricerca, nella tecnologia, del commercio e dello sviluppo rurale, facendo seguito al memorandum di intesa del 2006. Poi ancora, fondamentale, l’intesa sulla qualità e la sicurezza delle produzioni agricole, la lavorazione dei prodotti e la cooperazione tra le PMI italiane e cinesi.

“Si tratta di una pietra miliare – ha detto il Ministro – perché si rafforza la collaborazione con la Cina per la maggiore tutela dei prodotti Made in Italy e della salute dei consumatori. Abbiamo proposto una lista nera delle imprese che operano scorrettamente. Noi segnaleremo i nomi delle imprese cinesi che fanno concorrenza sleale, ma chiediamo anche al governo cinese di segnalarci se ci sono nostre aziende in Cina che commettono inganni alimentari. Entrambi i nostri Paesi vantano tradizioni culturali e gastronomiche, radicate nei territori, che meritano di essere tutelate”.

“Tutta la nostra missione in Cina – ha concluso il Ministro – assume significato in un dialogo attivo e fattivo con il governo cinese, con il popolo cinese e con gli agricoltori di questo grande Paese, che deve proseguire. Stiamo lavorando per questo, e gli esiti assolutamente positivi di questo giorni confortano il lavoro di due anni.”

Tra i punti all’ordine del giorno dell’incontro tra i due Ministri, anche la possibilità di istituire un vero e proprio Centro di cooperazione per la qualità e la sicurezza delle produzioni agricole italo-cinesi.

COLDIRETTI: FISSATO IL PREZZO DEL LATTE ALLA STALLA PER IL 2010, ORA L’ETICHETTA DI ORIGINE

FONTE: www.coldiretti.it/ferrara

E’ stata raggiunta l’intesa con gli industriali del settore lattiero caseario (Assolatte) sul prezzo minimo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori in Lombardia a 33,156 centesimi al litro fino al 30 giugno 2010. Lo rende noto la Coldiretti auspicando che sia il punto di partenza per rivedere il prezzo anche nella nostra provincia, dato che l’accordo lombardo tradizionalmente è di riferimento anche nelle altre regioni del nord.

Il prezzo è stato fissato a 33,156 centesimi + Iva per il periodo gennaio-giugno 2010 e rappresenta un recupero di valore rispetto ai valori medi della scorsa estate (intorno ai 28 centesimi) ed all’intesa siglata a Brescia il 5 ottobre che aveva raggiunto i 31 centesimi, anche se permangono le difficoltà del settore per un prezzo alla stalla che è tornato sui livelli del febbraio 2007 con costi di produzione nel frattempo aumentati.

Nell’accordo siglato si è condivisa la necessità di valorizzare la produzione lattiero-casearia nazionale e di aprire un tavolo di confronto permanente per puntare a risolvere i problemi strutturali della filiera. E’ da augurarsi che a queste parole - conclude la Coldiretti - seguano azioni concrete e che gli industriali trasformatori possano abbandonare gli atteggiamenti speculativi di questi ultimi anni contribuendo in maniera sostanziale alla valorizzazione e salvaguardia del vero Made in Italy, realizzando il prossimo obiettivo, che è ora quello di estendere a tutti i prodotti lattiero-caseari l’indicazione di provenienza in etichetta per impedire di spacciare come italiano latte e derivati ottenuti con materia prima importata dall’estero.

lunedì 11 gennaio 2010

AUDIZIONI PER I NUOVI COMMISSARI EUROPEI

FONTE: SERVIZIO STAMPA DEL PARLAMENTO EUROPEO

Dall'11 al 19 gennaio il Parlamento terrà i 'colloqui d'assunzione' dei nuovi candidati commissari, che saranno i membri dell'esecutivo europeo per i prossimi cinque anni.
Ce la farà la squadra di Barroso a passare l'esame? Scopritelo con noi nei prossimi giorni. Intanto, tutti i numeri e i dietro le quinte delle audizioni!

Ogni commissario sarà interrogato dai membri della commissione corrispondente alla sua delega (per esempio, il commissario designato all'Industria Antonio Tajani verrà interrogato dalla commissione parlamentare Industria) più altre eventuali commissioni competenti. Le domande verteranno sull'esperienza passata, sui programmi, gli ideali europei e l'indipendenza di ogni commissario. La maggioranza degli incontri si tengono a Bruxelles questa
settimana. La prossima, gli ultimi quattro saranno a Strasburgo. Il commissario designato per l'Agricoltura e Sviluppo Rurale è Dacian Cioloş, rumeno.
E' stato Ministro dell'Agricoltura in Romania fino all'anno scorso. E' il più giovane fra i nuovi commissari (1969) e non appartiene ad alcuna formazione politica.

I numeri delle audizioni: 26 commissari da interrogare 3 ore per audizione 10 minuti per il discorso iniziale del commissario Da 2 a 6 le audizioni ogni giorno, spesso 2 in contemporanea 2 sale attrezzate ad hoc per l'occasione 22 lingue coperte dalla traduzione e dal sito speciale delle audizioni 6 telecamere mobili per ogni sala trasmettono in diretta l'evento 50 posti riservati alla stampa in ogni sala 1 conferenza stampa del commissario subito dopo l'audizione 425 tazze di caffè davanti a ogni sala, pronte per essere servite 59.000 fan su Facebook possono commentare nel forum dedicato alle audizioni.

Il voto finale sull'insieme del collegio di Commissari dovrebbe tenersi il 26 gennaio in una seduta plenaria speciale a Bruxelles. La Commissione non può entrare in funzione fino a quel momento.